Industria 4.0, Feber Group passa alla rete dati mobile M2M di Telcavoip

Londra, 21 dicembre 2018 – Siglato l’accordo di partnership tecnologico tra l’azienda italiana Feber Group (www.febergroup.it) leader mondiale nella produzione di dispositivi e device per il controllo remoto in ambito trasporti building e Ice, e TelcaVoIP International Ltd (www.telcavoip.net) che garantirà, tramite l’utilizzo della propria rete dati IoT M2M (Machine To Machine), il servizio di telecontrollo e gestione dei propri dispositivi.

L’accordo è seguito dopo 6 mesi di prove sul campo durante i quali la rete dati M2M di TelcaVoIP International è stata testata dagli ingegneri di Feber Group grazie ai microchip dati forniti e montati su dispositivi utilizzati in vari Paesi, ed i cui risultati si sono rivelati sorprendenti per velocità di allacciamento alle reti locali rispetto ad atri competitors nonchè per il livello di sicurezza offerto grazie alla crittografia dati su VPN.

TelcaVoIP International si propone quindi come outsider anche nel mercato Italiano per il settore Industria 4.0 e IoT (Internet Of Things) grazie alla copertura della propria rete M2M garantita in oltre 154 paesi e da 368 operatori.

 

 

 

 

Rete Dati M2M IoT By TelcaVoIP International

 

 

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Immobiliare: come valutare una casa online gratis

Grazie alla piattaforma online di Homstate.it si può scoprire in pochi minuti quanto vale un immobile

Torino, 19 dicembre 2018 – Sono migliaia le persone che quotidianamente cercano di sapere quanto vale per motivi di compravendita ma non sanno da che parte iniziare. Da oggi grazie ad Homstate.it, la prima piattaforma di intermediazione immobiliare online in Italia, è possibile effettuare una valutazione immobiliare online (www.homstate.it/valuta) invece che rivolgersi alla classica agenzia immobiliare.

Un sistema di valutazione totalmente digitale, basato su un algoritmo, che ad oggi in soli pochi mesi di attività ha effettuato ben oltre 8.000 valutazioni di immobili, con 75.000 elementi analizzati per oltre 3.400 utenti.

Ma come funziona il servizio e chi lo utilizza?

Il sistema di valutazione di Homstate.it analizza, con il supporto di big data forniti da motori di ricerca e da altri partner, il tessuto socio economico del luogo in cui è sito l’edificio. A questi dati vengono affiancati dati delle compravendite realizzate nell’ultimo semestre e delle richieste di immobili in vendita. L’analisi di questo set d’informazioni permette di realizzare una valutazione di mercato basata sulle informazioni inserite dall’utente.

Una buona parte degli utilizzatori sono proprietari interessati a conoscere il valore del loro immobile per poi venderlo, ma non solo. A fare le richieste di valutazione ci sono compratori interessati a comprendere se la casa che desiderano acquistare ha un prezzo in linea con il mercato e operatori del settore, come agenti immobiliari ed architetti che cercano uno strumento analitico per valutare l’immobile.

Secondo Ivan Laffranchi, Ceo di Homstate “Ad oggi l’oscillazione dei prezzi immobiliari a cui spesso ci si trova di fronte è dovuta all’incapacità oggettiva dei proprietari e all’approssimazione degli operatori immobiliari che spesso danno al proprietario una valutazione rialzista per non perdere l’opportunità di acquisire l’immobile. Lo scenario del mercato immobiliare potrebbe radicalmente cambiare una volta però che strumenti di valutazione immobiliare online, più oggettivi, diventassero estremamente attendibili. Le vendite sarebbero molto più rapide, le trattative più fluide e i mutui più rapidi e tutto il mercato potrebbe beneficerebbe di maggiore stabilità

Per vendere e comprare casa più facilmente, ed a costi più accessibili, Homstate.it offre un servizio di vendita a tariffa flat, sui modelli anglosassoni di Purplebricks e Easyproperty, puntando sulla tecnologia a supporto di agenti locali. Una innovazione del settore dell’intermediazione immobiliare che in Italia incide sul Pil per oltre 2 miliardi di euro l’anno.

 

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Arte e AI, quando sono i computer a generare opere d’arte

Roma, 18 dicembre 2018 – Può l’intelligenza artificiale generare opere d’arte? E soprattutto un giorno i computer saranno in grado di rimpiazzare gli artisti? Proprio in questi giorni il dibattito nel mondo dell’arte si sta infiammando visto che in base alle ultime scoperte in fatto di intelligenza artificiale sembra si stia andando proprio verso questa direzione.

