Poesia: in versione nuova esce ‘La ferocia con il pizzo’ di Lisa di Giovanni

Roma, 4 gennaio 2023 – Una silloge di poesie, intitolata ‘La ferocia con il pizzo’, quella della di Lisa Di Giovanni, grande esperta di comunicazione e autrice sopraffina fin da giovane, che parla d’amore e che lo emana, come un profumo ora più dolce, ora più speziato, o ancora muschiato, da tutti i pori, memore però del fatto che ognuno di noi, proprio come ogni sentimento che si rispetti, ne abbia uno che è ben distinguibile e assolutamente originale.

Ed è per questo che va in qualche maniera protetto e tutelato. Protetto sia dalle ondate di calore che dai venti gelidi.

Così viene esemplificato in questo verso: “L’amore è la migliore opera di ingegneria mai realizzata“.

L’autrice cerca, senza alcuna forma di presunzione, perché mai questo sentimento fu più lontano dal suo cuore, di essere esaustiva nel suo racconto in versi che non stanca mai e poi mai e che è reso ancora più piacevole dalla presenza di alcuni fugaci pensieri che svolgono la funzione di delicata, ma comunque molto evocativa, di raffinati maggiordomi che ci introducono nelle stanze dell’anima, dell’abile penna di una poetessa che sa, indubbiamente,  il fatto suo ma che non ce lo fa pesare perché lei è, in realtà, una di noi.

Una donna sensibile, ma non fragile. Determinata e bella, ma bella per davvero, non solo esteticamente parlando. Così la definisce – tra le righe – la poetessa Laura Gorini, nonché editor, che ha il privilegio di collaborare da tempo con la Di Giovanni in svariati ambiti.

“Il sentimento è ben sintetizzato in ogni sua parte ma mai poi mai anestetizzato perché non lo merita. Deve essere vissuto fino in fondo, senza alcuna paura o piccola remora.

Sa essere morbido e avvolgente come un caldo abbraccio e una coperta di lana colorata, ma anche ferire con ferocia, che talora è solo apparente, altre volte con delicatezza, con il pizzo per l’appunto, come ha ben spiegato in una speciale nota psicoanalitica della professoressa Maura Ianni.

È un sentimento che talora ha l’urgenza, persino assai impellente, di farsi vivere, altre volte sa aspettare, mentre altre chiede rispetto e persino alla tanto celebre privacy della quale oggi giorno si discute più che mai. Ma è in ogni caso è profondamente vero e merita pertanto di essere vissuto fino in fondo, dall’alba al tramonto. Non ha paura di esistere e, tra le pagine, c’è un invito, ora più implicito, ora più esplicito, a lasciarsi andare: la vita ha in serbo per ognuno di noi tante sorprese e noi non possiamo coglierle al volo.

L’importante è che ognuno di noi abbia il proprio mare e la propria rotta ben precisa, stampata non in testa, ma nel cuore e nell’anima. Perché non si può restare fermi dopo aver vissuto fino in fondo la propria notte… E la poetessa con la sua sublime arte ce lo ha ampiamente confermato.

Lisa Di Giovanni definisce il suo ultimo libro: “Una raccolta di pezzi d’anima cuciti su pregiato pizzo, ogni verso ha avuto una musa diversa e la maggior parte dei componimenti sono stati scritti di notte e durante la pandemia, molte volte bisogna fermarsi per dar voce alla propria essenza e soprattutto per parlare di quell’amore universale che alcune volte è dolce, altre passionale e in altri casi maledettamente feroce”.


Chi è l’autrice

Lisa Di Giovanni è nata a Teramo e vive a Roma da oltre vent’anni. Laureata in psicologia, lavora per una società di telecomunicazioni come business manager. È il portavoce di ANAS (Associazione Nazionale di Azione Sociale), dove si occupa di pubbliche relazioni e progetti di inclusione sociale, nonché il tesoriere di CardioRes. È giornalista pubblicista e collabora con quotidiano “Paese Roma”, il Quotidiano sociale, Mob Magazine e Blasting News giornale partecipativo, ed è inoltre il Direttore del semestrale cartaceo ‘La finestra sul Gran Sasso’, un magazine che parla di: tradizioni, arte, cultura, poesia e attualità. È scrittrice e poetessa, il suo ultimo libro di poesia è stato pubblicato in inglese e italiano, intitolato “Daylight” contenente poesie, racconti e riflessioni.

Ha pubblicato, in collaborazione con Marco Sciame, la serie di fumetti “Human’s end” e, insieme a Nicola Magnolia, un saggio sul grande Go Nagai. A gennaio 2021 ha pubblicato un libro di narrativa autobiografica in collaborazione con Salvatore Cafiero, edito da L’Erudita Edizioni di Giulio Perrone, intitolato “Phoenix-Il potere immenso della musica”. È responsabile unico dell’ufficio stampa ‘P.R. & Editoria’, agenzia di comunicazione e consulenza strategica per scrittori, case editrici e agenzie che opera a livello nazionale e ha sede a Roma, è anche l’ideatrice del Concorso Letterario Nazionale ‘FavolosaMente’. Collabora, inoltre, con diverse reti televisive che si occupano di diffondere libri.

