L’agricoltura diventa smart, grazie all’Intelligenza Artificiale e all’IoT

Dalla coltivazione alla vendita l’agricoltura oggi diventa un’esperienza all’avanguardia, grazie all’Intelligenza Artificiale e all’IoT

Milano, 5 settembre 2023 – Collegare i piccoli produttori agricoli con i consumatori consapevoli, è questa la nuova frontiera dell’agricoltura smart, grazie all’intelligenza artificiale ed all’IoT, ovvero l’internet delle cose. Si chiama “Agricook Smart Farming” e rappresenta il cuore dell’innovazione nel settore agroalimentare italiano.

Un nuovo e ambizioso progetto che nasce dall’esperienza di dall’esigenza di modernizzare e ottimizzare l’intero processo produttivo agricolo. Possibile soprattutto grazie all’esperienza di AgriCook, che ha sempre avuto come mission quella di valorizzare la tradizione agroalimentare, e con Smart Farming questa visione si arricchisce di strumenti tecnologici all’avanguardia.

Il sistema, integrato e basato sull’Intelligenza Artificiale, promette di rivoluzionare la gestione quotidiana di chi lavora la terra. Grazie all’IA, gli agricoltori e allevatori avranno a disposizione analisi dettagliate, suggerimenti proattivi e previsioni precise, il tutto personalizzato in base alle specifiche esigenze e caratteristiche di ogni singola azienda.

Inoltre, con la funzionalità IoT, sarà possibile monitorare ogni aspetto del ciclo produttivo. Dai sensori che rilevano la composizione del terreno e l’umidità, ai dispositivi che controllano il benessere animale e le condizioni atmosferiche, ogni dettaglio sarà sotto controllo, fornendo dati in tempo reale direttamente sulla piattaforma AgriCook.

Ma Smart Farming non è solo tecnologia. Al cuore del progetto c’è la volontà di creare una community di produttori e consumatori.

Le persone avranno la possibilità di entrare in contatto diretto con chi produce, di comprendere le pratiche agricole adottate e di apprezzare la genuinità dei prodotti offerti. La vendita diretta, infatti, rimane uno dei punti cardine dell’offerta Agricook, che elimina gli intermediari garantendo freschezza e autenticità.

“Con Agricook Smart Farming, vogliamo ridefinire cosa significa fare agricoltura oggi. Uniamo tradizione e innovazione, offrendo strumenti che rendono la vita più facile agli agricoltori e che allo stesso tempo educano e avvicinano i consumatori alla realtà agricola del nostro paese”, ha detto Giovanni Pagliaroli.

Agricook Smart Farming è più di un progetto, perché è una vera e propria visione: un’agricoltura sostenibile, trasparente e profondamente connessa con le persone.

Un passo verso il futuro, ma radicato nelle nostre tradizioni.

 

 

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Per ulteriori informazioni e richieste:

Ufficio Stampa Agricook

info@agricook.it

Tel. 0282396549

 

Agricoltura intelligente con Agricook Smart Farming: piattaforma integrata per la gestione e vendita diretta di prodotti a km0.

Nasce ad Alassio il gelato alla Cipolla Bellendina

Alassio, 11 luglio 2023 – Il gelato è da sempre uno dei dolci preferiti da grandi e piccini, ma cosa succede quando si mescolano sapori insoliti e inaspettati? È proprio quello che ha fatto la gelateria Perlecò di Alassio, con il suo innovativo gelato di Cipolla Bellendina.
La cipolla è un ortaggio molto versatile, utilizzato principalmente come ingrediente base per molti piatti. Ma chi avrebbe mai pensato di trasformarla in un gustoso gelato? La gelateria Perlecò ha nuovamente deciso di sperimentare sempre seguendo la strada maestra dei prodotti di territorio.
“Galeotto fu l’incontro avvenuto in occasione di “Azzuro Pesce d’autore” manifestazione andorese svoltasi a maggio. Ci è stata proposta questa sfida e la abbiamo raccolta con enorme piacere. Questa cipolla è decisamente dolce e, pur mantenendo tutte le caratteristiche originali dell’ ortaggio, si presta ad essere lavorata anche in gelateria”, racconta Aldo, gelatiere di Perlecò.
Il gelato di cipolla Bellendina è un mix di dolcezza e leggera acidità. Il sapore è delicato e avvolgente, con una nota di freschezza che lo rende perfetto per l’estate.
Ma non è solo il gusto a rendere speciale questo gelato. La cipolla Bellendina è un prodotto tipico di Andora, comune della Liguria, conosciuto per la sua dolcezza e il suo sapore unico. La gelateria Perlecò ha voluto valorizzare questo ortaggio locale, creando un gelato che ne esaltasse le caratteristiche.
Ma quali sono i possibili utilizzi di questo insolito gelato in ambito culinario?
La gelateria Perlecò ha pensato anche a questo, proponendo diverse ricette che utilizzano il gelato di cipolla Bellendina come ingrediente principale.
Il primo esperimento è stato una coloratissima e freschissima insalata di ortaggi: carote, trombette, pomodorini, peperone oltre la immancabile foglia di basilico. Il gelato di cipolla Bellendina viene utilizzato come condimento, in questo caso, aggiungendo una nota di dolcezza e freschezza alle verdure. Il risultato è un piatto sorprendente, che unisce sapori contrastanti in modo armonioso.
“L’insalata è piatto tipicamente estivo e dalle nostre parti costituisce una vera e propria tradizione. Il gelato di cipolla Bellendina completa e rinfresca il “cundiun” senza le controindicazioni della cipolla cruda”, conclude Aldo.
Ma le possibilità non finiscono qui. Il gelato di cipolla Bellendina si presta a molti esperimenti gastronomici.  La sua versatilità permette di sperimentare e creare piatti unici e originali, ed a provarli in anteprima  sarà la Chef Sara di Sanremo.

