Stile: alla scoperta delle barberie più antiche d’Italia, ancora in attività

A Milano, Roma, Genova, Napoli e Todi le Barberie più antiche d’Italia

Milano, 5 dicembre 2023 – Siamo ai primi dell’Ottocento, e mentre in Italia Napoleone fondava il Regno d’Italia Napoleonico e sembrava inarrestabile, in Inghilterra nasceva una storia che sopravvive, e che se la passa ancora bene oggi, 200 anni dopo.
Stiamo parlando di Truefitt & Hill, un “classico” british, nata a Londra nel 1805 ed individuata come la Barberia più antica al mondo.
Poco più giovane invece, nata nel 1868, troviamo la Peluqueria Francesa, a Santiago del Cile. Un vero e proprio museo della barberia, in cui  trovare pezzi antichissimi di questo mestiere, situata nel quartiere pittoresco di Victorino.

LE BARBERIE PIÙ ANTICHE D’ITALIA

Anche in Italia non ci facciamo mancare nulla, dal punto di vista della storia di questo antico e nobile mestiere che, da sempre, semina italianità in tutto il mondo.

BARBERIA DELLE COLONNE

Posizionata in un punto a dir poco cinematografico nel centro di Milano, in Corso di Porta Ticinese 26, quella che si può da tempo definire l’antica Barberia delle Colonne, si trova proprio di fronte alla Colonne di San Lorenzo. Somiglia molto ad una bomboniera, che arreda Milano da oltre un secolo, sembrerebbe da circa il 1890. Un locale storico che ha da poco passato il testimone a colui che è il pioniere della rinascita del settore della Barberia in tutta Italia.

Lui è Hiro Vitanza, e dopo aver fatto tornare in voga tutto il fascino per questo antico mestiere ed aver formato migliaia di barbieri in Italia ed Europa, ha ora preso le redini di quella che è una delle barberie storiche d’Italia, ancora in attività.
Hiro ed il suo team sta ridando luce e dinamismo ad un ambiente rivalutato, e attraverso l’immagine rivisitata dei “vecchi” bagni pubblici maschili delle grandi città, ha ricreato il clima di un luogo protetto tipo “spogliatoio”, dando vita a The Locker Room, riportando luce e prospettiva nuovamente a questa arte che attira giovani e non da ogni luogo.

ANTICA BARBIERIA COLLA

Dal 1904 per chi desidera un momento di benessere e/o di relax a Milano, si da appuntamento all’Antica Barbieria Colla, in Via Giacomo Morone. Un vero e proprio salto nel tempo, che permette agli uomini di riconquistare il proprio tempo, quello che bisognerebbe dedicare di tanto in tanto a noi stessi, per sfuggire dai ritmi frenetici di una città sempre più più veloce.

ANTICA BARBERIA PEPPINO

Il piccolo salone nel cuore di Roma in via della Vite, inizialmente arredato con quattro poltrone tradizionali, pareti chiare e un separè di velluto rosso, è diventato da subito un punto di riferimento per avvocati, imprenditori e personalità istituzionali.
Il maestro è Peppino Ricciardo Calderaro, siciliano di nascita, ma romano di adozione, conosciuto soprattutto per i suoi modi gentili, eleganti e riservati.

BARBERIA BOELLIS

Ha ormai 97 anni la bottega Barberia Boellis di Napoli. Nel 1924 Antonio Boellis lasciò l’originaria Puglia per cercare fortuna nel capoluogo campano. A quanto sembra, la trovò, e oltre a occuparsi di rasatura classica e di bellezza di barba e capelli, la famiglia Boellis ha lanciato un profumo maschile, dal nome Panama 1924. Un omaggio al cappello preferito del fondatore Antonio.

BARBERIA GIACALONE

Anche il FAI, fondo ambiente italiano, ha riconosciuto l’importanza della barberia Giacalone. Dopotutto il salone ha aperto i battenti a Genova addirittura nel 1882; 110 anni dopo, nel 1992, è diventata una istituzione culturale da proteggere. Da allora il titolare è il barbiere di origini siciliane Tony Ferrante. Il salone si trova in via Vico Caprettari 14.

PAOLO IL BARBIERE

La barbieria di Todi, in Corso Cavour, è una delle più antiche d’Italia, incorniciata com’è da un bellissimo portale in legno che risale al 1869. Un salone d’altri tempi, dove il tempo sembra essersi fermato, icona di uno stile, espressione di un’arte.

Paolo, classe 1948, ha iniziato a calcare quella bottega nel lontano 1964, quando era appena quindicenne, e da lì non se ne è mai andato, a parte la ‘parentesi’ del servizio militare nel 1968.

 

Libri: esce “L’incoerenza di Dio”, un dibattito tra l’umano ed il divino

Max Caldi stupisce ancora, con un nuovo libro che è un dialogo tra l’uomo e Dio

Roma, 10 novembre 2023 – E’ uscito il nuovo libro di Max Caldi dal titolo “L’incoerenza di Dio”. Dopo “Il Disegno del Ventaglio”, Caldi  stupisce ancora con una nuova storia, ispirata al colloquio tra l’intimo sentire e l’unità immanente, Dio.

L’introduzione è esplicita: “La terra è solo un pianeta, questa è solo una storia, io nessuno”.

L’opera è un confronto per svelare e scoprire, un dialogo esteso alle affinità tra l’umano ed il divino.

Queste due componenti creano un vortice, in cui dibattono sentimento e pensiero, spiritualità e ragione. Un tormento interiore spinto fino alla spasmo.