È di qualche giorno fa infatti la notizia, che ha scombussolato il mondo dell’arte, del ritratto di Edmond Belamy, battuta all’asta da Cristie’s a New York per 432.500 dollari. Un’opera creata interamente dall’intelligenza artificiale con un algoritmo, la prima opera al mondo firmata AI, ovvero Artificial Intelligence.

Il collettivo parigino Obvious, autore dell’opera, per realizzarla ha utilizzato una GAN (Generative Adversarial Network), fornendole algoritmi e 15.000 ritratti realizzati dal 14° al 20° secolo. Il sistema di intelligenza artificiale in base a questi dati ha poi prodotto in modo autonomo una serie di ritratti, compreso quello battuto all’asta.

In contemporanea in questi giorni si è scoperto che in Italia un ingegnere con la passione dell’arte e della tecnologia, Bruno Cerboni, sta sperimentando da tempo l’uso dell’intelligenza artificiale come supporto alla realizzazione di opere d’arte, di cui molte già visibili nel suo sito internet www.brunocerboni.art.

Già a prima vista si percepisce che il livello di dettaglio e la carica emotiva di queste opere sono superiori a quella di Obvious. 

Questo perché Cerboni ha utilizzato per la loro realizzazione un approccio diverso di intelligenza artificiale, utilizzando una rete CNN (Convolutional Neural Network), che ha sempre bisogno di algoritmi e immagini di addestramento, ma i cui risultati sono molto meglio controllabili a monte mediante l’input di una immagine di base e l’utilizzazione di stili adattatii di volta in volta al risultato che si vuole raggiungere.

Si giunge così al confronto tra due approcci di intelligenza artificiale diversi: quello completamente gestito dalle macchine rappresentato dalle GAN e quello a supporto dell’artista rappresentato dalle CNN.

Il confronto inoltre, oltre che tecnologico, è anche di tipo filosofico: è arte quella prodotta  dalle AI, generata autonomamente dalle macchine? E le opere AI coadiuvate dall’artista, che in questo secondo caso gestisce stile e dettagli dell’opera finale desiderata?

Bruno Cerboni, con una lunga esperienza nell’innovazione tecnologica, è un pioniere di questa ricerca artistica, e si sta facendo conoscere nel mondo dell’arte per le sue opere dai piacevoli gusti e dettagli, create appunto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

“In questa finestra temporale ho privilegiato l’utilizzazione di una modalità di intelligenza artificiale che ha lasciato spazio alla mia creatività e mi ha consentito di controllare le scelte alla base delle opere finali.

I progressi tecnologici potrebbero comunque ancora migliorare in futuro e anche i risultati ottenibili, con approcci gestiti autonomamente dalle macchine visto che nel mondo molti stanno già lavorando in tal senso” ci spiega Cerboni.

“Anche in Italia m si potrebbero realizzare servizi importanti per gli artisti, per gli architetti, per i musei, per il mondo dei media e della pubblicità, per la pubblica amministrazione. Penso ad un sistema di AI per l’arte ‘Made in Italy’, addestrata con le magnifiche immagini del nostro patrimonio artistico, la possibilità di trasferire le opere su vetro, gres porcellanato, legno, alluminio, etc. per una architettura di nuova generazione” continua l’ingegnere Cerboni. 

“Però servizi AI efficienti e su larga scala possono essere realizzati solo con l’utilizzo di supercomputer e con investimenti fuori della portata di singoli privati. Se qualcuno riuscisse a coniugare gli sforzi multidisciplinari con attori provenienti da università, centri di ricerca, società di software, server farm e architetti per un AI Italiano per l’arte e l’architettura sarei ben felice di dare il mio apporto per un progetto nazionale che ci aiuti a competere a livello internazionale“.

“Si potrebbe raggiungere l’eccellenza del Made in Italy anche in questo nuovo campo. Noi italiani potremmo farci riconoscere ancora una volta come i precursori di un nuovo stile e di una nuova bellezza in fatto di arte. Tutto sta a crederci e ad investire tempo, risorse e energie nello sviluppo di queste nuove tecnologie ed applicazioni” conclude Cerboni.

