È “Hell figlia di Lilith” l’esordio letterario dell’influencer Alessia Tresoldi

Roma, 28 novembre 2022 – Influencer, modella, attrice, AR creator e ora anche scrittrice, Alessia Tresoldi ha annunciato attraverso Instagram l’uscita del suo primo libro “Hell figlia di Lilith”, disponibile da subito su Amazon, ed entro Natale in tutte le librerie.

Alessia Tresoldi ha 24 anni, è di Bergamo, laureata in Biotecnologie per la salute, è conosciuta come Alefe24 su Instagram, con oltre mezzo milione di follower, ed ha da poco svelato ai fans la trama del suo esordio letterario fantasy.

Hell figlia di Lilith, la trama

“Tutto ebbe inizio con una mela.

Nacqui molti anni fa e mi venne dato il nome Hell, mio padre e mia madre sono i sovrani dell’inferno, Lucifero e Lilith e io la futura regina.

Nata senza ali c’era qualcosa che mi attraeva nel mondo terrestre, semplice curiosità o qualcosa di più? Ho passato gran parte della mia vita con gli incubus, creature in grado di richiamare le menti degli abitanti della terra, fino a quando…”.

 

Contatti social dell’autrice:

 

Alessia Tresoldi: https://www.instagram.com/alefe24/

Hell figlia di Lilith: https://www.amazon.it/Hell-figlia-Lilith-Alessia-Tresoldi/dp/B0BMJT3B15/

 

 

 

 

Cultura, Conversazioni interrotte: quando il telefono ci osserva e parla di noi

Torino, 16 aprile 2020 – La scrittura avanguardista e pioneristica della prolifica scrittrice Barbara Appiano, autrice di numerosi libri, romanzi, e saggi di formazione destinati alle scuole, si rivela ancora una volta in un azzardo linguistico, satirico e ironico, in un’opera in cui a parlare è un telefono cellulare. “Lui” parla in prima persona di noi, dell’umanità tecnodipendente intossicata dal mondo virtuale e relativa sindrome di narcisismo acuto coadiuvato dall’ossessione compulsiva di “messaggiare costantamente”.

Si tratta di un’opera all’avanguardia linguistica e strutturale, in cui la grammatica è la matematica dell’ironia, che già dal titolo  Conversazioni interrotte, manuale di antropologia telefonica a denominazione di origine incontrollata” ci aspettiamo una narrazione fuori dal comune, dove parlano gli oggetti che l’autrice fa parlare quasi avessero un’anima.

Si tratta di uno smartphone, l’io narrante di quest’ultima opera, un telefono umanizzato che diventa l’io che parla a nome di tutti i cellulari diventati una presenza costante e ossessiva, che ha ispirato l’autrice spesso in viaggio sui treni, che si ritrova a prendere durante le trasferte culturali.

È qui che l’autrice si trova vis a vis con viaggiatori ostaggio di telefoni, e relativi auricolari, che con lo sguardo perso nel vuoto parlano come scrive l’autrice “da soli”, nella moltitudine degli altri viaggiatori.

Ma in realtà si tratta di solitudine visto che come scrive la Appiano se mai un gentiluomo del diciannovesimo secolo ritornasse dal suo secolo per entrare nel nostro, il ventunesimo, non ci capirebbe mentre parliamo da soli passeggiando, mangiando e forse anche “dormendo”.

Questa la prefazione dell’opera della Prof.ssa Francisetti Brolin Sonia, dottore di ricerca presso L’università La Sapienza di Roma.

