Cultura: su Rai Cinema il Premio Penisola Sorrentina.

Sulla piattaforma Rai dedicata al cinema lo speciale sulla 28esima edizione della kermesse di Sorrento

Roma, 28 novembre 2023 – Un racconto sintetico per immagini che attraversa le esperienze della 28a edizione del premio nazionale dedicato al cinema e all’audiovisivo. Promosso dall’Amministrazione comunale di Sorrento, guidata da Massimo Coppola, il premio è inserito tra gli eventi di rilievo della Direzione generale cinema ed audiovisivo del Mic e della Fondazione Film Commission Regione Campania.

Alcuni dei premiati trasferiscono le loro sensazioni, le loro emozioni e i significati dei personaggi che hanno interpretato nei film premiati a Sorrento.

Lo special, prodotto da Mario Esposito con la regia di Alberto Nigro, è visionabile al seguente link:

https://www.rai.it/raicinema/video/2023/11/Premio-Penisola-Sorrentina—Serata-donore-6e62a9e6-dbde-43d4-bea5-326c14ab8d32.html

 

L’attrice Corinne Clery tra le premiate dell’edizione 2023

Ambiente e guerre: No-Extinction lancia una nuova campagna ambientalista e pacifista

In un contesto globale dove l’umanità affronta minacce senza precedenti, nasce il movimento “No-Extinction”, un’iniziativa internazionale dedicata alla salvaguardia ambientale e alla promozione della pace

Castelfiorentino, 27 novembre 2023 – Il nostro pianeta è a un bivio critico: affrontiamo i rischi di una guerra nucleare, dell’ascesa incontrollata di una intelligenza artificiale e dei cambiamenti climatici. Queste sfide non solo minacciano il nostro presente, ma anche la sopravvivenza stessa della specie umana.

“No-Extinction” lancia una nuova iniziativa ambientale e pacifista di portata globale, mirata a unire i cittadini, gli studenti, gli attivisti e i sindacati di tutto il mondo, in un’azione concertata per indurre i governi a impegnarsi in una transizione sostenibile e pacifica.

I cambiamenti climatici, in particolare, in quanto molto lenti ma già una realtà, rappresentano una minaccia subdola e più progressiva del previsto, a causa di vari fenomeni naturali che si autoalimentano, praticamente dei circoli viziosi che amplificano gli effetti del riscaldamento globale.

Le conseguenze che ne derivano, come gli eventi estremi e scioglimento dei ghiacci sono già visibili e richiedono un’azione immediata. Allo stesso modo, il potenziale pericolo rappresentato dall’intelligenza artificiale necessita di una regolamentazione attenta per evitare conseguenze impreviste. Infine, raggiungere l’obiettivo di una pace globale è necessario per deviare le risorse finanziarie e operative dell’apparato militare e metterle a disposizione della lotta e resilienza ai cambiamenti climatici, ma soprattutto per evitare un altro rischio di estinzione: quello di una guerra nucleare.

Per affrontare queste sfide globali, è indispensabile un nuovo approccio. “NE” propone la creazione di un’autorità internazionale, composta da esperti e scienziati, che possa intervenire con misure efficaci e sanzioni verso le nazioni che non aderiscono a direttive ambientali.

I governi attuali, spesso limitati da prospettive a breve termine, si sono dimostrati inadeguati nel gestire queste crisi.

Per poter raggiungere una pace globale viene anche proposta una riforma dell’ONU che preveda l’eliminazione dei veti e gli dia maggiori poteri.

“NE” chiama a raccolta studenti, dipendenti, attivisti e cittadini di tutto il mondo per unirsi e mettere in atto scioperi, manifestazioni non violente e azioni legali climatiche per catalizzare il cambiamento.

Le risorse per finanziare la transizione si possono reperire da una carbon tax, da una tassazione più progressiva di utili, grandi ricchezze e speculazioni finanziarie, da una vera lotta all’evasione fiscale e dalla riduzione delle spese militari.

Sul sito web multilingue www.no-extinction.org  sono disponibili approfondimenti e risorse informative come il libro “Come evitare l’estinzione (e rendere il mondo migliore)” e la presentazione multimediale Powerpoint “I cambiamenti climatici in pillole”, particolarmente utile per il contesto educativo, che possono essere scaricate liberamente.

È possibile anche iscriversi alla Newsletter e seguire i social media per rimanere aggiornati sulle varie attività e iniziative.

 

 

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Per interviste ed informazioni:

Pietro Mugnaini – mail@no-extinction.org

Telefono: 348 6063266

 

 

 

Guerra: gli scienziati offrono una soluzione per la pace

L’Unione Globale degli Scienziati per la Pace offre una tecnologia comprovata per
la pace, la sicurezza e una rapida risoluzione dei conflitti

Roma, 24 novembre 2023 – Una lettera aperta al Presidente degli Stati Uniti e a tutti i leader mondiali è apparsa venerdì 3 novembre come annuncio a tutta pagina nel Wall Street Journal. Questa lettera offre “una tecnologia comprovata per la pace, la sicurezza e una rapida risoluzione dei conflitti” in Ucraina, Medio Oriente e ovunque nel mondo ed è stata pubblicata a cura della Global Union of Scientists for Peace. Un’organizzazione globale di scienziati, leader politici e studiosi di diversi campi, che ha sede presso la Maharishi International University a Fairfield, Iowa, USA.

Il costo per la pace? Inferiore a un giorno di guerra

Il Dott. Tony Nader, Presidente della Global Union of Scientists for Peace è un medico formatosi ad Harvard, con un dottorato in Neuroscienze del Massachusetts Institute of Technology ha detto riguardo la sua scoperta che “la soluzione rivoluzionaria si basa sul valore fondamentale della vita, ovvero la coscienza, e costerebbe meno di un giorno di guerra”.

Scientificamente confermato da 56 studi

“La ricerca ha scoperto che piccoli gruppi che praticano assieme la Meditazione Trascendentale e il programma avanzato MT-Sidhi creano un effetto di coerenza, che riduce significativamente violenza, criminalità e guerra.