Per chi volesse saperne di più e visionare alcuni dei lavori creati da Bruno Cerboni con il supporto dell’Intelligenza Artificiale può visitare il suo sito internet www.brunocerboni.art

 

Opera trattta dalla serie ‘Mosaic & Marble’ – Bruno Cerboni

 

Opera tratta dalla serie ‘Carnival’ – Bruno Cerboni

 

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Startup: iSpare.it lancia un equity crowdfunding per la piattaforma di autoricambi in rete

La startup iSpare.it lancia un equity crowdfunding con l’obiettivo di un aumento di capitale fino a €240mila per accelerare la crescita e portare la rivoluzione digitale anche nelle autofficine

Roma, 17 dicembre 2018 – iSpare.it, la nuova innovativa piattaforma digitale per la vendita di ricambi auto e attrezzature per officina, creata per i professionisti della riparazione, dopo il primo anno di test si rivolge agli investitori per finanziare la propria strategia di espansione ed aumento di capitale, con un obiettivo di raccolta tra i 135mila e 240mila euro.

Agli investitori andranno quote della società fino al 10,71% e l’operazione partirà il 7 gennaio 2019 su Opstart, piattaforma tra le principali in Italia per l’equity crowdfunding.

La startup con l’operazione si pone l’obiettivo di un aumento di capitale fino a €240mila per accelerare la crescita e portare la rivoluzione digitale nelle autofficine.

I capitali saranno utilizzati per la promozione del servizio presso le autofficine della Lombardia e per implementare lo sviluppo IT della piattaforma.

iSpare offre numerosi vantaggi ai clienti autofficine: grazie alle più moderne tecnologie e all’esperienza di professionisti del settore, oggi finalmente autofficine e carrozzerie possono acquistare ricambi sul web a condizioni vantaggiose, risparmiando tempo e denaro.

La piattaforma offre ai propri clienti una banca dati affidabile e costantemente aggiornata, per identificare rapidamente e con facilità i componenti azzerando i margini di errore nell’identificazione dei prodotti.

Le informazioni tecniche e commerciali utili alla scelta (comparazioni, marchi alternativi, codici nuovi, codici sostituiti e listini) sono gestiti e aggiornati regolarmente.

La ricerca per targa gratuita e un’interfaccia grafica chiara e intuitiva, unitamente a vantaggiose condizioni di vendita e alla rapidità di consegna, in giornata o la mattina successiva all’ordine, completano l’offerta.

iSpare offre ai professionisti dell’autoriparazione più di 120.000 prodotti di oltre 60 marchi di componenti, tra i migliori selezionati sul mercato indipendente, a prezzi competitivi.

Per rimanere aggiornati sulla campagna di crowdfunding è sufficiente registrarsi senza impegno al sito www.ispare.it/investi
I dettagli dell’operazione si trovano sulla piattaforma Opstart all’indirizzo www.opstart.it/progetto/ispare

 

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Alberto Mutti
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02 22199104

 

 

Il nuovo e-commerce per gli autoriparatori professionali

Tecnologia e imprese: firmata la convenzione per pagamenti e fatture elettroniche via smartphone

Mobysign e Assoimprese danno il via alla convenzione per pagamenti, fatture elettroniche, loyalty, Gift Card e borsellini elettronici con lo smartphone: un gesto all’impronta della sicurezza e convenienza

Roma, 13 Dicembre – E’ stato siglato l’accordo tra Assoimprese, associazione italiana delle piccole e medie imprese, e Mobysign, fintech che fa leva sul mobile, sulla sicurezza e semplicità d’uso per servizi innovativi, offerti a esercenti e istituzioni finanziarie. L’accordo prevede che il consumatore utilizzi lo smartphone come una sorta di telecomando per autorizzare pagamenti, ma non solo, con un semplice gesto, tramite un’impronta digitale o un PIN unico per tutti i servizi.

Un gesto di semplicità, unito agli standard più elevati di sicurezza, visto che grazie ai brevetti Mobysign validi in tutta Europa, si anticipa la direttiva PSD2 sui pagamenti, che entrerà in vigore in tutta l’unione entro metà settembre del 2019.

Basti pensare che, persino quando il pagamento avviene attraverso i circuiti delle carte di pagamento, la app non invia mai il numero della carta, nè lo conserva sul dispositivo, a totale garanzia del titolare e dell’esercente.

Il servizio è totalmente gratuito per l’utilizzatore finale e non comporta neanche costi indiretti, neanche quelli degli SDD che la banca normalmente pratica ai propri clienti.

Caratteristiche, queste, che recentemente hanno valso alla soluzione anche il brevetto negli Stati Uniti, oltre che il UK-Italy business award dal governo britannico.

