Fotografia: al via il Sanremo Street Photo Festival

Nella suggestiva cornice del Forte di Santa Tecla dal 23 giugno al 02 luglio 2023 si svolgerà la prima edizione del “Sanremo Street Photo Festival”

Sanremo, 30 marzo 2023 – Dal 23 giugno al 02 luglio 2023 si svolgerà la prima edizione del “Sanremo Street Photo Festival”. Saranno 10 giorni ricchi di incontri e suggestioni che vedranno come assoluta protagonista la fotografia contemporanea di strada, in molte delle sue più interessanti declinazioni. Tra mostre, photo walk, letture portfolio, talk di approfondimento e momenti di incontro con i fotografi e gli esperti del settore il weekend inaugurale del Festival offrirà un programma ricco di opportunità per il pubblico sanremese e per i turisti che in questi primi giorni d’estate affolleranno la Riviera.

L’evento si terrà nella suggestiva cornice del Forte di Santa Tecla e l’Opening del Festival avrà luogo venerdì 23 giugno alle 18.00, con una presentazione del programma generale della manifestazione e speach dedicati ai singoli autori ospiti.

L’obiettivo

La manifestazione si propone di diventare un vero punto di riferimento nel panorama della  Street Photography italiana e non solo, e nasce da un’idea dell’Associazione SpaziVisivi , che da tempo anima le iniziative culturali  in ambito fotografico nella città dei Fiori, in collaborazione con il MIC Direzione Regionale Musei Liguria – Forte Santa Tecla,  e con il Patrocinio del Comune di Sanremo e della Regione Liguria. “Il mondo si muove velocemente – dichiara Roberto Bianchi , Presidente dell’associazione SpaziVisivi –  e chi meglio dei fotografi di strada può raccontarci al meglio questi cambiamenti!”.

I protagonisti

 Un parterre di  autori di primissimo piano animerà il Festival in questa  edizione di esordio. Tra i 13 protagonisti in mostra nelle suggestive sale interne del Forte Santa Tecla e presenti dal vivo per incontrare il pubblico degli appassionati e raccontare la loro scelta di campo in ambito fotografico, troveremo: Maude Bardet, Richard Bram, Gerard e Mathilda Dubois, Massimiliano Faralli. Julie Hrudova, Salvatore Matarazzo, Mario Mencacci, Stefano Mirabella, Alessandro Prato Atko, Valerie Six, Valeria Tofanelli e Umberto Verdoliva.

Il contest

In occasione della prima edizione di Sanremo Street Photo Festival (www.sspf.it) viene lanciata una call per immagini singole e storie di street photography, in collaborazione con ISP-  Italian Street Photography e Il Fotografo.

La call, attiva tra il 1 aprile e il 31 maggio 2023, servirà ad individuare e selezionare i vincitori delle due categorie, Single Shots e Stories:

– per la categoria Single Shots, il vincitore assoluto verrà premiato con un buono d’acquisto Amazon del valore di euro 400, e i primi 10 classificati compariranno con la loro opera in una mostra collettiva all’interno dell’edizione 2023 del Festival, al Forte Santa Tecla.

per la categoria Stories le storie classificate prima, seconda e terza verranno pubblicate come portfolio su un prossimo numero della rivista IL Fotografo o come serie sul numero 13 di Cities, in uscita a fine anno.

Dopo il 31 maggio avverranno le selezioni; le immagini singole della categoria Single Shots verranno valutate da una giuria composta da Roberto Bianchi, presidente associazione SpaziVisivi, Angelo Cucchetto, editore di Cities, Federica Berzioli, cordinatore di Il Fotografo, Orietta Bay, curatrice e docente, e Mario Mencacci, fotografo.

Le serie della categoria STORIES verranno giudicate dalle due redazioni di CITIES e IL FOTOGRAFO, e vi sarà anche la possibilità di una sessione in presenza per la lettura dei progetti direttamente al Festival, che permetterà a fotografi e appassionati presenti nel weekend di mostrare le proprie serie direttamente alle due redazioni. La scelta finale dei tre progetti verrà quindi comunicata successivamente.

 Le iniziative

 Nel primo weekend del 24 e 25 giugno alcuni degli Autori presenti terranno dei workshop pratici in giro per la città, con un programma strutturato in modo che un appassionato possa seguire più di un autore. Il programma dei workshop verrà fornito entro i primi di maggio 2023. In quel weekend  sarà presente la redazione di Cities al completo, che presenterà il nuovo numero del magazine, CITIES 12.  Anche la redazione del IL FOTOGRAFO sarà presente, con il nuovo numero in uscita il 20 giugno dedicato alla Street.

La redazione di Cities proporrà inoltre un forum che coinvolgerà Autori, curatori, esperti con tavole rotonde dedicate a macro aree che riguardano il mondo della street photography. Il format sarà in effetti un evento nell’evento, trasmesso in diretta anche sui canali social dal partner tecnico Hangar Fotografico.Saranno presenti anche alcuni tra i più conosciuti Blogger del settore, come Gianluca De Dominici di Street Rover, che curerà la parte narrativa del parterre del festival con interviste agli autori e testimonianze del pubblico.

