Francesca Esposito, da Baudo a Banfi vi racconto il lato umano dei VIP

L’esperta di glamour ed event planner Francesca Esposito accoglie ospiti dello spettacolo nella cornice costiera di Piano di Sorrento per il Premio Penisola Sorrentina: “Bisogna puntare sul marketing culturale per far crescere il territorio”.

 

Napoli, 4 agosto 2017 – Francesca Esposito, 40 anni, event planner, esperta di glamour e comunicazione. Sarà lei a coordinare l’accoglienza degli ospiti e dei vip che parteciperanno alla ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.

A sceglierla per questa mansione ci ha pensato, ormai già da qualche anno, il direttore della Kermesse Mario Esposito, che pure per questa edizione ha scelto di rinnovarle l’incarico.

Francesca, nell’attesa dei nuovi ospiti che arriveranno a Piano di Sorrento, racconta alcuni momenti inediti passati dietro le quinte o al telefono tra arrivi e partenze di attori, cantanti e produttori televisivi, di cui svela la grande carica umana prima che artistica

Cosa significa accogliere i Vip? 

Per me significa avere una responsabilità in più, ma allo stesso tempo cerco di immedesimarmi nella persona che si sposta e va in un luogo che non conosce, quindi cerco di farli sentire a casa. Il primo approccio è sempre imbarazzante perché ti trovi davanti persone di spicco del mondo dello spettacolo, della politica della musica. Sai sei sempre in ansia, cerchi di essere il più professionale possibile, ma alla fine la loro umiltà è disarmante.

Tu  sei esperta di glamour, organizzi matrimoni di lusso ed eventi. Quali sono le differenze con un Festival e una rassegna di spettacolo? 

Il Premio Penisola Sorrentina fonde tutte e due le cose, non ci sono differenze;  il Premio Penisola Sorrentina è il festival della cultura ed una rassegna. Il direttore Mario Esposito, riesce a fare cultura con lo spettacolo e con la musica. Sul palco di una piccola cittadina come Piano di Sorrento, salgono  personaggi che hanno fatto la storia della musica, della cultura , della tv. Eventi di questo calibro riesce a produrli solo il comune di Sorrento.

Quale dei vincitori del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”® nel corso di questi anni ti ha più lasciato un segno? E perché? 

Durante il Premio ho avuto modo di conoscere davvero tantissimi personaggi, e posso dire che tutti hanno lasciato il segno, chi per l’umiltà, chi per la disponibilità, chi per la tenacia, chi per l’essere bizzarro.

È difficile trovarne uno… Posso dire di avere nel cuore Francesca CAVALLIN, una donna bellissima e di un’umiltà disarmante, che ti fa sentire a tuo agio e disponibilissima con i suoi fans;  Bianca ATZEI che ama il suo pubblico come se fossero dei fratelli, Il maestro Leo GULLOTTA ed il maestro Lino BANFI, che sono davvero delle persone uniche e semplici;  il tenore Piero MAZZOCCHETTI che mi ha disarmato letteralmente quando gli ho dato del lei, dicendomi che lui si chiamava Piero;  Paolo DEL DEBBIO un gigante buono; Magdi Cristiano  ALLAM sempre pronto a dire grazie, per qualsiasi attenzione che si possa avere nei suoi riguardi; Pippo BAUDO con il suo modo autorevole di fare anche avanti negli anni. Come dicevo è difficile non ricordarli tutti

Il più semplice degli ospiti? Il più esigente?  

Credetemi è molto difficile dire chi sia stato il “più semplice” e chi “ il più esigente”. Nel mio lavoro anche l’esigenza più stupida di un ospite è una criticità, in quanto non conosci le persone che hai davanti. Posso dire che una cosa che li accomuna è l’umiltà. Forse potrei dire che il personaggio “più semplice” sia stato il maestro Leo GULLOTTA e forse quello più minuzioso ed eclettico Luca BARBARESCHI.

Un momento in cui ti sei sentita impreparata? Come lo hai gestito? 

Il momento in cui mi sono sentita più impreparata … quando è arrivato Pippo BAUDO davanti al Teatro delle Rose, super atteso dal pubblico : c’era una marea di folla  e dovetti inventare l’ingresso per la via di sicurezza del teatro con tre agenti di sicurezza in divisa e due in borghese.

Come si fa a gestire un parterre così prestigioso? 

Non esiste una ricetta, io sono una persona semplice ed educata, ho sempre pensato che qualsiasi persona che ho di fronte sia importante. Poi nel mio lavoro di tutti i giorni io ho davanti gli sposi, le loro famiglie ed ho nelle mie mani le loro aspettative, i loro sogni e le loro esigenze, quindi posso dire di essere abituata.

 C’è qualche momento inedito che si può ricordare? 

