Studio: negli Usa diplomi e lauree in soli 2 anni per gli studenti italiani

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Grazie al programma sperimentale Pathway Program i ragazzi italiani possono diplomarsi e prendere una laurea breve in solo 2 anni. Ecco come…

Bologna, 15 gennaio 2019 – Quando i giovani italiani competono sul mercato del lavoro internazionale si scoprono, a malincuore, “più vecchi” rispetto agli altri europei o agli americani. Il motivo? Il nostro sistema scolastico, che prevede 13 anni per conseguire il diploma, contro i 12 di Stati Uniti, Spagna, Francia, Regno Unito, Portogallo e tanti altri.

Nel 2018 però è stata avviata una sperimentazione che ha coinvolto 100 scuole italiane, al fine di valutare se abbreviare gli anni di scolarità in Italia o meno, ma, in attesa che il tutto diventi realtà, troviamo una risposta concreta dagli Stati Uniti.

Ce ne parla Mondo Insieme, associazione specializzata da oltre trent’anni nel settore degli scambi culturali, con sedi a Bologna e a Laguna Beach, in California, e diversi rappresentanti locali in tutta Italia.

“Gli studenti interessati a trascorrere il 4° anno delle superiori negli Stati Uniti richiedono, sempre più spesso, la possibilità di ottenere la Graduation americana, cioè di diplomarsi negli Stati Uniti e iscriversi all’università, saltando il 5° anno di scuola italiana” spiega Valeria Sessini, Responsabile del Programma Campus USA di Mondo Insieme.

Un programma denominato Pathway Program, che suscita grande interesse tra i giovani italiani più ambiziosi, che desiderano bruciare le tappe, perchè prevede di abbinare diploma di maturità e Associate’s Degree, cioè una laurea breve americana.

I futuri Exchange Students, come chiarisce Mondo Insieme sul suo sito,  potranno frequentare, con borsa di studio garantita, il 4° anno all’interno di un’università, vivendo con una famiglia ospitante e usufruendo del supporto di un rappresentante locale, come previsto per tutti i programmi di “Anno Scolastico all’Estero”.

Nel corso dell’esperienza potranno poi esprimere la volontà di prolungare gli studi di un ulteriore anno, questa volta vivendo direttamente in campus, e conseguire contemporaneamente Graduation e Associate’s Degree.

Una laurea breve negli Stati Uniti si ottiene in due anni ma, grazie al Pathway Program di Mondo Insieme, in collaborazione con la Southern Utah University, in due anni gli studenti si diplomerebbero e conseguirebbero una laurea breve.

Con quali possibili sbocchi?

Terminare il ciclo di laurea, sempre con  borsa di studio, e conseguire un Bachelor’s Degree in altri due anni, oppure sfruttare questo primo titolo per lavorare negli Stati Uniti per un anno.

Gli italiani sarebbero così tra i più giovani sul mercato del lavoro europeo e internazionale.

Considerati il risparmio di tempo e l’interessante bagaglio di esperienza che si potrà accumulare, vale davvero la pena informarsi di più, visitando il sito www.mondoinsieme.it, o contattando Mondo Insieme al tel. 051 65.69.257 o alla email info@mondoinsieme.it.

 

 

 

 

 

 

 

Immobili, cresce la ricerca di case online: “Mercato in ripresa”

Milano, 29 ottobre 2018 –  In Italia è aumentata la ricerca di case online, segno inequivocabile di una ripresa di vivacità del mercato immobiliare, sia residenziale che industriale. A registrarlo uno studio svolto sulle intenzioni di acquisto degli italiani in base alle ricerche effettuate in rete, realizzato da Homstate.it, piattaforma immobiliare per vendere e comprare casa online a tariffa fissa.

Lo studio ha raccolto nel mese di ottobre attraverso alcune piattaforme specializzate nell’analisi del traffico, una serie di dati aggregati disponibili sui motori di ricerca, in collaborazione con il portale immobiliare Wikicasa.

Lo studio ha analizzato l’andamento delle ricerche negli ultimi 12 mesi ed è emerso che la ricerca di case in vendita è aumentata del +23% e la keyword agenzia immobiliare del +22% rispetto al settembre 2017. Un dato che registra la maggiore propensione degli italiani all’acquisto di immobili e che fa prevedere una nuova ripartenza del mercato.

