“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: GRANDE SUCCESSO PER LE RAFFIGURAZIONI PITTORICHE DI TIZIANA D’AMBROSIO

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” inaugurata il 27 Settembre a cura di Vittorio Sgarbi, è terminata ricevendo notevoli encomi di consenso in data 24 Ottobre. L’iniziativa diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, è stata ospitata dentro due possenti strutture veneziane di secolare origine, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Nel selezionato parterre di presenze importanti la pittrice Tiziana D’Ambrosio ha ottenuto particolari riconoscimenti.

Sul suo stile caratteristico è stato commentato “Nei quadri s’individuano delle sequenze, che sembrano scaturite da scatti fotografici realizzati nell’arco di pochi attimi, nei quali le immagini si animano dolcemente e con ritmica dinamicità, possiedono un proprio ‘moto intrinseco’ seppur non percepibile a occhio nudo ma captabile a livello intuitivo e sensoriale. Spesso utilizza come modello degli autoscatti fatti sul suo corpo. Le pennellate esaltano ed enfatizzano il valore estetico, l’eleganza accattivante e suadente, l’estrema libertà delle pose ambientate in uno spazio dallo sfondo neutro, concepito per non distrarre il fruitore dalla figura umana, nel ruolo centrale di protagonista indiscussa dello scenario narrativo“.

Le opere della D’Ambrosio sono focalizzate sulla raffigurazione del corpo umano, che viene rappresentato e riprodotto nelle sue parti costitutive, incentrandone la visione dettagliata del primo piano, fornendo un’originale chiave interpretativa personalizzata, attraverso l’idea del movimento dinamico, dello slancio gestuale, quasi nell’intento di proiettarlo fuori dalla tela e trasmettere un vivace incipit d’interazione allo spettatore. Con certosino studio riesce ad andare oltre la semplice e banale emulazione copiativa agendo spinta da uno straordinario spirito d’osservazione, denso di realismo figurativo, rivisitato e volutamente “distorto” in cui spicca una forte aderenza alla concettualità.

SPOLETO INCONTRA VENEZIA: IMPORTANTI RISCONTRI DI CONSENSO CONSEGUITI DALL’ARTISTA CLAUDIO MESSINI

Il poliedrico artista Claudio Messini si è inserito con ampio successo nell’eterogeneo e selezionato novero di presenze rinomate partecipanti alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” svoltasi dal 28 Settembre al 24 Ottobre, nell’incantevole cornice veneziana di due pregiate dimore antichissime, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. L’esposizione è stata curata dal Professor Vittorio Sgarbi, con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. Messini è anche un talentuoso uomo di teatro, attore e regista, poiché ha fondato il noto gruppo de “I Gotturni” che negli anni ha ottenuto positivi apprezzamenti in campo nazionale e internazionale.

Sull’eclettismo pittorico, che lo contraddistingue è stato scritto “Nell’affascinante parallelismo tra teatralità e arte, che caratterizza il suo percorso esistenziale e professionale, risiede un tassello fondamentale per cogliere e comprendere pienamente la peculiare ricerca di sperimentazione stilistica, attraverso cui si incanala e si orienta la versatile e camaleontica capacità ideativa e progettuale. Da un lato, sviluppa l’intento di stupire e sorprendere lo spettatore, che assiste allo scenario recitato sul palcoscenico, dall’altro riesce a conquistare l’osservatore con l’intensità delle opere pittoriche, all’insegna di un tripudio congiunto di emozionante coinvolgimento e immediato impatto emotivo”.

Messini afferma che è l’istinto a spingerlo a dipingere e che l’atto creativo gli trasmette un insieme di forti e coinvolgenti emozioni non ben decifrabili e inquadrabili: entusiasmo, soddisfazione, esaltazione ma anche dubbi, quando la creazione finale non soddisfa pienamente le aspettative da lui perseguite. Per lui la pittura è insita nel suo DNA altrettanto quanto la recitazione e costituisce una componente primaria e imprescindibile della sua esistenza. Sull’arte dichiara “L’arte è tutto ciò che esplode dall’intelligenza umana ed in questo senso è indefinibile”.

Jacqueline Domin: a Spoleto incontra Venezia gli scatti contemplativi della fotografa parigina

La nota fotografa Jacqueline Domin è stata scelta per far parte della schiera di artisti coinvolti nella prestigiosa mostra curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes dal titolo “Spoleto incontra Venezia“. L’esposizione è allestita a Venezia dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 presso Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich. In questa intervista la fotografa rivela le proprie emozioni sui soggetti da lei ritratti negli scatti e le sue idee sull’arte contemporanea.

