Scuola: vince la borsa di studio “Aldo Moro” una studentessa dell’Istituto Nino bixio

Il Governatore pugliese Emiliano: “Siamo imbevuti della lezione di Aldo Moro”. In un ponte tra Penisola Sorrentina e Puglia la borsa di studio dedicata allo Statista, nativo di Maglie, va ad una studentessa dello storico Istituto Nautico Nino Bixio.

Napoli, 10 gennaio 2018 –  È stato firmato oggi il provvedimento ufficiale da parte del presidente del Premio “Penisola Sorrentina”, Mario Esposito, con cui si è stabilito di assegnare alla studentessa Sara Cangiano, proveniente dall’Istituto Nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento (Na),  la borsa di studio che l’ente di cultura e di promozione sociale “Il Simposio delle Muse”, in collaborazione con Comune di Piano di Sorrento, RAI e Città Metropolitana di Napoli, ha messo in palio per omaggiare Aldo Moro nei 40 anni dalla morte (1978-2018)

La presentazione dell’iniziativa e la proclamazione ufficiosa è avvenuta alla fine dello scorso anno, durante una grande serata- spettacolo in cui è stato dedicato uno speciale momento ad Aldo Moro ed il Governatore della Puglia Michele Emiliano per ricordare lo statista nativo di Maglie (Le) ha consegnato un riconoscimento alla protagonista della docufiction Rai “Aldo Moro il Professore”, Valentina Romani (N.d.r. : interpreta Vanessa della nota serie tv “La Porta Rossa”).

“Noi abbiamo studiato sui libri di Aldo Moro all’Università di Bari che è dedicata a lui.  Abbiamo avuto lezioni dai suoi allievi. Siamo imbevuti di Aldo Moro. Questo evento dedicato ai giovani e che vede protagonista l’attrice Valentina Romani in qualche modo sottolinea che anche la distanza che a volte c’è tra le generazioni, tra mondi che sembrano irraggiungibili, può essere colmata da un po’ di pazienza, da un po’ di curiosità e di ascolto. E questa cosa Aldo Moro la faceva con straordinaria intelligenza, ha dichiarato Emiliano.

Ecco la replica dell’attrice Valentina Romani : “Il mio personaggio nella fiction Rai è stato quello di Lucia, inizialmente avversa a Moro e che poi appunto grazie all’ascolto da parte del Professore ne è diventata sua pupilla affezionata. Credo che Lucia abbia qualcosa di me. Anche io ho un forte legame con un mio professore del Liceo. Fare questo lavoro è stato molto importante, perché anche con il “Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito” raccontiamo Aldo Moro Professore ed amico dei giovani”.

Ispirato alla fiction RAI, di cui Valentina Romani è stata protagonista accanto a Sergio Castellitto (che interpretava Aldo Moro), è il testo critico e narrativo di Sara Cangiano, vincitrice della borsa di studio dedicata a Moro.  Guidati dai docenti tutor Giovanni Ruggiero, Francesca Attanasio e Gennaro Avitabile gli studenti degli Istituti superiori della costiera hanno dovuto cimentarsi con una prova narrativa che- dopo la visione della docufiction-  costituisse una recensione al film ma anche una lettera personale ad Aldo Moro.

A scegliere il componimento vincitore del Concorso, da una rosa di finalisti, è stata una giuria di giornalisti-esperti composta da Vincenzo Califano, Michele Cinque, Nancy De Maio e Ciriaco Viggiano.

 

Il testo  vincitore della borsa di studio

Caro Professore,

ricordo come fosse ieri il giorno in cui una mano forte e sicura mi toccò la spalla nei corridoi dell’università. Nel voltarmi di scatto incrociai uno sguardo fermo in un volto che trasmetteva calma e mitezza.

Guardandomi negli occhi mi chiese se avessi smarrito la rotta ed io, timidamente, Le risposi ‘’Si, in effetti, l’ho smarrita’’.

Così Le raccontai delle mie origini sorrentine, dell’Istituto Nautico frequentato con passione nonostante i pregiudizi dovuti al fatto che fossi una donna ed infine dei miei timori in merito alla scelta universitaria.

E ricordo, Professore, che parlavo con Lei, che per me allora era uno ‘’sconosciuto’’, con la confidenza con la quale avrei parlato a mio padre.