Sì, una lunga chiacchierata fatta con Sergio ASSISI, sulla nostra terra … su quanto amore lui avesse per Napoli e ne soffriva a vederla ancora sola ed abbandonata, una città che ha tanto e dalla quale tutti hanno preso tutto. Mi diceva che ero fortunata perché abito in questa terra, dal panorama mozzafiato e con un amore vero per la cultura la cui espressione era appunto  il Premio Penisola Sorrentina. Un altro momento bellissimo è stato conversare con Giulio SCARPATI, l’attore che interpretava  Lele nella serie RAI “Un medico in famiglia”: una chiacchierata in libreria Mondadori dell’amico Giovanni Pepe proprio sulla piazza del paese. Abbiamo discusso sul valore delle mamme, perché lui da poco aveva perso la sua di mamma con una malattia bruttissima: l’Alzheimer . Giulio mi raccontava, con le lacrime agli occhi, alcuni momenti della storia della sua famiglia attraverso la memoria deteriorata della mamma.

Quanto è importante investire in attività culturali come il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”® per promuovere il territorio di Piano di Sorrento ?   

Penso da sempre che la cultura sia uno dei volani della nostra terra, insieme al turismo … ma voglio essere polemica e rispondere con quello che sta accadendo oggi: “Totò lo hanno capito quando era vivo ?” purtroppo no. Oggi invece innalzano monumenti alla sua genialità!

 

 

Francesca Esposito con Luca Barbareschi

 

 

Francesca Esposito a lavoro con Toni Capuozzo

Luca Barbareschi interviene sul premio “Penisola Sorrentina”

Il direttore del Teatro Eliseo di Roma Luca Barbareschi si rivolge al premier Paolo Gentiloni  e sottolinea l’importanza della cultura per il sistema Italia. Intanto a Piano di Sorrento si lavora alla preparazione della kermesse che porterà in costiera sorrentina grandi nomi della cultura e dello spettacolo italiano.

Roma, 27 luglio 2017 – Dopo il via libera giunto in queste settimane da Palazzo Chigi per la concessione del patrocinio alla ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®, l’attore e produttore Luca Barbareschi dalla sua pagina ufficiale Facebook rivolge una testimonianza di entusiasmo e di profondo apprezzamento per la kermesse nazionale, che lo scorso anno lo vide tra i premiati in veste di direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma.

Dichiara Barbareschi:

Sono davvero felice nel constatare l’attenzione rivolta dalle istituzioni, e in primis dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, riconoscendo la determinante importanza per il nostro Paese delle iniziative di alto rilievo culturale. Sono molto orgoglioso che in passato questo premio sia stato riconosciuto anche al sottoscritto per il proficuo impegno per il #TeatroEliseo di Roma e mi auguro vivamente che ogni sforzo profuso per fare conservare ed accrescere il nostro patrimonio culturale sia sempre premiato e riconosciuto come merita”.

Il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”® è organizzato e diretto dal giornalista Mario Esposito e, dietro il tema di “Comunicare l’Arte” è concepito come una esposizione campana della cultura italiana.

Destinatari del premio non sono solo quindi attori, interpreti, ma prodotti e filiere del sistema culturale nazionale: festival, spettacoli, stagioni teatrali, best experiences.

L’evento, organizzato dal Simposio delle Muse, ente di cultura e di promozione sociale senza scopo di lucro, si svolgerà in ottobre a Piano di Sorrento, piccolo centro della costiera sorrentina.

Nell’albo d’oro del Premio, accanto al nome di Barbareschi, spiccano quelli degli attori Leo Gullotta, Francesca Cavallin, Giulio Scarpati, Lino Banfi;  degli scrittori Walter Veltroni, Alberto Bevilacqua, Giovanni Raboni, Edoardo Sanguineti; dei premi Oscar Fred Murray Abraham e Nicola Piovani; di protagonisti televisivi come Pippo Baudo  e Mario Orfeo.

 

 

Luca Barbareschi con il direttore del Premio Mario Esposito a Piano di Sorrento

 

 

 

 

 

 

 

A Piano di Sorrento il patrocinio di Gentiloni per il premio culturale “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni patrocina la ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”® che si svolgerà a Piano di Sorrento, nel cuore della costiera sorrentina. L’organizzatore Mario Esposito: “Anche quest’anno punteremo ad un premio di qualità”.

Roma, 24 luglio 2017 – Il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, per l’alto valore culturale ed il rilievo nazionale raggiunto, ha concesso il patrocinio alla serata-evento della ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito” ® che si svolgerà a Piano di Sorrento, ridente cittadina della costiera sorrentina, in autunno prossimo.

Ad annunciarlo è il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Paolo Aquilanti:

“Il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri è concesso per iniziative di alto rilievo culturale, sociale, scientifico, artistico, sportivo, organizzate nel territorio nazionale o all’estero. Il coordinamento delle adesioni governative è curato in via esclusiva dall’Ufficio del Cerimoniale di Stato e per le Onorificenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Nuovo, importante  risultato conseguito, quindi,  dalla macchina organizzativa, a lavoro già da tempo con la guida di Mario Esposito che commenta:

È una grande soddisfazione per la manifestazione, e per Piano di Sorrento che la ospita, aver ricevuto il prestigioso patrocinio da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri: un riconoscimento che è stato riservato quest’anno qui in Campania ad altri premi storici come, ad esempio, il Premio Ischia di giornalismo ed il Premio Biagio Agnes, solo per ricordare due eventi promossi da importanti Fondazioni. Cercheremo, anche quest’anno, di costruire un Premio di qualità”.