“Questa tecnologia della coscienza è stata confermata in 56 studi, di cui 28 sono stati pubblicati su riviste scientifiche con revisione paritaria. Da ricerche durate oltre 40 anni, possiamo affermare definitivamente che questa soluzione funziona.”

Coerente con le moderne teorie di fisica e neuroscienze

“Questa tecnologia non è solo confermata dalla ricerca empirica condotta a livello globale, ma è anche coerente con le moderne teorie di fisica e neuroscienze”, ha detto il Dott. Nader.

Oltre 600 Studi mostrano benefici per l’individuo

“Sappiamo da oltre 600 studi che questa tecnologia riduce significativamente gli effetti dei traumi negli individui, riducendo ansia, depressione e rabbia”.

“Ciò che potrebbe sorprendere è che la radice quadrata dell’uno percento di una popolazione che pratica questa tecnologia in gruppo riduce conflitti, criminalità, malattie, incidenti e altre tendenze negative in intere società, nazioni e persino in tutto il mondo”, ha detto ancora il Dott. Nader.

Prove scientifiche che la pace è possibile

La lettera pubblicata sul Wall Street Journal include 3 grafici che mostrano alcuni dei principali risultati scientifici.

Uno studio, pubblicato nel 2005 sul Journal of Social Behavior and Personality, mostra gli effetti di sette grandi assemblee di esperti nel creare la pace, che praticavano insieme il programma di Meditazione Trascendentale e MT-Sidhi, durante la fase più intensa della Guerra del Libano, dal 1983 al 1985.

Lo studio ha rilevato che questi gruppi “hanno notevolmente ridotto la violenza della guerra e migliorato il progresso verso la pace. Spiegazioni alternative sono state esplicitamente controllate nell’analisi dello studio.”

Un secondo grafico nel Journal mostra i risultati di un esperimento a Washington DC nell’estate del 1993. In due mesi, un gruppo di esperti nel creare pace e che praticavano la Meditazione Trascendentale è cresciuto da 800 a 4.000 presenze.

Quando le dimensioni del gruppo “hanno superato la dimensione della soglia prevista per produrre cambiamenti misurabili, i tassi di criminalità sono crollati. Omicidi, stupri e aggressioni sono diminuiti del 23,3%.

Modelli alternativi sono stati attentamente controllati nell’analisi dello studio. Una commissione indipendente di revisione del progetto composta da 27 scienziati provenienti da tutti gli Stati Uniti ha monitorato l’esperimento e lo studio è stato pubblicato su Social Indicators Research nel 1999.

Il terzo grafico nel Journal mostra i risultati negli Stati Uniti in un periodo di 17 anni.

Questo studio è stato pubblicato sul World Journal of Social Science nel 2022. Ha riscontrato riduzioni medie di circa il 20% in omicidi, stupri, aggressioni, rapine, morti per droga, incidenti stradali e morti di bambini per lesioni. Secondo questo studio, “Questi risultati supportano la teoria che questo approccio ravviva un effetto di campo della coscienza in tutta la società, portando a miglioramenti diffusi nella qualità della vita.”

Niente da perdere: tutto da guadagnare

“Cosa c’è da perdere nel provare una soluzione confermata da così tante prove scientifiche? Questa soluzione può essere provata anche mentre le lotte continuano. Il nostro mondo non può permettersi di aspettare”, ha affermato il Dott. Nader.

Un invito ai filantropi

Quando gli è stato chiesto perché questa soluzione non viene applicata dai governi quando ci sono così tante prove che funziona, il Dott. Nader ha dichiarato: “I governi sono sempre lenti nel provare nuove tecnologie. Sta ai singoli privati e alle organizzazioni fare qualcosa per primi, per dimostrare cosa funziona.

Stiamo facendo tutto il possibile, ed in oltre 4 decenni abbiamo investito più di 200 milioni di dollari per dimostrare e studiare l’efficacia di questa tecnologia della coscienza.

Sarà di enorme aiuto se dei benefattori si faranno avanti ora per stabilire permanentemente questi gruppi. Invito tutti i filantropi a creare immediatamente una pace mondiale permanente”, conclude il Dott. Nader.

Per vedere l’annuncio sul Wall Street Journal: clicca qui.

Per ulteriori informazioni sul programma avanzato si può visitare il sito internet www.GUSP.org.

 

 

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Per le richieste dei media:

Email: media@GUSP.org

Tel: +1-641-418-3400

 

Per interviste con il Dott. Nader:

Email: chairman@GUSP.org.

 

Contatti in Italia:

Fondazione Maharishi
Tel. 045 245 7449
Email: info@fondazionemaharishi.org

 

 

 

Indagine Protolabs: il settore aerospaziale raggiungerà 3.600 miliardi di dollari

Roma, 23 novembre 2023 – L’industria aerospaziale si trova di fronte ad un’enorme sfida per l’innovazione, con la necessità di ridurre le emissioni di carbonio e di ristrutturare la supply chain a seguito della continua incertezza geopolitica. Il settore nel complesso vale attualmente circa 741 miliardi di dollari nel 2022, supererà i mille miliardi tra il 2025 e il 2026 e raggiungerà i 3.600 miliardi nel 2041 (studi PWC + Statista).

L’indagine: 150 interviste tra le aziende di punta del settore aerospaziale europeo

Forte di queste premesse Protolabs ha chiesto ai principali operatori europei del settore aerospaziale di esprimere la loro opinione su come si svilupperà l’innovazione.

Sulla base delle informazioni raccolte,  il rapportoE’ tempo di accelerare: l’industria aerospaziale sta al passo dell’innovazione?” rileva come all’interno del settore c’è una chiara consapevolezza che la vera innovazione verrà dalla necessità di sviluppare nuovi prodotti. Tre quarti (76%) dei rispondenti al sondaggio concordano sul fatto che la spinta all’innovazione sarà trainata dallo sviluppo e commercializzazione di nuovi prodotti.

Nell’indagine, emerge come la sostenibilità sia sempre più tenuta in considerazione, diventando priorità per il cambiamento secondo il 64% degli intervistati. Più della metà (55%) afferma che l’industria aerospaziale europea può diventare significativamente più competitiva sforzandosi di diventare leader mondiale nella sostenibilità. E i dirigenti intervistati vogliono che l’Europa faccia da apripista.

