AISLA Brescia si rinnova: Luca Ruggeri è il nuovo Presidente

Luca Ruggeri è il nuovo Presidente di AISLA Brescia, pubblica benemerenza a Paolo Marchiori

Cuore, compattezza e determinazione, questa la cifra della sezione bresciana che proseguirà sul cammino già tracciato in questi 13 anni, mettendo sempre al centro gli ammalati e le famiglie.

Brescia, 30 giugno 2021 – Sabato 19 giugno, alla vigilia della Giornata Mondiale sulla SLA, si sono svolte l’assemblea ordinaria e l’elezione del consiglio direttivo della sezione bresciana di AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica. Sono state definite le cariche e nominato il nuovo presidente, Luca Ruggeri, che succede a Paolo Marchiori.

Succedo a un grande presidente che ha deciso di restare con noi per continuare a offrirci il suo prezioso supporto. – dichiara Luca RuggeriIl mio impegno sarà quello di proseguire sul cammino già tracciato per continuare ad aiutare gli ammalati e le famiglie che continueranno ad essere al centro di tutti i nostri progetti. Il nostro è un messaggio di speranza e forza per la nostra gente, ma non solo. Tutti devono sentirsi partecipi nell’offrire aiuto e assistenza a chi combatte con questa malattia, con la quale io stesso convivo da sei anni. Per proseguire nel migliore dei modi in questa missione dovremo dare prova di responsabilità, unità e dialogo.”

Cuore, compattezza, determinazione e attenzione per le famiglie, sono la cifra di questi primi 13 anni della sezione bresciana. Una storia iniziata nel 2008 il cui cuore pulsante è stato il gruppo di volontari che hanno lasciato tracce preziose e aperto strade su cui altri volontari oggi, come domani, potranno camminare. Tutto questo, tuttavia, non sarebbe stato possibile senza l’azione-reazione di Paolo Marchiori. Fondatore della sezione bresciana, Marchiori è un uomo che con competenza, dedizione, abnegazione e amore ha saputo re-agire alla malattia, prendendosi amorevolmente cura della comunità SLA bresciana. Questo è stato il sentimento di gratitudine espresso dalla presidente nazionale AISLA Fulvia Massimelli, presente nel momento dei saluti iniziali e che, prima di congedarsi per lasciare il via all’apertura ufficiale dei lavori, ha insignito Paolo Marchiori della benemerenza dell’associazione, quale segno di quel gesto d’amore di cui solo l’opera umana volontaria è capace.

Dopo tredici anni, termina oggi il mio ruolo di Presidente di Aisla Brescia. Una scelta non facile ma consapevole, dettata non tanto dalle crescenti difficoltà fisiche, quanto dalla convinzione che sia giusto lasciare spazio a chi può offrire nuove prospettive. – commenta Paolo Marchiori, che prosegue – Oggi, dunque, non finisce nulla ma si guarda avanti, uniti dalla stessa passione che ci ha guidati sin qui. Luca Ruggeri sarà una guida sicura per una squadra di persone davvero speciali. Il mio vero orgoglio non è tanto per quello che ho fatto, ma per tutte le persone di buona volontà che ho avuto la fortuna di incontrare in questo percorso di vita e che mi hanno sostenuto. Senza di loro, non avrei potuto fare niente.”

Il volontariato è un bene comune, da tutelare e incrementare, per questo AISLA ha aderito all’appello per la candidatura transnazionale del Volontariato a bene immateriale dell’Umanità Unesco. Per chi si trova a convivere con una malattia come la SLA sulla propria pelle, il volontariato assume un significato ancor più profondo. Sapere di non essere soli, infatti, offre la possibilità alle famiglie di affrontare la malattia e di accettare tutte le sfide che ne derivano. Ed è per questo che il volontariato diventa fondamentale. È l’ingrediente del gesto d’amore che può cambiare le cose, che permette di poter dire alle istituzioni che le associazioni possono fare la propria parte – insieme a loro – per una società sempre più inclusiva, più equa e che ponga le persone al centro, a prescindere dalle proprie abilità o disabilità.

Il nuovo Consiglio Direttivo Sezionale ha nominato all’unanimità: Luca Ruggeri (Presidente); Emanuele Foresti (vice Presidente); Flavia Costantini (tesoriere); Maria Mario (segretario). A loro, si uniscono i consiglieri eletti in Assemblea: Paolo Marchiori; Carlo Antonini; Alessandra Collicelli e Doriana Di Giovanni.

Tra i servizi supportati offerti gratuitamente a favore delle famiglie SLA bresciane: trasporto attrezzato in comodato d’uso o con autista; servizio ambulanza; sportello di ascolto; supporto psicologico.