Nel trattare uno dei temi più scottanti del quotidiano, l’autore ha poi un’intuizione curiosa della posizione geografica dell’Italia:

“A me sembra una lingua, che il nostro continente caccia fuori a quello di fronte. E le ultime isole, uno sputo”.

Da qui lo scorrere dello scritto a due voci:

– come narratore, con  il racconto della storia;

– come commentatore, con la contestualizzazione umana della storia.

L’autore giunge così ad esprimere i suoi ringraziamenti: a sua madre, che lo ha educato alla preghiera; a suo padre, che lo ha educato a dare valore al dubbio; ai lettori, che rimarranno soddisfatti e non; ai lettori, che rimarranno scandalizzati e non.

Ed a scegliere  saranno sempre i lettori, perché l’autore preferisce non dare consigli, con uno stile sintetico e diretto, che allieta la lettura.

MaxCaldi è uno pseudonimo ed i suoi lavori sono disponibili nei formati ebook su Kindle Store e cartaceo su Amazon.it.

Dalla pagina introduttiva del libro:

Chi apre le pagine di questo libro, nonostante il titolo, penso che compia un atto di coraggio. E continuando gliene servirà ancora molto. Si troverà a combattere tra ripetuti impulsi. Buttare il libro nei rifiuti che vanno al rogo, così da bruciare le mie vergogne come stoppie. O cedere alle sollecitazioni interiori e continuare.

Non voglio essere io a dare consigli.

L’incoerenza. Una colpa. Se c’è una colpa non necessariamente c’è un colpevole. Ma c’è sempre almeno una vittima. Anche quella verrà allo scoperto. Ogni vittima verrà allo scoperto.

Cerco una condizione favorevole per indagare e scomporre ciò che si ritiene essere divino. Per lasciare spazio alla comprensione. Alla presa di coscienza. Alla consapevolezza di una unità immanente.

Provo a collocare il divino sullo stesso piano del pensiero. Che immagina, scopre e prova. Come per tutte le altre discipline che si occupano dell’esistente.

Affinché assuma la dimensione umana, avvicinandosi maggiormente all’intimo sentire. E come per tutte le altre discipline, lasciarsi indagare. Svelarsi e scoprirsi.

Non al di sopra dell’essere. Ma con l’essere. Al suo fianco. Senza temere lo spoglio dagli strati di cui è stato periodicamente ricoperto per aggiornarlo ai tempi. Per adattarlo costantemente all’irrefrenabile regolarità del movimento delle rotazioni celesti.

Far confrontare il divino a tu per tu con l’esistenza umana. Provare ad organizzare l’esperienza religiosa in modo comprensibile. In una logica progressiva. Aperta al generale intendimento. Un confronto preciso. Esteso a tutte le affinità.

Il rispetto. Come salvaguardia dei diritti e della dignità. Un buon viatico per l’iperbole della pace.

Per cercare di capire faccio ritorno alle origini. Immagino di ritornare alla verginità. Con la spoliazione. Con l’essenzialità. Intese come riduzioni ai minimi termini del necessario.

Con il ritorno alle origini non rivivo il passato. Non rispolvero, non mi appello alla memoria. Riparto. Dal nulla. Il primo respiro. Il primo sguardo. Il primo passo. L’intima essenza dell’intorno. In modo disilluso. Dilettantesco. Infantile. Tra scivoloni ed inciampi.

 

 

 

Lavoro: la figura del CIO è in continua evoluzione

Milano, 6 novembre 2023 – Se c’è un ruolo professionale che evolve in modo più rapido e più concreto rispetto agli altri, quello è senz’altro il CIO. Figura assolutamente nuova e considerata per poche aziende a qualche anno fa, è diventata oggi ormai una figura indispensabile per tante imprese, che non possono più fare a meno del proprio direttore informatico.

Il motivo è semplice: senza le giuste “informazioni” – rappresentate dalla seconda “I” di CIO – nessuna decisione può esser presa. Spinto dall’innovazione continua delle tecnologie,  il Chief Information Officer vede cambiare senza sosta strumenti, opportunità, richieste, competenze. Si tratta certo del medesimo responsabile delle tecnologie inerenti l’informazione e le comunicazioni aziendali di qualche anno fa; ma se un tempo, quando questo figura fu introdotta, il CIO era un mero tecnologo, oggi si ha piuttosto a che fare con una figura centrale nello sviluppo delle strategie di business aziendale.

Già nel 2016 un’indagine di Forbes – la CIO Transformation Survey – divideva il ruolo del CIO in 4 archetipi: si parlava di transformers (trasformatori) di advocates (sostenitori), di servicer (servitori) e infine di plumpers (idraulici), ovvero di professionisti chiamati unicamente a mantenere in funzione il sistema corrente.

Già 7 anni fa risultava chiaro che le compagnie più digitalmente mature erano quelle che potevano contare su CIO nei ruoli di trasformatori e sostenitori.

E l’evoluzione del CIO sta continuando.

Il problema, come sottolinea Carola Adami, co-fondatrice della società di head hunting e di sviluppo di carriera Adami & Associati, è che «spesso i CIO non riescono a mantenere il passo dei nuovi sviluppi tecnologici e quindi delle nuove richieste ed esigenze delle imprese».

A confermare le parole dell’head hunter c’è per esempio un’indagine del 2023 di Forrester: qui si dice che il 58% dei CIO è ancora intrappolato nel ruolo di “guida informatica”, con solo una fetta marginale del 6% definibile come “future fit”.

