Catanzaro, 10 settembre 2018 – Libri gratis anche per le scuole medie per tutti gli alunni di Miglierina, piccolo Comune in provincia di Catanzaro. A renderlo nota la scelta dell’amministrazione comunale il Sindaco Prof. Pietro Hiram Guzzi, che fa sapere che a questo contributo si aggiunge anche il trasporto a tariffe molto vantaggiose per le famiglie numerose.
Siamo agli inizi del nuovo anno scolastico e come ogni anno si rinnova la pacata protesta dei genitori, ripresa dalla stampa, per la spesa dei libri di testo scolastici non indifferente da affrontare. In un periodo di grave crisi economica questa situazione sembra essere in contrasto con il dettato della Costituzione che recita esplicitamente: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”.
Lo Stato garantisce, tuttavia, solo l’acquisto dei libri per il primo ciclo di studi, ovvero la scuola elementare, mentre sono previste borse di studio, legate al reddito, per gli altri cicli scolastici.
L’effettiva erogazione delle borse, è legata però all’emanazione di bandi a cui i genitori dovrebbero partecipare, ed alla valutazione degli stessi che può a volte richiedere tempo lasciando i genitori alle prese con una spesa media che può superare i 400 euro per ogni bambino in prima media.
L’amministrazione comunale di Miglierina, guidata dal Sindaco Prof. Pietro Hiram Guzzi, ha scelto invece di andare controcorrente.
Agli alunni delle scuole secondarie di primo grado, cioè delle scuole medie del plesso scolastico di Miglierina, a cui afferiscono i Comuni di Miglierina ed Amato, è garantita la fornitura gratuita dei libri di testo per tutti i bambini.
Si tratta di una scelta coraggiosa e rilevante per il bilancio, stringato, di un comune di soli 750 abitanti, e soprattutto rilevante dal punto di vista politico.
A questo contributo si aggiunge anche la possibilità per le famiglie numerose di pagare, attraverso un biglietto family, una tariffa ridottissima per il trasporto scolastico.
Infatti non si tratta solo di un aiuto finanziario, che non è poco, ma l’attenzione è posta anche sull’interesse educativo, proprio della scuola, attraverso l’insegnamento del rispetto per un bene comune che, l’anno successivo, servirà ad altri alunni.
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Contatti stampa:
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Ravenna, 16 maggio 2018 – Si terrà sabato 19 maggio la premiazione della terza edizione del concorso nazionale “I ragazzi delle scuole raccontano”. L’evento, patrocinato dall’Assessorato all’ Istruzione del Comune di Ravenna, si terrà alle 15,30 presso il bagno ‘Romea Beach’ a Marina Romea (Viale Italia 129), ,
Saranno presenti alla premiazione l’amministrazione comunale, i membri di giuria, i premiati e ragazzi selezionati per il quaderno del concorso, e il moderatore dell’evento Alessandra Maltoni, titolare Centro Servizi Culturali e socia Lion club International, Milano Marittima 100.
Alla terza edizione hanno partecipato e sono stati pubblicati gli alunni delle scuole: Ricci Muratori sezione medie ed elementari, Ravenna; Don Minzoni sez. medie, Ravenna; M. Montanari sez medie, Ravenna; M. Valgimigli sez. medie, Ravenna; Centro “Einstein non sa leggere “, Somma Vesuviana, Napoli.
I PREMIATI
Sezione Scuole Medie:
Primo classificato seconda media “Giovedì” Ricci Muratori Ravenna
Secondo classificato seconda media “ Grazie” Ricci Muratori Ravenna
Terzo classificato “ Il signor somma” Centro Einstein non sa leggere, Napoli
Sezione Scuole Elementari:
Primo classificato “Lui e Sai” Centro Einstein non sa leggere Napoli , quinta elementare
Premi Giuria:
Alla volontà e determinazione: “Chi ha catturato Emma” seconda media Ricci Muratori, Ravenna
All’empatia, finale poetico: “Autunno” seconda media scuola media Ricci Muratori, Ravenna
All’attualità, il bullismo: “E arrivano i nostri” seconda media scuola media M.Valgimigli, Mezzano
Giallo: “Una ladra come segretaria”, seconda media scuola media Ricci Muratori, Ravenna
Alla morale: prima A, scuola media Ricci Muratori, Ravenna
Vercelli, 6 marzo 2018 – Partirà a metà marzo il “Tour della Lettura”, che vedrà come protagonista assoluto il libro. Un libro pellegrino che andrà in tour nelle scuole elementari, medie e superiori, per andare incontro ai lettori, visto che negli ultimi tempi sono sempre meno i lettori ad andare verso i libri.
