Trieste, 20 maggio 2017 – Il primo grande studio svolto in Italia sulla prevalenza dei diversi disturbi mentali (ESEMeD-WMH, 2005) ha evidenziato qualche anno fa un dato tutt’altro che scontato sull’incidenza degli eventi più negativi.
Circa il 2% della popolazione soffre nel corso della vita di un Disturbo Post-Traumatico da Stress. Solo la depressione maggiore, le fobie specifiche e la distimia (un disturbo dell’umore) risultano essere più diffusi del DPTS.
Per aiutare chi soffre di tali disturbi il 25 giugno prossimosarà per la prima volta a Trieste Liana Rodrigues Netto, psicotraumatologa brasiliana esperta nel prevenire e trattare lo stress conseguente ad eventi traumatici con una metodologia innovativa riconosciuta a livello internazionale.
Il Disturbo Post-traumatico da Stress nasce come categoria diagnostica per definire quei casi clinici che compaiono a seguito di un evento traumatizzante.
All’inizio si pensava di dover studiare il disturbo solo in presenza di eventi eccezionali, quali esperienze belliche o terremoti. Con il tempo, si è visto essere una diagnosi utile anche in casi di eventi “minori” quali incidenti automobilistici, violenze fisiche e sessuali.
Alcuni studi segnalano, ad esempio, che circa il 40% dei sopravvissuti ad un incidente stradale mostra i sintomi di DPTS.
Questi possono arrivare a limitare significativamente l’autonomia personale con irritabilità, insonnia, rabbia improvvisa, depressione e ansia, ma a volte emerge anche il senso di colpa, per essere sopravvissuti o non aver potuto salvare altri individui.
Per tale disturbo, il dott. Iacono, psicoterapeuta e direttore del Centro di Psicologia Funzionale di Trieste, evidenzia quanto la dimensione corporea abbia un ruolo decisivo.
Il corpo esprime il malessere sul piano fisiologico e muscolare con dolori al torace, capogiri, problemi gastrointestinali o emicranie. Attraverso il corpo è, però, pure possibile intervenire per prevenire e trattare il DPTS.
Questi temi verranno sviluppati da Liana Rodrigues Netto, docente internazionale del Somatic Experiencing Trauma Institute durante il workshop che terrà a Trieste, domenica 25 giugno. La dott.ssa Netto è una psicologa che coordina dal 2011 il progetto sociale “Madre Provvidenza”, proposto gratuitamente alla popolazione vulnerabile di Bahia sofferente di disturbi d’ansia in seguito ad episodi di violenza.
Nel corso dell’incontro presenterà con modalità teorico-pratiche i principi base di un metodo di lavoro psicofisiologico riconosciuto a livello internazionale ed elaborato dal noto psicotraumatologo statunitense Peter Levine.
Il Centro di psicologia Funzionale Integrata (C.F.I.) è un’ associazione che propone iniziative per la promozione del benessere basate su una visione integrata dei processi psicocorporei.
Il Centro è un istituto locale della Società Italiana di psicoterapia Funzionale con la quale organizza convegni e seminari rivolti a insegnanti, psicologi e operatori sanitari.
Il dottor Pietro Martinelli medico bresciano odontoiatra suggerisce gli esami a cui sottoporsi una volta l’anno, in assenza di sintomi e secondo l’età della donna.
Milano, 16 dicembre 2016 – “Non ho alcun sintomo, sto bene: perché dovrei fare dei controlli? Dai dottori meno ci vado e meglio è…” Sbagliato! Molte volte è proprio in assenza di sintomi che la diagnosi e la terapia si rivelano più efficaci.
Una vita sana è una vita da conservare; per questo, consiglia il dottor Martinelli, è assolutamente buona regola effettuare dei controlli periodici sul proprio stato di salute:
“Questi consigli di check-up – o, in lingua italiana, suggerimenti di controlli strumentali – sono rivolti a tutte le ragazze e a tutte le signore che fortunatamente non presentano sintomi e si ritengono sane (e spero che lo siano).Non riguardano quindi le indagini che si devono effettuare qualora si presentino dei disturbi”.
Iniziamo dal periodo post adolescenziale. Dottor Martinelli, che cosa dovrebbe controllare una ragazza di 16-20 anni?
