Digitale: Alla Camera dei Deputati il convegno “Nuovo Framework del mercato del lavoro, della formazione e convergenza tra Tecnologie, Persone ed Obiettivi”

Camera dei Deputati - Sala della Regina
Camera dei Deputati - Sala della Regina

2020/2025 – TRASFORMAZIONE DIGITALE NELLE AZIENDE E NEL PAESE: LA SFIDA DIVENTA CULTURALE

Roma, 3 febbraio 2020 – La trasformazione digitale e l’importanza della persona al centro dei processi tecnologici ed operativi promuove una profonda riflessione circa il nuovo modello d’impresa ed il nuovo sistema organizzativo in Italia nel XXI Secolo.

Di questo si parlerà alla Camera dei Deputati, Sala Regina, durante il convegno “Nuovo Framework del mercato del lavoro, della formazione e relativa convergenza”, i cui temi sono stati elaborati dall’OIDTDOsservatorio Imprenditoriale della Trasformazione Digitale, centro di ricerca e sviluppo dell’ Ente Nazionale – ENTD, che si svolgerà giovedì 6 febbraio 2020 alle 10,30 per definire linee guide e piani di azione per continuare a creare un nuovo modello di “Scuola e di Sistema Formativo” per studenti, imprese, dipendenti e cittadini.

La scarsa efficacia del sistema formativo del capitale umano, imprenditori, classi dirigenti e politici compresi  è uno dei principali motivi che impediscono sviluppo e crescita e limitano la produttività del Paese. Impossibile pensare a domani senza investire e cambiare un ambito di importanza strategica prioritaria, come la “Scuola“.

Sono diverse le personalità del settore che intervengono al dibattito ed oltre 170 professionisti da tutto il Paese, specializzati in big data ed analisi dei dati, cloud computing, cyber security, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica, IOT, integrazione dei processi, open innovation, blockchain ed ethical trendsetting, per illustrare le criticità e per delineare soluzioni alle imprese ed al sistema Italia, in conseguenza della trasformazione digitale che stravolge l’economia internazionale.

Le innovazioni digitali consentono di rivedere l’organizzazione dei fattori della produzione, i manager devono comprendere e valorizzare le persone, la comunicazione delle imprese è impegnata a raccontare un mondo proiettato verso il futuro, le risorse umane propongono diverse figure professionali, la produzione presenta nuove offerte dei prodotti per incontrare le esigenze dei consumatori costantemente alla ricerca di nuovi beni, ineluttabile risultato del cambio di paradigma economico e sociale.

C’è l’esigenza di inseguire il digitale per focalizzare l’attenzione sulla qualità di prodotti e servizi e sulla loro distribuzione. Non possiamo tralasciare la fondamentale importanza del ruolo svolto dal digitale, il quale influenza positivamente la cultura trasformando il paradigma culturale in un’occasione dove è semplice e coinvolgente imparare con creatività.

La cultura digitale valorizza anche la creatività dei giovani per affrontare la conoscenza, l’accesso partecipato, la gestione, la conservazione, assicurando “a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”.

Le innovazioni digitali consentono di rivedere l’organizzazione dei fattori della produzione, i manager devono comprendere e valorizzare le persone, la comunicazione delle imprese è impegnata a raccontare un mondo proiettato verso il futuro, le risorse umane propongono diverse figure professionali, la produzione presenta nuove offerte dei prodotti per incontrare le esigenze dei consumatori costantemente alla ricerca di nuovi beni, ineluttabile conseguenza del cambio di paradigma economico e sociale.

 

Agenda

Introduzione: La centralità della persone come elemento valorizzante della tecnologia. Un Nuovo Modello di “Scuola” per Studenti, Imprese, Dipendenti e Cittadini
Innovativo – Inclusivo – Interattivo – Comunicativo

Pasquale Aiello
Presidente – Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale | Emotional Intelligence Project Manager | Data Scientist | Ethical Trendsetter | Ricercatore
La Tecnologia ed il bisogno del fattore umano per poter generare Innovazione, Cambiamento e Crescita consapevole e condivisa


Francesco Fravolini
Giornalista professionista specializzato in lavoro e cultura dell’economia | Consigliere Direttivo dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale
La Nuova Comunicazione Etica, quella che rispetta l’esigenza di riposizionare le Persone al centro dei processi senza strumentalizzare e correre il rischio di annullare il beneficio per la persona e l’impresa.


Dario Tatangelo
Direttore Aggiunto per lo Sviluppo Professionale Osservatorio Imprenditoriale della Trasformazione Digitale | Remote Recruiter | Digital HR Consultant|
La Nudità delle aziende nella comunicazione. Direzione del “mercato”: formazione continua, modelli nuovi di leadership legati al change management, welfare aziendale, Smart Working, gamification


Pasquale Testa
CIO – Sole365 | Presidente CIO Club Italia
La Pianificazione e Progettazione lungimirante dei sistemi informatici per ottimizzare efficienza, produttività, sicurezza e costi di gestione. La Fidelizzazione ed i servizi al cliente partono da questi elementi.