Il tour partirà da Santhià, Vercelli, per poi toccare Torino e Firenze, e poi approdare nel resto d’Italia.
Ad organizzare il tour l’autrice e poetessa Barbara Appiano, che leggerà il manifesto “Sono un libro, non sono un Hot Dog” a difesa dei libri.
Un tour che nasce dalla incontenibile fantasia della scrittrice piemontese, che già anni fa si inventò il “Vu leggè” (www.appianobarbara.it/372-2/), un tour in bicicletta per promuovere la lettura e che per questa singolare iniziativa venne invitata da Costanzo per una serata del “Maurizio Costanzo Show”.
“Io amo i libri con tutta me stessa, perché un libro è capace di creare interazione tra il mondo della scrittura, dell’immaginazione, della suggestione e il lettore, attraverso le emozioni” racconta Barbara Appiano.
“Chi dedica tempo alla lettura ama immaginare, e diventa libero, perché capace di pensare che esiste un mondo migliore.
La cultura deve fare questo, è la pietra filosofale per eccellenza perché un libro è pensiero in movimento, e uno strumento per collegare la nostra interiorità al mondo esteriore. Infatti io considero il libro un essere vivente, perché è in grado di interagire con il lettore, creando una vera e propria ombra del lettore su carta stampata” continua l’autrice.
“L’acquisto di un libro è un investimento e non una spesa, perché ci arricchisce, ci fa immaginare nuovi mondi e ci fa crescere. Per questo nel mondo ci vorrebbero più libri e meno fabbriche di automobili ed oggetti e più cartiere di libri, magari in carta riciclata, in rispetto degli alberi. Lo considero l’unico modo per salvarsi da se stessi, e per contagiare in positivo l’uomo, in un mondo dove tutto è ormai molto mediocre e piatto” conclude Barbara Appiano, entusiasta per il tour in partenza.
Durante il tour la scrittrice interagirà con gli studenti e parlerà con loro di cultura, della magia dei libri, e leggerà loro alcuni estratti del suo ultimo romanzo “Umanità Anno Zero”, facendo spegnere gli smartphone ai ragazzi perché “a parlare in quei frangenti dovranno essere solo e soltanto i libri”.
Qui di seguito il manifesto che sarà letto nel “Tour della Lettura”
Manifesto “Sono un libro, non sono un Hot Dog”
Sono un libro e sono vivo.
Sono un prigioniero politico, ingombrante per dimensioni anche se tascabili, per i miei contenuti che non sempre fanno audience.
Non trattatemi come fossi un cadavere da sezionare in obitorio.
Io sono il libro, un essere vivente politicamente corretto, frequentato dai lettori che praticano il turismo letterario a Km. Zero, praticamente un genere umano che sta scomparendo per via della mia sostituzione con i vari aggeggi telefonici, diventati oggi “smartphone”.
Una specie di fattucchiera lo smartphone, che quando lo consulti tutto ti sa dire, se piove o se c’è il sole, se la borsa di New York è crollata o se sta bene, oppure l’ultima stupidaggine accaduta dall’altra parte del mondo…
Ma non ti insegna a leggere.
Per quello c’erano i maestri di scuola, che mi chiamavano sussidiario, e io felice come non mai ad essere chiamato sussidiario mi accompagnavo ai miei lettori delle prima ora, i bambini dell’asilo.