Nell’età della tarda adolescenza gli anni del primo ciclo mestruale sono ormai alle spalle e spesso si iniziano ad avere i primi rapporti sessuali. Sorgono le prime domande in campo medico: “Pillola sì o no? Quali sono le indicazioni per l’assunzione dei farmaci anticoncezionali estro-progestinici?”
E’ di norma sufficiente ascoltare i consigli del ginecologo e, solo nel caso di storia famigliare con precedenti di trombosi e di embolia, si procede ad effettuare ulteriori esami sulla coagulabilità del sangue.
Altri esami periodici sicuramente utili sono:
Visita ginecologica con Pap test: dopo che si è iniziata l’attività sessuale. E’ il test di screening in grado di identificare precocemente il carcinoma al collo dell’utero.
Emocromo completo: se l’ematocrito e/o l’emoglobina risultano inferiori alla norma (per esempio a causa di un ciclo mestruale abbondante e protratto) è meglio esaminare i valori del ferro e della siderei.
Esame della funzionalità tiroidea: la tiroide è considerata un organo di stress, la sua funzione si riduce o si esalta dopo traumi o forti stimoli di ansia. L’adolescenza e la prima giovinezza sono un periodo privilegiato di stress da esami, problemi sentimentali, competizioni ecc.
Esame delle urine.
Controllo del peso totale e analisi della massa grassa (con un’eventuale modifica del regime alimentare).
E nella fascia di età successiva?
La fascia di età tra i 25 e i 40 anni coincide spesso con il matrimonio e la prima gravidanza. Si intensificano quindi naturalmente le visite con il ginecologo e il medico di base.
Gli esami consigliati sono in questo caso:
Pap test ed emocromo completo.
Vaccinazione antirosolia: se da bambine non si è state vaccinate oppure se gli anticorpi antirosolia sono assenti.
Screening per la talassemia minor: per monitorare i valori e le eventuali anomalie dell’emoglobina.
Esame delle urine.
Controllo del peso e della massa grassa.
Sopra i 40 anni inizia per la salute femminile un periodo delicato…Come affrontarlo?
Certamente i 40 anni rappresentano un periodo particolare nella vita della donna: compaiono infatti primi segnali del climaterio come irrequietezza, presenza di piccole perdite ematiche fra una mestruazione e l’altra (spotting), si hanno prime vampate di calore ed il ciclo mestruale può diventare irregolare.
La copertura degli ormoni femminili inizia a declinare; si alzano i livelli di colesterolo ed aumenta il rischio di trombosi, le gambe sono spesso gonfie, si presentano le prime varici e capillari rotti…
E’ quanto mai necessario tenere sotto controllo i cosiddetti fattori di rischio cardiovascolare come l’eccesso di peso, l’iperglicemia, il fumo, la sedentarietà.
Ecografia e/o mammografia mammaria per lo screening del tumore del seno.
Esame ecografia delle vene degli arti inferiori.
Controllo del peso e della massa grassa (con eventuale modifica del regime alimentare).
Se la donna è fumatrice RX Torace.
E come affrontare in salute i 50 anni?
E’ il tempo del climaterio. A volte alcuni disturbi diminuiscono o cessano (per esempio la cefalea collegata al ciclo mestruale), mentre ne insorgono altri. Una valutazione del tessuto osseo è quanto mai utile: non più sostenuta dagli ormoni femminili la compattezza delle ossa entra infatti in crisi e si può presentare una rarefazione del tessuto osseo meglio conosciuta come osteoporosi. Aumenta il rischio di fratture e di conseguenti embolie. Meglio sottoporsi alla Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC), una tecnica diagnostica utilizzata per valutare la mineralizzazione delle ossa o alla densimetria ossea.
L’elenco dei test generali da effettuare è il seguente:
Ecografia e/o mammografia mammaria per lo screening del tumore del seno.
Esame ecografia delle vene degli arti inferiori.
Ecografia pelvica.
Controllo del peso e della massa grassa.
Inoltre, se la persona continua a fumare è utile una radiografia al torace, mentre se la glicemia è su valori alti e la pressione è oltre la norma, è bene sottoporsi a un elettrocardiogramma ed eventuale ecodoppler delle carotidi per scongiurare malattie cardiovascolari.
Oltre i 60 anni. Come si vive bene la terza età da un punto di vista medico?
Gli esami di laboratorio sono i medesimi del periodo precedente.
