Uomo e fauna: boom di partecipazione per il Coesistenza Festival in Val di Ledro

Conclusa la 2a edizione di Coesistenza Festival con numeri e partecipazione in forte crescita

Trento, 7 settembre 2023 – Dal dialogo e dalla conoscenza tutti possono trarne beneficio. Si conclude con questo pensiero il Coesistenza Festival 2023 che per tre giorni ha visto il territorio della Val di Ledro, in Trentino, impegnato in un dialogo a più voci sul tema della coesistenza tra uomo e fauna. 

Paure, pratiche di gestione, rapporto uomo/natura, media e stampa, diritto, giurisprudenza e norme, storia, arte, ecoturismo e molto altro ha visto coinvolto il pubblico, con oltre 700 presenze stimate sui 3 giorni, in 35 eventi differenti ciascuno dei quali ha avuto una consistente partecipazione da parte di un pubblico numeroso e appassionato.

Un dialogo partecipato che ha visto alternarsi assensi, dissensi e critiche, ognuno dei quali ha trovato spazio in una discussione equilibrata e aperta in cui sono emersi dubbi, incomprensioni, condivisioni e spunti di riflessione. 

Siamo davvero felici del risultato” – spiega Anna Sustersic presidente di PAMS Foundation – “dall’anno scorso abbiamo imparato e migliorato, quest’anno abbiamo trovato nuove sfide e fatto nuovi errori che ci serviranno ad evolvere; abbiamo ricevuto complimenti e critiche che ci hanno fatto riflettere, ma più di tutto siamo felici di essere riusciti a mantenere i toni equilibrati e produttivi che rendono il dialogo possibile e libero, contribuendo ad aumentare la conoscenza su un tema delicato, che va affrontato rispettandone la complessità”.

Il meraviglioso contesto di Malga Cita, generosamente messa a disposizione dal Gruppo Alpini Ledro, ha conferito all’evento un carattere suggestivo che ha favorito il crearsi di relazioni e scambi fra organizzazione, esperti e partecipanti provenienti da diverse regioni, come Piemonte, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia.

Il professor Marco Olivi, esperti delle istituzioni provinciali, nomi di rilievo come Marco Colombo e Giuseppe Festa, che con note e parole ha animato la serata di sabato, hanno dato particolare rilievo alla manifestazione che si conferma non solo come un’opportunità di apprendimento e discussione ma anche come un’occasione di intrattenimento e un modo per conoscere il territorio. Diverse le strutture locali coinvolte per ospitare relatori e pubblico, accorso da ogni parte d’Italia nella splendida cornice Trentina.. Apprezzatissima la collaborazione con Ledro Land Art, che con il suo percorso e gli artisti che hanno partecipato alla manifestazione, è riuscita a conferire un carattere di unicità e creatività all’evento. Molto apprezzate anche le attività outdoor come escursioni diurne e notturne che hanno accompagnato i partecipanti alla scoperta del territorio.

“Siamo molto contenti di aver ospitato il Coesistenza Festival quest’anno” commenta il Sindaco di Ledro Renato Girardi che ha chiuso con le sue parole questa 2a edizione “auspichiamo che questo dialogo imparziale e a più voci possa essere un modo per affrontare seriamente, e con sempre più temi e punti di vista, una questione che ci vede di fatto, e in diversa maniera, tutti coinvolti“.

Numerosi i supporter che hanno appoggiato l’iniziativa, in primis il Comune di Ledro e la SAT sezione ledrense che hanno patrocinato l’iniziativa insieme al Gruppo Grandi Carnivori del CAI, Patagonia, Fondazione Caritro, ITAS Mutua, LIFE WolfAlps EU, il Museo della Palafitte di Ledro, il Festival del Giornalismo di Verona, l’Ecomuseo della Judicaria, la Rete di Riserve Alpi Ledrensi, AIGAE, URUS Adventures, Calze GM, Ledro Land Art, Birra del Bosco, Cascada, Educare nel Bosco, Idea Montagna, il Trento Film Festival, The Clean Outdoor Manifesto, Octopus, Smarmellata, Talking Nat, Natcom.

“Insieme ai nostri supporter, che ringraziamo ancora una volta, ci incamminiamo verso un’edizione 2024 ancora più ricca e strutturata, sperando di confermare il trend di crescita delle scorse due edizioni” – spiega Francesco Romito ,vice-presidente dell’Associazione Io non ho paura del Lupo – “perché crediamo che continuare a parlare e raccontare la coesistenza con la fauna selvatica sia oggi fondamentale per migliorare la nostra qualità della vita e la nostra efficacia in quanto comunità”.