Il gelato di cipolla Bellendina potrebbe diventare un plus per Andora e l’ortaggio acquisire ancora maggiore fama.
Ancora una bella storia di valorizzazione di prodotti locali.
Attraverso il gelato, probabilmente il piatto più popolare tra tutti.

Grappe pregiate: l’ideale per diversificare il portafoglio

Milano, 28 giugno 2023 L’ascesa della cultura del bere di qualità, insieme alla crescente affluenza di una nuova generazione di consumatori interessati a distillati artigianali e di alta gamma, ha contribuito all’aumento della domanda per distillati rari e pregiati.

Questo trend offre un’opportunità di investimento interessante per coloro che vogliono mettere il proprio denaro in qualcosa di tangibile, apprezzato e desiderato dai collezionisti e dagli estimatori di tutto il mondo.

Possibili rendimenti significativi nel tempo

Investire in distillati rari e pregiati può offrire rendimenti significativi nel tempo. Mentre le azioni e altri strumenti finanziari possono essere volatili e soggetti a fluttuazioni del mercato, i distillati di qualità mantengono un valore abbastanza  costante e, in molti casi, aumentano di valore nel corso degli anni.

Diversificazione del portafoglio di investimento

Investire in bottiglie di grappe pregiate può rappresentare un modo per diversificare il proprio portafoglio di investimento.

L’allocazione di una parte dei fondi in un bene tangibile come un distillato raro e pregiato, può offrire una protezione aggiuntiva contro le fluttuazioni del mercato finanziario tradizionale. La diversificazione è una strategia di gestione del rischio ampiamente consigliata dagli esperti finanziari, poiché può contribuire a ridurre l’esposizione a un solo tipo di asset.

Su quali grappe puntare

Tra le grappe pregiate più ricercate, per l’apprezzamento delle bottiglie nel tempo, troviamo ad esempio la Grappa Barolo Tabai, che presenta un potenziale di apprezzamento grazie alla produzione limitata e alla richiesta crescente.

Con il passare del tempo, il valore di una bottiglia di Grappa Barolo Tabai può aumentare  notevolmente, offrendo agli investitori la possibilità di realizzare un profitto significativo.

 

 

 

Alimentazione: come funziona la Dieta Chetogenica

I consigli di Alessandro Ingarra per pianificare i pasti e prepararsi mentalmente

Roma, 16 giugno 2023 – La dieta chetogenica, conosciuta anche come keto diet, è un regime alimentare a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi.

Questa dieta ha avuto origine nei primi anni del ‘900 come un metodo per trattare l’epilessia, ma ha guadagnato popolarità negli ultimi anni come un modo efficace per perdere peso.

Nonostante la sua recente fama, la dieta chetogenica ha una storia lunga e interessante, con radici che risalgono a millenni fa quando i nostri antenati seguivano un’alimentazione simile per sopravvivere in periodi di scarsità di cibo.

Dopo il primo decennio del 2000, questa dieta è stata riscoperta, venendo acclamata ed usata da milioni di persone in tutto il mondo che ne decantano i benefici a lungo termine.

Funzionamento della dieta chetogenica

La dieta chetogenica si basa su principi scientifici ben stabiliti. Limitando l’assunzione di carboidrati, il corpo è costretto a bruciare i grassi per ottenere energia, un processo noto come chetosi.

In chetosi il fegato converte i grassi in corpi chetonici, che sono una fonte di energia altamente efficiente per il cervello. Questo cambio di carburante può avere numerosi benefici per la salute e per la perdita di peso.

Questo stato di chetosi può avere effetti positivi sulla perdita di peso, ma può anche portare ad effetti collaterali se non eseguita nel modo corretto. La quantità di corpi chetonici prodotti e il grado di chetosi possono essere influenzati anche dall’attività fisica.