Soltanto dopo, realizzai che quello sconosciuto era Lei, il professore Aldo Moro, politico di grande spessore ma uomo sensibile e dalla forte umanità, sempre in ascolto dei deboli ma fermo con i potenti, capace di suscitare ammirazione e fascino con ogni suo discorso, sostenitore della parità dei sessi, difensore dei diritti umani, avversario della pena di morte e dell’ergastolo, convinto assertore dell’identità tra Istituzioni e cittadini … e fu grazie a Lei, il timone della mia nave, che spiegai le vele al vento e presi in mano la  bussola della mia vita trovando la rotta per raggiungere il tanto desiderato “porto sicuro”.

Ha lasciato nel mio Cuore un segno indelebile … chissà che un giorno avrò l’onore e il piacere di incontrarla nuovamente in un posto migliore”

Sara Cangiano

 

 

Alcuni studenti protagonisti della speciale iniziativa dedicata a Moro
L’attrice Valentina Romani protagonista della fiction RAI “Aldo Moro il Professore”
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ospite al Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”

 

Il premio ‘Una Città Che Scrive” in trasferta a Maglie, in Puglia

Napoli, 16 aprile 2018 – L’associazione “Una Città Che…” va in trasferta nel leccese, per presentare a Maglie, il prossimo 23 aprile, il “Premio Letterario Una Città Che Scrive”.

Dalle ore 11.00 l’Auditorium-Teatro dell’I.C. magliese ospiterà Giovanni Nappi, fondatore del Premio Letterario Una Città Che Scrive, insieme ad un gruppo di amici che lo accompagneranno nella presentazione della nuova edizione del concorso, tra cui il prof. Michelangelo Riemma, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Aldo Moro di Casalnuovo di Napoli.

Interverranno la Prof.ssa Anna Rita Cardigliano, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Magliese, e il dott. Ernesto Toma, Sindaco di Maglie.

Previsto anche un momento musicale con la chitarra del maestro Luigi Esposito.

Maglie è la città che ha dato i natali a Aldo Moro e il 2018 è l’anno in cui si ricordano i 40 anni anni dalla strage di Via Fani a Roma.

Prima il rapimento di Aldo Moro, con l’uccisione dei 5 agenti della sua scorta, poi il ritrovamento del corpo dello statista.
Per questo il, Premio Letterario ‘Una Città Che Scrive’ sarà a Maglie anche nel ricordo di Aldo Moro.

Ai ragazzi di Maglie, che lo scorso anno al nostro concorso avevano presentato degli scritti dedicati allo straordinario statista, chiederemo per questa nuova edizione di scrivere su altri temi, ma non vi è dubbio alcuno sul fatto che saremo a Maglie anche nel ricordo di Moro. Siamo convinti che solo riannodando i fili della memoria si possa riuscire a costruire un futuro migliore per le nostre nuove generazioni”, questo il commento di Giovanni Nappi.

 

“Una Città che Scrive”: Giancarlo Giannini e Maglie le prossime tappe del premio letterario

Napoli, 29 marzo 2017 – Dopo Visso il Premio Letterario “Una Città che Scrive“, giunge a Maglie in provincia di Lecce. La visita del Premio è prevista per il prossimo 6 aprile, con un gemellaggio tra l’IC Aldo Moro di Casalnuovo e l’IC Magliese. L’idea del gemellaggio è del Preside Michelangelo Riemma, dirigente della scuola casalnuovese intitolata a Aldo Moro.

Solo poche settimane fa “Una Città che Scrive” aveva dedicato una sezione speciale del premio letterario, ideato da Giovanni Nappi, presidente del Consiglio Comunale di Casalnuovo di Napoli, a Visso, piccolo borgo maceratese colpito dal terremoto.

Il Premio pare ora non conoscere sosta e sbarca quindi a Maglie, nel leccese.

E se Visso è conosciuta per aver custodito alcuni  manoscritti leopardiani, tra cui l’Infinito, Maglie è famosa per aver dato i natali ad Aldo Moro.

Morto per mano delle Brigate Rosse nel 1978, Aldo Moro fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana.
“Moro rappresenta una storia da ripercorrere, una storia che può aiutare le nuove generazioni a riflettere e a riannodare i fili della memoria; anche per questo dedicheremo a Maglie e a scritti su Aldo Moro una sezione speciale del nostro premio letterario” ha dichiarato Giovanni Nappi.

Infine il prossimo 27 maggio 2017, Casalnuovo e “Una Città che Scrive” ospiteranno l’attore Giancarlo Giannini che, dopo aver prestato la voce ad Al Pacino, darà ora voce ai testi vincitori della prima edizione del premio letterario casalnuovese.