L’appuntamento con la nuova edizione di Coesistenza Festival è per il 2024, insieme a tutti gli eventi che ci accompagneranno verso la sua realizzazione, che avranno inizio già nei primi mesi del prossimo anno.

 

 

Ritorna il Coesistenza Festival: in Trentino l’analisi del rapporto tra uomo e natura

Trento, 28 agosto 2023 – Il rapporto tra uomo e natura è al centro della 2a edizione del Coesistenza Festival, che ritorna in Val di Ledro i n Trentino dall’1 al 3 settembre prossimi. Escursioni, caffè scientifici, dibattiti, cinema, teatro e tanto altro ancora: saranno 3 giorni pieni di attività ed eventi per esplorare insieme l’importante tema del rapporto fra uomo e fauna, e per capire le sfide, le criticità, le opportunità e le strategie per renderlo possibile.

Se ne parlerà in Val di Ledro, in una splendida cornice, fra laghi, montagne selvagge, storia e una favolosa accoglienza.

Cosa significa esattamente, oggi in un mondo fortemente antropizzato, la condivisione di spazi e risorse con la fauna? Quali strategie, quali limiti, quali necessità e quali criticità comporta la coesistsenza?

In compagnia di oltre 30 ospiti delle istituzioni locali, dei Parchi Nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco dello Stelvio, del Parco Adamello Brenta, del mondo venatorio e del mondo degli allevatori, esponenti dell’Università ma anche giornalisti, artisti, autori, fotografi e molti altri, l’1,2,3 settembre cercheremo di trovare risposte a queste domande, e alla più fondamentale ‘possiamo pensare di affrontare la coesistenza oggi? Con quali strumenti e con quali adattamenti?

Risposte da cui dipende la sopravvivenza di alcune fra le più iconiche specie del nostro pianeta e il nostro rapporto stesso con la natura.

In un momento in cui il tema è di così profonda attualità’ spiega Renato Girardi Sindaco del Comune di Ledro – che patrocinerà l’evento – ‘pensiamo che un’iniziativa del genere che promuove il dialogo, lo scambio e l’ascolto di molti diversi punti di vista sia un passo nella direzione giusta per riportare il dialogo all’interno della comunità e riuscire con essa a trovare nel dibattito, una strada verso una soluzione condivisa con chi vive il territorio.’

Nel meraviglioso scenario naturale di Malga Cita – messa disposizione dal Gruppo Alpini di Molina di Ledro, nel cuore artistico di LedroLandArt, del Museo delle Palafitte di Ledro e del Ristorante Rifugio al Faggio, Coesistenza Festival prevede tre giorni per esplorare camminando, ascoltando, dibattendo, guardando e facendo, i diversi lati della coesistenza, gli effetti, le conseguenze e le strategie messe in atto o possibili per poterla pensare in maniera realistica.

Da oggi, con aggiornamenti costanti, sarà possibile consultare il programma della seconda edizione del Coesistenza Festival. Le iscrizioni alle diverse attività verranno aperte nella seconda metà di agosto.

Coesistenza Festival edizione II è un evento patrocinato dal Comune di Ledro e dalla SAT sezione ledrense e supportato dai moltissimi partner che hanno creduto nella visione di questa iniziativa.

Per qualsiasi informazione relativa al Festival, al programma e alla logistica www.coesistenzafestival.it o scrivere alla mail info@coesistenzafestival.it.

 

Disabili: il barboncino Joy ed i Vip insieme per l’inclusione

L’appello alle stelle dello spettacolo ed alle cariche istituzionali a unirsi alla missione di sensibilizzazione di Joy e Sara: inclusione e amore oltre le barriere

Roma, 17 agosto 2023 –  Joy Barboncino Toy è il cane celebrità amato in tutto il mondo, non solo per il suo musetto carino, ma anche per le campagne di solidarietà sostenute al fianco di Alfredo, scomparso nel dicembre 2022 a causa di una malattia neurodegenerativa. Alfredo aveva dedicato la sua vita a sensibilizzare il mondo sulla malattia, fragilità, disabilità e isolamento sociale, promuovendo l’inclusione, l’amore e la solidarietà umana e ora Joy sta continuando le sue battaglie. L’ impegno di Alfredo era così forte che, nonostante la sua grave situazione di salute, è diventato un’icona dei social.

Oggi, sotto il nome “Celebrità per l’inclusione”, Joy ha un progetto e chiama a rapporto le celebrità, i personaggi istituzionali e gli artisti del mondo dello spettacolo affinché si uniscano alla diffusione del messaggio di Alfredo.

L’appello è semplice ma potente: non voltarsi dall’altra parte di fronte alle sfide che affrontano i malati, i fragili e i disabili, ma unirsi a lui per portare avanti il progetto di inclusione e cambiamento positivo.