La dieta chetogenica non è unica: esistono molteplici versioni, tutte caratterizzate dalla riduzione di carboidrati e talvolta di proteine. Alcuni esempi sono la dieta Atkins e la LCHF.

In alcuni casi la dieta chetogenica viene utilizzata in ambito clinico per trattare condizioni come l’epilessia resistente ai farmaci o l’obesità grave associata a determinate patologie metaboliche. Tuttavia, è più comunemente utilizzata nel campo del fitness e dell’estetica, grazie alla sua efficacia nella perdita di peso.

Le varie tipologie di diete

Non tutte le diete chetogeniche sono uguali. Esistono varie versioni, tra cui la dieta chetogenica standard (SKD), la più studiata e comunemente seguita, che prevede un basso apporto di carboidrati, un apporto moderato di proteine e un elevato apporto di grassi.

La dieta chetogenica ciclica (CKD) introduce periodi di alto consumo di carboidrati, la dieta chetogenica target (TKD) permette di assumere carboidrati attorno agli allenamenti e la dieta chetogenica ad alto contenuto proteico aumenta l’apporto di proteine mantenendo basso quello dei carboidrati.

Pianificazione del pasto: cosa mangiare e cosa evitare

Seguire una dieta chetogenica richiede una pianificazione accurata del pasto. Alimenti da includere sono carni, pesce, uova, latticini, verdure a basso contenuto di carboidrati, noci e semi, mentre si dovrebbero evitare zuccheri, cereali, frutta, legumi e tuberi.

Alessandro Ingarra sottolinea l’importanza di una dieta varia e bilanciata, anche se chetogenica. Questo obiettivo si può raggiungere mescolando i diversi ingredienti ammessi dalla dieta per creare ricette.

Alcuni esempi possono essere il pollo al curry con broccoli, la frittata alle verdure e l’avocado ripieno di tonno, perfetto per il periodo estivo.

Benefici della dieta chetogenica 

La dieta chetogenica è un regime alimentare basato sull’assunzione di alimenti ad alto contenuto di grassi, moderato contenuto di proteine ??e basso contenuto di carboidrati.

Questa dieta è stata associata a diversi benefici per la salute. Ecco alcuni dei principali benefici della dieta chetogenica:

  1. Perdita di peso: La dieta chetogenica può aiutare a perdere peso in quanto favorisce la chetosi, uno stato metabolico in cui il corpo utilizza i grassi come fonte primaria di energia invece dei carboidrati. Ciò può favorire la combustione dei grassi e la riduzione dell’appetito.
  2. Controllo del livello di zucchero nel sangue: La dieta chetogenica può aiutare a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue, specialmente nelle persone con diabete di tipo 2. Riducendo l’assunzione di carboidrati, si può ridurre la risposta insulinica e migliorare la sensibilità all’insulina.
  3. Aumento dell’energia mentale: Molti seguaci della dieta chetogenica riportano un aumento dell’energia mentale e una maggiore concentrazione. Questo potrebbe essere dovuto alla stabilità dei livelli di zucchero nel sangue e all’uso dei corpi chetonici come fonte di energia per il cervello.
  4. Miglioramento della salute cardiaca: Sebbene la dieta chetogenica sia ricca di grassi, favorisce il consumo di grassi salutari come quelli provenienti da fonti vegetali e pesci grassi. Ciò può contribuire a migliorare i livelli di colesterolo nel sangue, aumentando il colesterolo HDL (il cosiddetto “colesterolo buono”) e riducendo il colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”).
  5. Riduzione dell’infiammazione: La dieta chetogenica può aiutare a ridurre l’infiammazione nel corpo, che è spesso associata a varie condizioni croniche come l’obesità, il diabete di tipo 2 e le malattie cardiache.

Rischi e preoccupazioni della dieta chetogenica

Nonostante i benefici, ci sono potenziali effetti collaterali a cui bisogna prestare attenzione, tra cui affaticamento, mal di testa, irritabilità e costipazione, soprattutto durante la fase iniziale.

Ci sono anche controversie e critiche riguardanti l’alto consumo di grassi, il rischio di carenze nutrizionali e la sostenibilità a lungo termine.

Ricorda di consultare sempre un professionista della salute prima di iniziare la dieta chetogenica, in quanto potrebbe non essere adatta per alcune persone.

Consigli per avviare la dieta chetogenica

Secondo Alessandro Ingarra, esperto di fitness e dieta chetogenica, la preparazione ad affrontare questa dieta è fondamentale. Prima di iniziare, è importante fare ricerche, pianificare i pasti e prepararsi mentalmente per il cambiamento.

I primi giorni possono essere difficili mentre il corpo si adatta, ma superato questo periodo, molti trovano la dieta chetogenica facile da seguire e riferiscono un aumento dell’energia e della chiarezza mentale.