L’iniziativa è prodotta ed organizzata dal Simposio delle Muse, ente di cultura e di promozione sociale e si avvale anche del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo.

Nell’albo d’oro del Premio si annoverano nomi illustri della cultura e dello spettacolo: Francesco Cossiga, Walter Veltroni, Alberto Bevilacqua, Edoardo Sanguineti, Nicola Piovani, Leo Gullotta, Luca Barbareschi, Lino Banfi, Pippo Baudo, Sandra Mondaini, Giuliano Gemma, Mario Orfeo solo per citarne alcuni.

 

Il Pres. Pietro Grasso assegna un premio a Piano di Sorrento

Roma, 17 luglio 2017 –  Mentre un gruppo di intellettuali, docenti e professionisti rivolge un appello al Presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso per una sua candidatura alla guida della Regione Sicilia, la seconda carica istituzionale dello Stato invia a Piano di Sorrento, piccola cittadina costiera della provincia di Napoli,  un riconoscimento speciale.

La ventiduesima edizione 2017 del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®, rassegna per il turismo culturale di valenza nazionale,  è stata, infatti, insignita del Premio del Senato della Repubblica.

“Questo riconoscimento alla nostra kermesse– sottolinea il direttore artistico Mario Espositoè un ulteriore segnale di qualità e di storicità dell’ evento, che a Piano di Sorrento punta su turismo, cultura, aggregazione sociale. Ma è anche la testimonianza di un’attenzione istituzionale verso il Sud Italia e verso quelle iniziative meridionali portate avanti con passione per promuovere il territorio e le sue eccellenze”.

Il Premio Arturo Esposito ® si svolgerà il prossimo mese di ottobre nel ridente centro della costiera sorrentina. Ed è già altissima l’attesa per gli ospiti prestigiosi che parteciperanno allo spettacolo.

Nell’albo d’oro del Premio figurano, infatti, da sempre nomi di spicco nazionale della saggistica, del giornalismo, dello spettacolo e della cultura come Francesco Cossiga, Walter Veltroni, Alessandro Sallusti, Paolo Del Debbio, Toni Capuozzo, Mario Giordano, Alberto Bevilacqua, Roberto Vecchioni, Nicola Piovani, Giancarlo Giannini, Leo Gullotta, Luca Barbareschi, Pippo Baudo, Lino Banfi.

 

 

Il premio Penisola Sorrentina sempre più al centro della cultura italiana

Dai riconoscimenti assegnati ad un ex Capo di Stato, europarlamentari, direttori generali fino ad una sezione speciale dedicata ad un operaio: il Premio “Penisola Sorrentina” apre gli occhi sull’uomo e viene patrocinato dal Ministro Dario Franceschini.

Piano di Sorrento, 11 luglio 2017 – È stato assegnato a Premi Oscar e persino ad un Presidente Emerito della Repubblica,  Francesco Cossiga. Parliamo del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, sempre più promotore di cultura in Italia ed in piena fase organizzativa per l’edizione 2017 che si svolgerà a Piano di Sorrento a fine ottobre.

Quest’anno, una sezione speciale sarà riservata a Lino Trezza, un giovane cantante-operario salernitano morto al Porto in circostanze drammatiche.

Massimo Marramao, produttore esecutivo di importanti artisti come Ron, Concato, Bianca Atzei, Eugenio Finardi, Roberto Vecchioni ed ex manager di Lino Trezza sta curando l’organizzazione di questa sezione speciale e ci aggiorna sulla manifestazione.

Ci racconti, perché è nato questo premio dedicato a Lino Trezza?

Abbiamo pensato che Lino dovesse continuare a vivere attraverso la sua principale passione: la musica. È una iniziativa che abbiamo voluto istituire sia io che  il direttore del Premio “Penisola Sorrrentina”, Mario Esposito. Del resto la prestigiosa kermesse, che accende l’autunno della costiera, aveva visto anche in qualche edizione passata Lino tra i partecipanti. Ricordo che in una di queste grandi manifestazioni c’erano personaggi di straordinario valore come Pippo Baudo, Lando Buzzanca, Bianca Atzei, Peppe Barra. Lino in quell’ occasione seppe dare il meglio di sé.

L’incidente?

A novembre del 2016 Lino era a lavoro al Porto di Salerno e venne schiacciato da un container. È una ferita eternamente aperta nel cuore della famiglia, degli amici, degli affetti, ma io direi di tutta una comunità silenziosa, a volte anche invisibile.  Questa è la novità della ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina”. Un grande contenitore culturale che si apre a ricordare la storia di un ragazzo semplice, di un operaio che amava la musica: un modo autentico per contribuire allo sviluppo di una cultura diffusa, attenta al sociale e, soprattutto, al mondo giovanile senza infingimenti o snobbismi.

Cosa caratterizzerà quest’evento?