D: Che sensazione prova a staccarsi da un pezzo venduto?

R: L’emozione e sensazione che ho provato nell’istante dello scatto è lì nella fotografia e resterà dentro di me per sempre. Quell’immagine andrà ad un’altra persona che vivrà la sua propria emozione guardandola. L’idea mi rende felice.

D: Qual è il lavoro a cui è più affezionata? Perché?

R: Non potrei scegliere. Ogni fotografia è stato davvero un attimo unico.

D: Come vede l’arte rispetto la crisi dei giorni d’oggi?

R: Imbavagliata e abbandonata.

D: Quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il Suo lavoro?

R: Nessun artista. Mentirei altrimenti.

D: Quale messaggio vuole trasmettere con la Sua arte?

R: Credere in quello che si fa, amandolo fino in fondo con gioia.

“Spoleto incontra Venezia”: apprezzamenti per la pittura impressionista di Barbara Pazzaglia

Continua il successo della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” che dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 costituisce un simbolico “osservatorio sull’arte contemporanea”, richiamando le parole del curatore Vittorio Sgarbi, e propone una ricca collettiva con una serie di illustri personalità tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì, Pier Paolo Pasolini. L’esposizione con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes, è allestita nelle meravigliosa cornice storica di due nobili dimore, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. La pittrice impressionista Barbara Pazzaglia ha proposto nell’occasione delle interessanti creazioni ottenendo apprezzamenti elogiativi.

Il mosaico di forme e di immagini dall’apparente semplicità compositiva e scenografica delle strutture narrative della Pazzaglia si esplica in un’elaborazione ragionata e ponderata, dove ogni componente si inserisce nel contesto rappresentativo per motivi precisi, di equilibrio ottico, cromatico e semantico. Ha una personalità artistica proiettata verso un’inclinazione impressionista con profonde connotazioni emotive. La natura è vista come risorsa sublime e fonte d’ispirazione del traguardo creativo, innescato da un percorso esistenziale di umile e costante ricerca di significati primari, da inserire in un linguaggio universalmente condivisibile.

Sullo stile da lei perseguito spiega “La mia pittura lascia immaginare attraverso l’impressione e suscita la curiosità della percezione. La natura è per me fonte d’ispirazione primaria. I colori sono molto importanti, così come l’impianto del quadro, la sua struttura e le emozioni che comunica. Il bianco è sempre presente come luce intera, somma di colori puri, è l’assenza di confini, l’infinito. La mia attenzione si rivolge ai piaceri, che scaturiscono dalle impressioni, dalle sensazioni, dalla percezione, dal corpo, dall’intelletto”.

Spoleto incontra Venezia: in esposizione le sofisticate tele di Antonio Santucci

Tra i il novero degli artisti in mostra a “Spoleto incontra Venezia” è presente anche l’artista Antonio Santucci. L’evento è in allestimento dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 a Palazzo Rota Ivancich, storico edificio nei pressi della meravigliosa Piazza San Marco. La mostra è curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes. Tra i nomi di spicco artisti come Dario Fo, José Dalì ed Eugenio Carmi.

Antonio Santucci è un pittore che fin da piccolo ha sempre espresso l’amore per il disegno, i colori e soprattutto per la figura umana, tanto da scrutarne tutti i particolari ed arrivare ad essere un pittore quasi totalmente iperrealista. Santucci utilizza la tecnica dell’acrilico per dipingere per lo più volti, usa il colore su tela in maniera eccellente ed il suo tratto appare molto personale e deciso. Ogni soggetto dipinto ha un incarnato differente che rende l’opera e la persona ritratta unica ed autentica. Le pieghe della pelle e delle labbra, il colore dell’iride, la delicatezza dei capelli e la durezza del volto sono caratteristiche essenziali dei suoi dipinti.