Chi è Alessandro Ingarra

Alessandro Ingarra, 37 anni, è un veterano nel mondo del fitness che ha dedicato gran parte della sua carriera a studiare e praticare la dieta chetogenica.

Con 18 anni di esperienza nel settore, Alessandro Ingarra ha un’intima conoscenza di questa dieta, che ha usato sia per sé che per i suoi clienti, ottenendo risultati straordinari. Alessandro sostiene che la dieta chetogenica non sia solo una tendenza passeggera, ma uno stile di vita salutare se seguito correttamente.

Ovviamente, andremo ad approfondire il tutto in questo articolo, parlando per filo e per segno di questa dieta e quello che si può ottenere seguendola.

Ufficio Stampa

info@ufficiostampaecomunicazione.com

 

 

Eccesso di zuccheri e salute al G8 delle diete chetogeniche di Roma

A giugno se ne parlerà nella III edizione del “G8 delle Diete Chetogeniche”, incontro di esperti a Roma il 27 e 28 giugno 2023

Roma, 12 giugno 2023 – L’eccesso di zuccheri nella dieta presenta rischi significativi per la salute umana, andando oltre il semplice sovrappeso. L’abuso di zuccheri è associato a malattie gravi come cardiopatie, diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro, oltre a influire negativamente sul cervello e sull’equilibrio insulinico. La dieta chetogenica, che riduce drasticamente l’assunzione di zuccheri, offre un’alternativa promettente.

Questo approccio metabolico, basato sull’uso dei grassi come fonte di energia, ha dimostrato efficacia nel trattamento di diverse condizioni, come il diabete di tipo 2, l’obesità e l’epilessia farmaco-resistente. I corpi chetonici prodotti durante la chetosi hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

Per approfondire l’argomento e promuovere la condivisione di conoscenze scientifiche, si terrà il “G8 delle Diete Chetogeniche“. Questo evento pre-congressuale, in concomitanza con il Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia, riunirà esperti nazionali e internazionali per discutere le ultime evidenze scientifiche sull’applicazione delle diete chetogeniche in diverse aree cliniche.

Saranno affrontati argomenti come il trattamento del diabete di tipo 2, dell’obesità, della sindrome dell’ovaio policistico, dell’epilessia farmaco-resistente e altre patologie con base infiammatoria. Il coordinamento scientifico è affidato ad Annamaria Colao e Giovanni Spera.

L’incontro che si svolgerà con un selezionato pubblico in presenza, sarà trasmesso anche in diretta streaming alla pagina www.g8keto.it.

Si parte martedì 27 giugno con l’introduzione di Annamaria Colao – Presidente Società Italiana di Endocrinologia (SIE) e Loreto Gesualdo – Presidente Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche (FISM). L’incontro proseguirà con i seguenti interventi:

 Ore 15.30 | I SESSIONE  | Moderatore: Giovanni Spera

The role of ketogenic diet in human health and diseases |  Mikiko Watanabe, Ricercatrice, specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Sapienza Università di Roma e Immaculata De Vivo, Professor of Medicine, Harvard Medical School, Professor of Epidemiology, Harvard T.H. Chan School of Public Health, HSPH Harvard-Boston, USA 

Terapia farmacologica dell’Obesità: vs o con VLCKD? |  Lucio Gnessi e Rocco Barazzoni 

Le diete chetogeniche per l’infertilità di coppia | Aldo E. Calogero, Professore Ordinario di Endocrinologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Catania e  Andrea Isidori, Professore Ordinario di Endocrinologia, Sapienza Università di Roma Presidente della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità

Una “terapia dietetica” per psoriasi ed acne | Luigi Barrea, Professore Associato in Scienze e Tecniche Dietetiche Applicate, UOC di Endocrinologia, A.O. Universitaria Policlinico Federico II, Napoli e  Sara  Cacciapuoti, Ricercatore di malattie cutanee e veneree, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli Federico II

Selezione e presentazione quesiti in streaming | Mikiko Watanabe 

Mercoledì 28 giugno | Ore 9.00 | II SESSIONE | Moderatore: Giovanni Spera 

Il ruolo delle Diete Chetogeniche per la gestione del DMT2 |  Felipe Casanueva, Molecular Endocrinology Group, Instituto de Investigacion Sanitaria (IDIS), Complejo Hospitalario Universitario de Santiago, CIBER de Fisiopatologia de La Obesidad y Nutricion (CIBERobn), Instituto de Salud Carlos III, Madrid, Spain e Francesco Giorgino, Professore Ordinario di Endocrinologia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Direttore U.O.C. di Endocrinologia, A.O.U. Policlinico Consorziale di Bari