La compresenza di tradizione ed innovazione, di classico e moderno. Penso che sarebbe bello premiare un personaggio musicale amato dai giovani, il quale riesca in qualche modo, oltre che a ricordare Lino,  ad essere  per l’intera kermesse sorrentina l’opportunità di intercettare anche l’interesse delle giovani generazioni. È comunque anche questo un interessante spaccato culturale, un modo di vivere e sentire la vita, di leggere la realtà, i gusti e le tendenze.

Una rottura, insomma?

Sì, anche. Su questo poi il direttore artistico del Premio “Penisola Sorrentina” Mario Esposito sarà abile a creare una giusta fusione, una cerniera che dia al Premio sempre più l’immagine di un festival aperto e trasversale.

Ma in cosa consiste il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”?

È una rassegna di cultura e spettacolo itinerante che (dopo vari appuntamenti in diversi luoghi d’Italia dove sono ospitati convegni, forum, incontri d’autore) si conclude a Piano di Sorrento con un grande spettacolo di premiazione concepito come format televisivo. Tutto viene costruito con un filo narrativo che ne fa in circa 150 minuti un format intelligente e divertente.

Nomi di prestigio nella storia del Premio?

Per la musica basta ricordare alcuni amici che ho avuto il piacere di produrre come Ron, Eugenio Finardi, Roberto Vecchioni, Bianca Atzei, Alexia.

Non si premiano solo artisti musicali

No,assolutamente.  Il Premio ha diverse sezioni: giornalismo, teatro, tv, cinema.

Nomi di premiati illustri?

Pippo Baudo, Lino Banfi, Giancarlo Giannini, Alberto Bevilacqua, Toni Capuozzo, Leo Gullotta, Luca Barbareschi solo per ricordare i più recenti.

Ma ci sono anche premi Oscar nell’albo d’oro

Sì, il Premio è stato assegnato anche a Nicola Piovani, Oscar per le musiche de “La Vita è bella” di Roberto Benigni e a Fred Murray Abraham, che ricevette l’Oscar per la straordinaria interpretazione di Salieri nell’ “Amadeus”.

E persino un ex Capo di Stato, il Picconatore  Francesco Cossiga è stato insignito del riconoscimento

Il valore del Premio “Penisola Sorrentina” è ormai consolidato su un piano nazionale come può attestare il patrocinio concesso recentemente dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo Dario Franceschini per l’alto valore culturale della kermesse. Sono diversi gli uomini delle istituzioni che nel corso degli anni hanno ricevuto il Premio “Penisola Sorrentina”

Nomi?

Walter Veltroni, Alfredo Biondi, Mauro Masi, Elisabetta Gardini, Gianni Pittella solo per citarne alcuni.

A chi sarà assegnato il premio speciale Lino Trezza?

Ad agosto lo sapremo.

 

Il giovane Lino Trezza con Pippo Baudo al Premio “Penisola Sorrentina”

Il Ministero dei Beni Culturali dà il patrocinio al Premio Penisola Sorrentina

Adesione ufficiale del Ministero dei Beni Culturali per la valenza nazionale dell’iniziativa che si svolge a Piano di Sorrento, dedicata alla promozione del turismo culturale…

Roma, 29 giugno 2017 – Il Ministro Dario Franceschini ha deciso di concedere il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo alla ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”® che, dietro il tema di Comunicare l’Arte, unisce e promuove territori nel segno del turismo culturale.

Ad annunciarlo è il Capo di Gabinetto del Ministro Franceschini, Prof. Giampaolo D’Andrea.

Il Premio è organizzato dall’associazione culturale “Il Simposio delle Muse” con una serie di sezioni ed iniziative in tutta Italia.

Di grande rilievo la joint venture costruita con il Palazzo della Meridiana di Genova, che ha consentito di portare in mostra su conchiglie-cammei di Torre del Greco i lavori contemporanei dell’artista sannita Giuseppe Leone, incisi dal maestro artigiano Francesco Scognamiglio, e dedicati ai miti della Campania: da Ulisse e le Sirene, alla Sibilla, all’uovo di Virgilio mago ecc.

La rassegna itinerante  ha avuto, poche settimane fa, una speciale presentazione in Basilicata, orientata a stabilire convergenze e programmi culturali interregionali in vista dell’appuntamento di Matera2019 Capitale Europea della Cultura.

L’edizione 2017, per la quale il Ministro Franceschini augura anche ogni successo, si concluderà, nel mese di ottobre, al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento.

“È un bel risultato, un ottimo punto di conferma e di partenza”, commenta il Direttore del Premio Mario Esposito . E aggiunge: “Il Patrocinio del Ministro Dario Franceschini ufficializza il rilievo nazionale raggiunto ed il valore riconosciuto dal Governo alle attività che in questi anni abbiamo messo in campo per promuovere l’immagine culturale e turistica di Piano di Sorrento e della regione CampanIa”.

Il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”® in linea con la strategia regionale del POC (Piano Operativo Complementare) è costruito infatti come una esposizione campana delle culture in Penisola Sorrentina, nel segno delle identità e dei dialoghi interculturali.

