Il “Viaggio in Campania” del maestro Giuseppe Leone   

Alla Fondazione Banco di Napoli dal 4 al 23 ottobre la mostra fotografica dell’illustre maestro siciliano che dopo la tappa napoletana sarà ospitata a Ragusa

 NAPOLI/RAGUSA, 29 settembre 2022  – La Fondazione Banco di Napoli sostiene ed ospita, dal 4 al 23 ottobre, la  mostra fotografica di Giuseppe Leone, “Viaggio in Campania”, organizzata da Mario Esposito nell’ambito delle Residenze Artistiche del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.

Con Leonardo Sciascia, Vincenzo  Consolo e Gesualdo  Bufalino, il maestro del bianco e nero ha raccontato bellezze e contraddizioni della Sicilia senza mai cadere nello stereotipo.

Ora il fotografo di rilievo internazionale  presenta l’esclusivo lavoro che ha dedicato alla Campania, confluito nell’ elegante  volume: “Viaggio in Campania” (Plumelia edizioni, 2022) con i testi di Mario Casillo, Concetto Prestifilippo e Peppe Leone (direttore artistico del progetto).

La mostra eponima costituisce una vera e propria traversata fotografica tra paesaggi, luoghi nascosti, celebri monumenti culturali della regione Campania, sulle orme dell’antico Grand Tour che vide a Napoli tra i maggiori protagonisti lo scrittore tedesco Goethe, proveniente proprio dalla Sicilia.

Ugualmente dalla Trinacria è giunto, per due volte (nel 2019 e 2021), questo fotografo ottantacinquenne che ha attraversato tutto il Novecento e i cui lavori si sono sviluppati a 360°, con  pubblicazioni sul paesaggio, architettura, feste popolari, antropologia, moda.

Leone  ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello La civiltà del legno in Sicilia (Cavallotto, 1973). Tra le pubblicazioni più note: La Pietra vissuta con testi di Mario Giorgianni e Rosario Assunto (Sellerio, 1978); La Contea di Modica con testo di Leonardo Sciascia (Electa, 1983); L’Isola nuda con testo di Gesualdo Bufalino ( Bompiani, 1988); Il Barocco in Sicilia con testo di Vincenzo Consolo (Bompiani, 1991); Sicilia Teatro del mondo con testo di Vincenzo Consolo e Cesare De Seta (Nuova Eri, 1990); Un viaggio lungo mezzo secolo con testo di Antonino Buttitta (Kalós, 2008); Storia di un’amicizia (Edizione Postcart 2015), Sicilia un paese in posa (Plumelia Edizioni 2018), Pausa pranzo (Plumelia Edizioni, 2022).

I contributi fotografici – che nelle stesse date della mostra fisica andranno a realizzare anche una esperienza digitale immersiva sul portale internazionale Cercarte.it – raccontano non soltanto le esperienze dirette, una sorta di Carnet de Voyage, ma anche quelle relative all’analisi della complessità culturale attraverso gli strumenti offerti dalla fotografia in bianco e nero, intesa come linguaggio e non semplicemente come tecnica.

Guardando le fotografie della mostra, patrocinata anche dalla Regione Campania e dalla Città Metropolitana di Napoli,) il visitatore potrà lasciarsi rapire dalla bellezza di luoghi come Sorrento, Pompei, Napoli, Paestum, Benevento, Buonalbergo, Teggiano e Procida, l’isola capitale italiana della cultura.

Non c’è mai l’arroganza ma il moto del cuore in ogni sua fotografia. Non troverete la collera o l’altisonanza, ma una partitura fotografica in cui ogni tono determina la misura dell’immagine; ogni contorno l’origine di un sentimento dell’immagine.

La lettura del negativo in camera oscura nell’atto di stampa l’ho sempre immaginata come la partitura di uno spartito musicale di alto livello, essendo anche figlio di organista la musica ha sempre ricoperto spazi vitali della mia esistenza”, commenta il fotografo di Ragusa, che sarà presente al vernissage in programma alla Fondazione napoletana di Via dei Tribunali il 4 ottobre alle ore 18.00.