Vista l’importanza del personaggio ed il ricco programma culturale previsto la serata si preannuncia piena di straordinarie emozioni, assolutamente da non perdere.

 

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Rivelazioni choc di De Pierro su mafia e politica a Roma

Il Presidente dell’Italia dei Diritti: “chiediamo al sindaco Marino didimostrare a tutti l’intenzione di combattere realmente le condotte criminose nell’ambito dell’apparato amministrativo capitolino, recandosi presso la nostra sede che si trova proprio nei pressi di uno degli emblemi dei falsi e delle omissioni istituzionali a Ostia a favore di persone che i fatti ci indicano avere rapporti con il clan Spada”

Roma – E’ ormai trascorsa una settimana dall’avvio dell’inchiesta “Mondo di mezzo”, rivelatrice di forti legami tra criminalità organizzata e politica nella capitale. Un sistema di potere corrotto, quello che emerge dallo scandalo di “Mafia Capitale” che ha fatto cadere nella sua rete un centinaio di persone tra politici, imprenditori ed ex esponenti del terrorismo di destra e di sinistra. Un’indagine iniziata 4 anni fa e che, frutto di un meticoloso operato, ha condotto a uno dei più grandi blitz della storia della criminalità organizzata a Roma.

Sulla vicenda è intervenuto Antonello de Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti: “Dall’ultima operazione che ha scoperchiato una pendola di nefandezze istituzionali con infiltrazioni mafiose nel tessuto politico-amministrativo della capitale prendiamo atto, e acquisiamo conferma, che con l’arrivo a Roma del procuratore capo, Giuseppe Pignatone, il vento è veramente cambiato. Quel controllo della legalità che nei confronti della politica era stato sempre più morbido ora, senza margini di dubbio, è diventato più pressante. La grande intuizione del procuratore Pignatone è stata quella di comprendere che effettivamente a Roma esisteva la Mafia, una parolaimpronunciabile fino a poco tempo fa. Non a caso, Pignatone si è accorto che a Roma non erano mai stati effettuati sequestri per Mafia, e negli ultimi tempi mi pare che le cronache abbiano registrato una inversione di tendenza anche in questo senso”.

Il leader del movimento si rivolge, poi, anche verso quegli esponenti delle forze politiche che hanno richiesto lo scioglimento del consiglio comunale di Roma Capitale: “La giunta guidata dal sindaco Ignazio Marino è stata di certo un grosso ostacolo ai tentacoli che la criminalità organizzata aveva cercato di far penetrare nei gangli istituzionali, e qualora dovesse essere sciolto il Comune o se fosse lo stesso Marino a gettare la spugna, verrebbe di certo fatto un grosso regalo al sistema mafioso. Chi, in queste ore, sta gridando a gran voce e auspicando che ciò avvenga o non sa cosa dice oppure si sta esibendo in un esercizio retorico e demagogico funzionali a interessi politici che mirano a una conquista di scranni istituzionali su cui posare le proprie terga. Tengo a precisare – continua – che non sono un acceso sostenitore di Marino, che stimo per la sua onestà e avversione ai giochi di potere poco trasparenti ma che nonho esitato, in alcuni casi, acriticare per difetto di competenza. Tuttavia, questa volta saremocome movimento fermi e decisi nel difendere le sue posizioni e i comportamenti da lui posti in essere, in quanto che ci restituiscono l’immagine più di un cittadino impegnato in politica, e perciò lontano anni luce da percorsi clientelari, piuttosto che di un politico che quelle clientele a volte, purtroppo, è costretto a subire. Il mio rammarico è che a questi risultati si sia arrivati solo ora, come quanto avvenuto già nell’ultimo anno sul litorale romano. Sembra, infatti, che alcuni abili investigatori della polizia di stato avessero scoperto le trame del malaffare mafioso su Ostia e dintorni già da almeno 10 anni ma siano stati fermati grazie a cavilli burocratici rivelatisi, poi, inconsistenti”.