Una bella opportunità per un balzo in avanti in termini di competitività per le PMI italiane, che potranno usufruire a prezzi contenuti di un vasto carnet di servizi avanzati, pensati per semplificare le attività di ogni giorno e per fidelizzare la clientela in maniera efficace, senza dover mettere in campo quegli investimenti che solo i giganti del web normalmente si possono permettere. Gli esercenti con punti vendita o i siti ecommerce potranno accettare pagamenti senza POS attraverso i circuiti delle carte di credito/debito internazionali, ma anche emettere Gift Card con il proprio marchio e borsellini elettronici spendibili solo presso l’esercente stesso, incluse loyalty personalizzate. Tutto senza carte fisiche, ma direttamente sullo smartphone della clientela.

Insomma un mobile payment che avvantaggia gli esercenti con la loro specifica prepagata e i clienti, che potranno usufruire di sconti e promozioni personalizzate.

Il consumatore potrà utilizzare in un’unica app sia mezzi di pagamento standard, sia quelli dedicati dei vari merchant convenzionati, potendo inoltre dematerializzare tutte le carte fedeltà, anche quelle in plastica già in suo possesso, emesse da esercenti non convenzionati. Quindi una app in grado di gestire più mezzi di pagamento e loyalty con un solo gesto.

Una soluzione, quella offerta, già completa dei servizi di fatturazione elettronica che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2019: un appuntamento che rappresenta una grossa opportunità di semplificazione per le imprese, se affrontata nel modo corretto, ma un boomerang se non diventa l’occasione per rivedere i processi in azienda. Per questo i servizi offerti prevedono, oltre al mobile payment, la trasmissione automatica degli eventuali dati di fatturazione del cliente finale, senza farseli dettare alla cassa o digitare online, risparmiando tempo sia all’esercente, sia al cliente.

I servizi di fatturazione elettronica convenzionati prevedono anche la creazione e gestione della fattura o l’integrazione con sistemi terzi, sono estesi a qualsiasi tipo di impresa, non solo agli esercenti, e riguardano sia il cliclo attivo sia il ciclo passivo, come anche la conservazione sostitutiva: insomma un servizio a 360 gradi, attivabile anche indipendentemente dal servizio di mobile payment.

Oltre al mobile payment alla cassa, la convenzione offre servizi di pagamento per settori specifici, pensati, ad esempio, per il Self senza carta fisica presso le stazioni carburante, e per la ristorazione, con l’ordinazione e il pagamento al tavolo, in modo da consentire ai clienti di sedersi comodi, ordinare, pagare, gustare l’ordinazione senza code e al contempo, permettere al personale di dedicare tempo in attività meno burocratiche, più redditizie e che consentano di conoscere di più i propri clienti.

Un modo nuovo, anche, di concepire il punto vendita, che si traforma in vetrina web negli orari di chiusura, con un confine tra store fisico e online che si assottiglia, a vantaggio di una estensione, durante le 24 ore, delle occasioni di vendita, ma automatizzata, e con un basso impatto sul personale in termini di tempo di gestione.

Un modo nuovo, anche per gli esercenti già online, per ridurre l’abbandono del cliente finale che non ricorda una password o che deve digitare i dati di una carta di credito, sia sul PC, sia sullo smartphone o tablet, ed evitare che per comodità acquisti solo dai giganti del web: è infatti possibile essere conformi ai requisiti PSD2 senza deroghe e multe per poter offrire una user experience fluida all’utenza. Multe che i giganti del web mettono in preventivo, dati i loro volumi d’affari che producono, ma che gli esercenti, soprattutto italiani, normalmente non possono permettersi.

Una semplificazione notevole anche per le registrazioni ai siti ecommerce, per i quali non sarà più necessario digitare una serie interminabile di dati, ma autorizzarne esplicitamente l’invio automatico, in conformità a tutti i vincoli imposti dal GDPR.

I servizi convenzionati si estendono anche all’uso della firma elettronica a valore legale, che consente di ottenere autorizzazioni e sottoscrizioni di documenti anche a distanza, quando i clienti non si trovano, ad esempio, presso la filiale della compagnia assicurativa, del broker, o della banca.

Insomma, una serie di servizi tutti pensati per semplificare le attività delle imprese, la user experience dei consumatori e garantire a tutti i più elevati standard di sicurezza.

Per usufruire della convenzione il socio deve essere iscritto regolarmente ad Assoimprese per l’anno in corso. Iscrizione che al momento è totalmente gratuita.

