Vercelli: “Io, operata a Desio perché la sanità vercellese è allo sbando”

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Vercelli, 8 agosto 2018 – È un confronto tragico quello tra la sanità di Vercelli e di Desio, in Lombardia, constatato da chi ha provato sulla propria pelle una diagnosi sbagliata ed un percorso di cura non corretto presso l’ospedale di Vercelli.

“Ora finalmente sono stata dimessa e l’operazione è andata bene. Sono stata operata a Desio, presso l’ospedale pubblico che fa parte dell’azienda socio sanitaria territoriale di Monza-Brianza, che è parte integrante e interattiva dell’ospedale S.Gerardo di Monza, polo universitario e istituto di ricerca”.

A parlare è Barbara Appiano, residente nel vercellese, ma fuggita a Desio per l’operazione e le cure per il suo male, perché ha trovato a Vercelli una sanità “allo sbando”.

Barbara Appiano è una scrittrice impegnata culturalmente sul fronte dell’ambiente, della cultura e della (mala) sanità italiana, e anche questa volta davanti alla triste realtà non ha potuto non denunciare, e non sottolineare le grandi differenze tra il funzionamento dell’ospedale di Vercelli e l’efficienza della sanità lombarda, sperimentate entrambe direttamente sulla propria pelle.

Le sue vicissitudini sono cominciate quando ha scoperto che nel vercellese non vengono mandate le lettere per gli screening mammografici, importanti strumenti per la prevenzione del tumore alla mammella. 

Barbara, non avendo ricevuto la lettera per il consueto screening, per sua fortuna si è ricordata della scadenza dei controlli, ed ha scritto all’azienda sanitaria per avere un appuntamento, fissatole poi al 31 maggio 2018. Con un intervallo di ben 25 giorni è stata richiamata e sottoposta ad un approfondimento di secondo livello effettuato poi il 27 di giugno.

L’esito finale è stato quello di un nodulo refertato con diagnosi sbagliata, che confermava la parte ascellare fosse “libera”.

Tutto sconfessato da approfondimento diagnostico fattole presso la chirurgia dell’Ospedale di Desio, ove peraltro opera un’equipe dimostratasi di eccellenza, diretta dal dott. Dario Maggioni, e medici chirurghi tra cui il dott. Francesco Dassi e il dott. Walter Berardi. Un team che ha a disposizione un ampio ventaglio di cure e protocolli medici chirurgici, con linee guida all’avanguardia per la cura dei vari tumori, tra cui il tumore alla mammella, big killer delle donne.

E per denunciare le gravi carenze e mancanze della sanità in provincia di Vercelli, Barbara non esita a parlare pubblicamente del suo male e di quanto ha dovuto subire.

“Desidero che quanto io ho sperimentato personalmente sulla mia pelle sia di dominio pubblico, in quanto in qualità di persona impegnata sul fronte culturale ritengo sia mio dovere, oltre che giusto, denunciare tutto quello che non va nelle nostre istituzioni.

Non posso non esprimere stima e rispetto per l’elevata professionalità dell’equipe medica, infermieristica e i servizi delle OSS  dell’ospedale di Desio, fondato nel lontano 1547 e che insieme all’ospedale S.Gerardo di Monza sono la prova tangibile che dove si investe, e bene, sulla sanità, questa funziona e serve bene i cittadini.

Osservo, da cittadina oltre che da scrittrice, che non si riesce a capire perché a Vercelli, capoluogo di provincia, sia un ospedale “allo sbando”, perché sbagliando diagnosi e cure, con reparti fantasma a causa delle chiusure selvagge tenute nascoste alla cittadinanza, mentre la città di Desio, che non è un capoluogo di provincia, ha una eccellenza medica quale la chirurgia diretta dal dott. Dario Maggioni che non ha da invidiare nulla a realtà magari più rinomate.

Ho sperimentato su me stessa come dovrebbe essere la qualità e la professionalità delle cure, in un ambiente serio e professionale. 

Mi sono state messe a disposizione la competenze di medici che operano in prima linea con impegno e passione con le proprie conoscenze costantemente aggiornate con protocolli che coinvolgono associazioni no profit quali “Amici per sempre ” fondata dal dott. Dario Maggioni  e “Cancro primo aiuto” ove il dott. Berardi Walter, chirurgo specializzato in senologia opera come medico volontario.

Stessa cosa posso dire di tutto il reparto infermieristico, persone calme e molto pazienti, con elevate competenze, che coordinano il lavoro dei medici con dedizione e pazienza.

Lascio a chi di dovere le riflessioni del caso. 