In relazione, poi, alle ultime dichiarazioni di Matteo Renzi in merito alla deflagrazione dello scandalo romano, il presidente si è così espresso: “Mi auguro che non siano promesse da marinaio frutto di spinte circostanziali. Da sempre, noi dell’Italia dei Diritti, chiediamo l’inasprimento delle pene in presenza di integrazioni penali relative ai reati di corruzione e concussione, in particolar modo nei casi di corruzione giudiziaria. A tale scopo, il sottoscritto ha dato luogo a 18 incatenamenti di protesta per ottenere la rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti uffici tecnici comunali proprio per evitare possibili fenomeni corruttivi. Risale alle ultime settimane l’annuncio di Raffaele Clemente, comandante generale della Polizia Locale di Roma Capitale, di dare avvio a tali rotazioni periodiche, decretando così una grande vittoria del nostro movimento”. Alla luce di ciò, prosegue De Pierro: “In occasione delle scorse elezioni europee, in sede di deposito del simbolo dell’Italia dei Diritti, abbiamo eletto domicilio a Roma infernetto, in via Peio, 30 trasferendovi la sede nazionale. Pertanto, chiediamo al sindaco Marino di dimostrare a tutti l’intenzione di combattere realmente le condotte criminose nell’ambito dell’apparato amministrativo capitolino, recandosi presso la nostra sede che si trova proprio nei pressi di uno degli emblemi dei falsi e delle omissioni istituzionali a Ostia a favore di persone che i fatti ci indicano avere rapporti con il clan Spada. Infatti, dopo aver denunciato delle fattispecie comportamentali criminose rese possibili dalla connivenza di alcune cellule deviate dell’apparato istituzionale, unito a un atteggiamento inerte di parte della politica lidense e capitolina, le persone beneficiate da tali falsi e omissioni si sono recate sotto casa mia accompagnando in macchina Armando Spada, arrestato proprio nelle scorse settimane insieme all’ex dirigente dell’ufficio tecnico di Ostia Aldo Papalini e indicato dagli inquirenti come capo dell’omonimo clan e mandante di due omicidi, a minacciarmi di morte e aggredirmi per cui ho dovuto ricorrere alle cure sanitarie. La collega di Repubblica, Federica Angeli, a causa delle sole minacce ricevute dalla medesima persona si trova oggi a vivere sotto scorta. Chiedo, quindi, anche al procuratore Pignatone di attivarsi per verificare tali circostanze e mi domando chiedo come sia possibile che chi, nell’occasione ha formulato l’informativa di P.G., non abbia messo in evidenza la caratura criminale dello Spada facendo di fatto destinare una intimidazione mafiosa con tanto di aggressione alla competenza del Giudice di Pace con l’attivazione di un procedimento penale che è, ormai, avviato alla prescrizione”.

Frosinone, Antonello De Pierro consegna il Rocca D’Oro ad Andrea Rivera

In una memorabile serata condotta da Giancarlo Flavi e Francesca Rettondini il giornalista presidente dell’Italia dei Diritti ha consegnato il prestigioso riconoscimento anche all’autorevole ortopedico professor Manlio Caporale