«Le imprese più innovative, le realtà che stanno affrontando di petto la digital disruption e che desiderano sfruttare a proprio favore ogni nuova opportunità tecnologica, cercano dei CIO dotati di velocità di crescita, di flessibilità, di grande attenzione per le nuove richieste aziendali: insomma» sintetizza Carola Adami «la figura che si cerca in questi casi è quella di un vero leader digitale trasformativo e strategico». E se questa per oggi è un’esigenza di una minoranza delle imprese, domani sarà invece comune e diffusa, tracciando una nuova soglia minima di competenze tecniche e soprattutto trasversali.

«Se il CIO di oggi deve aver essersi già lasciato alle spalle l’approccio da “idraulico” come definito da Forbes anni fa, quello di domani deve assolutamente diventare un “abilitatore”, con l’attenzione che si sposta all’infuori delle pure competenze tecniche informatiche» pur senza dimenticare, spiega Adami «che nel campo delle hard skills non si può trascurare il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale».

Ecco allora che il CIO di domani deve essere in grado di sfruttare le potenzialità dell’AI, deve puntare sull’apprendimento continuo, ma deve anche investire in una serie di fondamentali soft skill. Si parla di leadership e della capacità di comprendere al meglio il proprio ruolo all’interno di un’organizzazione, della capacità di ascolto («senza la convinzione di avere già tutte le risposte» evidenzia Adami) e della capacità manageriale di assicurarsi che lo sviluppo sia sempre sicuro e gestibile.

E ancora, in un mondo che si evolve sempre più rapidamente, il direttore informatico deve essere in grado di lavorare per priorità, puntando sempre a tradurre i risultati dei progetti in vantaggi competitivi per il business.

 

Storie di donne: Claudia Musaj, da migrante a imprenditrice del benessere

Una storia di successo e resilienza tutta al femminile quella di Claudia Musaj

Roma, 26 settembre 2023 – “Se puoi sognarlo, puoi farlo”, così recitava una tra le più celebri frasi di Walt Disney. Lo sa bene Claudia Musaj, che da anni si è affermata in Italia e Svizzera come punto di riferimento nel mondo del benessere. Il suo successo? Il metodo Musaj, considerato ad oggi il miglior trattamento dimagrante e rimodellante in Europa. Una passione quella di Claudia che nasce sin dalla tenera età, e da allora la ricerca del benessere è la missione che guida il suo lavoro ogni giorno.

La storia di Claudia non è stata però tutta rose e fiori. Originaria dell’Albania, è arrivata in Italia con mezzi di fortuna. Nonostante i sacrifici e i momenti difficili, non si è mai arresa, anzi. Sono state proprio le difficoltà a forgiarla, a renderla una donna forte, in grado di trasformare i suoi sogni nell’impero di cui oggi è regina indiscussa. La sua è una storia di coraggio, che racconta l’imprenditoria femminile e testimonia che la rinascita è possibile, se lo si crede fermamente.

Il Metodo Musaj ha conquistato in poco tempo tutta Europa e sono moltissimi i vip che si affidano a lei. E così, dal suo rinomato centro a Lugano, da qualche anno segue il Festival della Canzone Italiana in qualità di operatrice dell’area benessere, a disposizione delle celebrità che a Sanremo trovano con lei un’oasi di relax.

Quest’anno poi ci sono altre grandi novità per Claudia Musaj, che vola alto con obiettivi sempre più ambiziosi. Sarà infatti la Direttrice del Master esclusivo per diventare Massaggiatore dell’Area Vip di Sanremo, in collaborazione con il Salotto delle Celebrità.

Sarà un Master intensivo che prevedrà la partecipazione di allieve provenienti da tutta Italia e non solo, per essere formate dai migliori docenti nel settore.

“Per 2 anni ho lavorato durante il Festival di Sanremo in veste di operatrice, poi un anno come docente e quest’anno come direttrice dell’area benessere presso la sala Vip del Salotto delle Celebrità. È stato un onore per me ricevere questo incarico e sono entusiasta del Master 2024 che stiamo preparando. Ringrazio di cuore tutte le persone che stanno lavorando al mio fianco, siamo un team molto affiatato e sono sicura che questo Master sarà un successo”, racconta felice Claudia Musaj.

Ecco quindi svelati i nomi dei docenti che affiancheranno gli allievi durante il Master:

Responsabile formazione Leonardo D’Onofrio, per lo Staff scientifico Ing. Gianluca Lombardi, Dr. Joseph Miceli, Dr.ssa Adele Sparavigna, Dr Arturo Mentino. Lo Staff Tecnico sarà formato da Lucia Trecca, Claudia Bindi e Giulia Binelli, mentre i tutor saranno Antonella Scicchitano, Tiziana Falavena, Greta Gilardi e Silvia Petrov. Non mancherà anche la parte dedicata all’importanza della comunicazione con il formatore Thomas Incontri e la giornalista Rossella Di Pierro.

Formazione, connessione e benessere: queste saranno le parole chiave del Master Vip Sanremo 2024.

Per saperne di più su Claudia Musaj rimandiamo al sito internet www.benesseremusaj.ch.

 

Moda: arriva Be Your Bag, la prima borsa Made in Italy su misura per donne

È fatta in Liguria Be Your Bag, la prima borsa Made in Italy 100% personalizzabile, per esprimere l’ unicità di ogni donna

Genova, 8 settembre 2023 È stata presentata al pubblico Be Your Bag, la prima borsa Made in Italy per donne 100% personalizzabile, per far sentire unica ogni donna che la indossa.