Lo sviluppo futuro

Alla domanda su quali saranno gli assi di sviluppo strategico per l’industria aerospaziale europea, un terzo (34%) sostiene che le consegne commerciali con droni saranno una concreta opportunità per l’intera industria. A questi, si aggiunge un ulteriore 32 per cento rappresentato dai servizi privati di consegna della posta. Non vi è alcun dubbio, secondo quanto emerso, che il mercato delle consegne con droni sarà in forte sviluppo nei prossimi anni.

La recente pandemia ha insegnato che, se sollecitate, le aziende possono essere flessibili nell’andare incontro alle esigenze dei lavoratori, di fatto il lavoro da casa è diventato una norma, tanto che sono gli stessi lavoratori ad aspettarsi una certa flessibilità dai datori di lavoro. Il 57% delle aziende riconosce questo aspetto e ritiene che un maggior grado di lavoro flessibile o ibrido aiuterà la propria azienda ad innovare.

Ciononostante, alla domanda su quali siano i modelli di lavoro ottimali, la maggior parte (56%) vuole che i propri dipendenti siano fisicamente presenti in sede per 5 giorni alla settimana.

Nel commentare il rapporto Matteo Carola, Country Manager per l’Italia di Protolabs, afferma: “Dall’indagine emerge un paradosso che non solo l’industria aerospaziale dovrà risolvere. La crescente richiesta di maggior flessibilità da parte dei lavoratori dovrà trovare un equilibrio con l’esigenza di essere presenti sul luogo di lavoro per risolvere le problematiche e portare avanti l’innovazione.”

Innovazione

La parola d’ordine nel settore aerospaziale rimane innovazione: gli obiettivi ambiziosi di azzeramento delle emissioni al 2050, lo sviluppo di nuovi prodotti anche con tecnologie all’avanguardia come la stampa 3D, il rimanere competitivi nell’attrarre nuovi talenti e il garantire la supply chain attraverso la produzione in paesi amici sono i cardini su cui l’industria aerospaziale europea sta incentrando il proprio sviluppo.

È possibile scaricare una copia completa del rapporto al link https://esplorare.protolabs.com/rapporto-2023-innovazione-nel-settore-aerospaziale/

PROTOLABS

Protolabs è il servizio di fabbricazione digitale più rapido e completo al mondo. Le sue fabbriche digitali producono pezzi a basso volume in pochi giorni, mentre la sua rete di partner di produzione offre capacità avanzate di produzione a prezzi di volume per quantità più elevate. Il risultato è un’unica fonte di produzione, dalla prototipazione alla produzione, per gli sviluppatori di prodotti, gli ingegneri e i team della supply chain di tutto il mondo.

Per scoprire le prossime novità basta tenere d’occhio il sito internet  www.protolabs.com/it-it.

 

Violenza sulle donne e diritti delle iraniane, nello spettacolo “Le Mille e non una notte di più”

Roma, 23 novembre 2023 – Violenza sulle donne e la lotta delle iraniane: questo il fulcro dello spettacolo “Le Mille e non una notte di più” in cartellone dal 23 al 26 novembre a Roma, presso il Teatro di Trastevere. La pièce di Silvia Bordi con la regia di Maria Sofia Palmieri , che ne è interprete con Michael Dodi e con Fabrizia Sorrentino vedrà anche la partecipazione di Freakybea, cantautrice pop rock impegnata nella lotta alla violenza sulle donne.

Un grido per le donne, dalla Persia all’Iran

Le Mille e una Notte: Shaharazad lotta per la sua vita ogni sera raccontando una favola al suo sultano per evitare di essere decapitata.

Iran: uno stato al cui governo è insediato da tempo un regime sanguinario dove la tortura e l’uccisione dei suoi cittadini (donne, uomini, ragazzi) è la pratica all’ordine del giorno se non addirittura rimedio e soluzione di ogni problema.

Violenza sulle donne: a partire dai più recenti avvenimenti fino ad arrivare ad agghiaccianti statistiche dove è stato calcolato che, solo nell’arco di quest’anno 2023, avviene un femminicidio ogni 72 ore. Questi i 3 ingredienti essenziali che hanno portato allo sviluppo di una forte tematica in uno spettacolo: “Le Mille e non una notte di più – Un grido per le donne dalla Persia all’Iran”, pièce teatrale di Silvia Bordi. In scena a Roma, al Teatro Trastevere dal 23 al 26 novembre con la regia di Maria Sofia Palmieri, interprete assieme a Michael Dodi e Fabrizia Sorrentino.

Storytelling fra musiche, danze e canti orientali

All’interno dello spettacolo sono numerose le partecipazioni di artiste, sia per quanto riguarda la partecipazione attiva sia per quanto riguarda il corredo in ambito stilistico e di immagine. Per la parte coreografica le danzatrici Paola Manca ed Elisa Scapecchia con il corpo di ballo dell Hafla Dancers. Freakybea, cantautrice pop rock italiana, correderà lo spettacolo per la parte canora. La stylist e curatrice d’immagine è Petronilla Corsaro, al fianco della quale numerosi brand e stilisti hanno fornito il loro supporto.

“Mi guardo allo specchio, non per sapere se sono sufficientemente bella, ma perché potrebbe essere l’ultima volta. Ogni passo sulle scale, è un battito di vita in meno per me”. Shahrazad è la protagonista ed eroina che se riuscirà a sopravvivere lo farà anche per le donne che vengono maltrattatte, violentate e uccise ogni giorno per mano di uomini carnefici ed una società terribilmente malata. In questo spettacolo viene messa in discussione anche la figura del Sultano, sotto un aspetto che ne evidenzia vulnerabilità e tormento interiore. Questa dualità di prospettiva umana, di vittma e carnefice, maschile e femminile, potrà essere di ispirazione per ritrovare un equilibrio interiore e promuovere speranza.