Non si tratta di essere campanilisti, si tratta di capire fino a che punto la sanità piemontese è stata “contagiata” dal “protocollo taglia tutto” praticata dalla compagine del governo regionale piemontese, nella fattispecie dall’assessorato alla sanità di Saitta e dall’attuale presidente della regione Sergio Chiamparino che trova il tempo per fare propaganda su un referendum per il consenso o meno della realizzazione della Tav da parte dei piemontesi, mentre non si occupa, forse perché non utile alla sua probabile nuova candidatura alle prossime elezioni regionali, della sanità vercellese che sta morendo, colpita da un tumore politico quale quello dei tagli e dell’indifferenza. 

E i cittadini sono così abbandonati a loro stessi che devono andare altrove per potersi curare correttamente.

La dignità non ha un colore politico ed è un patrimonio umano che pare a Vercelli nell’ambito della sanità sia stato spogliato del suo contenuto, quello della salvaguardia della salute dei cittadini la cui responsabilità politica e morale è da ricondurre a chi governa. 

E non provino a dire che non ci sono i soldi, perché i soldi c’erano e ci sono, basta saperli cercare, magari “rottamando cariche politiche istituzionali” che improduttive diventano un costo.

La sanità piemontese non è costo, le persone non sono un costo, le persone sono elettori e pazienti.

Il sig. Chiamparino con l’assessore Saitta lo mettano in conto e vengano a spiegare a noi, alla popolazione, perché non arrivano più le lettere per la prevenzione dello screening mammografico, perché vengono chiusi i reparti mantenendo, salvo errori, le cariche di funzione primario riferite a reparti che sono stati chiusi.

L’Italia e’ un paese bello, gli italiani sono persone creative e intelligenti, tutte le più grandi scoperte in ambito scientifico sono frutto delle più grandi menti di scienziati italiani, ma tutto questo non ha una ricaduta sul territorio, perché passato il momento del nazionalismo, per dire che noi italiani siamo capaci, tutto ritorno come prima.

Il sig. Tomasi di Lampedusa disse bene con il suo Gattopardo che “bisogna cambiare tutto per non cambiare niente”.

Vercelli è distante solo 120 km. da Desio, ma separano le 2 città una eternità di competenze e una gestione lontana anni luce una dall’altra.

E non stiamo parlando di un ospedale del terzo mondo, parliamo di un ospedale sito nella città  di Vercelli, capoluogo della produzione risicola europea.

 

 

 

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Contatti stampa:

bappiano@virgilio.it

 

 

 

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Umanizzazione delle cure: incontro con il Prof. Massimo Recalcati a Roma

“La clinica dell’uno per uno”: incontro con il prof. Massimo Recalcati e presentazione dei piani formativi del settore socio-sanitario per l’umanizzazione delle cure AverCura 1 e AverCura 2

Roma, 12 giugno 2018 – Si terrà venerdì 15 giugno, alle ore 9.30, presso l’Auditorium Loyola Fontana di Trevi – Roma Eventi (Piazza della Pilotta, 4) l’evento denominato “La clinica dell’uno per uno”, incontro con il Prof. Massimo Recalcati e presentazione dei piani formativi del settore socio-sanitario per l’umanizzazione delle cure AverCura 1 e AverCura 2.

L’evento, a cura di Espansione S.r.l, Provider nazionale ECM id. 235, con la collaborazione della Fondazione ISTUD e con l’Ordine degli Psicologi del Lazio e l’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio, è incentrato sulla tematica dell’umanizzazione delle cure, sul ridare centralità al paziente nell’azione di cura e assistenza, alla sua esperienza di malattia e ai suoi vissuti.

Il tema è quello della personalizzazione e dell’umanizzazione delle cure che non può prescindere da una nuova cultura della salute.

Per promuovere questo cambio di paradigma Espansione ha ideato i piani formativi “gemelli” AverCura 1 e AverCura 2, finanziati da Fondimpresa – il più grande fondo interprofessionale italiano composto da Confindustria e CGIL, CISL e UIL – sull’Avviso 4/2017.

Il progresso scientifico e tecnologico consentono oggi di trattare patologie un tempo incurabili; la cura del paziente non può essere più disgiunta, nella quotidianità della pratica clinica, dalla consapevolezza degli aspetti relazionali e psicologici che intervengono nel processo terapeutico. Incentivare questa consapevolezza e riposizionare l’azione di cura, oggi incentrata sulla malattia, ponendo al centro il paziente sono gli obiettivi dei due piani formativi che pongono l’accento sulle relazioni familiari e affettive, sulla privacy, sulla volontà e sui desideri del paziente in questa parentesi della propria esistenza.