Poi tutto è mutato, circondato da telefoni più o meno intelligenti, televisori che ti mostrano senza dover leggere il mondo a colori, che hanno attentato alla mia dignità di essere libro e così sono finito nei bui sgabuzzini dei grandi magazzini a far compagnia a lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie e spremi agrumi elettrici, catalogato come “invenduto”.
Prossima fermata un inceneritore, ovviamente intelligente, dove poter finire i miei giorni di gloria e di oblìo, all’ombra di un XFactor dove il talento dei lettori, per essere tali devono leggermi, si è eclissato come genere sorpassato.
Sono animato dall’insostenibile ragione di moltiplicarmi all’infinito, ormai però senza una vera famiglia alle spalle, come quella degli editori, che mi collochi nel mio habitat giusto, la libreria.
Il mio posto è su uno scaffale, una vetrina, o una biblioteca.
Anni fa avevo un genitore affidatario che si chiamava editore, ora scomparso perchè con la fecondazione in vitro anche coloro che partoriscono libri e cioè gli scrittori, hanno deciso di fare tutto da soli, di essere genitori e diffusori del mio verbo.
Ciò ha comportato il fatto che sono stato declassato allo status di un elettrodomestico, prodotto nei paesi globalmente poveri, e alla stregua di un aspirapolvere.
Sono in saldo nei vari “stores” dove mi ritrovo come vicino di banco e di casa aspirapolveri, lavatrici e scope elettriche.
Nel caso tale luogo non mi andasse bene ho l’opzione degli ipermercati dove mi pongono in attesa di trovare il mio futuro genitore-lettore al fianco di pannolini e deodoranti, come se io fossi inadeguato a stare in mezzo agli altri libri.
Ma io non sono un Hot Dog.
Sono fatto di carta, una carta pulsante che sposta gli alberi dalle foreste a casa tua.
Vorrei che tu mi vedessi come io sono veramente, una voce che narra un mondo di parole, un mondo parallelo che ti accompagna ogni giorno della tua vita, ma poiché mi hanno oscurato facendomi passare per un oggetto attentatore se mai venissi sfogliato sarebbe soltanto per una perquisizione.
Sfogliate e cercate.
Da me troverete parole, carta, verbi e sostantivi.
Da me troverete il mondo che oggi avete perso, quello dell’immaginazione, perché un Hot Dog si può anche digerire, ma io sono indigesto, sono nato per vivere e far vivere coloro che mi leggono.
Sono il libro, quello che resta invenduto sugli scaffali delle librerie e delle biblioteche, santuari dove vige l’extra territorialità diplomatica del leggere in silenzio, accendendo la fantasia prima che una scopa elettrica venga e mi ramazzi via.
Io sono il libro, sono il tuo mondo, quello dell’immaginazione messa in moto dalla scrittura, sono la tua noia e il tuo passatempo se mai ti accorgessi che leggermi non è perdere del tempo e se mai provassi a pensare lontanamente all’analfabetismo, una malattia debellata con la libertà della cultura che mi ha messo a dirigere il traffico della parole.
Sapresti che la mia esistenza è stata cruciale per far leggere tutti gli italiani, magari soltanto le pagine di un quotidiano, ma comunque pagine di parole e carta che da qualche parte dovranno pure abitare, e chi se non io, il libro può ospitare il mondo delle parole che descrivono il mondo in cui viviamo?
Attenzione a non accelerare lo sfogliare dei miei consimili, non tutti i libri sono sensibili alle dita che sfogliandoti si fermano sul particolare, una parola, una virgola che sospende e sorprende mescolando la realtà con la fantasia.
Anche a leggerci ci vuole empatia, perché noi siamo vivi come lo siete voi che ci prendete in mano ci guardate, leggete il prezzo per portarci a casa e poi ci lasciate dove ci avevate visto, sugli scaffali del mondo che non legge più, un mondo visto con la barra di scorrimento di uno smartphone che ti ha insegnato a fare in fretta e ti ha educato a non perdere tempo, programmandoti la vita anche per annoiarti.