Freakybea: “Sono Tornata”, il brano denuncia contro la violenza sulle donne

Freakybea porterà il suo brano di denuncia contro la violenza sulle donne, premiato nel 2022 per il suo impegno sociale e culturale. Un brano che celebra la rivalsa ed il riscatto nei confronti di tutti quei comportamenti che assorbono energie, sogni, speranze, stima e fiducia, protratti a danno della figura femminile. La cantante affonda a piene mani e cuore nella sua esperienza personale che l’ha vista essere vittima di questo tipo di comportamenti e ne ha portato le conseguenze per lungo tempo.

Violenza sulle donne: un tavolo di discussione

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si terrà anche un tavolo di discussione con la partecipazione di numerose figure coinvolte nella tematica. La stessa cantante Freakybea porterà la sua esperienza in qualità di vittima di violenza da parte del suo ex compagno.

 

Maria Sofia Palmieri

 

 

Freakybea

 

 

Inclusion for children: dall’Unifg un nuovo protocollo di ricerca ritagliato sui bisogni di bambini e bambine

Foggia, 23 novembre 2023 – Da gennaio a maggio 2024 il centro di ricerca educativa Learning Science hub dell’ateneo foggiano Unifg condurrà un progetto rivolto a bambini e bambine del territorio: 7 laboratori per le classi prime della provincia, in un percorso che toccherà diversi ambiti, dall’arte alla musica, dall’alfabetizzazione emotiva allo sviluppo di spirito critico.

Obiettivo? Rendere le classi il più inclusive

Nel 2021 l’ex presidente dell’INVALSI Anna Maria Ajello pubblicava un articolo sul concetto di ”imparare ad imparare”, una competenza chiave che si dovrebbe insegnare fin dalla scuola primaria.

La società contemporanea è una società “della conoscenza”, scrive Ajello, dove l’individuo è immerso ogni giorno nell’informazione e in un flusso di dati praticamente illimitato. Ecco quindi che la scuola cambia, l’educazione cambia: ai giovani cittadini e alle giovani cittadine del domani serve un modello di apprendimento che consenta loro di continuare ad imparare per tutta la vita (lifelong learning). Ovvero adattarsi ad un mondo che cambia velocemente, acquisendo nuove competenze di volta in volta.

Il capoluogo dauno ospiterà, con il patrocinio dell’Unifg, un festival dedicato alla valorizzazione delle differenze, l’Inclusion Fest, con un affondo specifico sulle disabilità.

“Il programma che abbiamo ideato cerca di abbracciare diverse sfumature dell’inclusione” spiega la promotrice dell’evento, Giusi Toto, “anche se ovviamente, lavorando in un luogo di formazione quale l’Università, il nostro primo pensiero va agli studenti con Bisogni Educativi Speciali. La prima giornata è stata dedicata all’accessibilità: parleremo di tecnologie inclusive, con uno sguardo alle possibilità offerte dal settore videoludico, ma anche di sport. La seconda giornata ha visto un approfondimento sulla scuola, dalle recentissime evoluzioni della didattica in ambienti digitali al valore di arte e musica per la pedagogia speciale. L’ultima giornata ha radunato esperti di fama nazionale per condividere alcune riflessioni conclusive delle tre giornate, sul valore dell’inclusione e sul lavoro che bisognerà svolgere in futuro”.

Come ci racconta il professor Danilo Leone, “in questi mesi stiamo potenziando tutte quelle iniziative che vedono protagonista la città e il territorio; rafforzare l’alleanza con le comunità e i territori significa registrare le reali esigenze dei cittadini attraverso un processo democratico e partecipativo. Con questo festival universitario, per esempio, si intende valorizzare alcune delle eccellenze locali, partendo dalle arti performative, ma non solo. L’area di Archeologia della nostra Università allestirà, in esclusiva assoluta per il festival, uno stand che racconterà l’arte e la civiltà degli antichi Dauni.

Numerosi anche i laboratori proposti: nella prima giornata, ad esempio, il team torinese di Novis Games, vincitore del premio DigithOn2023, farà sperimentare ai partecipanti un innovativo ambiente di gioco accessibile a persone con disabilità visive; il giorno seguente la scrittrice Paola Nicoletti, autrice di “Raccontami il mare che hai dentro”, condurrà un laboratorio di espressione letteraria; e ancora, si prevedono un esperimento teatrale sulla Storia della Medicina presso l’aula Turtur dei due dipartimenti di Scienze mediche e un laboratorio enogastronomico in collaborazione con il DAFNE; un laboratorio sportivo a cura del CIP; attività laboratoriali per lo sviluppo di soft skills, a cura di dottorandi e docenti Unifg. Tra gli studiosi e gli esperti dell’inclusione invitati ad intervenire nel corso delle tre giornate si contano il professor Tommaso Minerva, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, il professor Dario Ianes, co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento, il professor Fabio Bocci, dell’Università Roma Tre e il dottor Francesco Egidio Cipriano, psicologo, informatico e coordinatore AICA nel Meridione.

Il protocollo Inclusion for children (Ifc), messo a punto dal team di ricerca Learning Science hub (LSh) dell’Università di Foggia, parte proprio da questo appunto: coinvolgere studenti e studentesse in una didattica non puramente nozionistica, ma che possa insegnare competenze utili “per la vita”, in prospettiva di “permanenza”. Empatia, creatività, spirito critico saranno gli ingredienti principali dei 7 laboratori pratici per le scuole, in cantiere presso il Dipartimento di Studi Umanistici.

“La scuola è un habitat che frequento sempre molto volentieri, per anni ho avuto l’onore di insegnarci” racconta Giusi Toto, coordinatrice del Learning Science hub e responsabile scientifica del progetto, “ho avuto modo di osservare dall’interno meccanismi e fragilità del sistema didattico. Adesso, da ricercatrice di ambito pedagogico, mi pongo molti quesiti che partono proprio dall’esperienza lavorativa che ho svolto in passato, e mi chiedo per esempio: quali sono le competenze che la scuola dovrebbe lasciare ai giovani, e come dovremmo trasferirle? Io credo che, affianco allo studio della storia o della matematica, ci sia bisogno di insegnare competenze per la vita, life skills. Per farlo, la lezione frontale non basta”. Nella visione proposta da Giusi Toto, ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università di Foggia, la logica laboratoriale è vincente in questo tipo di percorso formativo. Alla prima fase di sperimentazione hanno già aderito ben 14 classi e la call to action è aperta fino al mese di dicembre 2023. Il team del learning science hub, infatti, avvierà le attività a partire da gennaio 2024 e fino al termine delle lezioni con un mega evento di chiusura delle attività.

