Covid-19, gli Atelier possono ripartire in sicurezza

Como, 13 maggio 2020 – “Bisogna essere sempre un passo avanti al virus, e occorre impegnarsi tutti per mettere in pratica un modello di contrasto al virus, quanto più efficace possibile”. A raccontarlo Monica Gabetta Tosetti, medico, fashion stylist  e marketing manager dell’azienda di famiglia, che da settimane studia, con il marito Giovanni, come riaprire in assoluta sicurezza l’Atelier Tosetti  di Como, dedicato agli abiti da sposi. 

La cosiddetta Fase 2, nei negozi non potrà prescindere da una riorganizzazione che abbia per obiettivo il contenimento della diffusione del virus oggi e il prevenirlo per il domani.

Senza questo non può esserci una Fase 2 capace di dare una sicurezza effettiva e una ripartenza generale del Paese, cominciando da una profonda riorganizzazione del modello socioeconomico.

Da qui le linee guida e il protocollo studiato per l’Atelier comasco, in modo programmato, coerente, sicuro.

“Si deve essere in grado di gestire i fenomeni negativi come la paura, ma non si deve dimenticare anche un pizzico di irresponsabile indifferenza” spiega ancora Monica Gabetta Tosetti, che si è dedicata allo studio del programma Security Shop, a cui diversi negozi hanno già aderito.

Si parte innanzitutto dalla sanificazione degli ambienti di lavoro.

Con l’aiuto di un amico imprenditore, sono stati individuati due tipi di sanificazione. Una prodotta con una formula di ultima generazione, che prevede una soluzione fotocatalitica dalla forte capacità sanificante, studiata per garantire igiene e sicurezza in tutti gli ambienti, per lungo tempo e compatibile con tutte le superfici, tessuti compresi. Senza corrodere ne macchiare.

Da non trascurare poi il fatto che le soluzioni adottate devono essere sicure e non nuocere all’organismo umano.

Si passa quindi alle mascherine per il personale, a disposizione anche dei clienti sprovvisti, guanti in lattice monouso, e visiera durante le prove, oltre la sanificazione dei nostri ambienti dopo ogni prova.

Poi la possibilità di collegarsi via Wifi con i propri cari che non potranno partecipare alla prova dell’abito da sposa, con sorrisi e sguardi di approvazione alle prove degli abiti che si esprimeranno anche attraverso gli schermi.

“Una magia che gli abiti da sposa riescono sempre a trasmettere, anche via telematica” conclude Monica.

A tutto ciò verrà unita la ricerca costante di materiale materiale di prevenzione attraverso una rete preferenziale, con prezzi più che competitivi, sia per l’Atelier Tosetti (www.tosettisposa.it), che per tutti i negozi aderenti all’iniziativa Security Shop.

 

Monica Gabetta Tosetti, medico, fashion stylist e marketing manager dell’Atelier Tosetti di Como

 

 

 

 



 

 

 

Cultura: COVID-19, testimonianze dagli “arresti domiciliari”

Un libro-testimonianza curato dal giornalista Vincenzo Califano raccoglie interventi e interviste sul Covid e sui cambiamenti avvenuti in settori nevralgici del Paese come il turismo, la giustizia, l’istruzione. Tra i contributi quelli di economisti, docenti universitari, magistrati  e dell’assessore regionale all’istruzione Lucia Fortini. Per il settore culturale le dichiarazioni di Mario Esposito, manager e promotore del Premio “Penisola Sorrentina”

Sorrento, 12 maggio 2020 – “Covid 19 Il Paese che verrà – testimonianze dagli arresti domiciliari: si intitola così il libro-testimonianza curato dal giornalista Vincenzo Califano, che apre uno spazio ampio ed intenso di riflessione sul tema del Covid e sugli scenari futuri del Paese in settori nevralgici come il turismo, la fede, la giustizia, l’istruzione.

È un volumetto edito dalla testata “Mezzogiorno e Dintorni”, che raccoglie interviste ad illustri protagonisti legati al territorio sorrentino ed operanti a livello nazionale ed internazionale in ambiti centrali.

È un dialogo confronto con una attualità che, profondamente segnata dal cambiamento, richiede uno sforzo supplementare di analisi per coglierne le dimensioni strutturali e la direzione di marcia.

Lo stesso curatore spiega così la genesi del volume e della idea che ne è alla base: “Costretti agli ‘arresti domiciliari’ per tentare di sconfiggere il mostro che ha sconvolto le nostre vite, gli italiani hanno cominciato a dar prova di capacità straordinarie. Coerentemente con il mio lavoro e con la mia passione, quella di scrivere, ho pensato di dare anch’io un contributo sviluppando, grazie alla disponibilità dei protagonisti che ho intervistato, una riflessione condivisa sul presente e soprattutto sul futuro che ci attende: il Paese che verrà, senza punto interrogativo, perché riguarderà tutti noi, volenti o nolenti. ”.

Un volumetto originale e di grande interesse contemporaneo, in cui si incrociano profili umani e professionali diversi, alcuni dei quali segnati anche più da vicino dal Covid-19, che hanno combattuto e sconfitto.

Una sorta di diario, che diventa documento storico di un momento particolare e difficile, animato dallo scopo precipuo di individuare una immagine nuova del Paese, che segua un filo conduttore unitario e coerente e che colleghi, in maniera produttiva, i concetti di turismo, food, cultura, istruzione.