Nell’albo d’oro del prestigioso evento di Piano di Sorrento si ricordano per le istituzioni i i nomi di Francesco Cossiga, Walter Veltroni, Mauro Masi; per la letteratura i nomi di Maria Luisa Spaziani, Giovanni Raboni, Edoardo Sanguineti, Elio Pagliarani, Alberto Bevilacqua, Roberto Vecchioni: per il cinema  Giancarlo Giannini, Giuliano Gemma e Nicola Piovani; per il giornalismo  Mario Orfeo, Alessandro Sallusti, Toni Capuozzo; per il teatro e la tv (sezione speciale dedicata a Dino Verde)Leo Gullotta, Pippo Baudo e Lino Banfi.

 

 

Il Ministro Dario Franceschini patrocina il Premio nazionale Penisola Sorrentina

 

 

La musica leggera italiana ricorda Lino Trezza, il giovane cantante di Salerno morto in un incidente al porto

Un  appuntamento spettacolare di rilievo nazionale contro la morte ed il terrore dedicato al giovane cantante che morì in un drammatico incidente al Porto di Salerno.  L’organizzazione: “Chiediamo al Presidente Vincenzo De Luca di essere vicino a questo momento culturale dedicato ai giovani e alla musica”. 

Salerno, 13 giugno 2017 – “Questo non è un addio ma un arrivederci”.  Così recitava uno dei tanti messaggi su Facebook per Lino Trezza il 34enne morto tragicamente in un incidente di lavoro al Porto di Salerno.                          

Ebbene quel momento è arrivato. Il mondo dello spettacolo ha deciso , infatti, di ricordare quel giovane che amava tanto la musica, il lavoro , la famiglia e la Salernitana.

A Lino Trezza viene dedicata una sezione speciale all’interno del Premio nazionale “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®, evento firmato da Mario Esposito, che accenderà l’autunno di Piano di Sorrento raggiungendo , quest’anno, la 22esima edizione.

È un Premio ormai consolidato nel panorama italiano della cultura, che annovera nell’albo d’oro nomi illustri del giornalismo, della letteratura, dell’arte, della televisione come Francesco Cossiga, Walter Veltroni, Giancarlo Giannini, Pippo Baudo, Lino Banfi, Nicola Piovani, Roberto De Simone, Alberto Bevilacqua, Roberto Vecchioni, Leo Gullotta, Luca Barbareschi, Mario Orfeo, solo per citarne alcuni.

Dall’Organizzazione giunge anche un invito alle Istituzioni, in particolare al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca:

“Chiediamo al Presidente Vincenzo De Luca di esserci vicino nel costruire questo momento culturale, questo ponte ideale tra Salerno e Sorrento nel nome della musica e dei giovani. Vorremmo lui, insieme con noi, sul palco dell’Evento per consegnare la prima statuetta dello speciale award musicale che porta il nome di Lino: un ragazzo semplice che amava cantare; che amava Salerno e che ha perduto tragicamente la propria vita al Porto di questa città, di inverno e di eterno, parafrasando il poeta Alfonso Gatto”.

 

Il premio musicale Lino Trezza non è solo una testimonianza di affetto e di ricordo verso il giovane morto a novembre del 2016 in circostanze drmmatiche, verso la moglie, i genitori, i tantissimi amici di Pellezzano e di tutta la regione Campania.

È una sfida alla morte che da personale si fa collettiva, un messaggio di comunicazione contro il dolore, le tragedie, i terrorismi, le paure.

È la musica contro il terrore, la battaglia contro ogni tipo di morte , anche quella spietata e vioenta che recentemente si è insinuata durante il  concerto di Manchester.

È un inno alla vita, un invito ai giovani  a non avere mai paura e a ritrovare sempre, attraverso la musica, un insostituibile strumento di aggregazione ed amicizia.

“Questo momento è concepito per la gente e per il grande pubblico che Lino amava.  È la voce umile e schietta del popolo che sa emozionarsi attraverso la musica e che attraverso la musica sente la gioia di vivere ”, afferma Massimo Marramao, produttore e distributore dei tour di alcuni dei principali protagonisti della musica leggera italiana, da Ron a Eugenio Finardi, da Fabio Concato a Bianca Atzei.  Egli era anche l’ex manager di Lino Trezza di cui dice: “Lino aveva una voce potente. Più potente della sua voce c’era però il suo cuore”.

Dopo il ricordo da parte dei tifosi della Salernitana durante la partita Salernitana- Vercelli e le sirene accorate delle navi del Porto che gli davano l’ultimo saluto è arrivato il momento per Lino Trezza di risalire, invisibilmente,  su un palco.

In compagnia dei giovani e della grande musica leggera italiana che egli amava.

 

L’ultimo saluto a Lino Trezza del Porto di Salerno:

https://www.youtube.com/watch?v=cIV8sWS-lH8

 


Dino Verde: un ricordo esclusivo di Giancarlo Governi

Il Premio “Penisola Sorrentina”, che al grande autore televisivo dedica una speciale sezione per il teatro e la tv, pubblica in esclusiva il ritratto composto per il riconoscimento dal noto giornalista e scrittore: ” Come diceva Totò, far piangere è facilissimo, basta far morire una mamma, ma far ridere sono cavoli amari. E Dino ci ha fatto ridere tanto”.