Joy invita le celebrità ad indossare distintivi da supereroe da lui creati, simbolo dell’impegno a sostenere l’abbattimento delle barriere sociali e promuovere l’inclusione, e a partecipare in forma attiva al suo progetto.

Joy sta portando avanti il messaggio di Alfredo attraverso varie iniziative. Non solo condivide la storia di Alfredo, i suoi testi e i suoi insegnamenti sui suoi canali social, ma partecipa e chiede di essere coinvolto attivamente in convegni, eventi, concerti, luoghi di istruzione e istituzionali per diffondere il messaggio di speranza, affrontando temi cruciali come la malattia, la fragilità, la disabilità e l’inclusione.

Sara Cicolani, moglie di Alfredo e partner di Joy nel progetto, dichiara: “Alfredo aveva un sogno, e Joy e io ci stiamo impegnando a realizzarlo. Invitiamo i personaggi pubblici ad unirsi a noi, a indossare il distintivo da supereroe e a contribuire a rendere il mondo più inclusivo e compassionevole.”

 

**Contatti:**

Stefania:

ilmondohabisognodisupereroi@gmail.com

https://www.ilmondohabisognodisupereroi.it/

https://www.facebook.com/joybarboncinotoy

https://www.instagram.com/joythetoypoodle.dog/

+39 351 9952075

 

 

Il cane celebrità Joy invia le condoglianze a Sandra Bullock

Roma, 12 agosto 2023 – In un toccante gesto di solidarietà Joy, il famoso barboncino toy e icona dei social media, ha scritto una lettera aperta a Sandra Bullock  l’amatissima attrice, per esprimere le sue sincere condoglianze e il suo sostegno in seguito alla perdita del suo compagno per una malattia neurodegenerativa.

Nella sua toccante lettera Joy ha condiviso il proprio dolore per la perdita del suo “papi umano”Alfredo, un uomo straordinario che ha affrontato coraggiosamente una malattia simile. Joy ha sottolineato il calvario che sia lui e la sua “mami umana” Sara che Sandra hanno affrontato durante l’esperienza difficile di assistere i propri cari in lotta contro una malattia così devastante.

“Anche se è niente rispetto al suo essere così illuminato e meravigliosamente unico, noi stiamo provando ad aiutare gli altri come faceva il nostro supereroe nonostante la malattia e come avrebbe continuato a fare se non fosse stato strappato alla vita così giovane”, ha scritto Joy.

“So che tu sei una donna forte e coraggiosa, anche se adesso ti sentirai la più fragile di tutte, troverai la forza, per lui, di vivere, di sorridere e di donare il tuo grande amore, perché lui vorrebbe vedere il tuo sorriso più bello.”

La lettera di Joy è un riflesso del profondo impatto che la malattia neurodegenerativa ha sulla vita di molte persone, comprese quelle celebrità amate come Sandra Bullock.

Il messaggio di Joy è un incoraggiamento a trovare la forza di affrontare l’oscurità con coraggio e a continuare a donare amore e gentilezza, proprio come avrebbe voluto il suo amato “papi umano”.

Joy ha conquistato il cuore di milioni di seguaci sui social media con il suo spirito gioioso e il suo impegno nel diffondere messaggi di inclusione, amore e speranza. La sua lettera a Sandra Bullock è un esempio commovente di come la connessione tra esseri umani e animali possa offrire consolazione e supporto in momenti di difficoltà.

L’intera comunità di Joy esprime le più sincere condoglianze a Sandra Bullock e a tutti coloro che stanno affrontando la perdita di una persona cara a causa di una malattia neurodegenerativa.

Per ulteriori informazioni:

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Joy, il barboncino toy che raccoglie centinania di migliaia di fans sui social

Professioni: in Italia non si trovano più maniscalchi qualificati

La storia di Alessandro Ingarra, giovane maniscalco, che nonostante le sfide e le difficoltà del mestiere, scommette sul futuro della professione

Roma, 29 giugno 2023 – I maniscalchi sono una figura professionale la cui esistenza risale a millenni fa. Con un ruolo fondamentale nel corso della storia, hanno accompagnato l’evoluzione dell’uomo e della società. Il maniscalco è una di quelle professioni che sta scomparendo in Italia, una figura sempre più difficile da trovare. A parlarcene è Alessandro Ingarra, un giovane “contro corrente” che ha deciso di intraprendere la professione di maniscalco, e che ci porta a scoprire questa anticaaffascinante professione, dai suoi albori fino ai giorni nostri. Delineando un panorama che alterna nostalgia, passione e una certa dose di realismo.

Iniziamo con il parlare dell’origine della professione in Italia.