“In una società dominata dalla smania per l’ultimo modello di smartphone, il romanzo di Barbara Appiano mira a essere una sorta di manuale di antropologia telefonica, ove il cellulare acquisisce viva voce, di modo che, attraverso le affermazioni di un oggetto reso parlante, possiamo renderci conto dei limiti del modello “sempre connessi”.
Con uno spirito postmoderno, volto a decostruire il conformismo della mercificazione della cultura stessa, il telefono prende la parola per interrompere in maniera ossimorica le conversazioni, ridotte a stereotipi vuoti, nella bramosia degli aggiornamenti e delle applicazioni, considerate dai giovani “magnifiche sorti e progressive”, per usare un’espressione leopardiana. In tal senso, l’autrice, come è ben ribadito nelle conclusioni, ripercorre l’evoluzione delle comunicazioni telefoniche, per fornire un archetipo di vita alternativo rispetto a quanti in un viaggio in treno, invece di guardare le bellezze del paesaggio o di leggere un buon libro, sono assorti nello schermo di un cellulare, impegnati in attività di ogni genere e, soprattutto, in rumorose conversazioni interminabili.
Si tratta di immagini ormai proprie della nostra vita quotidiana, ma lontane dai tempi dei telefoni fissi e delle cabine telefoniche, quando chiamarsi era davvero un’occasione per socializzare anche in fila.
Ora invece lo smartphone è un mezzo per isolarsi, perché, a partire dai primi cellulari grandi e molto costosi, si è giunti a degli strumenti sottili, agili, in grado non solo di telefonare, ma di contare, scrivere, fotografare, registrare audio o video e similia , tanto che trascorriamo le ore a dialogare con queste intelligenze artificiali, così sfruttate da invocare il riposo serale sul nostro comodino. Anche spente, però, tali macchine intelligenti continuano a funzionare grazie alle segreterie, alle programmazioni di auto-accensione, alle sveglie, come se la nostra intera esistenza di per se stessa non potesse sussistere. Andiamo a dormire e ci svegliamo con lo smartphone in mano, gesto che ha sostituito il segno della croce, la lettura e ogni altro rituale, volto a scandire la giornata in maniera più personale, meno asettica, o semplicemente più umana.
Barbara Appiano di fronte a siffatto modello imperante si erge nella sua resistenza, nell’accanimento rivolto a un mondo passato, ancora vivo però nei nostri ricordi di adulti, perché l’eccessiva dipendenza dagli smartphone sta uccidendo la parte migliore dell’uomo, cioè la fantasia. Infatti, sebbene i cellulari possano essere molto utili quotidianamente, costituiscono un rischio enorme, giacché funzionano con modelli matematici, ma non possono pensare al nostro posto, in quanto mancano del cuore e della sensibilità dell’uomo, inteso quale unione di corpus e animus”.
Chi è Barbara Appiano
Barbara Appiano è un fervente fenomeno letterario, in continuo movimento, con all’attivo ben 17 libri (e molti altri sono in preparazione).
I suoi libri mantengono una ricerca senza sosta della bellezza e della verità, spaziando nell’ambito sociale e contemporaneo, nella conservazione dei beni artistici e monumentali italiani, in difesa della natura e delle specie a rischio di estinzione e in difesa dei disabili psichiatrici e della malattia mentale.
Barbara Appiano collabora con varie istituzioni nazionali e internazionali quali Il MuMa, Il Museo del Mare di Milazzo, l’Associazione Nazionale dei Familiari dei Pazienti Psichiatrici “Abbraccialo x me”, e ancora “Amici per sempre”, un’associazione fondata dal medico chirurgo primario ospedale di Desio Dott.Dario Maggioni, con il progetto internazionale per la salvaguardia della fauna selvatica africana a rischio di estinzione quali elefanti e rinoceronti Pengo Life Project.
La Appiano collabora inoltre con il Gruppo Donatori Sangue della Presidenza del Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi, il Comitato RicostruiamoSaletta.org per la ricostruzione del borgo Saletta, frazione di Amatrice, devastata dal terremoto del 24 agosto 2016, con il Centro Cardiologico Monzino per la ricerca cardiovascolare, con l’Istituto Oncologico Europeo per la ricerca oncologica, con la rivista cartacea internazionale per la cultura “Le Muse”, diffusa in tutto il mondo, e infine collabora con il Corriere dello Spettacolo, giornale per la cultura fondato dal dott. Stefano Duranti Poccetti.
L’autrice è stata ospite in passato al Maurizio Costanzo Show, ha partecipato numerose volte alla trasmissione televisiva “Libri oggi” condotta dal  critico letterario  Dott. Andrea Menaglia sul Canale nazionale Italia 161, in cui ha presentato i suoi numerosi libri, oltre ad essere stata intervistata da Radio Cusano Campus, Radio Onda Web di Napoli, Radiodueminutiunlibro.it, mentre alcuni suoi racconti sono stati letti da Maria Cocozza del TG5 nella trasmissione Arca di Noè.
Nel passato ha collaborato come marketing manager per conto della multinazionale svizzero tedesca SIG pubblicando articoli tecnici su applicazioni industriali sviluppate per Bmw, Danone, Iveco, Fairchild, su testate di settore quali Automazione Oggi, Assemblaggio, Packaging.
L’autrice ha lavorato con lo scrittore Domenico Rea (Premio Strega), è stata collaboratrice della rivista mensile Cosmopolitan con articoli di costume e società riguardo la sua città di origine che è Torino, ed è stata nominata dal Ministero dei Beni Culturali “Lettrice d’eccezione”, per la sua attività di lettrice nelle scuole, con la quale collabora in particolare con gli alunni della scuola primaria Carrubaro di Milazzo, per l’illustrazione del libro “Dighe e cascate finchè ci sarà sete,” in partnership con il Museo del Mare di Milazzo, con gli alunni delle quinte classi della scuola primaria F.D’Assisi di Correggio (RE) per le illustrazioni interne del libro di aforismi “Motel Insonnia Parking, dal dormiveglia al sonnambulismo la poesia resta sveglia”
Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che ha ricevuto e letto i suoi libri si è congratulato con Barbara Appiano per la creatività finora espressa e per i temi che il medesimo Presidente condivide, quali difesa ambiente, diffusione dell’arte e impegno nel sociale.
Molti suoi libri hanno il patrocinio di diverse grandi istituzioni, il cui ricavato delle relative vendite viene donato in beneficienza alle associazioni interessate.

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Contatti stampa:
bappiano@virgilio.it

“Motel insonnia parking”, aforismi e aneddoti come un quadro di Kandisky

Roma, 28 gennaio 2020 – È uscito “Motel insonnia parking – Dal dormiveglia al sonnambulismo, la poesia resta sveglia” un nuovo libro di aforismi e aneddoti della prolifica scrittrice Barbara Appiano.

“Motel insonnia parking” viene paragonato dai critici ai quadri di Kandisky, Chagall e Mirò, quali “poesie cromatiche parlanti“. In esso la scrittrice sostiene che il sonnambulismo, e l’insonnia, sono la chiave fantastica delle sue opere, visto che per la maggior parte del tempo scrive anche di notte, e di notte nascono i frammenti di spazi infiniti, in cui le parole letteralmente parlanti diventano poesia, espansione e condensazione del reale (queste sono le parole della scrittrice in merito alla classificazione della poesia che sfugge ad ogni categoria), in cui il surreale diventa la lettura del passato, del presente e del futuro.

Il libro che la scrittrice considera un libro-progetto ha la partnership de “Il corriere dello spettacolo”, quotidiano online fondato dal giornalista e scrittore Stefano Duranti Poccetti e del MuMa, Museo del mare di Milazzo fondato dal biologo Dott. Carmelo Isgrò con il quale la scrittrice collabora con altro libro pubblicato lo scorso Novembre dal titolo “Dighe e Cascate , finchè ci sarà sete, biografia autorizzata dell’acqua e di suo fratello il mare”. Nell’ambito della salvaguardia dell’ambiente, a cui è rivolta la sensibilità dell’aurice, il ricavato viene donato al MuMa.

Il tutto condito da un’inesauribile energia che Barbara Appiano emana attraverso la sua scrittura disubbidiente, ma al tempo stesso riflessiva, accessoriata di metafore e allegorie, che ti fanno letteralmente ballare attraverso la lettura di questo “libro giostra”.

L’autrice considera irrinunciabile per sé ma anche per coloro che partecipano ai suoi progetti la partecipazione dei bambini e della loro fantastica ma reale visione del mondo, perché come sostiene la scrittrice “i bambini sono stimolati alla creatività sentendosi parte del libro stesso e con ciò alimentando il loro amore per la lettura e per il libro”.

Per questo i bambini, che danno un’interpretazione del mondo autentica e sincera, partecipano al libro con illustrazioni delle classi quinte della scuola primaria S.Francesco D’Assisi di Correggio.