Frosinone – E’ stata Serrone, delizioso e suggestivo borgo in provincia di Frosinone, la location per lo svolgimento della 25esima edizione del prestigioso premio “Rocca d’Oro”, che vede il suo patron nell’infaticabile giornalista ciociaro Giancarlo Flavi. Nell’occasione particolare attenzione è stata rivolta ai 200 anni di vita dell’Arma dei Carabinieri e dei 50 anni della Mustang di Lee Dalmon, che è rimasta in mostra per tutta la serata. A condurre la kermesse sono stati lo stesso Flavi coadiuvato dalla brava e fascinosa Francesca Rettondini. Durante la lunga cerimonia delle premiazioni si sono alternati sul palco, regalando al pubblico presente nella “piazzitella” del piccolo comune ciociaro intense emozioni e suscitando applausi scroscianti, la Fanfara Antica della Città di Paliano, diretta dal maestro Mauro Salvatori, le tre splendide ragazze Emanuela, Eleonora e Ramona che si sono esibite nella tradizionale pizzica salentina, accompagnate dal maestro Massimo Cappello, il quale ha altresì eseguito al pianoforte l’Inno di Mameli prima della premiazione dell’Arma dei Carabinieri.
Tanti i premiati giunti in Ciociaria per essere insigniti dell’ambito trofeo e numerosi anche gli ospiti che hanno risposto all’invito dell’organizzazione, ad alcuni dei quali il riconoscimento è già stato assegnato in passato. Particolare entusiasmo ha suscitato la presenza del noto attore comico Andrea Rivera, reso celebre dalla trasmissione televisiva “Parla con me” condotta da Serena Dandini, a cui è stato consegnato il riconoscimento dalle mani del giornalista Antonello De Pierro, ex direttore e voce storica di Radio Roma e attualmente direttore del portale di informazione Italymedia.it e presidente del movimento politico Italia dei Diritti, uno dei personaggi politici più seguiti sul web, come riportato nella classifica ufficiale http://www.baroncelli.eu/politici_italiani/ in aggiornamento giornaliero. De Pierro, che si è intrattenuto a lungo a parlare con molti cittadini di Serrone, ha anche premiato uno dei più autorevoli esponenti italiani nel campo del campo clinico dell’ortopedia, il professor Manlio Caporale, attualmente primario presso i nosocomi di Tivoli e Monterotondo.
Tra i tanti presenti avvicendatisi sul palco per ricevere il premio è d’obbligo citare il capitano dei Carabinieri Camillo Giovanni Meo, il noto ex comandante della compagnia di Latina ormai da alcuni mesi approdato ad Anagni, che rappresentava l’Arma, Don Sergio Rodriguez Y Lopez-Ross, direttore dell’istituto Cervantes di Roma, la giornalista Francese Anne Camille Charlait de Le Figaro e il professor Umberto Longo, ordinario di Storia all’Università La Sapienza di Roma. Presenti in piazza anche il vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio e Molise Gino Falleri, il generale dei Carabinieri Carlo Felice Corsetti e padre Gianfranco Grieco, segretario del Dicastero per la Famiglia, che hanno consegnato il riconoscimento ai giornalisti Andrea Maresi, Michele Cucuzza, Alessio Porcù, Dina D’Isa e Cinzia Romani.
A completare il lungo elenco Patrizia Barattelli, direttrice del New Gate Tour – Legionari di Cristo, Aldo Mattia, presidente dell’Agenzia Mercati Roma e direttore della Coldiretti Lazio, la violinista Anyla Kraja, il noto scenografo Maurizio Varamo, gli attori Edoardo Siravo ed Emanuela Garuccio, e, per finire, Francesca Lollobrigida, campionessa italiana di pattinaggio su ghiaccio. Ad applaudire nel parterre anche il locale sindaco Natale Nucheli, che a inizio manifestazione ha pronunciato un accorato messaggio di benvenuto, interpretando e trasmettendo il grande spirito di ospitalità e di accoglienza della piccola comunità serronese.

(Foto di Enrico Fianco)

Antonello De Pierro e Amedeo Minghi ai 30 anni del Giornale del Lazio

Durante la serata per i festeggiamenti, organizzata da Lisa Bernardini e condotta da Claudio Guerrini e Rosaria Renna, al presidente dell’Italia dei Diritti è stato consegnato un premio quale riconoscimento professionale per la comunicazione, che ha dedicato a Paolo Borsellino, il giudice ucciso da Cosa nostra e a Federica Angeli, giornalista di Repubblica che vive sotto scorta

Roma – Erano circa trentamila le persone che l’altra sera hanno riempito piazza Roma, ad Aprilia, in provincia di Latina, per festeggiare il traguardo dei trent’anni di attività tagliato dal Giornale del Lazio, il prestigioso organo di stampa locale che è stato ed è un importante punto di riferimento per tutto il territorio pontino. Incontenibile la soddisfazione di Ben Jorillo, che nel giugno del 1984 diede vita a questa realtà editoriale, apparso visibilmente emozionato, come pure il direttore Bruno Jorillo, circondato dall’affetto di tutto lo staff  redazionale. Una serata indimenticabile condotta magistralmente da Claudio Guerrini e Rosaria Renna di Rds, che ha visto la partecipazione di tanti ospiti che si sono esibiti sul palco, da Marko Tana a Giada Agasucci e Nick Casciaro del programma Amici, per finire con una performance suggestiva del grande Amedeo Minghi, che ha trascinato il pubblico sull’onda delle emozioni regalate da alcuni dei suoi più grandi successi. Particolarmente toccante è stato il momento in cui è salita sul palco la bella e brava cantante e ballerina Daniela Parrozzani, che si è esibita e ha parlato del suo commendevole impegno sociale contro la violenza sulle donne, accennando al progetto del fotografo Michele Simolo, dal titolo “No violence”, che vede come testimonial alcune attrici che interpretano le sofferenze femminili nei casi di specie. Tra un’esibizione e l’altra sono stati consegnati dei premi a vari personaggi del mondo dello sport, spettacolo e giornalismo. Un momento molto gradito dal pubblico, grazie soprattutto alla perfetta regia dell’indefessa Lisa Bernardini, che ha avuto la gioia di salutare il successo dell’evento festeggiando il suo genetliaco. Tra i premiati anche il presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro, a cui il riconoscimento è stato assegnato per la sua intensa attività giornalistica, in particolar modo esplicitata nel campo del sociale, come direttore di Italymedia.it, e in passato come direttore e voce storica di Radio Roma. De Pierro ha catturato l’attenzione e l’entusiasmo della piazza gremita scegliendo due dediche per il riconoscimento tributatogli. Uno striscione con la scritta “Aprilia è contro la mafia” e la concomitanza con il 22esimo anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della Polizia di Stato Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, non sono sfuggiti al leader dell’Italia dei Diritti.