L’origine della professione

L’arte del maniscalco ha origini antichissime, risalenti all’età del bronzo, quando l’uomo cominciò a domare i cavalli. Con l’introduzione del ferro e l’evoluzione delle tecniche di lavorazione, nasce la figura del maniscalco, colui che forgia e applica i ferri ai cavalli.

Ma non si tratta solo di questo: il maniscalco era anche una figura chiave per il benessere generale dell’animale.

La professione di maniscalco si sviluppò in modo significativo durante l’era romana, quando l’uso dei cavalli in guerra, per il trasporto e in agricoltura divenne predominante. Man mano che la società si evolse, anche la professione del maniscalco si adattò, diventando essenziale per l’economia delle città e dei villaggi.

Cosa fa un maniscalco

Il maniscalco è un artigiano specializzato nella cura dei piedi dei cavalli. È responsabile della rimozione del vecchio ferro, del taglio e della limatura dello zoccolo, e della forgiatura e dell’applicazione di un nuovo ferro.

Ma il suo lavoro va oltre: deve conoscere a fondo l’anatomia del cavallo, per poter valutare la salute generale dell’animale e per poter intervenire correttamente.

Inoltre, il maniscalco deve essere in grado di lavorare con i veterinari e altri professionisti del settore equino per garantire che il cavallo sia in condizioni ottimali.

E, naturalmente, deve saper maneggiare i cavalli, essere paziente, forte e avere un ottimo senso dell’equilibrio. Un compito non da poco, che richiede una grande passione per questi magnifici animali.

Il ruolo del maniscalco nell’antichità

Nell’antichità, il ruolo del maniscalco era fondamentale. I cavalli erano una risorsa preziosa e la loro salute e benessere erano di vitale importanza. Il maniscalco era quindi una figura di primo piano, spesso ritenuto quasi sacro.

In epoca medievale, i maniscalchi erano spesso associati ai fabbri, poiché entrambi lavoravano il ferro.

Ma la loro abilità andava oltre la semplice forgiatura: sapevano come adattare le ferree al piede del cavallo per garantire il massimo comfort e per prevenire o curare problemi di salute. Le loro competenze erano quindi tanto apprezzate quanto essenziali.

Il maniscalco oggi: una professione antica ma sempre attuale

Nonostante il tempo e l’evoluzione tecnologica, la professione del maniscalco persiste. Oggi, con la riscoperta della professione, vediamo un ritorno alla pratica tradizionale del maniscalco, in cui la cura e l’attenzione per il cavallo sono al centro di tutto.

Il maniscalco moderno deve essere a conoscenza delle ultime tecniche e ricerche nel campo dell’equitazione e della cura del cavallo.

I maniscalchi moderni hanno anche lasciato il loro segno nell’arte e nella cultura contemporanea, con numerose rappresentazioni che celebrano l’abilità e la dedizione richieste da questo mestiere. Nonostante le sfide, la professione del maniscalco continua a prosperare, mantenendo viva una tradizione antica e preziosa.

Le difficoltà della professione

Nonostante l’importanza della professione, esistono molte difficoltà nel mondo moderno. La domanda di maniscalchi è diminuita con l’avvento dei veicoli a motore. Inoltre, il lavoro è fisicamente impegnativo e richiede una formazione specialistica.

Per molti la professione del maniscalco è considerata obsoleta, ma per coloro che lavorano nel settore equino, la figura del maniscalco è ancora fondamentale. Tuttavia, la diminuzione del numero di maniscalchi può mettere a rischio la salute e il benessere dei cavalli.

Proprio in questo ambito lavora Alessandro Ingarra, uno dei pochi giovani ad occuparsi di questo antico mestiere in Italia, grazie ad un lavoro che gli venne tramandato da una generazione di maniscalchi di vecchia data.

Un lavoro a sua detta, molto impegnativo, che non trova sbocco nella nuova società in cui i giovani cercano di fare lavori fisicamente meno impegnativi di questo.

Lo stato attuale della professione

Attualmente, la professione del maniscalco è in una fase di transizione. Se da un lato c’è una rinnovata attenzione e apprezzamento per questa antica professione, dall’altro, il numero di maniscalchi qualificati è in calo.

Nonostante la richiesta per questa professione sia ancora alta in certe zone rurali e in ambienti legati al mondo dell’equitazione, la carenza di personale qualificato rappresenta un serio problema.

Il futuro della professione dipenderà in gran parte dalla capacità di attrarre nuovi apprendisti e di trasmettere loro l’amore per questo mestiere, derivante dall’amore per i cavalli e tutto ciò che li riguarda.