Francesco G. Lamacchia
Docente Universitario | CEO .dot ACADEMY
Nuovi Modelli di apprendimento Crossmodali : il Digital Boot Camp per l’accelerazione delle competenze in ottica Smart Working


Corrado Patierno
Advisory CXO Architect | CTO | Senior Innovation Manager (MISE) | MCP MCSD Senior Consultant
Smart Working e Gamification – Azienda, Dipendenti, Team, Manager e Clienti sono pronti? Quando e perchè non possono Funzionare. Motivi, Analisi e Mitigazione (Gestione, Psicologia, Strumenti)


Pietro Marinelli
Artificial Intelligence Expert and Data Scientist, Ranked 216th (Top 3 in Italy) over 110.000 Data Scientist in Kaggle Global Ranking | Collaboratore Scientifico Universitario MSc
Incontro tra Intelligenza Artificiale, Persone, Gamification, Communities di Professionisti e Tecnologia per rispondere ad esigenze reali della nostra società.


Matteo Felici
Senior Data Scientist at Facile.it | Machine Learning Engineer | Technology Enthusiast
L’importanza dei percorsi di formazione continui (Life Long Learning) per la crescita personale e professionale.


Valerio Gallitto
Blockchain Expert
Blockchain in Italia


Argomenti

Lavoro

  • A cosa abbiamo assistito negli ultimi 5 Anni
  • L’impatto dei cambiamenti socio-economici su lavoratori ed imprese
  • La necessità di crescere culturalmente ed aumentare il livello di informazione di tutto il Paese
  • Spazio per domande, interventi e confronto

Formazione

  • La sottile differenza tra formazione di superficie ed informazione
  • La verticalizzione, dalle università ed Istituti di formazione alle imprese
  • Life Long Learning e crescita continua
  • Le Accademie Aziendali
  • Spazio per domande, interventi e confronto

Smart Working

  • Le politiche per il lavoro in continua evoluzione Smart Working e flessibilità oraria
  • Gamification nelle aziende
  • Talent Acquisition, Selezione, Formazione, Analisi del Fabbisogno
  • Ambiti di applicazione dello Smart Working
  • Spazio per domande, interventi e confronto

Gamification

  • Come e cosa rende i giochi un successo
  • Capire le logiche di progettazione, gli elementi e le tecniche utilizzate
  • Applicazione della gamification in altri contesti come Business, Società e Green
  • Case Studies
  • Spazio per domande, interventi e confronto

Convergenza tra Tecnologie, Persone ed Obiettivi

  • Bilanciamento tra il Valore generato dai Valori delle persone e l’adozione di tecnologie che consentano di pianificare e realizzare progetti sostenibili nel breve, medio e lungo termine
  • Come, Chi ed in quale misura sta utilizzando realmente Blockchain ed Intelligenza Artificiale in Italia
  • Spazio per domande, interventi e confronto


Persone, Tappe e Dati rilevanti


La nuova comunicazione
Cambia il racconto dell’economia, aumentano le trasformazioni aziendali, rivoluzionano i mercati internazionali a seguito di una crescente globalizzazione che impone un’opportuna gestione del digitale a beneficio della produttività. È giunto il momento, dopo anni di crisi economica iniziata nel 2007, di rivedere serenamente le organizzazioni aziendali per trasformarle e adattarle alle nuove esigenze del mercato del XXI secolo.

Un esempio ed una forma mentis da ritrovare
Non possiamo dimenticare in questo scenario di trasformazione il punto di riferimento che dovremmo avere in mente ogni giorno: Adriano Olivetti.
Fu un manager illuminato che inaugurò una stagione nuova dove la persona era al centro del processo produttivo, non viceversa come sta accadendo in questi anni. Dovremmo prendere in prestito la storia per riorganizzare con spirito imprenditoriale le aziende italiane.

La prima rivoluzione digitale
La rivoluzione digitale nelle aziende muove i primi passi nel lontano 2008 quando diventa necessario iniziare un percorso virtuoso per eliminare la gestione cartacea nelle comunicazioni e nei documenti a valore legale. È proprio questo l’obiettivo del decreto legge “Anti-crisi” (Decreto Legislativo 185/2008, convertito con legge 2/2009).
Per quanto riguarda la normativa su libri e registri, il Codice dell’Amministrazione Digitale già prevedeva la possibilità di tenere questi documenti in formato elettronico.