Un volumetto impregnato di “humanitas”, in cui a prendere corpo sono, oltre che contenuti specifici, scientifici e personali , le “ragioni del cuore”, come evidenzia in chiusura del libro l’intervento dello scrittore sorrentino Raffaele Lauro.

Con questa pubblicazione, Califano dimostra la sua vocazione giornalistica e istituzionale di lungo corso, di interprete dotato di capacità analitica, dotato anche di quella regola (che poi è un pregio raro) del grandangolo riflessivo, capace di affrontare con luce diversa i temi cruciali per lo sviluppo delle regioni meridionali. Non a caso egli ha intrattenuto lunghi e cordiali rapporti con gli insegnamenti di Giuseppe Galasso, e da sempre si è interessato al territorio, sia nell’attività politica che in quella giornalistica.

Ecco i nomi dei protagonisti del volumetto, tutti importanti rappresentanti della società civile:  Mons. Francesco Alfano (Vescovo della diocesi Castellammare-Sorrento), Gennaro Fusco (Banca Popolare del Mediterraneo), Mario Esposito (direttore del Premio Penisola Sorrentina), Claudio D’Isa (magistrato- presidente IV e VII sezione penale di Cassazione), Francesco Saverio Esposito (avvocato e giurista), Gaetano Mastellone (bancario e manager), Giuseppe Stinga (imprenditore), Lucia Fortini (Assessore all’Istruzione della Regione Campania), Antonio Volpe (dirigente scolastico Istituto superiore di Roma Biagio Pascal), Gigliola De Feo (diurettrice “La Falegnameria dell’attore” di Napoli), Michele Guglielmo (esperto di turismo e presidente dell’Associazione Aria nuova), Alberto Corbino (esperto di economia sostenibile), Alfonso e Livia Iaccarino (Ristorante “Don Alfonso”), Maurizio Santomauro (docente del Dipartimento di Emergenze Cardiovascolari Università di Napoli Federico II),  Paolo Trapani (giornalista), Claudio D’Esposito (Presidente Sezione WWF Terre del Tirreno), Valeria Riccardi (magistrato Procura di Napoli), Fabrizio d’Esposito (giornalista de Il Fatto Quotidiano), Lorenzo Zurino (imprenditore, Presidente del Forum Italiano dell’Export), Nello Tuorto Jossa  (presidente di Finetica Onlus contro il racket e l’usura), Mirco Bindi (medico oncologo e ricercatore), Donato Aiello (Presidente del Patto Territoriale della Penisola Sorrentina), Raffaele Lauro (Prefetto della Repubblica e scrittore).

Una carrellata di voci e prospettive condensata in poco più di cento pagine, da leggere in un’ottica unitaria e sistematica, a confermare la continuità di un dialogo culturale fecondo tra chi durante la fase 1 della pandemia si è interrogato sulle sorti del Paese, aprendo nuovi orizzonti, e quanti oggi si sforzano di individuare nuove sfide per la ripartenza ed ulteriori prospettive di sviluppo.

Giova richiamare quanto afferma uno dei protagonisti, intervistati da Califano, Mario Esposito. Alla domanda rivoltagli dal giornalista per capire se riusciremo ad adattarci a questa nuova dimensione che riguarderà ogni aspetto del vivere civile, il quarantenne manager del settore culturale e patron del Premio Penisola Sorrentina così risponde:

“Tutto dipenderà dall’andamento epidemiologico, che detterà le sue regole. Adattarsi o rovesciare i paradigmi e, quindi, il mondo? La risposta non tarderà ad arrivare. Le sfide dell’uomo sono tante. E i bisogni connessi alla vita si traducono,da  sempre, in sistemi culturali. Voglio richiamare alla mente e al cuore un’opera di un  grande poeta italiano: Mario Luzi . La raccolta poetica precedeva la guerra e si intitolava “La barca”. Oggi , come allora, anche noi uomini del 2020 siamo su una stessa drammatica barca, in cerca di un “porto” di felicità e di nuove certezze. Luzi dedicava quel volumetto al sodale Piero Bigongiari il quale ebbe a replicare che  “ la situazione storica sarà sempre e soltanto un antecedente che la fantasia si affretterà a scompigliare”. Buona profezia, anche se il futuro fu più complesso di quanto quelle righe del critico fiorentino potessero allora lasciare intendere. E, spero, anzi sono convinto, sarà così anche stavolta”.

Il futuro per il dopo-Covid sarà, quindi, tutto da scrivere e da vivere. Spazio, allora, al Paese che verrà.

 

 

Il giornalista Vincenzo Califano, autore del libro “Covid 19, Il Paese che verrà – testimonianze dagli arresti domiciliari”

 

 

 

Coronavirus: per la Fase 2 al via la Certificazione Covid-Free, per ripartire in sicurezza

Milano, 8 maggio 2020 – Per una ripartenza in sicurezza, nella Fase 2 dell’emergenza da Cronavirus, prende il via la Covid-Free Certification. Si tratta della prima vera risposta, ‘Made in Italy’, alle esigenze delle aziende italiane costrette alla chiusura forzata dalla pandemia. Una soluzione che prevede una certificazione utile per attivare in azienda un sistema di gestione progettato per ridurre il rischio di contagio da Covid-19, senza indurre eccessivi stress e carichi di lavoro sul personale e sui fornitori.

