Ipersessualità, nella ossitocina la possibile causa

Roma, 27 novembre 2019 – Un nuovo studio su uomini e donne con disturbo ipersessuale ha rivelato un possibile ruolo dell’ormone ossitocina, secondo i risultati pubblicati sulla rivista scientifica Epigenetics. La scoperta potrebbe potenzialmente aprire la porta al trattamento del disturbo attraverso la progettazione di un modo per sopprimere la sua attività.

Il disturbo ipersessuale, o desiderio sessuale iperattivo, è riconosciuto come un disturbo del comportamento sessuale compulsivo, elencato come disturbo del controllo degli impulsi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Può essere caratterizzato da pensieri ossessivi sul sesso, una compulsione per compiere atti sessuali, una perdita di controllo o abitudini sessuali che comportano potenziali problemi o rischi.

Mentre le stime di prevalenza variano, la letteratura indica che il disturbo ipersessuale colpisce il 3-6% della popolazione.

La controversia circonda la diagnosi perché si verifica spesso insieme ad altri problemi di salute mentale, suggerendo che potrebbe essere un’estensione o una manifestazione di un disturbo mentale esistente. Si sa poco della neurobiologia che vi sta dietro.

Si sta iniziando a studiare i meccanismi regolatori epigenetici alla base del disturbo ipersessuale in modo da poter determinare se ha qualche segno distintivo che lo distingue da altri problemi di salute”, dice il Dr. Andrea Militello, eletto come miglior andrologo e urologo d’Italia nel 2018.

“Per quanto ne so, questo studio è il primo a implicare meccanismi epigenetici disregolati studiando il DNA e il coinvolgimento dell’ossitocina nel cervello tra i pazienti che cercano un trattamento per l’ipersessualità”.

Gli scienziati hanno misurato i modelli di metilazione del DNA nel sangue di 60 pazienti con disturbo ipersessuale e li hanno confrontati con campioni di 33 volontari sani.

Hanno studiato 8.852 regioni di metilazione del DNA per identificare eventuali variazioni tra i campioni. La metilazione del DNA può influire sull’espressione genica e sulla funzione dei geni, in genere agendo per ridurne l’attività.

Hanno anche confrontato i loro risultati con campioni di 107 soggetti, 24 dei quali erano alcol-dipendenti, per esplorare un’associazione con un comportamento che crea dipendenza.

I risultati hanno identificato due regioni del DNA che sono state alterate nei pazienti con disturbo ipersessuale.

L’analisi ha rivelato che il microRNA identificato, cioè il microRNA-4456, colpisce i geni che sono normalmente espressi a livelli particolarmente alti nel cervello e che sono coinvolti nella regolazione dell’ormone ossitocina

“Era stato già osservato in specie di primati che il neuropeptide l’ossitocina svolge un ruolo centrale nella regolazione del comportamento del legame di coppia. Precedenti studi hanno dimostrato che l’ossitocina è associata alla regolazione del legame sociale e di coppia, alla riproduzione sessuale e al comportamento aggressivo sia negli uomini che nelle donne. Il confronto con soggetti alcol-dipendenti ha rivelato poi che la stessa regione del DNA era significativamente sotto-metilata, suggerendo che potrebbe essere principalmente associata alle componenti che creano dipendenza dal disturbo ipersessuale, come la dipendenza dal sesso, il desiderio sessuale disregolato, la compulsività e l’impulsività” conclude l‘andrologo di Milano, Dr. Andrea Militello.

Saranno necessarie ulteriori ricerche per studiare il ruolo del microRNA-4456 e dell’ossitocina nel disturbo ipersessuale, ma i risultati suggeriscono che potrebbe valere la pena esaminare i benefici del farmaco e della psicoterapia per ridurre l’attività dell’ossitocina.

 

 

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