Preziosi autografi e cimeli di grandi personaggi dello sport e dello spettacolo all’asta per beneficenza, tra cui Maradona, Totti, Baresi, Ferrari Schumacher, Vasco Rossi, Renato Zero, e tanti altri ancora…
Roma, 28 novembre 2023 – Preziosi autografi e cimeli di Vasco Rossi, Renato Zero,Benigni, Maradona, Totti, Baresi, Ferrari Schumacher, e di tante altre celebrità dello sport, della musica e dello spettacolo andranno all’asta per beneficenza il 4 dicembre prossimo.
Il ricavato della raccolta fondi andrà a favore di Emergency, la nota organizzazione umanitaria fondata da Gino Strada, impegnata nella cura delle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
L’asta, organizzata da LK Memorabilia – Bid For Charity, la nuova casa d’aste del Gruppo Galileum, si protrarrà fino ai giorni 11 e 12 dicembre, e offrirà agli appassionati di memorabilia e agli amanti del collezionismo l’opportunità unica di acquisire preziosi autografi e memorabilia di celebrità, e parte del ricavato contribuirà direttamente alle importanti iniziative di Emergency.
Tutti gli autografi presenti in asta sono certificati dall’Associazione Autografia – Periti Calligrafi Certificatori, riconosciuta dal Ministero per lo Sviluppo Economico, che garantisce l’autenticità e la provenienza di ciascun oggetto. L’associazione, in forma di beneficenza, ha dotato ogni autografo in vendita del prestigioso Certificato di Autenticità COA R in forma gratuita.
Tra gli oggetti pregiati disponibili per l’acquisto ci saranno autografi di celebrità del mondo dello spettacolo, dello sport e della musica, nonché memorabilia uniche e oggetti collezionabili di grande valore. L’asta è suddivisa in due sezioni, la sezione dedicata alla musica e spettacolo e la sezione dedicata al mondo dello sport.
Moltissimi i cimeli in vendita, tra cui un raro autografo di Diego Armando Maradona e numerosissime maglie Match Issued, autografate e non, dei più grandi campioni tra cui Franco Baresi, Francesco Totti e molti altri. Assolutamente da non perdere la maglia di addio alla Nazionale autografata da Roberto Baggio.
Imperdibili anche i cimeli della F1, dove potremo trovare oltre al libro autografato da Dino Ferrari, gli autografi di Schumacher e Barrichello e le tute indossate da Bottas e Wurt. All’asta anche la bandana di Pantani, una racchetta autografata da Djokovic ed un guantone autografato da Mike Tyson.
Nella sezione musica e spettacolo potrete trovare autografi e cimeli di Vasco Rossi,Renato Zero, Francesco Guccini, una poesia inedita di Roberto Benigni, e diversi altri attori e registi.
All’asta ci sarà una vasta selezione per tutti i gusti quindi, che spazierà dal mondo dello sport a quello dello spettacolo.
Si può consultare il catalogo completo, iscriversi e partecipare alle aste direttamente sul sito di LK Memorabilia – Bid for Charity all’indirizzo www.lkforcharity.com.
Per informazioni è possibile anche contattare il numero 055 7717073.
In un contesto globale dove l’umanità affronta minacce senza precedenti, nasce il movimento “No-Extinction”, un’iniziativa internazionale dedicata alla salvaguardia ambientale e alla promozione della pace
Castelfiorentino, 27 novembre 2023 – Il nostro pianeta è a un bivio critico: affrontiamo i rischi di una guerra nucleare, dell’ascesa incontrollata di una intelligenza artificiale e dei cambiamenti climatici. Queste sfide non solo minacciano il nostro presente, ma anche la sopravvivenza stessa della specie umana.
“No-Extinction” lancia una nuova iniziativa ambientale e pacifista di portata globale, mirata a unire i cittadini, gli studenti, gli attivisti e i sindacati di tutto il mondo, in un’azione concertata per indurre i governi a impegnarsi in una transizione sostenibile e pacifica.
I cambiamenti climatici, in particolare, in quanto molto lenti ma già una realtà, rappresentano una minaccia subdola e più progressiva del previsto, a causa di vari fenomeni naturali che si autoalimentano, praticamente dei circoli viziosi che amplificano gli effetti del riscaldamento globale.
Le conseguenze che ne derivano, come gli eventi estremi e scioglimento dei ghiacci sono già visibili e richiedono un’azione immediata. Allo stesso modo, il potenziale pericolo rappresentato dall’intelligenza artificiale necessita di una regolamentazione attenta per evitare conseguenze impreviste. Infine, raggiungere l’obiettivo di una pace globale è necessario per deviare le risorse finanziarie e operative dell’apparato militare e metterle a disposizione della lotta e resilienza ai cambiamenti climatici, ma soprattutto per evitare un altro rischio di estinzione: quello di una guerra nucleare.