Per informazioni sull’attivazione del servizio si può scrivere ad assoimprese@mobysign.com.

 

Dall’esperienza di Clinica Mobile del MotoGP nasce l’algoritmo per la gestione dei pazienti

Rimini, 6 settembre 2018 – L’esperienza “estrema” di Clinica Mobile sui circuiti nazionali ed internazionali nel Motomondiale, è nato l’algoritmo capace di ottimizzare l’organizzazione della gestione dei pazienti.

Tanti pazienti da trattare in pochissimo tempo con risorse e spazi limitati, uscendo dal contesto puramente agonistico, e nell’ottica di migliorare l’organizzazione dei servizi per ogni paziente, ha visto così la luce nuovo progetto tecnologico, nato dall’incontro tra il Dr. Zasa, Direttore Sanitario di Clinica Mobile nel Mondo e Andrea Pari, AD di ArzaMed, realtà specializzata in software di gestione e ottimizzazione di servizi sanitari.

L’applicazione interamente su cloud permetterà di gestire il flusso di appuntamenti medici in maniera ottimizzata in base a tre variabili: tempo, spazio e risorse. Tre variabili che vengono calcolate automaticamente e dinamicamente dall’algoritmo in base al flusso di informazioni inserite, modificando real time la pianificazione degli appuntamenti.

I risultati attesi sono calcolati sullo storico di utilizzo del software medico da parte di 500 operatori sanitari, attivi in 16 regioni italiane ed in Svizzera.

Grazie a questo algoritmo si sono registrati risultati notevoli:

  • – 32% dei tempi di attesa per l’accettazione dei pazienti;
  • – 43% di appuntamenti mancati / no show;
  • – 25% di appuntamenti disdetti;
  • – 30% costi di gestione;
  • – 18% del costi personale front desk;
  • – 20% tempo impiegato al telefono.
    *Stime arrotondate per difetto

“Gli obiettivi del progetto – spiega Andrea Pari AD di ArzaMed – sono quelli di migliorare il percorso di cura e prevenzione dei pazienti attraverso l’automazione della gestione organizzativa, clinica e relazionale dei centri medici. Riduzione delle tempistiche di attesa e intervento ed accesso alle informazioni mediche anche in mobilità sono due delle prerogative a cui stiamo lavorando. I primi test, effettuati sulla versione Alpha dell’applicazione, hanno prodotto risultati al di sopra delle aspettative. Entro febbraio 2019, una versione Beta sarà resa disponibile ad un gruppo eterogeneo composto da studi medici specialistici, poliambulatori, equipe multidisciplinari, psicologi e fisioterapisti.

ARZAMED

ArzaMed è una startup innovativa, nata nel 2018 dall’esperienza di Andrea Pari e Alberto Ghiribaldi, che sviluppa software innovativi basati su tecnologia cloud che rendono più sicura e semplice l’acquisizione, il controllo, l’archiviazione e la gestione dei dati personali e sensibili. Opera prevalentemente nell’ambito sanitario e conta già più di 500 utenti in 16 regioni italiane e in Svizzera.

CLINICA MOBILE NEL MONDO

Clinica Mobile, nata negli anni ‘70 su idea del dottor Claudio Costa, è il punto di riferimento sui circuiti di tutto il mondo, sia per il Motomondiale che per il Campionato del Mondo Superbike. Oggi il Direttore Sanitario il Dr. Zasa l’ha trasformata in un centro medico per il trattamento di condizioni sanitarie acute e un luogo dove i piloti possono ritrovare il naturale assetto psico-fisico dopo le sessioni di prove libere, o recuperare da infortuni precedenti.

 

 

Video intervista del Dr. Zasa, Direttore della Clinica Mobile:

 

 

Andrea Pari e Alberto Ghiribaldi di ArzaMed, partner software medico di Clinica Mobile

 

 

Dr. Michele Zasa, Direttore Clinica Mobile

 

 

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CONTATTI STAMPA:

ArzaMed srl
Andrea Pari / Giulia Fabbri
Via Ghisleri, 22 – 47921 Rimini (RN)
Tel. +39 800 26 08 70
Email: info@arzamed.com
www.ArzaMed.com

A Cori 2 giornate dedicate al genio aeronautico Alessandro Marchetti

Due i giorni dedicati al visionario ingegnere corese Alessandro Marchetti e al museo che porterà il suo nome

Latina, 5 luglio 2018 – Sono state 2 intense giornate trascorse nel nome di Alessandro Marchetti quelle vissute a Cori, in provincia di Latina, nel fine settimana appena trascorso con mostre, convegni, proiezioni, oltre alla firma del gemellaggio tra il comune lepino e quello di Sesto Calende (VA).