Chiaro anche l’aumento di interesse per l’acquisto di capannoni industriali con un aumento del 123% di ricerche nel mese di settembre rispetto allo stesso periodo del 2017.

In particolare le regioni più attive su questo genere di mercato sono:

  1. Lombardia
  2. Veneto
  3. Emilia Romagna
  4. Piemonte
  5. Toscana

La Lombardia e il Veneto attraverso le ricerche correlate all’investimento in capannoni industriali si confermano anche nell’immobiliare le locomotive dell’economia italiana.

Secondo lo stesso studio di Homstate (disponibile in Pdf al link https://www.homstate.it/media/ricerche-immobiliari-2018.pdf), le ricerche più frequenti dei potenziali compratori alla ricerca dell’abitazione dei loro sogni sono case in vendita, case in affittoappartamenti in affitto, agenzia immobiliare e appartamenti in vendita per un totale mensile medio di oltre 280.000 ricerche.

Queste keyword raccolgono tutte le ricerche a ‘corrispondenza esatta’ ad esclusione di quelle a ‘coda lunga’. Si intende con ‘corrispondenza esatta’ le ricerche come ‘case in vendita’ senza ulteriori indicazioni mentre il termine ‘coda lunga’ viene usato per ricerche con termini aggiunti come per esempio ‘case in vendita milano’ oppure ‘case in vendita economiche Milano’.

Il termine ‘case in vendita’ ad esempio è il più ricercato dagli italiani con oltre 4.500 ricerche al giorno, seguito a debita distanza da case in affitto con poco più di 3.000 ricerche al giorno.
In terza posizione troviamo il termine ‘agenzia immobiliare’ quasi allineato con il termine appartamenti in affitto. In quinta posizione la ricerca appartamenti in vendita.

Durante l’analisi delle ricerche abbiamo analizzato l’andamento quelle che riteniamo sintomatiche e direttamente correlate  all’andamento del mercato in quanto all’aumento della domanda seguirà un aumento delle compravendite ed un successivo aumento dei prezzi. L’analisi di questi numeri ci fa ritenere che il prossimo trimestre sarà positivo per il settore immobiliare, con un possibile aumento dei prezzi sulla primavera 2019” ha spiegato Ivan Laffranchi, fondatore di Homstate.it.

Dal punto di vista di come gli utenti cercano casa emerge che il device più utilizzato è il telefono con oltre il 51% usa dispositivi mobili per ricerche immobiliari.

Ma quando si connettono i potenziali acquirenti per cercare casa?

Il lunedì è il giorno preferito per la ricerca del mattone, mentre il mercoledì e il sabato sembrano essere i giorni della settimana meno attraenti per la ricerca della futura abitazione. Sul fronte dell’orario le ricerche si concentrano in fine mattinata con significativi aumenti da la pausa pranzo fino alle 16 e tra le 20 e le 22.

Lo studio completo sulla ricerca di case degli italiani è scaricabile gratuitamente dall’indirizzo www.homstate.it/media/ricerche-immobiliari-2018.pdf.

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Istat, occupazione record per l’Italia: male i giovani, profondo il gap tra richiesta e offerta

Roma, 3 ottobre 2018 – Sono stati pubblicati i dati Istat relativi al mercato del lavoro italiano: ad agosto 2018 si conta una crescita degli occupati di ben 69.000 unità rispetto a luglio, portando così il tasso di occupazione al 59%, un record storico mai registrato nel nostro Paese, perlomeno a partire dal 1977, anno in cui si è dato il via a questo genere di rilevazioni.

E se gli occupati di questo agosto sono cresciuti di quasi 70.000 unità rispetto al mese precedente, l’aumento è pari a 312.000 unità rispetto ad agosto 2017. E non è tutto qui: per la prima volta a partire dal 2012, la disoccupazione si porta sotto la soglia del 10%, arrivando ad un 9,7% che fino a qualche mese poteva sembrare un miraggio.

Come spesso accade, però, non è tutto oro quello che luccica.