Per affrontare queste sfide globali, è indispensabile un nuovo approccio. “NE” propone la creazione di un’autorità internazionale, composta da esperti e scienziati, che possa intervenire con misure efficaci e sanzioni verso le nazioni che non aderiscono a direttive ambientali.
I governi attuali, spesso limitati da prospettive a breve termine, si sono dimostrati inadeguati nel gestire queste crisi.
Per poter raggiungere una pace globale viene anche proposta una riforma dell’ONU che preveda l’eliminazione dei veti e gli dia maggiori poteri.
“NE” chiama a raccolta studenti, dipendenti, attivisti e cittadini di tutto il mondo per unirsi e mettere in atto scioperi, manifestazioni non violente e azioni legali climatiche per catalizzare il cambiamento.
Le risorse per finanziare la transizione si possono reperire da una carbon tax, da una tassazione più progressiva di utili, grandi ricchezze e speculazioni finanziarie, da una vera lotta all’evasione fiscale e dalla riduzione delle spese militari.
Sul sito web multilingue www.no-extinction.org sono disponibili approfondimenti e risorse informative come il libro “Come evitare l’estinzione (e rendere il mondo migliore)” e la presentazione multimediale Powerpoint “I cambiamenti climatici in pillole”, particolarmente utile per il contesto educativo, che possono essere scaricate liberamente.
È possibile anche iscriversi alla Newsletter e seguire i social media per rimanere aggiornati sulle varie attività e iniziative.
L’autore Klaus Zambiasi, dopo aver vissuto in Trentino Alto Adige si è trasferito a Bratislava, dove ha dato vita al secondo romanzo
Bolzano, 16 ottobre 2023 – “Tre” nella simbologia indica il numero perfetto, ed è stato questo a spingere l’autore Klaus Zambiasi nella scelta del titolo del suo nuovo libro “3 Il bacio rubato”.
Si tratta di un viaggio introspettivo e appassionante alla ricerca dell’amore attraverso il piacere della carne, che si condensa nel secondo romanzo di Klaus Zambiasi, dopo “Il sorriso della luna”.
È tutto racchiuso in quel numero il senso profondo del romanzo, un simbolo mistico che guiderà i lettori attraverso due mondi, uno più mentale e uno più fisico, carnale e passionale, a tratti clandestino.
La stessa immagine in copertina, un famoso dipinto francese di Jean-Honorè Fragonard degli ultimi decenni del XVIII secolo, riproduce proprio questo bacio “furtivo”, simbolo di quell’amore sfuggente che ritroviamo anche nelle parole di Zambiasi.
La trama
È un giovane e avventuriero pittore di nome Jack, il protagonista del romanzo. Una vita difficile quella di Jack, cresciuto con tre madri diverse, cosa che ha certamente condizionato tutta la sua vita e, specialmente, il suo modo di amare. Così, in questa continua ricerca d’amore, per tentare di superare una solitudine esistenziale, il protagonista viaggia per diverse città e capitali d’Europa, vivendo storie d’amore intense, trasgressive che si allontanano dal tradizionale concetto di coppia.
Ritorna quindi il numero tre, che ricorre spesso nella sua vita, e Jack si ritrova ad amare contemporaneamente donne diverse fra di loro, a volte anche legate da un rapporto di amicizia o da una relazione più intima, e questo intriga ancora di più il protagonista che ha bisogno di vivere sempre con intensità le sue passioni, sia quella per l’arte che quella per l’universo femminile.
Un libro appassionante che trasporta il lettore in un viaggio mentale e introspettivo, attraverso la scoperta del piacere non solo fisico.
Un racconto che esalta l’universo femminile perché Jack non usa le donne per il proprio piacere ma condivide con esse il raggiungimento del piacere, creando con loro un rapporto intenso che resiste anche al passare del tempo, lasciando così un vero testamento di gratitudine all’amore delle donne.
L’autore
Klaus Zambiasi, nato a Castiglione delle Stiviere (MN), è appassionato di pittura e scrittura. Si trasferisce in Alto Adige e dopo tanti anni trascorsi nell’amministrazione pubblica decide di trasferirsi a Bratislava e Vienna.
Qui oltre a coltivare la sua passione per l’arte scrive e pubblica anche il suo primo romanzo “Il sorriso della luna” tradotto e pubblicato in inglese e anche in slovacco.
Conclusa la 2a edizione di Coesistenza Festival con numeri e partecipazione in forte crescita
Trento, 7 settembre 2023 – Dal dialogo e dalla conoscenza tutti possono trarne beneficio. Si conclude con questo pensiero il Coesistenza Festival 2023 che per tre giorni ha visto il territorio della Val di Ledro, in Trentino, impegnato in un dialogo a più voci sul tema della coesistenza tra uomo e fauna.