La certificazione viene fornita da un’azienda milanese, la ACSQ Certification Body (www.acsq.it) attiva nel settore delle certificazioni di sistema, che ha redatto un Disciplinare Tecnico Proprietario che raccoglie e sviluppa le misure necessarie a contrastare e prevenire la diffusione e il contagio del Covid-19 negli ambienti di lavoro.

Il Disciplinare armonizza le diverse disposizioni normative in materia (DPCM e DL sull’emergenza coronavirus, Ordinanze Ministero della Salute, Dlgs. 81/08 e s.m.i., norme UNI pertinenti, circolari ASL e INAIL) fornendo i requisiti minimi per gestire le attività aziendali in totale sicurezza. Il Disciplinare si adatta a tutte le aziende, fatta eccezione per quelle del comparto sanitario.

Uno vero e proprio strumento innovativo, che consente alle imprese italiane di abbattere il rischio di diffusione del virus SARS-CoV-2 all’interno degli ambienti di lavoro e di conformarsi alla normativa vigente adottando un sistema di gestione pensato ad-hoc, e del quale concetti come distanziamento sociale, sanificazione degli ambienti e gestione dei DPI (dispositivi di protezione individuali) rappresentano solo la base di partenza.

Il Test di Auovalutazione

Un altro strumento interessante proposto in questi giorni sul Web è il test di autovalutazione aziendale delle misure di contenimento del Covid-19. Un test semplice da eseguire, proposto dalla Safetyone Ingegneria (https://www.safetyone.it) azienda milanese che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro.

Si tratta di un semplice questionario scaricabile all’indirizzo www.safetyone.it/blog/49-valuta-il-rischio-coronavirus-nella-tua-azienda.html, che consente di verificare, rispondendo ad una serie di domande, se l’azienda rispecchia le condizioni essenziali per la riapertura.

Safetyone Ingegneria è anche consulente in grado di supportare le aziende per l’ottenimento della Certificazione Covid-Free tramite la definizione di un Modello di Sistema aderente al Disciplinare Tecnico per il contrasto alla diffusione del virus SARS-CoV-2. L’azienda si occupa di predisporre procedure e istruzioni operative in linea con le specificità aziendali.

Le incertezze della Ripartenza

La certificazione Covid-Free può rappresentare davvero un eccellente strumento per pianificare al meglio la ripartenza, soprattutto in un momento di incertezza come questo, dove tanti datori di lavoro sono assaliti dai dubbi sul futuro della propria azienda, e sulla capacià di reazione dei mercati.

La vera sfida della riapertura si giocherà proprio sul terreno dell’affidabilità del sistema produttivo aziendale.

Ci sarà da riconquistare la fiducia di tutti, rassicurando dipendenti, clienti, fornitori e pubbliche amministrazioni. Ogni attività dovrà essere monitorata, ogni prescrizione normativa rispettata scrupolosamente: il dover abbassare ancora una volta le saracinesche per la positività al Covid-19 di un dipendente, o il dover ridurre la produzione per la carenza di personale, potrebbero risultare fatali, così come un’ispezione non superata degli Organi di vigilanza.

Il Bollino Covid-Free

Per ottenere il bollino Covid-Free le aziende dovranno per prima cosa implementare un sistema di gestione tarato sul Disciplinare Tecnico di Acsq Certification Body, allo scopo potranno ricorrere all’aiuto di una società terza, come Safetyone Ingegneria. In una seconda fase il sistema andrà testato e dichiarato conforme al disciplinare proprietrio.

I vantaggi di una certificazione Covid-Free sono molteplici:

  • Individuazione di misure efficaci e scientifiche per il contenimento del rischio da Covid-19
  • Maggiore tutela nei confronti dei propri lavoratori, fornitori e clienti;
  • Diminuzione del fattore di stress da parte di dipendenti fornitori e clienti basato sulla consapevolezza che il fattore di rischio risulta correttamente gestito;
  • Diminuzione di responsabilità penali ed amministrative del Datore di Lavoro;
  • Riduzione degli sprechi dei materiali e presidi atti a contenere il rischio biologico;

Il Bollino Covid-Free, rilasciato dall’Ente di certificazione a conclusione dell’iter, diventa una testimonianza pubblica dell’adozione dei più elevati standard di sicurezza in materia di contenimento Covid-19.

Ecco subito disponibili quindi due strumenti utili quanto necessari per organizzare al meglio la ripartenza del Sistema Italia, Covid-Free naturalmente.

 

 

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Per interviste e contatti:

Safetyone Ingegneria S.r.l.
Via della Resistenza, 113 – 20090 Buccinasco (MI)
tel. +39 0292860223
e-mail: info@safetyone.it
www.safetyone.it

 

 

Arriva la Covid-Free Certification, per certificare le aziende sicure

 

Italia-Cina: cooperare per tornare a crescere

Roma, 7 maggio 2020 – Prima che scoppiasse l’emergenza Covid-19, Italia e Cina avevano già intrapreso un percorso molto importante di collaborazione.