Per informazioni: aislabrescia@aisla.it; cell. 3312641399

 

Luca Ruggeri con la moglie Lucia e la figlia Marina

 

 

Paolo Marchiori con RON, testimonial e consigliere nazionale AISLA, all’inaugurazione del Centro Clinico NeMO Brescia

 

A Vercelli anziani ammalati e bistrattati: “l’assistenza domiciliare solo un sogno”

Vercelli, 27 settembre 2018 – Sei un anziano ammalato, bisognose di cure ed assistenza ma hai una pensione e una casa, guadagnati dopo 40 anni di lavoro e duri sacrifici? Allora non hai diritto ad alcuna assistenza da parte delle istituzioni perché considerato “ricco”.

A denunciarlo la scrittrice Barbara Appiano, paladina della buona sanità, dell’ecologia, dell’ambiente e dell’arte, che interroga l’Italia e le istituzioni locali della Città di Santhià, in provincia di Vercelli, ove attualmente dimora, nella persona del sindaco Sig. Angelo Cappuccio, presidente del CISAS consorzio intercomunale per i servizi sociali, sulla inesistente assistenza domiciliare agli anziani, sebbene sia prevista da provvedimenti della stessa Regione Piemonte.

In Italia secondo studi recenti si invecchia senza che vi sia ricambio generazionale, perché non si fanno più figli.

Gli anziani sono il punto di partenza e di arrivo per educazione, testimonianza e senso del sacrificio con il quale hanno contribuito, sacrificandosi a ricostruire il paese nell’ultimo dopoguerra.

Gli anziani, sostiene la scrittrice, sono la memoria e il punto di riferimento fra passato, presente e futuro anche se oggi sono strumentalizzati in ogni dove, dalle truffe porta a porta ai maltrattamenti nelle case di riposo, all’abbandono totale.

Ed è proprio l’abbandono il protagonista dell’appello della scrittrice che vuole focalizzare l’attenzione del mondo della politica nazionale e locale partendo da una storia personale.

La scrittrice Barbara Appiano recentemente è stata operata di un tumore e oggi, ancora convalescente e sottoposta a terapie, vive una situazione famigliare al limite dell’assurdo.

La scrittrice, proprio per quello che svolge a livello letterario e nell’ambito della sua famiglia si ritiene una “lavoratrice socialmente utile“, assiste un fratello disabile psichiatrico, Mario di 52 anni, che sebbene sia da secoli iscritto alla lista dei lavoratori di fascia protetta con collocamento obbligatorio per inserimento obbligatorio nel mondo del lavoro , il lavoro non lo “trova” mai.

Ad allargare la sua famiglia vi è un zio materno, zio Pinotto, ultra 85enne, spesso personaggio dei suoi romanzi per le storie che narra e per la temerarietà con cui a 7 anni durante la guerra, andava di nascosto a vedere i film di Tarzan per imparare a nuotare. Che per lui significava gettarsi da un’altezza di 10 metri circa da un ponte del canale Cavour a Crova, nel vercellese dove è nato, per portare a casa le carpe, altrimenti non si mangiava…

Fatta questa premessa e preso in considerazione che ultimamente in Piemonte si è parlato molto del “Care Giver”, figura molto attenzionata ultimamente dai media e dai vari governi che si sono susseguiti, per cercare di intervenire sulla problematica dell’emarginazione e dell’abbandono degli anziani, mediante contributi economici finalizzati alla qualificazione professionale dell’assistenza famigliare.

Ruolo ricoperto attivamente dalla stessa scrittrice nella sua famiglia, vista l’assistenza a zio Pinotto 24 ore al giorno, pur essendo malata lei stessa, e che per questo ha interpellato le istituzioni per essere riconosciuta come Care Giver.

La Regione Piemonte, ove la scrittrice risiede, ha istituito leggi regionali varie quali la DGR 39 e seguenti mirate previa valutazione tecnicamente detta U.V.G. (Valutazione geriatrica , che comporta una commissione medico-sociale atta alla stessa valutazione del caso), che hanno lo scopo di aiutare a domicilio le persone anziane non autosufficienti ultra 65 anni e anche di età inferiore, riconoscendo un contributo per l’anziano non autosufficiente o per l’assistente famigliare.

La scrittrice, avuta la comunicazione del punteggio che colloca lo zio Pinotto nella fascia di intensa assistenza con un contributo riconosciuto nella GDGR 39 istituita dalla Regione Piemonte fino ad euro 1.350 euro o in alternativa un contributo fino ad euro 400,00 all’assistente famigliare, si è rivolta al CISAS di Santhià, ente gestore che deve erogare tali contributi.