Gli esperti puntano infatti il dito in direzione della qualità del lavoro, e soprattutto verso la natura dei contratti che hanno portato così in alto il tasso di occupazione: si registra infatti un record anche per i contratti a termine, che non erano mai stati così tanti fin dal 1992. Il vero problema, però, è ancora una volta da riconoscere nell’occupazione giovanile: se infatti nella fascia di età tra i 50 e i 64 anni si è arrivati ormai ad oltrepassare il 60% di occupazione, per quanto riguarda gli under 24 la situazione non migliora, e anzi, peggiora: rispetto a luglio la disoccupazione giovanile è aumentata infatti dello 0,2%, portando così al 31% i disoccupati tra i 15 e i 24 anni.

I numeri generali, dunque, migliorano, ma restano sempre presenti i problemi ‘fisiologici’ del mercato del lavoro italiano.

“Il forte scollamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro continua a pesare fortemente sui dati relativi all’occupazione giovanile” spiega Carola Adami, CEO e founder dell’agenzia di ricerca e selezione del personale Adami & Associati. Del resto il gap tra domanda e offerta di lavoro è destinato a crescere ulteriormente, nonostante la ripresa che gli stessi dati Istat dimostrano in modo piuttosto palese.

“Le aziende italiane, in piena digital trasformation, sono alla ricerca di figure Ict formate ed esperte, in grado dunque di accompagnare questa evoluzione interna” – sottolinea Adami – “purtroppo, però, alcune di queste ricerche sono destinate a restare insoddisfatte, in quanto l’Italia, ad oggi, non forma un numero sufficiente di professionisti nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”.

É dagli anni più duri della crisi economica che nel nostro Paese, guardando al rapporto tra domanda e offerta di lavoro, si parla di ‘introvabili’. Del resto sono gli stessi numeri a dimostrare il fatto che i laureati in ingegneria, seppure in aumento, sono ancora troppo pochi, anche per via dell’alto tasso di abbandono degli studi (che sfiora il 60%). Ed è per questo motivo che le aziende italiane faticano non poco a individuare figure come i Data Analyst, i Web Developer, e i System Engineer.

“In autonomia o con l’aiuto di cacciatori di teste specializzati nella selezione di personale Ict, per le imprese italiane è fondamentale riuscire ad assumere i talenti necessari per sfruttare al meglio le nuove tecnologie: una mancata crescita dal punto di vista del personale, infatti, non può che tradursi in una parallela decrescita in termini economici” spiega ancora  Adami.

Si ripropone dunque il paradosso del mercato del lavoro italiano: laddove molti giovani continuano a ricercare un’occupazione, le aziende si sfidano l’un l’altra per assicurarsi i pochi talenti formati dalle scuole e dalle università italiane. Ai primi non resta che lavorare sulle proprie competenze, fissando obiettivi realizzabili, mentre le seconde devono ottimizzare i processi di ricerca e di selezione, per non lasciarsi sfuggire i, pochi, professionisti in grado di supportare l’evoluzione digitale.

 

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Anno scolastico all’estero: partono gli incontri informativi

Bologna, 3 ottobre 2018 – Un anno, un semestre, o solo qualche mese da passare in più di 40 destinazioni diverse. Sono davvero infinite le possibilità per gli adolescenti italiani desiderosi di diventare “cittadini del mondo”, vivendo un’esperienza culturale e scolastica all’estero in seconda, in terza o in quarta superiore.

Il termine Exchange Students è entrato di diritto nella quotidianità scolastica italiana, grazie all’appoggio del Ministero della Pubblica Istruzione, che con la circolare del 2013 sostiene con forza questo tipo di esperienze, che permettono agli studenti di sviluppare competenze di tipo trasversale, oltre a quelle più specifiche legate alle discipline.

Gli studenti imparano le varie materie attraverso un sistema scolastico diverso da quello italiano, e soprattutto vanno a “scuola di vita”, che è indubbiamente la più importante per la società attuale, affinchè i ragazzi adottino un approccio multiculturale e aperto alle differenze.

Una possibilità offerta dall’associazione ‘Mondo Insieme‘, con 30 anni di esperienza alle spalle, con sede a Bologna, rappresentanti locali su tutto il territorio italiano, una sede a Laguna Beach, in California, e diversi rinomati partners internazionali.

Ma cosa vuol dire esattamente “essere un Exchange Student”?