Da giugno 2021 fa parte di un “Team di professioniste e imprenditrici” di eccellenze italiane, gruppo coadiuvato dalla Confederazione AEPI (Associazioni Europee di professionisti e Imprese), ed è cofondatrice del marchio ‘Sinapsi 180’ insieme alla prof.ssa Maura Ianni.

 

Contatti:

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Esce “Credimi”, il nuovo singolo del duo femminile NOSARA

Si chiama “Credimi” il nuovo singolo del duo femminile NOSARA

Roma, 17 ottobre 2022 – Esce martedì 18 ottobre per Visory Records “Credimi”, il nuovo singolo del duo femminile NOSARA.

“Credimi” nasce dall’angoscia che accompagna il risveglio da un incubo: una storia finita, due strade che si dividono per sempre, il senso di colpa per averci creduto, per essersi presi troppo sul serio. Un incubo a lieto fine, perché poi, per fortuna, c’è il risveglio.

Il sound del brano mescola r’n’b e pop.

Prodotta da Luigi Tarquini e Federico Fontana della label ALTI Records, “Credimi” è pubblicata da Visory Indie, la costola indie di Visory Records, ed è distribuita da Believe.

 

NOSARA BIOGRAFIA


NOSARA è un progetto di Sara Berardinucci (voce) e Cristina Talanca (basso).

Dall’incontro delle due ragazze abruzzesi con il producer Shezzan nasce il primo singolo “Stonata”: una canzone che viaggia su un beat moderno e che a colpi di basso e synth racconta una relazione difficile, possibile solo nei sogni.

A marzo 2022 le NOSARA pubblicano il secondo singolo “Neve a Primavera”, una canzone sui contrasti belli e inaspettati, come la chimica inspiegabile che si crea tra due persone profondamente diverse. 

Prodotto da ALTI Records e scritto con la collaborazione del rapper aquilano Stillpani, il singolo è finito in rotazione su Rai Radio Indie, che l’ha segnalato anche sui social nella rubrica “LightsOn”

A Ottobre 2022, dopo aver sperimentato le prime apparizioni live in compagnia del duo I Malati Immaginari (tra cui l’apertura di un live di Morgan), pubblicano il terzo singolo “Credimi”, anche quest’ultimo sotto l’ala di Visory Records con distribuzione Believe.

 

Aiutare le persone con SLA: partita solidale di Nautilus accanto a AISLA Abruzzo

L’Aquila, 26 marzo 2021 — Nautilus scende in campo a favore di AISLA in Abruzzo: le due squadre Senior e la Over40 dell’ASD Sottomarino sostengono le attività della sezione dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica attraverso il merchandising brandizzato venduto sullo store online.

“Dodici mesi fa ci siamo trovati di fronte ad una scelta: rimanere un’anonima squadra di calcio dilettante con davanti a sé tanti mesi di mesta inattività o provare a rompere gli schemi e dare un segnale positivo e di fratellanza”, spiega Lorenzo Rapino, presidente dell’ASD Sottomarino. “Io, ma soprattutto il gruppo, che mi ha aiutato e sostenuto nella realizzazione, non abbiamo avuto dubbi e ci siamo messi al lavoro per creare qualcosa di buono. Ed eccoci qua”, ha detto ancora il presidente.

Gli acquisti nel market place, quindi, non saranno fini a se stessi, ma rappresenteranno un aiuto concreto per i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica e le loro famiglie, sostenute dalle sedi territoriali de L’Aquila, Chieti e Pescara.

Dalle magliette all’abbigliamento, alle tazze e ai boccali da birra, fino agli orologi da parete e l’arredo per la casa, tutti con il distintivo sottomarino azzurro: nella descrizione di ogni prodotto presente sul sito è indicata anche la quota che verrà devoluta a livello regionale ad AISLA, attraverso dei bonifici periodici destinati alle sezioni abruzzesi dell’Associazione.

“Siamo consapevoli che il nostro aiuto rappresenti una goccia nel mare, ma goccia dopo goccia, siamo certi che riusciremo a sconfiggere la SLA”, aggiungono dall’ASD Sottomarino.

Il fischio d’inizio dell’iniziativa solidale sarà online, in diretta Facebook, sulla pagina di Centralmente Sport il prossimo lunedì 29 marzo dalle ore 19. A condurre Giovanni Bianchi Sidoni, direttore della testata Centralmente, mentre interverranno Lorenzo Rapino e Marco di Norcia di Aisla L’Aquila.

“La vicinanza dimostrata dall’ASD è stata una bellissima sorpresa. I ragazzi dell’ASD con la loro iniziativa ci permetteranno di supportare i progetti di “operazione sollievo” per l’assistenza alle nostre famiglie ma, anche, di realizzare i sogni dei figli delle persone affette da Sla. Il ricavato che riceveremo dall’evento, infatti, sarà destinato a finanziare l’attività sportiva e le iscrizioni ai centri sportivi di questi ragazzi, perché non rinuncino alla possibilità di continuare a fare sport”, dice Marco Di Norcia, referente della sezione Aisla L’Aquila in rappresentanza di tutta la comunità SLA e dei volontari del territorio abruzzese.

Il link per visitare e acquistare sullo shop dell’ASD Sottomarino è https://submarine.hoplix.shop.