Ogni donna può infatti crearsi la propria borsa su misura: sceglie i colori della borsa, il colore della pelle, inserisce le proprie iniziali e aggiunge una dedica personalizzata, celebrando così la propria individualità. È questa la formula vincente di Be Your Bag.

In un’epoca in cui la produzione di massa domina il mercato, Be Your Bag si distingue per la sua proposta di unicità e tradizione. L’essenza del vero Made in Italy si ritrova in ogni borsa, frutto di un processo artigianale che fa della personalizzazione il suo punto di forza.

Nel vasto mondo della moda esiste un angolo in cui ogni borsa racconta una storia unica, quella della donna che la indossa. Be Your Bag, brand genovese, ha fatto della personalizzazione il suo tratto distintivo, permettendo a ogni donna di creare la propria borsa tramite infinite possibilità di personalizzazione.

“La personalizzazione non è solo un dettaglio, è l’essenza stessa di ciò che offriamo”, afferma Elena Pellini, co-fondatrice di Be Your Bag insieme a suo marito Giacomo. “Ogni borsa che realizziamo diventa una dichiarazione, un modo per esprimere la propria individualità in un mondo sempre più omologato“.

“Da sempre, l’essenza di Be Your Bag è stata quella di creare qualcosa di unico per ogni cliente. Non è solo un prodotto, è un pezzo di storia italiana realizzato appositamente per chi lo indossa. La nostra visione dell’artigianalità italiana va oltre la semplice creazione: si tratta di tessere insieme storie, sogni e tradizioni.

IL PROGETTO BE YOUR BAG

Ogni borsa di Be Your Bag è una tela bianca pronta ad accogliere i desideri e le esigenze della donna che la sceglie. La personalizzazione non si limita alla scelta di dettagli e colori, ma si estende fino alla possibilità di inserire dediche speciali e le proprie iniziali, rendendo ogni pezzo unico nel suo genere. 

Tutto ciò è reso possibile grazie all’arte e alla maestria di artigiani italiani, che dal 1977, nel loro laboratorio di Genova, si tramandano tecniche e segreti di un mestiere senza tempo.

GLI OBIETTIVI FUTURI

Be Your Bag è più di una semplice azienda di moda: è un messaggio, una missione. Nel cuore dell’azienda c’è un impegno inderogabile: celebrare l’unicità di ogni donna attraverso il Made in Italy e l’arte della personalizzazione.

“Per noi, ogni borsa, ogni dettaglio, ogni colore e texture sono un’opportunità per raccontare una storia, la storia di chi la indossa. E ci impegniamo affinché questa storia sia raccontata in modo autentico, senza filtri o limitazioni”, conclude Elena, delineando una visione audace e appassionata per il futuro di Be Your Bag.

 

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RISORSE PER IL GIORNALISTA

Sito web: www.beyourbag.it
Cartella File Multimediali che si possono utilizzare per l’articolo

 

Cambiare il mondo: nasce LAMIAGENDA, il diario che insegna inclusione, condivisione e armonia

Valorizzazione delle differenze, inclusione e condivisione all’insegna dell’armonia, i valori contenuti nella nuova inedita agenda creata dal docente e filosofo Claudio Sottocornola

Roma, 8 settembre 2023 – Con “Tutti i colori dell’arcobaleno” arriva un’agenda unica, per l’anno scolastico 2023-24, scritta da un filosofo per iniziare i più giovani alla ricerca dell’armonia, nel segno della inclusività e della condivisione”

Secondo l’Enciclopedia Treccani, come riportato nell’introduzione del diario, inclusività significa “orientamenti e strategie finalizzati a promuovere la coesistenza e la valorizzazione delle differenze”, e questo attraverso una riflessione critica che porti a garantire ad ogni individuo uguali diritti e opportunità, contrastando ogni tipo di discriminazione e intolleranza determinate da pregiudizi, razzismi e stereotipi.

Oggi è importante riflettere su ciò, se pensiamo ai drammatici fenomeni del bullismo, del razzismo – anche nel mondo dello sport –, degli scontri fra gang nelle grandi periferie urbane, ma anche dell’isolamento digitale fra i teenager, aggravato dalla recente pandemia, ai quali l’agenda intende contrapporre invece proprio i valori dell’inclusività, come l’accettazione dell’altro, la collaborazione, un sano agonismo, la lealtà e il dialogo fra le persone.

La parola chiave che Sottocornola ha dunque scelto a guidare la riflessione per l’intero anno scolastico è armonia, intesa come sintesi e valorizzazione delle differenze, della pluralità, della varietà di questo nostro mondo, dalla biodiversità, con tante specie di animali oggi messe a rischio dall’inquinamento ambientale, alla molteplicità dei popoli e delle culture che abitano il pianeta, fino alla straordinaria ricchezza della esperienza di ogni individuo, con la sua storia unica e irripetibile.

Egli sceglie così di accompagnare l’alunno in un percorso fra le attitudini o virtù che favoriscono la realizzazione di tale armonia, come la gentilezza, il coraggio, l’ospitalità, la fiducia, la riflessione, la collaborazione, la condivisione, il perdono, accompagnato da un viaggio nei luoghi dell’armonia, ambiti in cui si realizzano condizioni di pace e di bellezza, di concordia e amicizia, di ordine e di equilibrio, come la musica, lo sport, la natura e il mondo animale, la ricchezza spirituale dei popoli e delle culture. E in questo percorso fanno la loro comparsa anche esperienze e persone che sono state testimoni per la loro capacità di costruire armonia, attraverso il proprio impegno, da Malala Yousafzai, Premio Nobel per la pace nel 2014, a Raoni Metuktire, capo degli indigeni brasiliani Kayapó, candidato al premio Nobel per la Pace 2020, a causa di una vita spesa nella lotta per la preservazione della foresta amazzonica e per i diritti delle popolazioni indigene, da Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la fisiologia e medicina nel 1986, a Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la pace nel 1979, e canonizzata da papa Francesco nel 2016.