La risposta è stata da parte dell’assistente sociale addetta ai servizi per gli anziani che l’ultimo contributo l’hanno dato ad un signore privo di reddito e allettato e che lo zio in fondo è ricco perché ha la pensione del lavoro e la casa. Pensione che secondo la scrittrice non gli hanno regalato, visto che ha lavorato per più di 40 anni e casa che ha acquistato con enormi sacrifici e che purtroppo non è agibile avendo barriere architettoniche che non consentono allo zio di abitarvi, visto che è allettato in ossigeno terapia 24 ore su 24.

Barbara Appiano ha chiesto spiegazioni alle istituzioni sanitarie di Vercelli, nella persona della dott.Serpieri, direttore generale, che nonostante ripetute telefonate e nonostante una comunicazione via mail inviatagli, rappresentando e documentando il problema.

“La DGR 39 non preveda liste d’attesa ed è assurdo che una persona allettata, sofferente, cardiopatica e non autosufficiente debba ancora aspettare. Èd è assurdo che si preveda la decurtazione di punti di valutazione e una penalizzazione perché si è “ricchi” perché si ha una casa ed una pensione dopo 40 anni di lavoro come agricoltore e operaio metalmeccanico” denuncia accorata la scrittrice.

Inoltre a tale discordanza circa lista d’attesa per erogazione contributi e in alternativa erogazione all’assistente famigliare nella fascia di assistenza alta per anziani non autosufficienti, non pongono i veti che il Consorzio CISAS pone, e nonostante questo Appiano non ha ricevuto nessuna spiegazione.

Se poi questa lista d’attesa è un provvedimento ad hoc per sfiancare i cittadini bisognosi, allora la scrittrice propone che si dia qualcosa a tutti, si da non discriminare i malati tra di loro per non innescare quella che è una guerra fra poveri.

La scrittrice ha spiegato che deve assentarsi per le terapia antitumorali e che non sa come fare e la risposta è stata una proposta di ricovero in una casa di riposo, che andrebbe a sradicare lo zio Pinotto dalla sua famiglia e dai suoi nipoti, dal cane Vera e dal gatto Rufus, che gli tengono compagnia.

Lo zio della scrittrice passa interi pomeriggi a narrare le storie della sua infanzia alla nipote che utilizza le sue testimonianze da inserire nei libri che scrive.

Perché zio Pinotto, anche se allettato e sottoposto ad ossigeno terapia e cure che prevedono ben 14 pastiglie giornaliere, è una persona che ricorda, magari a tratti, la sua infanzia in modo romantico e surreale, raccontando storie vissute che la nipote trasfonde nei suoi racconti e romanzi.

La DGR 39 della Regione Piemonte oggetto della richiesta della scrittrice non prevede inserimento in casa di riposo, ma prevede l’esatto contrario, e cioè un progetto di umanizzazione della malattia, delle infermità degli anziani finalizzate a conservare il ruolo che l’anziano ha come depositario di saggezza ed esperienza all’interno del proprio nucleo famigliare.

“Se è vero che è impossibile attuare la DGR 39 perché non vi sono denari sufficienti, perché allora l’assessorato alle politiche sociali e dell’assistenza sociale non comunica in modo ufficiale che tale legge non è più attuabile e che i progetti di domiciliarizzazione dell’anziano in ambito famigliare mediante i contributi non è più attuabile?Si eviterebbe quantomeno che le persone perdano tempo,senza false speranza di una assistenza di facciata, destinata solo a pochissime persone”, si interroga la scrittrice, non trovando alcuna risposta dalle istituzioni.

Non dimentica la scrittrice di sottolineare di come la DGR 39 per valorizzare il progetto di assistenza a domicilio dell’anziano non autosufficiente prevede obbligatoriamente che vi sia già riconosciuto anche il contributo dell’indennità di accompagnamento proprio per stigmatizzare che non c’entra il fatto che l’anziano di turno abbia questo contributo, che di per se non è sufficiente per un eventuale ricovero in casa di riposto.

Anzi, al contrario, la DGR 39 vuole contribuire per evitare il ricovero in casa di riposo.

Barbara Appiano si è sempre distinta per le sue battaglie e per la sua passione civile, e attende che le istituzioni rispondano  a lei e a tutte quelle famiglie che hanno lo stesso problema dell’assistenza a domicilio degli anziani.

 

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Per interviste e contatti:

bappiano@virgilio.it

 

 

 

 

 

Umanizzazione delle cure: incontro con il Prof. Massimo Recalcati a Roma

“La clinica dell’uno per uno”: incontro con il prof. Massimo Recalcati e presentazione dei piani formativi del settore socio-sanitario per l’umanizzazione delle cure AverCura 1 e AverCura 2

Roma, 12 giugno 2018 – Si terrà venerdì 15 giugno, alle ore 9.30, presso l’Auditorium Loyola Fontana di Trevi – Roma Eventi (Piazza della Pilotta, 4) l’evento denominato “La clinica dell’uno per uno”, incontro con il Prof. Massimo Recalcati e presentazione dei piani formativi del settore socio-sanitario per l’umanizzazione delle cure AverCura 1 e AverCura 2.