 

 

Disturbi del sonno, arriva il convegno “I nemici della salute nel buio della notte”

Pescara, 26 novembre 2018 – Si parlerà delle ultime scoperte sui disturbi del sonno al convegno “I nemici della salute nel buio della notte” sabato 1 dicembre a Montesilvano, presso la Sala Di Giacomo del Palazzo Baldoni.

Il Dott. Alberto Montano, Specialista In Cardiologia e medico esperto nei disturbi del sonno, illustrerà in un incontro gratuito aperto a tutta la cittadinanza, il risultato delle più recenti ricerche scientifiche inerenti i disturbi respiratori del sonno (dal russamento alla OSAS) e le malattie cardio-vascolari correlate ai disturbi del sonno, all’alimentazione e alla salute in generale.

Ospite speciale dell’evento la Senior Manager Angela Di Corato che, alla luce degli studi svolti dalla comunità scientifica e testimonianze di vita reale, approfondirà l’importanza dell’aloe vera come fonte di benessere per la propria salute.

L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale “L’Allegra Compagnia” in collaborazione con il Comune di Montesilvano e con il portale “SaluteInVita.it”, avrà inizio alle ore 17:00.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutta la cittadinanza.
A causa della capienza della sala i posti sono però limitati, e si consiglia pertanto di riservare il proprio posto tramite la pagina www.facebook.com/events/732572537076924.

 

SaluteInVita.it Convegno a Montesilvano 01 dicembre. I Nemici Della Salute Nel Buio Della Notte.

Ricostruire dopo il terremoto: “A Saletta il cuore dell’Italia”

Amatrice, 5 settembre 2018 – Il 2 settembre scorso il comitato ‘Ricostruiamo Saletta’ ha organizzato una giornata di commemorazione delle vittime del terremoto che ha devastato il centro Italia il 24 agosto del 2016 ed una raccolta fondi per racimolare quante più risorse finanziarie possibili per poter ricostruire il borgo di Saletta, frazione di Amatrice.

Alla giornata ha partecipato anche la scrittrice Barbara Appiano, che al tragico evento sta dedicando un libro, e che ha devoluto gli incassi del giorno della vendita dei suoi libri alla raccolta fondi del comitato.

Queste le riflessioni della scrittrice sulla giornata di commemorazione.

“Senza la parola il mondo non esisterebbe.

Senza la parola non esisterebbe la condivisione del dolore e della gioia, e non esisterebbe il movimento delle idee.

Idee che ho visto e ascoltato il 2 settembre scorso a Saletta, frazione di Amatrice, luogo tristemente noto per il terremoto del 24 agosto 2016.

A Saletta fanno parte del paesaggio, geneticamente modificato dalla natura, le montagne di macerie,che fanno concorrenza alle vere montagne e colline, e che tuttora sono spettatrici silenziose del mondo che è stato e che purtroppo non è più.

Stupisce l’inerzia e la lentezza che accompagna la ricostruzione del borgo di Saletta facente parte del comune di Amatrice, ma così è.

Lentezza umana e furia della natura mal si accompagnano, e attualmente la furia della natura in questo incantevole luogo di pace ha prodotto macerie, che al contrario del mio libro dell’autrice Barbara Appiano “Città senza semafori e case con le ruote” le ruote non le hanno e attendono fiduciose che qualcuno le rimuova.

Eppure Saletta anche con le macerie persegue con forza la sua corsa per far tornare il tempo indietro, quando le case con gli orticelli e i giardini erano un ricamo vivente di questo luogo bello e semplice. 

Come bella e semplice è la gente che resiste alle macerie sorridendo.

Ci vuole molta forza per sorridere a Saletta, e nonostante tutto qui si sorride ancora. 

Un sorriso speranzoso e di fiducia, che è anche il nostro, e di tutti gli italiani.

Il sorriso di Saletta deve contagiare tutta Italia, guardando oltre le macerie immobili che custodiscono un mondo scomparso, insieme ai suoi attori scomparsi improvvisamente anche loro, senza capire cosa stesse succedendo a loro ed alle loro vite. 

La memoria è anche questo: pensare a chi non c’è più, per migliorare il presente.

C’è bisogno di condividere e non di dividere.

Per questo ho partecipato con la vendita del mio libro all’iniziativa di ‘Ricostruire Saletta’, devolvendo contestualmente e consegnando pubblicamente al Comitato Ricostruiamo Saletta il ricavato della vendita. 

Invito tutti gli scrittori a fare altrettanto, devolvendo e condividendo in modo semplice il lavoro di produttori di cultura di cui il nostro paese, l’Italia, ne sente forte la necessità. 

C’è bisogno di esempi morali, adesso più che mai, e le vittime e i sopravvissuti hanno bisogno di ricevere dei segnali.

Saletta è luogo di memoria, e arroccata sulle colline ferite dal terremoto sta dando prova di grande determinazione a voler ricreare ciò che non c’è più. 

Il comitato “Ricostruiamo Saletta” è un piccolo nucleo di forza e volontà che vuole ridare ai sopravvissuti la vita, il mondo che prima del 24 agosto 2018 pullulava in questo piccolo paradiso di silenzio e boschi.

Ed è emozionante vedere le persone di questo comitato che, anche se piccolo ,ha tutto l’occorrente progettuale per far si che “ciò che era e non è più” non scompaia in mezzo alla polvere del tempo, che spesso funge da dimenticatoio. 