La cosiddetta ‘Nuova via della Seta’ voluta nel 2013 dal Presidente cinese, Xi Jinping, a fine 2019 stava vedendo un’accelerata nella visita di Luigi Di Maio, volato a Shanghai per partecipare alla China International Import Expo da ministro degli Esteri competente anche per il commercio internazionale. Si erano definiti ulteriori importanti aspetti di questa collaborazione che vuole mirare ad incrementare il commercio e lo scambio del mercato tra Cina ed Europa, quindi anche Italia.

Nella prima metà del 2019, secondo l’Istat, c’è stato un aumento dello 0,3% delle esportazioni dall’Italia verso la Cina e le importazioni sono salite del 6,4%.

Di Maio, per migliorare questo rapporto tra import ed export aveva puntato molto sul settore agroalimentare. Dall’accordo per spedire le arance siciliane in Cina per via aerea a quello per trattare sulle carni bovine, sul riso e sull’olio apprezzatissimo al punto che a volte, in Cina, viene pagato anche 50 euro a bottiglia. Da questo si era pensato di mirare anche al turismo cinese in Italia che, apprezzando i prodotti, poteva essere richiamato a visitare il nostro Paese.

Insomma, poco prima del disastro da Covid-19, tutto sembrava concretizzare rapporti molto più stretti su vari fronti.

Ma si stava per diffondere questa epidemia, partita dalla città cinese Wuhan e da lì arrivata, nel giro di poche settimane, in tutto il mondo portando l’Organizzazione Mondiale della Sanità a definirla ‘pandemia’.

Purtroppo anche molti casi di razzismo nei confronti di cinesi ne sono derivati creando un clima tutt’altro che collaborativo.

Sono anche arrivate delle denunce allo Stato cinese e nello specifico al Ministero della Sanità della Repubblica popolare cinese per avere ostacolato e nascosto, non segnalando tempestivamente all’OMS lo stato del diffondersi del virus e dei suoi gravi effetti letali e quindi per non aver preso i necessari provvedimenti di controllo che poi avrebbero portato il virus in giro per il mondo. Per la Cina questa è un’assurdità senza basi legali e risponde a chiare lettere tramite anche i suoi ministri.

La Cina ha vissuto per prima il dolore, la paura e la morte che questo virus ha portato a tutto il mondo.

Sembrava tutto così lontano quando sentivamo in TV le notizie di questi contagi. Ma, come si dice, il mondo è piccolo e, come esiste la globalizzazione per tutto ciò che ci piace di più, esiste anche purtroppo per ciò che non vorremmo globalizzare per nulla. La cosiddetta ‘malattia da nuovo coronavirus’ chiamata COVID-19 e provocata dal virus SARS-CoV-2, l’abbiamo poi conosciuta da vicino. Ma era per tutti un nemico invisibile, sconosciuto, come ancora per molti, troppi versi, è ancora. E se errori sono stati fatti da ogni parte, forse è proprio per l’imprevedibilità, l’ignoto di cui è fatto questo nemico.

Il dolore, la paura e la malattia, fanno spesso perdere il lume della ragione o fanno agire quanto meno d’istinto, buttando all’aria quella razionalità e quella freddezza che aiutano ad affrontare situazioni difficili come questa.

Ognuno ha una versione diversa dell’accaduto, ognuno ha il dito puntato su qualcun altro.

È facile accusare e attribuire colpe quando si è presi dal terrore di non farcela.

È una crisi non solo sanitaria ma anche economica planetaria, che mette in ginocchio lavoratori e datori di lavoro che vedono, in molti casi, i sacrifici di una vita, dissolti a causa di un fantasma sconosciuto. Comprensibili la rabbia, la tristezza, la paura di non poter ricominciare una vita normale, di non poter recuperare lavoro, denaro, futuro. Ma è fondamentale, a maggior ragione in questi casi, mantenere la calma e organizzare ciò che si può organizzare, capire fin dove si può capire, dimenticare il passato che fa male, per quanto possibile.

Pensare al futuro è ciò che aiuta a vivere meglio anche momenti difficili.

Il Covid-19 non ha di certo portato la distruzione anche nell’amicizia tra Cina e Italia che, anche in questo periodo così difficile, si è forse addirittura rafforzata.

La compassione che provavamo per i cinesi ammalati, per i morti da coronavirus, è diventata poi condivisione.

Siamo diventati un Paese solo, poi tutti insieme, il mondo intero, è diventato uno stesso paziente o uno stesso potenziale untore. Tutti a cercare politiche strategiche contro un nemico unico. Abbiamo capito sulla nostra pelle cosa significasse soffrire e morire per un nuovo virus, in una nuova ed inedita guerra senza le giuste e necessarie armi pronte. Ci siamo sentiti più vicini.

Come non erano mancati gli aiuti dell’Italia alla Cina, non è poi mancata la risposta dal Paese asiatico con aiuti diretti all’Italia e all’Europa. Attraverso la Protezione Civile UE, infatti, erano state inviate in Cina a febbraio tonnellate di attrezzature, tra abbigliamento protettivo, disinfettanti e mascherine.

Quando poi è toccato all’Italia e all’Europa, sono state due milioni le mascherine chirurgiche donate dalla Cina, insieme a 200 mila mascherine N95, 50 mila kit e che l’Unione Europea ha poi messo in parte a disposizione del sistema sanitario italiano. Il tutto tramite il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (ERCC), il fulcro del meccanismo di protezione civile dell’UE.