Roma, 7 giugno 2017 – Ritornare alla tv di qualità di Dino Verde, che preferiva l’umorismo sottile alla volgarità, la battuta salace ed intelligente all’alienante spettacolo di un povero riso di pancia. È con questo scopo che l’associazione culturale “Il Simposio delle Muse”, presieduta da Mario Esposito, ha istituito un Premio per onorare la memoria di Dino Verde, d’intesa con Gustavo, figlio del grande maestro, autore anch’egli di programmi di successo tra cui “La prova del cuoco” condotta da Antonella Clerici.

Il riconoscimento costituisce una sezione speciale per lo spettacolo del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®, evento di rilevanza nazionale  che si svolge da ventidue anni a Piano di Sorrento e che ha visto premiati, con l’award dedicato a Dino Verde, Lino Banfi, Pippo Baudo e Leo Gullotta.

Mentre la giuria della sezione (diretta da Gino Rivieccio) sta lavorando per definire la nomination dell’edizione 2017,  il Premio “Penisola Sorrentina” offre una esclusiva nazionale: a ricordare la figura di Dino Verde è lo scrittore e giornalista Giancarlo Governi, autore di celebri opere dedicate a grandi come Totò, Rascel, Domenico Modugno e Alberto Sordi:

“Ero poco più di un ragazzo quando Maurizio Scaparro mi fece entrare, come suo vice, in un quotidiano di sinistra dove lui faceva il critico televisivo. Mi scelse perché conosceva la mia passione per lo spettacolo e in particolare per la televisione. Piano piano incominciò a utilizzarmi, sempre come vice senza firma, anche il critico teatrale. A Roma in quegli anni c’erano anche due o tre prime a settimana e lui non ce la faceva a stare dietro  a tutte, per cui, qualcuna, di quelle che lui considerava meno degne della sua elegante e autorevole prosa, me la passava. Una sera al Teatro Parioli c’era la prima di Scanzonatissimo e il Titolare me la passò con mille raccomandazione. “Stai attento che sono qualunquisti e ricordati che dietro a un qualunquista si nasconde sempre uno di destra. Tu devi sottolineare questo nella recensione. Mi raccomando…”

Confesso che andai a teatro un po’ condizionato ma nonostante questo lo spettacolo mi piacque molto. Anzi, se aveva un difetto (se difetto si può chiamare), era che si rideva troppo. Ho sempre pensato che allo spettatore fra una risata e l’altra devi dare il tempo di riprendersi, il tempo di metabolizzare la battuta o la gag prima di proporgliene un’altra. Invece Scanzonatissimo era proprio così, una risata via l’altra senza soluzione di continuità, proposte da un copione ricchissimo – scritto da Dino Verde – e magistralmente interpretato da tre assi del teatro leggero come Alighiero Noschese, Elio Pandolfi e Antonella Steni.

Scanzonatissimo mi mise in crisi e a tarda notte, in redazione, non sapevo che cosa scrivere. Alla fine, sollecitato dal proto che doveva chiudere la pagina, scrissi una recensione come pensavo che l’avrebbe voluta il Titolare. Dissi che lo spettacolo era qualunquista, che non si faceva distinzione fra destra e sinistra che metteva tutto nello stesso calderone, che non c’era niente di costruttivo. Ci mancava soltanto che lamentassi la mancanza di un accenno” alla lotta di classe, allo sfruttamento e alla condizione storico sociale”. Sfilai il foglio dalla macchina da scrivere per darlo al fattorino che stava li ad aspettare, poi ebbi un ripensamento, lo infilai di nuovo nella macchina e buttai giù di getto questa frase, quasi ‘alla traditora’: “Nonostante questo mi sono divertito tantissimo, insieme al pubblico che ha riso per tutto lo spettacolo”. Sarà quello che sarà, pensai. Per fortuna nessuno lesse l’ultima frase e non fui licenziato.

Quello fu il mio primo incontro con Dino Verde. La seconda volta fu in Rai, dove andai a intervistare il Quartetto Cetra che girava Biblioteca di Studio Uno. Mi dissero di aspettare e durante l’attesa sentii la voce del regista di Antonello Falqui che veniva dall’alto: “Dino” diceva “c’è un vuoto in questa scena, fammi un centone di cinque righe sull’aria di Eulalia Torricelli”. Vidi un signore che se ne stava in disparte a sorvegliare la registrazione che si mise dietro una quinta e dopo pochissimi minuti, per me il tempo di informarmi sulla sua identità, ritornò con un foglietto in mano che dette a Virgilio Savona, il quale si mise subito a cantare sull’aria di Eulalia Torricelli, ripeté la cosa tre o quattro volte per memorizzare poi, rivolto alla regia gridò  “sono pronto Antonello, manda la base…”.

Un fenomeno Dino Verde. Uno che, a guardare quello che ha scritto, penseresti che abbia vissuto 200 anni. Per il teatro, per la televisione, per il cinema, per la radio e quante canzoni, di quelle che facevano vendere milioni di dischi e che vincevano i festival, come Piove per Domenico Modugno e Romantica per Renato Rascel.