Carenza di personale qualificato

Trovare personale qualificato è una sfida. La formazione del maniscalco è lunga e rigorosa, e richiede un impegno fisico e mentale significativo. Inoltre, nonostante la rinnovata attenzione per la professione, molte persone vedono ancora il maniscalco come un mestiere obsoleto.

Tuttavia, le opportunità di carriera per i maniscalchi sono numerose, soprattutto nel settore sportivo e nella cura dei cavalli da corsa o da spettacolo. Per coloro che amano i cavalli e che apprezzano il lavoro manuale, diventare un maniscalco può essere una scelta professionale gratificante.

Purtroppo, non solo il settore dei maniscalchi è a rischio di scomparire data la poca offerta di professionisti del settore: anche fabbri, carpentieri e artigiani sono a rischio di estinzione e si prevede un netto calo di queste figure in futuro.

Di cosa si occupa Alessandro Ingarra

Alessandro Ingarra è un giovane maniscalco che ha ripreso questa antica professione. Ha studiato con passione e dedizione, affinando le sue competenze sotto la guida di maniscalchi esperti. Oggi Alessandro lavora con cavalli di varie razze e discipline, offrendo loro la migliore cura possibile.

La sua passione per il mestiere è evidente: “È un lavoro difficile, ma gratificante. Non c’è nulla di paragonabile al rapporto che si crea con il cavallo. È un’esperienza unica“, dice il giovane maniscalco.

Alessandro rappresenta la nuova generazione di maniscalchi, che mantengono viva una tradizione antica, dimostrando che, nonostante le sfide, la professione del maniscalco ha ancora un futuro.

 

Don Cosimo Schena contro l’abbandono degli animali

Il prete influencer brindisino lancia un video spot con il suo cane Tempesta per contrastare l’abbandono degli animali durante l’estate

Roma, 26 giugno 2023 – Don Cosimo Schena, sacerdote, poeta, filosofo, nonché amante degli animali, ha creato un video con la partecipazione anche del suo cane Tempesta, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’abbandono degli animali durante il periodo estivo.

Il video, dal titolo “Amore Senza Confini“, mira a promuovere la responsabilità e la compassione verso le creature che condividono il nostro mondo.

L’estate è una stagione in cui molti animali domestici vengono abbandonati o trascurati, spesso a causa delle vacanze o di altri impegni. Don Cosimo Schena ha perciò deciso di intervenire con questo video per far riflettere le persone sulla tragica realtà che affrontano gli animali abbandonati ad un crudele destino. Il suo scopo è quello di spingere l’opinione pubblica a prendere coscienza dell’importanza di trattare gli animali con rispetto e di fornire loro un ambiente amorevole, anche durante i periodi di vacanza.

Trovare soluzioni alternative

“Amore Senza Confini”  è un video in cui il Poeta dell’Amore di Dio, con in braccio il suo adorato Tempesta, con parole semplici invita a non abbandonare gli animali e a trovare soluzioni alternative che li rispettino e li salvaguardino durante le vacanze.

Don Cosimo Schena invita tutti a guardare il video e a condividere il messaggio per contribuire a diffondere la consapevolezza sul problema dell’abbandono degli animali.

“La nostra missione è quella di promuovere un mondo in cui gli animali siano trattati con rispetto e amore. Durante l’estate, molti animali vengono gettati via come oggetti indesiderati. Dobbiamo cambiare questa mentalità e ricordare che gli animali sono esseri viventi che meritano di essere protetti e amati”, afferma don Cosimo Schena. “Spero che il nostro video possa toccare il cuore delle persone e spingerle a fare la differenza nella vita degli animali.”

Il video “Amore Senza Confini”  sarà diffuso sui canali social di don Cosimo Schena e sarà disponibile per la visione e la condivisione gratuita.

Con una profonda passione per gli esseri viventi e un forte impegno per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, don Cosimo da sempre è impegnato, tra l’altro, per promuovere la protezione e il benessere degli animali. Con questo spot, spera di cambiare le mentalità e di diffondere un messaggio di compassione e responsabilità verso gli animali domestici.

Don Cosimo, un vulcano di iniziative

Don Cosimo Schena è un sacerdote di Brindisi, ormai ribattezzato Poeta dell’Amore di Dio dai suoi numerosissimi fans sui Social. Le sue poesie recitate dalla sua stessa voce hanno raggiunto milioni di streams. Recentemente è uscita anche una serie di fumetti che vede protagonisti il prete influencer con i suoi due cagnoloni, Tempesta e Baloo. L’ultima iniziativa, in ordine di tempo, è una nuova rubrica che ha lanciato sempre sui Social e sta avendo un enorme successo. La rubrica si chiama “Trenta secondi per te” in cui don Cosimo offre consigli e spiegazioni affinché ognuno possa migliorare i propri comportamenti.