Paure, pratiche di gestione, rapporto uomo/natura, media e stampa, diritto, giurisprudenza e norme, storia, arte, ecoturismo e molto altro ha visto coinvolto il pubblico, con oltre 700 presenze stimate sui 3 giorni, in 35 eventi differenti ciascuno dei quali ha avuto una consistente partecipazione da parte di un pubblico numeroso e appassionato.
Un dialogo partecipato che ha visto alternarsi assensi, dissensi e critiche, ognuno dei quali ha trovato spazio in una discussione equilibrata e aperta in cui sono emersi dubbi, incomprensioni, condivisioni e spunti di riflessione.
“Siamo davvero felici del risultato” – spiega Anna Sustersic presidente di PAMS Foundation – “dall’anno scorso abbiamo imparato e migliorato, quest’anno abbiamo trovato nuove sfide e fatto nuovi errori che ci serviranno ad evolvere; abbiamo ricevuto complimenti e critiche che ci hanno fatto riflettere, ma più di tutto siamo felici di essere riusciti a mantenere i toni equilibrati e produttivi che rendono il dialogo possibile e libero, contribuendo ad aumentare la conoscenza su un tema delicato, che va affrontato rispettandone la complessità”.
Il meraviglioso contesto di Malga Cita, generosamente messa a disposizione dal Gruppo Alpini Ledro, ha conferito all’evento un carattere suggestivo che ha favorito il crearsi di relazioni e scambi fra organizzazione, esperti e partecipanti provenienti da diverse regioni, come Piemonte, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia.
Il professor Marco Olivi, esperti delle istituzioni provinciali, nomi di rilievo come Marco Colombo e Giuseppe Festa, che con note e parole ha animato la serata di sabato, hanno dato particolare rilievo alla manifestazione che si conferma non solo come un’opportunità di apprendimento e discussione ma anche come un’occasione di intrattenimento e un modo per conoscere il territorio. Diverse le strutture locali coinvolte per ospitare relatori e pubblico, accorso da ogni parte d’Italia nella splendida cornice Trentina.. Apprezzatissima la collaborazione con Ledro Land Art, che con il suo percorso e gli artisti che hanno partecipato alla manifestazione, è riuscita a conferire un carattere di unicità e creatività all’evento. Molto apprezzate anche le attività outdoor come escursioni diurne e notturne che hanno accompagnato i partecipanti alla scoperta del territorio.
“Siamo molto contenti di aver ospitato il Coesistenza Festival quest’anno” commenta il Sindaco di Ledro Renato Girardi che ha chiuso con le sue parole questa 2a edizione “auspichiamo che questo dialogo imparziale e a più voci possa essere un modo per affrontare seriamente, e con sempre più temi e punti di vista, una questione che ci vede di fatto, e in diversa maniera, tutti coinvolti“.
Numerosi i supporter che hanno appoggiato l’iniziativa, in primis il Comune di Ledro e la SAT sezione ledrense che hanno patrocinato l’iniziativa insieme al Gruppo Grandi Carnivori del CAI, Patagonia, Fondazione Caritro, ITAS Mutua, LIFE WolfAlps EU, il Museo della Palafitte di Ledro, il Festival del Giornalismo di Verona, l’Ecomuseo della Judicaria, la Rete di Riserve Alpi Ledrensi, AIGAE, URUS Adventures, Calze GM, Ledro Land Art, Birra del Bosco, Cascada, Educare nel Bosco, Idea Montagna, il Trento Film Festival, The Clean Outdoor Manifesto, Octopus, Smarmellata, Talking Nat, Natcom.
“Insieme ai nostri supporter, che ringraziamo ancora una volta, ci incamminiamo verso un’edizione 2024 ancora più ricca e strutturata, sperando di confermare il trend di crescita delle scorse due edizioni” – spiega Francesco Romito ,vice-presidente dell’Associazione Io non ho paura del Lupo – “perché crediamo che continuare a parlare e raccontare la coesistenza con la fauna selvaticasia oggi fondamentale per migliorare la nostra qualità della vita e la nostra efficacia in quanto comunità”.
L’appuntamento con la nuova edizione di Coesistenza Festival è per il 2024, insieme a tutti gli eventi che ci accompagneranno verso la sua realizzazione, che avranno inizio già nei primi mesi del prossimo anno.
Trento, 28 agosto 2023 – Il rapporto tra uomo e natura è al centro della 2a edizione del Coesistenza Festival, che ritorna in Val di Ledro i n Trentino dall’1 al 3 settembre prossimi. Escursioni, caffè scientifici, dibattiti, cinema, teatroe tanto altro ancora: saranno 3 giorni pieni di attività ed eventi per esplorare insieme l’importante tema del rapporto fra uomo e fauna, e per capire le sfide, le criticità, le opportunità e le strategie per renderlo possibile.
Se ne parlerà in Val di Ledro, in una splendida cornice, fra laghi, montagne selvagge, storia e una favolosa accoglienza.
