Parità di genere: Monica Perna racconta il valore aggiunto della sua impresa “rosa”

donna

Roma, 4 luglio 2022 – Si chiama motherhood penalty ed è il fenomeno studiato dai sociologi, a proposito di parità di genere, che sostengono che sul posto di lavoro, le madri lavoratrici incontrano svantaggi sistematici nella retribuzione, nella competenza percepita e nei benefici rispetto alle donne senza figli.

Questa forma di discriminazione interessa prevalentemente donne sotto i 40 anni e proprio di recente in Italia è stata al centro di una accesa polemica che ha coinvolto la nota stilista Elisabetta Franchi.

Ad un evento dedicato alle donne che lavorano nel mondo della moda la Franchi avrebbe, infatti, dichiarato di privilegiare per l’assunzione in cariche importanti donne con età superiore agli “anta” in quanto “…hanno già fatto vari giri di boa: figli, matrimonio, separazione, così possono lavorare h24’”.

La dichiarazione “infelice” e dal gusto retrogrado, che più volte in seguito la stilista ha tentato di chiarire e giustificare, ha naturalmente scatenato un dibattito enorme riguardo alla posizione delle donne nel mondo del lavoro che, ancora oggi, in Italia le vede estremamente penalizzate e discriminate.

Parità di genere per le imprenditrici expat, come e quante donne assumono: l’esperienza di Monica Perna

Al di là dei dati sull’occupazione femminile che non premiano l’Italia, passata durante la pandemia dal 50.1% al 49% contro una media europea del 62.4%, ci siamo chiesti come le imprenditrici donne expat, titolari di grandi aziende, gestiscano questo aspetto quando lavorano all’estero.

Un esempio di approccio smart arriva dagli Emirati Arabi dove sono tante le donne che rivestono ruoli apicali e dove anche le imprese italiane si distinguono.

Del tema abbiamo parlato con Monica Perna, English Coach di origine brianzola, a Dubai dal 2018 dov’è Ceo di un’impresa, la AUGE International Consulting, a prevalente quota rosa.

Cresciuta da zero come azienda al passo con i progressi tecnologici più innovativi del Metaverso, AUGE adotta elevati standard tecnologici, aggiornamento continuo degli strumenti e innovazione digitale per rendere le esperienze di apprendimento degli utenti più dinamiche e produttive.

L’AUGE impiega l’80% di donne su un totale di 32 risorse.

“Nella mia impresa ci sono un gran numero di collaboratrici donne alcune delle quali entrate a far parte della nostra squadra di recente che in fase di colloquio ci hanno fatto presente di essere da poco rimaste incinta o di essere prossime al parto e quindi con la necessità di chiedere un periodo da dedicare alla maternità. Questo non ci ha mai spaventato perché ciò che valutiamo rilevante è il potenziale che riconosciamo alla persona: non è certo un periodo di assenza, doverosa e naturale, a determinare il valore di una risorsa in azienda, noi guardiamo ben oltre!.

In AUGE International Consulting infatti le collaboratrici sono connesse da diverse parti del mondo e libere di lavorare online secondo un criterio di gestione del tempo che tiene conto delle esigenze della vita personale di ciascuna.

“Le donne – aggiunge Monica Perna – hanno ruoli importanti nella nostra azienda e lo stato di gravidanza o gli impegni familiari di molte delle nostre giovani collaboratrici non ci hanno mai spaventato, sia perché lo riteniamo un momento naturale del ciclo della vita, sia perché siamo convinti che la maternità realizzi una donna in modo pieno e speciale consentendole di essere felice, realizzata e quindi nel migliore stato psicologico e con il miglior mindset per poter vivere con serenità e sicurezza il suo ruolo professionale”.

Nel mondo del lavoro e delle imprese ritieni riconosciuto oggi il ruolo paritario delle donne?

“In Italia i dati del 2022 ci dicono che appena un’azienda su sei ha un management femminile. Anche a livello globale sul tema della parità di genere c’è ancora tanta strada da fare”.

“È innegabile – conclude la Perna – che molte donne ancora oggi, nel 2022, non abbiamo il diritto né la possibilità di esprimere il proprio valore. Bisogna comprendere che il contributo di idee e di metodi al femminile è una ricchezza di cui ogni società deve potersi avvantaggiare. Il compito di cui ci sentiamo investiti come imprenditori globali, italiani nel dna, è quello appunto di mantenere i riflettori sempre accesi su un tema che non può essere banalizzato e che anzi merita di essere al centro di politiche che sappiano valorizzare diversità e talenti per generare benessere e ricchezza veri e duraturi”.