“Inclusione” è la parola chiave che fa da filo rosso per ognuno dei 7 laboratori proposti alle scuole foggiane, ma non solo: il protocollo si inserisce in una serie di progettualità promosse dal LSh per studiare modelli educativi e sociali paritari e accoglienti. La proposta di Inclusion for children già inoltrata alle scuole del territorio per mezzo dell’Ufficio Scolastico Territoriale, e consisterà nei seguenti laboratori:

  • EsplorArte Inclusivo
  • Scopriamo l’Empatia – Camminando nei Panni degli Altri
  • Musica Inclusiva: Suoniamo Insieme
  • E tu, che emozione sei?
  • Esploriamo la Creatività attraverso l’Arte e l’Espressione
  • A spasso con le Emozioni e l’Empatia
  • Analisi critica di notizie e fonti informative

Il protocollo Ifc è stato presentato in anteprima al Convegno internazionale Erickson tenutesi nei giorni 17-19 novembre scorsi presso il Palacongressi di Rimini, dove l’Università di Foggia ha presentato le sue ultime ricerche nel campo dell’Inclusione e dell’innovazione didattica. In conclusione, aggiunge il prof. Luigi Traetta, Direttore del TFA Sostegno di Foggia, che: “il tema della ricerca-azione pervade sempre di più il dibattito nazionale e internazionale soprattutto in relazione all’inclusione sociale. A ridosso del XIV Convegno per la Qualità dell’Inclusione Erickson, tenutosi a Rimini e che ci ha visti protagonisti come unifg, è emersa la richiesta specifica sia del mondo accademico che dei professionisti, di protocolli efficaci e validati dalle Università che forniscano strumenti innovativi per la costruzione delle società del futuro”.

Per maggiori informazioni, è possibile scrivere una mail a learningsciencehub@unifg.it

 

 

 

 

Teatro: al Sitfy – Festival di Sharm el Sheikh in scena l’ultimo atto della trilogia teatrale di Fabio Omodei

Al Sitfy – Festival di Sharm el Sheikh il regista Fabio Omodei mette in scena l’ultimo atto della trilogia teatrale sull’estinzione del genere umano

Sharm el Sheikh, 22 novembre 2023 – L’ultimo atto della trilogia teatrale sull’estinzione del genere umano, del regista Fabio Omodei, andrà presto in scena al Sitfy Festival di Sharm el SheikhSi sta per chiudere, sullo stesso palcoscenico, un cerchio aperto il 1° aprile del 2019, quando la Compagnia Sofia Amendolea andò in scena per il festival di quell’anno. 

La platea era gremita di personalità internazionali del mondo teatrale, cinematografico e politico ed in prima fila vi era Eugenio Barbaultimo dei grandi maestri di teatro in vita del ‘900

Tutti presenti per assistere alla Prima dello spettacolo Illusion, scritto e diretto da Fabio Omodei, uno dei registi più acclamati ed apprezzati nel panorama teatrale internazionale. 

Tutti in piedi, con applausi interminabili, a conferma di uno spettacolo sfavillante. Ma non tutti sapevano che in quel momento non stavano applaudendo ad un semplice spettacolo teatrale. Infatti era solo l’inizio. 

Nel novembre 2021, sullo stesso palcoscenico ci fu l’atto secondo, The Last Flowers. Un rompicapo teatrale ed una storia incredibile, con performers preparati ed immensi e protagonista Sofia Morabito, che vince il Premio Miglior Attrice

Una macchina scenica perfetta guidata egregiamente da Omodei che, continuando la storia di Illusion, crea nello spettatore ansia, eccitazione e voglia di andare avanti, come in una bellissima serie Netflix. 

Si iniziava così a comprendere la storia raccontata, con al centro l’essere umano e quello che ha fatto per arrivare all’estinzione. Il pubblico era in delirio, e Omodei annunciò al termine dello spettacolo davanti alle telecamere del TgRai che non era ancora finita.

Ed eccoci giunti ora al 26 novembre 2023, quando si chiuderà il cerchio sullo stesso palcoscenico.

È in arrivo infatti la corazzata Apnea

“Nove performers sul palcoscenico per oltre un‘ora terranno con il fiato sospeso il pubblico”Questa l’unica indiscrezione avuta dalle testate giornalistiche internazionali che hanno visto lo spettacolo.

Una storia raccontata con amore e passione, con la sensazione di non credere a ciò che si sta vedendo. 

Omodei tratta tematiche delicatissime e attuali in modo geniale, e solo pochi fortunati stanno per assistere all’atto finale di una trilogia che a questo punto speriamo prima o poi possa diventare una serie televisiva. 

Al Sitfy – International Festival, diretto dal regista e produttore egiziano Mazen El Gharabawy, vanno in scena oltre 100 spettacoli e numerosi eventi culturali da tutto il mondo. Il Festival, che è considerato tra i più importanti tra quelli di teatro a livello mondiale, dedicherà questa edizione all’Italia

La Compagnia Teatrale Sofia Amendolea, con lo spettacolo Apnea, è stata scelta quindi per onorare il teatro italiano.

L’evento sarà ripreso da numerose Tv Internazionali, e sono coinvolte nel Festival l’Ambasciata iItaliana, l’Istituto di Cultura ed il Consolato Italiano a Sharm el Sheikh. 

Queste alcune domande rivolte al regista Omodei, a pochi giorni dalla partenza.

D: Sullo stesso Palcoscenico qualche anno fa ha incontrato e conosciuto Eugenio Barba; la stampa Internazionale di allora aveva messo iin relazione i vostri lavori. Quest’anno ci saranno numerosi ospiti di livello internazionale, oltre 100 spettacoli provenienti da tutto il mondo. Come fanno gli attori a rimanere concentrati sullo spettacolo, sapendo ciò che è stato il passato e ciò che sarà il presente?