Nel secondo weekend del 1 e 2 luglio verranno offerte proiezioni di progetti degli Autori e presentazioni di libri di Fotografia, con speach dedicati con gli autori moderati da Orietta Bay. Naturalmente il pubblico potrà visitare le mostre, aperte fino alla conclusione del festival.In quel Weekend Massimiliano Faralli e Mario Mencacci  proporranno uno spettacolare ws a 4 mani, con uscita a Montecarlo.

Il dettaglio sul programma del Festival verrà fornito  a breve.

 

Per maggiori informazioni sull’evento:

 

Sito del Festival www.sspf.it

 

Spazivisivi

Piazza Martiri 1 – 18038 Poggio di Sanremo (IM)

Tel 346/6644041  info@spazivisivi.it

 

Media Partner

ISP – Cities – www.italianstreetphotography.com

Il Fotografo – www.ilfotografo.it

 

 

 

 

 

 

Credits  foto

Foto 1 Maude Bardet

Foto 2  Richard Bram

Foto 3  Umberto Verdoliva

La foto della locandina è di Salvatore Matarazzo

 

 

 

 

Due cuori e una capanna: quanto costano le città più romantiche d’Europa

Tra i luoghi più romantici in Europa è italiana la città ideale dove comprare casa: lo rivela una ricerca sui costi delle case nelle città più romantiche in Europa

Roma, 13 febbraio 2023 – Nel cuore dell’Europa, tra i luoghi più romantici, è italiana la città ideale dove comprare casa secondo una ricerca di mercato effettuata da Vorrei.it in occasione della festa degli innamorati.

Una ricerca di mercato, realizzata in occasione di San Valentino, ha scoperto dove è più conveniente affittare e acquistare casa per una giovane coppia di innamorati, mettendo a confronto le più romantiche città europee.

Le due città più romantiche per eccellenza si trovano esattamente agli opposti: Verona, città d’origine della storia d’amore più famosa al mondo tra Giulietta e Romeo, è stata valutata la meno cara sia per l’acquisto che per l’affitto e al suo opposto Parigi, la città dell’amore, considerata la città più cara in assoluto in entrambe le casistiche.

Il metodo di analisi 

La ricerca di mercato è stata realizzata da Vorrei.it, proptech specializzata nella valutazione degli immobili online, che ha preso in analisi le 10 città europee dove si respira un’atmosfera più romantica.

Sono stati analizzati i prezzi medi di vendita e locazione per una proprietà di 48 metri quadri in buone condizioni e nel caso degli affitti anche arredata, in tutte le 10 città europee prendendo in considerazione quartieri limitrofi al centro escludendo però il centro città.

Le città romantiche europee più convenienti per acquistare casa

Dallo studio emerge che la città europea più romantica e più conveniente è Verona, in Veneto, famosa in tutto il mondo per la storia d’amore tra Giulietta e Romeo.

Il prezzo al metro quadro per l’acquisto di un appartamento è di 1.830€ con una rata indicativa per un mutuo ventennale di 355 €/mese contro un canone di locazione di 435€/mese ottenendo un risparmio mensile di 80,84€ al mese in caso di acquisto.

Nelle posizioni successive dalla più conveniente alla più cara troviamo Lisbona con un prezzo d’acquisto di 95.328€, Praga (120.000€) alla stessa posizione di Budapest (120.000€) ed infine Siviglia (137.808€). 

Le città romantiche europee più care dove acquistare casa

Tra le più care troviamo Bruges (163.968€), Firenze (180.624€), Venezia (278.400€), Vienna (377.184€) ed infine Parigi (456.000€).

La città dove conviene maggiormente acquistare, confrontando investimenti e canoni di locazione, è Budapest, in Ungheria, con un rendimento lordo dell’8%.

“Dallo studio emerge che per una giovane coppia l’acquisto è ancora vantaggioso rispetto alla locazione, malgrado l’aumento dei tassi d’interesse sui mutui”, spiega Ivan Laffranchi di Vorrei.it ed esperto del settore immobiliare.

Parigi, è la città dell’amore dalle grandi disponibilità: per l’affitto di un bilocale è richiesto in media 1.769 € al mese, mentre per l’acquisto della tipologia presa in esame nello studio bisogna prevedere quasi mezzo milione di euro (456.000€).

Gli autori della ricerca, Vorrei.it

Vorrei.it è un servizio online che mette in relazione i consumatori con i migliori professionisti del settore immobiliare attraverso l’utilizzo della tecnologia.

 

Link a infografica: www.vorrei.it/media/due-cuori-e-una-capanna-2023-infografica.jpeg

Link a dati completi: www.vorrei.it/media/due-cuori-e-una-capanna-2023.pdf

Tabella: quanto costano le città più romantiche d’Europa

 

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Contatti:

info@vorrei.it

 

 

 

 

Festival di Sanremo 2023: Ecco gli artisti più ascoltati fino ad oggi

Sanremo, 6 febbraio 2023 – Febbraio è appena iniziato e diversi sono gli eventi ad esso associati, come San Valentino e il Carnevale. In Italia, però, da sempre, Febbraio è il mese che tiene incollati alla tv milioni di italiani. È il mese infatti della principale kermesse musicale del nostro paese: il Festival di Sanremo. Un evento che, giunto alla sua 73esima edizione, è tornato a generare ascolti importanti negli ultimi anni rispetto alla flessione subita a partire dai primi 2000.

Basti pensare che lo scorso anno ha registrato un picco di ben 11 milioni di telespettatori.