Giornate dense di appuntamenti in cui è emersa una figura complessa, dai molteplici aspetti, pioniere e progettista, costruttore e pilota, ingegnere e imprenditore, e in cui è andato delineandosi il progetto che si concretizzerà nel futuro museo Alessandro Marchetti.

I lavori sono stati introdotti dal sindaco Mauro De Lillis che si è in particolare soffermato sulla partecipazione del Comune di Cori a un bando regionale per la valorizzazione di centri museali e culturali già esistenti attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. “Stiamo rispondendo – ha spiegato – tramite una rete di Comuni (Cori, Sermoneta, Norma, Rocca Massima) con la Fondazione Caetani che sarà capofila del progetto”.

Gregory Alegi, docente di Storia Aeronautica, nel corso del convegno ‘Marchetti a Cori: cosa resta?’ ha sottolineato la dimensione di industriale di Marchetti, che partecipò al rischio d’impresa, oltre a quella di progettista solitario in un piccolo comune del centro Italia ed ha illustrato proprio il progetto museale da pochi giorni presentato in Regione.

Paolo Varriale, consigliere scientifico del museo Francesco Baracca di Lugo di Romagna (RA), ha spiegato le modalità in cui il museo potrà attrarre non solo appassionati di aeronautica ma anche una platea più ampia e meno specializzata.

La necessità di un centro studi che affianchi il museo è stata invece illustrata da Gherardo Lazzeri, curatore della Bibliografia Aeronautica Italiana 1937-2000.

Mentre Max Pinucci, docente all’ISIA (Istituto superiore per le industrie artistiche) di Firenze, ha raccontato come le nuove tecnologie – grazie all’interattività, alla tridimensionalità, agli ologrammi – potranno rendere la cultura maggiormente fruibile e farci magari “salire” su un S55.

In nome della famiglia dell’ingegnere ha parlato Alessandro Caucci Molara, il quale ha voluto ricordare il profilo artistico di Marchetti, “alla base del design delle sue creazioni tecniche”.

Molto sentiti gli interventi di Giovanni Buzzi, vicesindaco di Sesto Calende, che ha sottolineato come l’eredità di Marchetti sia tuttora viva nel distretto aeronautico della provincia di Varese, e di Marzio Mariani, Gruppo Lavoratori Seniores SIAI Marchetti, che ha parlato dell’ingegnere come di un “benefattore che durante la guerra, dal ’38 al ’45, ha dato lavoro e dignità a 11.000 persone”, in un paese che all’epoca nei  contava 6.000: parliamo di un’azienda dunque che dava occupazione non solo all’intera Sesto ma a tutti i paesi della zona.

In rappresentanza dell’Aeronautica al convegno erano presenti il generale Vincenzo Falzarano, comandante della 4ª Brigata, e il colonnello Luca Vitali, comandante del 70° Stormo.

La due giorni de ‘La mia Chimera è un sogno’ si è poi arricchita di due mostre. Una, al chiostro del complesso monumentale di Sant’Oliva, ha visto esposti oggetti, disegni e progetti, donazione del Gruppo Lavoratori Seniores SIAI Marchetti.

Nell’altra, inaugurata dall’Assessore alla Cultura Paolo Fantini presso la biblioteca civica E.F.Accrocca, dal titolo ‘Fogli Volanti’ e curata da Mauro Carrera, compaiono 14 opere, di altrettanti autori provenienti da tutta Italia, sull’idea del volo e su Alessandro Marchetti (visitabile fino al 29 luglio). La due-giorni si è conclusa con i disegni e i pensieri dedicati al genio di Alessandro Marchetti dai bambini della scuola primaria Virgilio Laurienti e con la proiezione del docufilm ‘Con gli occhi pieni di cielo’ di Angelo Bianchi.

 

Immagini tratte dalla 2 giorni dedicata all’Ing. Alessandro Marchetti:

 

Action Cam, finalmente una valida alternativa alla GoPro

Arriva la OneGearPro della linea Eis 4K, una action cam di qualità estrema senza compromessi, con stabilizzatore professionale a 3 assi e giroscopio: il massimo della qualità ad un giusto prezzo

Torino, 28 giugno 2018 – Grandi novità in fatto di action cam. La OneGear ha presentato infatti la sua nuova linea di cam EIS 4K, la nuova generazione di action cam dal design accattivante ed innovativo, per riprese stabili e professionali grazie alle più avanzate tecnologie di stabilizzazione digitale.