Sottocornola, con esempi appropriati e un linguaggio piano, ma avvincente ed evocativo, si cimenta così nel non facile tentativo di iniziare i più giovani al linguaggio dell’interiorità, educando a coltivare la propria dimensione profonda, anche parlando loro di ecosistema, di politica, di filosofia, di spiritualità, di etica, empatizzando però con le loro categorie, il loro linguaggio, la loro fantasia, in un affascinante approccio fra maieutica socratica e mito platonico. Guidando i suoi giovani lettori in una esplorazione fra tutti i colori dell’arcobaleno, ovvero nella straordinaria ricchezza del mondo e degli esseri umani, egli si sforza di aprir loro le porte alla scoperta di quell’armonia che potrebbe diventare la loro password verso la felicità, come risultato di una buona vita.

“Quando mi è stato chiesto di realizzare un’agenda scolastica per ragazzi dai 7 ai 14 anni, ho nutrito qualche perplessità: sono stato abituato infatti ad insegnare, soprattutto Filosofia e Storia, a ragazzi più grandi, e la mia attività di scrittore si concentra piuttosto su di un pubblico adulto, che sceglie saggistica filosofica. Poi mi sono ricordato di avere letto, da adulto, un testo illuminante, ‘Il mio piccolo catechismo’, del grande filosofo francese Jean Guitton, nel quale l’autore, con sapienza profonda, sapeva spiegare ai più piccoli complessi concetti teologici con una semplicità disarmante e, insieme, una cura estetica ed una profondità di pensiero davvero stupefacenti. Ed ho capito che si potevano dire cose grandi parlando ai piccoli”.

Così Claudio Sottocornola, docente, filosofo e saggista, spiega com’è nata “LAMIAGENDA”, diario scolastico 2023-24 per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado, edita dalla storica Casa Editrice I Quindici, in collaborazione con il CSI (Centro Sportivo Italiano), che affronta per questo anno scolastico il tema più che mai attuale dell’inclusività con l’accattivante titolo “Tutti i colori dell’arcobaleno”.

Con l’iniziativa editoriale de LAMIAGENDA, la Casa editrice I Quindici intende proporre un grande “libro” da vivere e da riempire, giorno dopo giorno, mese dopo mese, nell’ottica della propria filosofia educativa, ove ragazze e ragazzi non sono i semplici “destinatari”, ma i veri e propri protagonisti, come nella celebre e storica Enciclopedia Illustrata, derivante dall’omologa opera statunitense, che spopolò in Italia soprattutto fra gli anni ’60 e ’70.

LAMIAGENDA nasce proprio per mettere a disposizione uno strumento tutto nuovo, utile e accattivante, attraverso un formato originale, una struttura delle pagine graficamente efficaci e coinvolgenti, ricche di immagini e foto che, anche quest’anno, vanno ad arricchire il tema prescelto, quello dell’inclusività.

Disponibile in due versioni, con le pagine a quadretti o a righe, LAMIAGENDA può essere “personalizzata” con pagine relative a notizie e informazioni sui programmi e sulle attività di ogni singolo Istituto scolastico.

Chi è Claudio Sottocornola

Claudio Sottocornola, già ordinario di Filosofia e Storia nei licei bergamaschi, si è laureato con una tesi in Storia della teologia all’Università Cattolica di Milano ed è stato anche docente di Discipline religiose, Materie letterarie, Scienze dell’educazione, Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo. Giornalista, scrittore e performer, si caratterizza per una forte attenzione alla categoria di “interpretazione”, alla cui luce indaga il mondo del contemporaneo. Come filosofo, ha utilizzato musica, poesia e immagine per parlare a un pubblico trasversale, nelle scuole, nei teatri e nei più svariati luoghi del quotidiano. È autore di numerosi saggi, opere poetiche, visive e multimediali con tre temi prevalenti: l’autobiografia intellettuale, la cultura popular contemporanea, la crisi del sacro e la sua rimodulazione nella attuale civiltà occidentale.

 

 

 

www.lamiagenda.com

www.claudiosottocornola-claude.com

 

Turismo: Toscana e Liguria protagoniste del programma RAI “Azzurro storie di mare”

Toscana e Liguria protagoniste del programma RAI “Azzurro storie di mare”

Ripercorrendo le rotte degli antichi velieri prosegue il viaggio del programma Rai «Azzurro Storie di mare». Partita da Portovenere la troupe naviga per La Spezia e approda in Versilia.

Tra le tappe di Azzurro, Portovenere, il meraviglioso borgo a picco sul mare, meta romantica ed affascinante della Riviera Ligure di Levante. Per poi proseguire per La Spezia con le sue tradizioni e navigare lungo la costa raggiungendo l’incantata terra di Versilia.

Passando da Forte dei Marmi approda al pontile di Marina di Pietrasanta, perla della “Piccola Atene”. Il mare, i paesaggi, la storia, l’arte e la cultura del nostro territorio al centro del programma di Beppe Convertini per RAI 1, terre uniche con panorami mozzafiato.