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Don Cosimo Schena con Tempesta e Baloo contro l’abbandono degli animali

Ritorna il Coesistenza Festival: in Val di Ledro si parla di uomo e natura

Trento, 26 giugno 2023 – Saranno tre giorni per esplorare, fra escursioni, caffè scientifici, dibattiti, cinema, teatro e molto altro ancora, l’importante tema del rapporto fra uomo e fauna, per capire le sfide, le criticità, le opportunità e le strategie per renderlo possibile. Nella splendida cornice della Val di Ledro fra l’1 e il 3 settembre 2023  si terrà con questi presupposti la seconda edizione del Coesistenza Festival.

Uno scenario d’eccezione che fra laghi, montagne selvagge, storia e una favolosa accoglienza darà il benvenuto ai molti ospiti e al pubblico interessato a partecipare ad un dialogo oggi di primaria importanza su questo territorio.

Cosa significa condividere spazi e risorse con la fauna?

Quali strategie, quali limiti, quali necessità e quali criticità contiene questo importante concetto?

Se ne parlerà in compagnia di oltre 30 ospiti illustri che insieme, ognuno con il proprio punto di vista, cercheranno di trasmettere, almeno in parte, la complessità del concetto di coesistenza.

Saranno presenti esponenti delle istituzioni locali, dei Parchi Nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco dello Stelvio, del Parco Adamello Brenta, del mondo venatorio e del mondo degli allevatori, esponenti dell’Università ma anche giornalisti, artisti, autori, fotografi e molti altri.

Nel meraviglioso scenario naturale di Malga Cita – messa disposizione dal Gruppo Alpini di Molina di Ledro, nel cuore artistico di LedroLandArt, del Museo delle Palafitte di Ledro e del Ristorante Rifugio al Faggio, Coesistenza Festival prevede tre giorni per esplorare camminando, ascoltando, dibattendo, guardando e facendo, i diversi lati della coesistenza, gli effetti, le conseguenze e le strategie messe in atto o possibili per poterla pensare in maniera realistica.

L’intento del Festival, patrocinato dal Comune di Ledro e supportato da moltissimi partner, è quello di promuovere la discussione e l’informazione sul tema della coesistenza che proprio nel corso di questo anno ha messo alla prova il territorio Trentino imponendo la necessità di promuovere il dialogo e l’informazione come passo necessario all’individuazione di nuove soluzioni e come strumento civile imprescindibile per fornire a tutti gli strumenti necessari ad affrontare la situazione in maniera informata e consapevole.

‘L’idea è quella di cercare di fornire informazioni e punti di vista in modo da dare un quadro il più possibile equilibrato e completo’ spiega Anna Sustersic Presidente di PAMS Foundation che insieme all’Associazione Io non ho paura del lupo e CAI gruppo grandi carnivori sono i promotori del Festival ‘vorremmo contribuire a dare al pubblico spunti e strumenti per costruire il proprio punto di vista su l’urgente tema della coesistenza tra uomo e fauna’. Coesistenza Festival è un’iniziativa che ha inoltre la volontà di promuovere il territorio e le sue peculiarità: ogni parte del Trentino, infatti, affronta il tema della coesistenza tra uomo e fauna con tratti particolari e con esigenze e priorità che variano da zona a zona. Ogni valle e ogni territorio è inoltre portatore di esperienze e peculiarità che il festival vuole valorizzare e promuovere.

‘Quest’anno le sedi che ospiteranno il Festival in Val di Ledro, sono davvero speciali’ spiega Francesco Romito vicepresidente dell’Associazione “Io non ho paura del lupo‘e siamo davvero orgogliosi di poter condividere con pubblico e ospiti in contesti così eccezionali, temi tanto importanti’.

Un aspetto particolarmente interessante di questa edizione, spiegano gli organizzatori, è che molte delle tematiche nascono dal feedback che il pubblico ha dato alla prima edizione. Molti dei temi trattati saranno una risposta alle esigenze conoscitive nate da un’indagine svolta alla fine della prima edizione del Festival, in questo modo l’evento ‘cresce’ con il suo pubblico e si adatta alle sue esigenze.