Il possibile uso dell’induzione alimentare di chetosi in oncologia |  Antonio Paoli, Professore Ordinario di Scienze dell’Esercizio Fisico e dello Sport, Dipartimento di Scienze Biomediche, Prorettore al Benessere e allo Sport, Università degli Studi di Padova e  Francesco Schittulli, Senologo e Chirurgo Oncologo, Presidente Nazionale LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), Bari 

Scompenso cardiaco e riabilitazione cardiologica: nuovi farmaci e dieta  |
Massimiliano Caprio, Ordinario di Endocrinologia Università di San Raffaele, Responsabile Laboratorio di Endocrinologia Cardiovascolare, IRCCS San Raffaele, Roma e  Furio Colivicchi, Presidente ANMCO – Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri, Roma

LE DIETE CHETOGENICHE IN NEUROLOGIA

Dall’epilessia alle cefalee | Cherubino Di Lorenzo, Neurologo presso il Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico Chirurgiche, Sapienza Università di Roma, Presidente Associazione Eupraxia, Roma  

Un ruolo della chetosi per le malattie neurodegenerative e l’invecchiamento cerebrale? | Giovanni Scapagnini, Professore Ordinario di Nutrizione Clinica Scienze Tecniche Dietetiche Applicate, Dipartimento di Medicina e Scienza per la Salute, Università degli Studi del Molise, Campobasso

Selezione e presentazione quesiti in streaming | Luigi Barrea

Ore 13.00 | Conclusioni 

L’evento si svolge con il coordinamento scientifico di Annamaria Colao e Giovanni Spera e con il contributo non condizionante di New Penta, azienda leader nella gestione del peso ad opera del Clinico. L’azienda lavora costantemente alla promozione di iniziative di carattere scientifico finalizzate all’approfondimento e alla conoscenza della dieta chetogenica nel mondo della nutrizione specialistica.

Per info e iscrizioni: www.g8keto.it

Per interviste | Ufficio stampa |  Antonella Vitelli | 3285948821 

 

 

 

Food, la sfida di Fishing Club: portare il mare nei centri commerciali

 A Roma il primo ristorante di una catena dedicata al cibo di mare

Roma, 8 giugno 2023 – Il ristorante Fishing Club sfida le convenzioni e diventa portatore della cultura del mare nei centri commerciali. Un mangiare veloce, idoneo alle abitudini del contesto, ma tutto rigorosamente preparato espresso.
È una nuova sfida insolita e coraggiosa che vuole movimentare l’offerta della ristorazione romana e non solo.

Allo shopping center Maximo di Roma, sulla via Laurentina, c’è Fishing Club, il format di ristorazione pensato per divenire in un prossimo futuro la prima catena di ristoranti di mare nei centri commerciali italiani.

La sfida di Fishing Club è audace e intrigante al tempo stesso: sfidare le convenzioni e diventare portatore della cultura del mare, introducendo i migliori piatti di pesce proprio laddove non ti aspetti, per abitudine, di trovarlo: nei templi dello shopping.

Fishing Club nasce da un deal di società leader sul mercato nazionale ed europeo della pesca e della trasformazione di prodotti ittici.

Dalle reti delle loro barche escono freschissime e gustosissime tipologie di prodotti ittici distribuite poi a rivenditori del settore quali importatori, GDO, industrie alimentari, navi da crociera, grossisti e, da oggi, agli chef dei Fishing Club.

Nessuna concessione al fast food, ma comunque un mangiare veloce idoneo al contesto negli orari del pranzo. Tutto è comunque sempre preparato velocemente, in tempo reale.

Si pensi che dal lunedì al venerdì, a pranzo, tutti i primi escono a 9,90 euro: l’ideale per un pranzo veloce, sempre di qualità e di gusto.

Per la cena, Fishing Club si trasforma in un ambiente più intimo, raccolto e il tempo si dilata piacevolmente.
Si inizia con gli aperitivi e si continua con una vastissima offerta dal menu, curato dagli chef della Accademia Italiana Chef di Roma.

Anche in questo caso, al fianco del menu alla carta, Fishing Club propone tre menu degustazione da 18 euro e uno da 35 euro, con bevande a parte.

Anche gli aperitivi vengono proposti con formule combo cocktail o vino e seafood a partire da 12 euro. Fishing Club si presenta dunque come un nuovo punto di ritrovo degli appassionati di seafood, non solo frequentatori del centro per lo shopping: l’impegno è quello di proporre un’offerta che coniughi accessibilità, qualità e professionalità.

La cultura del mare nei luoghi di ritrovo

Fishing Club anticipa di fatto quelle che si annunciano essere le strategie dei grandi centri commerciali italiani nel prossimo futuro: divenire punto di ritrovo e non solo di shopping, luogo di cultura, di intrattenimento, di educazione.

Fishing Club porta con sé la cultura della cucina di mare. Il format è portatore di valore aggiunto in termini gastronomici, qualitativi, nutrizionali, esperenziali.

