Le cicatrici del cancro nel libro “18 millimetri di indifferenza”, della scrittrice Barbara Appiano

Viareggio, 21 marzo 2019 – Sarà presentato a Viareggio presso Villa Argentica, il 27 marzo prossimo, con la Onlus ‘Amici per sempre’, con il patrocinio della Provincia di Lucca il libro “18 millimetri di indifferenza”, della scrittrice vercellese Barbara Appiano. I proventi del libro saranno devoluti interamente alla stessa Onlus, creata dal Primario della Chirurgia dell’ospedale di Desio Dott. Maggioni Dario, e in seguito il libro sarà presentato presso lo stesso ospedale, alla presenza dei malati oncologici.

Onlus i cui fini sono quelli di  finanziare la ricerca, dare assistenza agli ammalati, e erogare borse di studio agli studenti più meritevoli, ad essere dedicato al

Il libro, dedicato dalla scrittrice ai Dott.Francesco Dessi e Dott.Valter Berardi che l’hanno liberato dalle “particelle scomunicate da Dio” parte dalla scoperta del cancro dalla scrittrice, per arrivare a profonde riflessioni sul significato del cancro, della malattia e delle nostre stesse esistenze.

“18 millimetri di indifferenza” è un libro sperimentale in cui a parlare è la stessa malattia, perché la Appiano giunge alla conclusione che “il tumore abbia una  sua forma di coscienza, oltre che una spinta del cervello frontale, o limbico, che é la parte emozionale della mente2.
Da qui la convinzione della scrittrice per cui “sia il nostro stesso subconscio a decidere di farci ammalare“, con dimostrazioni di questa sua tesi nello stesso libro .
Perché per Barbara Appiano “il tumore è il complemento oggetto della nostra vita spesa male, a distruggere prima il pianeta, e poi noi” e perché “il tumore è la più perversa forma di suicidio assistito”.

Questa la prefazione del libro scritto dalla Prof.ssa Francisetti Brolin Sonia.

“Nella rapidità dei tempi moderni, dominati dal motto “tutto e subito”, sono sempre più presenti due spettri: la nostalgia e il cancro. Spesso questi incubi sono passati sotto silenzio, come se la damnatio memoriae servisse a un’atetesi implicita, mentre, in realtà, acquisiscono maggior forza tra le nostre paure. In tal senso, Barbara Appiano, parlando della propria esperienza di malata oncologica, ci mostra e ci insegna, quale pedagogista di un nuovo umanesimo, una via per capire il tumore e sconfiggerlo.

Il testo, attraverso ventiquattro capitoli, al pari dei libri dei poemi epici, incarna una novella enciclopedia tribale, per usare una espressione di Parry in relazione all’Iliade, Infatti, l’autrice tenta di fornire un libretto di istruzioni per la vita, nella quale ci accompagnano sempre, ancelle del Fato, le malattie, anche se l’uomo si illude di essere immortale. Solitamente, le narrazioni sulla sconfitta di un brutto male, eufemismo rassicurante, sono scritte in prima persona dal vincente, il paziente che ha sconfitto l’intruso. Barbara Appiano, invece, fa parlare in prima persona la cellula tumorale, il Bosone di Higgs, che è stato costretto a cedere di fronte alla sua forza d’animo.

La scrittura, con un approccio di pavesiana memoria, diventa, dunque, un metodo per liberarci dalla codardia, che spesso spinge il malato ad arrendersi alla malattia per sfinimento. Il tumore, difatti, è correlato a un altro grande male del nostro secolo, cioè la nostalgia, intesa quale malinconia, solitudine, che rende il singolo, ormai indebolito nella sua essenza di animale sociale, una facile preda del Bosone.

Il Bosone predatore, un’immagine forse un poco forte a una prima lettura, rappresenta bene l’istinto di predazione dell’umanità stessa, un istinto negativo, se le ambizioni e le ansie distruggono la nostra physis, ma positivo, se si tratta della capacità, insita in noi, di reagire al gioco d’azzardo di una vita che, tante volte, ci pone davanti a un tavolo da poker, a cui, pur controvoglia, dobbiamo giocare una partita. Così, con fatalismo dirompente, l’autrice racconta la scoperta, durante una mammografia, di una massa tumorale di diciotto millimetri, ma, con il suo abituale taglio ironico e uno stile inconsueto, il tumore viene presentato come un condannato a morte, perché, se non si pensa alla malattia, il cancro muore, sopraffatto dalla nostra vis.