L’artista esprime l’eleganza iperrealista della pelle, la arricchisce di dorature naturali, la modella sulla tela come fosse seta e la stropiccia come fosse carta, ne evidenzia il tempo che passa, butta fuori storie vissute ed esprime l’essenziale attraverso la corteccia rosea. Antonio Santucci affronta la sua arte in maniera completa, scrutando attraverso la pelle l’essenza dell’anima. Il suo percorso verso l’iperrealismo è dovuto alla continua ricerca di molteplici personalità e all’esplorazione di caratteri su cui riflettersi ogni istante in maniera differente. Il fitto e sostanzioso tracciato della narrazione pittorica di Antonio Santucci, regala un impatto visivo di immediato stupore. L’assoluta perfezione tecnica elaborativa trae quasi in inganno l’osservatore, facendo scambiare le raffigurazioni, dal prodigioso virtuosismo esecutivo, per immagini fotografiche ad altissima qualità.

Lo scrupoloso lavoro compiuto da Santucci, si focalizza prevalentemente sulla complessa e articolata gamma delle espressioni umane dei volti, sui peculiari caratteri distintivi facciali, sui fattori compositivi specifici della ritrattistica dei visi, proposti in versione di prospettiva molto ravvicinata, con una formula di inquadratura in visuale di primo piano. Tale metodologia applicativa, frutto di un approfondito e accurato studio preparatorio in materia, permette di carpire e valorizzare ogni minimo dettaglio, anche quello in apparenza più insignificante, imprimendo una reale veridicità di stupefacente effetto estetico, senza però tralasciare l’importanza dello scandaglio psicologico e dell’analisi dei contenuti introspettivi, riferiti ai soggetti protagonisti dei quadri.

La poesia artistica di Lena Gentile a “Spoleto incontra Venezia”

“Spoleto incontra Venezia”: Lena Gentile espone le sue emozionanti introspettive pittoriche

 

Trionfale successo per la grande mostra “Spoleto incontra Venezia” sotto l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, che si svolge dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 nell’incantevole città di Venezia all’interno di due meravigliosi edifici secolari di nobile origine, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Tanti i nomi illustri coinvolti in esposizione, da Dario Fo a Eugenio Carmi, da Pier Paolo Pasolini a José Dalì e molti altri esponenti rinomati del panorama odierno. L’affermata pittrice Lena Gentile è inserita nel selezionato parterre di artisti presenti all’evento di prestigio.

 

Nel commentare l’innato talento artistico della Gentile è stato detto “Dalla poetica di questa sensibile artista si evince una concezione armoniosa del mondo. I presupposti espressivi derivano dalla passione profonda e dall’estro naturale per il disegno, dal fascino simbolico e intrigante del colore, dal desiderio di comunicare l’essenza del dato figurativo, suscitando delle vive e vivaci emozioni nello spettatore. La pittura diventa la dimensione dello spirito, trasfigurazione di momenti reali sospesi e senza tempo. Dalla sua ricerca emerge una purezza stilistica, che parla dell’entusiasmo generato nel trasformare gli aspetti e le visioni del quotidiano in un messaggio positivo universale di bellezza ed energia vitale, da trasmettere al fruitore“.

 

La Gentile affascinata, conquistata e ammaliata da una realtà d’immagini preziosa e irripetibile segue la costruzione compositiva della prospettiva lineare, predisponendo un’accorta disposizione di luci e ombre, il perfetto senso della proporzione e offrendo un’insolita suggestione visiva dei soggetti ed elementi riprodotti. I dipinti diventano un tramite, un mezzo per veicolare un’effusione e un’esternazione di sentimenti, regolati da un equilibrio intellettuale, che scandisce armonicamente i ritmi, soprattutto dove le rigogliose e corpose campiture colorate s’incontrano a intreccio con variabili virtuosismi del disegno e con le rielaborazioni simboliche e surreali insite nella narrazione.

ALLE MOSTRE DI “SPOLETO ARTE” LAURA SCARINGI ESPONE I SUOI ORIGINALI COLLAGE D’ARTE

Crescente attesa per le mostre di “Spoleto Arte” curate dal professor Vittorio Sgarbi e organizzate dal manager produttore Salvo Nugnes, dal 27 Giugno al 24 Luglio, all’interno delle storiche mura di Palazzo Leti Sansi, in Piazza del Mercato, nel prestigioso centro di Spoleto.

Tra i nomi di spicco selezionati per partecipare all’importante iniziativa ci sarà anche la talentuosa Laura Scaringi, con il suo raffinato stile legato all’originale ricerca sulla tecnica del collage artistico, riportato sulle tele e rivisitato in chiave assolutamente personale, di esclusiva unicità e peculiarità.