E’ però raccomandabile aggiungere una visita periodica dall’ortopedico per valutare la deambulazione con speciale riguardo alla funzionalità dell’anca e della testa del femore. Gli esami a cui sottoporsi sono quindi:
radiografia della colonna e del bacino con visita ortopedica
esame neurologico.
Con maggior frequenza poi è bene effettuare un esame della pressione arteriosa ed un elettrocardiogramma.
Chi è il Dr. Pietro Martinelli
Pietro Martinelli é laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano e specialista in odontostomatologia.
Ha conseguito un master quadriennale dell’International Academy of Esthetic Medicine (IAEM).
Ha conseguito un master universitario di II livello in Medicina Estetica (Parma).
Socio sostenitore della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Non Ablativa.
Membro dell’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino (AITEB).
Utilizzatore accreditato di F.EL.C. (Flusso Elettroni Convogliato).
Perfezionato in agopuntura all’Università degli Studi di Milano e iscritto al n°140 del Registro degli esperti in agopuntura presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Milano, 7 dicembre 2016 – È una sottilissima lastra realizzata in una speciale lega di titanio e nichel (nitiol) e rivestita con oro a 24 carati: è EarFold™, l’innovativo dispositivo medico che permette di correggere l’antiestetico problema delle cosiddette “orecchie a sventola” senza ricorrere a interventi di chirurgia otoplastica.
EarFold™ è ideale per le persone che soffrono di orecchie a sventola o sporgenti, anche asimmetriche, mono o bi-lateralmente. Applicabile ad adulti e bambini a partire dai sette anni, il dispositivo è particolarmente efficace nei casi in cui la sporgenza delle orecchie è determinata da un’alterata forma dell’antielice. EarFold™ agisce infatti su questa parte dell’orecchio.
Come agisce EarFold™
“Tramite un semplice intervento in anestesia locale – spiega il dottor Luigi Mazzi, medico chirurgo fra i primi utilizzatori di questa nuova tecnologia – una piccola placchetta in nitiol viene inserita a livello sottocutaneo nella regione auricolare, in corrispondenza dell’antelice. Mediante l’utilizzo di un apposito strumento, la lamella in nitiol viene arcuata e l’orecchio riposizionato. La cartilagine dell’antielice, posta in stretto contatto con la placchetta, viene dunque modificata acquistando un aspetto del tutto naturale. Ne consegue una riduzione della distanza tra la parte sporgente dell’orecchio e la testa, eliminando o riducendo notevolmente la cosiddetta forma a “sventola” delle orecchie”.
Grazie ad un intervento rapido e senza complicanze
EarFold™ è un dispositivo sicuro perché non spezza le fibre elastiche della cartilagine auricolare. Il nitiol di cui è composto è infatti una lega a memoria di forma (SMA). Si tratta perciò di un materiale bio compatibile e “super elastico”.
Questa sua caratteristica gli permette di piegarsi e di essere particolarmente duttile, assecondando l’orecchio nei suoi movimenti e mantenendolo aderente al capo.
“La durata dell’intervento EarFold ™ – prosegue il dottor Mazzi – è di appena 15-20 minuti (a dispetto della tradizionale otoplastica, che richiede circa due ore) e si conclude applicando pochi punti di sutura riassorbibili.
La zona trattata potrà apparire leggermente gonfia; sarà necessario mantenere un bendaggio per almeno 3 giorni ed assumere l’antibiotico prescritto ma il ritorno alla vita sociale è immediato”.
In Italia è possibile fare questo tipo di intervento a Milano e Verona, presso gli studi del Dr. Luigi Mazzi (www.luigimazzi.it).
Chi è il Dr. Luigi Mazzi
Il dott. Luigi Mazzi (luigimazzi.it) è medico chirurgo specializzato in chirurgia plastica e medicina estetica. Membro di svariate società scientifiche riconosciute a livello mondiale (American Society for Laser Medicine and Surgery ASLMS; American Society for Photodynamic Therapy ASPDT; International Society for Dermatologic Surgery ISD; Società Italiana di chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica SICPRE; Società Internazionale di Medicina Estetica SIME), partecipa in qualità di docente a numerosi workshop, nazionali ed internazionali, sulle tecniche laser e luce pulsata nell’ambito della chirurgia plastica, dermatologia e chirurgia vascolare. Consulente clinico per diverse aziende italiane e straniere del settore della medicina e chirurgia estetica, il dottor Mazzi riceve a Milano e Verona.