L’evento, a cura di Espansione S.r.l, Provider nazionale ECM id. 235, con la collaborazione della Fondazione ISTUD e con l’Ordine degli Psicologi del Lazio e l’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio, è incentrato sulla tematica dell’umanizzazione delle cure, sul ridare centralità al paziente nell’azione di cura e assistenza, alla sua esperienza di malattia e ai suoi vissuti.

Il tema è quello della personalizzazione e dell’umanizzazione delle cure che non può prescindere da una nuova cultura della salute.

Per promuovere questo cambio di paradigma Espansione ha ideato i piani formativi “gemelli” AverCura 1 e AverCura 2, finanziati da Fondimpresa – il più grande fondo interprofessionale italiano composto da Confindustria e CGIL, CISL e UIL – sull’Avviso 4/2017.

Il progresso scientifico e tecnologico consentono oggi di trattare patologie un tempo incurabili; la cura del paziente non può essere più disgiunta, nella quotidianità della pratica clinica, dalla consapevolezza degli aspetti relazionali e psicologici che intervengono nel processo terapeutico. Incentivare questa consapevolezza e riposizionare l’azione di cura, oggi incentrata sulla malattia, ponendo al centro il paziente sono gli obiettivi dei due piani formativi che pongono l’accento sulle relazioni familiari e affettive, sulla privacy, sulla volontà e sui desideri del paziente in questa parentesi della propria esistenza.

La conferenza è incentrata sulla “lectio magistralis” del prof. Massimo Recalcati – psicoanalista, docente dell’Università di Pavia, scrittore e apprezzato conduttore della fortunata rubrica “Lessico Famigliare” in onda su Rai3 e ormai virale sui social network grazie alle migliaia di condivisioni – che parlerà sul tema “La clinica dell’uno per uno”.

Insieme a Recalcati, al tavolo dei relatori saranno presenti: Amarildo Arzuffi, Direttore Generale Area Formazione di Fondimpresa, su “La formazione continua in sanità tra scelte etiche e sviluppo: il ruolo e i risultati di Fondimpresa”; Sergio Antonio Bolognese, Progettista e Responsabile dei piani Formativi AverCura 1 e AverCura 2, su “Skill degli operatori socio-sanitari e cultura delle cure” e altri importanti relatori.

Al termine dell’incontro ci sarà un dibattito con il pubblico sui temi illustrati nelle relazioni. L’evento formativo è aperto a tutte le professioni sanitarie ed è accreditato ECM con il rilascio di 4 crediti per 100 partecipanti; è in itinere l’accreditamento anche presso l’Ordine degli Assistenti Sociali.

Per tutti la partecipazione è gratuita, previa registrazione e limitatamente alla disponibilità di posti in sala.

L’iscrizione è possibile accedendo alla piattaforma Arcadia sul sito www.espansionesrl.com o compilando la scheda di iscrizione e inviandola all’indirizzo luciaspina@espansionesrl.com o via fax al numero 0825 1801013.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Prof. Massimo Recalcati (Foto Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Recalcati#/media/File:Massimo-Recalcati-1-niv983zel1172s4kim3wlc0ofmhm0hcfzp3w3qz4w8.jpg)

L’Italia è un paese per vecchi: è allarme per il 2050

È allarme anzianità in Italia: Milano, Torino, Roma, Bologna e Bergamo le città con più richieste di case di riposo…

Roma, 28 febbraio 2018 – L’Italia, secondo i dati dell’Istat, ad oggi è  il paese europeo con il tasso di anzianità più alto visto che costituisce ben il 22,3% della popolazione. Ogni anno su tutto il territorio italiano si registrano infatti migliaia di richieste da parte di persone anziane che chiedono di essere ospitati all’interno di una casa di riposo.

Questo è indice di un duplice problema, poiché mentre da una parte diminuisce di anno in anno la percentuale delle nascite in Italia, dall’altra parte si incrementa quella dell’anzianità.

Se questi dati dovessero rimanere costanti si prevede che nel 2050 ben il 34,3% della nostra popolazione sarà costituito da over 60.

Cifre allarmanti per la sostenibilità del welfare italiano, che vedrà oltre 1/3 dei suoi cittadini bisognoso di servizi assistenziali.

È chiaro il motivo per cui ogni anno aumenti la domanda di inserimento nelle strutture adibite agli anziani. La maggior parte di queste richieste provengono da famiglie con a carico persone anziane non-autosufficienti, che alle volte presentano gravi disabilità motorie o psichiche, che quindi necessitano di assistenza medica specializzata 24 ore al giorno.