R: Andiamoci piano, Barba è un fuoriclasse, uno degli ultimi maestri di teatro rimasti al mondo, che ha fatto la storia del teatro e che continuerà ancora a farla. 

Io sono qui, faccio il mio mestiere e cerco di farlo al meglio, e per me conoscere Eugenio Barba è stato un grande privilegio. A fine spettacolo mi abbracciò e mi fece i complimenti per lo Spettacolo Illusion, è stato un bel momento. 

Ma adesso dobbiamo essere concentrati, preparati mentalmente, fisicamente ed artisticamente. La mentalità giusta porta sempre a dei risultati eccellenti, mentre la presunzione porta al disastro. 

Poi c’è l’allenamento, parlo di quello fisico, perché uno spettacolo come Apnea richiede uno sforzo notevole. 

E poi ci sono le prove; tutto si gioca durante le prove. Non ci possono essere distrazioni, cali di tensione, tutto deve essere rapportato a come se fossimo davanti al pubblico.  Non si può mollare di un centimetro, e se accade si perde.

D: Dove nasce l’idea di scrivere e dirigere una trilogia teatrale?

R: Volevo mettere il focus sull’essere umano e su come i suoi errori possano portare all’estinzione. Apnea guarda al futuro e diventa un messaggio per il presente: quando non c’è più l’amore sul pianeta Terra, il genere umano commette errori e giunge al suo epilogo.

D: Ci racconti il momento più difficile ed il momento più emozionante durante la tournée internazionale di Apnea?

R: In uno spettacolo come Apnea che viaggia per il mondo ci sono stati tanti momenti difficili e tanti momenti molto emozionanti. 

Sicuramente uno dei momenti più complessi è stato quando abbiamo saputo del teatro dove avremmo fatto spettacolo al Cairo. Una platea immensa disposta come in un circo. Infatti, tutta la struttura teatrale era praticamente molto simile, con le dovute proporzioni, alla struttura del teatro del Cirque du Soleil. 

Ci siamo preparati molto mentalmente per affrontare una tipologia di teatro molto complessa e quando siamo arrivati a teatro ci siamo resi conto di quanto fosse impegnativo quello spazio, visto che non si vedeva la fine della platea. 

Invece, il momento più bello sicuramente è stato a Tangeri quando da una busta bianca è uscito fuori il nome Apnea come vincitore del Festival…è stato bello… molto bello!

D: Mi sembra un momento storico molto importante per la Compagnia Sofia Amendolea…

R: Si, siamo molto contenti per questo; vorrei ricordare anche Jerusalem Romeo JulietIllusion e Lady Hamlet con la regia di Paolo Alessandri in scena a Roma nel mese di dicembre.

Abbiamo lavorato e stiamo lavorando a progetti importanti con un grande respiro internazionale che possano essere godibili per un pubblico italiano ed estero. E bisogna sempre andare avanti, senza fermarsi mai.

D: Debutto ad Amman in Giordania, poi Casablanca, El Cairo, Tangeri ed adesso Sharm el Sheikh. Quanto gli attori di Apnea si rendono conto della grande esperienza che stanno vivendo? 

R: Ti ringrazio della bella domanda che non è per nulla scontata. Viviamo in un mondo dove bruciamo e consumiamo tutto. Tutto passa e nulla permane direbbe Eraclito. Spesso viviamo la vita esattamente come quando scorriamo le foto di Instagram: hanno un po’ di valore solo nel momento in cui le stai vedendo, poi nel momento in cui si passa alla seguente, ci siamo già dimenticati di quello che abbiamo appena visto. 

Per me questo è un argomento centrale all’interno del gruppo, cerco sempre di far godere a tutti l’attimo, l’Hic et Nunc, il qui ed ora che tra l’altro è il motto del nostro logo. 

Mi ricordo, dopo lo spettacolo a Casablanca, in un teatro meraviglioso, ho chiesto agli attori di non andare nei camerini ma di sedersi sul palcoscenico, quando il pubblico era andato via. Ho chiesto loro di ascoltare il silenzio di un teatro vuoto. 

É stato un altro bel momento, ci siamo goduti l’attimo, dovrebbe essere sempre così.

D: Cosa si aspetta dal Pubblico a Sharm el Sheikh?

R: Nulla. Il pubblico decide, punto e basta. Ma sicuramente mi aspetto il massimo dai miei performers.

Siamo in un momento storico delicato, siamo a ridosso della Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne, stiamo chiudendo un cerchio di una trilogia nata su questo palcoscenico 4 anni fa, e siamo davanti a mezzo mondo che ci guarda dal vivo ed in televisione. 

Bisogna entrare in scena con la mentalità giusta, sapendo di essere preparati ad affrontare questa meravigliosa sfida. E poi il pubblico, come è giusto che sia, deciderà cosa fare.

D: Per finire ci dice chi sono i suoi attori e se dovessi dar loro adesso un consiglio, cosa diresti?

R: Mi accompagnano in questa avventura, Francesca Alessi, Monica Attianese, Marco Boccaccini, Lorenzo Baruzzi, Maria Antonietta Calamita, Martina d’Agostino, Andrea Giovagnola, Gianluca Rossetti, Giorgia Sirri ed in questa edizione di Apnea ci sarà anche Chiara Ghiringhelli. 

Ma mi permetta di ricordare e ringraziare Monica Raponi per i costumi e le scene, Danilo Butcovich per la Lingua Inglese, Valeria Fiore coach Voce e poi Paolo Alessandri che insieme a me e Monica Raponi dirige la Sofia Amendolea.

Soprattutto vorrei ringraziare il nostro Console Italiano a Sharm el Sheikh, il Dott. Fabio Brucini, una persona veramente splendida per la sua competenza e disponibilità. 

E poi infine cosa direi adesso ai miei attori? Andate ad allenarvi.