Cosa significa esattamente, oggi in un mondo fortemente antropizzato, la condivisione di spazi e risorse con la fauna? Quali strategie, quali limiti, quali necessità e quali criticità comporta la coesistsenza?
In compagnia di oltre 30 ospiti delle istituzioni locali, dei Parchi Nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco dello Stelvio, del Parco Adamello Brenta, del mondo venatorio e del mondo degli allevatori, esponenti dell’Università ma anche giornalisti, artisti, autori, fotografi e molti altri, l’1,2,3 settembre cercheremo di trovare risposte a queste domande, e alla più fondamentale ‘possiamo pensare di affrontare la coesistenza oggi? Con quali strumenti e con quali adattamenti?
Risposte da cui dipende la sopravvivenza di alcune fra le più iconiche specie del nostro pianeta e il nostro rapporto stesso con la natura.
‘In un momento in cui il tema è di così profonda attualità’ spiega Renato Girardi Sindaco del Comune di Ledro – che patrocinerà l’evento – ‘pensiamo che un’iniziativa del genere che promuove il dialogo, lo scambio e l’ascolto di molti diversi punti di vista sia un passo nella direzione giusta per riportare il dialogo all’interno della comunità e riuscire con essa a trovare nel dibattito, una strada verso una soluzione condivisa con chi vive il territorio.’
Nel meraviglioso scenario naturale di Malga Cita – messa disposizione dal Gruppo Alpini di Molina di Ledro, nel cuore artistico di LedroLandArt, del Museo delle Palafitte di Ledro e del Ristorante Rifugio al Faggio, Coesistenza Festival prevede tre giorni per esplorare camminando, ascoltando, dibattendo, guardando e facendo, i diversi lati della coesistenza, gli effetti, le conseguenze e le strategie messe in atto o possibili per poterla pensare in maniera realistica.
Da oggi, con aggiornamenti costanti, sarà possibile consultare il programma della seconda edizione del Coesistenza Festival. Le iscrizioni alle diverse attività verranno aperte nella seconda metà di agosto.
Coesistenza Festival edizione II è un evento patrocinato dal Comune di Ledro e dalla SAT sezione ledrense e supportato dai moltissimi partner che hanno creduto nella visione di questa iniziativa.
Trento, 26 giugno 2023 – Saranno tre giorni per esplorare, fra escursioni, caffè scientifici, dibattiti, cinema, teatro e molto altro ancora, l’importante tema del rapporto fra uomo e fauna, per capire le sfide, le criticità, le opportunità e le strategie per renderlo possibile. Nella splendida cornice della Val di Ledro fra l’1 e il 3 settembre 2023 si terrà con questi presupposti la seconda edizione del Coesistenza Festival.
Uno scenario d’eccezione che fra laghi, montagne selvagge, storia e una favolosa accoglienza darà il benvenuto ai molti ospiti e al pubblico interessato a partecipare ad un dialogo oggi di primaria importanza su questo territorio.
Cosa significa condividere spazi e risorse con la fauna?
Quali strategie, quali limiti, quali necessità e quali criticità contiene questo importante concetto?
Se ne parlerà in compagnia di oltre 30 ospiti illustri che insieme, ognuno con il proprio punto di vista, cercheranno di trasmettere, almeno in parte, la complessità del concetto di coesistenza.
Saranno presenti esponenti delle istituzioni locali, dei Parchi Nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco dello Stelvio, del Parco Adamello Brenta, del mondo venatorio e del mondo degli allevatori, esponenti dell’Università ma anche giornalisti, artisti, autori, fotografi e molti altri.
Nel meraviglioso scenario naturale di Malga Cita – messa disposizione dal Gruppo Alpini di Molina di Ledro, nel cuore artistico di LedroLandArt, del Museo delle Palafitte di Ledro e del Ristorante Rifugio al Faggio, Coesistenza Festival prevede tre giorni per esplorare camminando, ascoltando, dibattendo, guardando e facendo, i diversi lati della coesistenza, gli effetti, le conseguenze e le strategie messe in atto o possibili per poterla pensare in maniera realistica.
L’intento del Festival, patrocinato dal Comune di Ledro e supportato da moltissimi partner, è quello di promuovere la discussione e l’informazione sul tema della coesistenza che proprio nel corso di questo anno ha messo alla prova il territorio Trentino imponendo la necessità di promuovere il dialogo e l’informazione come passo necessario all’individuazione di nuove soluzioni e come strumento civile imprescindibile per fornire a tutti gli strumenti necessari ad affrontare la situazione in maniera informata e consapevole.