Il “Club della Pesca” è quello di chi vorrebbe mangiare direttamente a casa del pescatore, di chi è appassionato dell’idea della vita sul mare, conosce il pesce, lo sa scegliere o gli piacerebbe farlo. Fishing Club ha il profumo della salsedine, evoca il mare del nord, le tempeste e la pace del giorno dopo. È la dimostrazione che il mare può essere ovunque vogliamo che sia.

In programma eventi, incontri, anteprime, degustazioni e tanti altri appuntamenti attorno al mondo marino che ritroviamo anche nel layout del locale: un misto di vintage e moderno con elementi iconici della pesca e del mare.

Un’offerta variegata, per tutti i gusti

Innanzitutto Fishing Club propone una formula aperitivo intrigante e gustosa: tre combo nei quali si possono trovare polpettine di pesce, bruschettine del marinaio, humus di ceci e gamberi, Tatachi di tonno, cartoccione di frittura di calamari e gamberi sgusciati. Proposti da 12 a 15 euro, vino o cocktail compresi.

Una bellissima offerta di crudo spicca in apertura di menu: ostrica superior, gamberoni rossi Sicilia, gamberoni viola Sicilia, scampi grandi Sicilia, tartare di tonno, carpaccio di capasanta. Ordinabili in un plateau, ma anche in singoli pezzi.

E poi antipasti come polpo e patate, insalata di mare e moscardini al sugo con crostini.
Ogni giorno tre primi, risotto alla crema di scampi, tonnarelli alle vongole veraci, gnocchi al pesce spada con melanzane, capperi e Pachino, con aggiunta dei primi del giorno che cambiano quotidianamente.
E poi una vastissima offerta tra secondi alla griglia, fritture al cartoccio o al piatto, leggere e croccanti, una sezione dedicata ai bambini, passando per i burger o il poke.

Proprio i bambini sono un capitolo importante nell’offerta Fishing Club.

L’importanza di mangiare pesce

Il pesce è ricco di proteine, vitamine, sali minerali, omega 3 ed è fondamentale per la crescita.
Si raccomanda di mangiarlo almeno 3 volte a settimana. All’interno del locale è in preparazione del materiale informativo sulle proprietà organolettiche e nutrizionali dell’alimento pesce, così come sono previsti incontri ed eventi dedicati.

La cantina è piccola, ma interessantissima con etichette di diversa provenienza italiana, tutti degni di citazione e presenti in varie guide. Ogni giorno anche un’offerta al bicchiere di sette diversi vini a rotazione.

Appetitosa e varia anche l’offerta per il delivery e per il take away ed è in preparazione anche un menù “Easy Fish” con svariati burger di pesce, club sandwich di mare e l’ormai noto Lobster Roll Fishing Club
Infine, la Card Fishing Club garantisce l’accesso ad eventi, degustazioni, anteprime ed a sconti, grazie al cashback.

L’appuntamento da non perdere è qui:

FISHING CLUB

c/o Maximo Shopping Center
via Laurentina 865
00143 Roma
Tel: +39 3487012177

INFORMAZIONI:
info@kitchen-strategy.com
info@easycatering.net
www.ristorantefishingclub.it

 

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Distillati da collezione: tra gli introvabili il Rum Garras De Dragon e Diablo Cujelo Tabai

Roma, 15 maggio 2023 – Il mercato dei distillati sta diventando sempre più una scelta popolare tra gli investitori e i collezionisti, poiché ci sono alcune marche rare che possono diventare dei veri e propri tesori. Tra queste il rum è uno dei preferiti, soprattutto per la sua versatilità nell’invecchiamento e nella creazione di aromi complessi.

In questo articolo, esploreremo due dei migliori rum da investimento introvabili: il rum Garras de Dragon e il rum del Diablo Cojelo, entrambi dell’apprezzata etichetta Tabai.

Il rum Garras de Dragon è prodotto nella Repubblica Dominicana ed è conosciuto per la sua ricca miscela di sapori esotici e speziati. Per gli investitori che cercano un ritorno significativo sull’investimento a lungo termine, questo rum può essere un’opzione interessante.

Il rum del Diablo Cojuelo è un altro rum raro e costoso che rappresenta un omaggio a tradizioni ancestrali dell’America Latina.

Per i collezionisti che cercano di rivalutare il loro patrimonio, questo investimento può rappresentare una scelta saggia.

Entrambi o rum sono infatti molto rari, con produzioni limitate e costi piuttosto elevati. Tuttavia, per gli investitori che cercano di diversificare il loro portafoglio, questi tesori liquidi possono offrire un buon rendimento a lungo termine.

Perchè per i collezionisti di liquori questi rum possono rappresentare un tesoro di grande valore, da esibire nella propria collezione.