All’interno di “Motel insonnia parking” vi sono anche le illustrazioni di Mario, fratello autistico e schizofrenico della scrittrice, disegni a colori che il fratello eseguì all’età di 6-7-10 anni. Un posto in cui la poesia resta “sveglia” per lo stupore e la meraviglia emanata tra l’incontro dei disegni e dei bozzetti e l’autrice che si “scatena” in un sonnambulismo in cui la realtà vagheggia tra versi irriverenti, ironici ma anche fiabeschi.

Il libro contiene infine i bozzetti del pittore Andrea Guasti, che ha donato la fotografia del suo dipinto “Giostra ligure” per la copertina.

Barbara Appiano è un fenomeno letterario esplosivo che sta emergendo con una forza prorompente e coinvolgente. Una furia che scrive anche da sonnambula.

Numerosi i progetti della Appiano per il 2020, che vedrà molti altri libri in pubblicazione. In primavera è previsto un tour della lettura con il libro “Echi nella nebbia a ridosso del cielo” in Sicilia, con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Familiari Disabili Psichici “A,bbraccialo per me” di Capo d’Orlando, Messina. Un tour che la vede scrittrice errante in alcune città siciliane per la presentazione  di un libro in cu il disagio mentale e l’emarginazione delle famiglie dei malati mentali è attore protagonista partendo da una storia vera.

La scrittrice tiene una sua rubrica dal titoloLibri esseri viventi” con la rivista cartacea internazionale Le Muse” diretta dalla poetessa Maria Teresa Liuzzo, dove recensisce autori contemporanei sia in prosa che in poesia.

Per la stessa rivista la Appiano si occupa anche di tradurre i maggiori poeti italiani viventi all’estero traducendo dall’italiano al tedesco, inglese, spagnolo e francese.

Il libro insieme a altre 8 opere sarà presente al Salone della Cultura di Milano, edizione 2020, che si terrà a metà gennaio.

 

 

 

Motel insonnia parking, un libro di aneddoti e aforismi come “poesie cromatiche parlanti”

 

 

 

Alessandra Maltoni, la poetessa ravennate conquista il mondo della poesia con “La poesia cambierà il mondo”

Ravenna, 5 dicembre 2019 – Da fine novembre 2019 è disponibile nelle librerie la silloge di Alessandra Maltoni, scrittrice che vive a Ravenna e che dal 1994 si dedica alla scrittura di racconti e poesie con enorme passione.

Proprio la sua passione la porta a partecipare al concorso bandito alcuni mesi fa dalla casa editrice La Zisa di Palermo, con tema “Poesia è rifare il mondo”, affermata nel settore dell’editoria proponendo classici ormai dimenticati e nuovi autori di talento, proponendo pubblicazioni di qualità.

Il concorso è stato lanciato con lo scopo di selezionare sillogi per le sue collane editoriali poetiche e Alessandra Maltoni (facebook.com/Silloge-La-poesia-cambierà-il-mondo-101022698046570), con la sua opera “La poesia cambierà il mondo”, ha fatto la differenza, proponendo versi coinvolgenti, sorprendenti e intrisi di bello, in grado di lanciare un messaggio ben preciso sulla realtà che ci circonda.

La competizione “Poesia è rifare il mondo”

La competizione proposta dalla casa editrice è stata motivo di interesse per tantissimi scrittori e autori emergenti e di talento, organizzata e accolta su varie testate giornalistiche, anche online, ha visto la partecipazione anche della Maltoni che con la sua silloge “La poesia cambierà il mondo”, è stata in grado di fare la differenza.

Da questa partecipazione è nata la silloge “La poesia cambierà il mondo” della Maltoni, ennesimo traguardo e successo per la poetessa, in grado di trasmettere la sua passione nei versi delle sue opere, e arrivare dritto al cuore dei lettori.

La prefazione della silloge è della Prof.ssa Roberta Accomando, docente di comunicazione che ha dato il suo supporto a un’opera che si prevede essere un successo.

Infatti è già prevista una traduzione della raccolta poetica in altri paesi, a dimostrazione di come “La poesia cambierà il mondo”, può raggiungere con la sua arte qualunque lettore in ogni parte del mondo.

Da oggi, questa silloge si presta come un regalo originale per gli appassionati di lettura e poesia.

Alessandra Maltoni, biografia e pubblicazioni

Alessandra Maltoni da circa 15 anni scrive racconti e poesie. Le sue prime liriche sono state pubblicate con Libroitaliano, ma le prime soddisfazioni arrivano quando Nuovi Poeti le assegna diversi riconoscimenti e pubblica “Patchwork poetico”, che viene poi tradotto in inglese e spagnolo.

Nel 2010 vince il Premio Delfino grazie al suo racconto “Domande tra porto e mare”, successivamente vince anche il Premio Internazionale Nuove Lettere grazie al suo libro edito dall’Istituto italiano di cultura di Napoli “La punta dei libri un paese sul mare”.

Tante sue opere sono state pubblicate all’interno di antologie collettive, a ulteriore prova di come la sua scrittura venga riconosciuto come un contribuito importante per la letteratura.

I suoi libri hanno catturato l’interesse di molti docenti universitari che li hanno apprezzati e recensiti, tra cui Neuro Bonifazi che introduce ‘Il Lido del mosaico & ballo’, premio come racconto inedito ‘La Ginestra’.

Alessandra Maltoni è l’ideatrice del concorso Nazionale Poesia al Bar, una metafora tra letteratura e scienza ed è anche titolare del Centro Servizi Culturali che collabora anche con Einstein non sa leggere, centro pedagogico specializzato in DSA.

Per saperne di più sull’autrice e sulla sua opera si può visitare la sua pagina Facebook Silloge La poesia cambierà il mondo.

 

 

Alla Fiera del Libro di Guadalajara l’italiana Barbara Appiano

Roma, 26 novembre 2019 – Alla Fiera del Libro di Guadalajara, in Messico, che si terrà dal 30 novembre all’8 dicembre prossimi, sarà presente l’autrice italiana Barbara Appiano con ben 8 tra i suoi libri di narrativa e poesia, pubblicati con la casa Editrice Kimerik.

