A Rivarolo nasce il Comitato per il NO alla fusione di RivaBanca

Comitato RivaBanca

Rivarolo Canavese (To), 16 marzo 2017 – A difesa delle ragioni della Banca del Canavese nata solo 2 anni fa è nato a Rivarolo il Comitato per la Continuità di Rivabanca. In una data simbolo l’8 marzo 2017, e con una alcune domande: “Ma Tu, Socio di Rivabanca, avresti investito i tuoi risparmi per finanziare Banca d’Alba anziché costituire Rivabanca a supporto delle attività dell’area canavesana dove vivi e lavori? Ed ora perché dovresti tradire quei valori e quegli intenti? E poi, perché togliere nuovamente respiro e speranza a tante attività economiche, a tanti professionisti ed a tante famiglie che vivono e lavorano su un territorio già sin troppo martoriato dalla crisi degli ultimi vent’anni?”.

Queste le domande dei promotori, che sono un nutrito gruppo del comitato costituente ed altri soci oltre che normali cittadini, anche non soci della Banca, che vogliono assolutamente difenderne l’autonomia, la continuità e la crescita.

Il messaggio provocatorio utilizzato quasi come slogan dal Comitato è che “…nel nostro territorio si fonde solo il ferro. Forgiamo il presente ed il futuro del nostro territorio. E per questo difendiamo Rivabanca”.

Soprattutto si difendono le scelte iniziali, i sentimenti, le ragioni ed i valori che in questi anni non sono cambiati. Anzi, si sono rafforzati. E allora, perchè tradirli?

Anche il vescovo Arrigo Miglio, aveva «benedetto» il progetto   della   banca   con   l’acquisto delle quote, verificando la bontà della strategia  lungimirante e radicata nei valori , supportando una forma di auto-aiuto inedita per il territorio : la solidarieta’ reciproca . 

L’istituto valorizza lo strumento principe ed elemento di forza: la prossimità geografica, stabilendo un legame immediato tra i bisogni espressi e le strategie effettuate dalla banca per soddisfarli.    

Una banca etica, insomma, che rappresenta una grande occasione per l’intero Canavese, ancora appesantito dai postumi di una importante crisi economica e sociale.

Crisi, però, che la nascente banca ha saputo superare alla grande,  diventando un fenomeno  di  massa: 1640 i soci che hanno  sottoscritto le quote come soci fondatori, ben il 4%  dell’intera  popolazione  della zona  di  riferimento. Tanto che, con  largo  anticipo, il comitato promotore  ha raccolto i 5 milioni di  euro necessari  al capitale sociale.   

Un vero e proprio evento per il Canavese e, più in generale una banca nuova, orgoglio del territorio per il territorio, che ha  raggiunto in anticipo tutti gli obiettivi che si era  data e che gli aveva dato Banca d’Italia.

Un tasso di capitalizzazione al  37% che fa rabbrividire anche  il  buon  patron di  Mediolanum  che va in TV a costruire  un  cerchio intorno a se, sfoggiando il suo tasso del 12%.

Il Comitato diffonderà quindi le ragioni del NO, spiegherà ai soci e ai non soci il progetto di continuità e sviluppo per il territorio, spiegherà la riforma del Credito Cooperativo che consente di ottenere tutti i benefici di buon governo  nel rispetto dell’autonomia,  il decreto salva risparmio di febbraio 2017 oltre ai  contenuti  organizzativi e le potenzialità  della nostra BCC.

Rivabanca c’è ed è per questo che il Comitato dice no alla fusione, inaugurando l’hashtag #nofusione da usare sui social per la battaglia.

Per informazioni o per aderire al comitato questi i riferimenti del comitato: Comitato per l’Autonomia di Rivabanca c/o Studio Legale Avv. Francia Armando, Via Peyron, 25 10143, Torino. Tel. 377.5432760, email [email protected] e sito internet www.comitatocontinuitarivabanca.it.

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