Nel mese di marzo era anche arrivato nel nostro Paese un team di medici e ricercatori della Croce Rossa cinese che hanno valutato la situazione accanto ai nostri medici. E non manca tuttora l’aiuto tramite videoconferenze tra medici italiani e medici di Wuhan.

Insomma, la cooperazione c’è sempre stata e i due Stati hanno sempre più consolidato i loro rapporti.

Questo arriva anche a tutta la popolazione italiana che in un sondaggio SWG dei primi giorni di aprile 2020 ha dichiarato in un 36% di vedere nella Cina il principale partner strategico in questa era di emergenza sanitaria da Covid-19. Una percentuale minore, cioè del 30%, pensa invece che il partner ideale sia costituito dagli Stati Uniti. La percentuale restante è indecisa tra l’uno e l’altro Stato.

Gli italiani, insomma, si sono affezionati di più alla Cina in questa condivisione di emergenza e guardano ad essa con maggiore fiducia rispetto al passato.

Anche il mondo della moda si è dimostrato già aperto alla Cina con, per esempio, Diego Della Valle che spera in una kermesse con la Camera della Moda, e Dolce & Gabbana che ha rinnovato la sua boutique a Hong Kong, in Canton Road.

Nel frattempo Fondazione Italia Cina, Camera di Commercio Italo Cinese e Associazione Italiana Commercio Estero guardano alla partecipazione delle aziende italiane alla terza edizione della ‘China International Import Expo’ di Shanghai, che si terrà a novembre.

La terribile esperienza del COVID-19 deve far capire a tutti che solo insieme, con cooperazione, mutuo aiuto, solidarietà ma anche con molta razionalità, si può pensare di tornare a crescere. Non è il momento delle polemiche, non serve andare contro ma è fondamentale andare in-contro all’altro.

Cina e Italia, insieme, ce lo stanno dimostrando.

 

Donatella Briganti

Fonte: www.dailyworker.it/italia-cina

 

(Si autorizza la ripubblicazione dell’articolo con il link al sito originario)

 

 

 

 

 

 

Coronavirus: “Italia Ti Amo”, la canzone dell’Italia che non si arrende

Roma, 6 maggio 2020 – Italia Ti Amo. Tre parole che raccontano in maniera semplice l’idea di una canzone scritta di sera, di getto, frutto di una scintilla comparsa durante il lockdown.

Un modo per Andrea “Skizzo” Mulargia, autore e cantante del brano, di “dare voce” alla speranza guardando il domani con occhi diversi.

“Una scintilla arrivata per trasmettere uno stato d’animo e il suo vissuto, forse… sotto forma d’ispirazione. Fuori uno scenario surreale. Dentro un turbinio di pensieri proiettati verso un futuro nuovo, diverso da come l’abbiamo sempre immaginato”.

Queste le parole dell’autore che cerca di sintetizzare le tante sensazioni e l’emozioni che hanno percorso le nostre menti in questo periodo, tante le paure, le preoccupazioni, tanti i ricordi e una voglia profonda di tornare alla normalita?.

Ed è proprio da questo che è nata la voglia di mettere in piedi un progetto studiato e pensato con il Maestro Filadelfo Castro, chitarrista, produttore e compositore per molti artisti di fama nazionale ed internazionale che quest’anno ha calcato il palco di Sanremo come direttore d’orchestra.

Questo brano inedito dal titolo “Italia ti amo” è stato suonato, in modalità smart working, dai migliori musicisti del panorama italiano tra i quali Enrico Matta “Ninja”, Andrea Torresani e Jacopo Carlini, coadiuvati dal maestro Castro.

La canzone è accompagnata da un video prodotto dalla Stars Production e diretto da Daniele “Yeye” Esposito e Stefano Rebuffo che mescola immagini di attualità molto forti ad immagini di gioia e di speranza percorrendo in lungo e in largo la bellezza del nostro paese che torna a riempirsi di persone.

Un riferimento importante viene fatto alle nostre nuove “amiche”, le mascherine, un accessorio che svela spesso gli occhi di chi crede nella speranza.

Il video lo si può trovare al link www.youtube.com/watch?v=BK2Zc87M-ic.

La copertina del singolo “Italia ti amo” rappresenta un cuore tricolore cucito che svela una metafora di attualità straordinaria: come nell’immagine ci piace pensare che il nostro paese si sia ricucito ed unito sotto un’unica bandiera che rappresenta il cuore dell’Italia.

Una canzone che ben rappresenta la speranza ed il sogno collettivo, il momento in cui una voce calda annuncerà la sconfitta di questo “mostro invisibile”, quel momento in cui tutti riprenderemo in mano la nostra vita, sotto quella stessa bandiera.

Pronti per ripartire ed andare lontano.

 

IL TESTO DEL BRANO

Anche oggi resto a casa,
penso al mondo che sta fuori
santi eroi in corsia con indosso un camice
24 ore al giorno contro un male senza volto
silenzioso e vigliacco che sta distruggendo il tempo, il tempo.

RIT
Vogliamo solo la vita che prima avevamo
che è stata sempre perfetta, ma non capivamo tornare insieme ad urlare: “Italia ti amo”
in un tramonto sul mare o in un’alba lontano. Vogliamo indietro la vita che adesso sogniamo che è così bella da sempre e non la vedevamo Ti abbraccio forte e gridiamo: “italia ti amo” pronti per ripartire e andare lontano.