La conferenza è incentrata sulla “lectio magistralis” del prof. Massimo Recalcati – psicoanalista, docente dell’Università di Pavia, scrittore e apprezzato conduttore della fortunata rubrica “Lessico Famigliare” in onda su Rai3 e ormai virale sui social network grazie alle migliaia di condivisioni – che parlerà sul tema “La clinica dell’uno per uno”.

Insieme a Recalcati, al tavolo dei relatori saranno presenti: Amarildo Arzuffi, Direttore Generale Area Formazione di Fondimpresa, su “La formazione continua in sanità tra scelte etiche e sviluppo: il ruolo e i risultati di Fondimpresa”; Sergio Antonio Bolognese, Progettista e Responsabile dei piani Formativi AverCura 1 e AverCura 2, su “Skill degli operatori socio-sanitari e cultura delle cure” e altri importanti relatori.

Al termine dell’incontro ci sarà un dibattito con il pubblico sui temi illustrati nelle relazioni. L’evento formativo è aperto a tutte le professioni sanitarie ed è accreditato ECM con il rilascio di 4 crediti per 100 partecipanti; è in itinere l’accreditamento anche presso l’Ordine degli Assistenti Sociali.

Per tutti la partecipazione è gratuita, previa registrazione e limitatamente alla disponibilità di posti in sala.

L’iscrizione è possibile accedendo alla piattaforma Arcadia sul sito www.espansionesrl.com o compilando la scheda di iscrizione e inviandola all’indirizzo luciaspina@espansionesrl.com o via fax al numero 0825 1801013.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Prof. Massimo Recalcati (Foto Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Recalcati#/media/File:Massimo-Recalcati-1-niv983zel1172s4kim3wlc0ofmhm0hcfzp3w3qz4w8.jpg)

Prevenzione, una diagnosi tempestiva può salvare la vita

Roma, 12 dicembre 2017 – Non tutti sanno che molte malattie e disturbi fisici, se diagnosticati tempestivamente possono evitare gravi complicazioni future e, soprattutto in alcuni casi, è possibile persino guarire da essi.

La prevenzione è sicuramente cruciale per riuscire a diagnosticare una patologia per tempo ed è un’operazione che investe tutta una serie di piccoli accorgimenti che, sommati tra loro, apportano numerosi benefici sia per la propria salute che per il proprio stile di vita.

Prima di tutto, occorre non sottovalutare mai i sintomi e prestare molta attenzione alle varie situazioni in cui questi sorgono, per poter cercare di risalire alle reali motivazioni che si celano dietro queste manifestazioni del nostro organismo.

Ricordate infatti che, tendenzialmente, i sintomi che avvertiamo sono i segnali che il nostro organismo intende inviarci per farci sapere che qualcosa non va come dovrebbe.

Oggi gli strumenti per una diagnosi tempestiva sono molteplici e troviamo, in prima linea, la telemedicina.

Uno dei servizi più innovativi al riguardo è la telemedicina di HTN che aiuta i pazienti a reperire tutte le informazioni necessarie, sia in fatto di strutture sanitarie specializzate, sia in termini di accesso a propri parametri vitali.

Un servizio in grado di offrire la possibilità di inter-scambiare i dati tra esperti specialisti in ogni ambito di competenza per consulenze e monitoraggi costanti, oculati e pertinenti.

Anche la telesorveglianza sanitaria nasce come perfetto strumento per diagnosticare tempestivamente eventuali problemi e malattie che necessitano di un pronto soccorso e di cure immediate.

Immaginiamo, ad esempio, una persona anziana e sola in casa, che affida le proprie cure ai servizi della telemedicina di HTN. Se il paziente in questione avverte un forte dolore al braccio, i propri parametri vitali presentano una serie di variazioni nei valori che, attraverso gli strumenti di monitoraggio, allertano il proprio medico a distanza offrendogli un pronto soccorso rapido e immediato.

Allo stesso modo, una diagnosi tempestiva è sicuramente essenziale per prendersi cura di sé a 360 gradi, in modo assolutamente rapido, facile e soprattutto corretto.

Moltissime malattie, inoltre, se diagnosticate in modo tempestivo, possono essere curate e trattate, basti considerare che, per alcune malattie di grave entità, la tempistica è tutto.

Purtroppo, infatti, in moltissimi casi, trascurare i sintomi o pensare di curarsi da soli (senza una cura specifica per il problema che si ha, riuscendo solo ad alleviare i sintomi) permette alla malattia di farsi strada, rendendo spesso vani i tentativi di cura in stadi troppo avanzati per poter regredire.