Significa creare dei legami indelebili con una famiglia ospitante – volontaria – che ospiterà lo studente nel Paese desiderato. Vuol dire che la campanella suonerà su dei banchi di scuola diversi, che le lezioni saranno in una lingua straniera, che si creeranno dei rapporti di amicizia fortissimi con amici e compagni di scuola, che ci si metterà alla prova con sport mai provati, o attività che la nostra scuola non offre. E lo si fa con passione, apertura, impegno e maturità.

Di questo e di tanto altro parlerà Mondo Insieme, che ha avviato un tour informativo delle principali città italiane – ci sono riunioni ogni giorno –, al fine di presentare i vari programmi, le numerose destinazioni e le possibilità a favore delle famiglie.

“Questa esperienza è un trampolino di lancio per i ragazzi di oggi, che non conoscono più confini e che necessitano di confrontarsi con approcci, stili di vita e culture diverse, per inserirsi al meglio nella società attuale” spiega Livio Ceppi, Presidente di Mondo Insieme. “Le famiglie italiane investono su questo programma, e Mondo Insieme risponde attraverso iniziative, sconti, promozioni e borse di studio a supporto dei ragazzi”.

Partire per l’anno scolastico all’estero è una scelta importante, che fa la differenza nella vita dei ragazzi, e che genera domande e curiosità: proprio per questo Mondo Insieme ha organizzato incontri informativi gratuiti e aperti al pubblico gli studenti e le loro famiglie, riportando le esperienze di chi è già tornato, spiegando i Programmi con cura e accompagnando i ragazzi nella scelta del percorso più vicino alle loro richieste.

Il calendario degli incontri è disponibile su www.mondoinsieme.it, con la possibilità di fissare incontri personalizzati, di persona, telefonici o su Skype.

 

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Per ulteriori informazioni contattare:

Mondo Insieme
Via Castiglione, 35 – 40124 Bologna
Tel.: 051 65.69.257
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Scuola, parte l’esperimento libri gratis alle scuole medie di Miglierina (Cz)

Catanzaro, 10 settembre 2018 – Libri gratis anche per le scuole medie per tutti gli alunni di Miglierina, piccolo Comune in provincia di Catanzaro. A renderlo nota la scelta dell’amministrazione comunale il Sindaco Prof. Pietro Hiram Guzzi, che fa sapere che a questo contributo si aggiunge anche il trasporto a tariffe molto vantaggiose per le famiglie numerose.

Siamo agli inizi del nuovo anno scolastico e come ogni anno si rinnova la pacata protesta dei genitori, ripresa dalla stampa, per la spesa dei libri di testo scolastici non indifferente da affrontare. In un periodo di grave crisi economica questa situazione sembra essere in contrasto con il dettato della Costituzione che recita esplicitamente: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”.

Lo Stato garantisce, tuttavia, solo l’acquisto dei libri per il primo ciclo di studi, ovvero la scuola elementare, mentre sono previste borse di studio, legate al reddito, per gli altri cicli scolastici.

L’effettiva erogazione delle borse, è legata però all’emanazione di bandi a cui i genitori dovrebbero partecipare, ed alla valutazione degli stessi che può a volte richiedere tempo lasciando i genitori alle prese con una spesa media che può superare i 400 euro per ogni bambino in prima media.

L’amministrazione comunale di Miglierina, guidata dal Sindaco Prof. Pietro Hiram Guzzi, ha scelto invece di andare controcorrente.

Agli alunni delle scuole secondarie di primo grado, cioè delle scuole medie del plesso scolastico di Miglierina, a cui afferiscono i Comuni di Miglierina ed Amato, è garantita la fornitura gratuita dei libri di testo per tutti i bambini.

Si tratta di una scelta coraggiosa e rilevante per il bilancio, stringato, di un comune di soli 750 abitanti, e soprattutto rilevante dal punto di vista politico.

A questo contributo si aggiunge anche la possibilità per le famiglie numerose di pagare, attraverso un biglietto family, una tariffa ridottissima per il trasporto scolastico.

Infatti non si tratta solo di un aiuto finanziario, che non è poco, ma l’attenzione è posta anche sull’interesse educativo, proprio della scuola, attraverso l’insegnamento del rispetto per un bene comune che, l’anno successivo, servirà ad altri alunni.