Si andrà a conoscere gli aspetti meno conosciuti parlando direttamente con le persone, scoprendone le tradizioni, le processioni e i mestieri. Si scenderà fino a Viareggio, facendoci raccontare il territorio dai comandanti e dai pescatori. Ad allietarci ci sarà come ospite anche la cantante Karima.

A fare da guida alla troupe è Katia Corfini, esperta di nautica di GoVersilia ma soprattutto esperta del territorio.

“Io, che amo il mare e le tradizioni di queste terre, cerco, assistendo il team di Convertini, di dare voce alle persone e ai mestieri peculiari del luogo, come i comandanti, i pescatori e le unità cinofile di salvataggio”,  racconta Corfini che attraverso la fotografia ha fermato nel tempo gli angoli più nascosti.

Protagonisti i caratteristici pontili, ma soprattutto quello di Tonfano. Dove è possibile riprendere la bellezza della Versilia fino alle Alpi Apuane.

Per la cucina tradizionale preziosa è l’esperienza e l’ospitalità dei balneari di Marina di Pietrasanta, capitanati da Tania Ricci dello stabilimento Magico Mare.

Le tradizioni locali, la migliore cucina tipica della Costa Versiliese e Viareggio, centro della nautica internazionale oltre che “culla” delle persone semplici. Quelle che ogni giorno, lavorando duramente, cercano di trasmettere antichi mestieri aggiornandoli alle nuove tecnologie.

Ma cos’è “Azzurro Storie di mare”? Il conduttore Convertini esplora le coste italiane attraverso storie emozionanti di persone che trasmettono la propria passione per il mare, aiutando il pubblico a conoscerlo e rispettarlo.

Beppe Convertini, famoso attore e conduttore di Linea Verde ormai da diversi anni, ora in onda su Rai 1 anche con la trasmissione, Azzurro Storie di mare, dedicata a farci conoscere le coste e i mari della nostra penisola.

L’edizione 2023 ha già trovato un grande successo anche grazie alla regia di Daniele Carminati e alla sua troupe.

Sono diversi i luoghi visitati che potrete scoprire e ammirare guardando la trasmissione direttamente su RAI 1 il prossimo 27 agosto alle ore 09:40.

Non ci resta che invitare tutti a “salpare” la prossima domenica con Azzurro Storie di mare.

Di seguito alcune immagini del territorio che andremo a scoprire e della troupe di Azzurro

La troupe con Beppe Convertini, Daniele Carminati, Katia Corfini, Tania Ricci etc..,a Tonfano Marina di Pietrasanta

Beppe Convertini lungomare a Tonfano Marina di Pietrasanta

Versilia, Pontile del Tonfano Marina di Pietrasanta e vista Alpi Apuane

Liguria, Golfo dei Poeti con vista Isole del Tino e Palmaria, Porto Venere La Spezia

Liguria, Porto Venere e Isola della Palmaria

Toscana, Versilia, Pontile di Tonfano a Marina di Pietrasanta al chiaro di luna

 

Ulteriori informazioni  disponibili sul gruppo Goversilia:
www.facebook.com/groups/goversilia o alla mail goversilia@gmail.com.

Nasce ad Alassio il gelato alla Cipolla Bellendina

Alassio, 11 luglio 2023 – Il gelato è da sempre uno dei dolci preferiti da grandi e piccini, ma cosa succede quando si mescolano sapori insoliti e inaspettati? È proprio quello che ha fatto la gelateria Perlecò di Alassio, con il suo innovativo gelato di Cipolla Bellendina.
La cipolla è un ortaggio molto versatile, utilizzato principalmente come ingrediente base per molti piatti. Ma chi avrebbe mai pensato di trasformarla in un gustoso gelato? La gelateria Perlecò ha nuovamente deciso di sperimentare sempre seguendo la strada maestra dei prodotti di territorio.
“Galeotto fu l’incontro avvenuto in occasione di “Azzuro Pesce d’autore” manifestazione andorese svoltasi a maggio. Ci è stata proposta questa sfida e la abbiamo raccolta con enorme piacere. Questa cipolla è decisamente dolce e, pur mantenendo tutte le caratteristiche originali dell’ ortaggio, si presta ad essere lavorata anche in gelateria”, racconta Aldo, gelatiere di Perlecò.
Il gelato di cipolla Bellendina è un mix di dolcezza e leggera acidità. Il sapore è delicato e avvolgente, con una nota di freschezza che lo rende perfetto per l’estate.
Ma non è solo il gusto a rendere speciale questo gelato. La cipolla Bellendina è un prodotto tipico di Andora, comune della Liguria, conosciuto per la sua dolcezza e il suo sapore unico. La gelateria Perlecò ha voluto valorizzare questo ortaggio locale, creando un gelato che ne esaltasse le caratteristiche.
Ma quali sono i possibili utilizzi di questo insolito gelato in ambito culinario?
La gelateria Perlecò ha pensato anche a questo, proponendo diverse ricette che utilizzano il gelato di cipolla Bellendina come ingrediente principale.
Il primo esperimento è stato una coloratissima e freschissima insalata di ortaggi: carote, trombette, pomodorini, peperone oltre la immancabile foglia di basilico. Il gelato di cipolla Bellendina viene utilizzato come condimento, in questo caso, aggiungendo una nota di dolcezza e freschezza alle verdure. Il risultato è un piatto sorprendente, che unisce sapori contrastanti in modo armonioso.
“L’insalata è piatto tipicamente estivo e dalle nostre parti costituisce una vera e propria tradizione. Il gelato di cipolla Bellendina completa e rinfresca il “cundiun” senza le controindicazioni della cipolla cruda”, conclude Aldo.
Ma le possibilità non finiscono qui. Il gelato di cipolla Bellendina si presta a molti esperimenti gastronomici.  La sua versatilità permette di sperimentare e creare piatti unici e originali, ed a provarli in anteprima  sarà la Chef Sara di Sanremo.