Con la telemedicina HTN tutto questo è facilmente affrontabile in chiave assolutamente innovativa, in quanto i propri parametri vitali sono costantemente monitorati e sono consultabili grazie ad un database che mostra lo storico delle proprie condizioni di salute, per monitorarne e studiarne eventuali variazioni e avere un piano completo del proprio benessere.

La diagnosi tempestiva, sebbene venga spesso considerata un eccesso di attenzione, è assolutamente necessaria.

Oggi, con tutti gli strumenti a nostra disposizione, dobbiamo iniziare ad avere una maggiore consapevolezza del nostro corpo affidandoci a questa nuova filosofia di approccio medico, che si disfa delle normali concezioni di “rifiuto del sapere”, e abbraccia un nuovo modo di concepire la salute come qualcosa su cui è possibile e necessario agire.

Non solo quando ci si sente poco bene, ma costantemente, con controlli regolari e preventivi ed una maggiore attenzione verso tutto ciò che ci circonda e come il nostro organismo reagisce alle diverse situazioni.

Una maggiore conoscenza del corpo umano e dei sintomi che avvertiamo può, ad esempio, portare alla luce per tempo intolleranze alimentari, allergie, problematiche legate alla sfera psicologico-emozionale e tanto altro. Insomma, cambiare modo di percepire la nostra salute e diventare parte integrante ed attiva della prevenzione e della diagnosi tempestiva sono tra le migliori cose che possiamo fare per una vita più serena e più sana.

Per maggiori informazioni sulla telemedicina HTN basta visitare il sito internet www.e-htn.it/it/telemedicina.

 

Depressione, la ricerca scopre si può curare naturalmente con lo zafferano

Resi noti degli studi scientifici che dimostrano come trattamenti naturali a base di zafferano possono curare la depressione esattamente come gli psicofarmaci

Roma, 27 settembre 2017 – “La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore” diceva Voltaire. Una condizione estremamente serena e piacevole verso la vita permette una più efficace capacità di socializzazione, in casa, al lavoro e con gli amici, migliorando indiscutibilmente la qualità della vita stessa.

Il problema di oggi però è che sempre più spesso con una vita fatta di impegni, corse contro il tempo, stress lavorativo e familiare il coraggio e la buona volontà potrebbero non bastare.

Ciononostante il buonumore rappresenta uno dei principali obiettivi delle nostre vite.

Ed è proprio qui che la natura ci corre in aiuto.

La novità è che recenti studi hanno dimostrato che lo zafferano, sicuramente più conosciuto per il suo utilizzo in cucina che non in farmacia, possiede una potente azione regolatrice del tono dell’umore.

Secondo la letteratura scientifica alcuni dei suoi principi funzionali, quali la picrocrocina, il safranale, la crocina e la crocetina, possono partecipare attivamente alla regolazione del tono dell’umore pur non avendo gli effetti collaterali di un farmaco.

Questi studi tendono proprio a comparare l’efficacia dello zafferano con alcuni degli  psicofarmaci più utilizzati nel trattamento dei disturbi depressivi e dell’ansia quali Citalopram e FLuoxetina ( Pharmacopsychiatry. 2016 Oct 4. Crocus sativus L. versus Citalopram in the Treatment of Major Depressive Disorder with Anxious Distress: A Double-Blind, Controlled Clinical Trial, condotto da Ghajar A, Neishabouri SM, Velayati N, Jahangard L, Matinnia N, Haghighi M, Ghaleiha A, Afarideh M, Salimi S4, Meysamie A, Akhondzadeh S e Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2007 Mar 30. Comparison of petal of Crocus sativus L. and fluoxetine in the treatment of depressed outpatients: a pilot double-blind randomized trial).

Quello che di più stupefacente emerge è che gli studi confermano che in individui con disturbi depressivi e ansia, i due trattamenti zafferano-antidepressivi  agiscono senza differenze significative evidenziando come (particolarmente nel secondo studio) entrambi i trattamenti migliorano segni e sintomi della depressione in maniera sovrapponibile.

A quanto pare quindi la compressa del buonumore esiste, ma questa volta non è uno psicofarmaco ma una sostanza naturale, senza controindicazioni particolari e non solo.

I risultati degli studi clinici presi in considerazione evidenziano che lo zafferano non solo migliora i sintomi e gli effetti della depressione ma di tutto cio’ che ad essa è correlata, della sindrome premestruale, delle disfunzioni sessuali e infertilità e dei comportamenti alimentari eccessivi (J Integr Med. 2015 “A systematic review of randomized controlled trials examining the effectiveness of saffron (Crocus sativus L.) on psychological and behavioral outcomes”, condotto da Hausenblas HA1Heekin K2Mutchie HL2Anton S2).