E non solo, visto che spesso si tratta anche di anziani autosufficienti che per vari motivi si vedono costretti a chiedere di dover essere alloggiati presso una di queste strutture.

Grazie al progetto di Quotalo.it, un portale dedicato alla famiglia ed al consumatore che si occupa di mettere in contatto il privato con professionisti, artigiani e fornitori di 9 settori di interesse, è stato possibile elaborare uno studio approfondito e dettagliato su quanta richiesta vi è stata in quest’ultimo 2017, grazie ai dati che sono stati inseriti all’interno del portale.

I dati presentati mostrano quante richieste all’anno vengono effettuate e da quali città provengono. Nel grafico sottostante abbiamo preso in analisi un campione di 30 città italiane dove il tasso di richieste è stato più alto.

Quello che emerge dallo studio di questi dati è innanzitutto un elevato volume di richieste, oltre 4000, che sono state inserite all’interno del portale nel corso di tutto l’anno.

 

Distribuzione delle richieste sul territorio nazionale

Come si denota dal grafico, Milano è la provincia che di gran lunga presenta il numero di richieste più elevato rispetto a tutte le città italiane. Ben 377 richieste complessive di cui 266 sono per anziani non autosufficienti e 111 per anziani autosufficienti.

Di conseguenza per sopperire a questa grande richiesta, che ogni anno si incrementa, è dovuto crescere il numero di strutture. Nel 2012 le case di riposo presenti sul territorio di Milano erano 84; ad oggi se ne contano 26 in più. Si arriva in questo modo a più di 100 residence per anziani presenti solo sul territorio di Milano e provincia .

L’incremento dell’offerta, comunque, non ha portato grandi vantaggi alle famiglie italiane: aumenta il numero delle strutture e aumentano i posti letto tuttavia le rette e le spese di mantenimento non diminuiscono. Attraverso alcune ricerche abbiamo constatato che le spese medie per risiedere all’interno di una di queste strutture variano mediamente dai 1600 ai 3000 euro al mese .

Una spesa che spesso le famiglie si trovano a dovere far fronte a causa dei tagli avvenuti gli anni scorsi al Fondo nazionale per le politiche sociali e al Fondo Non Autosufficienza . Un Fondo indirizzato sia a favorire l’inserimento nelle case di riposo sia all’assistenza domiciliare, in modo tale da creare le condizioni affinché sia permesso alla persona in questione, di continuare a vivere in casa propria .

Lo stesso discorso è ovviamente fattibile per tutte le altre città del suolo italiano tenendo presente che la città di Milano a oggi è quella che presenta costi e richieste più alte con uno scarto di più di 150, rispetto alla città di Torino che si trova seconda nella nostra classifica.

 

Ma cosa accade in tutto il resto del territorio?

I dati che il portale Quotalo.it ci ha fornito e che ha messo a disposizione sono più di 4.000. L’analisi di tutti questi elementi suddivisi successivamente tra Nord – Centro – Sud, ci ha permesso di calcolare la percentuale di richieste provenienti da tutte le zone del territorio.

Si denota che la maggior parte delle richieste derivano dal Nord-Italia (dalla Valle d’Aosta fino all’Emilia Romagna) che da solo copre il 59% del bisogno, tenendo presente che l’indice di popolamento di alcune città del Settentrione è nettamente più alto rispetto a città che si trovano nel Centro e nel Sud Italia.

Le richieste del Centro, infatti, (dalla Toscana all’Abruzzo) presenta un tasso del 25% anche se bisogna evidenziare che buona parte di questa percentuale è costituita dal numero di richieste provenienti dalla sola città di Roma, terza classificata nel nostro grafico di tutte le città italiane.

Nel Sud del paese le richieste sono nettamente inferiori (Molise – Calabria più le isole di Sicilia e Sardegna) poiché la percentuale è costituita dal 16% del totale.

 

Quali sono le necessità del popolo italiano over 70?

In base ai dati in nostro possesso abbiamo distinto in seguito il tipo di servizio di cui si ha bisogno: case di riposo per anziani autosufficienti e non autosufficienti.

Sono dunque tre i fattori che emergono in maniera evidente da questa analisi: la richiesta per anziani non autosufficienti risulta maggiore in tutti i casi. Questo può essere indice del fatto che le famiglie italiane, soprattutto a causa delle elevate spese che comportano queste strutture, preferiscono attendere fino al caso estremo in cui i loro parenti si ritrovano nella condizione di non autosufficienza, in cui l’assistenza medica 24h si rivela effettivamente necessaria.

Il numero di anziani in generale (over 70) all’interno del nostro paese è sempre in continuo aumento, crescendo in maniera tangibile di anno in anno.