‘L’idea è quella di cercare di fornire informazioni e punti di vista in modo da dare un quadro il più possibile equilibrato e completo’ spiega Anna Sustersic Presidente di PAMS Foundation che insieme all’Associazione Io non ho paura del lupo e CAI gruppo grandi carnivori sono i promotori del Festival ‘vorremmo contribuire a dare al pubblico spunti e strumenti per costruire il proprio punto di vista su l’urgente tema della coesistenza tra uomo e fauna’. Coesistenza Festival è un’iniziativa che ha inoltre la volontà di promuovere il territorio e le sue peculiarità: ogni parte del Trentino, infatti, affronta il tema della coesistenza tra uomo e fauna con tratti particolari e con esigenze e priorità che variano da zona a zona. Ogni valle e ogni territorio è inoltre portatore di esperienze e peculiarità che il festival vuole valorizzare e promuovere.
‘Quest’anno le sedi che ospiteranno il Festival in Val di Ledro, sono davvero speciali’ spiega Francesco Romito vicepresidente dell’Associazione “Io non ho paura del lupo” ‘e siamo davvero orgogliosi di poter condividere con pubblico e ospiti in contesti così eccezionali, temi tanto importanti’.
Un aspetto particolarmente interessante di questa edizione, spiegano gli organizzatori, è che molte delle tematiche nascono dal feedback che il pubblico ha dato alla prima edizione. Molti dei temi trattati saranno una risposta alle esigenze conoscitive nate da un’indagine svolta alla fine della prima edizione del Festival, in questo modo l’evento ‘cresce’ con il suo pubblico e si adatta alle sue esigenze.
‘In un momento in cui il tema è di così profonda attualità’ spiega il Sindaco di Ledro Renato Girardi ‘pensiamo che un’iniziativa del genere che promuove il dialogo, lo scambio e l’ascolto di molti diversi punti di vista sia un passo nella direzione giusta sia un passo nella direzione giusta per riportare il dialogo all’interno della comunità e riuscire con essa a trovare nel dibattito, una strada verso una soluzione condivisa con chi vive il territorio.’ Il sito con il programma della nuova edizione del Coesistenza Festival , sarà pubblicato il 14 luglio
Per qualsiasi informazione relativa al Festival, al programma e alla logistica:
Milano, 15 marzo 2023 – È nato Agricook.it, il primo marketplace online che unisce produttori agricoli, agriturismi e consumatori in una grande community volta alla promozione dei prodotti genuini a Km0. Grazie alla piattaforma, è possibile acquistare prodotti di alta qualità direttamente dai produttori, prenotare agriturismi per gustare i sapori della tradizione e far parte di una community che condivide i valori della sostenibilità e della genuinità.
L’idea di creare Agricook nasce dall’incontro di due giovani informatici, Giovanni e Gianluca, con uno chef di un agriturismo. Quest’ultimo lamentava la difficoltà di reperire materie prime di ottima qualità in quantità sufficienti. Da questa esigenza nasce il progetto di creare un marketplace che connettesse i produttori con i consumatori finali, mettendo in contatto diretto chi coltiva e chi acquista.
Agricook si propone di essere la “Google” del km0, ovvero il luogo virtuale in cui trovare prodotti freschi e genuinisenza passare attraverso i canali della grande distribuzione. Grazie alla piattaforma, le aziende agricole possono vendere i propri prodotti direttamente ai consumatori, senza dover passare attraverso gli intermediari, e i consumatori possono acquistare prodotti di alta qualità a prezzi competitivi.
Ma Agricook non è solo un marketplace, è anche un luogo in cui promuovere l’agriturismo e le attività connesse all’ospitalità. Grazie alla piattaforma, gli agriturismi possono pubblicare informazioni sulla loro struttura, gestire le prenotazioni e offrire menu digitali per valorizzare le loro specialità gastronomiche. Inoltre all’interno di Agricook si può configurare il servizio di consegna a domicilio di piatti pronti e prodotti freschi, per permettere a chiunque di gustare i sapori della tradizione a km0.
Ma la vera forza di Agricook è la community, ovvero la grande comunità di produttori e consumatori che si ritrovano intorno ai valori della sostenibilità e della genuinità. Grazie alla piattaforma, è possibile mettersi in contatto con altre aziende agricole della propria zona, creare collaborazioni, scambiare prodotti e conoscenze. Inoltre chi è registrato in Agricook può organizzare eventi e degustazioni per permettere ai produttori di farsi conoscere e ai consumatori di scoprire nuovi prodotti e sapori.
Agricook è molto più di una semplice piattaforma di vendita online di prodotti agricoli. È una vera e propria comunità che promuove la sostenibilità ambientale, la filiera corta e la genuinità dei prodotti locali. Grazie ad Agricook, i produttori possono vendere i propri prodotti online senza intermediari, i consumatori possono acquistare prodotti genuini e di qualità direttamente dal produttore, e gli agriturismi possono gestire in modo semplice ed efficace la loro attività, promuovendo la loro offerta e attirando nuovi clienti.