Ma chi sono gli artisti di quest’anno del Festival e che seguito hanno in termini di ascolti e fans?

A tal riguardo è stato appena pubblicato uno studio che analizza i numeri dei cantanti di Sanremo 2023 sulla piattaforma musicale Spotify, confrontando gli ascoltatori mensili e le canzoni più ascoltate di questi artisti. 

Scopriamo allora quali sono gli artisti più ascoltati di questo Sanremo 2023.

Gli artisti del Festival e le canzoni più ascoltate 

Al primo posto tra gli artisti più ascoltati secondo lo studio, condotto l’agenzia di marketing digitale Seeders, c’è Lazza, rapper milanese con il disco più venduto nel 2022, con ben 5 milioni di ascoltatori mensili, seguito da Gianluca Grignani e da Tanai, che proprio nell’edizione dello scorso anno si era classificato in ultima posizione.

Tra i primi dieci posti troviamo inoltre artisti che vantano una carriera importante come Giorgia e Marco Mengoni, a quali si aggiungono una serie di cantanti più giovani come Ultimo e Ariete

Agli ultimi posti troviamo poi rispettivamente Colla zio, Sethu e i Cugini di Campagna che, nonostante siano un gruppo storico con una grande carriera alle spalle, si trovano in fondo alla classifica con 37.356 ascoltatori, probabilmente per la scarsa propensione alla tecnologia.

Guardando invece la classifica delle canzoni più ascoltate troviamo in prima posizione Gianluca Grignani con “Mi Hístoria entre tus Dedos”, versione spagnola di “La mia storia tra le dita” con addirittura 215 milioni di riproduzione, seguito da La Coda del Diavolo di Elodie, Pianeti di Ultimo e Vivo per Lei di Giorgia

In ultima posizione troviamo invece gli esordienti Colla Zio con la loro chiara (272 mila riproduzioni).

Spotify, largo ai giovani

Dallo studio degli artisti di Sanremo 2023 realizzato dall’agenzia Seeders e delle canzoni più ascoltate su Spotify quello che emerge è sicuramente una propensione verso la musica del momento da un punto di vista anagrafico di Spotify e dei suoi utenti.

Infatti canzoni molto famose ma più datate come Domani Smetto (Articolo 31) o Un’emozione da poco (Anna Oxa) non reggono la competizione con quelle di artisti con canzoni più recenti.

Inoltre confrontando le due classifiche gli artisti presenti nella TOP 10 della prima sono più meno gli stessi della seconda, anche se con posizioni distinte. Ne è un esempio Laza che dalla prima posizione nella classifica degli artisti più ascoltati passa alla quinta con la sua s!r!. L’unica grande differenza è invece la presenza del duo Colapesce Dimartino che con il loro singolo “Musica leggerissima” entrano nella top 10 delle canzoni più ascoltate.

Sulla base di queste classifiche è normale chiedersi quindi cosa accadrà con l’imminente Festival di Sanremo. Le posizioni degli artisti cambieranno? Quali nuove canzoni avranno successo? Non ci resta che aspettare l’inizio del Festival per scoprirlo.

 

 

Le ultime uscite di Krill Books, l’editore dell’immaginario contemporaneo

Gli ultimi libri pubblicati da Krill Books, che vuole restituire lo Zeitgeist, lo spirito del tempo della nostra attualità, attraverso cronache dall’immaginario contemporaneo

Roma, 19 gennaio 2023 – Krill Books è una casa editrice sull’immaginario contemporaneo. Si occupa di filosofiescienze socialicultura digitalemedia con l’obiettivo di contribuire a restituire lo Zeitgeist, lo spirito del tempo della nostra attualità, attraverso cronache dall’immaginario contemporaneo.

Questi gli ultimi interessanti titoli pubblicati da Krill Books:

  • Miti, meme, iperstizioni di Tommaso Guariento – Dalla psicologia delle masse alle teorie del complotto, dalle infografiche di Instagram alle strategie di personal branding: ci confrontiamo ogni giorno con un immaginario collettivo sempre più affollato di mitimeme e iperstizioni, profezie che si autorealizzano.
  • La memoria di Sciascia di Federico Campbell – Un invito alla rilettura e al ricordo di Leonardo Sciascia in chiave italo-messicana. Campbell ci offre il racconto di un incontro, letterario e reale, un interessantissimo dialogo con i temi e le scelte formali dell’opera sciasciana, e con il mare colore del vino della Sicilia.
  • Traiettorie dell’immaginario, a cura di Adolfo Fattori – L’immaginario è parte dell’esistenza della specie umana sin dalle sue origini. In sostanza, cioè, dal momento in cui l’umano ha cominciato a osservare il mondo esterno e a rielaborare il frutto delle sue sensazioni – e quindi percezioni – grazie alla sua immaginazione. Uno studio che ne segue le articolazioni tra filosofia e scienze sociali.

Cosa è Krill Books

Krill Books è un progetto editoriale che vuole raccontare il nostro mondo utilizzando, innanzitutto, le forme espressive della saggistica e con particolare attenzione al sapere in chiave pop, soprattutto filosofia e altre scienze umane e sociali. Vuole anche prestare particolare attenzione ai processi che investono il mondo della comunicazione e alle modalità attraverso cui cinema, serie tv e aspetti visuali in generale confluiscono nella definizione del nostro immaginario.