Il bisogno di aiuto da parte delle famiglie che chiedono di sostenere nel migliore dei modi possibili i loro cari all’interno di queste strutture, per garantirgli il riposo, la serenità e l’assistenza di cui effettivamente necessitano, è in continuo aumento.

Sarà l’Italia un paese per vecchi?

 

Comunicato a cura di

Maria Rosa Ingrassia
Q Business Innovation Srl
maria@quotalo.com

TAG: anziano, anziani, vecchio, vecchi, anzianità, pensione, pensioni, pensionamento

Prima edizione per il Premio internazionale Nicola Fasano 2017 assegnato al Dott. Salvatore Lenti della Onlus Medici per San Ciro di Grottaglie

Il Premio internazionale Nicola Fasano 2017 assegnato al Dott. Salvatore Lenti della Onlus Medici per San Ciro di Grottaglie

Sabato 26 Agosto 2017 alle ore 20, Quartiere delle ceramiche – Masseria dell’arcivescovo in Via Caravaggio, 55 a Grottaglie (TA)

Taranto, 25 agosto 2017 – Debutto per il “Premio internazionale Nicola Fasano” che sarà conferito al Dott. Salvatore Lenti, presidente dell’Associazione Medici per San Ciro Onlus di Grottaglie.

Nel corso della cerimonia in programma per sabato 26 agosto, con inizio alle ore 20, nell’antica Masseria dell’Arcivescovo (via del Caravaggio, 55) nel quartiere delle ceramiche di Grottaglie.

Il premio che è alla sua prima edizione, è stato istituito dal maestro ceramista Giuseppe Fasano di Grottaglie per onorare la memoria del padre Nicola che gli ha tramandato la passione e l’arte della lavorazione della ceramica.

Sul profilo della continuità dell’insegnamento del Maestro Nicola Fasano, il premio rievoca l’azione ed il pensiero dell’artista ispirati a stimolare la creatività artistica e a promuovere competenze specifiche nel campo della lavorazione della ceramica nonché a valorizzare il capitale umano, organizzativo e relazionale.

La sua intuizione puntava all’innovazione intesa come una dimensione caratterizzata dall’incrocio tra arte, spirito del luogo e tecnologia.

Da questa impostazione ideologica e valoriale che ha segnato la vita del ceramista grottagliese, l’assegnazione del premio a Salvatore Lenti trova motivazione nell’attività svolta sul territorio dall’associazione da lui presieduta, particolarmente impegnata in progetti di volontariato sociale per la protezione della salute dei cittadini.

Numerose ad oggi le iniziative portate avanti dalla Onlus Medici per San Ciro che conta oltre 5.000 sostenitori:

il progetto “EDucazione alla Automisurazione Pressione Arteriosa (ED.A.P.A.) con screening cardiovascolare e diabetologico di oltre 500 cittadini presentato al congresso europeo dell’ipertensione a Milano nel 2007;

il progetto “QUestionario Autovalutazione Del Rischio Osteoporosi (QU.A.D.R.O.) con screening di oltre 4000 donne presentato al congresso nazionale di medicina interna a Firenze nel 2008;

il progetto “Mens sana in corpore sano – Il Cuore a Scuola” Città di Grottaglie nel 2013, con screening cardiovascolare e metabolico di oltre 600 studenti delle scuole medie superiori e dei loro 1200 genitori presentato ad Atene al congresso europeo dell’ipertensione nel 2014 e nel 2015 a Milano all’EXPO;

il progetto HY.G.E.F. “HYpertension in high school students: Genetic and Environmental Factors” in collaborazione con USL Livorno, Università degli studi di Bari, San Raffaele di Milano e Università di Los Angeles dal 2014 al 2016, con screening cardiovascolare e metabolico di oltre 700 studenti delle scuole medie inferiori. Lo screening ha riguardato il loro rischio cardiovascolare e la predisposizione genetica a svilupparlo: è il primo studio nel mondo e verrà presentato a New Orleans a Novembre al congresso americano di Nefrologia;

i progetti “Cuore a Grottaglie” e “Defibrillazione precoce Città di Grottaglie – Una scossa al cuore” con la formazione delle forze dell’ordine e di 1450 persone all’utilizzo del defibrillatore. Con l’obiettivo di realizzare una città cardioprotetta, l’associazione Medici per San Ciro Onlus ha donato 33 defibrillatori alla città di Grottaglie (3 alle forze dell’ordine, 20 posizionati in tutti gli edifici scolastici, 10 posizionati nelle principali zone della città).

Inoltre la Onlus grottagliese ha partecipato anche al restauro totale della statua patronale di San Ciro e al restauro parziale della tela dell’Annunciazione nella Chiesa Madre.