Molti si domandano come si diventi scrittori dello spettacolo. L’ho capito quando anche io mi sono messo a fare questo mestiere. Non ci sono scuole, si impara scrivendo. Perché a scuola puoi imparare la tecnica, ma la fantasia, la sensibilità, la creatività le devi possedere di tuo. E poi uno scrittore comico come Dino deve superare difficoltà maggiori. Come diceva Totò, far piangere è facilissimo, basta far morire una mamma, ma far ridere sono cavoli amari… E Dino ci ha fatto ridere tanto. E ancora continua a farci ridere quando rivediamo i suoi programmi che sembrano eterni, o quando rileggiamo le sua battute che oramai circolano in rete, a disposizione di tutti. Anche delle nuove generazioni”.

 

 

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Il giornalista e scrittore Giancarlo Governi ha costruito un ritratto di Dino Verde in esclusiva per il Premio a lui dedicato a Piano di Sorrento

 

 

 

I Cammei diventano un premio di valore

Le conchiglie eccellenze di Torre del Greco diventano oggetto di valore artistico e riconoscimento per artisti, scrittori e giornalisti di fama nazionale. L’arte e l’artigianato tra i volani vitali scelti dal Premio “Penisola Sorrentina” per contribuire alla promozione integrata e allo sviluppo dei territori  nel segno del turismo culturale.

Napoli, 25 maggio 2017 –  Un cammeo di Torre del Greco come riconoscimento da destinare ai vincitori del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, giunto quest’anno alla ventiduesima edizione. Una prestigiosa iniziativa di valenza nazionale per la comunicazione ed il marketing territoriale della città oplontina, i cui preziosi cammei, allestiti dagli illustri  maestri orafi torresi Francesco Scognamiglio e Silvio Castaldo, diventeranno le sculture uniche, opere d’arte da consegnare ai vincitori del prestigioso, premio organizzato e diretto da Mario Esposito, la cui serata-evento si svolgerà a  Piano di Sorrento, nel cuore della costiera sorrentina.

I soggetti artistici incisi su conchiglia sono tratti dal ciclo di opere “L’uomo e il Vesuvio” dell’artista sannita Giuseppe Leone, che di recente ha presentato i propri lavori (anche su cammeo) a Genova presso il Palazzo della Meridiana, nell’ambito del circuito Unesco dei Rolli.

La particolarità di tale iniziativa culturale non sta solo nel preciso e personalissimo stile che il Premio “Penisola Sorrentina” sceglie per caratterizzarsi  su scala nazionale, sia per l’importanza dei destinatari del riconoscimento sia per le vocazioni territoriali ed interregionali delle manifestazioni promosse ma, soprattutto, nella scelta di un materiale che nel mondo dell’arte può essere considerato per alcuni aspetti completamente inedito,  per altri assai tradizionale: il cammeo, appunto.

La realtà è che la lavorazione del cammeo è sicuramente estranea ai ritmi e ai linguaggi dell’arte contemporanea e ancora legato a quella pedanteria decorativa ormai desueta, più vicina alle botteghe che ai musei. Eppure  l’arte di lavorare materiali come la conchiglia o pietre stratificate, quali l’onice, è antichissima. Risale addirittura alla civiltà etrusca, perfezionandosi prima in epoca ellenistica e, poi, con il fiorire dell’Impero Romano.

Ma è nel Rinascimento che assume lo status di linguaggio artistico, affermandosi presso le corti della nostra penisola, non a caso faro e guida per quella che ne è  lavorazione. Con l’avvento dell’industrializzazione e con la perdita da parte dell’Italia del suo primato artistico in favore dell’Impero Austro-Ungarico, capace di convogliare presso le sue città e i suoi palazzi orafi e artigiani di gran fama, l’arte del cammeo entra in crisi.

Si dà avvio ad una parabola discendente: una commercializzazione su larga scala provoca l’incasellamento di un prodotto pregiato in quello che è il range dell’elemento decorativo. Il cammeo si trasforma, banalizza  e quasi  confonde con la produzione del ricordo turistico, del souvenir.

Da alcuni anni questa tendenza si è però invertita ed il cammeo è ora inserito addirittura nella lista dei beni immateriali candidati all’Unesco come patrimonio dell’umanità.

L’importanza di questa azione promossa dal Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito” sta proprio, quindi, nell’aver scelto di fare del cammeo uno speciale “medium” artistico oltre che simbolico e territoriale, da presentare e consegnare durante un grande evento-spettacolo con artisti di fama nazionale, che diventano i testimoni privilegiati del made in Campania in Italia.

Tra i protagonisti che, in veste di premiati,  hanno avuto già nelle passate edizioni l’opportunità di fare da ambasciatori della lavorazione del cammeo di Torre del Greco si ricordano, tra i tanti , Lino Banfi, Pippo Baudo, Walter Veltroni, Carlo Lucarelli, Francesca Cavallin, Giulio Scarpati, Leo Gullotta, Giuseppe Sala, Luca Barbareschi, Giovanni Toti, Sergio Assisi, Peppe Barra, Lina Sastri, Ron, Toni Capuozzo.