Persone che hanno perso i parenti residenti a Saletta, esseri umani che hanno avuto le case distrutte dalla forza incontrollata dalla natura, e che ora si attivano, spenti i riflettori dell’onda emotiva, per creare un momento di convivialità in modo semplice, offrendo pranzo e cibi tipici della zona a cittadini e associazioni di volontariato.

Come per esempio il ‘Gruppo Donatori sangue della Presidenza del Consiglio dei Ministri‘, che saliti a Saletta, hanno voluto portare una parola, un sorriso e anche progetti di aiuto concreto.

Ciò che emerge e non sprofonda nelle viscere della terra che il terremoto ha aperto e poi richiuso, è la progettualità del futuro, un futuro cementato nelle tradizioni di questo borgo, dove gli anziani sopravvissuti sono restati come degli eroi che non vogliono lasciare il campo di battaglia che ‘Madre Natura’ ha aperto a suo piacimento, noncurante che la sua forza distruttrice oltre a distruggere case e luoghi, distrugge la voglia di esistere e di vivere.

Vivere ed esistere a Saletta. 

Coloro che sono rimasti, costruiscono in ogni minuto della giornata il divenire che ancora deve arrivare, ma che arriverà, perché i progetti hanno bisogno dell’immaginario futuro e solo attraverso l’immaginazione possiamo avere la visione delle cose che sono degli obiettivi da raggiungere. 

Saletta, borgo ferito che non si sente finito, è di tutti noi, è un pezzo d’Italia che vuole dimostrare la bellezza della solidarietà, l’emozione di sentirsi utili per gli altri: valori che sono indispensabili per sentirsi uomini e donne di buona volontà.

A Saletta gli obiettivi ci sono: ricostruire e creare un centro di aggregazione polivalente, quale luogo di ritrovo per socializzare e quale punto di primo soccorso per urgenze sanitarie, come una sala per il ritrovo dei residenti con altro vano per ospitare un ambulatorio munito di defribrillatore che possa accogliere il medico di famiglia, con un area giochi.

I residenti di Saletta ora non hanno il medico di base e avere un urgenza medica a Saletta è un problema.

Un progetto coinvolgente che non può lasciarci indifferenti: tutti possiamo diventare dei terremotati, ma questo non vuole dire che si debba restare terremotati sine die. 

La forza di alzarsi è il primo passo dopo tutti i terremoti che la natura ci manda come dei segnali.

Il comitato “Ricostruiamo Saletta” è un luogo immateriale di valori da esportare in tutta l’italia ed è un esempio bellissimo di condivisione dove non esistono confini, conflitti e rivalità.

Questo comitato è un abbraccio che abbraccia l’Italia che vuole farsi abbracciare.

Reagire avendo davanti la distruzione significa avere l’orizzonte libero con il sole nella mente che non si spegne mai.

Reagire vuol dire voltare le spalle alla distruzione senza dimenticarla, e combatterla dentro di noi scacciando la tristezza e l’amarezza che un evento simile porta nel cuore di ognuno.

Noi siamo prima di tutto cuore, e il cuore batte anche in mezzo al boato di un terremoto, al fragore di un fiume in piena: il cuore è la casa delle emozioni e le emozioni ci fanno sentire vivi.

Senza la parola il mondo non esisterebbe e senza le emozioni il mondo sarebbe un deserto, un coro senza voci, un mondo in decomposizione.

C’è vita sempre, anche quando pensiamo non ci sia: pensiamo al valore universale della fratellanza. 

Ieri a Saletta frazione di Amatrice c’è stato un girotondo di mani e cuori, un mondo dove la speranza, la volontà, la determinazione, e l’amore sono da esempio per tutti noi.

Essere fratelli significa appartenere alla stessa razza, quella umana, che è una sola.

A Saletta l’umanità si è espressa attraverso la commemorazione delle vittime con un’orazione semplice e autentica: una messa solenne all’aria aperta con il silenzio del vento che accompagnava le parole del sacerdote, con spettatori le colline e i boschi restati intatti nella loro sublime bellezza di essere natura. 

Tante persone hanno partecipato a questo evento dove alla convivialitá di un pranzo preparato per ben 80 persone, arrivate per dare la loro presenza e il loro affetto, è seguito un sopralluogo in un lotto di terreno da destinare alla realizzazione del centro di aggregazione (di cui il comitato “Ricostruiamo Saletta” ha anche già redatto un progetto), vicino al borgo di coloro che vogliono aiutare a ricostruire.

Come per esempio il Gruppo Donatori di Sangue della Presidenza del Consiglio dei Ministri rappresentato da Roberto Ciofi, da Tiziana Marramaldo, Maria Assunta Santini e altri che si stanno adoperando per la raccolta dei fondi.

Il ritrovare il senso della fratellanza, il respiro comune del donare agli altri, il sentirsi parte di un ‘tutto’ dove l’empatia è la chiave di volta per non lasciare sole le persone che in questo caso vivono costantemente il lutto di avere perso tutto.

Perdere tutto in una notte e ricostruire ciò che è andato perduto è la finalità della fratellanza, un sentire comune che non ha limiti e non si cura di altro se non di dover fare, che partendo dalle idee diventa parola e poi progetto fino a diventare concretezza.