All’evento inaugurale  interverranno Giuseppina Scognamiglio (docente di letteratura teatrale alla Università Federico II), Enza Alfano (giornalista e scrittrice) e il Presidente della Fondazione Banco di Napoli, Francesco Caia, il quale così dichiara: “La Fondazione Banco di Napoli ha tra le varie mission il territorio, le sue ricchezze, la diffusione della cultura. Per tale motivo l’aver finanziato uno dei progetti del  “Premio Penisola Sorrentina-Arturo Esposito”, erogando una borsa di creatività culturale e formazione audiovisiva, ha sposato pienamente con quelle che sono le caratteristiche dell’Istituto e gli obiettivi che si prefigge. La presenza della Fondazione a tali progetti vuole essere anche un messaggio di speranza da trasmettere all’esterno; un messaggio in cui rientrano i giovani e l’arte, ai quali come Istituto daremo sempre spazio perché pienamente convinti che solo attraverso il ‘sapere’ possa avvenire una rinascita del territorio”.

La mostra “Viaggio in Campania”, dopo la tappa napoletana alla Fondazione Banco di Napoli, verrà ospitata anche in Sicilia, a Ragusa, per siglare un gemellaggio culturale in nome del sud  e della cultura mediterranea.

 

Foto di Emanuela Alfano: IL MAESTRO GIUSEPPE LEONE

 

 

Belìce: al Museo open Air “Percorsi Visivi” di Montevago le opere di Bruto Pomodoro

Montevago (AG), 6 agosto 2021 – Nel suggestivo spazio espositivo dei Percorsi Visivi, il museo open air nato a gennaio 2021 fa tra i ruderi della Montevago antica, l’Associazione Culturale Regia Mania con il patrocinio del Comune di Montevago, realizzerà la mostra personale dell’artista Bruto Pomodoro dal titolo “DIMORE E ARCHETIPI” che sarà inaugurata il prossimo 9 agosto alle ore 21.00 con un evento aperto al pubblico* al quale prenderanno parte le istituzioni cittadine.

Dopo il grande successo di visitatori e la risonanza mediatica ottenuta, il Museo, nato nel cuore del Belìce per celebrare la memoria attraverso la forza rigeneratrice dell’arte, continua il suo percorso di arricchimento ospitando le opere di un artista di caratura internazionale come Bruto Pomodoro, figlio del noto Giò Pomodoro.

 

La mostra “DIMORE E ARCHETIPI” è un percorso astratto fra classicismo e modernità che passa attraverso 5 opere di Bruto Pomodoro selezionate da Rossella Farinotti, critica d’arte contemporanea, curatrice e giornalista, già direttore esecutivo dell’archivio Giò Pomodoro di Milano e consulente curatoriale.

Pomodoro omaggerà il Museo Open Air Percorsi Visivi lasciando traccia del suo personale tratto linguistico fatto di curve, linee e intrecci, perfettamente concatenati tra loro e che si replicano all’infinito. Lo stile delle sue opere, attraversato dalla continua ricerca del rapporto che lega arte e scienza, è un elogio al metodo sperimentale, la ricerca di una legge interna alle cose che si disvela attraverso il continuo replicarsi della materia, di forme e colori.

L’artista: Bruto Pomodoro

Bruto Pomodoro, nato a Milano nel 1961, inizia il suo percorso artistico nel 1994, lasciandosi alle spalle una lunga carriera dedicata al disegno scientifico. Superate le prime esperienze figurative, approda ben presto a una personale ricerca pittorica, rigorosamente astratta, che cerca di coniugare lessici di alcune avanguardie astratte con una propria sintassi simbolico-narrativa, volta a investigare i misteri dell’evoluzione e dello sviluppo delle forme viventi attraverso un attento studio dei rapporti cromatici e compositivi. L’artista vive e lavora in Toscana, a Pietrasanta ed espone dal 1994 le sue opere in numerose mostre personali, pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.

Il Museo Open Air “PERCORSI VISIVI” oggi

Il Museo Open Air “PERCORSI VISIVI” nasce da un progetto dell’Associazione Culturale La Smania Addosso con il Comune di Montevago, la Presidenza dell’ARS, l’Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana e il patrocinio dell’ENIT.

È un tour tra i ruderi del centro antico di Montevago (Ag), raso al suolo dal sisma del 1968, che ha lo scopo di far rivivere i luoghi del passato attraverso un linguaggio narrativo contemporaneo e la forza rigeneratrice dell’arte. I ruderi e le architetture dell’antico centro belicino diventano infatti supporti naturali per l’installazione di opere d’arte, elementi di un Museo contemporaneo a cielo aperto visitabile tutto l’anno e in continuo divenire. Linee, forme, pareti e persino gli squarci negli edifici sono valorizzati dal colore, resi vivi da un quadro o usati come tele che le sapienti mani di un pittore hanno dipinto per raccontare la vita, la natura, l’essenza del luogo.