La piattaforma di Agricook è un’ottima opportunità per scoprire e gustare prodotti tipici e ricette tradizionali, spesso sconosciuti o difficili da reperire altrove. Grazie alla vasta selezione di produttori presenti sulla piattaforma, è possibile trovare una grande varietà di alimenti, dai formaggi ai salumi, dalle verdure alle carni, dal miele alle conserve, e molto altro ancora. Non solo, Agricook offre anche la possibilità di prenotare agriturismi e degustazioni di prodotti locali, per scoprire la bellezza e la bontà dei territori italiani. In questo modo, i consumatori possono vivere un’esperienza autentica e conoscere da vicino il lavoro e la passione dei produttori locali.
Agricook.it è per questo il luogo ideale per fare networking e creare collaborazioni tra agriturismi e produttori, scambiandosi idee e conoscenze e creando un circolo virtuoso di valore e crescita. Una community grazie a cui è possibile trovare nuovi partner commerciali, confrontarsi con altre realtà del settore e scambiare informazioni preziose.
Per maggiori informazioni su Agricook visitate il sito web www.agricook.it per scoprire come la piattaforma può aiutare a promuovere i produttori locali e la sostenibilità ambientale.
Un thriller nordico, dove leggenda, mito e omicidi s’intrecciano sullo sfondo delle Dolomiti: ”Come una creatura crepuscolare discende tra i larici e gli abeti, in mezzo ai grovigli di rami morti. Si lascia alle spalle le acque ghiacciate che cadono a picco, si muove goffo e feroce in mezzo alla rugiada e alle colonne oblique di luce”
Bolzano, 4 gennaio 2023 – Si chiama ”La voce del crepaccio” il terzo thriller scritto da Matthias Graziani, noto scrittore altoatesino quarantatreenne, già acclamato dalla critica per ”Sottopelle”, il suo primo romanzo investigativo. In “La voce del crepaccio”, uscito da poco ed andato subito in ristampa esattamente dopo un mese, si respira un’atmosfera prettamente nordica e carica di suspense. Ambientato nel novembre del 1989 a Feldberg, in Alto Adige, dove divampa un’ondata di terrore: il mostro, il leggendario Gletschmann, alias l’uomo del crepaccio, è tornato e con lui anche un’inspiegabile scia di sangue.
Un ragazzo, Julian Spitaler, visto con sospetto dagli abitanti del Paese, sa interpretare le “voci” della montagna e percepisce il pericolo imminente. Il commissario, Lara Boschi, è stata inviata lì nella valle per indagare sul primo omicidio: quello del giovane Mirko Ties, mentre la sua fidanzata, Miss Südtirol è stata rapita.
Ma in quell’area non è solo lo spauracchio del “mostro” a destare preoccupazione: anche i manipoli di sbandati che si muovono liberamente e un losco individuo, Frieda, che, indisturbato, commercia in metadone e in bambini che sottrae alle famiglie per rivenderli al mercato nero di Bled, una città slovena ai piedi delle Alpi Giulie.
Le vicende si intrecciano l’una con l’altra, ma i protagonisti sono sempre gli stessi: Julian, personaggio chiave per il suo legame arcano con la montagna e la vecchia guardia forestale Karl Kastner, pluridecorato eroe della Seconda Guerra Mondiale.
Si tratta insomma di un romanzo investigativo avvincente, dai personaggi profondamente caratterizzati e dall’intreccio minuziosamente descritto, con scene a grande impatto emotivo.
Sullo sfondo, trionfa la maestosità delle Dolomiti e una compenetrazione mitologica tra uomo e natura, come solo in Alto Adige accade.
Info biografiche
Matthias Graziani (1979) vive a Bolzano, è bilingue, lavora come insegnante e giornalista. La trilogia fantasy “La stirpe del vento” (2010, Armenia) segna il suo esordio nell’editoria e vende più di diecimila copie. “Sottopelle” (2016, La Corte Editore) é il suo primo thriller ed è stato apprezzato dal grande maestro del noir Andrea G. Pinketts.
Partecipa con un racconto all’antologia “Notti Oscure” (2017, La Corte Editore). Con “Quel che resta del peccato” (2018, La Corte Editore) tinge di nero la sua Bolzano.
Nel 2020, l’Accademia della Scrittura gli conferisce il primo premio per il racconto: “Vite cambiate”.
Verso la fine del 2022 esce il suo secondo romanzo investigativo, “La voce del crepaccio”.
A Rovereto dal 5 al 30 novembre la rassegna fotografica “Regards de l’âme”
Trento, 27 ottobre 2022 – A partire da sabato 5 novembre, e fino al 30 novembre prossimo, presso il Polo Culturale e Museale degli spazi espositivi della Biblioteca Civica “G. Tartarotti”, in piazza del MART di Rovereto, sarà possibile visitare la rassegna fotografica “Regards de l’âme” di Angelo Benedetti e Lara Campostrini, per la curatela di Luca Chistè.
Si tratta di due percorsi molti differenziati dal punto di vista concettuale e stilistico, ma confluenti in un unico e identitario progetto espostivo, a cui è stato assegnato l’emblematico titolo “Regards de l’âme”(Sguardi dell’Anima).