Il progetto editoriale si compone di due collane:

  1. Shibuya è la collana di Krill Books dedicata all’analisi dell’immaginario contemporaneo attraverso studi e saggi che prendano in considerazione il cinema, le serie tv e i media in generale. Come queste produzioni influenzano la definizione del nostro presente e come contribuiscono alla cristallizzazione di discorsi, filosofie, e modi di vita caratteristici della nostra attualità?
  2. Café Philo, collana dedicata a tematiche dal gusto filosofico per indagare fenomeni del contemporaneo.

Sul sito della casa editrice wwwkrillbooks.com è possibile visionare il manifesto del progetto editoriale e i titoli fino ad ora pubblicati.
Altri testi sono in lavorazione, così come nuove collane sono in cantiere.

“Il Krill è il plancton oceanico che alimenta l’ecosistema marino e globale: è il nutrimento originario,
ed è per le balene quello che l’immaginario è per gli esseri umani.”

 

Parole chiave del progetto editoriale
MEDIA | IMMAGINARIO | COMUNICAZIONE e CULTURA DIGITALE | FILOSOFIE | STORIA DELLA CULTURA | ANTROPOLOGIE | SISTEMI DI PENSIERO | MARKETING |CONSUMO | NUOVI MITI | EMOZIONI | LAVORO e PRODUZIONE |

 

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Per interviste ed informazioni:

Contatti
info@krillbooks.com

 

Alta gelateria: ad Alassio nasce il gelato di fiori

Alassio, 17 gennaio 2023 – Nasce tra il mare di Alassio e la cultura di Albenga l’ultima innovazione della gelateria italiana. La novità è il fiore edulo, che viene proposto come alimento, in questo caso come gelato, e non più solo come abbellimento.

Il fiore diventa così un alimento sano e buono, e trasformato in un gelato unico, mai visto prima.

Un’invenzione culinaria che nasce dall’incontro tra Perlecò, gelateria nota per qualità e innovazione e Tastee.it, specializzata nella creazione di alimenti con i fiori.

Un incontro felice tra due aziende all’avanguardia del territorio, che fanno dello studio dei prodotti, della ricerca e della qualità la loro bandiera.

È stata la begonia il primo fiore che è stato utilizzato da Perlecò: ben 4.000 fiori per un sorbetto prezioso e buonissimo.

Sapore acidulo che ricorda un agrume ma con sfumature di aromi che lo avvicinano alla melagrana con note erbacee. Colore acceso e brillante. Tante le caratteristiche salutari, con il sorbetto che mantiene tutte le caratteristiche del fiore.

Ideale come gelato da passeggio, 100% vegan, dal colore accattivante, diventa facilmente un “fine pasto” buonissimo e originale. Ideale anche in abbinamento a piatti da parte di chef creativi.

Esordio tanto fortunato da convincere le due aziende a stipulare un sodalizio: Perlecò sarà la gelateria che sperimenterà le specialità di Tastee.it.

E i progetti in cantiere sono tanti. Il più ambizioso? La creazione di una linea completa di gelato di fiori.

Quali e quanti ne saranno? Parecchi anticipano da Perlecò.

Fiore di begonia, lavanda della varietà Imperia, canapa, camomilla, rosa e violetta hanno già avuto i loro battesimi, ma ne mancano ancora diversi: nasturzio, bocca di leone, nemesia, estragon, dalia, calendula. Sarà una linea completa di gelati e sorbetti in grado anche di sostenere un’intera vetrina. Che sarà ovviamente tutta fiorita.

Una sfida intrigante, complessa e unica. Sfida che Tastee.it e Perlecò hanno già raccolto ed a cui stanno già lavorando con enorme entusiasmo.

Alcune proposte sono già in vetrina ad Alassio nella nuova sede di Passeggiata Grollero pronte all’assaggio.

“Un fiore in bocca può servire sai. Più allegro tutto sembra” (L. Battisti)….e anche più buono aggiungono da Alassio e Albenga.

 

Sorbetto di begonia, sorbetto di fondente Madagascar con sale marino di Sicilia e pepe rosa
Sorbetti gourmet
La sede di Perlecò

 

Perlecò- www.perleco.eu – gelateria artigianale in Alassio, passeggiata Dino Grollero 20 Tastee.it – Albenga via f.lli Ruffini, 9

 

Sanremo 2023, saranno i Mc Vicar a curare il look degli ospiti

Sanremo, 10 gennaio 2023 – Saranno Antonio Giampà e Francesco Mc Vicar a curare i nuovi talenti del Festival di Sanremo 2023i. Prepariamoci dunque a vedere gli artisti e i presentatori del 73° Festival della Canzone Italiana, in programma al Teatro Ariston di Sanremo dal 7 all’11 febbraio 2023, in una nuova luce. Grazie all’ingaggio di Antonio Giampà e Francesco Mc Vicar, due artisti lametini specializzati in dermopigmentazione e tricopigmentazione, gli ospiti ed i conduttori del Festival avranno un look impeccabile.

I due artisti, gestori dello studio Mc Vicar, avevano già espresso la loro disponibilità a partecipare in passato a famosi eventi televisivi come quello del Grande Fratello Vip, ma a causa della pandemia Covid e delle restrizioni avevano dovuto rinunciare dedicandosi maggiormente al proprio lavoro.