La Appiano, che sarà presente anche alla Fiera nazionale della piccola e media editoria di Roma, dal 6 all’8 dicembre prossimi, è una fervida attivista culturale e sociale, oltre che prolifica scrittrice, fondatrice di un giornale on line “Il mondo a passo d’uomo ” e di un sito che si occupa di recupero degli oggetti dalle discariche resuscitorecupero.appianobarbara.it.

Barbara Appiano è da sempre impegnata sul fronte sociale, ambientale e di conservazione dei beni monumentali, e la sua penna fulminea incide come un bisturi la realtà, attraverso una scrittura originale che impatta il lettore per la costruzione narrativa assolutamente innovativa, dove il soggetto diventa oggetto.
Spesso nelle sue opere parlano infatti la natura e le cose nelle loro diverse accezioni, grazie ad una scrittura molto diversa da quella a cui siamo abituati, in cui la realtà collima con la fantasia.

Queste le opere della Appiano che presenzieranno all’importante kermesse culturale letteraria internazionale.

1 -“Il Pianista velocista a cottimo“. Un romanzo surreale che classificatosi terzo tra le opere di narrativa all’ottava edizione del Concorso letterario internazionale “La Locanda del Doge“ a Lendinara, Rovigo, lo scorso 27 ottobre 2019.

La Appiano racconta in forma romanzata quando si fece assumere in un call center per poter scrivere e raccontare da “infiltrata” le condizioni assurde di chi vi lavora.
Un romanzo scritto mentre rispondeva alle telefonate oppure imboscandosi nella toilette. Una pausa da cui venivano detratti i minuti dalla paga, diciamo pipì com tassametro.
Il testo, definito un romanzo di formazione intergenerazionale, si ispira ai lavori di Pier Paolo Pasolini e a Olivetti.

2- “Adelante Palabra“. Una raccolta di aforismi e pensieri segnalata al concorso internazionale per la poesia Mario Luzi.

Un’opera di ribellione intellettuale grazie a cui la Appiano è stata definita una sorta di Ungaretti post moderna dal giornalista Stefano Duranti Poccetti.

3- “Italia a fumetti, Italia a denti stretti”. Un romanzo definito di formazione intergenerazionale dove la lettura è destinata ai più piccoli ma anche agli adulti, in cui la storia dell’Italia e dei tanti misteri irrisolti dall’ultimo dopo guerra ad oggi, è narrata come un fumetto.

Da notare che la locomotiva che ha ispirato la Appiano per questa storia giace tuttora abbandonata sotto il cavalcavia dell’autostrada Torino-Milano, altezza Tronzano Vercellese.

4-“18 Millimetri di indifferenza, la cicatrice della mia esistenza”. È un monologo dove a parlare è il cancro sconfitto dalla Appiano. Il libro definito dalla Prof.ssa Francisetti Brolin Sonia un libro sperimentale, ribalta la soggettività della sofferenza, in quanto a soffrire è il cancro battezzato “Bosone di Higgs, la particella scomunicata da Dio e in questo caso dai chirurghi che viene letteralmente sfrattato dall’autrice. E alla fine, da giocatore di biliardo quale ritiene di essere, rimarrà senza palle da tirare sconfitto dalla potenza della sopravvivenza dell’autrice.

La Appiano ha scritto il libro durante la sua degenza, di cui l’ultimo capitolo “Il suo nome era Cerutti Gino” nella sala d’attesa del reparto di medicina nucleare, in attesa di fare la scintigrafia ossea.

Il ricavato del libro viene devoluto all’associazione “Amici per sempre, Chirurgia Ospedale Desio S.Gerardo Monza” dove operano i chirurghi che hanno curato l’autrice.

5-“Echi nella nebbia a ridosso del cielo”. Un romanzo monologo in cui a parlare è Francesca, la prozia dell’autrice, la cui esistenza è stata scoperta dal ritrovamento in un cassetto di un certificato di morte.

Da quella scoperta parte la storia di Francesca, che venne rinchiusa nell’Ospedale Psichiatrico di Vercelli durante la guerra in quanto schizofrenica, in cui Francesca poi si suiciderà dopo quasi 20 anni di permanenza nel nosocomio. La morte di Francesca non viene subito denunciata, e occorreranno ben 6 mesi prima che la stessa possa avere un certificato di morte e una degna sepoltura in quanto al momento dell’internamento fu buttata la sua carta d’identità.

Il romanzo è una sorta di eco, un grido nella nebbia dell’indifferenza della società che tende ad evitare il problema della malattia mentale, i pazienti e i relativi famigliari.

6-“La leggenda del pasticciere aviatore“. E’ una storia vera e fantastica, che l’autrice apprende durante la sua degenza in ospedale a Desio, venendo a conoscenza della storia di Aldo Tincati un italiano che migrò in Cile dopo la guerra per creare la COPALCA, la cooperativa del latte a Temuco de Cile, con cui Aldo si batté per la legge per la distribuzione gratuita del latte ai bambini al di sotto dei 14 anni.

Aldo divenne amico di Allende ma con l’avvento della dittatura di Pinochet dovette ritornare in Italia dove la prima famiglia era all’oscuro dell’altra famiglia che Aldo Tincati si creò in Cile.

7- “Tutto in una vita, tutto in un minuto”. Tratta del terremoto del 24 agosto 2016, che la Appiano ha dedicato alle vittime del terremoto di Saletta frazione di Amatrice.

Il libro nello stile inconfondibile della scrittrice fa parlare persino il terremoto in prima persona.

L’autrice ha definito il libro un progetto piattaforma dove collaborano insieme a lei il comitato Ricostruiamo Saletta e il Gruppo donatori Sangue Onlus Presidenza del consiglio dei Ministri. Donatori che hanno prestato i primi soccorso a Saletta, subito dopo il terremoto.

La copertina riporta l’opera del pittore Andrea Guasti “Paese mitologico” e riporta i loghi della due associazioni onlus a cui il ricavato del libro è devoluto interamente per la costruzione di un ambulatorio di medicina di base che a Saletta tuttora è inesistente.

Il libro è stato anche presentato a Saletta per la commemorazione delle vittime il 6 novembre a Palazzo Chigi durante la premiazione dei donatori di sangue Onlus presso la Galleria Alberto Sordi.