“Mascherine” nuove amiche
e gli aperitivi in chat
Le lunghe notti a pensare su cosa a noi succedera? Di normale non è rimasto
nulla in questa vita mia
Non so più a chi pregare
Padri e santi…tutti via

Strani giorni ci spingono
Dentro noi stessi ci scavano
Per ritrovarci in uno specchio e giurare: cambierà?!

Anche oggi resto a casa penso al mondo che sta fuori siamo il mare, non la vela
Il destino siamo noi.

 

CREDITI MUSICALI

ITALIA TI AMO

Andrea “Skizzo” Mulargia (www.andreaskizzomulargia.com)

Composer: Andrea Mulargia – Filadelfo Castro Lyrics: Andrea Mulargia – Chiara Peduzzi Vox: Andrea “Skizzo” Mulargia
Produced and arranged by: Filadelfo Castro Guitars, prog & keyb: Filadelfo Castro Drums: Enrico Matta “Ninja”

Bass: Andrea Torresani
Piano: Jacopo Carlini
Mix & Mastering: Ivan Antonio Rossi

 

 

 

 

 

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Per interviste e contatti:

Ufficio stampa: pr@andreaskizzomulargia.com

Website: www.andreaskizzomulargia.com

Sicurezza dei rider di Deliveroo: donazione di mascherine da Rancilio Cube e Yakkyofy

In questo momento di crisi generalizzata, un esempio di comportamento virtuoso, all’insegna della solidarietà, della sicurezza sul lavoro e del sostegno della ripresa economica

Roma, 30 aprile 2020 – Garantire la sicurezza dei lavoratori di Deliveroo, impegnati nelle consegne di pasti a domicilio agli italiani rinchiusi in casa. È lo scopo delle donazioni delle forniture di presidi medici da parte della startup Yakkyofy e della Rancilio Cube.

Per Deliveroo si tratta di un contributo significativo, che si inserisce all’interno del piano messo in atto dall’azienda a tutela della sicurezza di rider, ristoranti e clienti.

Per Yakkyofy (www.yakkyofy.com/it), startup specializzata nel dropshipping dalla Cina, è un’altra possibilità di mettere le sue capacità di reperimento prodotti e logistica internazionale a disposizione della lotta al Coronavirus

L’iniziativa benefica è della Rancilio Cube family office, fondata dalla famiglia Rancilio, che opera dal 2013 nel panorama del Venture Capital internazionale, investendo in aziende e fondi innovativi. Una felice realtà imprenditoriale che ha promosso l’iniziativa al fine di creare una sinergia virtuosa fra due delle aziende nelle quali ha investito, ovvero Yakkyofy e Deliveroo Italia.

“È il momento della solidarietà e della collaborazione e ognuno di noi deve fare la sua parte nel supportare le realtà a lui vicine. In questa situazione è fondamentale rivalutare il concetto di sussidiarietà a sostegno della ripresa e della continuità”, spiega Luca Rancilio, Co-Founder di Rancilio Cube.

“Negli ultimi mesi abbiamo già recapitato oltre 1.900.000 di mascherine e altri dispositivi medici alla Protezione Civile di Roma, alla Polizia di Roma Capitale e a diverse farmacie”, racconta Giovanni Conforti, Ceo e Founder di Yakkyofy.

“Inoltre abbiamo lanciato un’iniziativa chiamata Nosciacalli.it,” continua Giovanni Conforti “volta a combattere i fenomeni speculativi sulla vendita delle mascherine, con l’apertura di uno store online in cui chiunque potrà acquistarle a prezzi calmierati e contemporaneamente contribuire alla raccolta ‘Sempre con Voi’, promossa dal Dipartimento della Protezione Civile a favore dei familiari di medici e infermieri morti nella lotta al Covid-19”.

“Ed oggi siamo veramente felici ed orgogliosi di essere stati chiamati da Rancilio Cube per prendere parte a questa straordinaria iniziativa volta a garantire la sicurezza dei runners nello svolgimento delle loro attività lavorative. Se lavoreremo tutti insieme siamo sicuri che ‘Andrà tutto bene’ ”, conclude Conforti.

Rancilio Cube è un family office fondato dalla famiglia Rancilio, ex proprietaria della storica azienda di macchine da caffè. Opera dal 2013 nel panorama del Venture Capital internazionale, investendo in aziende e fondi innovativi.

Yakkyofy è l’unico software sul mercato in grado di gestire in maniera completamente automatica tutte le attività di sourcing e consegna di un negozio che vende prodotti in dropshipping dalla Cina. Fondata nel 2018 da Giovanni Conforti e Carol Hsiao, ad oggi ha già spedito milioni di prodotti in oltre 100 paesi del mondo.

Deliveroo è un servizio di consegna a domicilio fondato nel 2013 da William Shu e Greg Orlowski. Collabora con oltre ottanta mila ristoranti e sessanta mila rider. Con base a Londra, Deliveroo impiega 2500 addetti noi suoi uffici in tutto il mondo.