 

Attualmente Percorsi Visivi ospita le opere di Ligama, Bruno D’Arcevia, Patric Ray Pugliese, Pascal Catherine ed ora Bruto Pomodoro.  Molte sono le donazioni che i cittadini montevaghesi hanno fatto al Museo riportando nei luoghi originari suppellettili, attrezzi da lavoro, utensili casalinghi, scale, sedie, tavoli, persino un calendario fermo al gennaio del 1968. In questi spazi molte coppie di giovani sposi scelgono di scattare le foto ricordo del loro matrimonio e non di rado si sono visti anziani piangere riconoscendo tra i ruderi la propria casa e le proprie cose.

Oggi percorsi visivi è una meta di scolaresche che vengono da tutto l’hinterland per vedere con i propri occhi un pezzo di vita che si temeva persa per sempre riemersa dalla terra e valorizzata dall’arte. Prestigiose testate si sono occupate di Percorsi Visivi regalando agli ideatori e addetti ai lavori la soddisfazione di un ampio ed apprezzato riconoscimento del loro lavoro.

Percorsi Visivi, l’itinerario nella Valle del Belìce

Palpabile la soddisfazione del sindaco di Montevago, l’On. Margherita La Rocca Ruvolo: “Percorsi Visivi si è inserito naturalmente nell’itinerario che porta alla scoperta della Valle del Belice – dichiara – passando per luoghi simbolo come il Cretto di Burri ed altri che sono da tempo meta di visite turistiche. Complice la grande risonanza mediatica che ha interessato la nascita di questo luogo, oggi registriamo presenze quasi giornaliere, l’interesse degli artisti ad esporre e un enorme senso di appartenenza dei cittadini che li porta spesso a passeggiare lungo il percorso. Siamo consapevoli delle grandi potenzialità del Museo Open Air, di aver inaugurato un percorso destinato ad evolversi e che dovrà essere continuamente migliorato ed arricchito con il lavoro delle associazioni locali e la lungimiranza dell’amministrazione. In questo senso l’auspicio è quello di terminare il prima possibile i lavori di recupero e restauro che stanno interessando i ruderi dell’attiguo Duomo, il cui ritorno alla luce arricchirà notevolmente il sito.”

Percorsi Visivi è anche una finestra sul Paesaggio, caratterizzato da una natura ricca di soggetti che meritano di essere ammirati, ritratti, visitati, fotografati o semplicemente vissuti. Il percorso si snoda tra le vie del vecchio centro di Montevago, partendo da Corso Umberto I, fermandosi ad ammirare uno scorcio della Valle del Belice dalla antica e storica Piazza Belvedere, anch’essa riqualificata, fino ad arrivare alla Piazza centrale dove si possono ammirare i resti del Duomo di Montevago, attualmente in fase di recupero.

* Gli eventi e le attività saranno organizzati nel rispetto delle vigenti normative anti-Covid

FOTO e INFO

Pagina Facebook https://www.facebook.com/percorsivisivimontevago

 

 

Diego Arrigoni, il chitarrista dei Modà si è sposato

Galliate Lombardo, 21 giugno 2021 – Domenica 20 giugno, Diego Arrigoni il chitarrista  dei Modà si è sposato.

Diego e Mara, la sua compagna, si sono finalmente giurati eterno amore. In un anno complicato come il 2021, l’amore come in tutte le canzoni del celebre gruppo musicale Modà ha trionfato su tutto.

Barbara Filippini di Agenzia 1870, ha organizzato il matrimonio del chitarrista dei Modà, Diego Arrigoni e della sua compagna Mara Nardi.

Un matrimonio tutto color rosa cipria, una nuance classica e raffinata, scelta dalla sposa, romantica ed emozionata.

Lei ha detto sì con un vestito di alta sartoria dell’Atelier Tosetti di Como, disegnato e creato in esclusiva per lei.

Mentre lui, sempre seguito dall’Atelier Comasco ha indossato un abito di Carlo Pignatelli.

Tutta l’organizzazione dell’evento è stata “Made in Italy”, con dettagli molto curati e le invitate che indossavano abiti in nuance.