A Saletta il fare di tanti uomini e donne di buona volontà, di bambini e anziani sopravvissuti sono stati l’orchestra di una musica che non deve mai smettere di suonare, di un cuore grande immenso che non deve mai smettere di battere. 

Un cuore che è anche qui, su questo foglio, e che pulsa e dice che amare gli altri ci fa sentire migliori. 

Saletta ne è la prova.

Saletta è il mondo migliore possibile che gli uomini possono costruire, conservare e preservare. Saletta è l’Italia, un paese straordinario, ricco di testimonianze storiche e monumentali e gli italiani sono persone operose che non si tirano e indietro.

Ritrovare il passato andato perduto con il terremoto, attraverso un presente che deve diventare futuro, per consegnarlo ricostruito con i tasselli della memoria, delle usanze e delle tradizioni, che sono patrimonio del nostro paese, è lo scopo di questa iniziativa, che il 2 settembre 2018 ha visto protagonista assoluto l’amore disinteressato per il prossimo. 

Un vangelo del 21° secolo che non ha una scadenza e che possiamo praticare sempre. 

Questo Vangelo è l’unico modo per salvarci da sterili protagonismi, vanità, violenza e isteria collettiva che pervadono purtroppo quest’epoca di progresso tecnologico, a cui non è seguito il progresso etico, senza il quale l’amore non può abitare il cuore degli uomini. 

L’amore è una parola, un valore universale che designa un mondo possibile e realizzabile.

Saletta è un grande esempio di un gruppo di persone che stanno costruendo un mondo in cui tutti, se lo vogliamo, possiamo partecipare, perché aiutare gli altri significa migliorare noi stessi.

La società contemporanea non vuole vedere il dolore e lo camuffa. 

Il dolore però è parte della vita, il dolore è la vita che diventa altro.

È sentire gli altri dentro noi stessi, è sentire insieme, dal greco ‘sym pathos’, ed è quello che manca oggi.

Il sym pathos non arriva dai social, da internet, ma arriva dal cuore, destinazione unica del viaggio della vita, dove il cuore è primario e comprimario dell’aggregazione tra gli uomini e le donne. 

Non avere paura del dolore è sentire che si può andare oltre, per arrivare al luogo mentale della solidarietà che a Saletta  non è solo una parola, ma realtà di gesti.

Mettiamo insieme tutto il buono che c’è in noi, liberiamoci delle cose inutili e prendiamo esempio da coloro che vogliono ricominciare a vivere con poco. 

Un poco che è tanto, e il tanto è la memoria  dei luoghi che nessun terremoto potrà mai spazzare. 

Diventiamo portatori di memoria, e consegniamola a coloro che verranno, perché questo è il mondo, e questi siamo noi“.

 

Firmato

Barbara Appiano

Scrittrice, lavoratrice socialmente utile a tempo indeterminato, libera pensatrice, portatrice sana di empatia eco-solidale, nata da una mamma grandissima che anche se non è più qui è nel suo cuore e vive ancora attraverso di lei.

www.appianobarbara.it

 

 

Amatrice dopo il terremoto del 2016 (Foto Wikipedia: https://et.wikipedia.org/wiki/Fail:2016_Amatrice_earthquake.jpg)

 

 

Ad Amatrice commemorazione e raccolta fondi per la ricostruzione

Amatrice, 24 agosto 2018 – Il comitato ‘Ricostruiamo Saletta’, frazione di Amatrice, ha organizzato per domenica 2 settembre prossimo una giornata, con una messa, in ricordo delle vittime del terremoto del 24 agosto 2016. 

Per l’occasione il comitato ‘Ricostruiamo Saletta’ ha indetto una raccolta fondi con il  fine di poter ricostruire il borgo-frazione di Saletta.

Il comitato ha invitato all’evento, oltre le varie autorità anche la scrittrice Barbara Appiano, che aveva visitato Saletta e le zone limitrofe il 19 e 20 maggio scorso, prendendo a cuore la causa dei terremotati. 

Nella circostanza l’autrice intervisterà alcune vittime e sopravvissuti del terremoto per indagare sugli effetti psicologici della catastrofe. 

Testimonianze che si andranno ad aggiungere a quelle già raccolte in maggio per il libro in fase di stesura che si chiamerà “Tutto in una vita, tutto in un minuto”, in cui l’io narrante sarà il terremoto in prima persona, che alla fine chiederà anche perdono per quanto provocato.

Durante l’evento del 2 settembre sarà presentato  l’ultimo libro di Barbara Appiano “Città senza semafori e case con le ruote”, e il ricavato della vendita in tale circostanza sarà devoluto al comitato ‘Ricostruiamo Saletta’. 

“Sarà per me un impegno costante, quale lavoratrice ‘socialmente utile’, rendere partecipi gli italiani di buona volontà alla condivisione delle tante calamità naturali, e non, di cui il nostro paese è afflitto e di cui mi occupo costantemente. Dalla sanità alla valorizzazione del territorio, piuttosto che le discariche abusive e l’inquinamento industriale incontrollato che trova in Italia terreno facile per la mancanza di cultura del territorio e dell’ambiente. Materie che secondo me dovrebbero diventare discipline scolastiche da insegnare ai bambini delle scuole primarie” dice la scrittrice.