 

 

Rider di Deliveroo, photo by Ross Sneddon on Unsplash

 

 

Emergenza Coronavirus: nasce Nosciacalli.it, per mascherine a prezzi calmierati contro lo sciacallaggio

In questo periodo di pandemia tanti gli approfittatori, pronti ad aumentare i prezzi: alcuni però si distinguono, diventando una preziosa risorsa per il sistema Italia

Roma, 28 aprile 2020 – Il diffondersi dell’epidemia da Coronavirus ha messo a dura prova governi, aziende e in generale il sistema economico mondiale.

L’imposizione della quarantena diffusa, dovuta alle misure restrittive necessarie a combattere il Coronavirus, ha generato però anche un aumento significativo degli acquisti nel settore eCommerce. Crescita confermata dai dati dello studio Nielsen sulle vendite online, secondo i quali, gli acquisti eCommerce nelle tre settimane tra la fine di febbraio e la metà di marzo hanno avuto un aumento dell’81% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e un incremento del 30% rispetto al periodo che ha preceduto l’esplosione dell’emergenza.

In questa situazione di emergenza tanti gli speculatori che si sono approfittati della situazione, imponendo prezzi assurdi ai consumatori.

Per fortuna c’è però anche chi ha sfruttato la situazione per fare del bene e dare l’esempio.

Come la startup Yakkyofy, che mirando a rivoluzionare il settore delle vendite eCommerce grazie alla tecnica del dropshipping, si è trovata in un’ottima posizione, ed ha deciso di impegnarsi per combattere il fenomeno dello sciacallaggio con un’iniziativa interessante.

Proprio avendo già venduto in passato questo tipo di prodotti, i ragazzi di Yakkyofy hanno subito notato come, nonostante tutte le misure prese dai governi e dai grandi colossi quali Amazon e Facebook, ci fosse ancora tantissima speculazione sui prezzi di questi materiali e in particolar modo sulle mascherine che sono un mezzo essenziale per combattere il COVID-19.

“Indignati per questo fenomeno di sciacallaggio, abbiamo deciso di provare a dare il nostro aiuto per limitare come possibile questi fenomeni speculativi disgustosi, aprendo uno store online, chiamato nosciacalli.it, per la vendita al pubblico di mascherine a prezzi calmierati” dichiara Giovanni Conforti Ceo e Founder di Yakkyofy.

A questo si aggiunge un ulteriore impegno da parte di Yakkyofy che promette di devolvere €5 alla raccolta “Sempre con Voi” promossa dal Dipartimento della Protezione Civile a favore dei familiari di medici e infermieri morti nella lotta al Covid-19.

Chiunque lo voglia potrà sostenere raccolta “Sempre con Voi” anche donando sul conto del Dipartimento della Protezione Civile. Le donazioni possono essere effettuate tramite bonifico sia dall’Italia sia dall’Estero usando le seguenti coordinate bancarie:

Intestato a: Pres. Cons. Min. Dip. Prot. Civ. – Vittime Sa

IBAN: IT66 J030 6905 0201 0000 0066 432

Causale: Yakkyofy

Chi è Yakkyofy

Yakkyofy è l’unico software sul mercato in grado di gestire in maniera completamente automatica tutte le attività di sourcing e consegna di un negozio che vende prodotti in dropshipping dalla Cina.

Fondata nel 2018 da Giovanni Conforti e Carol Hsiao, ad oggi ha già spedito milioni di prodotti in oltre 100 paesi del mondo.

L’impennata delle vendite online ha funzionato da volano anche per le vendite di Yakkyofy che è balzata dal fatturare 2,9 milioni di euro nel 2019 a fatturare 2,3 milioni nel solo mese di marzo 2020, registrando un +3310,36% rispetto allo stesso mese del 2019.

Se a marzo Yakkyofy è riuscita a raggiungere questo incredibile fatturato è stato sicuramente perché ha aumentato le sue vendite normali, ma anche perché ha ricevuto tantissime richieste per l’acquisto di materiale sanitario necessario a combattere l’emergenza COVID-19 come tute, guanti e altro… 

Ad oggi, in Italia, hanno già recapitato oltre 1.900.000 di mascherine e altri dispositivi medici alla Protezione Civile di Roma, alla Polizia di Roma Capitale e a diverse farmacie.

Inoltre, hanno donato come contributo all’emergenza una fornitura di mascherine a diversi medici di base della provincia di Bari e collaborato insieme al Consiglio di Amministrazione di LVenture Group per donare 4.000 maschere FFP2 N95 all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

 

 

Solidarietà Coronavirus: Donate oltre 1.000 mascherine tra Grosseto e Follonica

Grosseto, 24 aprile 2020 – Una grande campagna di solidarietà partita da internet ha visto protagonista la provincia di Grosseto. Sono infatti oltre 1.000 le mascherine che sono state donate dai fans e lettori del blog www.famigliainfuga.com ad alcune associazioni che operano sul territorio provinciale di Grosseto oltre che ad un reparto dell’ Ospedale Misericordia.

Associazioni che sono impegnate nelle operazioni di contenimento del virus Covid-19, grazie all’aiuto dei loro volontari che ogni giorno sono impegnati ad aiutare la popolazione.

“In un momento così difficile per la nazione intera, in cui questo virus sta mettendo a dura prova tutti noi, siamo felici di poter contribuire anche noi con questa prima donazione di mascherine protettive. Dispositivi protettivi che permetteranno agli operatori sanitari di operare in sicurezza e compiere il loro fondamentale lavoro che li vede impegnati duramente tutti i giorni” ha commentato il blogger Michele Valente, di famigliainfuga.com.