Arte: a Milano la retrospettiva su Ruffo Caselli, il caposcuola dell’Esistenzialismo Cibernetico

Roma, 22 novembre 2023 – Un’importante retrospettiva dal titolo “Ritorno a Milano”, dell’originale arte del pittore Ruffo Caselli (1932-2020), il caposcuola dell’Esistenzialismo Cibernetico, è stata inaugurata presso la sede di Milano della Azimut Capital Managment, in Via Foro Bonaparte 24,

Le tele proposte coprono un arco di mezzo secolo in cui l’artista dipingeva, proprio a Milano, eleganti robot dai sentimenti umani, ibridi uomo-macchina, automi intelligenti che rispondevano a programmi.

Ruffo Caselli frequentava ambienti artistici, era stato amico e discepolo di Lucio Fontana, esponeva nelle migliori gallerie lombarde le sue tele a olio, su cui, qualche volta, incollava o cuciva dei microchips.

I suoi robot, col passare degli anni, sono diventati indistinguibili dagli umani e dagli anni ’80 sono stati presentati con successo di pubblico e di stampa in gallerie e musei in Nord e Sud America, in Corea e in Russia.

A New York aveva incontrato grande notorietà presso il Center for the Multidisciplinary Study of Cybernetic Existentialism (www.cyberneticexistentialism.com) che ha curato tutte le sue mostre all’estero.

“Azimut è stata lieta di accogliere nei suoi uffici di Foro Bonaparte e regalare ai propri ospiti un’esperienza unica, grazie alla retrospettiva pittorica del maestro Ruffo Caselli. Un antesignano dell’Esistenzialismo Cibernetico e precursore visionario del dibattito etico che oggi si sviluppa in merito all’utilizzo sempre più invadente dell’Intelligenza Artificiale”, racconta Francesco Giuffrida,

La maggior parte delle tele in mostra erano state esposte negli anni 70 e 80, nelle più importanti gallerie milanesi. Ecco perché “il Ritorno a Milano” è il titolo che riassume il significato di questa mostra, di grande attualità visto l’evolversi delle intelligenze artificiali in ogni campo dello scibile umano.

Per ulteriori informazioni sull’artista rimandiamo al sito internet del Center for the Multidisciplinary Study of Cybernetic Existentialism, all’indirizzo www.cyberneticexistentialism.com.

Video sulla mostra: www.youtube.com/watch?v=9OSjfGxNiLE

 

 

Il mistero della trascendenza in “Così vicino, così lontano”, il nuovo libro di Sottocornola

Milano, 22 novembre 2023 – Claudio Sottocornola, filosofo e scrittore da anni impegnato in una indagine transdisciplinare sulla crisi del sacro in Occidente, e su una sua possibile rimodulazione, ci propone con “Così vicino, così lontano” (Velar, 2023, pp. 200), una serie di saggi dall’approccio filosofico-esistenziale ai temi focali della spiritualità e della teologia cristiana, rintracciando nell’inquietudine contemporanea la chiave d’accesso ai territori del sacro e della trascendenza.

L’autore infatti intende attraversare tali contenuti secondo un’ottica ermeneutica e inclusiva, ritenendo che avvicinare i temi dell’esperienza religiosa in un’ottica esclusivamente confessionale rischi di eludere la loro portata o vocazione universale, che caratterizza ogni grande esperienza spirituale, artistica, teoretica o mistica che sia.

E cita l’esperienza dello scrittore Erri de Luca che, “senza appartenere alla galassia credente, legge e medita la Bibbia quotidianamente, offrendoci poi meditazioni sia scritte che orali, ricolme di sapienza che verrebbe voglia di chiamare trascendente, ma senz’altro di una umanità integra e integrale”.

Citando la celeberrima affermazione di Goethe, “Dimmi che Dio hai e ti dirò chi sei”, Sottocornola sottolinea poi che è centrale capire cosa intendiamo per Dio, piuttosto che schierarsi in contrapposti schieramenti. Ma per far ciò diviene assolutamente preliminare familiarizzare con quanto la storia, la civiltà, la tradizione hanno depositato e traghettato sino a noi in termini di fede, arte, pensiero, spiritualità e vita, a proposito di sacro, trascendenza, senso o fine dell’esistenza.

Così l’autore, forte del suo habitus filosofico, si avventura in territori impervi, di solito praticati da una ristretta cerchia di addetti ai lavori per addetti ai lavori, cimentandosi in una analisi delle più ardue questioni di pertinenza della teologia sacra (ossia riferibile a Bibbia e Tradizione), con la libertà del filosofo ma, anche, il rispetto e la cura di chi avverte che esse interpellano in realtà l’umanità in quanto tale, e dunque esigono un approccio aperto, divulgativo, attualizzante.

A partire dalla contemporanea crisi della parola, sovraesposta e inflazionata a livello mediatico, egli propone dunque il recupero del suo significato biblico e metafisico, inoltrandosi nell’indagine della sua manifestazione esistenziale, storica e quotidiana.

Il rapporto fra tradizione e attualità, le suggestioni del Gesù storico, la considerazione della natura umana fra nichilismo e speranza, l’ineffabilità e la trascendenza del divino, il mistero trinitario nella sua declinazione inclusiva, gli abbozzi di una fenomenologia mariana, le possibilità di un recupero maturo della dimensione devozionale e affettiva, sono solo alcuni fra i temi affrontati.

Sullo sfondo il sogno di un superamento degli integralismi incombenti, e la considerazione del pluralismo come dono in funzione di una superiore unità, evidente nel capitolo conclusivo “Suggestioni per un tentativo di approccio transconfessionale”.

L’intento di Sottocornola insomma, nonostante la profonda empatia per la tradizione che egli indaga e nella quale si inscrive la sua ricerca, non è mai esclusivamente interno a tale tradizione ma, nell’esigenza di contestualizzazione ed ecumenicità che lo attraversa. Si avverte una prospettiva davvero universale e tuttavia consapevole che ad essa si concorre non da una astratta, indefinita e astorica posizione, ma  piuttosto a partire dal linguaggio, dall’esperienza, dalla tradizione che la vita ci consegna perché abbiamo a trasmetterla sviluppandone tutte le potenzialità inscritte.