Dopo una domanda di Rosaria Renna sulla sua attività professionale De Pierro ha tagliato corto rivolgendo la sua attenzione al motivo dell’evento: “Siamo qui per festeggiare i trent’anni di uno storico giornale del Lazio e, in questi momenti di crisi per l’editoria, raggiungere questo traguardo è un’impresa ardua. Sono onorato di ricevere questo graditissimo riconoscimento, per il quale voglio fare due dediche. E per fare ciò approfitto di questa piazza meravigliosa e di uno striscione che ripudia la mafia appeso alle nostre spalle. In questa piazza ci sono tanti di quei giovani a cui una certa politica e vari altri rappresentanti infedeli delle istituzioni hanno disegnato un futuro nel segno della precarietà e dell’incertezza. E’ quell’orrendo e ributtante comportamento, il più delle volte sottovalutato che io chiamo “mafia dei colletti bianchi” oppure “crimine istituzionalizzato”, che è ancora più odioso e spesso si interseca o si sovrappone, fondendosi,  al crimine propriamente detto. E’ esattamente ciò che aveva compreso Paolo Borsellino, che 22 anni fa perse la vita insieme a 5 dei 6 agenti della scorta. E’ a lui e a quei 5 servitori dello Stato, nonché a al giudice Giovanni Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo e ai tre agenti che morirono a Capaci, che dedico questo premio. Ora vi racconto un episodio che mi è stato riferito qualche anno fa da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, in occasione di una convention. Io in quel momento ho provato vergogna e indignazione. Alla fine mi piacerebbe che voi faceste un applauso e, più forte sarà l’applauso, più forte saranno la vergogna e l’indignazione che proverete come ho fatto io allora e ancora ne provo. Dopo i funerali di stato la salma di Emanuela Loi fu trasferita in Sardegna per le esequie private. Ebbene lo Stato chiese alla famiglia il rimborso delle spese di trasporto”.

Un forte e lungo applauso è seguito all’esternazione di questa vicenda da tutta la piazza, nessuno escluso, al termine del quale De Pierro, che ha inscenato in passato diciotto incatenamenti di protesta contro la corruzione di alcuni vigili urbani di Roma, ha continuato con la seconda dedica: “Alcuni anni fa, in seguito ad alcuni esposti presentati per denunciare numerosi illeciti da parte di persone risultate poi in rapporti con un noto clan del litorale, che hanno potuto godere di clamorose coperture da parte di alcuni vigili urbani e di alcuni dipendenti dell’ufficio tecnico dell’allora XIII Municipio, nonché di comportamenti favorevoli da parte di altri pezzi delle istituzioni sempre di Ostia, ho subito numerose azioni vessatorie proprio da parte di alcuni vigili urbani, tesi a evitare che io continuassi nelle mie denunce, temendo forse che emergessero gli illeciti e di conseguenza le omissioni commesse. Le persone interessate, quando si accorsero che tali atti intimidatori direi di tipo istituzionale non sortivano effetti, provarono con quelli in stile mafioso, presentandosi sotto casa mia a minacciarmi di morte e aggredirmi con un noto esponente malavitoso, la cui caratura criminale è stata meglio delineata successivamente da inquirenti e cronache giudiziarie per il coinvolgimento in altre vicende. Il mio specifico episodio fu rubricato da un’informativa quantomeno distratta come una banale lite e non quale atto di stampo mafioso qual era, giacendo nella competenza del Giudice di Pace e destinato alla prescrizione. La coraggiosa collega Federica Angeli di Repubblica è stata minacciata di morte dallo stesso boss e ora si trova a vivere sotto scorta. E’ a lei che voglio indirizzare la seconda dedica. Grazie a tutti”.

La fine dell’intervento è stata salutata con uno scrosciante applauso teso a sottolineare l’apprezzamento per l’intervento. L’immensa platea che ha invaso piazza Roma e le vie limitrofe per assistere allo spettacolo ha mostrato un alto gradimento anche per gli altri premiati. che si sono alternati sul palco accompagnati sempre da una forte dose di entusiasmo, scandita da ovazioni e battimani.