Le OneGearPro EIS 4K sono infatti equipaggiate con le migliori e più innovative componentistiche  del settore: Chipset Ambarella A12 e SensorI Sony/Panasonic per riprese video in 4K30/4K25 EIS/2.7K30 EIS/1080p100fps  EIS/1080p30, foto 16mp, case protettivo subacqueo 30 mt, angolo di ripresa 170°, schermo da 2” TOUCH SCREEN (per la versione eis 4k touch), e la possibilità di realizzare video in time laps e burst foto, per catturare e condividere incredibili video e foto dei propri migliori momenti “in action”.

4K reali e massima stabilizzazione delle immagini

Grazie allo stabilizzatore digitale integrato con giroscopio a 3 assi con algoritmo di compensazione ed accelerometro la nuova  action cam rileva la posizione ed attenua le variazioni quando la videocamera subisce sbalzi, per realizzare riprese stabili in ogni situazionem anche la più estrema.

Liberi di scegliere

Con questa nuova ed importante linea la OneGearPro intende consolidare la sua immagine di marchio innovativo ad alto contenuto tecnologico, che l’ha contraddistinta fino ad oggi dai propri competitor e posizionarsi definitivamente nella fascia professionale del mercato accanto ai migliori marchi del settore, diventando l’unica alternativa valida alle cam della GOPRO. 

Finalmente per tutti la libertà di scegliere, senza essere costretti ad acquistare dalle mode del momento imposte dal mercato.

“Con questa importante novità ci imponiamo come la migliore alternativa al leader di mercato, offrendo prodotti di ultima generazione, con una qualità superiore ai nostri competitor, ad un prezzo accessibile a tutti. Siamo convinti che la possibilità di catturare e condividere le proprie performance ed emozioni ai massimi livelli non debba essere una prerogativa riservata a pochi, ma debba essere una possibilità accessibile a tutti, a prescindere dalla disponibilità finanziaria o dalla possibilità di spesa ed investimento“ ha spiegato Claudio Manuguerra, Ceo di OneGearPro Europe.

La OneGearPro è una giovane e dinamica azienda torinese, attiva da alcuni anni nel settore delle action cam, che si è imposta grazie alla qualità altamente competitiva delle cam offerte ed alla sua gamma completa, studiata per soddisfare ogni esigenza di qualità, design, colore e prezzo.

La nuova OneGearPro EIS 4K va ad aggiungersi alle linee già distribuite con successo da OneGear e sono già disponibili presso i migliori rivenditori del settore oppure online sul sito internet di OneGear.

Per maggiori informazioni basta visitare il sito internet www.onegear.it oppure per avere informazioni commerciali basta contattare direttamente la mail info@onegear.it.

 

 

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Action cam Onegearopro EIS 4k touch

Lavoro: l’innovazione passa per l’ICT, ma lascia indietro le donne

Milano, 21 marzo 2018 – Il 41% delle aziende italiane sta strutturando al proprio interno una funzione dedicata all’innovazione e, nel 67% dei casi, questa viene localizzata proprio all’interno della struttura ICT. È dunque l’ICT il vero motore dello sviluppo per il mondo delle aziende del nostro Paese, ma questa spinta in avanti sembra coinvolgere le risorse maschili in modo estremamente maggiore rispetto alla controparte femminile: se si analizzano i team di Innovazione digitale presenti nelle aziende italiane, infatti, si scopre che in media ci sono solo 2 donne ogni 9 uomini.

Si è parlato di questo, e di molto altro ancora, lo scorso 7 marzo, in occasione della tavola rotonda per la presentazione dei risultati della ricerca ‘Innovazione al femminile: tecnologia, cultura umanistica e creatività, ‘Il futuro è Steam: Science, Tech, Engineering, Arts & Math‘ condotta da NetConsulting cube per CA Technologies e Fondazione Sodalita.

Lo studio, come anticipato, sottolinea la scarsa presenza femminile per quanto riguarda gli ambiti tecnico-scientifici del mondo del lavoro italiano, ma rileva anche una grande apertura da parte dei responsabili Risorse Umane delle aziende intervistate: l’84%, infatti, non esita a riconoscere il valore strategico delle donne nello sviluppo e nell’innovazione, anche grazie a particolari soft skills quali la capacità di problem solving, la propensione al pensiero laterale e l’apertura al cambiamento.