 

 

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Scuola, confermate le borse di studio per l’anno scolastico all’estero

Bologna, 3 Settembre 2018 –  Anche quest’anno, per i ragazzi delle scuole superiori più meritevoli, sono disponibili borse di studio fino a €2.500 per l’anno scolastico all’estero, nella convinzione che le competenze e la determinazione vadano premiate.

Le differenze non vanno combattute ma conosciute, e il modo migliore per farlo sono i programmi di scambio culturale.  Studiare all’estero, per un anno o un semestre scolastico, apre gli orizzonti di un ragazzo, non solamente aiutandolo nel superamento delle barriere linguistiche, ma delle più significative barriere culturali: vivere in una famiglia diversa dalla propria, conoscere nuove persone, crescere in contesti educativi differenti rispetto a quello italiano, sono il vero trampolino di lancio per diventare cittadini del mondo autonomi e responsabili.

Ad organizzare le borse di studio per l’anno scolastico all’estero è Mondo Insieme, organizzazione specializzata in scambi culturali all’estero con sede a Bologna, con trent’anni di esperienza nel settore.

Partire per un anno scolastico all’estero non è una scelta semplice, né per i ragazzi, che dovranno ambientarsi in una nuova realtà, né per i genitori, trattenuti dal pensiero di avere lontani i propri figli per 5 o 10 mesi. Per questo Mondo Insieme collabora strettamente con partners affidabili, che selezionano attentamente le famiglie ospitanti e supportano lo studente nell’inserimento in famiglia e a scuola, per tutta la durata del programma, costruendo intorno a lui una valida rete di sostegno.

Pareri favorevoli all’iniziativa arrivano anche dal Ministero dell’Istruzione, che in una recente circolare conferma come frequentare un semestre o un anno scolastico all’estero contribuisca allo “sviluppo di competenze di tipo trasversale, oltre a quelle più specifiche legate alle discipline”.

“Parlando con un Exchange Student si capisce immediatamente il livello di maturità e responsabilità che ha acquisito durante l’esperienza”, conferma Graziella Costa, responsabile del Programma Anno Scolastico all’Estero di Mondo Insieme.

“I nostri ragazzi imparano a guardarsi intorno con occhi diversi e sviluppano una grande adattabilità ai contesti nuovi, caratteristica sempre più importante per muoversi in un mondo globalizzato. Forti dell’importanza del nostro lavoro, abbiamo deciso di offrire un contributo economico, valido per tutte le destinazioni, per aiutare a partire i ragazzi motivati, che si distinguono per profitto scolastico e competenze linguistiche, tenendo in considerazione anche il reddito familiare”, specifica Costa.

Negli ultimi anni, tra le mete più gettonate svettano gli Stati Uniti, seguiti dall’Australia, dal Canada e dai Paesi del Nord Europa. Se queste destinazioni sono ancora tra le più richieste, è interessante vedere come l’area geografica di interesse si stia spostando: un incremento notevole di domande si è registrato per la Corea del Sud, ma anche per Cina, Giappone, Taiwan, Argentina e Sudafrica, in linea con l’influenza culturale che questi Paesi stanno esercitando in Occidente.Quale modo migliore per imparare a conoscerli?

Per ricevere maggiori informazioni basta contattare Mondo Insieme (Via Castiglione, Bologna) al tel.: 051 65.69.257, alla mail info@mondoinsieme.it o tramite il sito internet www.mondoinsieme.it.

 

 

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Psoriasi: le Università di Genova e Verona identificano i geni della Psoriasi

Nuova importante scoperta scientifica per la ricerca italiana: identificati i geni che determinano la comparsa della psoriasi nella sua forma cutanea, osteoarticolare e metabolica

Verona, 30 luglio 2018 – Uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Genova e dell’Università di Verona, guidati rispettivamente dal Prof. Antonio Puccetti e dal prof Claudio Lunardi e dalla Prof.ssa Marzia Dolcino, e pubblicato sulla prestigiosa rivista “Frontiers in Immunology”, ha svelato che esistono dei fattori genetici che determinano lo sviluppo della malattia psoriasica nella sua forma cutanea, osteoarticolare (artrite psoriasica) e metabolica.