 

Accademia Italiana della Cucina: ad Hammamet la nuova delegazione

Serata Conviviale speciale presso il Golf Club Citrus di Hammamet per l’inaugurazione della nuova Delegazione estera dell’Accademia Italiana della Cucina

Hammamet, 15 maggio 2023 – Grande successo di partecipazione alla Conviviale speciale dell’Accademia Italiana della Cucina per l’inaugurazione della nuova Delegazione estera, tenutasi ieri presso il ristorante Tangerine, nella suggestiva cornice del Golf Club Citrus.

Designato alla guida della nuova Delegazione l’Accademico Gian Paolo Sessa, Contrammiraglio in congedo, con oltre quaranta anni di servizio in Marina Militare e incarichi presso prestigiosi comandi nazionali ed internazionali.

All’evento sono intervenuti l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, il dott. Fabrizio Saggio, il Segretario Generale dell’Accademia, il dott. Roberto Ariani, giunto in Tunisia per l’occasione e il Delegato di Tunisi, il dott. Luigi Collu.

Nel suo indirizzo di saluto, l’Ambasciatore Saggio, augurando ogni successo all’Ammiraglio Sessa, ha sottolineato il ruolo dell’Accademia anche a livello internazionale, esprimendo apprezzamento per la nascita della neonata delegazione di Hammamet che, insieme con la Delegazione di Tunisi, rappresenta un ulteriore opportunità di incontro e convivialità per la numerosa comunità italiana in Tunisia che, ad oggi, conta oltre ottomila residenti.

Il dott. Ariani, ringraziando l’Ambasciatore per la partecipazione, ha sottolineato quanto il Presidente Petroni e l’Accademia, attraverso una rinnovata collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, siano partecipi delle attività delle Ambasciate e delle reti consolari. Ne è prova tangibile la pubblicazione della Storia della Cucina italiana a fumetti, redatta in otto lingue. In chiusura, ha formulato i migliori auguri al Delegato e agli Accademici per le future attività della nuova delegazione.

La cena a base di pesce, in tradizionale stile italiano, è stata particolarmente apprezzata da tutti i commensali che hanno espresso lusinghieri giudizi, sia sul personale che sulla location.

L’Accademia Italiana della Cucina dal 2003 è Istituzione Culturale della Repubblica Italiana, che opera con le sue 225 delegazioni territoriali in Italia, 94 all’estero e più di 7500 associati, affinché siano promosse iniziative idonee a diffondere una migliore conoscenza dei valori tradizionali della cucina italiana. Più in generale, di valorizzazione del patrimonio culturale nazionale e di promozione della conoscenza presso la pubblica opinione degli esercizi, in Italia e all’estero, che operano nel rispetto ed osservanza della cucina nazionale, regionale e locale.

E in tale ottica, la nuova delegazione di Hammamet, composta da motivati Accademici provenienti da diverse regioni italiane, dalla Piemonte alla Sicilia, potrà fattivamente contribuire al perseguimento degli obiettivi dell’Accademia in questo lembo d’Africa.

In una terra, la Tunisia, alla quale, attraverso il Mare Nostrum, l’Italia rimane indissolubilmente legata, per storia, cultura e tradizioni gastronomiche.

 

 

Salute: con l’analisi del respiro la diagnosi veloce dell’intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio è un problema più comune di quanto non si pensi: grazie al test del respiro una diagnosi veloce

Milano, 11 maggio 2023 – L’intolleranza al lattosio è un problema più comune di quanto non si pensi ma da oggi grazie al test del respiro si riesce ad ottenere una diagnosi veloce. Si tratta di una intolleranza che provoca un disturbo digestivo che si verifica quando il corpo non è in grado di digerire completamente lo zucchero del latte (lattosio). Si stima che ben il 65% della popolazione mondiale sia intollerante al lattosio in qualche misura e in Italia la percentuale è intorno al 50%.

Cause della intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio si verifica quando l’intestino tenue non produce abbastanza lattasi, un enzima che aiuta a digerire il lattosio. Senza abbastanza lattasi, il lattosio passa attraverso il tratto digestivo senza essere completamente digerito, causando sintomi come gonfiore, diarrea, gas e crampi addominali.

L’intolleranza al lattosio può essere ereditaria o acquisita. La forma ereditaria, che è la più comune, si verifica quando il corpo smette di produrre lattasi dopo l’infanzia. La forma acquisita può verificarsi a seguito di un’infezione gastrointestinale o di un danno all’intestino tenue.