Nell’agenda dell’associazione il prossimo obiettivo è l’acquisto di una ambulanza per le persone indigenti.

La serata che sarà allietata dalla voce della cantante jazz Cinzia Tedesco, sarà moderata dalla giornalista Rosa Colucci, editrice e direttrice delle riviste Extra Magazine e Avvocati. Responsabile dell’organizzazione del Premio è la giornalista Titti Battista.

Nel corso della serata saranno consegnati anche speciali riconoscimenti ad alcune istituzioni, ceramisti e personalità del territorio.

 

Camera dei Deputati: “Nasce Dottor Bau & Dottor Miao, la prima mutua sanitaria per cani e gatti “

Roma, 6 febbraio 2017 – Sarà presentata a Roma, l’8 febbraio alle ore 13.00, presso la Sala Stampa della Camera dei DeputatiDottor Bau & Dottor Miao, la prima mutua sanitaria per cani e gatti“.

“Introduciamo per la prima volta in Italia un vero e proprio concetto di associazionismo e mutualità nel trattamento della tutela della salute e del benessere e non solo, dei nostri amici a 4 zampe, dando vita di fatto allaPrima Mutua Sanitaria per Cani e Gatti”.

Lo dichiara Claudio Andrea La Rosa – Presidente della Mias – Mutua Italiana Assistenza Sanitaria “ con Dottor Bau & Dottor Miao, in partnership con due top player dei rispettivi settori, FareAmbiente – Movimento Ecologista Europeo e EuropAssistance.

“Si tratta di una serie di garanzie e di sussidi sanitari erogati all’associato in caso di ricovero del cane e o gatto garantito” -prosegue La Rosa – “abbiamo studiato tutta una serie di garanzie esclusive finalizzate a consolidare il rapporto sempre più stretto tra l’animale, nel nostro caso il cane e il gatto, e il suo padrone o meglio ancora l’adottante. Come ad esempio ‘Per Sempre’ dove ci rendiamo garanti tramite la struttura qualificata delle Guardie Ecozoofile di FareAmbiente nel trovare una sistemazione adeguata all’amico pet in caso di decesso o inabilità del suo padrone”.

“Siamo una società dog-friendly e le ricerche sociologiche testimoniano questo sentiment sociale che non è più solo una tendenza ma un dato consolidato: oltre il 55% delle famiglie italiane ha adottato un animale domestico, direi che basta questo dato strabiliante per chiarire e comprendere l’importanza e la funzione sociale di questo rapporto. I benefici economici, sociali e sulla salute che ne conseguiranno sono evidenti, tanto da poterli considerare veri e propri ammortizzatori sociali; le ultime ricerche infatti, parlano di oltre 4,5 miliardi di risparmio sui servizi erogati dal servizio sanitario”.

“In poche parole ci fanno stare meglio – prosegue La Rosa – adottare un cane o un gatto non deve essere considerato un lusso ma, un valore sociale”.

“Ricordo che attualmente abbiamo un aggravio sui costi con l’iva al 22% sia per quanto riguarda i prodotti alimentari e sia per quanto riguarda le visite veterinarie, cosa veramente improponibile, che penalizza soprattutto le fasce più deboli economicamente o con problemi sanitari, che fanno magari del rapporto con il proprio animale domestico una vera e propria ragione di supporto affettivo ed emotivo”.

“Proprio per questo – conclude – abbiamo deciso, con una iniziativa che ci rende orgogliosi e che riflette in pieno la funzione sociale della mutua sanitaria veterinaria ‘Dottor Bau & Dottor Miao’, che l’associato esente dal ticket sanitario potrà aderire a condizioni di assoluto favore alla stessa con uno sconto della quota associativa anche del 50%”.

 

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Arriva l’Sms Solidale di Emergency, per garantire cure gratuite per tutti

 

“Aiutaci a tutelare il diritto alla cura per tutti”, parte la campagna di Emergency per sostenere il “Programma italia” con un Sms o chiamata al numero 45565, e garantire cure gratuite per tutti gli indigenti

Trento, 24 novembre 2016 – Emergency ha lanciato una campagna di raccolta fondi, che durerà fino al 17 aprile 2017, attraverso il numero solidale a favore del “Programma Italia”.
Chi invierà un Sms al numero 45565 del valore di 2 euro con il cellulare personale TIM, Vodafone e Wind o effettuerà una telefonata allo stesso numero da rete fissa del valore di 2/5 euro (2 euro per Infostrada) contribuirà a offrire con Emergency cure gratuite alle fasce più svantaggiate della popolazione italiana, sia migranti che stranieri.

