L’artista “inventore” della maglietta con l’igienizzante: “I giornali torinesi mi censurano”

Torino, 26 maggio 2020 – L’artista torinese “Colline di tristezza”, noto in Italia per aver proposto l’idea della T-Soap, la speciale T-Shirt con l’igienizzante per disinfettare le mani e conosciuto per il jingle-karaoke “Smetti di fumare“, nonché per le sue jingle-petizioni, lancia un durissimo attacco dal suo canale Youtube al mondo del giornalismo torinese.

L’accusa che l’artista fa ai giornali della sua città, è di “discriminare i vegani e quindi censurare” tutte le sue iniziative, “anche quelle non vegane” e da cui potrebbe beneficiare tutta la comunità, in particolare la bizzarra e semplice idea della maglietta con igienizzante, chiamata  T-Soap (proposta lanciata alle imprese italiane e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella).

Come da copione, anche questa volta il non-cantante torinese sceglie il format da lui preferito, ovvero quello del jingle-karaoke, ossia un jingle (in questo caso non un vero e proprio jingle) non cantato, ma sottotitolato, in modo che gli spettatori possano cantarlo per conto proprio e lancia dure accuse di censura e discriminazione nei confronti della sua scelta vegana alla stampa della città sabauda, colpevole, a suo dire, di “stralciare ogni suo comunicato stampa e anche notizie vere”, pubblicate da giornali autorevoli.

Colline di tristezza ammette di tenere in modo particolare alla sua privacy e questo “potrebbe aver contribuito ad incrinare i rapporti con il mondo dell’informazione torinese”.

Al link www.youtube.com/watch?v=O6insp1rfJs il “dissing” ai giornali torinesi, dal titolo ‘Amen‘, ascoltabile previa attivazione dei sottotitoli.

 

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Per informazioni e contatti:

collineditristezza@gmail.com

 

 

 

 

Bufale e censura: come tutelare la corretta informazione?

Pescara, 15 giugno 2017 – La piattaforma di dibattito pubblico ProVersi.it ha pubblicato oggi un testo di approfondimento su un tema del quale si discute molto nell’era dei mezzi di comunicazione di massa, con cui tutti ci confrontiamo come lettori, utenti del web o professionisti dell’informazione: la diffusione delle cosiddette bufale, ovvero le notizie false, e la necessità o meno di porre un limite alla loro diffusione, soprattutto in rete.

Se è facile essere d’accordo sull’auspicabilità di uno strumento – tecnico o normativo – affidabile in grado di identificare notizie false e tutelare in tal modo tanto la corretta informazione quanto la satira, è altrettanto facile credere che ciò possa portare una sorta di censura.

Su quest’ultimo argomento, se da un lato in molti sostengono che la censura sia l’unico modo per distinguere le notizie false da quelle vere, dall’altra in molti affermano che ogni tentativo di censura rischia di diventare piuttosto un bavaglio alla libera informazione e alla libera espressione.

Altro tema approfondito nel testo Pro\Versi è quello delle post-verità, termine che indica come l’opinione pubblica si lasci influenzare più dalle notizie che fanno appello a emozione e convinzione personale piuttosto che dai fatti oggettivi.

In questo ambito, le notizie false, secondo alcuni, giocano un ruolo fondamentale e sono potenzialmente dannose, mentre, secondo il parere di altri, sono assolutamente ininfluenti.

Per leggere la discussione completa basta recarsi alla pagina  www.proversi.it/discussioni/pro-contro/150-censura-delle-bufale 
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