Gli artisti sono noti al pubblico per articoli su giornali come Novella 3000 ed altre riviste incentrate sullo spettacolo ed il gossip. Quest’anno, invece, hanno confermato la loro presenza al Festival, dove si occuperanno della preparazione estetica di artisti e presentatori.

Il 73° Festival della Canzone Italiana sarà condotto da Amadeus, con la partecipazione di Gianni Morandi e di varie co-conduttrici, tra cui Chiara Ferragni e Francesca Fagnani. Al trucco pensera’ lo studio Mc Vicar

Lo studio Mc Vicar, fondato nel 2000 a Catania e poi trasferito a Lamezia Terme nel 2015, è diventato un punto di riferimento per chi desidera intervenire artisticamente sul proprio corpo, offrendo servizi di tatuaggi, piercing e trucco permanente. Grazie alla loro esperienza e professionalità, Antonio e Mc Vicar sono diventati leader nel settore della dermopigmentazione e tricopigmentazione del sud Italia.

I due artisti saranno presenti al Festival di Sanremo 2023 con il loro studio, dove si occuperanno di rendere ancora piu memorabili i nostri ricordi sul festival.

Sarà possibile seguire i loro lavori sui social media, sul canale Instagram (www.instagram.com/mc_vicar_studio_putia_beauty) e Facebook (www.facebook.com/McVicartattoopiercingpermanentmakeup) e sul sito web www.mcvicar.it.

Francesco Valente, titolare e Art Manager di Mc Vicar Studio, ha iniziato il suo percorso nel settore del tatuaggio artistico negli anni 2000, dando vita a un progetto che ha deciso di chiamare con il cognome del nonno materno di origini italo-scozzesi.

Nel 2015, Valente ha deciso di trasferire il suo studio a Lamezia Terme, dove ha concentrato tutte le sue energie e le esperienze acquisite negli anni per dar vita a un nuovo progetto: il tatuaggio paramedicale, in particolare sopracciglia, occhi, labbra, ricostruzione complesso capezzolo-areola mammaria e tricopigmentazione del cuoio capelluto.

Oggi oltre a continuare a seguire queste specializzazioni lo studio si occupa con successo anche del settore del “trucco e parrucco” dei Vip e personaggi dello spettacolo. A Sanremo ne vedremo delle belle dunque.

Per informazioni contattare la mail  info@mcvicar.it o il numero di telefono 393 9048962.

 

 

Autonomi e Partite Iva: “Ecco perché siamo contrari al Reddito di Cittadinanza”

Filograna, di Autonomi e Partite Iva: “Ecco perché siamo contrari al Reddito di Cittadinanza”

Roma, 21 novembre 2022 – La trasmissione televisiva “Controcorrente”, andata in onda il 16 novembre scorso, ha visto la partecipazione dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva attraverso il Coordinatore Nazionale Horeca, Silvio Bessone.

Uno dei temi trattati ha riguardato il Reddito di Cittadinanza. Il Presidente Nazionale Eugenio Filograna intende ribadire un concetto che non deve lasciare equivoci a libere interpretazioni.

Noi siamo contrari al Reddito di Cittadinanzaha dichiarato il presidente Filograna – non perché non vogliamo dare assistenza ai poveri, ma perché vogliamo stimolare la libera iniziativa ed il lavoro e non l’assistenzialismo a tutti i costi. Oggi ci sono norme che aiutano l’assistenza. La Caritas ha asserito che il RDC viene erogato a 4,7 milioni di persone, molte delle quali sono in grado di lavorare; inoltre, spesso, trattasi di stranieri, a cui sono da aggiungere i furbetti di cui le cronache dei giornali parlano ogni giorno.  Ma se ci sono quasi 5 milioni di persone che vivono in povertà assoluta, cioè non percepiscono alcun reddito, è necessaria piuttosto una legge che sostenga chi è povero e non può lavorare. Essa dovrebbe però chiamarsi “Assistenza alla povertà”.

Il reddito di cittadinanza deve essere produttivo, legato al lavoro sia dipendente sia libero. Noi, Autonomi e Partite Iva, con i nostri dipendenti rappresentiamo tutta questa parte. Il vero problema del nostro Paese è il pregiudizio nei confronti di tutte le partite iva e degli autonomi. Questi ultimi non necessariamente hanno la partita iva e a volte lavorano in nero o con contratti a progetto.

Le partite iva riguardano milioni di persone e la somma del loro fatturato costituisce il prodotto interno lordo del nostro Paese.

Tra le partite iva abbiamo anche le multinazionali e le grandi imprese.

Il vero pregiudizio è verso le piccole, medie e micro-partite iva. In Italia per micro-partite iva si intendono attività fino a 350.000 euro di fatturato annuo, mentre in Europa per micro-partite iva sono intese quelle che fatturano fino a 2 mln di euro l’anno.

Anche questa distonia tra Italia ed Europa sul fatturato delle micro attività genera enormi difficoltà burocratiche, quando le norme europee vengono applicate in Italia.

Il pregiudizio di fondo verso gli autonomi e le partite iva? Evasori fiscali per preconcetto.

La domanda spontanea è: “Perché c’è questo preconcetto?” Lo dice l’Istat!