La suddivisione del volume in due parti permette di attivare due diverse forme di lettura e due tipologie di interesse:

  • nei “Brevi” Sottocornola si addentra in una rilettura, ad esempio, del Gesù storico, ricca di spunti attualizzanti, non conformisti e a tratti provocatori rispetto ad una iconografia troppo spesso edulcorata e convenzionale;
  • negli “Sviluppi”, più analitici, l’autore propone invece riflessioni più articolate su aspetti specifici della spiritualità cristiana, come il mistero trinitario, la fenomenologia mariana, la devozione al Sacro Cuore, mai però dismettendo un habitus filosofico che sa guardare anche alla tradizione con uno sguardo innovativo, fornendone una interpretazione di grande interesse per l’uomo contemporaneo.

È evidente che Sottocornola, cogliendo la radicale crisi del sacro che attraversa l’Occidente, nel tentativo di salvarne il nucleo essenziale, si avvale di tutti gli strumenti che il pensiero suggerisce per traghettarne l’eredità verso un futuro chiamato a svilupparne la ricchezza nascosta, per trasmetterne il significato profondo alle generazioni che verranno. Ma anche a quanti, ormai nella piena maturità, avvertono l’esigenza di una nuova comprensione del paradigma cristiano, esautorato dalle forme di un nichilismo consumistico, che ha perso l’orizzonte della trascendenza come chiave di  lettura dell’esistenza umana.

Biografia

Claudio Sottocornola (Bergamo, 1959) si è laureato all’Università Cattolica di Milano con una tesi in Storia della teologia. Già ordinario di Filosofia e Storia nei licei, è stato anche docente di IRC, Materie letterarie, Scienze dell’educazione e Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo.

Iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1991, ha collaborato con diverse testate, radio e tv. Come filosofo si caratterizza per una forte attenzione alla categoria di interpretazione, alla cui luce indaga il mondo contemporaneo, ed ha spesso utilizzato musica, poesia e immagini per parlare a un pubblico trasversale, nelle scuole, nei teatri e nei più svariati luoghi del quotidiano.

È autore di numerose pubblicazioni, che coinvolgono tre aree tematiche prevalenti: l’autobiografia intellettuale, la cultura popular contemporanea, l’attuale crisi del sacro in Occidente e la sua possibile rimodulazione teologico-filosofica.

Fra le opere più recenti, “Parole buone (Marna/Velar, 2020), “Occhio di bue” (Marna, 2021), “Tra cielo e terra” (Centro Eucaristico, 2023), “Fiorire nel deserto” (Velar, 2023).

 

 

 

 

Lavoro: nei prossimi 4 anni le imprese cercheranno 72.600 figure ITC

Milano, 21 novembre 2023 – Lo aveva anticipato in modo lampante il report Almalaurea 2022: in cima alla classifica delle migliori lauree triennali per trovare lavoro c’erano quelle in area informatica e ITC, con un tasso di occupazione al 95,6%. Le imprese italiane hanno infatti un enorme bisogno di personale ITC, e continueranno ad averlo anche nei prossimi anni, mostrando numeri sempre più alti.

A confermarlo sono le più recenti previsioni realizzate dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e ANPAL, secondo le quali nel periodo compreso tra il 2023 e il 2027 le aziende italiane avranno un fabbisogno occupazionale complessivo pari a circa 3.800.000 unità. In media, insomma, 760.000 nuove assunzioni ogni anno, con una fetta molto importante rappresentata proprio dalle figure con competenze informatiche avanzate.

Da qui al 2027, infatti, il Sistema Informativo Excelsior vede la ricerca di ben 72.600 figure ITC. Si parla di professionisti da impiegare nei più diversi settori e nelle più differenti aree, anche grazie alla continua crescita di ambiti informatici come la Cyber Security, l’Intelligenza Artificiale e la Data Science, per non parlare dei Big Data. Ecco che allora le imprese italiane cercano e cercheranno sempre di più abili sviluppatori, aggiornatissimi ICT Security Manager, innovativi Business Intelligence Analyst, nonché Network Engineer, Cloud Specialist, Cyber Security Architect e via dicendo.

Di certo queste sono ottime notizie per tutte le persone con le competenze giuste per intraprendere una carriera nel mondo dell’informatica, per chi è già impiegato come per chi si sta studiando informatica all’università. Dal punto di vista delle imprese, però, questa “rincorsa” ai talenti informatici può presentare diversi ostacoli, legati all’effettiva difficoltà di reclutamento. Come è noto infatti il numero di professionisti presenti sul mercato è pericolosamente basso se confrontato con le effettive esigenze delle aziende: non a caso lo stesso Sistema Informativo Excelsior parla di un tasso di difficoltà di reperimento pari al 55,3% delle assunzioni programmate.

Sono quindi tante le imprese che si metteranno alla ricerca di professionisti ITC senza però riuscire a soddisfare questa esigenza, con processi di selezione del personale dispendiosi e inconcludenti. Da qui l’opportunità di rivolgersi a delle società di head hunting, che rappresentano «un doppio vantaggio» per le imprese. Come ci spiega infatti Carola Adami, CEO e Founder della società di ricerca e selezione del personale Adami & Associati, «il primo vantaggio è quello di avere la garanzia di un processo di recruiting gestito in modo altamente professionale, dalla creazione dell’annuncio di lavoro fino alla selezione dei talenti, senza nessun spreco di tempo da parte dell’azienda.

Il secondo grande vantaggio del rivolgersi a dei cacciatori di teste è poi quello di «ampliare in modo consistente la platea di potenziali candidati, sapendo che gli head hunter non si limitano a considerare i candidati attivi. Grazie al network di contatti costruito nel tempo, infatti i cacciatori di teste specializzati nella ricerca di talenti IT possono estendere la ricerca anche ai candidati passivi, ovvero a quei professionisti che presentano l’esperienza e le competenze ricercate, che non sono all’attiva ricerca di un lavoro ma che potrebbero prendere in considerazione una proposta ben formulata» spiega Adami.

In uno scenario dominato dalla difficoltà di reclutamento, quindi, affidarsi a degli head hunter specializzati in ambito IT può essere estremamente vantaggioso, per assicurarsi i professionisti necessari per la crescita della propria impresa.

 

 

 

 

 

 

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