Matrimonio di ispirazione romantica, come le nozze e il banchetto, tra decorazioni preziose con rose cipria, rose avorio, elicantus bianco e rosa.

Il matrimonio  è stato fatto alla tenuta Villa Calmia a Galliate Lombardo, sul lago di Varese, con una cerimonia  blindatissima, presenti solo gli amici più cari, i parenti e tutta la band Modà al completo.

Un matrimonio civile con musiche della cerimonia eseguite da un coro Gospel ed una cena esclusiva.

 

Presentata sul Lago di Como la collezione Capsule Gaga Como Lake Luxury

Como, 17 giugno 2021 – Lunedì 14 giugno scorso l’Atelier Tosetti ha presentato a Villa Cipressi, uno degli Hotel della Famiglia Rocchi, la Collezione Tosetti Sposa 2022 ed un Flash della nuova Capsule Gaga Como Lake Luxury, in collaborazione con la casa Comasca Laboratorio Tessile.
Per la presentazione del nuovo brand, la famiglia Tosetti ha voluto legare a filo doppio la produzione con il territorio Italiano e nello specifico la scelta dei tessuti per creare capi unici in serie limitata selezionati dalla Stylist Mara Gabriele.

Nella nuova linea si cerca di interpretare la donna in tutte le sue eccezioni, dalle silhouette più sensuali alle mise bon ton, con una palette colori ben differenziata: ci sono le mise total white, le fantasia delle lavorazioni delle gonne di seta pesante, o i raffinati accostamenti di jacquard ricercati.

Tutti i modelli presentati sono in Limited Edition e rappresenteranno un nuovo concept per gli amanti del Fashion e del Glamour Wedding.

“Abbiamo creato molta aspettativa attorno all’evento” racconta Monica Gabetta Tosetti, direttore marketing e proprietaria della boutique comasca, “ed era proprio questa la nostra finalità: rendere la collezione un tableau vivant, un vero e proprio quadro che si muovesse attorno agli abiti in una delle città che il mondo ci invidia”

Un lavoro intenso, ma di grande effetto per raffigurare al meglio una collezione dall’alto contenuto stilistico e sartoriale ma con prodotti estremamente selezionati e made in Como.

Il ‘naturale base’ è la ricercatezza nello stile, la selezione dei tessuti e l’attenzione al dettaglio.

Il nuovo brand Gaga sarà presto disponibile nell’atelier Tosetti di Como.

La location

La location scelta per la presentazione è stata Villa Cipressi di R Collection Hotels, originaria di Como, che da tre generazioni gestisce una catena di hotel luxury tra Lombardia e Liguria, in alcune delle zone più belle della nostra penisola.

Villa Cipressi è una villa storica costituita da diverse unità del 1400/1600, completamente ristrutturata e in grado di offrire una esperienza unica a coloro che amano l’arte, la storia e la ricchissima cultura italiana

Una location unica nel suo genere, caratterizzata da uno splendido giardino botanico che circonda la struttura e la rende un luogo da favola.

Il giardino e la splendida struttura storica costituiscono la location migliore per organizzare cerimonie o eventi importanti.
Matrimoni, festeggiamenti, compleanni, convegni, workshop e cene di gala.

 

 

 

Gaga Como Lake Luxury

Economia: Como diventa un Duty Free a cielo aperto

Como, 10 luglio 2020 – Da oggi  Como si trasforma in un Duty Free a cielo aperto per favorire gli acquisti dei turisti stranieri, e dare un’ occasione in più per visitare la bellissima cittadina del lago, che già attrae turisti di fama.

L’iniziativa nasce dalla partnership tra Confcommercio Como, la più grande associazione di imprese sul territorio e Stamp, la startup digitale che opera nel settore del tax free shopping.

“I negozi aderenti, la quasi totalità,  garantiranno l’esenzione totale ed immediata dell’IVA a tutti i turisti extra-UE grazie al servizio gratuito di Stamp, un risparmio netto del 22%, che renderà l’esperienza di acquisto a Como ancora più attraente” racconta l’imprenditrice comasca Monica Gabetta Tosetti, commentando l’iniziativa presa dalla sua città. 