‘In un momento in cui il tema è di così profonda attualità’ spiega il Sindaco di Ledro Renato Girardipensiamo che un’iniziativa del genere che promuove il dialogo, lo scambio e l’ascolto di molti diversi punti di vista sia un passo nella direzione giusta sia un passo nella direzione giusta per riportare il dialogo all’interno della comunità e riuscire con essa a trovare nel dibattito, una strada verso una soluzione condivisa con chi vive il territorio.’ Il sito con il programma della nuova edizione del Coesistenza Festival , sarà pubblicato il 14 luglio 

Per qualsiasi informazione relativa al Festival, al programma e alla logistica:

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Per info scrivere a:
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Don Cosimo Schena diventa don Smemorino in un fumetto

Il prete poeta e influencer protagonista con i suoi due cani in un fumetto ideato da una catechista della sua parrocchia

Brindisi, 21 marzo 2023 – Dopo il Papa anche don Cosimo Schena diventa personaggio dei fumetti. Il poeta dell’Amore di Dio, plurilaureato, seguitissimo sui social, è infatti il primo sacerdote vivente ad essere disegnato in un fumetto. Il religioso brindisino, assistito dai suoi due amati cani Tempesta e Baloo, è il protagonista della serie a fumetti dal titolo “Don Smemorino e i suoi aiutanti”.

La catechista “fumettista”

L’idea è venuta a Stefania Soricaro, che insieme ad un’altra catechista della parrocchia di San Francesco d’Assisi a Brindisi, dove don Cosimo svolge il suo mandato pastorale, cura la pagina Catechiste Esaurite 2.0.

Stefania ha pensato a questo strumento originale per coinvolgere ed interessare i bambini e i giovani della Comunità.

La prima puntata

Così dalla sua penna è nata la prima puntata di Don Smemorino che racconta l’arrivo del prete in un paese che non conosce e la sua sistemazione, tra la curiosità della gente, in una vecchia e brutta casa che don Smemorino con l’aiuto di Tempesta trasformerà in un’accogliente chiesa.

“Stefania Soricaro è bravissima – ha dichiarato don Cosimo Schena – e ha realizzato una serie di fumetti che aiuta a diffondere con semplicità e simpatia la parola di Gesù e a sensibilizzare sul tema dell’abbandono degli animali, grazie al fatto di aver inserito tra i protagonisti anche i miei due cani Tempesta e Baloo”.

I fumetti saranno pubblicati online sul blog di don Cosimo e presentano un’altra faccia del prete social, dedicato alla poesia e all’amore. Dalla vignette infatti emerge il lato più umano, quello che conoscono ogni giorno i suoi parrocchiani con la sua vivacità e voglia di scherzare, insomma con i suoi pregi e qualche difetto come quello di dimenticare le cose (da qui il nome Smemorino).

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È dedicata alle donne “Sii libera”, la nuova poesia di don Cosimo Schena

Il prete influencer da 5 milioni di streams, amante degli animali, predica l’amore universale con le sue poesie: “Io tra Dio, poesia e Spotify”

Brindisi, 7 marzo 2023 – Ritorna con una nuova poesia dedicata alle donne Don Cosimo Schena, il prete influencer che ha sfondato sui social recitando dei suoi poemi. Negli ultimi anni le sue poesie recitate hanno infatti raccolto sulle diverse piattaforme musicali come Spotify, Apple Music, Amazon Music e Youtube più di 5 milioni di streams, uniti ai vari consensi sui diversi social dove don Cosimo Schena conta più di 500.000 followers. Don Cosimo, infatti, è tra i preti più seguiti in Italia.

Una poesia per tutte le donne

Il prossimo 8 marzo, in occasione della Festa delle donne, uscirà la sua nuova poesia dal titolo “Sii Libera” dedicata a tutte le donne di qualsiasi età che sognano di incontrare il vero amore. Una poesia in cui il prete-poeta invita a non accontentarsi di un amore mediocre ma a tendere a quella pienezza di amore che è capace di appagare i profondi desideri dell’uomo.

In risposta al “Pensati Libera” di Chiara Ferragni, don Cosimo risponde con il “Sii libera” perché l’amore è soprattutto libertà. Sarà, come nel suo stile, una poesia audio: recitata dalla sua stessa voce e accompagnata dalle note del musicista americano Kevin Macleod.

Il poeta dell’Amore di Dio

Non stiamo parlando di una star della musica ma di un prete 40enne originario di Brindisi che da tre anni è parroco a Brindisi nella parrocchia San Francesco d’Assisi. Le sue poesie e le sue frasi condivise nei social spaziano dalla fede alla filosofia, fino ad arrivare alla psicologia.  Infatti don Cosimo è plurilaureato in teologia, in filosofia e da poco anche in psicologia.

Definito come il poeta dell’amore di Dio, il don si impegna ogni giorno a portare un messaggio di speranza e di amore a tutti coloro che incontra nella vita reale e virtuale.

L’amore per gli animali

Negli ultimi anni il sacerdote pugliese si è distinto anche per il suo grande amore per gli animali, continuamente testimoniato nei suoi social, nei quali don Cosimo cerca di portare una sensibilizzazione al non abbandono e alla non violenza verso queste creature innocenti. In quest’ultimo periodo insieme ad altri sacerdoti sta approntando un nuovo progetto, che risponde alle necessità di questo tempo, strutturare una pastorale per quanti vivono una quotidiana relazione con gli animali.