ANGELO BENEDETTI // S.S. 309 «ROMEA»
Sono le nebbiose strade, quelle che connotano il paesaggio della pianura padana e, in particolare, della S.S. 309 “Romea”, che conducono il visitatore alla scoperta fotografica del lavoro di Angelo Benedetti.
Sono immagini costruite con in mente un’idea fissa: quella che la fotografia debba avvalersi della capacità di saper raccontare un luogo, un contesto, un ambiente e di saper annodare questo percorso, alle più intime e personali istanze che riguardano ciascuno di noi.
Angelo Benedetti, nel suo personale approccio visivo, cerca le ragioni di una comprensione soggettiva, e dotata di senso, del mondo ester- no, facendo propria la lezione, tutta di matrice ghirriana che, ancora nel 1974, parlando del suo progetto “Infinito”, (un’immagine del cielo al giorno, per un anno intero), portava Luigi Ghirri a scrivere: «È in questa non possibile delimitazione del mondo fisico, delle natura, dell’uomo che la fotografia trova validità e senso. In questo suo non essere linguaggio assoluto, nel farci riconoscere la non delimitabilità del reale (essa) trova la sua naturalità e la sua autonomia».
Nel suo lavoro sulla S.S. 309 “Romea”, tale prospettiva appare completamente assolta. Perché, se è vero che l’oggetto di indagine di questo autore è una “strada”, con tutta la sua prevedibile fattualità, è altrettanto vero che, da questo itinerario, l’autore trae materiale per svelare un discorso molto personale sul tema del paesaggio che diviene memoria visiva senza tempo e senza riferimenti certi, ponendosi come medium fotografico simbolico, per costruire un dialogo, tutto interiore, sul significato della propria esperienza individuale e, con essa, come fotografo.
Per Angelo Benedetti, la cesura più evidente, rispetto alle diverse prassi sul modo di intendere la fotografia di paesaggio, è esattamente in questo: nell’essere opera sistematicamente aperta (i “non luoghi” della sua Romea, divengono reiterati tòpoi surreali e indefinibili) alle molteplici possibilità di un dialogo interiore con l’immagine e il suo im- maginario, piuttosto che, tout court, con la realtà. Immagine autonoma quindi, caratterizzata da una fortissima identità autoriale.
Un raffinatissimo uso del colore, capace di declinare anche le più sottili e tenui nuances di cui si compone la rarefatta materia visiva di questo autore, rendono particolarmente elegante e poetico il registro autoriale del tema.
LARA CAMPOSTRINI // «R_UMORE»
Il lavoro “R_umore” di Lara Campostrini si pone come istintivo approccio alla fotografia, muovendo le proprie corde dall’idea di costruire con essa un “viaggio”, per lo più interiore, rivolto alla conoscenza del sé e alla propria e più intimistica parte emotiva, lasciando aperta la possibilità che anche lo spettatore possa cogliere, con la propria personale lettura, una dimensione, volutamente non svelata, delle sue immagini.
Una prospettiva di utilizzo e ricerca di parole, senza di esse, costruita con il solo ausilio delle immagini, capace di smuovere corde emozionali molto profonde.
Con le sue immagini, Lara Campostrini, al di là e oltre i fondamentali rimandi di tipo simbolico, in alcuni casi dal tratto segnico molte forte, riesce sempre a rendere intrigante la situazione e la lettura di coloro che osservano il suo lavoro.
Lo spettatore, in maniera sistematica e reiterata, ottiene due parti dell’intensità narrativa dell’autrice: una, di chi si offre; ed una di chi, nel medesimo istante, si nega.
La possibilità di ricomporre queste due diverse identità, costituenti parte di un’unica sincronica e dialettica raffigurazione, presente in ciascuna delle sue immagini con rara coerenza stilistica e narrativa, è intenzionalmente lasciata all’atto creativo di chi le osserva.
Una bellissima e feconda intuizione, perché, in questo modo, la prospettiva di lettura è assolutamente “aperta” e permette, a ciascun osservatore, attraverso le movenze del suo corpo e le “dilatazioni/deformazioni” a cui l’autrice lo sottopone con l’impiego del mosso in ripresa, la possibilità di trovare da sé le chiavi di lettura con cui interpretare l’azione fotografica di Lara Campostrini.
Nella duplicità di questo atto, nell’essere proposta autobiografica, esperienza psicologica del sé, ed essere valenza (com)partecipativa per chi le guarda, risiede la forza – non solamente poetica, ma anche linguistica – del suo lavoro che, anche grazie al contesto, costituito esclusivamente dai “vuoti” e dai “pieni” della luce e da alcuni semplici oggetti della composizione/narrazione, l’autrice ricrea un “non-luogo”, che diviene spazio di mediazione simbolica e di riflessione esistenziale e psicologica per ciascuno di noi.