“Per promuovere il progetto Confcommercio Como e Stamp avvieranno una campagna di comunicazione ed in più a Como il Teatro Sociale sta organizzando nelle ville di straordinaria bellezza, affacciate sul lago tramonti ed albe in musica con accesso gratuito”, conclude l’imprenditrice comasca, che ha aderito in pieno all’iniziativa con il suo Atelier da Sposa Tosetti.

Da oggi c’è un motivo in più per visitare Como, che è così pronta ad accogliere turisti da tutto il mondo.

 

 

 

L’imprenditrice comasca Monica Gabetta Tosetti

Arte: a Cesena la mostra di Giancarlo Gagliardi

Dal 10 luglio al 10 settembre al Widiba, con il patrocinio del Comune di Cesena, l’artista presenta “Tratti Spessori Colore Materia”

Cesena, 9 luglio 2020 – Dal 10 luglio al 10 settembre 2020, presso la Widiba, Ufficio CF di Cesena, sarà possibile visitare la mostra personale dell’artista Giancarlo Gagliardi: “Tratti Spessori Colore Materia”.

La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Cesena è resa possibile grazie alla generosa ospitalità offerta da Marzio Abbondanza, District Manager della Widiba di Cesena, ed è organizzata da Friarte Roma, con la curatela critica di Mimmo di Benedetto e Carmelo Ucchino.

L’artista

Tratti e spessori, colore e materia, sono gli elementi formativi delle opere di Giancarlo Gagliardi, veronese di nascita e romano d’adozione.

Simmetrie speculari, esplosioni radianti nello spazio, legni spezzati, cornici spesse ben squadrate, iterazioni molecolari, ridondanze mai eccessive, geometrie quasi scientifiche marcano, scandiscono e connotano il mondo artistico di Gagliardi, che porta con sé, nella sua sfaccettata biografia, la grande tradizione artigianale veneta unendola con l’estro creativo della Capitale, in cui la storia millenaria è aperta a continui rinnovamenti.

Da qui la produzione di opere in cui possiamo scorgere, come ha giustamente notato Ermenegildo Frioni, la sua esigenza di libertà, il suo voler andare oltre il perimetro della tela o del foglio attraverso una gestualità liberatrice, appunto.

Altra cosa è la sua produzione di legni, “sculture da appendere” o “pitture tridimensionali”, in cui emerge la sua formazione professionale, senza costringere la sua creatività che, anche qui, cerca ampi margini di libertà.

Un rigore che si spezza e s’immola sull’altare della fantasia, rendendo visibile un desiderio di affermazione che tiene conto delle emozioni, delle gratificazioni e delle sconfitte.

La mostra, corredata da un elegante catalogo, potrà essere visitata nei giorni feriali, orari ufficio o previo appuntamento.

 

GIANCARLO GAGLIARDI

TRATTI SPESSORI COLORE MATERIA

con il patrocinio del Comune di Cesena

a cura di Ermenegildo Frioni

testi critici di Mimmo Di Benedetto e Carmelo Ucchino

10 Luglio – 10 settembre 2020

WIDIBA

Ufficio CF di Cesena

Viale Gaspare Finali 60 – T. 0547 20994

CESENA

Catalogo in mostra

Edizioni Friarte-Roma

 

 

GIANCARLO GAGLIARDI-Sfuggente, 2018, acrilico su legno, cm 56×80

 

 

GIANCARLO GAGLIARDI-Irreparable fracture, 2015, legno cm 40×65

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arte, è rivoluzione: al via il Certificato Digitale per le opere d’arte

Roma, 1 aprile 2020 – È rivoluzione nel mondo dell’arte. Da oggi sarà possibile provare in ogni momento l’identità e l’autenticità delle opere d’arte grazie ad un Certificato Digitale per le opere d’arte. Merito di questa rivoluzionaria innovazione è della ArtID, azienda internazionale che si occupa d’arte con sede in Svizzera, che ha dato vita al Certificato Digitale per le opere d’arte. Una innovazione creata grazie all’utilizzo della blockchain, dell’Intelligenza Artificiale e delle immagini ad alta risoluzione.

Il Certificato Digitale contiene tutta la documentazione di ogni singola opera: foto in alta risoluzione, autentica dell’autore, documenti relativi all’eventuale archiviazione, evidenza delle mostre in cui l’opera è stata esposta, indicazioni di pubblicazioni rilevanti, estratti di pubblicazioni che contengono informazioni sull’opera. Le informazioni si possono estendere anche alla proprietà attuale ed a quelle precedenti, al luogo dove è fisicamente custodita l’opera, prezzi, atti di cessione, dichiarazioni di vendita e perizia. La cartella “Zip”, firmata su blockchain, non è modificabile nè nei suoi contenuti nè per le informazioni relative alla data di creazione ed aggiornamento.