 

Dai quadri emergono forme, soggetti e rappresentazioni, che oltrepassano il confine dello spazio delimitato e circoscritto ed entrano in una dimensione più ampia, diventando quasi compenetranti con l’occhio attento e sensibile dell’osservatore. Si percepisce una visione di tridimensionalità, che avvolge le raffigurazioni in un’atmosfera speciale, tra reale e irreale, dove l’elemento onirico e quello fantastico offrono interessanti e stimolanti spunti di interpretazione e riflessione.

 

La Scaringi riesce a legare la matericità all’arte pittorica informale con sapiente maestria ed esprime un linguaggio comunicativo moderno ed accattivante, di universale recettività.

 

LA CROMATICA SONORITA’ PITTORICA DI CLAUDIO MESSINI IN ESPOSIZIONE ALLE ATTESISSIME MOSTRE DI “SPOLETO ARTE”

E’ iniziato ufficialmente il conto alla rovescia per le attesissime mostre di “Spoleto Arte” che si svolgeranno dal 27 Giugno al 24 Luglio 2014, con la curatela affidata al professor Vittorio Sgarbi e l’organizzazione del manager Salvo Nugnes. Il prestigioso allestimento si terrà all’interno di una delle dimore storiche cittadine più pregevoli, il Palazzo Leti Sansi, ubicato nel centro di Spoleto, in Piazza del Mercato.

 

Tra i rinomati nomi in esposizione, sarà presente anche Claudio Messini, con la sua arte pittorica ispirata dalla sonorità musicale della materia astratta, modulata e forgiata con abile maestria. Nella vita, coniuga il grande talento artistico con la passione viscerale per il teatro, che lo ha indotto da più di trent’anni a dedicarsi alla recitazione e a fondare “I Gotturni” un gruppo di teatranti professionisti, di fama nazionale.

Nelle composizioni, influenzate dall’astrattismo informale, le colorate e variopinte melodie visive varcano la soglia del conosciuto e si addentrano in spazi nuovi, dove l’assenza dell’elemento figurativo tradizionale stimola interessanti prospettive di riflessione, da condividere con il fruitore. Pensieri cromatici delineati da simbolismi segnici, che incidono la superficie con densa corposità e si trasformano in un virtuale diario autobiografico, nel quale Messini traccia, imprime e incide i suoi segmenti di vita più reconditi, per raccontarla e svelarne l’essenza profonda.

 

Si individua una formula di rebus linguistico metaforico, composto da elementi da decifrare e decodificare, che integrano la spiccata valenza simbolista dei quadri. L’artista si protende nella ricerca di un’infinita proiezione di luce brillante, che sovrasta il buio delle tenebre e lotta contro la rigida e cristallizzata sierotipizzazione del segno, abbandonando ogni dogma predefinito, per proporre un proprio alfabeto visivo personalizzato. L’osservatore viene catapultato in un nuovo mondo, libero dalla ferrea “Contaminazione” figurale tradizionalista e dalle idee dei canoni standardizzati.

 

Nell’evoluzione creativa, animata dal moto dell’anima, emerge un’apertura incondizionata a penetrare quei misteriosi labirinti di significati, che offrono una multiforme chiave di lettura. La proiezione del “Sentire artistico” di Messini è contenuta dentro un constante pensiero intuitivo, in fluire ininterrotto di messaggi sonori, racchiusi in un flusso armonioso, che escono dal cuore e si trasformano in briosi e cangianti squarci colorati.

L’AZIENDA “ILLUXIT” SPONSOR DELLA MOSTRA DI MAX LAUDADIO A SPOLETO ARTE A CURA DI VITTORIO SGARBI: INTERVISTA AL TITOLARE GAETANO CARBONARA

Inaugurerà Venerdì 27 Giugno 2014, la personale fotografica di Max Laudadio, allestita nel contesto delle prestigiose mostre di “Spoleto Arte” curate dal Prof. Vittorio Sgarbi, che si terranno presso Palazzo Leti Sansi, nella meravigliosa cittadina umbra, fino al 24 Luglio.

Per questa occasione è stata instaurata una preziosa collaborazione tra lo storico inviato di Striscia la Notiziae l’azienda “Illuxit – Onoranze funebri” che sarà sponsor dell’iniziativa artistica.

Di seguito, l’intervista all’Amministratore, nonché socio titolare, Gaetano Carbonara.

 

 

D: Da quanti anni avete intrapreso l’attività?