Meno telefonini, più coscienza del territorio e più empatia verso vittime delle tante catastrofi di cui soffre il nostro bel paese: è necessaria una divulgazione capillare tramite le scuole partendo dalle primarie, su cosa e come fare per rendere questo paese uno dei tanti mondi possibili dove poter abitare” continua ancora Barbara Appiano.

Propongo di scrivere un decalogo a più mani con altri scrittori, geologi, ingegneri e storici dell’arte da utilizzare nelle scuole, come fosse una fiaba o un fumetto con illustrazioni stile cartone animato, perché i bambini imparano velocemente e le immagini con le spiegazioni come se si trattasse di una fiaba, la fiaba del nostro paese. Potrebbe diventare un modo per trasmettere l’amore per l’ambiente, l’arte e la natura, valori che per essere salvaguardati necessitano di una divulgazione che coinvolga i più piccoli in modo ‘sentimentale’, partendo dal cuore: soprattutto il loro, quello dei bambini è grande e innocente” conclude la scrittrice.

Parole semplici ma efficaci per educare coloro che un giorno saranno la classe dirigente del nostro bellissimo paese.

Bisogna porre fine ai crolli per terremoti, e ai disastri per fiumi e ponti mal conservati.

L’ambiente è la nostra casa primaria e fonte di vita, e dobbiamo tutti capire che dobbiamo proteggerlo anche dall’egoismo e dal profitto senza pudore, che sempre più cerca di colonizzare senza remore le nostre stesse vite.

L’amore verso l’ambiente, l’arte e la natura dovranno essere il nuovo Vangelo. 

 

Terremoto centro Italia: “Burocrazia lenta e cinica. Bisogna ricostruire i paesi per ricostruire le vite”

Amatrice, 29 maggio 2018 – “La burocrazia italiana non può arrogarsi il diritto di decidere con lentezza sulla vita delle persone, e nessuno può rimanere indietro. Le macerie non possono diventare il paesaggio del futuro di un’Italia che per bellezza e arte non ha rivali al mondo”. A dichiararlo la scrittrice Barbara Appiano, a conclusione della sua visita nelle zone terremotate del centro Italia.

A partire da Saletta, frazione di Amatrice, accoglienza, coralità e fratellanza hanno accolto la scrittrice nei luoghi sofferenti, che ha incontrato tanta gente semplice e determinata a ricostruire la propria vita, ancora prima della propria casa andata in briciole nella notte del 26 agosto 2016.

Tante le storie raccolte dalla scrittrice.

Come quella di Giuseppe, 70 anni, che non coltiva più l’orto perché bloccato in una depressione post terremoto che gli impedisce di vivere nel presente. Narra il suo dolore, di quando aveva l’orto e le galline e della sua vita tranquilla e semplice fatta di affetti e abitudini che gli sono stati tolti con violenza dalla Natura.

Poi c’è Antonia, 65 anni, che ha narrato con lucidità la sua esperienza. Sepolta per più di otto ore sotto le macerie di casa sua insieme a Liliana pensava di essere morta, mentre era viva e sentiva gridare il suo nome e le voci degli amici e dei famigliari che la cercavano.
Antonia ha subìto 18 interventi chirurgici per poter ritornare o almeno provare a vivere come viveva prima del terremoto, dato che il bacino e varie fratture l’hanno costretta ad intermittenza a cure ospedaliere e ricoveri per un periodo di circa 8 mesi, ma nonostante tutto rimane spigliata, concreta e positiva.

Poi c’è la storia di Marisa, romana, titolare di una lavanderia che a Saletta ha perduto i genitori anziani nella notte maledetta del terremoto, ma che ha fatto in tempo a ricostruire i rapporti allentati con mamma e papà.

Una comunità piccolissima quella di Saletta, che ha l’orgoglio di esistere e non vuole essere dimenticata.

Il comitato ‘Ricostruiamo Saletta’, rappresentato da Andrea Ciucci vicepresidente, ha accolto Barbara Appiano con generosità nei luoghi della sofferenza, illustrando le finalità del comitato che è quello di conservare la memoria di coloro che sono morti nella notte del 26 agosto 2016, attraverso iniziative sociali e di aggregazione. Oltre quello di evitare lo spopolamento di queste terre bellissime, portatrici di valori universali, quali la dignità e la fratellanza, e dove l’agricoltura e l’allevamento sono le fonti dell’economia.

Il comitato ‘Ricostruiamo Saletta‘ (www.ricostruiamosaletta.org) ha raccolto finora circa 58.000 euro con i quali è stata costruita una piccola e accogliente chiesetta per le funzioni eucaristiche tenute dai frati dell’ordine di Padre Pio, che si alternano al sabato per officiare la messa.

Immense le montagne di macerie che potrebbero essere degli Appennini in miniatura.

“Sarebbe interessante portare questo campionario di distruzione davanti ai palazzi del potere per creare con queste macerie e detriti di ogni foggia, un vero e proprio Monumento ai Caduti” ci racconta Barbara Appiano.

Masserizie, valigie aperte, televisori a gambe all’aria, una parabolica che penzola da un balcone divelto e ancora una coperta all’uncinetto che spunta fra una tavolo ancora apparecchiato appollaiato su un solaio spaccato in due. Ovunque materassi che sbucano dai detriti come se volessero stare a galla nel mare delle macerie che tutto ingoia, una visione da fine del mondo , dove il mondo vuole ricominciare a vivere.