Il Certificato Digitale ad opera della ArtID  proietta il mondo dell’arte verso quella che sarà la nuova generazione di opere d’arte. La certificazione e l’archiviazione rappresentano il presupposto per accedere a tutta la documentazione attraverso un archivio incorruttibile, condiviso e pubblico.

Questo crea le condizioni per un nuovo mercato dell’arte più aperto, trasparente e liquido. Il Certificato Digitale agevola la “due diligence” necessaria nella fase di acquisto di un’opera d’arte, le opere che ne sono dotate sono facilmente inventariabili ed una collezione di opere certificate è sempre aggiornata.

Il Certificato Digitale rappresenta lo strumento ottimale laddove si debbano dare informazioni in operazioni di import, export, sdoganamento e nelle successioni. Valorizza enormemente l’opera, facilita il processo di scambio delle informazioni e dà accesso alla visibilità dovuta grazie alla possibilità di pubblicarla sul Marketplace di ArtiID e/o su altre piattaforme.

Grazie al servizio di ArtID (www.artid.ch) è possibile accedere alle informazioni mediante il QR code (disponibile in area riservata), utilizzando il link alla documentazione (disponibile sempre in area riservata) oppure in prossimità dell’opera utilizzando il collegamento bluetooth.

Il mondo dell’arte così si evolve, perché in un mercato sempre più internazionale oggi è indispensabile affidarsi a strumenti innovativi che sono un mezzo per connettere e garantire artisti, collezionisti, galleristi, compratori, investitori.

La blockchain è ormai una rivoluzione inarrestabile: dalla sua applicazione più popolare, le criptovalute e i token, alla possibilità di tracciare i processi produttivi fino alla certificazione delle informazioni. E ArtID grazie al Certificato Digitale per le opere d’arte si conferma l’attore principale nella digitalizzazione del mondo dell’arte, una realtà innovativa unica a livello mondiale.

Per saperne di più sul Certificato Digitale rimandiamo al sito internet www.artid.ch.

 

 

ArtID

 

ArtID

 

 

La magia del Natale illumina Como

Como, 29 novembre 2019 – Giovedì 28 novembre è ufficialmente partita la stagione natalizia a Como, con l’illuminazione della Mostra dei Presepi.

La Mostra dei Presepi, situata in Via Milano, fa parte dell’ormai noto programma “La Città dei Balocchi”, conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza visto anche che Como è stata di recente “la copertina” della rivista anglosassone ‘Italia’, come una delle città più belle nel periodo Natale.

Con 40 presepi da tutta Italia, che allieteranno la cittadina lombarda fino al 6 gennaio, sulle note delle più belle canzoni natalizie suonate su un pianoforte a coda, l’evento ha incantato i numerosi comaschi presenti.

All’illuminazione ha partecipato la nota fashion stylist Monica Gabetta Tosetti dell’Atelier Tosetti, che accanto a Stefano Vicari, proprietario del negozio l’Arte, al marito Giovanni Tosetti e a Tommaso Molinari proprietario di diversi Bed and Breakfast, ha  montato ed illuminato la Mostra dei Presepi arrivati da tutta Italia.

Monica ha fornito una consulenza di stile tutta al femminile per dare vita ad una immagine suggestiva all’illuminazione, dedicata ai più piccoli, ma anche agli adulti.

Monica Gabetta Tosetti, nonostante gli impegni tra la nuova BB Clinique e l’Atelier Tosetti Spose di Como, del quale è responsabile marketing, non ha voluto rinunciare alla magia dell’atmosfera natalizia della Mostra dei Presepi, inaugurata proprio accanto allo storico atelier.

Chi conosce l’imprenditrice comasca sa che adora le atmosfere natalizie, e nel mese di dicembre è spesso ospite delle città più natalizie e dei parchi a tema, per commemorare e far conoscere al pubblico i posti più caratteristici.

Ma quest’anno ha voluto che questa atmosfera fosse il più vicino possibile a lei, nella sua stessa città.