Annoiatevi fintanto che avete tempo, il tempo non vi aspetta e io a restare invenduto e non letto divento disoccupato proprio come te che non mi compri perché a me preferisci il gratta e vinci.
Milano, 7 febbraio 2018 – Contro il cyber bullismo arriva Olly, l’App per confidarsi e scambiarsi complimenti e segreti, tra amici e compagni di scuola. L’App è disponibile da oggi, in occasion della Giornata Contro il Bullismo, sia su AppStore che PlayStore ed è stata pensata da due giovani studenti milanesi, con l’aiuto dei genitori, per aiutare gli amici ed i compagni di scuola vittime del bullismo.
Nello specifico Olly (www.playolly.com) è un gioco per teen-ager, divertente e positivo: rispondendo a simpatiche domande si possono fare complimenti e confessare agli amici cosa si pensa di loro e che magari non si aveva il coraggio di dire a voce.
E’ un po’ come il gioco della verità, con la differenza che le domande a cui si deve rispondere sono sempre positive e le nostre risposte sono sempre anonime.
Olly è un’App che va controtendenza, perché invece di semplificare la pubblicazione e la diffusione di messaggi negativi e a volte cattivi, amplificati dai “mi piace”, dai dati sulle visualizzazioni e dalle condivisioni, con Olly si può scegliere di rispondere a domande positive e regalare Olly Coin ai nostri amici.
Con gli Olly Coin poi si ha un mezzo per aumentare l’autostima di chi gioca, al contrario dei Social Network che a volte, quando usati scorrettamente, aumentano la frustrazione e il senso di inadeguatezza.
Giocando a Olly un ragazzo potrà scoprire cosa pensano di lui i compagni scuola, se lo ritengono simpatico, divertente o se pensano che si veste in modo cool e se sa ballare la Papu Dance.
I primi 100 ragazzi tra i 12 e i 16 anni che hanno provato finora l’App l’hanno promossa a pieni voti.
Per scaricare l’applicazione basta andare su http://scarica.playolly.com e d è già partito il passaparola che sta diffondendo Olly ta i ragazzi di molte classi e battere il cyber bullismo anche grazie ad un’App.
Arriva Olly, l’App per battere il cyber bullismo, aiutando i ragazzi a confidarsi tra loro
Pescara, 19 aprile 2017 – La piattaforma di dibattito Proversi.it ha pubblicato oggi un testo di approfondimento su un argomento di grande attualità, ovvero l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche italiane.
L’insegnamento della religione cattolica (IRC) è un’istituzione italiana del Concordato, risalente al 1929. In principio un obbligo per tutti gli studenti, oggi è facoltativa, come stabilito nel 1984 dalla revisione del Concordato. Gli alunni che non prendono parte all’ora di religione possono in alternativa uscire dall’aula e dedicarsi ad altre attività, come disposto dalle regole della scuola, senza dover seguire obbligatoriamente un’altra lezione. Gli insegnanti di religione compiono un percorso diverso rispetto ai loro colleghi: terminati gli studi, vengono selezionati dalla Curia che li giudica in base alla condotta morale e li segnala al preside della scuola.
Il dibattito tra i sostenitori dell’ora di religione, ed i suoi oppositori, è oggi vivo più che mai alla luce dei cambiamenti nella società italiana, ormai multietnica e multiculturale. In difesa dell’insegnamento si sono schierati non solo cattolici, ma anche personaggi della cultura laica come Massimo Cacciari, che considera l’ora di religione indispensabile per il bagaglio culturale degli studenti. Della stessa opinione il cardinale Bagnasco e Angelo Bertone, blogger e insegnante di religione.
Dall’altro lato le forti critiche mosse dall’UAAR (l’Unione Atei Agnostici Razionalisti), che propone l’alternativa di un’ora di educazione civica. Contrario si è detto Corrado Augias che non ritiene giusto il percorso all’interno delle scuole pubbliche, così come l’insegnante Andrea Atzeni, che considera l’ora di religione mera variante del catechismo.