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica immuno-mediata della pelle diffusa in tutto il mondo (frequenza variabile da 0.6 a 4.8%).

L’artrite psoriasica (PsA) è un’artrite infiammatoria, caratterizzata da infiammazione delle entesi (zone di inserzione dei tendini e legamenti sulla superficie ossea) che porta ad erosione ossea e neo-formazione di tessuto osseo. Colpisce il 10-30% dei pazienti con psoriasi cutanea e ha una frequenza stimata di circa l’1%.

La malattia psoriasica è considerata una malattia immuno-metabolica in quanto si associa spesso a sindrome metabolica, caratterizzata da obesità addominale, ipertensione, dislipidemia aterogenica, diabete di tipo 2 dell’adulto, insulino-resistenza e steatosi epatica non alcolica.

La malattia psoriasica è una malattia autoimmune, la cui origine è ancora ignota, ma che dipende dalla combinazione di fattori ambientali, genetici, epigenetici (Figura A).

 

 

 

 

 

 

 

“L’epigenetica, spiega la Prof.ssa Dolcino, autrice dello studio, è lo studio delle modificazioni ereditabili nel nostro genoma che non modificano la porzione codificante dei genoma, cioè quella porzione del genoma che viene trascritta in proteine, e quindi non alterano le sequenze nucleotidiche dei geni codificanti (Figure B e C).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I meccanismi epigenetici rappresentano un ponte fra i fattori genetici ed ambientali e hanno un ruolo importante nel determinare tutti i tipi di malattia. Gli studi di genetica convenzionali (analisi dei geni codificanti, o trascritti) anche se eseguiti con tecnologie molto sofisticate, non sono riusciti a chiarire l’origine delle malattie autoimmuni/neoplastiche.”

“Abbiamo deciso di studiare il ruolo di queste molecole regolatrici – continua il Prof. Puccetti – nella malattia psoriasica attraverso l’analisi di circa 540.000 geni noti, di cui almeno 50.000 lncRNAs, e abbiamo potuto identificare 4 geni regolatori, (LINC00909,  LINC00657 EPB41L4A-AS1, 11-539L10.3) che sono in grado di controllare tutti i diversi aspetti della malattia: la componente cutanea, quella articolare e la sindrome metabolica che spesso vi si associa”.

“Questo studio è molto importante perchè dimostra che ‘geni non codificanti’ determinano l’insorgenza della malattia psoriasica e aprono interessanti prospettive per l’individuazione di nuovi bersagli terapeutici per la messa a punto di un trattamento personalizzato” conclude il Prof. Lunardi.

 

 

A Tor Vergata la Summer School dei docenti USA della “Syracuse University”

Roma, 12 luglio 2018 – Dal 16 al 27 luglio prossimi si terrà presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata la prima edizione della Summer School “Gino Gorla” organizzata da Juristor, l’Associazione dei Laureati di Giurisprudenza a Tor Vergata.

Il programma è dedicato a “Gino Gorla”, docente di Diritto Comparato a Roma, coinvolto nel 1965 nei “Seminari Cornell” organizzati da Rudolf Schlesinger e pioniere del diritto comparato tra Italia e Stati Uniti.

I corsi saranno interamente tenuti in lingua inglese da Shannon Gardner e Emily Brown, professori provenienti dall’Università di Syracuse – College of Law di New York.

Il Presidente, Riccardo Fratini, dottorando di ricerca nella stessa Università, dichiara: “A Tor Vergata il livello della didattica è eccezionale, ma forse siamo carenti sul confronto internazionale e sulle offerte post-lauream. Nel corso degli studi, personalmente, ho condotto parte della mia ricerca negli Stati Uniti alla Syracuse University College of Law, anche grazie al supporto dell’Università, e mi sentivo in dovere di restituire i frutti di questa opportunità all’Istituzione che me l’aveva concessa. Spero sia la prima di molte iniziative a favore degli studenti”.