Dubai: dopo l’Expo dei record, l’emirato riparte da imprese, futuro e metaverso.

Dubai, 8 aprile 2022 – Sono stati i 25 milioni di visitatori, in un contesto straordinario tra innovazione, architettura, tecnologia e futurismo, ad aver confermato Expo Dubai 2020 come il più grande evento nella storia del Medio Oriente.

L’Esposizione Universale emiratina che ha radunato il mondo intorno al tema “Connecting minds, creating the future” si è chiusa con un bilancio oltre le aspettative e numeri che parlano di un’esperienza culturale irripetibile.

Un sito ospitante di 4,38 chilometri quadrati, 35.000 volontari, 200 paesi, 4.912 pannelli solari, 50 cucine nazionali, 1 padiglione per la parità di genere, 142 esperti di settore provenienti da 76 paesi, 182 giornate dall’inizio dell’evento ed oltre 1 milione di visitatori solo negli ultimi 3 giorni.

Opportunità, Mobilità e Sostenibilità, sono stati i macrotemi che hanno unito i Paesi partecipanti intorno a progetti, idee e innovazioni nel campo delle infrastrutture materiali e immateriali. Un successo che ha premiato il Padiglione Italia con oltre 1,6 milioni di visitatori e 13 milioni di contatti online con la riproduzione stampata in 3D del David di Michelangelo diventata una delle icone dell’Esposizione.

L’Italia è stato il Paese leader tra quelli che hanno scelto la formazione come tema portante, con 140 giornate educational a cui hanno aderito oltre 4.000 persone di 26 diverse nazionalità.

Monica Perna, l’imprenditrice expat dell’education, racconta l’esperienza di volontaria per 3 mesi all’evento e come Dubai metterà a frutto il patrimonio di strutture, risorse e progetti nati dall’Esposizione Universale appena conclusa.

Un’esperienza esclusiva e altamente formativa, a contatto con avanguardie tecnologiche, architetture ed effetti spettacolari, prodotti, costumi e culture tipiche dei Paesi a cui noi imprenditori italiani expat a Dubai siamo grati per il patrimonio di legami e risorse che questo evento ha saputo catalizzare in questa terra già così densa di opportunità e stimoli”. Così racconta entusiasta Monica Perna, imprenditrice italiana del settore formazione ed educazione, English Coach e CEO della Auge International Consulting, dopo la sua esperienza come Country Team Member tra i volontari di Expo che, con le loro abilità comunicative, hanno contribuito al successo dell’evento.

Il sipario su Expo 2020 Dubai è calato il 31 marzo, ma la città più futuristica al mondo si prepara già per un post-Expo che intende valorizzare quanto appreso nel corso dell’evento:  l’area Expo diventerà District 2020, una città smart dove tutto sarà raggiungibile in soli 15 minuti.

“Dopo l’Esposizione Universale, – prosegue la Perna – Dubai si prepara ad una nuova fase di sviluppo e apertura di cui io e la mia impresa intendiamo essere partecipi. Le più recenti tecnologie del Metaverso applicate all’Education, il settore in cui la mia impresa opera, hanno dato a me e a molti altri imprenditori, mezzi e modi di espressione che difficilmente avremmo potuto trovare altrove. La fase post Expo – aggiunge l’imprenditrice brianzola, amministratrice di un’impresa che impiega 28 persone, tra cui diversi italiani, e forma più di 800 mila studenti in tutto il mondo – sarà un momento di potenziamento del modello Dubai che punta su futuro, semplificazione dei processi, politiche fiscali e di espansione, città smart, sicure e sostenibili, dove è anche possibile fare transazioni in criptovaluta grazie alla legge sugli asset virtuali entrata in vigore lo scorso marzo”. 

Lo scopo è quello di fare di Dubai un Hub per attrarre investitori nelle blockchain e nelle criptovalute, nel settore immobiliare, tecnologico e digitale, pronto ad accogliere una nuova generazione di giovani imprenditori, spesso expat, con capacità di spesa e progetti innovativi a cui la città intende offrire terreno fertile e il migliore contesto competitivo e culturale.

Monica Perna insieme al management ed alcuni colleghi dello staff del Padiglione della Repubblica di San Marino ad Expo 2020 Dubai dove ha collaborato come volontaria

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