Don Cosimo si è reso conto della necessità di evangelizzare proprio quegli ambienti in cui questo rapporto si concretizza come ambulatori veterinari, allevamenti, mostre, convegni, associazioni, oggi spesso ignorate o dimenticate dalla Chiesa.

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Don Cosimo con il suo amato cane

Da Caponord alla Toscana, per la difesa del mare un raggio di luce

E’ partito da Caponord, estremità settentrionale del continente Europa ed è giunto ieri a Talamone per portare un raggio di Luce in difesa del mare e contro la pesca illegale

Talamone, 6 dicembre 2022 – Dopo aver attraversato l’Europa per portare in cielo un raggio di Luce in segno di pace tra i popoli, Paolo Goglio, camperista milanese, è giunto ieri in Toscana dove ha incontrato Paolo il Pescatore, coraggioso attivista che da anni combatte la pesca illegale che sta distruggendo i nostri mari.

Per tutelare le acque prospicienti la baia di Talamone, infatti, Paolo il Pescatore ha inizialmente posato sul fondo del mare numerosi blocchi di cemento per impedire l’utilizzo illegale delle reti a strascico in prossimità della costa.

Ogni notte infatti una flotta di oltre 2.000 imbarcazioni devasta i fondali marini in tutta Italia provocando danni irreparabili all’ambiente, anche in aree protette, oasi e parchi marini. Il suo esempio è risuonato in tutto il mondo e un imprenditore, titolare di una cava di marmo a Carrara, ha offerto 100 blocchi di marmo che il Pescatore ha quindi fatto scolpire e modellare da artisti di fama mondiale.

Le opere d’arte sono state infine posizionate in acqua, creando un museo sottomarino che ha il duplice scopo di contrastare la pesca illegale e di sensibilizzare su questa catastrofe ecologica, richiamando l’attenzione di turisti e organi di informazione da tutti i paesi.

Ho partecipato ad una uscita di pesca all’alba insieme a Paolo il Pescatore – racconta Goglio, ex regista milanese – e sono rimasto molto colpito dal suo amore per il mare e dalla passione artigianale tramandata da intere generazioni. Il tratto di costa Maremmano è tra i più belli in assoluto: il promontorio di Talamone svetta sulle acque dominato dalla splendida rocca aldobrandesca: da una parte i monti dell’Uccellina, dall’altra la sagoma del monte Argentario e di fronte, all’orizzonte, le isole dell’arcipelago Toscano. Ho avuto modo di ammirare l’impegno di Paolo per difendere e tutelare questo patrimonio di risorse, il suo attivismo è un grande modello da sostenere e incoraggiare.”

Paolo il pescatore ha svolto infatti numerose attività per sensibilizzare l’opinione pubblica: ha creato una associazione, La casa dei pesci, per raccogliere fondi da destinare all’acquisto e posa in mare dei dissuasori in cemento e di altre opere in marmo, imbarca i turisti per ammirare le bellezze paesaggistiche e responsabilizzare ad un consumo consapevole, informa costantemente la guardia costiera e gli enti di sorveglianza sulla presenza di barche che praticano pesca illegale, segnalando coordinate e orario di rilevamento. Ma troppo spesso la sua battaglia si smarrisce nel nulla di fatto, tra i meandri della burocrazia e le numerose ostilità che deve affrontare.

A giugno sono partito da Caponord, per portare un raggio di luce che proietto dal tetto del mio camper, in segno di pace tra i popoli. – conclude Goglio – Ho attraversato Norvegia, Svezia, Danimarca, Germania, Austria e Svizzera e quando sono giunto in Toscana mi sono incontrato con Paolo il Pescatore. Ho trascorso una settimana in prossimità della sua abitazione, documentando il suo operato con le mie fotocamere, presto pubblicherò un video per sostenerlo e divulgare il suo messaggio. Ho scelto infine di proiettare il raggio di Luce, ispirato alla Spada di S.Michele Arcangelo, nel suo giardino, dedicandolo proprio alla forza d’animo che alimenta le sue imprese. Paolo il Pescatore è un vero Angelo del mare, lo difende, lo custodisce e lo protegge, affronta sofferenze e difficoltà, ma non si arrende mai.”

 

La baia di Talamone all’alba

 

Paolo il Pescatore e Paolo Goglio

 

La baia di Talamone dove si trova il museo subacqueo

 

Alba in mare sulla barca di Paolo il Pescatore

 

Paolo Fanciulli, detto il Pescatore

 

Il raggio di Luce a Fonteblanda (Gr)

 

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