R: Dal 1979 è partita l’azienda, evolvendosi, nel tempo, nell’attuale brand in franchising, che ha preso vita nel 2012.

 

D: Quali sono i principali servizi per la vostra clientela?

R: Oltre al tradizionale percorso di servizi funebri alla persona, abbiamo l’esclusiva novità dei funerali per animali.

 

D: Quali sono i vostri prodotti di punta?

R: I servizi funerari, senza la necessità di entrare in contatto con la salma da parte del nostro affiliato. Superando così tutti i pregiudizi sul settore.

 

D: Avete previsto anche delle agenzie in gestione franchising? Come sono strutturate? Com’è possibile aprire una sede in franchising con il vostro marchio?

R: Le agenzie sono tutte in formula franchising, la struttura è prettamente commerciale ed è semplicissimo aprirle. Facciamo tutto noi e l’affiliato deve solo fare il corso e seguire la propria filiale in franchising.

 

D:Avete un vostro sito internet di riferimento? Com’è impostato?

R: Il sito internet è www.illuxit.eu e troverete tutte le informazioni necessarie.

 

D: Praticate anche il servizio di cremazione, su richiesta?

R: Certamente, è il nostro lavoro.

 

D: Un commento sull’attuale situazione di mercato delle agenzie/attività di onoranze funebri a livello nazionale e internazionale.

R: Attualmente sono circa 6.000 le imprese funebri sul territorio italiano, con un numero di abitanti di circa 60.000.000, perciò una impresa funebre ogni 10.000 abitanti. Direi che ci sono ampi spazi vuoti che con il nostro brand, il primo in Italia in franchising, possiamo colmare. Evidenzio che le attuali imprese sono per la stragrande maggioranza obsolete e non danno spazio alle innovazioni esistenti nel settore.

Isabel Casella porta la sua arte onirica alle rinomate mostre di “Spoleto Arte” organizzate dal manager Salvo Nugnes

In occasione delle imminenti mostre di “Spoleto Arte”, che si svolgeranno dal 27 Giugno al 24 Luglio, con la curatela di Vittorio Sgarbi e l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes, sarà possibile ammirare le visioni oniriche dell’arte di Isabel Casella, conosciuta con lo pseudonimo di “Belle”. L’allestimento espositivo è all’interno dell’elegante Palazzo Leti Sansi, situato nel cuore di Spoleto, in Piazza del Mercato.

 

Ciò, che contraddistingue l’estro creativo della Casella è il vivace e innato talento di autodidatta. Inizia e dipingere all’età di 16 anni e ritrae il volto di Van Gogh. Non frequenta scuole specifiche, ma studia e si documenta per proprio conto sulle vite degli artisti, che più la appassionano. Tra questi spicca il celebre maestro Salvador Dalì, nel quale ritrova uno spunto stimolante per la sua ricerca stilistica, in particolare in riferimento alla rappresentazione di immagini e rievocazioni concepite in chiave di interpretazione del sogno e di tutta quella sfera emozionale, scaturita dalla dimensione di onirismo e fantasia surreale.

 

La Casella spiega “Non voglio essere definita un’artista in senso lato del termine, ma bensì una sognatrice a tutto tondo inserita nel mondo dell’arte, con la dote di riuscire ad interpretare ed esternare i miei desideri e i sentimenti dell’anima attraverso il pennello”. E aggiunge “Per descrivermi basta guardare con occhio attento e sensibile i miei quadri, che già parlano e svelano di me in modo assai approfondito”.

 

Tra i soggetti principali impressi sulle tele emergono suadenti ballerine, che danzano su delle matite, mani misteriose, che sbucano dal cielo. Spesso, ama immortalarsi in mezzo ai fiori e alle farfalle, elementi, che predilige accanto a se’ e dice “In un’altra vita sicuramente sarei nata farfalla”. Molto originali anche le installazioni di ali, da lei realizzate per indossarle, immedesimandosi in farfalla e assumendo le sembianze di una magica fata, dall’incantevole allure.

 

Rivolge il suo interesse e la sua ammirazione verso Frida Kahlo e la tradizione messicana, scoprendo l’uso di colori vivi, forti, decisi, energici, densi di sfumature tonali variegate e coinvolgenti, tipiche della cultura del Messico. Da qui inizia a elaborare dei tributi per rendere omaggio simbolico alla famosa pittrice, facendole dei suggestivi ritratti, personalizzati con geniale inventiva.

 

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