In farmacia sono già presenti prodotti naturali che approfittano di questo principio e che possono quindi essere utilizzati per contrastare le alterazioni del tono dell’umore ed i disturbi del ciclo mestruale.

Saffron System, della società farmaceutica italiana Sanifarma, è uno di questi, e lo fa unendo ai principi dello zafferano l’azione positiva del magnesio, che contribuisce alla normale funzione psicologia e al normale funzionamento del sistema nervoso, della taurina e della vitamina B6.

Insomma, un alleato per il nostro buonumore adesso c’è, ed è tutto naturale.

 

Depressione, oggi si cura finalmente senza psicofarmaci ma con prodotti naturali a base di zafferano

 

 

Zafferano: gli studi scientifici rivelano che può curare la depressione

 

Il Saffron System, l’integratore naturale a base di zafferano e magnesio che cura la depressione

 

 

Sanità in Campania, U.Di.Con.: “Urgono provvedimenti”

Napoli, 21 giugno 2017 – “Dopo aver appreso dai media l’ennesima grave situazione che interessa la sanità campana – ha scritto in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., l’unione per la Difesa dei Consumatori, Denis Nesci – abbiamo deciso, visto il susseguirsi di episodi di degrado e incuria che stanno martoriando le strutture sanitarie campane, di chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico partecipato, oltre che dall’U.Di.Con., anche dalla Regione Campania, dal Ministero della Salute, dalle Asl e dagli organi competenti, finalizzato a programmare un piano di risanamento strutturale della sanità pubblica campana”

Dopo il caso dell’ospedale di Nola con i pazienti curati a terra ed il caso della donna ricoverata in un letto di formiche all’ospedale San Paolo, un altro episodio aberrante colpisce la sanità in Campania.

Accertare le responsabilità è sicuramente un primo importante passo per capire da dove ripartire, con la speranza che le cose all’ospedale San Giovanni Bosco possano cambiare nell’immediatezza.

“Ne stanno accadendo di tutti i colori,  non è possibile accettare una situazione del genere e con il susseguirsi di episodi così gravi  – conclude il Presidente Nesci – si sta raschiando il fondo della decenza. Se non lo si fosse già raggiunto in precedenza un livello così basso, con i tanti casi che hanno purtroppo fatto già storia, non ultimo quello dell’ospedale San Paolo, ora dobbiamo fare i conti anche con gli scarafaggi tra i medicinali all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, adesso basta davvero”.

 

“Gli Angeli di Padre Pio” ospita l’Aris Puglia a S. G. Rotondo

Primo incontro della Sezione regionale “Centri di Riabilitazione” Puglia dopo l’elezione a Responsabile, del Presidente della Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus, fr Francesco Colacelli

S. Giovanni Rotondo, 9 giugno 2017 – Il 7 giugno scorso la sezione “Centri di Riabilitazione” dell’ARIS Puglia, l’Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari, si è riunita a San Giovanni Rotondo (FG), presso il Presidio “Gli Angeli di Padre Pio” della Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus della provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio.

E’ stato il primo incontro associativo sotto la guida di fr. Francesco Colacelli eletto responsabile di sezione regionale il 27 aprile scorso e si è tenuta proprio a San Giovanni Rotondo perché i responsabili delle strutture partecipanti hanno voluto onorare così, il neo eletto fr. Francesco Colacelli il quale ha già preannunciato che le riunioni successive saranno itineranti e si terranno ogni volta in una struttura diversa tra tutte quelle aderenti all’ARIS così da poterle conoscere meglio e far sentire sempre più vicina la presenza dell’Associazione.

 

Importanti i temi trattati, primo tra tutti il problema del mancato adeguamento ISTAT delle tariffe di remunerazione delle prestazioni riabilitative in Puglia, ferme ormai dal lontano 2007 che tanta sofferenza stanno procurando alle strutture associate.

Nella sua relazione introduttiva, fr Francesco ha sottolineato come le tariffe pugliesi sono tra le più basse d’Italia e ormai insufficienti a coprire i costi che le strutture devono sopportare per l’erogazione delle prestazioni sanitarie riabilitative spesso molto complesse e rivolte ad una utenza particolare e delicata.

Questa insufficienza remunerativa costringe le strutture, molto spesso, a dover ridurre i costi riducendo gli investimenti in tecnologie, le premialità per il personale, l’alta formazione, ecc., creando non poche difficoltà a quel tanto agognato miglioramento continuo della qualità previsto dalle normative nazionali e regionali di accreditamento istituzionale.

Sempre a proposito di tariffe, fr Francesco ha sottolineato nella sua relazione, anche la mancata determinazione di quelle concernenti i nuovi regolamenti regionali per la riabilitazione residenziale e semi residenziale (R.R. n. 12/2015) e per le strutture di riabilitazione dei disturbi dello spettro autistico (R.R. n. 9/2016).