Il gelato di cipolla Bellendina potrebbe diventare un plus per Andora e l’ortaggio acquisire ancora maggiore fama.
Ancora una bella storia di valorizzazione di prodotti locali.
Attraverso il gelato, probabilmente il piatto più popolare tra tutti.

La Spezia: lo smart working al CSSN è una modalità di lavoro che va tutelata

Per la FLP Difesa La Spezia lo smart working al CSSN è una modalità di lavoro che va tutelata

La Spezia, 28 giugno 2023 –Quando non si può tornare indietro, bisogna soltanto preoccuparsi del modo migliore per avanzare”, diceva Paolo Coelho. “Quando però si può, il Direttore del CSSN, l’Ammiraglio Ispettore Cristiano Nervi, torna indietro volentieri e, da due giorni di Smart Working, si passa ad uno, e non per tutti”.

Queste le parole del Coordinatore Provinciale di FLP Difesa di La Spezia e Massa Carrara Christian Palladino, che prosegue:

“E’ quanto accaduto nella riunione di ieri nell’ente. Di fatto, la RSU in maggioranza ed alcune OO.SS., hanno concordato un ordine del giorno assolutamente peggiorativo rispetto all’attuale assetto.

Un documento del cui contenuto non è stata informata preventivamente codesta OO.SS.

Da subito, noi abbiamo contestato la volontà dell’amministrazione di ridurre le giornate di SW ma non c’è stato un benché minimo sforzo da parte del Direttore nell’intendimento di valorizzare la nostra richiesta.

A valle dell’incontro, infatti, la FLP Difesa non ha firmato l’accordo, inserendo le motivazioni attraverso una nota a verbale.

Eppure tra le finalità di questa nuova modalità lavorativa, prevista da contratto, troviamo:

– agevolare le misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, introducendo una maggiore flessibilità in un ottica di miglioramento delle attività lavorative e dei servizi erogati;
– promuovere la mobilità sostenibile attraverso la riduzione degli spostamenti, nell’ ottica di una
politica ambientale, sensibile alla diminuzione del traffico urbano;
– introdurre soluzioni organizzative che favoriscano lo sviluppo di una cultura lavorativa orientata allo svolgimento della prestazione di lavoro per fasi, cicli, obiettivi;
– valorizzare il ricorso a nuove tecnologie e razionalizzare gli spazi lavorativi, realizzando economie di spesa e di gestione;
– contemperare le esigenze di mobilità territoriale del personale con la necessità di assicurare le continuità dell’attività amministrativa degli uffici.

Nobili elementi poco valorizzati dall’Ammiraglio Nervi, il quale addirittura, ha deciso di voler ridurre ad un giorno a settimana massimo, la possibilità di svolgere attività in SW.
Inoltre ha voluto ribadire la non scontatezza dello SW per qualsiasi dipendente con profilo di amministrativo ma solo dopo un’ attenta ed intensa valutazione.

Un atteggiamento in controtendenza rispetto a quanto accade ai colleghi di stesso profilo, sia negli enti della Difesa su Spezia che quelli di altre PP.AA. ma che disattende anche le aspettative del Sottosegretario di Stato il quale fa riferimento ad un “numero di giornate lavorative indicativamente pari a due giorni a settimana modulabili”.

In riunione, inoltre, è emerso che la carenza di personale ed il contestuale possibile aumento dei carichi di lavoro, a fronte della realizzazione del Polo della Subacquea, vedrà i dipendenti dello stabilimento impegnati in maggiori attività.

Praticamente le colpe di una politica assente, l’inadeguatezza di una organizzazione e l’ incapacità ad organizzare gli uffici, devono ricadere proprio sui lavoratori.

Ci dispiace molto che in alcuni enti della Difesa, si continui a considerare lo Smart Working, come una misura emergenziale che decade insieme alle circostanze che l’ avevano resa necessaria.

In particolare con la fine della pandemia, si pretende di tornare alle stesse modalità di prima, ignorando il fatto che il cambiamento del mondo del lavoro è irreversibile, che lo si riconosca o meno.

E’ necessario riconoscere un vero e proprio cambio di paradigma, che richiede di essere accompagnato da un mutamento organizzativo e culturale.

Gli strumenti ci sono per ripensare il lavoro in termini di obiettivi, invece che di tempi e luoghi”, conclude la nota sindacale della FLP Difesa.

 

 

 

Christian Palladino, FLP Difesa La Spezia

 

 

Fotografia: al via il Sanremo Street Photo Festival

Nella suggestiva cornice del Forte di Santa Tecla dal 23 giugno al 02 luglio 2023 si svolgerà la prima edizione del “Sanremo Street Photo Festival”

Sanremo, 30 marzo 2023 – Dal 23 giugno al 02 luglio 2023 si svolgerà la prima edizione del “Sanremo Street Photo Festival”. Saranno 10 giorni ricchi di incontri e suggestioni che vedranno come assoluta protagonista la fotografia contemporanea di strada, in molte delle sue più interessanti declinazioni. Tra mostre, photo walk, letture portfolio, talk di approfondimento e momenti di incontro con i fotografi e gli esperti del settore il weekend inaugurale del Festival offrirà un programma ricco di opportunità per il pubblico sanremese e per i turisti che in questi primi giorni d’estate affolleranno la Riviera.