8- “Dighe e cascate finchè ci sarà sete, biografia autorizzata dell’acqua e di suo fratello il mare“. In quest’opera l’autrice narra la storia di un capodoglio morto spiaggiato a Milazzo per avere mangiato plastica.

Il biologo dott. Carmelo Isgrò scoprì la plastica dentro lo stomaco del cetaceo, e lo scheletro dello sfortunato capodoglio è ora in mostra presso il MuMa, il museo del mare di Milazzo da lui fondato.

L’autrice dedica il libro considerato progetto condiviso al MuMa e al Siso Project, il progetto per la salvaguardia dei cetacei e in generale della fauna marina.

L’opera ha le illustrazioni dei disegni dei bambini della scuola Carrubaro terzo Comprensivo di Milazzo, è stampato con carta riciclata, la copertina ha un bozzetto donato dal pittore Andrea Guasti e reca i loghi del MuMa e del Siso Project, partner del libro stesso, che sarà presentato in anteprima nazionale al MuMa di Milazzo il 27 novembre prossimo alle ore 18.00.

 

Le copertine degli ultimi libri pubblicati dalla prolifica autrice Barbara Appiano:

 

Terremoto: a Palazzo Chigi il libro sulla commemorazione delle vittime di Amatrice

Roma, 31 ottobre 2019 – Il 6 novembre prossimo a Palazzo Chigi, Presidenza del Consiglio dei Ministri, alle ore 10 presso la Galleria Alberto Sordi, Sala Polivalente, sarà presentato il libro “Tutto in una vita, tutto in un minuto” (edizioni Kimerik), della scrittrice Barbara Appiano.

Il libro intende commemorare le vittime del terremoto che devastò Amatrice, e numerosi comuni del centro Italia il 24 agosto del 2016, con le testimonianze dei sopravvissuti alla tragedia che sbriciolò numerosi paesi.

L’evento è organizzato insieme al Gruppo Donatori Sangue della Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Comitato Ricostruiamo Saletta, (Ricostruiamosaletta.org), una delle frazioni-borgo di Amatrice, in cui morirono ben 21 persone.

L’intento dell’opera è quello di ricordare e commemorare le vittime, con un testo monologo in cui a parlare è lo stesso terremoto che le ha portate via.

La presentazione avverrà insieme alla premiazione dei donatori sangue del Gruppo Donatori Sangue onlus della Presidenza del Consiglio dei Ministri proprio per dare un segno forte dell’importanza del ruolo dello scrittore, che opera insieme alle persone che promuovono la solidarietà.

Subito dopo il terremoto questi donatori di sangue furono tra i primi ad accorrere a Saletta portando il loro aiuto e assistenza, e ancora oggi offrono il loro supporto seguendo il comitato per la ricostruzione del borgo di Saletta.

La scrittrice Barbara Appiano si dice “felice di partecipare perché credo nel valore universale della fratellanza e della solidarietà a tutto campo e ho fatto di questo la mia missione di vita. Con la scrittura infatti cerco un modo per risvegliare le coscienze e combattere l’indifferenza della società, intesa come una piaga devastante che anestetizza la sensibilità, alimentando un cinismo dilagante”.

Per questo tutto il ricavato della vendita del libro “Tutto in una vita, tutto in un minuto” andrà alle 2 associazioni che operano per costruire un ambulatorio di medicina di base a Saletta, che ad oggi non è ancora stato attivato.

Il libro è stato oggetto di intervista televisiva su Canale Italia 160 il 17 ottobre scorso e di intervista radiofonica il 26 agosto 2019 su Radio Cusano Campus, oltre ad essere stato presentato di recente alla fiera del libro di Francoforte, la Frankfurter Buchmesse.

Riguardo Barbara Appiano

La prolifica scrittrice di narrativa, saggistica e poesia Barbara Appiano è famosa per la sua passione e l’impegno nel sociale, nel mettere al centro dei suoi libri le problematiche legate all’inquinamento, al rispetto della natura, alla conservazione dei beni monumentali del nostro paese e alla solidarietà, alla ricerca scientifica, che sono diventati i temi portanti della sua vita e del suo lavoro.

Tematiche che sono le protagoniste assolute dei suoi libri, considerati dalla stessa scrittrice libri-progetto-piattaforma, visto che la scrittrice cerca di coinvolgere per la stesura di un suo libro più intelligenze possibili, per creare una sorta di rete solidale culturale.

Anche per dimostrare quanto sia fondamentale la figura dello scrittore che scrive degli altri e per gli altri, e non per sè stesso e la mera celebrità.

 

 

 

In copertina il quadro del pittore Andrea Guasti, dal titolo “Paese mitologico”

 

 

 

Alla FranKfurter BuchMesse la scrittrice Barbara Appiano

Roma, 7 ottobre 2019 – Sta per arrivare la FranKfurter BuchMesse, la fiera internazionale del libro che si terrà a Francoforte, in Germania, dal 16 al 20 ottobre prossimi.

A rappresentare l’Italia ci sarà la prolifica scrittrice Barbara Appiano, conosciuta per essere impegnata su più fronti contro il disagio della malattia mentale, in difesa della cultura, dell’ambiente, della conservazione e tutela dei beni monumentali artistici italiani.

L’autrice varcherà ii confini per parlare ai lettori e ai visitatori  di questa  importantissima kermesse con i suoi ultimi 4 libri:

1) Italia a fumetti, Italia a denti stretti, un’opera che con un taglio nuovo e divertente descrive la storia e importanti eventi accaduti in Italia a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.

Si tratta di un romanzo storico a fumetti, che con un taglio nuovo e divertente, racconta eventi accaduti in Italia a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.

Rispetto all’imbuto della storia, il giovane moderno, concentrato soltanto sul telefonino e sulle veloci immagini dei social, è così guidato ad analizzare episodi e vicende fondamentali per il nostro paese, perché impari a raccogliere i pezzettini smontati del puzzle dell’Italia. Guardando, per esempio, al boom economico del secondo dopoguerra, alla rivoluzione sessantottina, alle stragi delle Brigate Rosse o ai veleni di Quirra.

2) 18 millimetri di indifferenza, la cicatrice della mia esistenza, opera dedicata da Barbara Appiano ai Dott.Francesco Dessie Dott.Valter Berardiche l’hanno liberata dalle “particelle scomunicate da Dio”, ovvero il cancro.