Tutte le strutture hanno condiviso la problematica evidenziata anche se per gli IRCCS e gli ospedali riabilitativi privati accreditati si parla di sistema di pagamento a DRG (raggruppamento omogenei di diagnosi) e le doglianze sono altre. Infatti, è stata sottolineata la necessità che l’ARIS rappresenti, sui tavoli istituzionali e con forza, anche le esigenze di queste strutture facendosi carico di tutte le problematiche che sta attraversando il mondo della riabilitazione in Puglia negli ultimi anni.

Per questo, l’assemblea ha designato fr. Francesco Colacelli a rappresentare l’ARIS nelle commissioni specifiche della Regione Puglia che, di volta in volta, in base alla tematica da trattare, si farà affiancare da un tecnico esperto del settore.

Nella riunione di San Giovanni Rotondo, fr. Francesco, con la piena condivisione di tutte le strutture, ha tracciato le linee programmatiche del suo mandato riassumibili nei seguenti punti:

  • organizzazione in rete delle strutture riabilitative ARIS Puglia ai fini: scientifici, formativi, scambio di dati e di esperienze, ricerca, pubblicazioni;
  • più attenzione alla comunicazione associativa efficace e, per questo, alla realizzazione di convegni e tavole rotonde a carattere regionale con il coinvolgimento attivo delle associazioni degli utenti e delle loro famiglie che potranno organizzarsi in rete anch’esse;
  • più presenza sui tavoli istituzionali per seguire la produzione normativa regionale di settore;
  • realizzazione e condivisione di un database dove far affluire tutti i dati delle strutture associate, che rappresenterebbe una vera “certificazione” del reale fabbisogno di prestazioni riabilitative in Puglia;
  • istituzione di 2 commissioni di sezione, una scientifica/sanitaria e l’altra gestionale/amministrativa per l’approfondimento delle tematiche che, di volta in volta saranno poste alla loro attenzione. Le commissioni saranno costituite da due componenti per struttura associata individuati tra gli esperti del settore;
  • l’istituzione di un comitato etico regionale per tutte le strutture.

Alla fine dell’incontro, fr Francesco si è detto molto soddisfatto, ha ringraziato tutti i presenti e ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“La Sezione “Centri di Riabilitazione” dell’ARIS Puglia, da oggi è più unita e, quindi, più forte. Esigiamo più attenzione da parte della Regione. Stiamo facendo grandi sacrifici e tanti ne abbiamo fatti in questi anni spesso ingoiando amaro o assistendo impotenti ad una produzione normativa che ci ha messo in serie difficoltà e senza che considerasse l’enorme patrimonio sanitario, scientifico e umano che queste strutture rappresentano.

Migliaia di operatori che assistono centinaia di migliaia di particolari e delicati utenti e che oggi, chiedono a gran voce più attenzione da parte degli organismi istituzionalmente preposti, prima fra tutti, la Regione Puglia e l’Assessorato alla Salute che invito formalmente a partecipare alla nostra prossima riunione per ascoltare direttamente tutte le problematiche che investono quotidianamente chi opera nel nostro particolarissimo ambito”.

L’ARIS è attiva in ambito nazionale da oltre cinquant’anni a rappresentare una realtà di istituzioni particolarmente vasta e complessa, sia per le finalità che per l’eterogeneità delle attività è costituita da strutture sanitarie e socio-sanitarie che raggruppano Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, Ospedali classificati, Presidi, Case di cura, Centri di riabilitazione, Residenze sanitarie assistenziali ed ex-istituti psichiatrici ed Ex Federati.

L’ARIS ha sede nazionale in Roma, riunisce i rappresentanti delle istituzioni ecclesiastiche, religiose e secolari, o ad esse collegate, che erogano prestazioni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria e agisce sotto la vigilanza dell’Autorità Ecclesiastica (Conferenza Episcopale Italiana – C.E.I.).

A norma dei cann. 298-299-305-322-325 del codice di diritto canonico, si ispira alle direttive del Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Salutari e del competente organismo per la Pastorale Sanitaria della CEI.

All’ARIS aderiscono, oltre alla Fondazione, le seguenti strutture sanitarie pugliesi:

  • IRCCS Maugeri di Cassano delle Murge (BA)
  • E. Ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti (BA);
  • Pia Fondazione Cardinal Panico di Tricase (LE)
  • Casa del Buon Rimedio di Gagliano del Capo (LE);
  • Fondazione Cittadella della Carità di Taranto;
  • Associazione La Nostra Famiglia di Ostuni (BR) e Lecce;
  • Istituto Sant’Agostino C.M.P.P. di Noicattaro (BA);
  • Quarto di Palo di Andria (BAT);
  • Fondazione Don Gnocchi di Acerenza (PZ)
  • Istituto Psico-Socio-Pedagogico “Ada Ceschin Pilone di Tricarico (MT).