Passando dalla Via Salaria per arrivare a questi luoghi è la visione di quello che un tempo è stata Pescara del Tronto a gettare inquietudine, un paese costruito sul tufo che non potrà più essere ricostruito perché il terreno potrebbe sprofondare.
Pescara del Tronto non esisterà più quindi, se non nella memoria dei sopravvissuti che vivono ora dalla parte opposta della Via Salaria, in casette prefabbricate, di fronte alla collina che ospitava il loro paese ora diventato un cumulo di macerie.

Macerie custodi di tante storie e vite, salite alla ribalta per mano della natura. Voci di un mondo che non vuole sprofondare e che reclama un posto dove stare.

Come il ristorante pizzeria “La Lanterna”, realtà imprenditoriale che sopravvive al terremoto traslocando ad Amatrice in un area che si chiama “Area Food”, che raccoglie tutti i ristoratori che prima del 26 agosto 2016 erano nel centro storico di Amatrice.

L’aggregazione dei ristoratori, che per spirito di sopravvivenza sono raccolti in un’unica area, in una recinzione senza recinto in cui ad identificarli è la comunanza del terremoto.

“Ad Amatrice non vi è più l’ospedale, ormai scomparso. Al suo posto un enorme cratere, in attesa di essere riempito da altro ospedale fintanto che la burocrazia faccia il suo corso e impari a correre come un ghepardo e non come una lumaca” racconta ancora l’autrice.

Il nuovo ospedale pare sarà ricostruito su promessa della cancelliera Angela Merkel, sperando che almeno la teutonica cancelliera non venga anche lei paralizzata dalla burocrazia lumaca, categoria prettamente italica.

Nel frattempo tutto scorre in modo lento, precario e provvisorio. Tante le vite provvisorie che di definitivo non hanno nulla e che per passatempo guardano dall’alto del dolore e del ricordo le macerie, diventate compagne inseparabili di questa gente che nelle macerie vede il mondo che non c’e’ più e che fatica a vederne uno nuovo.

Saletta, Amatrice, Accumoli, Rocchetta, Torrita (in quest’ultima frazione è stata ospite la scrittrice presso l’agreste fattoria Santarelli) sono dei punti su una cartina geografica che non vogliono essere cancellati.

Per questo occorre sbloccare presto i fondi i raccolti, nell’ordine di diverse decine di milioni, raccolti dai generosi italiani a colpi di sms e ancora fermi e inutilizzati a causa della burocrazia lumaca italiana.

La burocrazia italica non può arrogarsi il diritto di decidere con lentezza e far aspettare, nessuno può rimanere indietro. Le macerie non possono diventare il paesaggio del futuro di un’Italia che per bellezza e arte non ha rivali al mondo.
Un simbolo dell’imprevedibilità della natura e della lentezza dell’uomo che racconto anche in ‘Città senza semafori e case con le ruote‘, il mio secondo romanzo” racconta ancora Barbara Appiano.

Catastrofi, ingorghi esistenziali, decreti e lentezze, chi paga è sempre colui che non ha più nulla e che per legge non può rientrare in casa propria anche se questa non è crollata, obbligato a guardarla da un container, vedendo la sua vita sbriciolarsi come le case condannate dalla forza della natura a diventare ormai solo un ricordo.

Saletta è una comunità ben organizzata, al pari di NewYork, Parigi o Venezia, tranne che per posizione e dimensione. Grazie al suo comitato c’è la voglia di vincere scommettendo sul futuro: anche se piccola, sconosciuta e decimata dei suoi abitanti vuole vivere delle sue tradizioni, che non possono essere ingoiate da un terremoto.

Saletta è l’orgoglio stesso di essere italiani, portatori sani di bellezza e arte di cui l’Italia detiene come un museo a cielo aperto il 70% dei beni del pianeta.

Ora vi è necessità di un centro polifunzionale che possa accogliere anche un ambulatorio medico e un parco giochi per bambini e chi volesse contribuire può farlo consultando il sito internet Ricostruiamosaletta.org.

A discapito delle sue dimensioni Saletta è il mondo che non vuole essere ingoiato dalla memoria collettiva, che diventa sempre più corta fino a scomparire.

Sul treno del ritorno, sull’onda emotiva di sguardi che non potrò mai dimenticare ho scritto un nuovo libro ‘Tutto in una vita, tutto in un minuto’.

Altre macerie diventate dei campanili senza orologi mi aspettano ancora a giugno per continuare la mia esperienza di libera pensatrice e portatrice sana di empatia, un ruolo socialmente utile, senza scadenza contrattuale. Altri tour mi aspettano, in giro per l’Italia delle discariche e delle fabbriche killer. Attrazione fatale e sete di verità: la mia scrittura non può vivere senza” conclude la scrittrice.

 

Italia terremotata e alluvionata: a maggio il tour della scrittrice Barbara Appiano

L’Aquila, 19 aprile 2018 – Inizierà ai primi di maggio il tour della scrittrice Barbara Appiano nelle zone terremotate che toccherà non soltanto l’Aquila ma anche Amatrice, Accumuli e tutti gli altri paesini dell’alto Lazio e dell’Abruzzo che sono stati sconvolti dai recenti terremoti.

Sarà un incontro  fuori dal “trucco & parrucco” come ama dire lei, e i protagonisti saranno solo le persone terremotate e le loro case sbriciolate.