Il libro, dedicato ai malati incontrati in ospedale e descritti in modo vivo con bozzetti dal realismo verghiano, non si prefigge di essere una celebrazione utopistica di un mondo senza tumori, bensì, nella consapevolezza di aver vinto una battaglia in una guerra ancora in corso per l’intera umanità, Barbara Appiano, ringraziando profondamente i medici per le cure e il supporto, esprime la volontà della sopravvivenza, per insegnarci a vivere i minuti, le ore e i giorni senza pensare ossessivamente, in solitudine, alla malattia.

La voglia di vivere non è certo un passe-partout contro la morte, ma, nella dicotomia shakespeariana tra l’essere e il non essere, la scrittura può offrire una terza via, ossia sognare, perché i sogni, non essendo del singolo, ma degli uomini nel complesso, non muoiono mai.

Nel suo idealismo, Barbara Appiano cede ai lettori e, in particolare, ai pazienti oncologici, nonché alle loro famiglie, i propri sogni, le visioni oniriche di una pioniera, pronte per essere scongelate e scaldate nel cuore di chi, purtroppo, è più debole di fronte alle emergenze esistenziali della vita”.

Copertina 18 millimetri di indifferenza – L’ultimo libro di Barbara Appiano

 

 

 

La fiaba più letta del 2018 è “La città degli aquiloni”

Roma, 14 dicembre 218 – È “La città degli aquiloni” la fiaba più letta in italia. Anche in questo 2018 infatti, e per il secondo anno consecutivo, è il libro per bambini di Simon Sword il più letto e acquistato su Amazon.it.

Una nuova conferma per l’autore che, in questi ultimi 18 mesi, ha pubblicato altri tre titoli per bambini, vendendo complessivamente più di 50.000 copie dei suoi libri.

Numeri incredibili, considerando che un bestseller in Italia viene classificato come tale al raggiungimento di 3.000 copie vendute.

E se a tutto ciò aggiungiamo il fatto che l’autore non ha alcuna casa editrice alle spalle, possiamo comprendere meglio la dimensione di tale successo.

Un fenomeno ormai non più di nicchia quello del self-publishing, che in questi ultimi anni ha riempito un vuoto lasciato dall’editoria tradizionale.

Una crisi di contenuti senza precedenti che diversi autori hanno saputo cogliere, sfruttando l’auto-pubblicazione proposta da portali come KDP di Amazon e in molti casi ottenendo buon successo e apprezzamento da parte dei lettori.

Ultimamente anche la prestigiosa rivista di business Millionaire si è interessata a Simon Sword e di come il self-publishing in questi ultimi anni abbia subito importanti mutazioni, confermando che quello che un tempo veniva visto come una scommessa persa oggi rappresenta invece una solida realtà.

“Attorno all’auto-pubblicazione circolano ancora un po’ troppe leggende metropolitane che è bene smontare una volta per tutte. La scarsa qualità dei testi ad esempio è una delle tante problematiche che con il tempo è andata via via scomparendo. Oggi infatti la maggior parte degli autori sa benissimo che per poter emergere deve affidarsi a editor e a collaboratori capaci.

Si sente spesso dire che i self percorrono questa strada dopo decine di rifiuti da parte delle case editrici e anche in questo caso si potrebbe facilmente obiettare a questa affermazione. Io nello specifico ho rifiutato ben 3 proposte di pubblicazione per svariati motivi, e sostanzialmente credo che scrivere così come illustrare o dipingere rappresenti un’arte e svenderla significherebbe calpestare la propria dignità.

Un’altra fesseria che sento spesso ripetere è che gli autori che decidono di intraprendere questo cammino sono pressoché tutti sconosciuti e alle prime esperienze. Non c’è nulla di più falso. Premesso che scrivere libri per bambini non è il mio lavoro e che nella vita mi occupo di altro, in questi ultimi mesi ho https://amzn.to/2SO8uKzavuto l’opportunità di conoscere noti scrittori, non solo di letteratura per ragazzi, che in più di un’occasione mi hanno detto di aver intrapreso la strada del self-publishing proprio per potersi sentire più autonomi e per potersi gestire nel modo migliore”.