Ma l’Istituto nazionale di statistica, che è un ente pubblico di ricerca, non fa il confronto con altri Paesi. Quanto paga di più un autonomo e una partita iva in Italia per svolgere la propria attività nell’arco del suo esercizio annuale?

Noi abbiamo fatto il calcolo. La somma è tre volte superiore a quella dell’evasione fiscale che viene addebitata per pregiudizio. Tutto questo ci riporta alla necessità di un risanamento equitativo, del condono o della pace fiscale.

Quando c’è stato il lockdown, gli autonomi e le partite iva sono vissute in una situazione di esasperazione non compresa dalle istituzioni, dai partiti e dai politici. I danni sono stati tanti per le micro attività, molte delle quali ancora oggi non pagano gli affitti da due anni.

Per lo Stato il cittadino che non fattura, e quindi non incassa, è un evasore fiscale quando non paga le tasse, anche se non ha il denaro neanche per mangiare. Nonostante ciò mantiene aperta l’attività perché, senza quella, non saprebbe come andare avanti.

Per continuare a svolgere la propria attività si devono accettare costi triplicati rispetto a quelli dei loro concorrenti stranieri. Alla fine dell’anno hanno speso tanto per l’attività d’esercizio e per gli eccessi dello Stato da non riuscire a pagare le tasse.

Sull’evasione fiscale si è costruita una errata politica tributaria. Tutto questo porta alla conclusione che l’evasione fiscale in Italia non esiste se, alla fine dell’anno, gli Autonomi e le Partite Iva hanno pagato tre volte di più, nell’esercizio della propria attività, l’importo che avrebbero dovuto pagare allo Stato come tassazione.

Quello che manca è un lavoro per tutti. Il reddito dovrebbe derivare dal lavoro perché esso porta al prodotto interno lordo. Dobbiamo educare i giovani al lavoro, ad iniziare dalle scuole. Bisogna fare formazione con degli stage già a 14 anni; un mese di stage in seconda media, poi in terza media ecc. Sarebbe l’unico modo per avere un approccio al lavoro e di conseguenza al guadagno. Sono queste le soluzioni da ricercare anche perché, dopo un anno, una persona che è rimasta sul divano di casa diventa un pericolo per la sanità pubblica. Sono infatti aumentati i casi di depressione e di sindrome ansiosa

E’ come chi per ozio inizia a bere e poi non riesce più a liberarsi del vizio. Stessa cosa per i giovani che per gioco iniziano ad assumere erba e poi diventano drogati. Noi non vogliamo un popolo di mantenuti dallo Stato, ma persone che producano reddito in modo efficiente.  Io penso che questo sia giusto”, conclude Filograna.

 

 

Da oggi ad Alassio il gelato all’aglio nero di Vessalico

Alassio (Savona), 4 novembre 2022 – Per la prima volta al mondo nasce in Italia il gelato all’aglio nero. Uno scherzo? No, da oggi è possibile chiedere un cono all’aglio nero di Vessalico ad Alassio, presso la gelateria Perlecò.

Aldo De Michelis gelatiere di Perlecò assicura sulla bontà del prodotto, per questo abbiamo deciso di saperne di più facendogli qualche domanda.

– Aldo, ci spiega come è nato il gelato all’aglio nero di Vessalico?

Partecipavamo ad una fiera a Sanremo e nostro vicino di stand Osvaldo titolare dell’Azienda agricola Osvaldo Maffone.

Mi propose l’assaggio del suo aglio nero e fu un vero colpo di fulmine! Un caleidoscopio di sapori ben distinti e perfettamente amalgamati.
L’ideale per un buon gelato.
E con l’entusiasmo che solo la passione può generare ci siamo messi al lavoro.

– E’ stato difficile ottenere il gelato di aglio nero di Vessalico?

Quando affrontiamo un nuovo prodotto ci poniamo diversi obiettivi, il più importante dei quali è “cosa vogliamo ottenere”? In questo caso vista la particolarità e complessità del sapore ci siamo proposti di mantenere il più possibile il gusto originale.

I primi tentativi risultavano piuttosto “timidi”, ma siamo arrivati ad un gusto davvero “sfrontato”, uno dei migliori che abbia mai assaggiato.

La stessa impressione l’hanno avuta i visitatori della fiera di Porto Maurizio dove abbiamo portato il gelato: ed è stato subito un vero successo!

– Un gelato da affiancare a nocciola e fiordilatte?

Sì. Si tratta di un gusto che può benissimo stare tra le proposte della vetrina. Sarà sicuramente a Perlecò tra i gusti “a rotazione” che affiancano i classici.

Ma è anche un gusto che può costituire una “materia prima” per bravi Chef. Non è un caso se Luca Guidetti chef del ristorante “Il Moncalvo” di Acqui Terme ed allievo della trasmissione “Antonino chef accademy” lo proporrà così:
crema di carota, crumble di nocciola e meringa, gelato Perlecò di aglio nero di Vessalico dell’Azienda agricola Osvaldo Maffone. Un pre-dessert originale e gustosissimo in grado di accontentare anche i palati più fini.

– Hai parlato di caleidoscopio di gusti, ma che gusto ha l’aglio nero?

Sono tanti. Intanto un profumo inebriante. Liquirizia, frutta secca, cipolla rossa. Un sapore armonioso, come il profumo. Difficile da spiegare, e molto più facile da capire assaggiandolo.

– Perché l’aglio nero? Non bastano i gusti in vetrina?