Il libro parte infatti dalla scoperta del cancro dalla scrittrice, per arrivare a profonde riflessioni sul significato della malattia, e delle nostre stesse esistenze.

“18 millimetri di indifferenza” è un libro sperimentale in cui a parlare è la stessa malattia, perché la Appiano giunge alla conclusione che “il tumore abbia una  sua forma di coscienza, oltre che una spinta del cervello frontale, o limbico, che é la parte emozionale della mente”.

Da qui la convinzione della scrittrice per cui “sia il nostro stesso subconscio a decidere di farci ammalare“, con dimostrazioni di questa sua tesi nello stesso libro .

Perché per Barbara Appiano “il tumore è il complemento oggetto della nostra vita spesa male, a distruggere prima il pianeta, e poi noi” e perché “il tumore è la più perversa forma di suicidio assistito”.

Il ricavato della vendita del libro viene devoluto all’associazione “Amici per sempre” Onlus, Chirurgia Ospedale Desio.

3) La leggenda del pasticciere aviatore, tratta della storia di Aldo Tincati, milanese originario di Parma, andato a vivere in Cile dopo la guerra per realizzare un sogno, quello di creare il “socialismo reale”.

Aldo, per perseguire questo fine, fondò la COPALCA, ovvero la Cooperativa Lechera y Agricola de Cautin, in quel di Temuco de Chile che distribuiva mezzo litro di latte al giorno a tutti i bambini al di sotto dei 14 anni.

Aldo nel perseguire questi fini sociali fù accusato di essere un comunista e fu arrestato dopo il golpe di Pinochet.

Amico fedele di Allende Tincati fuggì dallo stadio di Santiago del Chile grazie a Nelly, la sua seconda moglie cilena che nulla sapeva della prima moglie italiana, visto che Aldo era già sposato in Italia.

Fù così che Aldo scappò e ritornò in Italia con il solo bagaglio “a mano”, una barba incolta, calzoni, camicia, giacca e passaporto.

Una volta tornato in Italia Aldo continuò la sua vita politica e da buon socialista qual’era conobbe Bettino Craxi, segretario del Partito Socialista Italiano, che venne a sapere per caso della sua storia e per questo lo premiò con un attestato di benemerenza come compagno socialista.

4) Tutto in una vita, tutto in un minuto, terremoto  del 24 agosto 2016, edizione  Kimerik, tratta delle vittime del terremoto di Saletta, frazione di Amatrice, scritto grazie al Comitato Ricostruiamosaletta.org e la Onlus del Gruppo Donatori Sangue Presidenza del consiglio dei Ministri Palazzo Chigi, che hanno collaborato al progetto di questo libro-piattaforma. A dare il suo contributo anche il pittore Andrea Guasti che ha dato disponibilità del suo quadro “Paese Mitologico” per la copertina.

Il ricavato del libro viene devoluto alle due associazioni per la raccolta fondi finalizzata alla creazione di un ambulatorio di medicina di base che a Saletta al momento ancora manca.

Tra gli altri appuntamenti l’autrice presenterà le sue due ultime fatiche  “La  leggenda del pasticciere  aviatore ” e “Tutto in una vita, tutto in un minuto, terremoto del 24 agosto 2016” durante la trasmissione televisivaLibri Oggi “di Andrea Menaglia  che andrà in onda su Canale Italia 11 per il Lazio martedì 15 ottobre 2019 alle ore 21.30 e giovedì 17 ottobre sempre alle ore 21.30 su Canale Italia 160.

Per chi volesse saperne di più su Barbara Appiano il sito internet dell’autrice è www.appianobarbara.it  e  recuperoresuscito.appianobarbara.it., in cui l’autrice espone i suoi recuperi di oggetti abbandonati, portati a nuova vita.

 

Copertina del libro “Italia a fumetti, Italia a denti stretti”, di Barbara Appiano
Copertina di “18 millimetri di indifferenza”, libro di Barbara Appiano
Copertina del libro “La leggenda del pasticciere aviatore”, di Barbara Appiano
Copertina di “Tutto in una vita, tutto in un minuto”, di Barbara Appiano

 

Malattia mentale: quando i malati erano un numero, senza diritto di sepoltura

La storia di Francesca, classe 1882, che un giorno sparì nell’OPN, l’ospedale psichiatrico di Vercelli, senza una degna sepoltura, perché i malati mentali erano un numero e non si seppellivano…

Vercelli, 26 aprile 2019 – C’è stato un tempo in Italia in cui si finiva in un ospedale psichiatrico alle prime avvisaglie di  malattia catalogata come “mentale”, e si spariva e moriva lontano da tutto e tutti, senza che i familiari potessero sapere nulla del destino del proprio caro.

La storia che stiamo per raccontarvi parla di Francesca (classe 1882), una sventurata donna del vercellese e una delle tante scomparse dalla vita civile. Francesca, prozia della scrittrice Barbara Appiano, che durante la guerra fù internata in manicomio a Vercelli perché presentava dei segni di schizofrenia.

Qualcuno allora decise il destino di Francesca, mentre un giorno era intenta a cucina. A Francesca dissero, ingannandola con la scusa di portarla al mercato dal paesino in cui risiedeva, di salire sul carro mentre invece la portarono all’OPN, l’ospedale psichiatrico di Vercelli.

Convinta di tornare presto Francesca lasciò persino le uova nella padella sulla stufa destinate a Pinotto, suo nipote, e zio della stessa scrittrice.

È grazie a Pinotto, in arte ‘86 cilindri’, che la scrittrice è venuta a sapere della storia della prozia, quando un giorno ritrovò in un suo cassetto il suo certificato di morte.

La Appiano non sapeva infatti chi fosse questa misteriosa signora dal nome Francesca, e lo zio così le narrò la storia della sua prigionia, conclusasi poi con il suicidio e la mancata sepoltura perché non si poteva redigere il certificato di morte, visto che a ogni persona che entrava nell’ospedale psichiatrico toglievano la carta d’identità e diventava un numero.

Certificato che venne questa volta però redatto solo perché Pinotto, nipote di Francesca, fece il diavolo a quattro.