Simon Sword in questi mesi è impegnato nella realizzazione di un libro illustrato per bambini, che tratta il delicato tema della guerra insieme a Ramona Pepegna Bianchini, l’illustratrice con la quale ha già collaborato nel libro “Soltanto un giocattolo?” e che più di ogni altra incarna alla perfezione lo stile dell’autore.

 

La città degli aquiloni, fiaba di Simon Sword

 

 

Simon Sword, l’autore di fiabe per banmbini tra le più lette in Italia

Il caso Simon Sword, più di 30.000 e-book venduti in un anno: “Bisogna credere negli autori italiani”

L’autore italiano di fiabe Simon Sword, che ha venduto più di Dan Brown e Ken Follett, racconta il suo anno di successi dopo ‘Il mio amico Alfred’, una fiaba sulla disabilità infantile e ‘La città degli aquiloni”. E si toglie qualche sassolino dalla scarpa riguardo i grandi editori che non investono sugli autori italiani…

Milano, 26 gennaio 2018 – “Non servono grandi romanzi per arrivare al cuore dei lettori, a volte basta una semplice fiaba”. A dirlo l’autore Simon Sword, pseudonimo d’arte di Simone Spada, 38 anni originario di Milano, fresco degli oltre 30.000 ebook venduti nell’ultimo anno.

La città degli aquiloni” fiaba pubblicata e distribuita in formato digitale nel maggio dello scorso anno, è stata la fiaba più acquistata su Amazon nel 2017.

Migliaia di copie vendute in brevissimo tempo e l’unico Kindle per bambini presente tra i grandi bestseller internazionali.

Un risultato incredibile, se si considera lo stato in cui versa il mercato editoriale nel nostro paese e se si pensa al fatto che l’autore, non ha alcuna casa editrice alle spalle.

Un successo quello del libro “La città degli aquiloni” che giunge qualche mese dopo l’ottimo esordio dell’autore, nel mondo dell’editoria per bambini. Simon Sword infatti si è fatto conoscere al grande pubblico grazie al volume “Il mio amico Alfred” una fiaba per grandi e piccini, che per la prima volta ha trattato e raccontato in un modo del tutto nuovo un argomento molto delicato come quello della disabilità infantile.

Entrambi i titoli e gli incredibili dati di vendite lo portano a fare da relatore, alla passata edizione della fiera di libri per ragazzi più importante d’Europa: il Bologna Children’s Book Fair. (vedi foto)

Amazon doveva scegliere un solo autore in tutta Italia, che senza il supporto di case editrici avesse ottenuto grandi risultati, grazie alla loro piattaforma di self publishing e tra migliaia di persone avevano scelto proprio me. Nei mesi successivi molte scuole per l’infanzia sparse un po’ ovunque in Italia mi hanno contattato informandomi che ‘La città degli aquiloni’ era stato inserito nel loro programma scolastico, a scopo didattico, e nel frattempo, il formato kindle del libro si era posizionato in classifica davanti agli ultimi bestseller di Dan Brown e Ken Follett. Tutto ciò non mi ha minimamente distratto e nel frattempo sono andato avanti a scrivere altri libri per bambini, che spero vedranno presto la luce” racconta l’autore.

Diverse case editrici si sono fin da subito interessate ai lavori di Simon Sword e attualmente sono in corso trattative per la pubblicazione in formato cartaceo di entrambi i titoli.

L’autore però non risparmia qualche frecciatina ai grandi distributori:

“La lentezza è il denominatore comune che ruota attorno all’editoria italiana. Lenti nelle scelte, lenti nelle decisioni, lenti nelle comunicazioni, ma il vero problema a mio avviso è un altro.

Ogni anno il 70% dei titoli per bambini, presenti nei vari megastore e nelle librerie sono di autori esteri, già noti e che hanno alle spalle una gloriosa carriera.

Il facile lavoro di traduzione porta facili ricavi, ma allo stesso tempo penalizza indubbiamente una vasta schiera di autori italiani, anche esordienti, che hanno talento da vendere e nulla hanno da invidiare a scrittori di bestseller già noti e popolari. Bisogna investire sugli autori italiani, sulle idee e soprattutto sulla fantasia” conclude l’autore.

 

L’autore Simon Sword alla Bologna Children’s Book Fair, la fiera di libri per ragazzi più importante d’Europa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Exit mobile version