All’evento stampa ha partecipato tra gli altri anche Carola Adami, CEO ed head hunter di Adami & Associati, impegnata quotidianamente nella ricerca e nella selezione di personale qualificato per aziende nazionali e multinazionali.

L’head hunter ha spiegato come l’innovazione stia diventando a tutti gli effetti un fattore centrale nella crescita aziendale e come «le donne possono e devono avere un ruolo importante nel favorirla». Come aveva del resto già spiegato nel 2014 Neelie Kroes, già commissaria europea per l’agenda digitale, «la tecnologia è troppo importante per essere lasciata solo agli uomini».

La pensa del resto allo stesso modo Michele Lamartina, country leader della filiale italiana di Ca Technologies, il quale, partendo dal presupposto che le aziende possono sopravvivere solo innovando, ha spiegato che «per innovare è necessario avere a disposizione le risorse adeguate, e per questo motivo la carenza di donne è un problema serio».

La scarsa presenza femminile nel settore ICT, secondo Carola Adami, è prima di tutto un problema culturale: «per vari fattori differenti e complementari» ha spiegato l’head hunter «all’interno dell’universo femminile c’è ancora poco interesse per le discipline tecnico-scientifiche».

Tutto questo nasce in primo luogo per degli ancora presenti e duri a morire stereotipi di genere.

All’interno della ricerca condotta da NetConsulting è infatti stato preso in esame un ampio campione di studentesse, alle quali, solo nel 12% dei casi, viene suggerito un percorso di studi tecnico-scientifico (laddove tale percorso viene consigliato al 21% dei maschi). Ne risulta che, mentre il 66% dei ragazzi è interessato ad un’occupazione di stampo tecnologico, tale preferenza è espressa solo dal 35% delle ragazze. Di più: solo il 2% di loro riesce a immaginarsi nella direzione Sistemi Informativi di un’azienda.

Il gap di genere nel mondo dell’ICT, insomma, sembra ancora lontano dall’essere colmato, mentre le aziende italiane continuano a ricercare talenti digitali.

Le figure più ricercate oggi risultano essere i Cyber Security Expert (50%), i Digital Strategist/Information Officer (42%), i Data Protection Officer (37%) e i Big Data Engineer (30%).

 

 

Carola Adami, Ceo e Head Hunter di Adami & Associati

Viaggi, per trovare i compagni di viaggio c’è Rukbot

Milano, 12 marzo 2018 –  Il prossimo 31 marzo Asternomic lancerà Rukbot, il chatbot per Facebook che ti trova i compagni di viaggio. Con Rukbot funziona così: tu gli dici quando e dove pensi di andare in vacanza e lui ti presenta chi ha interessi simili ai tuoi e ha la stessa meta per quel periodo. Se vedi qualcuno che ti piacerebbe avere per compagno di viaggio puoi cominciare a chattare con lui. Se invece non ci sono tipi che vale la pena, puoi provare a cambiare le date o addirittura la destinazione, magari per semplice curiosità.

Anche se non hai in programma un viaggio, ma vuoi migliorare il tuo Inglese da casa, Rukbot può aiutarti anche a trovare partner linguistici remoti con cui fare pratica.

“L’idea, molto più articolata, risale al 2013 e abbiamo deciso di sfruttare la tecnologia chatbot dopo diversi tentativi in altre direzioni. Sono felice di vedere finalmente realizzato quello che considero un primo passo verso un nuovo modo di viaggiare” ha sottolineato Adalberto Fontana, l’ideatore del progetto, che a 74 anni probabilmente il più anziano startupper d’Italia.

Asternomic è una start-up innovativa costituita il 31 ottobre 2017. Il disegno ultimo è quello di permettere a viaggiatori e turisti in cerca di consigli di comunicare in diretta con esperti locali, chiamati Chironi, che si mettono volontariamente a disposizione via chat o telefono.

Tutto avviene in tempo reale e si basa sulle conoscenze di chi vive in zona. Il viaggiatore non deve consultare recensioni fatte da chissà chi e chissà quando, o fidarsi al buio di punteggi poco significativi, essendo meglio avere a portata di mano qualcuno del posto.

Con Rukbot si comincia a mettere in contatto i viaggiatori tra di loro, in futuro è previsto anche per i Chironi.

 

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Contatti:
Adalberto Fontana
m. +39-335 8133963
adalbertof@asternomic.com

https://www.facebook.com/asternomic/

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