IL TEMA DELLA CAMPAGNA

La campagna “Uguali”, studiata dall’agenzia Leo Burnett, racconta la storia di un ingegnere di 50 anni che ha perso la casa, il lavoro e la famiglia e che non riesce a curarsi per ragioni economiche. Quella che in un primo tempo sembra la testimonianza di una persona immigrata, forse un rifugiato, si rivela essere la storia di un italiano.

“In Italia 11 milioni di persone non hanno accesso alle cure. Italiani o stranieri, per noi non fa differenza”.

L’intervento di Emergency in Italia è nato 10 anni fa dalla consapevolezza che anche nel nostro Paese – sebbene sia previsto dalla Costituzione – il diritto alla cura è spesso violato.

Esistono fasce della popolazione che sono escluse dal Servizio sanitario nazionale per ragioni economiche, di nazionalità, scarsa conoscenza della lingua e dei propri diritti.

Una realtà rilevata anche da una recente indagine del Censis, secondo la quale in Italia una persona su 6 non può ricevere le cure di cui ha bisogno per ragioni economiche o logistiche.

OBIETTIVI DELLA CAMPAGNA


La campagna si propone di raccogliere fondi per aprire un centro di orientamento sociosanitario e finanziare due ambulatori mobili a Milano.

EMERGENCY lavora a Milano già dal 5 agosto 2015 in collaborazione con la ASL Milano con un ambulatorio mobile posizionato in alcune aree disagiate della città: Lorenteggio, Piazza Prealpi, Stazione Centrale, San Siro.

Nato per prestare aiuto ai migranti che arrivavano in città in attesa di raggiungere i Paesi del Nord Europa, l’ambulatorio mobile ha via via risposto anche ai bisogni di cittadini milanesi, rimasti ai margini dei servizi esistenti.

Gli abitanti delle periferie sono infatti più esposti al rischio di isolamento che incide anche sulla capacità di accedere alle cure mediche necessarie: le barriere linguistiche, le difficoltà logistiche e la complessità del Servizio sanitario nazionale inducono spesso i pazienti all’interruzione di percorsi di salute e alla rinuncia alle cure.

A oggi, i principali Paesi di provenienza dei nostri pazienti sono: Egitto, Marocco, Romania, Italia, Bangladesh, Senegal.

In questi mesi di attività, l’ambulatorio mobile ha registrato una media di 40 visite e prestazioni infermieristiche ogni giorno.

L’esperienza maturata con l’ambulatorio mobile e l’aumento dei bisogni ci hanno confermato la necessità di ampliare il nostro intervento con un altro ambulatorio mobile e un centro di orientamento sociosanitario, che permetta di rispondere meglio ai crescenti bisogni di salute in città.

Il Centro di orientamento offrirà servizi di mediazione culturale e di orientamento ed eventuale accompagnamento nell’espletamento delle pratiche amministrative, nelle procedure di accettazione, durante lo svolgimento delle visite e nel rilascio del codice STP (Straniero Temporaneamente Presente)/ENI (Europeo non iscritto) che garantiscono anche agli stranieri non regolari l’accesso ai servizi pubblici,

I due ambulatori mobili raddoppieranno l’impegno di Emergency in città, consentendo di offrire cure gratuite nelle periferie e nei luoghi più disagiati.

Tutte e tre le strutture permetteranno la raccolta di dati socio-sanitari sulla popolazione straniera e dell’esperienza maturata e condivisione con le realtà pubbliche e del terzo settore.

 

EMERGENCY IN ITALIA
Emergency ha iniziato a lavorare in Italia 10 anni fa, intervenendo nell’ambito dell’immigrazione e del disagio sociale.
Nel 2006 Emergency ha aperto a Palermo, in Sicilia, un Poliambulatorio per garantire assistenza sanitaria gratuita ai migranti, con o senza permesso di soggiorno, e a tutti coloro che ne hanno bisogno.
Dieci anni dopo Emergency lavora anche a Marghera, Napoli, Castel Volturno, Brescia, Milano, Bologna, Sassari e agli sbarchi e nei centri di accoglienza in Sicilia.
Nelle sue strutture Emergency ha offerto oltre 250 mila prestazioni gratuite.

CREDITS
Emergency ringrazia TIM, Vodafone, WIND, Infostrada per la concessione del numero solidale.
Emergency ringrazia Leo Burnett che ha studiato la creatività della campagna, sotto la supervisione di Davide Boscacci (Group Creative Director) e Hugo Gallardo (Creative Director).

 

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=BbZKs004wuk

 

 

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Per contatti:

Gruppo Emergency Trento

340 30 35 203

 

trento@volontari.emergency.it

 

 

 

Progetto Italia di Emergency, Poliambulatorio di Palermo
Progetto Italia di Emergency, Ambulatorio mobile a Rignano Scalo, (FG), 2012

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