Un lavoro autoriale, inoltre, magnificamente supportatodall’approccio stilistico impiegato dall’autrice, basato sull’uso di un rigoroso e contrastato bianco/nero.
Trentino, Puglia e Sicilia dove gli italiani hanno rotto il telefono durante l’estate 2022:schermo e memoria le parti più riparate
Roma, 14 ottobre 2022 – La rottura di un cellulare comporta spesso delle noie più o meno gravi, e per questo sarebbe bene capire che un attimo di distrazione ci può costare veramente caro. Anche quest’anno il WeFix Lab, il Dipartimento Statistico iFix-iPhone.com, il booking che seleziona i migliori centri assistenza smartphone, si è occupato di stilare la classifica delle regioni e nazioni in cui gli italiani hanno rotto più di frequente il proprio smartphone nelle vacanze estive 2022*, che a differenza degli anni precedenti hanno visto partenze più equamente distribuite già da fine maggio, fino a metà settembre.
Il 94% degli italiani è andato in vacanza, e proprio l’Italia si è dimostrata essere di gran lunga la destinazione di viaggio preferita dai connazionali per le vacanze estive (74%), mentre chi ha scelto l’estero (26%), ha scelto quasi esclusivamente i Paesi europei**.
Tra le mete più “disgraziate”, dove gli italiani hanno rotto di più lo smartphone in ordine troviamo: Toscana con la città di Firenze in testa, Trentino Alto Adige, Puglia e Sicilia per quanto riguarda le località nostrane, mentre all’estero c’è stata una forte concentrazione su Francia, Grecia, seguite da Albania e Croazia.
I luoghi più pericolosi rimangono quelli “bagnati” (34.9%) come mare, piscine, laghi, e gli stadi balzano al secondo posto (24,5%), grazie probabilmente alla riapertura della musica dal vivo con la conseguente crescita di richiesta tra le ore 21 e le ore 24. Seguono poi piazze/strade (15,6%), e montagna (13%) mentre i giovanissimi e gli over 65 sono stati i più attenti ai loro dispositivi, con la fascia intermedia tra i più disattenti.
Gli uomini si sono rivelati gli utenti piùdistratti con il 57,8% contro il 42,2% di donne che hanno rotto il proprio dispositivo.
Altri dati emersi dalle statistiche della WeFix Lab la marca in assoluto più riparata è la Apple al 72% con in testa iPhone X, che batte Samsung con una richiesta del 17% con il Galaxy S9. La causa è da ricercarsi probabilmente nel costo medio del ricambio e della manodopera che risultano essere più alti in questo caso.
Il giorno più nero in assoluto per i nostri smartphone è il mercoledì con il 17,73% delle richieste, in barba al lunedì che storicamente è il giorno peggiore tra tutti mache invece durante le vacanze si classifica solo (si fa per dire) al terzo posto (16.43%). Il week end è il momento con meno rotture: il sabato e la domenica infatti si posizionano agli ultimi posti con rispettivamente il 9,91% e l’8.32% di rotture (in tutti i sensi…).
Le riparazioni più richieste? La sostituzione schermo (38,54%), ed una nuova entrata per la memoriapiena che balza direttamente al terzo posto (12,9%), forse a colpa dei social che intasano il telefono con foto e video inviati da amici.
Quali sono state invece le richieste più assurde?
L’assistenza clienti iFix-iPhone.com ha confermato una crescita di domanda sul controllo della privacy, sopratutto di utenti che chiedono di poter verificare se sul loro smartphone è stato installata un’ App di tracciamento da parte di coniugi, amanti o addirittura datori di lavoro invadenti.
Un altro elemento interessante riguarda la categoria di clienti “nomofobici”, ovvero che soffrono il distacco dallo smartphone: i lombardi risultano in questo casoessere i più ansiosi, mentre i toscani e i siciliani i più “rilassati”.
Quanto hanno inciso invece i rincari scatenati dall’inflazione sulla richiesta di riparazione?
Abbastanza. Infatti la richiesta di riparazione è cresciuta del 14%, una buona notizia non solo se si pensa in termini di risparmio visto che riparare uno smartphone costa meno rispetto all’acquisto di un nuovo. Ma c’è anche il lato “green” con il bisogno di una maggiore sensibilità ambientale supportata da gruppi di attivisti, che stanno inducendo le aziende a schiudersi al mondo della riparazione, che insieme ad altri settori favorisce la sostenibilità.
*Lo studio è stato redatto dal WeFix Lab il Dipartimento Statistico di iFix-iPhone.com. I numeri fanno riferimento alle statistiche relative alla navigazione del sito, le richieste ricevute dal supporto della piattaforma ed alle prenotazioni ricevute dalle singole province e regioni italiane oltre alle richieste di supporto provenienti da residenti/domiciliati in Italia dall’ estero per l’Italia; nel periodo 20 Maggio – 15 Settembre 2022.