Perché abbiamo un territorio generosissimo. Materie prime di qualità assoluta spesso dimenticate. L’aglio di Vessalico è una eccellenza a livello mondiale. Questa trasformazione contribuisce a valorizzarlo ulteriormente. Il gelato è un prodotto popolare in grado di enfatizzare la conoscenza e diffusione di un prodotto sicuramente di nicchia.

I gusti in vetrina sono molti, sicuramente. Ma probabilmente si può fare a meno del gusto “puffo” e proporre, invece, gusti più naturali e vicini al territorio.

– Alassio sempre più “capitale del gelato” insomma.

La nostra città ha sempre avuto gelatieri di avanguardia. Penso a Giacomel che già 40 anni fa proponeva gusti gourmet prima che questo concetto esistesse.

Siamo ben felici di rappresentare una linea di continuità con questi pionieri del gelato.
Noi abbiamo appena iniziato il nostro cammino. Abbiamo intenzione di percorrere ancora tantissima strada. Continuando a studiare, provare, sbagliare e correggere gli errori per dare ai nostri clienti qualcosa che possa andare anche oltre le loro aspettative.

– Prossime sfide?

Non le conosciamo ancora nel dettaglio ma, sempre rimanendo su prodotti di territorio, ci hanno proposto un paio di grappe variamente aromatizzate che ci intrigano molto.

Un altro progetto riguarda la “stroscia” non appena ne troveremo una “gluten free” visto che abbiamo abbracciato questa filosofia di offerta. Tutti i nostri prodotti sono infatti senza glutine.

 

Gelateria Perlecò, Il gelato vista mare

 

Gelato di aglio nero di Vessalico, by Perlecò

 

Da passeggio ma non solo, e il gelato di Perlecò fa ancora parlare di sè

 

 

Mangiare bene: ad Alassio il gelato d’inverno

La rinomata gelateria Perlecò di Alassio ha annunciato apertura e nuove proposte anche per i mesi invernali

Alassio, 26 settembre 2022 – Cambiano le stagioni ma il gelato non va in vacanza. È la sfida della gelateria Perlecò, per cui semplicemente termina una stagione e ne inizia un’altra, continuando a lavorare anche nei mesi invernali. Per la rinomata gelateria di Alassio il gelato, con tutte le sue declinazioni, continuerà quindi a vivere anche durante le stagioni meno calde.

Dopo la conclusione, piena di soddisfazioni, della stagione estiva a Perlecò si sta quindi organizzando la stagione “autunno-inverno”, con tante novità e conferme.

“Il gelato per noi non va in vacanza, cambia semplicemente il vestito. È stata una stagione calda e ricca di grandi soddisfazioni, compresa la seconda sede in Passeggiata Grollero ad Alassio. I tanti attestati di stima e soddisfazione dei clienti ci spronano a continuare a studiare e sperimentare. Come ad esempio MareCultura, che a Sanremo dello scorso fine settimana ha decretato il termine dell’estate e l’inizio della nuova stagione Perlecò”, dicono i responsabili della gelateria.

Quali novità dobbiamo aspettarci per questa nuova fase?

“Tante. Abbiamo appena cambiato il logo. Può sembrare una banalità ma anche questo indica la direzione nella quale vogliamo andare. Più moderno e contenente quello che per noi è un concetto basilare: semplicemente buono. Si tratta di una filosofia di lavoro oltrechè di look che sarà conseguente anche nell’aspetto della gelateria.

Poi le conferme. A brevissimo ricominceremo a proporre lo “Zabaione della nonna“, che ci è stato chiesto anche durante questa torrida estate. Il “Guttin d’Arasce“, tornerà “Acciugò” la nostra rivisitazione del prodotto De.co alassino per una pausa aperitivo davvero top. Non potrà poi mancare il “Tantalè” che è stato pubblicato anche su riviste internazionali come “Horeca International”, continuano i responsabili di Perlecò.

“Poi le novità a cui abbiamo studiato durante le poche pause di questa estate e che stiamo perfezionando in questi giorni: “U tumeo de Perlecò” che valorizza un prodotto locale di grande tradizione: il caco candito. Lavorato dall’azienda agricola “U tumeo” di Vendone appena premiata per tradizione e innovazione in Liguria, è un gelato di crema di caco candito con crumble e profumo di timo. Un dolce sofisticato e di altissima qualità che esalta il nostro concetto di territorio.

Inoltre stiamo definendo collaborazioni con aziende locali per lavorare prodotti di assoluta eccellenza. Per ora possiamo solo dire che si tratta di yogurt e aglio“.

Come state affrontando il problema legato alla crisi energetica?

“Un problema enorme. I costi di energia e materie prime sono lievitati in maniera pazzesca rendendo il lavoro molto più complicato. Consapevoli delle difficoltà generali abbiamo deciso di mantenere inalterati i prezzi della maggioranza dei nostri prodotti. Privare un bimbo della gioia di un gelato crediamo equivalga a un “delitto”. Allo stesso tempo la nostra è una offerta di altissima qualità, completamente ed unicamente artigianale che ha come riferimento una clientela in grado di apprezzare queste caratteristiche pagandole il giusto prezzo”.

Nessuna protesta clamorosa quindi?