La storia di Francesca è una storia raccapricciante, che racconta di come un tempo si “spariva” per un nulla, per perdersi per sempre, perdendo la vita in un ammasso di sventurati, ed è stata raccontata dalla stessa Barbara Appiano nel libro appena uscito “Echi nella nebbia a ridosso del cielo” per Kimerik editore.

Una storia che merita di essere conosciuta perché, anche se non bella, parla di un tratto del passato del nostro paese che merita di essere ricordato.

Barbara Appiano e i disabili mentali

L’autrice Barbara Appiano ha scritto numerosi manifesti culturali pubblicati su importanti testate di medicina a difesa dei “malati mentali” e delle loro famiglie, visto che dopo la prozia Francesca, l’eredità genetica di questa “malattia” ha passato il testimone a suo fratello Mario, disabile psichiatrico. 

Mario che è iscritto da oltre 20 anni all’elenco delle categorie protette per avere un lavoro, mai avuto, e che svolge lavori socialmente utili come operatore ecologico presso il comune di residenza, Santhià (Vercelli), sotto l’egida di un progetto chiamato “Ergoterapia”, gestito e voluto dal centro di salute mentale di Santhià.

Una struttura dove operano medici e infermieri vocati all’amore per il proprio lavoro che vista la tipizzazione della patologia è diventato un “fortino”, in cui operatori medici e paramedici svolgono al meglio con i pochi mezzi messi a disposizione delle istituzioni. Una missione di condivisione e affermazione di un’identità, quale quella del “malato psichiatrico” che ancora oggi non ha eguali per discriminazione ed emarginazione.

Al punto che il “problema della malattia mentale” è oggi confinato, nessuno o pochissimi ne parlano a livello mediatico di un disagio molto diffuso che coinvolge le famiglie, isolando non solo il malato ma anche l’intera famiglia.

“Una forma di ignoranza e arroganza che un paese di grande civiltà come l’Italia non può tollerare” dice la scrittrice. 

Statistiche sempre più mirate documentano ormai l’aumento dell’uso di psicofarmaci e sedute ai vari centri di salute mentale, e stigmatizzano un incremento del disagio psico-sociale legato alla vita quotidiana dove i problemi di lavoro e famiglia diventano terreno fertile per depressione, disturbi bipolari, e della personalità.

Disturbi che sfociano poi in insensati episodi di violenza, omicidi e suicidi, le cui dinamiche sono imperscrutabili al di fuori dell’ambito di maturazione del “problema”. Una realtà di cui noi siamo telespettatori di un diario di guerra, sottoposti come siamo quotidianamente al bollettino delle vittime snocciolati dai tg.

“Episodi che documentano un paese devastato dall’infelicità, quasi un parlare della malattia mentale che grida a gran voce quello che non va nella nostra società. Per questo ‘Echi nella nebbia a ridosso del cielo’ non è solo un libro, ma un grido sordo e contemporaneo che non smette di urlare la propria umanità rubata” conclude Barbara Appiano.

 

 

 

 

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Contatti stampa:

 

bappiano@virgilio.it

Le cicatrici del cancro nel libro “18 millimetri di indifferenza”, della scrittrice Barbara Appiano

Viareggio, 21 marzo 2019 – Sarà presentato a Viareggio presso Villa Argentica, il 27 marzo prossimo, con la Onlus ‘Amici per sempre’, con il patrocinio della Provincia di Lucca il libro “18 millimetri di indifferenza”, della scrittrice vercellese Barbara Appiano. I proventi del libro saranno devoluti interamente alla stessa Onlus, creata dal Primario della Chirurgia dell’ospedale di Desio Dott. Maggioni Dario, e in seguito il libro sarà presentato presso lo stesso ospedale, alla presenza dei malati oncologici.

Onlus i cui fini sono quelli di  finanziare la ricerca, dare assistenza agli ammalati, e erogare borse di studio agli studenti più meritevoli, ad essere dedicato al

Il libro, dedicato dalla scrittrice ai Dott.Francesco Dessi e Dott.Valter Berardi che l’hanno liberato dalle “particelle scomunicate da Dio” parte dalla scoperta del cancro dalla scrittrice, per arrivare a profonde riflessioni sul significato del cancro, della malattia e delle nostre stesse esistenze.

“18 millimetri di indifferenza” è un libro sperimentale in cui a parlare è la stessa malattia, perché la Appiano giunge alla conclusione che “il tumore abbia una  sua forma di coscienza, oltre che una spinta del cervello frontale, o limbico, che é la parte emozionale della mente2.
Da qui la convinzione della scrittrice per cui “sia il nostro stesso subconscio a decidere di farci ammalare“, con dimostrazioni di questa sua tesi nello stesso libro .
Perché per Barbara Appiano “il tumore è il complemento oggetto della nostra vita spesa male, a distruggere prima il pianeta, e poi noi” e perché “il tumore è la più perversa forma di suicidio assistito”.

Questa la prefazione del libro scritto dalla Prof.ssa Francisetti Brolin Sonia.

“Nella rapidità dei tempi moderni, dominati dal motto “tutto e subito”, sono sempre più presenti due spettri: la nostalgia e il cancro. Spesso questi incubi sono passati sotto silenzio, come se la damnatio memoriae servisse a un’atetesi implicita, mentre, in realtà, acquisiscono maggior forza tra le nostre paure. In tal senso, Barbara Appiano, parlando della propria esperienza di malata oncologica, ci mostra e ci insegna, quale pedagogista di un nuovo umanesimo, una via per capire il tumore e sconfiggerlo.

Il testo, attraverso ventiquattro capitoli, al pari dei libri dei poemi epici, incarna una novella enciclopedia tribale, per usare una espressione di Parry in relazione all’Iliade, Infatti, l’autrice tenta di fornire un libretto di istruzioni per la vita, nella quale ci accompagnano sempre, ancelle del Fato, le malattie, anche se l’uomo si illude di essere immortale. Solitamente, le narrazioni sulla sconfitta di un brutto male, eufemismo rassicurante, sono scritte in prima persona dal vincente, il paziente che ha sconfitto l’intruso. Barbara Appiano, invece, fa parlare in prima persona la cellula tumorale, il Bosone di Higgs, che è stato costretto a cedere di fronte alla sua forza d’animo.