 

 

fr. Francesco Colacelli

 

Momenti dell’incontro

 

 

 

Camera dei Deputati: “Nasce Dottor Bau & Dottor Miao, la prima mutua sanitaria per cani e gatti “

Roma, 6 febbraio 2017 – Sarà presentata a Roma, l’8 febbraio alle ore 13.00, presso la Sala Stampa della Camera dei DeputatiDottor Bau & Dottor Miao, la prima mutua sanitaria per cani e gatti“.

“Introduciamo per la prima volta in Italia un vero e proprio concetto di associazionismo e mutualità nel trattamento della tutela della salute e del benessere e non solo, dei nostri amici a 4 zampe, dando vita di fatto allaPrima Mutua Sanitaria per Cani e Gatti”.

Lo dichiara Claudio Andrea La Rosa – Presidente della Mias – Mutua Italiana Assistenza Sanitaria “ con Dottor Bau & Dottor Miao, in partnership con due top player dei rispettivi settori, FareAmbiente – Movimento Ecologista Europeo e EuropAssistance.

“Si tratta di una serie di garanzie e di sussidi sanitari erogati all’associato in caso di ricovero del cane e o gatto garantito” -prosegue La Rosa – “abbiamo studiato tutta una serie di garanzie esclusive finalizzate a consolidare il rapporto sempre più stretto tra l’animale, nel nostro caso il cane e il gatto, e il suo padrone o meglio ancora l’adottante. Come ad esempio ‘Per Sempre’ dove ci rendiamo garanti tramite la struttura qualificata delle Guardie Ecozoofile di FareAmbiente nel trovare una sistemazione adeguata all’amico pet in caso di decesso o inabilità del suo padrone”.

“Siamo una società dog-friendly e le ricerche sociologiche testimoniano questo sentiment sociale che non è più solo una tendenza ma un dato consolidato: oltre il 55% delle famiglie italiane ha adottato un animale domestico, direi che basta questo dato strabiliante per chiarire e comprendere l’importanza e la funzione sociale di questo rapporto. I benefici economici, sociali e sulla salute che ne conseguiranno sono evidenti, tanto da poterli considerare veri e propri ammortizzatori sociali; le ultime ricerche infatti, parlano di oltre 4,5 miliardi di risparmio sui servizi erogati dal servizio sanitario”.

“In poche parole ci fanno stare meglio – prosegue La Rosa – adottare un cane o un gatto non deve essere considerato un lusso ma, un valore sociale”.

“Ricordo che attualmente abbiamo un aggravio sui costi con l’iva al 22% sia per quanto riguarda i prodotti alimentari e sia per quanto riguarda le visite veterinarie, cosa veramente improponibile, che penalizza soprattutto le fasce più deboli economicamente o con problemi sanitari, che fanno magari del rapporto con il proprio animale domestico una vera e propria ragione di supporto affettivo ed emotivo”.

“Proprio per questo – conclude – abbiamo deciso, con una iniziativa che ci rende orgogliosi e che riflette in pieno la funzione sociale della mutua sanitaria veterinaria ‘Dottor Bau & Dottor Miao’, che l’associato esente dal ticket sanitario potrà aderire a condizioni di assoluto favore alla stessa con uno sconto della quota associativa anche del 50%”.

 

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Arriva l’Sms Solidale di Emergency, per garantire cure gratuite per tutti

 

“Aiutaci a tutelare il diritto alla cura per tutti”, parte la campagna di Emergency per sostenere il “Programma italia” con un Sms o chiamata al numero 45565, e garantire cure gratuite per tutti gli indigenti

Trento, 24 novembre 2016 – Emergency ha lanciato una campagna di raccolta fondi, che durerà fino al 17 aprile 2017, attraverso il numero solidale a favore del “Programma Italia”.
Chi invierà un Sms al numero 45565 del valore di 2 euro con il cellulare personale TIM, Vodafone e Wind o effettuerà una telefonata allo stesso numero da rete fissa del valore di 2/5 euro (2 euro per Infostrada) contribuirà a offrire con Emergency cure gratuite alle fasce più svantaggiate della popolazione italiana, sia migranti che stranieri.