 

Come per Cecilia Primerano, conduttrice del Tg1 e colonna portante della trasmissione Porta a Porta, Angelo Mellone, giornalista, scrittore e dirigente del pomeriggio di Rai uno, l’eclettica attrice e regista Virginia Barrett, gli attori Lando Buzzanca, che per improvvisi impegni lavorativi ha dovuto disertare il palco di Aprilia inviando una lettera, ed Edoardo Siravo, uno dei più autorevoli interpreti del nostro panorama teatrale, cinematografico e televisivo, il giovane conduttore e regista Anthony Peth, l’ex gieffina Floriana Secondi, indubbiamente la figura più effervescente e fuori dagli schemi tra coloro che hanno frequentato la casa più famosa d’Italia, e il pugile Domenico Spada, ex campione mondiale Silver WBC e attuale numero 2 al mondo nella stessa categoria.
(Foto di Michele Simolo)

Antonello De Pierro riceve premio ad Aprilia e lo dedica a Borsellino

Al presidente dell’Italia dei Diritti è stato consegnato un riconoscimento professionale per la comunicazione, in occasione dei festeggiamenti per i trent’anni del Giornale del Lazio, in una serata organizzata da Lisa Bernardini e condotta da Claudio Guerrini e Rosaria Renna di Rds. Oltre al giudice ucciso da Cosa nostra l’ha dedicato a Federica Angeli, giornalista di Repubblica che vive sotto scorta

Roma – Erano circa trentamila le persone che l’altra sera hanno riempito piazza Roma, ad Aprilia, in provincia di Latina, per festeggiare il traguardo dei trent’anni di attività tagliato dal Giornale del Lazio, il prestigioso organo di stampa locale che è stato ed è un importante punto di riferimento per tutto il territorio pontino.

Incontenibile la soddisfazione di Ben Jorillo, che nel giugno del 1984 diede vita a questa realtà editoriale, apparso visibilmente emozionato, come pure il direttore Bruno Jorillo, circondato dall’affetto di tutto lo staff  redazionale. Una serata indimenticabile condotta magistralmente da Claudio Guerrini e Rosaria Renna di Rds, che ha visto la partecipazione di tanti ospiti che si sono esibiti sul palco, da Marko Tana a Giada Agasucci e Nick Casciaro del programma Amici, per finire con una performance suggestiva del grande Amedeo Minghi, che ha trascinato il pubblico sull’onda delle emozioni regalate da alcuni dei suoi più grandi successi. Particolarmente toccante è stato il momento in cui è salita sul palco la bella e brava cantante e ballerina Daniela Parrozzani, che si è esibita e ha parlato del suo commendevole impegno sociale contro la violenza sulle donne, accennando al progetto del fotografo Michele Simolo, dal titolo “No violence”, che vede come testimonial alcune attrici che interpretano le sofferenze femminili nei casi di specie. Tra un’esibizione e l’altra sono stati consegnati dei premi a vari personaggi del mondo dello sport, spettacolo e giornalismo. Un momento molto gradito dal pubblico, grazie soprattutto alla perfetta regia dell’indefessa Lisa Bernardini, che ha avuto la gioia di salutare il successo dell’evento festeggiando il suo genetliaco. Tra i premiati anche il presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro, a cui il riconoscimento è stato assegnato per la sua intensa attività giornalistica, in particolar modo esplicitata nel campo del sociale, come direttore di Italymedia.it, e in passato come direttore e voce storica di Radio Roma. De Pierro ha catturato l’attenzione e l’entusiasmo della piazza gremita scegliendo due dediche per il riconoscimento tributatogli. Uno striscione con la scritta “Aprilia è contro la mafia” e la concomitanza con il 22esimo anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della Polizia di Stato Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, non sono sfuggiti al leader dell’Italia dei Diritti.