Sintomi dell’intolleranza al lattosio

I sintomi di questo disturbo possono variare da lievi a gravi, a seconda della quantità di lattosio ingerita. Possono verificarsi entro 30 minuti o diverse ore dopo aver consumato alimenti contenenti lattosio. I sintomi comuni includono:

  • Gonfiore
  • Diarrea
  • Gas
  • Crampi addominali

Trattamento della intolleranza

Non esiste una cura per l’intolleranza al lattosio, ma ci sono modi per gestire i sintomi. La gestione può comportare l’eliminazione o la riduzione dell’assunzione di alimenti contenenti lattosio. Evitare latte e latticini può essere difficile, ma ci sono molte alternative disponibili, come latte di soia, latte di mandorle e formaggi a base vegetale.

Inoltre, ci sono integratori di lattasi disponibili che possono aiutare a digerire il lattosio, consentendo alle persone con intolleranza al lattosio di consumare alimenti contenenti lattosio in quantità limitate.

Prevenzione dell’intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio non può essere prevenuta, ma ci sono alcune cose che si possono fare per gestire i sintomi. Ad esempio, ridurre l’assunzione di alimenti contenenti lattosio e cercare alternative a base di piante possono aiutare a prevenirne i sintomi.

Inoltre, ci sono test genetici disponibili per verificare se si ha una predisposizione all’intolleranza al lattosio. Se si scopre di avere una predisposizione, è possibile prendere misure preventive per ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Conclusioni

L’intolleranza al lattosio è un disturbo digestivo comune che può causare sintomi spiacevoli. Se si sospetta di essere intolleranti, è importante parlare con il proprio medico per una diagnosi accurata e per ottenere consigli sulla gestione dei sintomi.

L’intolleranza al lattosio generalmente si manifesta, a livello gastrointestinale, con la presenza di gonfiore addominale associato anche a diarrea. Un recente studio del 2022 ha osservato che un terzo delle persone intolleranti al lattosio riferisce invece sintomi quale la stitichezza.

L’esame diagnostico del Breath Test al Lattosio è rapido e si ottiene la refertazione in sole 4 ore, come avvienepresso il Centro Medico Unisalus, uno dei più all’avanguardia in Lombardia ed in Italia.

 

 

 

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Investire nei vini di lusso conviene: ecco quali scegliere

Investire nei vini di lusso conviene: ecco su quali conviene puntare…

Roma, 10 maggio 2023 – Lo confermano i mercati emergenti, e diversi studi ed osservatori indipendenti: investire nei vini di lusso conviene. Ma quali scegliere per diversificare ed assicurarsi un buon ritorno dei propri investimenti?

Il mercato dei vini di lusso è in crescita e gli investimenti in questo settore sono aumentati del 137% negli ultimi dieci anni. Secondo il Knight Frank Luxury Investiment Index infatti il mercato del vino pregiato è in costante crescita e non si tratta di un fenomeno momentaneo o di una moda passeggera.

Secondo un articolo di New Bond Street Pawnbrokers, i vini di Bordeaux sono tra i migliori investimenti vinicoli per il 2022-2023. Inoltre i Bordeaux garantiscono un ottimo scambio sul mercato secondario e una notevole resa in termini di invecchiamento nel corso del tempo.

Anche investire nei vini Barolo potrebbe essere un’opzione molto interessante. Negli ultimi anni, i prezzi dei Barolo sono aumentati costantemente grazie alla crescente domanda e alla limitata produzione annuale di questo vino pregiato.

Mediamente i prezzi del Barolo salgono del 9-10% all’anno e questo suggerisce che gli investimenti nel Barolo potrebbero offrire un rendimento interessante a lungo termine.

Naturalmente per generare profitti attraverso i vini da investimento è necessario avere pazienza ed esperienza nel campo.

Non è facile orientarsi su un mercato così ampio infatti, ma se nel Made in Italy odierno esiste una certezza, è quella che ci sono diverse ragioni per tenere d’occhio il Barolo Tabai ad esempio.
Questo vino è noto per la sua qualità: le uve sono selezionate con cura e la produzione è limitata, il che significa che ogni bottiglia è preziosa e rara. Inoltre il Barolo Tabai è invecchiato in botti di rovere per almeno 3 anni, il che gli conferisce una complessità e una profondità di sapore che lo rendono davvero unico.

Ma il Barolo Tabai non è solo un ottimo vino da bere, almeno stando al parere degli intenditori. Rappresenta anche una valida alternativa agli investimenti tradizionali. Nel corso degli anni il suo prezzo è aumentato costantemente, rendendolo un investimento interessante per coloro che cercano un modo di diversificare il loro portafoglio. Si tratta inoltre di un prodotto in quantità limitate, il che significa che la domanda supera spesso l’offerta. Questo fa sì che i prezzi possano aumentare ancora di più nel tempo.

Per coloro che vogliono investire in vino, il Barolo Tabai può rappresentare per questo una valida opzione.

Il vino è riconosciuto a livello internazionale come uno dei migliori vini italiani e il suo prezzo è destinato ad aumentare nel tempo, e per questo molto apprezzato dai collezionisti.

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