“Io sarò una pellegrina con la mia piccola utilitaria, un microfono e il mio libro ‘Città senza semafori e case con le ruote’ per sensibilizzare coloro che pensano che il terremoto sia lontano dal loro condominio” dice la scrittrice.

Barbara Appiano è infatti da sempre impegnata su più fronti, instancabile sostenitrice della natura, degli animali in via di estinzione e del “mondo che non vuole affondare”.

Con il suo secondo romanzo ‘Città senza semafori e case con le ruote’ punta il dito contro la burocrazia-lumaca che con la propria lentezza rimane a guardare il terremoto, in compagnia delle alluvioni, far sprofondare un pezzo d’Italia.

Parte per non fermarsi la scrittrice, e lancia  “La Giornata Nazionale dell’Alluvio-Terremotato”, un prodotto culturale tipico italiano di cui nel resto del mondo civilizzato non pare esserci traccia.

Ed è per denunciare tutte le lentezze della macchina burocratica italiana, che fa vivere ancora tante famiglie in condizioni precarie, che Barbara Appiano sarà ai primi di maggio con i terremotati della città dell’Aquila, di Accumuli, Amatrice e altri borghi nel crocevia tra alto Lazio-Abruzzo-Marche-Umbria.

La scrittrice raccoglierà idealmente i mattoni dei terremoti, presenti e passati, insieme a Babylon, la protagonista del suo ultimo romanzo, una terremotata dell’Aquila del terzo millennio che ha sostituito la valigia di cartone da migrante con un trolley e raccolto quello che resta della sua casa sbriciolata dal terremoto, con mutuo che non potrà più pagare. Stipando la memoria polverizzata della sua dimora dentro la sua valigia con le ruote.

Babylon nel libro girerà i terremoti presenti e passati anche di antiche civiltà, incontrando i Templari che disoccupati per cessata attività del tempio di Gesù raccoglieranno i mattoni dei terremoti e il fango delle varie alluvioni, diventate ormai un appuntamento fisso del dissesto idrogeologico del territorio italiano.

Insieme a lei il nonno della scrittrice che per non perdersi il “reality” del terremoto rimanda persino il suo funerale.

Terremoti e alluvioni, un mondo in collisione ed in frantumi, che si rialza con il peso massimo dei fiori, mattoni, persone in fila al centro di prima accoglienza italiano, il Parlamento, fango e mattoni, i protagonisti del nuovo romanzo di Barbara Appiano.

E purtroppo anche di un pezzo dell’Italia di oggi.

Per approfondimenti sul tour della scrittrice nelle zone terremotate rimandiamo alla pagina internet https://www.appianobarbara.it/terremoti-e-alluvioni-il-mondo-in-collisione-che-si-rialza-con-il-peso-massimo-dei-fiori-mattoni-in-fila-al-centro-di-prima-accoglienza-italiano-il-parlamento-sono-fango-sono-un-mattone-chiediam .

 

 

 

 

 

 

Voglia di tartufi? Ci pensa Vittoria, la “produnauta” dei tartufi d’Abruzzo

Chieti, 10 aprile 2017 – Inviti a cena qualcuno e vuoi stupirli con qualcosa di particolare, diciamo con un piatto al gusto di tartufo d’Abruzzo? Facile. Da oggi ti aiuta in questa missione Vittoria, con le sue creme, salse e olio ai tartufi in vendita online, che produce da tartufi che coltiva personalmente nella sua azienda famigliare.

Vittoria Mosca vive e lavora a Borrello, un paesino dell’entroterra abruzzese con poco più di 300 abitanti, ed é titolare della Rio Verde Tartufi, azienda a carattere famigliare, nata nei primi anni ’90 con lo scopo di valorizzare il tartufo abruzzese.

La sua è un’azienda alla seconda generazione, fortemente legata all’alta artigianalità ed alla territorialità.

Ed è proprio per questo forte legame con la sua Terra l’Abruzzo, ed in particolare con il suo paese Borrello, che Vittoria si definisce Produnauta, termine da lei creato, inesistente nel vocabolario italiano, che sintetizza la sua missione, ovvero quella di creare prodotti alimentari in grado di regalare emozioni.

L’azienda creata inizialmente da mia madre è stata la prima in Abruzzo a portare la produzione del tartufo nella regione. Io ho ereditato la sua passione per questo alimento ed il mio compito è quello di continuare ad offrire le delizie al tartufo della mia terra, in grado di emozionare chi ha la fortuna di goderne” racconta Vittoria, fiera della sua missione.

Per questo Vittoria propone ai suoi clienti lezioni sul tartufo e degustazioni gratuite nel suo laboratorio per far conoscere il tartufo, un prodotto molto pregiato e fiorente.

Tartufo, trasformato in prelibatezze, e che da pochi giorni Vittoria vende tramite il suo negozio online RioVerdeTartufi.com (www.rioverdetartufi.com), per chi volesse portarsi a casa un viaggio esperienziale al gusto di tartufo d’Abruzzo…con un clic.

 

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Le delizie al tartufo di Vittoria, la “produnauta” che offre prodotti dei suoi tartufi d’Abruzzo in vendita online

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vendita tartufi online: Vittoria Mosca, la “produnauta” del tartufo d’Abruzzo, che vende nel suo negozio online

 

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