La scrittura, con un approccio di pavesiana memoria, diventa, dunque, un metodo per liberarci dalla codardia, che spesso spinge il malato ad arrendersi alla malattia per sfinimento. Il tumore, difatti, è correlato a un altro grande male del nostro secolo, cioè la nostalgia, intesa quale malinconia, solitudine, che rende il singolo, ormai indebolito nella sua essenza di animale sociale, una facile preda del Bosone.

Il Bosone predatore, un’immagine forse un poco forte a una prima lettura, rappresenta bene l’istinto di predazione dell’umanità stessa, un istinto negativo, se le ambizioni e le ansie distruggono la nostra physis, ma positivo, se si tratta della capacità, insita in noi, di reagire al gioco d’azzardo di una vita che, tante volte, ci pone davanti a un tavolo da poker, a cui, pur controvoglia, dobbiamo giocare una partita. Così, con fatalismo dirompente, l’autrice racconta la scoperta, durante una mammografia, di una massa tumorale di diciotto millimetri, ma, con il suo abituale taglio ironico e uno stile inconsueto, il tumore viene presentato come un condannato a morte, perché, se non si pensa alla malattia, il cancro muore, sopraffatto dalla nostra vis.

Il libro, dedicato ai malati incontrati in ospedale e descritti in modo vivo con bozzetti dal realismo verghiano, non si prefigge di essere una celebrazione utopistica di un mondo senza tumori, bensì, nella consapevolezza di aver vinto una battaglia in una guerra ancora in corso per l’intera umanità, Barbara Appiano, ringraziando profondamente i medici per le cure e il supporto, esprime la volontà della sopravvivenza, per insegnarci a vivere i minuti, le ore e i giorni senza pensare ossessivamente, in solitudine, alla malattia.

La voglia di vivere non è certo un passe-partout contro la morte, ma, nella dicotomia shakespeariana tra l’essere e il non essere, la scrittura può offrire una terza via, ossia sognare, perché i sogni, non essendo del singolo, ma degli uomini nel complesso, non muoiono mai.

Nel suo idealismo, Barbara Appiano cede ai lettori e, in particolare, ai pazienti oncologici, nonché alle loro famiglie, i propri sogni, le visioni oniriche di una pioniera, pronte per essere scongelate e scaldate nel cuore di chi, purtroppo, è più debole di fronte alle emergenze esistenziali della vita”.

Copertina 18 millimetri di indifferenza – L’ultimo libro di Barbara Appiano

 

 

 

Alla Book Fair di Londra le opere dell’autrice Barbara Appiano

Milano, 7 marzo 2019 – Alla imminente nuova edizione della London Book Fair, che si terrà dal 12 al 14 marzo prossimi, saranno esposti anche gli ultimi libri della scrittrice vercellese Barbara Appiano.

La Book Fair di Londra è una fiera molto importante del settore perché vi si incontrano i buyers per la cessione dei diritti d’autori dei libri per farli diventare film, docu fiction, cartoons ecc.

I libri in mostra saranno Il pianista velocista a cottimo“, “Adelante Palabra” e “Italia a fumetti, Italia a denti stretti“, tutti editi dall’editore italiano Kimerik.

Tre opere che rappresentano il cuore della variegata produzione artistica dell’inarrestabile autrice.

Il pianista velocista a cottimo” racconta le avventure della Appiano infiltratasi in un callcenter per denunciare le orribili condizioni di lavoro all’interno di queste moderne “fabbriche dell’alienazione“.

Come ha raccontato la Prof.ssa Sonia Francisetti Brolin:

Barbara Appiano, con questo vorticoso romanzo post-strutturalista, ci trascina nella nuova fabbrica del lavoro interinale, ossia il call-center, un non luogo, in cui disoccupati di tutte le età vendono la propria anima al nuovo Dio dei nostri tempi, un Dio tecnocrate, che, come ha profetizzato Pier Paolo Pasolini, ha massificato la nostra società.

Il libro è un romanzo di formazione intergenerazionale, in cui l’autrice, applicando il metodo Stanislavskij, ha davvero sperimentato quanto ci descrive, fino al punto di mettere in gioco Barbara Appiano, con questo vorticoso romanzo post-strutturalista, ci trascina nella nuova fabbrica del lavoro interinale, ossia il call-center, un non luogo, in cui disoccupati di tutte le età vendono la propria anima al nuovo Dio dei nostri tempi, un dio tecnocrate, che, come ha profetizzato Pier Paolo Pasolini, ha massificato la nostra società”.

Adelante palabra” è un libro di aforismi e pensieri della stessa scrittrice, da appoggiare sul comodino e gustarsi con calma. Un’opera piena di profonde riflessioni che gridano al mondo il dolore e l’indifferenza, che sono il cibo e l’onnipotenza della nostra umanità bestiale.

Italia a fumetti, Italia a denti stretti” è un romanzo storico a fumetti, che con un taglio nuovo e divertente, racconta eventi accaduti in Italia a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.

Rispetto all’imbuto della storia, il giovane moderno, concentrato soltanto sul telefonino e sulle veloci immagini dei social, è così guidato ad analizzare episodi e vicende fondamentali per il nostro paese, perché impari a raccogliere i pezzettini smontati del puzzle dell’Italia. Guardando, per esempio, al boom economico del secondo dopoguerra, alla rivoluzione sessantottina, alle stragi delle Brigate Rosse o ai veleni di Quirra.

Tutti e 3 le opere sono disponibili sulle maggiori librerie online e su Amazon ai link “Il pianista velocista a cottimo“, “Adelante Palabra” e “Italia a fumetti, Italia a denti stretti

LA LONDON BOOK FAIR 2019

La London Book Fair è il mercato globale per la negoziazione dei diritti e la vendita e distribuzione di contenuti su stampa, audio, TV, film e canali digitali. Nel 2019 la LBF celebrerà il suo 48 ° anniversario.

Organizzata con cadenza annuale la Book Fair vede arrivare a Londra oltre 25.000 professionisti dell’editoria per la settimana della fiera per apprendere, mettere in rete e dare il via al loro nuovo anno di attività.

La London Book Fair si terrà all’interno della London Book & Screen Week, che si svolgerà dall’11 al 17 marzo 2019.

 

 

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