Si tratta, attualmente, della prima donazione, sono in programma altre consegne nelle prossime settimane.

“Mi sono autotassato, così come alcuni amici e fans del blog e siamo riusciti ad acquistare 1.000 mascherine protettive, di cui 650 già consegnate ed altre 350 in arrivo nelle prossime settimane” spiega ancora Michele Valente.

“Di queste 150 mascherine sono state donate alla Società Nazionale di Salvamento – Sezione di Follonica che coordinata dagli enti preposti, è attiva nel Comune di Follonica con i propri volontari per vari servizi e attività di Protezione Civile nelle operazioni di contenimento del Covid-19

250 mascherine protettive sono state donate alla Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Grosseto, un’associazione di volontariato grossetana che è impegnata ogni giorno, con i suoi volontari, ed è silenziosamente presente in prima linea nelle operazioni di assistenza alla popolazione.

E infine 250 mascherine sono state donate al reparto di Radioterapia dell’ospedale Misericordia di Grosseto” conclude Valente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per interviste ed informazioni:

Contatti stampa

Michele Valente

blog – www.famigliainfuga.com

email – info@famigliainfuga.com

Facebook – https://www.facebook.com/famigliainfuga/

 

Emergenza Covid-19: la rivincita dei negozi di quartiere contro i colossi alla Amazon

Roma, 24 aprile 2020 – L’emergenza sanitaria in corso a causa del Coronavirus vede la rinascita dei piccoli negozi di quartiere. Una volta snobbati e condannati alla chiusura oggi ci siamo tutti resi conto della loro importanza. I cosiddetti negozi di vicinato sono oggi più importanti che mai, per il loro prezioso servizio alla comunità.

In questa fase di emergenza molti non possono più fare la spesa al solito ipermercato e da qui l’importanza di avere un negozio sotto casa, a portata di mano.

Negozi che si sono attrezzati al meglio per sopperire alle esigenze dei cittadini, organizzando anche la spesa a domicilio per chi non poteva o non voleva uscire di casa.

La spesa online all’interno dello stesso comune ha visto un vero e proprio boom nelle ultime settimane, arrivando a fatturare cifre da capogiro: basti pensare che la Nielsen ha registrato nella sola settimana di Pasqua un incremento del 178,1%.

Rimaneva però il problema di collegare i piccoli negozi con le persone a casa, e gestire gli ordini, i pagamenti e le consegne.

Ad aiutare i piccoli negozianti e consumatori è stato Ivan Laffranchi, programmatore e imprenditore digitale, che per far fronte all’emergenza legata al Covid-19 ha creato un servizio per aiutare i piccoli negozianti di paese, e quartiere, paralizzati dal lockdown, ad organizzarsi per la spesa online.

È nata così SpesaRossa.it, la piattaforma italiana per la spesa online locale, che ha raccolto centinaia di ordini in poche settimane dall’inizio delle attività, in piena emergenza da Covid-19. 

Ivan ha messo in piedi il servizio in sole 48 ore lavorando giorno e notte, e dopo il forte interesse riscosso sin dalla ‘prima versione di emergenza’,  che ha visto picchi di oltre 1.000 utenti al giorno, SpesaRossa ora ha rilasciato questa settimana una seconda versione in grado di valorizzare maggiormente i prodotti dei negozianti, servire un traffico ancora più importante e raccogliere recensioni certificate sulla qualità dei prodotti.

Il servizio nato inizialmente a Torino ora si sta rapidamente espandendo su altre città come Bologna e Napoli.

Per Ivan il successo della piattaforma il successo della spesa online è legato alla facilità di utilizzo della piattaforma da lui creata, sia per il negoziante che per il cliente: 

“Il negoziante è in grado di raccogliere il primo ordine in meno di 3 minuti, mentre il consumatore può fare ordini senza mail e senza alcuna registrazione. La piattaforma è nata per aiutare i negozianti ad affrontare la grave crisi attraverso una rapida digital transformation’.

Sulla piattaforma sono presenti macellerie, negozi alimentari, banchi ambulanti di prodotti per la casa, pescherie, pasticcerie, produttori di birre artigianali, gastronomie, ristoranti e vivai che ogni giorno ricevono ordini dai loro clienti abituali e da nuovi clienti.

 “Da un progetto di emergenza per aiutare i negozianti potrebbe essere nata la risposta dei piccoli commercianti locali per far fronte alla concorrenza dei grandi marketplace come Amazon” dice ancora il founder di SpesaRossa.it.

Attualmente la piattaforma ha più di 70 negozi attivi con una crescita organica giornaliera del 5% e decine di ordini gestiti ogni giorno, con un tempo medio di presa in carico dell’ordine di 52 minuti. 

Per i negozianti di quartiere SpesaRossa.it è una sorta di “braccio digitale” per affrontare un cambiamento che fino a ieri era stato trascurato e che oggi potrebbe diventare indispensabile per la loro sopravvivenza.

Per i consumatori d’altro canto è la possibilità di evitare lunghe code, ordinando in qualunque momento del giorno e della notte per poi recensire l’ordine ricevuto dopo 1 ora.

 

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