“Abbiamo il massimo rispetto per tutte le forme di protesta messe in atto e ben comprendiamo lo sconforto dei colleghi. È anche il nostro e riteniamo siano inutili. La gelateria è ancora un luogo dove si cerca un momento di felicità e spensieratezza. Crediamo sia più utile continuare ad impegnarci come abbiamo sempre fatto cercando di ottimizzare il lavoro e offrendo prodotti in grado di “allungare la stagione”. I problemi li teniamo per noi”.

Quali soluzioni pensate di offrire ai vostri clienti?

Siamo proprio di fronte al mare. Nelle giornate di sole la scelta del dehor esterno è obbligata. Gelato vista mare, si tratta di un binomio perfetto. Nelle giornate meno calde abbiamo qualche posto anche all’interno. stessa vista e maggiore riparo.

Avremo il classico gelato da passeggio ma anche le nostre coppe gelato. Sarà possibile anche gustare le nostre proposte calde.

Per l’asporto stiamo preparando pratici e golosi monoporzione che completeranno l’offerta della classica vaschetta. Confermato il servizio di consegna a domicilio che avevamo iniziato nel triste periodo della pandemia. Ci affidiamo a JustEat e Deliveroo”.

Prevedete la partecipazione a manifestazioni o fiere?

Fiere, manifestazioni e feste sono occasioni di confronto e conoscenza, con altro pubblico, colleghi e professionisti di eccellenza. Abbiamo sempre tratto grandi benefici e compatibilmente con gli impegni e le possibilità sarà possibile vederci anche in luoghi diversi da Passeggiata Grollero ad Alassio”.

Un inverno a tutto gelato quindi?

“Sicuramente. Perché la gelateria non è diversa da altre attività. Il gelato è un dolce di eccezionale bontà oltre che completo dal punto di vista nutrizionale. Limitarsi ad assaporarlo solo nelle stagioni calde è un vero peccato. Per quanto ci riguarda, inoltre, la minore confusione ci permette di studiare novità molto stuzzicanti. Perlecò non va in vacanza quindi, e resteremo sempre aperti per tutti i nostri clienti/amici”.

 

 

La nostra versione di Tiramisu è pronta ad esordire e crediamo sarà molto apprezzata.

 

 

 

 

 

 

 

La Spezia, “Quale il futuro dell’ Arsenale?”: la RSU scrive al Capo di Stato Maggiore

La Spezia, 22 giugno 2022 – La RSU dell’Arsenale Spezzino ha scritto al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare.

Questa la lettera inviata al CSMM dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria dell’ Arsenale Militare di La Spezia.

“La scrivente, su mandato dei lavoratori, desidera informare le SS.LL. rispetto a quanto accade nel nostro Arsenale.

Di fatto, giorno dopo giorno, viviamo una lenta agonia che stà generando sconforto e sfiducia verso un futuro sempre più incerto. Continuiamo a perdere personale, lavorazioni, livelli di sicurezza negli edifici, officine che chiudono, settori trasferiti per emergenze strutturali, parco automezzi con pochissimi autisti e veicoli obsoleti, ambienti di lavoro fatiscenti senza alcuna congruità col microclima e tanti altri aspetti negativi sui quali preferiamo non scrivere. Criticità in un contesto quasi di abbandono.

Ci dicono che sarebbero previste circa 130 nuove figure di personale civile, dopo anni di mancate assunzioni.

Condizione che, ancorché realizzata in tempi utili, non apporterebbe alcun miglioramento all’ attuale situazione per due semplici motivi:
– Il primo perché a fronte di una tabella organica prevista di 873 civili, ad oggi siamo 517 unità (da togliere il personale non impiegabile o parzialmente impiegabile per effetto di aspettative, part-time etc…);
– Il secondo motivo, quello più preoccupante, si riconduce al fatto che di questi lavoratori, 199 andranno in pensione al 31/12/2024. Pertanto un numero così esiguo in ingresso non inciderebbe in alcun modo.
Per praticità vi riportiamo di seguito, come esempio, la situazione inerente alla Sez. Personale dell’Ente.

A fronte dei previsti n. 39 unità, sono oggi in forza solo 22 operatori, di cui 14 andranno in quiescenza il prossimo anno. Stiamo parlando della sezione che si occupa di stipendi, pensioni, conteggio ore di permesso, segnalazioni infortuni, malattie professionali e tutto ciò che concerne la parte contabile-amministrativa.

In analogia alla suddetta analisi rientrano tutti i reparti, le sezioni e gli uffici di Marinarsen.
Una struttura come quella dell’Arsenale di La Spezia necessita comunque di un numero minimo di personale che ne garantisca la funzionalità amministrativa ma anche tecnico – operativa. Un servizio come quello
elettrico e/o servizio bacini sono determinanti per il funzionamento degli impianti strutture e supporto logistico delle UU.NN.

Eppure da sempre questo Arsenale ha svolto il nobile compito di dare il massimo ausilio alla M.M., in un contesto industriale che differisce dalla realtà degli Arsenali di Taranto ed Augusta, essendo un polo industriale in sinergia col tessuto economico della Città.

Dove abbiamo sbagliato?

Tuttavia, nonostante qualche promessa azzardata da taluno, ci sconvolge la totale indifferenza delle cariche Politiche e Militari.
Concludiamo questo breve contenuto rivolgendo a voi la domanda:
Quale sarà il futuro dell’ Arsenale?

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