L’evento si terrà nella suggestiva cornice del Forte di Santa Tecla e l’Opening del Festival avrà luogo venerdì 23 giugno alle 18.00, con una presentazione del programma generale della manifestazione e speach dedicati ai singoli autori ospiti.

L’obiettivo

La manifestazione si propone di diventare un vero punto di riferimento nel panorama della  Street Photography italiana e non solo, e nasce da un’idea dell’Associazione SpaziVisivi , che da tempo anima le iniziative culturali  in ambito fotografico nella città dei Fiori, in collaborazione con il MIC Direzione Regionale Musei Liguria – Forte Santa Tecla,  e con il Patrocinio del Comune di Sanremo e della Regione Liguria. “Il mondo si muove velocemente – dichiara Roberto Bianchi , Presidente dell’associazione SpaziVisivi –  e chi meglio dei fotografi di strada può raccontarci al meglio questi cambiamenti!”.

I protagonisti

 Un parterre di  autori di primissimo piano animerà il Festival in questa  edizione di esordio. Tra i 13 protagonisti in mostra nelle suggestive sale interne del Forte Santa Tecla e presenti dal vivo per incontrare il pubblico degli appassionati e raccontare la loro scelta di campo in ambito fotografico, troveremo: Maude Bardet, Richard Bram, Gerard e Mathilda Dubois, Massimiliano Faralli. Julie Hrudova, Salvatore Matarazzo, Mario Mencacci, Stefano Mirabella, Alessandro Prato Atko, Valerie Six, Valeria Tofanelli e Umberto Verdoliva.

Il contest

In occasione della prima edizione di Sanremo Street Photo Festival (www.sspf.it) viene lanciata una call per immagini singole e storie di street photography, in collaborazione con ISP-  Italian Street Photography e Il Fotografo.

La call, attiva tra il 1 aprile e il 31 maggio 2023, servirà ad individuare e selezionare i vincitori delle due categorie, Single Shots e Stories:

– per la categoria Single Shots, il vincitore assoluto verrà premiato con un buono d’acquisto Amazon del valore di euro 400, e i primi 10 classificati compariranno con la loro opera in una mostra collettiva all’interno dell’edizione 2023 del Festival, al Forte Santa Tecla.

per la categoria Stories le storie classificate prima, seconda e terza verranno pubblicate come portfolio su un prossimo numero della rivista IL Fotografo o come serie sul numero 13 di Cities, in uscita a fine anno.

Dopo il 31 maggio avverranno le selezioni; le immagini singole della categoria Single Shots verranno valutate da una giuria composta da Roberto Bianchi, presidente associazione SpaziVisivi, Angelo Cucchetto, editore di Cities, Federica Berzioli, cordinatore di Il Fotografo, Orietta Bay, curatrice e docente, e Mario Mencacci, fotografo.

Le serie della categoria STORIES verranno giudicate dalle due redazioni di CITIES e IL FOTOGRAFO, e vi sarà anche la possibilità di una sessione in presenza per la lettura dei progetti direttamente al Festival, che permetterà a fotografi e appassionati presenti nel weekend di mostrare le proprie serie direttamente alle due redazioni. La scelta finale dei tre progetti verrà quindi comunicata successivamente.

 Le iniziative

 Nel primo weekend del 24 e 25 giugno alcuni degli Autori presenti terranno dei workshop pratici in giro per la città, con un programma strutturato in modo che un appassionato possa seguire più di un autore. Il programma dei workshop verrà fornito entro i primi di maggio 2023. In quel weekend  sarà presente la redazione di Cities al completo, che presenterà il nuovo numero del magazine, CITIES 12.  Anche la redazione del IL FOTOGRAFO sarà presente, con il nuovo numero in uscita il 20 giugno dedicato alla Street.

La redazione di Cities proporrà inoltre un forum che coinvolgerà Autori, curatori, esperti con tavole rotonde dedicate a macro aree che riguardano il mondo della street photography. Il format sarà in effetti un evento nell’evento, trasmesso in diretta anche sui canali social dal partner tecnico Hangar Fotografico.Saranno presenti anche alcuni tra i più conosciuti Blogger del settore, come Gianluca De Dominici di Street Rover, che curerà la parte narrativa del parterre del festival con interviste agli autori e testimonianze del pubblico.

Nel secondo weekend del 1 e 2 luglio verranno offerte proiezioni di progetti degli Autori e presentazioni di libri di Fotografia, con speach dedicati con gli autori moderati da Orietta Bay. Naturalmente il pubblico potrà visitare le mostre, aperte fino alla conclusione del festival.In quel Weekend Massimiliano Faralli e Mario Mencacci  proporranno uno spettacolare ws a 4 mani, con uscita a Montecarlo.

Il dettaglio sul programma del Festival verrà fornito  a breve.

 

Per maggiori informazioni sull’evento:

 

Sito del Festival www.sspf.it

 

Spazivisivi

Piazza Martiri 1 – 18038 Poggio di Sanremo (IM)

Tel 346/6644041  info@spazivisivi.it

 

Media Partner

ISP – Cities – www.italianstreetphotography.com

Il Fotografo – www.ilfotografo.it

 

 

 

 

 

 

Credits  foto

Foto 1 Maude Bardet

Foto 2  Richard Bram

Foto 3  Umberto Verdoliva

La foto della locandina è di Salvatore Matarazzo

 

 

 

 

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