 

Dopo una domanda di Rosaria Renna sulla sua attività professionale De Pierro ha tagliato corto rivolgendo la sua attenzione al motivo dell’evento: “Siamo qui per festeggiare i trent’anni di uno storico giornale del Lazio e, in questi momenti di crisi per l’editoria, raggiungere questo traguardo è un’impresa ardua. Sono onorato di ricevere questo graditissimo riconoscimento, per il quale voglio fare due dediche. E per fare ciò approfitto di questa piazza meravigliosa e di uno striscione che ripudia la mafia appeso alle nostre spalle. In questa piazza ci sono tanti di quei giovani a cui una certa politica e vari altri rappresentanti infedeli delle istituzioni hanno disegnato un futuro nel segno della precarietà e dell’incertezza. E’ quell’orrendo e ributtante comportamento, il più delle volte sottovalutato che io chiamo “mafia dei colletti bianchi” oppure “crimine istituzionalizzato”, che è ancora più odioso e spesso si interseca o si sovrappone, fondendosi,  al crimine propriamente detto. E’ esattamente ciò che aveva compreso Paolo Borsellino, che 22 anni fa perse la vita insieme a 5 dei 6 agenti della scorta. E’ a lui e a quei 5 servitori dello Stato, nonché a al giudice Giovanni Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo e ai tre agenti che morirono a Capaci, che dedico questo premio. Ora vi racconto un episodio che mi è stato riferito qualche anno fa da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, in occasione di una convention. Io in quel momento ho provato vergogna e indignazione. Alla fine mi piacerebbe che voi faceste un applauso e, più forte sarà l’applauso, più forte saranno la vergogna e l’indignazione che proverete come ho fatto io allora e ancora ne provo. Dopo i funerali di stato la salma di Emanuela Loi fu trasferita in Sardegna per le esequie private. Ebbene lo Stato chiese alla famiglia il rimborso delle spese di trasporto”.

Un forte e lungo applauso è seguito all’esternazione di questa vicenda da tutta la piazza, nessuno escluso, al termine del quale De Pierro, che ha inscenato in passato diciotto incatenamenti di protesta contro la corruzione di alcuni vigili urbani di Roma, ha continuato con la seconda dedica: “Alcuni anni fa, in seguito ad alcuni esposti presentati per denunciare numerosi illeciti da parte di persone risultate poi in rapporti con un noto clan del litorale, che hanno potuto godere di clamorose coperture da parte di alcuni vigili urbani e di alcuni dipendenti dell’ufficio tecnico dell’allora XIII Municipio, nonché di comportamenti favorevoli da parte di altri pezzi delle istituzioni sempre di Ostia, ho subito numerose azioni vessatorie proprio da parte di alcuni vigili urbani, tesi a evitare che io continuassi nelle mie denunce, temendo forse che emergessero gli illeciti e di conseguenza le omissioni commesse. Le persone interessate, quando si accorsero che tali atti intimidatori direi di tipo istituzionale non sortivano effetti, provarono con quelli in stile mafioso, presentandosi sotto casa mia a minacciarmi di morte e aggredirmi con un noto esponente malavitoso, la cui caratura criminale è stata meglio delineata successivamente da inquirenti e cronache giudiziarie per il coinvolgimento in altre vicende. Il mio specifico episodio fu rubricato da un’informativa quantomeno distratta come una banale lite e non quale atto di stampo mafioso qual era, giacendo nella competenza del Giudice di Pace e destinato alla prescrizione. La coraggiosa collega Federica Angeli di Repubblica è stata minacciata di morte dallo stesso boss e ora si trova a vivere sotto scorta. E’ a lei che voglio indirizzare la seconda dedica. Grazie a tutti”.

La fine dell’intervento è stata salutata con uno scrosciante applauso teso a sottolineare l’apprezzamento per l’intervento. L’immensa platea che ha invaso piazza Roma e le vie limitrofe per assistere allo spettacolo ha mostrato un alto gradimento anche per gli altri premiati. che si sono alternati sul palco accompagnati sempre da una forte dose di entusiasmo, scandita da ovazioni e battimani.

 

Come per Cecilia Primerano, conduttrice del Tg1 e colonna portante della trasmissione Porta a Porta, Angelo Mellone, giornalista, scrittore e dirigente del pomeriggio di Rai uno, l’eclettica attrice e regista Virginia Barrett, gli attori Lando Buzzanca, che per improvvisi impegni lavorativi ha dovuto disertare il palco di Aprilia inviando una lettera, ed Edoardo Siravo, uno dei più autorevoli interpreti del nostro panorama teatrale, cinematografico e televisivo, il giovane conduttore e regista Anthony Peth, l’ex gieffina Floriana Secondi, indubbiamente la figura più effervescente e fuori dagli schemi tra coloro che hanno frequentato la casa più famosa d’Italia, e il pugile Domenico Spada, ex campione mondiale Silver WBC e attuale numero 2 al mondo nella stessa categoria.
(Foto di Fabrizio Bettinelli)

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