Per Como, dopo la copertina della nota rivista inglese, la Mostra dei Presepi di quest’anno è un nuovo ambizioso traguardo raggiunto e meritato da tutta la città, che già da anni attira frotte di turisti sia dall’Italia che dall’estero.

 

 

Como in copertina della rivista anglosassone ‘Italia’, come una delle città più belle sotto Natale

 




In Italia 1 donna su 2 non si piace: ma in realtà la bellezza è solo soggettiva

Uno studio rivela che solo 1 donna su 2 si sente bella, ma la realtà è che la bellezza è solo una questione di scelte…
Milano, 11 novembre 2019 – La bellezza? È solo una questione soggettiva. Il corpo perfetto non esiste, così come il viso perfetto. L’idea stessa di perfezione è illusoria e per lo più soggettiva, e l’idea di bellezza cambia anche a seconda del contesto in cui viviamo, la nostra istruzione e il paese di appartenenza.
A definire il concetto di bellezza delle persone nei vari angoli del mondo una ricerca commissionata dalla Superdrug Online Doctors, nel Regno Unito.

La ricerca ha studiato la percezione della perfezione mostrando l’aspetto di una stessa donna e di come viene vista attraverso 18 immagini realizzate con il programma di fotoritocco Photoshop.

Per questo lavoro l’azienda ha commissionato a 18 designers provenienti da differenti paesi del mondo di rielaborare immagini in modo tale da renderla il più vicina possibile agli standard di bellezza del loro paese di provenienza.

Il risultato di questo esperimento evidenzia come per ogni paese il concetto di bellezza ideale sia estremamente differente per colore dei capelli, colore degli occhi, misure seno – vita – fianchi, addirittura per acconciatura e scelta di scarpe o manicure.

Un’ulteriore sorpresa è stata quella di scoprire che i due paesi con l’ideale di bellezza più lontano dall’originale sono la Cina e l’Italia.

Ecco spiegata l’insoddisfazione generale.

Analizzando poi un campione di donne tra i 16 e i 60 anni, si è visto che quasi 1 su 2 non si piace.

Da qui la nascita di corsi e seminari per diventare e sentirsi più belli.

Lo scorso 19 ottobre al Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Milano ad esempio la fashion stylist comasca Monica Gabetta Tosetti ha tenuto una lezione su come essere belle.

“Da quando ha preso corpo il mio Programma BB ed ha aperto la BB Clinique, mi capita spesso di incontrare donne bellissime che non si piacciono affatto. E spesso mi viene chiesto come fare a diventare belle” racconta Monica Gabetta Tosetti, consulente di moda e bellezza.

Quello che viene sottovalutato è quanto questo non accettare la propria immagine, possa avere un effetto negativo sul nostro essere più o meno attraenti.

La comunicazione avviene pressoché nell’area degli occhi: l’essere umano impiega circa 7 secondi per farsi un’opinione sulla persona che abbiamo davanti.

In questo tempo brevissimo il nostro cervello elabora molte informazioni, dalle quali risulta il giudizio positivo o negativo che gli altri si fanno di noi.

Ecco allora 5 trucchi di Monica Gabetta Tosetti per essere, sentirsi e apparire belle:

1) Sorridi. Prima di investire ingenti somme in costosissimi trattamenti estetici, ricordati di sorridere. Un atteggiamento positivo e rilassato ti renderà immediatamente più attraente. Se poi avrai l’accortezza di sottolineare il tuo bellissimo sorriso con un rossetto o un gloss, ancora meglio!

2) Cura il tuo aspetto. Belli sì nasce, ma curati si diventa. Quando guardiamo una persona vestita con cura, profumata con scarpe lucide ed con una chioma in ordine, proviamo immediatamente un senso di ammirazione e di fiducia. Affidereste il vostro patrimonio ad uno che si presenta disordinato e sgualcito? Ecco qui è la stessa cosa! Come possiamo pensare che uno si possa prendere cura di noi (quindi poi amare), se non è neanche in grado di prendersi cura di se stesso?!

3) Energia. Le persone più attraenti sono quelle che vivono con passione, cioè hanno una direzione, degli obiettivi, degli interessi, degli ottimi e straordinari motivi per alzarsi dal letto tutte le mattine. Può sembrare banale ma non puoi essere una persona interessante se non hai degli interessi! Parlando di seduzione e di relazioni d’amore, la passione è contagiosa, è energia vitale, gli altri la colgono subito, è ciò che ti rende attraente, se la sviluppi ti rende una calamita. E’ quella fiamma negli occhi che illumina lo sguardo, che fa vibrare il corpo.