Cultura, spettacolo, territorio: è questo, dunque, il trinomio su cui punta, in giro per l’Italia, il Premio “Penisola Sorrentina”.

 

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Lino Banfi con la statuetta con cammeo del Premio “Penisola Sorrentina”

Il premio “Penisola Sorrentina” omaggia Dino Verde

Una sezione del Premio sarà dedicata all’autore pioniere della satira televisiva. A dirigerla l’attore Gino Rivieccio: “Non sono mai riuscito a chiamarlo Dino anche se ci legava una sincera amicizia e un’affinità di gusti tra cui la comune passione per le sfogliatelle”. 

Napoli, 11 maggio 2017 – È Gino Rivieccio il direttore artistico della speciale sezione “Dino Verde” intitolata al maestro del varietà televisivo che si svolgerà ad ottobre prossimo al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento, nel cuore della costiera sorrentina, all’interno della ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.

Per il quarto anno consecutivo, il prestigioso Premio nazionale, promosso dal Simposio delle Muse e presieduto dal giornalista Mario Esposito,  dedica una sezione speciale per la tv nel ricordo di Verde, autore di successi consacrati alla storia della televisione italiana come, tra gli altri, “Scanzonatissimo”, “Biblioteca di Studio Uno”, “Doppia coppia” e “Formula due” con Alighiero Noschese.

Dino Verde fu un autentico pioniere della satira televisiva, che per la prima volta cominciò ad irridere i costumi dei politici, i comportamenti ambigui, sempre però con una ironia sottile, penetrante, garbata e mai volgare.

“La stessa ironia con cui da anni ci delizia Gino Rivieccio. È giustissimo dunque che la direzione artistica di questa sezione sia affidata a lui” commenta il presidente del Premio.

Accanto a Rivieccio, per questo speciale tributo a Dino Verde, ci sarà ovviamente il figlio Gustavo, autore televisivo anch’egli e dotato, come il papà, di verve creativa e culturale, con cui l’attore continua il sodalizio artistico intrapreso con papà Dino.

“Tutti noi dobbiamo qualcosa agli umoristi. Sono loro che rendono più leggera la nostra vita regalandoci preziosi momenti di divertimento che non solo fanno bene allo spirito, ma addirittura, secondo molti scienziati, anche alla salute. Se è così mio padre, Dino Verde, avrebbe meritato la laurea in medicina honoris causa”, racconta Gustavo Verde.

Autore televisivo e teatrale, poeta, Dino Verde scrisse anche canzoni indimenticabili come “Romantica” e “Piove”, “Il ballo del mattone”, “Una zebra a pois”.

“È per me una gioia ed un onore dirigere la sezione Dino Verde del Premio Penisola Sorrentina, per l’ammirazione e, soprattutto, il sincero affetto umano che mi legava al Maestro.

Non sono mai riuscito a chiamarlo Dino anche se ci legava una sincera amicizia e un’affinità di gusti tra cui la comune passione per le sfogliatelle che gli portavo da Napoli. Passare da lui a Via Cassia 603 significava orientarsi per la stagione teatrale successiva, fiutare da che parte tirasse il vento e al contempo arricchire il proprio marsupio professionale di qualche conoscenza in più su Totò, Rascel, Macario, Noschese o scoprire qualche vezzo di Bramieri, Wanda Osiris o Dapporto.

Ma passare per Via Cassia 603 insieme a Gustavo significava anche aggiornare una battuta su Berlusconi o su D’Alema, avere l’ «ultima» su Bossi o farsi dare uno sketch di repertorio. Mi voleva molto bene il Maestro e me lo dimostrava in ogni occasione.

Prima fra tutte quando nel ’93 per me rimise in scena Scanzonatissimo, fortunatissimo spettacolo che si avvaleva di quell’impareggiabile trio formato da Noschese-Pandolfi-Steni e che, trent’anni prima, aveva segnato il debutto di Pippo Baudo in teatro”.

Proprio a Pippo Baudo è stato assegnato il premio speciale “Dino Verde” nell’anno 2015, preceduto l’anno prima da Lino Banfi e seguito nel 2016 da Leo Gullotta. Sale quindi ora l’attesa per conoscere chi sarà il vincitore dell’edizione 2017.

A tal proposito Gustavo Verde comincia a tratteggiare il profilo e il requisito del candidato : “Sarà un autore famoso, che abbia dato prova di privilegiare il teatro e la tv con capacità e buon gusto. Non sarà facile come sembra. A proposito di premi letterari, mio padre aveva una sua precisa idea in merito: «Perché mai, oltre ai premi letterari, non si istituiscono (Dio sa se ce ne sarebbe bisogno) anche i Castighi letterari? » Papà, magari, in un’altra occasione”.

 

Il direttore artistico del premio Gino Rivieccio

 

Gustavo Verde e Mario Esposito mentre consegnano il “premio Dino Verde 2016” a Leo Gullotta

 

 

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