 

 

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Fratini Riccardo

Email: fratini.riccardo@gmail.com

 

 

Morti in culla: importanti risultati per l’Italia in Scozia, alla conferenza sulla SIDS

Torino, 18 giugno 2018 – Alla recente conferenza internazionale, organizzata dalla ISPID, Società Internazionale per gli studi e la prevenzione dei decessi nel periodo perinatale e nel primo anno di vita, tenutasi a Glasgow (Scozia) dal 7 al 9 giugno 2018, si è data particolare attenzione alla prevenzione e alla ricerca sulla SIDS (Sudden and Unexpected Infant Death) e gli altri eventi correlati al sonno conosciuti come “morti in culla” .

La comunità scientifica ha selezionato tra le varie presentazioni, dei numerosi “Abstract” realizzati da 24 Paesi del mondo, i lavori realizzati dall’Associazione SUID & SIDS Italia Onlus, un associazione nazionale con sede in Torino che si occupa di ricerca, prevenzione e sostegno alle famiglie vittime di questi eventi, e dal Centro della Medicina del Sonno e della SIDS della Regione Piemonte.

Lo studio “The victimization in absence of a culprit.The limbic victim“, realizzato dall’ Associazione SUID & SIDS Italia Onlus ha assunto notevole importanza per l’aspetto psicologico delle famiglie vittime di questi eventi, permettendo di identificare per la vittimologia con il nuovo termine “Vittima limbica“, i genitori che hanno subito la perdita improvvisa e inaspettata del loro figlio a causa di eventi come la SIDS.

Lo studio ha rilevato inoltre attraverso le interviste delle famiglie di varie regioni italiane, vittime di questi eventi, come la differenza e la variabilità del percorso di vittimizzazione assuma fondamentale importanza in funzione alla gestione di questi eventi.

L’adozione di un percorso rappresentato dal “Modello Circolare“, descritto nel lavoro realizzato, dimostra come evitare che la vittima limbica (ossia il genitore colpito da questi eventi) rimanga intrappolata in un processo di disagio, di senso di colpa e di sofferenza. Il lavoro realizzato dal gruppo formato dal Responsabile del Supporto e del Sostegno alle famiglie colpite D.ssa E. Imparato e dalla Vice Presidente S. Scopelliti, in collaborazione con il Prof. Monzani dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia Dipartimento di Psicologia di Venezia, rileva l’importanza di un giusto approccio, da parte delle istituzioni coinvolte, con le famiglie colpite che vivono il senso di colpa tanto da arrivare a colpevolizzarsi pur non avendo compiuto alcun reato.

Un altro importante lavoro dal titolo “Three cases of life-threatening positional asphyxia” realizzato dall’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino tramite il gruppo di lavoro del Centro della Medicina del Sonno della SIDS, rappresentato dal Dr. Vigo, dalla D.ssa Noce e dalla D.ssa Costagliola dell’Università di Torino ha evidenziato tre situazioni, rilevati da casi esaminati, pericolose per la vita di un bambino a causa dell’alta probabilità di asfissia posizionale. Questo lavoro ha fornito importanti elementi di approfondimento sulla prevenzione dei decessi in culla (http://suidsidsitalia.com/sonno-sicuro) in caso di presenza delle situazioni evidenziate.

L’Associazione SUID & SIDS Italia Onlus (www.suidsidsitalia.com) lotta attivamente contro le morti in culla con diverse iniziative, impegnandosi a 360 gradi nella prevenzione e nella ricerca.

Tra i progetti in corso per il 2018/2019 quello di una borsa di studio a favore di un giovane medico che si impegnerà nella ‘Medicina del Sonno’, rilasciata in memoria della D.ssa Elisa Ferrero che perse la vita il 9 luglio scorso in un tragico incidente, alla donazione di strumentazioni tra cui un apparecchio di rianimazione neonatale per la Neonatologia dell’Ospedale “Carlo Poma” di Mantova e un’apparecchio per gli esami strumentali della Medicina del Sonno per il Centro SIDS della Regione Piemonte.

Presto operativi anche i corsi informativi gratuiti in partenza da fine settembre 2018 a giugno 2019, destinati alla popolazione, che riguarderanno la prevenzione del bambino da 0 a 12 mesi da eventi quali la SIDS, il soffocamento accidentale e altri eventi correlati al sonno.

 

 

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Contatti stampa:

suid.sids@yahoo.it

 

 

I rappresentanti dell’associazione SUID & SIDS Italia Onlus con la D.ssa Giulia Costagliola dell’Università degli Studi di Torino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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