4) Colore. I colori rappresentano un elemento vitale capace di suscitare reazioni psicofisiche primordiali, inconsce e collettive, in grado di modificare lo stato d’animo. Per questo motivo è importante ricordarsi di scegliere outfit colorati: i colori, sono musica e come questa possono essere classici, romantici, jazz, rock, e raccontarci l’energia delle persone e del mondo, le loro cadute e le loro rinascite. Possono essere sensuali e parlarci di attrazione fisica o cupi e freddi ed evocare lutto e inviolabilità.

5) Esci dalla tua zona di comfort. Questa è la zona dove ci sentiamo tranquilli e al sicuro. Tendiamo a fare le stesse scelte e a non cambiare nulla, nella nostra vita ma anche nel nostro abbigliamento. Questo atteggiamento che all’inizio ci protegge dallo stress e ci fa sentire sicuri, a lungo andare può trasformarsi in una prigione dorata dalla quale non riusciamo ad uscire. Non riuscire più a modificare il proprio abbigliamento, a provare qualcosa di nuovo, nasconde un problema più profondo di quello che si vede in superficie. Nasconde la difficoltà all’adattamento, alla capacità di mettersi in gioco e che cos’è l’amore se non un gioco meraviglioso?!

Per questi e altri consigli vi suggeriamo di seguire il blog di Monica all’indirizzo www.monicagabettatosetti.it.

 

Monica Gabetta Tosetti, fashion e beauty stylist

Alla Venice Fashion Week la mostra “Savoir-Faire: un voyage d’émotions” di Gianluca Regazzo

Venezia, 16 ottobre 2018 – Venerdì 18 ottobre 2019 alle ore 21:00, il brand del lusso Lunardelli Venezia, presso il suo spazio espositivo situato in Calle Seconda del Cristo 2210a, partecipa alla Venice Fashion Week, presentando le “Opere contemporanee” del fashion designer Gianluca Regazzo in collaborazione con l’antica fornace Orsoni.

Un percorso svolto a riscoprire il sapore dell’artigianato e il rapporto sentimentale del designer legato alla città di Venezia.

Con la mostra “Savoir-Faire: un voyage d’émotions”, aperta al pubblico dal 7 settembre al 26 ottobre 2019, vengono esposte le creazioni dei capi d’abbigliamento di Regazzo.

Un racconto tramite cui egli porta in luce le antiche e secolari maestranze veneziane, rielaborate in ottica contemporanea. Dove si predilige l’utilizzo del pellame al vegetale, un metodo di concia naturale di vissuti millenari.

I quattro capi-opere prodotti del designer, costituisco la narrazione della mostra. Passando dall’omaggio alla città di Venezia, giunge alle mitologie del poeta romano Publio Ovidio Nasone.

Il progetto più rappresentativo è intitolato “La Mémoire”, in collaborazione con l’antica fornace Orsoni. Un omaggio al trasporto marittimo di Venezia, la Gondola. Il cui colore nero divenne il simbolo della democratizzazione del trasporto, tramite l’attuazione dei decreti della Serenissima nel 1609.

“Come non trasmettere valore se non raccontando il millenario tessuto veneziano, ricco di storia e maestranze. La cui finalità è quella di collaborare con le antiche realtà artigianali, traducendole in un ottica contemporanea, con una visione strettamente internazionale– racconta il giovane designer.

Gianluca Regazzo, studente di “Design della Moda” presso l’università IUAV di Venezia, promuove l’alto artigianato veneziano e la sua storia, tramite il suo “savoir-faire”.
Partendo dalla musica, egli compone per circondarsi d’una immaginaria ambientazione, dentro la quale concepisce l’abito.
Una moda attenta alla cura del dettaglio, all’ambiente che lo circonda e al cliente finale.

Per ulteriori informazioni consultare i siti internet: https://regazzogianluca.wixsite.com/projects, https://lunardellivenezia.net e https:// www.venicefashionweek.com/it/designers/gianluca-regazzo/

 

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Gianluca Regazzo

Email. regazzogianluca@gmail.com
Facebook. https://www.facebook.com/gianluca.regazzo Instagram. @gianluca.regazzo

 

 
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