Criticità burocratiche che ancora frenano la spinta verso semplificazione ed innovazione
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva emanato un decreto nel quale si indicava come dovesse essere assolto il pagamento dell’imposta di bollo per quei documenti in formato elettronico ancora sottoposti a tale adempimento. Pur rimanendo alcuni dubbi sulle tempistiche per il pagamento di questa imposta, che rimane posticipata per la tenuta cartacea ma è anticipata in caso di tenuta informatica, ciò non aveva impedito a molte aziende di scegliere da tempo per la formazione informatica di documenti come il libro giornale, il libro degli inventari e di tutte le altre scritture non soggette a vidimazione preventiva obbligatoria, con evidenti e rilevanti risparmi di tempo, impegno di personale e materiale.

Tuttavia, restava ancora lo scoglio dei libri per i quali la vidimazione è obbligatoria. Se molte delle caratteristiche di un libro cartaceo possono essere tranquillamente trasferite in un documento informatico, c’è una oggettiva impossibilità di “vidimare” un documento informatico che chiaramente, all’atto della vidimazione, ancora non esiste.

La vidimazione dei libri contabili
Si può certamente vidimare un libro composto da pagine bianche, mentre è complicato vidimare un documento informatico, in cui non sia ancora registrato un testo. La nuova legge risolve questo problema: prevede che gli obblighi di vidimazione dei libri formati in modalità elettronica, saranno assolti mediante l’apposizione trimestrale della firma digitale e della marca temporale sul documento. È evidente che entrambe le operazioni possono essere poste in atto solamente dopo che nel libro sono stati registrati i movimenti.

La firma digitale
Con la firma digitale si garantisce che il contenuto del documento non può più essere alterato, mentre con la marca temporale si assicura la data e l’ora alla quale è avvenuta l’operazione; in questo modo il contenuto riportato nel libro, contenente le registrazioni dei tre mesi precedenti, viene reso inalterabile ovvero, in caso di una qualsivoglia alterazione, la verifica della firma digitale denuncerà questo fatto. L’impresa si troverà a registrare i dati in maniera elettronica, a conservare i libri senza stamparli e senza creare vere e proprie torri di carta. Tutto questo senza ridurre, anzi incrementando notevolmente, i livelli di sicurezza dei dati e dei documenti.

I dati Censis sull’affermazione del digitale
«Nel 2018 il settore ICT in Italia – si legge nel 53° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2019 a cura del Censis – ha raggiunto 62 miliardi di euro di valore aggiunto. Secondo i dati della Commissione europea, l’incremento rispetto al 2016 è stato di 3,6 miliardi di euro. Il 91,7% del valore aggiunto totale ha origini  nelle attività di servizi, di cui la parte prevalente (il 55,7%) proviene da attività di programmazione, consulenza, data processing, portali web.


Meno produttività, più occupazione
Si riduce invece la capacità di creare valore da parte delle telecomunicazioni, perchè perdono circa 1,2 miliardi in due anni. Alla crescita in termini di valore si è accompagnata un’ottima performance sul piano occupazionale: fra il 2016 e il 2018 il settore ICT in Italia ha aumentato la sua base occupazionale di 31.000 addetti, con un incremento in termini relativi pari al 4,8%. In totale il settore occupa oggi 677.000 unità. Anche in questo caso sono le attività di servizio legate alla programmazione e alla consulenza a segnare il risultato più importante con un aumento del 7,4% nei due anni che invece corrisponde a 32.000 addetti aggiuntivi.

Telecomunicazioni ed IT
Nello stesso tempo le telecomunicazioni hanno subito un ridimensionamento che ha coinvolto circa 800 addetti. Le dinamiche di crescita del valore economico e dell’occupazione del settore trovano un fondamento nell’attuale orientamento in senso digitale degli investimenti da parte delle imprese. Nel 2018 il 56,4% delle imprese italiane ha dichiarato di aver effettuato investimenti per adottare sistemi di sicurezza informatica».

Manifatturiero
«Il dato appare più significativo fra le imprese manifatturiere (58,8%) rispetto a quelle terziarie (54,7%) e, in particolare, quello delle imprese a maggiore dimensione rispetto a quello delle più piccole (rispettivamente l’86,6%con almeno 50 dipendenti e il 49,5% con meno di dieci dipendenti). Le imprese manifatturiere si presentano più orientate a investire nel digitale in tutte le categorie delle tecnologie adottate, a eccezione della categoria “internet ad alta velocità, cloud, mobile, big data, che vede un maggiore impegno nel terziario (54,2% contro il 53,6% delle manifatturiere)».

Trend
«In generale la distanza fra i due macrosettori appare contenuta anche se ciò che emerge è una chiara propensione delle imprese italiane a vedere nel digitale e nell’innovazione di processo e di prodotto, che il digitale sta spingendo, una leva fondamentale per garantire alle aziende spazi di crescita e di miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della propria azione imprenditoriale».