L’11 settembre e l’America in agrodolce di Paolo Valentini

Nel suo nuovo libro, l’autore romano fa i conti con le più comuni paure post Torri Gemelle.

Paolo Valentini, “America in agrodolce”, copertina di Sara Bergomi.

Esistono poche date, nella storia dell’uomo, che fin da subito hanno fatto da spartiacque chiaro e preciso tra due momenti storici totalmente differenti, chiaramente identificabili. Una di queste è sicuramente l’11 settembre 2001, con gli attentati che provocarono il crollo delle Twin Towers, la distruzione di una parte del Pentagono e la distruzione di un altro aereo.
In questi racconti illustrati, “America in agrodolce”, scritti originariamente in cinese mandarino e comparsi per la prima volta, proprio nel 2001, sul giornale della comunità cinese a Roma “Ou Hua Shi Bao” (Il Tempo Europa Cina), Paolo Valentini gioca la carta della leggerezza e dell’ironia.
Le immagini della tragedia dell’11 settembre, conosciute in tutto il mondo, interpretate dall’illustratrice Sara Bergomi, fanno da sfondo alle storie personali di giornalisti, insegnanti, addetti alla sicurezza e normali cittadini e al loro rapporto – di certo non eroico, proprio per questo profondamente umano – con le conseguenze dello stesso. Sempre con la speranza – esplicitamente espressa da colui che è forse il principale esponente dell’ironia applicata ai conflitti, Kurt Vonnegut – che «alla fine la gentilezza prevarrà.» Ma senza farsi troppe illusioni a riguardo.
Solo apparentemente legati ad un tempo ormai trascorso, queste storie tornano attuali quando ad un bin Laden si sostituisce un autoproclamato novello califfo a nome Abu Bakr al Baghdadi, leader incontrastato di più di ventimila miliziani reclutati in ottantatre paesi diversi ed in gran parte occidentali.
I racconti contenuti in “America in agrodolce” – il libro è edito da Matisklo, giovane casa editrice digitale ligure – sono stati scritti per ridare un sorriso di speranza lì, su quei volti ove il ghigno del terrore si avventa su altri giovani giornalisti, operatori umanitari o, più semplicemente, esseri umani che mai nulla hanno fatto se non reclamare il loro diritto a vivere in pace.

Ovunque vai porti te stesso – il primo romanzo di Beppe Amico

Dopo una lusinghiera presenza su alcuni siti di narrativa, è ora disponibile su tutti gli Store on line il primo romanzo di Beppe Amico, scrittore e saggista, autore di alcuni best seller di grande successo.

La vicenda è ambientata nella campagna ferrarese e sull’isola del Giglio, almeno due decenni prima della tragedia della Costa Concordia e si snoda in due parti distinte che non mancheranno di divertire e sorprendere il lettore.

Il racconto appare agile e sciolto e racconta le vicende di un uomo in profonda crisi creativa che non riesce più a trovare il bandolo della matassa.

Fin dalle prime pagine questo romanzo cattura e coinvolge in un crescendo di toccanti emozioni che scaturiscono da sentimenti sinceri ed intimistici che si alternano a momenti di puro spirito e autentico divertimento.

“Voglio sgombrare subito il campo da equivoci – chiarisce l’autore – questo romanzo non è autobiografico. Gli atteggiamenti psicologici e caratteriali di Luca Frassi, il protagonista del libro, non toccano che marginalmente la mia esperienza di vita.

Del resto è chiaro, in qualsiasi opera di narrativa, non può mancare un po’ dell’anima dell’autore. E questo libro non fa eccezione!

Credo che i tratti forti e talora disarmanti di Luca, descritti in questo romanzo, siano comuni a molti lettori. Forse possono essere il prodotto di una società fluttuante che ha perso di vista i valori che realmente contano. I loro effetti negativi spesso si riverberano su tutti noi con esisti imprevedibili e diversi in ciascuno.

E’ perciò possibile che chi legge queste pagine, possa identificarsi nelle ossessioni e nelle piccole manie del protagonista. Altri invece potranno sorridere o esserne divertiti, guardare con sufficienza e persino snobbare il personaggio; qualcuno potrà storcere il naso e rimanere spiazzato dal suo atteggiamento; ad alcuni potrà sembrare persino irrazionale e illogico, altri, infine, potranno condividere i suoi sentimenti”.

Beppe Amico è convinto che in questo suo primo romanzo vi siano sufficienti elementi di riflessione su una vita che negli ultimi decenni è mutata radicalmente e alla quale, siamo obbligati ad adattarci cercando di mettere in campo le nostre migliori risorse.

“Era mia intenzione mettere in evidenza – spiega ancora l’autore – che anche un temperamento fluttuante, irrazionale e illogico come quello del protagonista Luca Frassi, può crescere e migliorare con il solo concorso della libera volontà, con l’impegno, l’organizzazione di se stesso e una sana disciplina di vita. La redenzione quindi è possibile per tutti, ma passa spesso da strade dolorose, fatte di espiazione, sacrificio e sofferenza. Ogni rinnovamento teso alla crescita è frutto di una cruenta guerra che noi muoviamo ai demoni del nostro teatro interiore”.

Edizione in carta stampata (brossura) su: Lulu.com

Edizione ebook: Amazon e altri Store on line.

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