IL TEMA DELLA CAMPAGNA

La campagna “Uguali”, studiata dall’agenzia Leo Burnett, racconta la storia di un ingegnere di 50 anni che ha perso la casa, il lavoro e la famiglia e che non riesce a curarsi per ragioni economiche. Quella che in un primo tempo sembra la testimonianza di una persona immigrata, forse un rifugiato, si rivela essere la storia di un italiano.

“In Italia 11 milioni di persone non hanno accesso alle cure. Italiani o stranieri, per noi non fa differenza”.

L’intervento di Emergency in Italia è nato 10 anni fa dalla consapevolezza che anche nel nostro Paese – sebbene sia previsto dalla Costituzione – il diritto alla cura è spesso violato.

Esistono fasce della popolazione che sono escluse dal Servizio sanitario nazionale per ragioni economiche, di nazionalità, scarsa conoscenza della lingua e dei propri diritti.

Una realtà rilevata anche da una recente indagine del Censis, secondo la quale in Italia una persona su 6 non può ricevere le cure di cui ha bisogno per ragioni economiche o logistiche.

OBIETTIVI DELLA CAMPAGNA


La campagna si propone di raccogliere fondi per aprire un centro di orientamento sociosanitario e finanziare due ambulatori mobili a Milano.

EMERGENCY lavora a Milano già dal 5 agosto 2015 in collaborazione con la ASL Milano con un ambulatorio mobile posizionato in alcune aree disagiate della città: Lorenteggio, Piazza Prealpi, Stazione Centrale, San Siro.

Nato per prestare aiuto ai migranti che arrivavano in città in attesa di raggiungere i Paesi del Nord Europa, l’ambulatorio mobile ha via via risposto anche ai bisogni di cittadini milanesi, rimasti ai margini dei servizi esistenti.

Gli abitanti delle periferie sono infatti più esposti al rischio di isolamento che incide anche sulla capacità di accedere alle cure mediche necessarie: le barriere linguistiche, le difficoltà logistiche e la complessità del Servizio sanitario nazionale inducono spesso i pazienti all’interruzione di percorsi di salute e alla rinuncia alle cure.

A oggi, i principali Paesi di provenienza dei nostri pazienti sono: Egitto, Marocco, Romania, Italia, Bangladesh, Senegal.

In questi mesi di attività, l’ambulatorio mobile ha registrato una media di 40 visite e prestazioni infermieristiche ogni giorno.

L’esperienza maturata con l’ambulatorio mobile e l’aumento dei bisogni ci hanno confermato la necessità di ampliare il nostro intervento con un altro ambulatorio mobile e un centro di orientamento sociosanitario, che permetta di rispondere meglio ai crescenti bisogni di salute in città.

Il Centro di orientamento offrirà servizi di mediazione culturale e di orientamento ed eventuale accompagnamento nell’espletamento delle pratiche amministrative, nelle procedure di accettazione, durante lo svolgimento delle visite e nel rilascio del codice STP (Straniero Temporaneamente Presente)/ENI (Europeo non iscritto) che garantiscono anche agli stranieri non regolari l’accesso ai servizi pubblici,

I due ambulatori mobili raddoppieranno l’impegno di Emergency in città, consentendo di offrire cure gratuite nelle periferie e nei luoghi più disagiati.

Tutte e tre le strutture permetteranno la raccolta di dati socio-sanitari sulla popolazione straniera e dell’esperienza maturata e condivisione con le realtà pubbliche e del terzo settore.

 

EMERGENCY IN ITALIA
Emergency ha iniziato a lavorare in Italia 10 anni fa, intervenendo nell’ambito dell’immigrazione e del disagio sociale.
Nel 2006 Emergency ha aperto a Palermo, in Sicilia, un Poliambulatorio per garantire assistenza sanitaria gratuita ai migranti, con o senza permesso di soggiorno, e a tutti coloro che ne hanno bisogno.
Dieci anni dopo Emergency lavora anche a Marghera, Napoli, Castel Volturno, Brescia, Milano, Bologna, Sassari e agli sbarchi e nei centri di accoglienza in Sicilia.
Nelle sue strutture Emergency ha offerto oltre 250 mila prestazioni gratuite.

CREDITS
Emergency ringrazia TIM, Vodafone, WIND, Infostrada per la concessione del numero solidale.
Emergency ringrazia Leo Burnett che ha studiato la creatività della campagna, sotto la supervisione di Davide Boscacci (Group Creative Director) e Hugo Gallardo (Creative Director).

 

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=BbZKs004wuk

 

 

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Per contatti:

Gruppo Emergency Trento

340 30 35 203

 

trento@volontari.emergency.it

 

 

 

Progetto Italia di Emergency, Poliambulatorio di Palermo
Progetto Italia di Emergency, Ambulatorio mobile a Rignano Scalo, (FG), 2012

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