Ambiente, turismo e cultura: l’impegno per il sociale al “Penisola Sorrentina” di Intesa Sanpaolo

Napoli, 26 marzo 2021 – Riprendono le attività di preparazione del Simposio del Premio “Penisola Sorrentina”, che il 24 ottobre del 2020 ha licenziato  la “Carta di Sorrento”, un documento strategico che parla all’Italia di governance in settori nevralgici come ambiente, turismo e cultura. L’organizzazione è al lavoro per l’edizione 2021 della kermesse e la Commissione Cultura del Senato propone per quel giorno di celebrare “La Giornata nazionale dello Spettacolo” .

Tra i partner della passata edizione il Gruppo Intesa Sanpaolo, che da sempre interpreta responsabilmente il proprio ruolo di prima banca italiana e contribuisce attivamente alla vita culturale del Paese, ritenendo che esista un fecondo rapporto fra crescita economica e progresso civile. Nel 2020 l’impegno culturale del Gruppo ha toccato così anche Sorrento, perla del turismo internazionale affacciata sul Golfo di Napoli, che vanta tra le iniziative più prestigiose  il Premio “Penisola Sorrentina”.

La kermesse culturale, diretta da Mario Esposito, è promossa sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo in collaborazione con la Fondazione Sorrento ed il Comune di Sorrento.

Da Sorrento, il Premio Penisola Sorrentina in piena pandemia ha lanciato un grido di allarme ed una forte provocazione civile, durante uno speciale Simposio dedicato ad ambiente, turismo e cultura.

Quale sarà il nuovo turismo sostenibile? Come potrà rivivere lo spettacolo dal vivo?

Occorre un piano che sappia far rinascere dalle macerie l’economia e soprattutto pensare ad una nuova governance del Paese dopo il Covid-19.

Da qui è scaturita l’importanza strategica della “Carta di Sorrento”, istituita ad ottobre del 2020, su iniziativa del giurista Luigi Cerciello Renna, docente di legislazione ambientale all’Università di Roma 4, in occasione dei  25 anni del prestigioso Premio  Penisola Sorrentina. Essa consiste in un documento integrativo ed innovativo che l’Organizzazione – dopo un percorso di dibattito e inchieste pubbliche secondo il modello francese – intende portare all’attenzione del legislatore e del decisore pubblico, anche per pensare ad un nuovo corso del concetto di sostenibilità.

Fu una giornata storica, perché proprio il 24 ottobre nelle ore in cui il Premio (da subito convertitosi in formato phygital, un ibrido di presenza e remoto) celebrava i suoi 25 anni, veniva varato il Dpcm che ha decretato la chiusura totale di cinema e teatri ancora in corso. Una giornata che un disegno di legge depositato in Senato e sottoscritto da diversi membri della Commissione Cultura propone come “Giornata nazionale dello spettacolo“.

Nell’edizione 2020 (l’edizione del venticinquennale del Premio) la lodevole e coraggiosa iniziativa  culturale ha registrato anche l’adesione di Intesa Sanpaolo.

Un partner privato di assoluto prestigio per il Simposio del Premio Penisola Sorrentina, che guarda ormai sempre più ad una dimensione nazionale ed internazionale.

 “Iniziative come questa di Sorrento sono perfettamente in linea con l’impegno del Gruppo in ambito sociale”, ha spiegato  Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo. “La nostra Banca è fortemente impegnata in attività culturali, basti pensare alle esposizioni permanenti e temporanee del vasto patrimonio artistico presso le Gallerie d’Italia, i nostri musei di Napoli, Milano e Vicenza. Intesa Sanpaolo è particolarmente sensibile ai temi della coesione sociale e della riduzione delle disuguaglianze. Una sensibilità accompagnata dall’attenzione verso le esigenze del territorio e del suo tessuto produttivo. In questo delicato periodo continuiamo a supportare le famiglie e le Pmi del Mezzogiorno, favorendo 70 accordi di filiera e garantendo la liquidità necessaria: da inizio anno abbiamo già erogato oltre 3 miliardi di euro di finanziamenti alle imprese meridionali, mentre ammonta a circa 4 miliardi il debito residuo relativo alle oltre 30mila moratorie accordate alle aziende”.

La macchina organizzativa del 2021 è già a pieno regime, nonostante le persistenti difficoltà del momento legate al Covid:  sono in corso, infatti, incontri e confronti tra la direzione del Premio ed esponenti del mondo privato e pubblico nazionale ed europeo, per definire il panel e il calendario dei lavori in programma ad ottobre prossimo.

 

 

L’intervento al Simposio 2020 di Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo.

Banche online: TransferWise e conti sospesi, c’è qualcosa di poco chiaro

Roma, 24 dicembre 2019 – Aziende e privati di tutta Europa, tra cui anche molti italiani, stanno scoprendo in questi giorni che c’è qualcosa di decisamente poco chiaro nelle procedure del servizio di pagamento e banking online TransferWise. Quello che sta destando l’indignazione dei clienti è soprattutto la facilità con cui la banca chiude i conti dei clienti, senza nessun preavviso e senza la possibilità per i clienti di capire bene che fine faranno i soldi, e se e quando riusciranno a rientrare in possesso delle loro somme.

TransferWise è un conto online che permette pagamenti internazionali in diverse valute, con costi molto bassi rispetto alle banche tradizionali.

Dal sito di TransferWise si legge che sono 6 milioni i clienti che si sono affidati fino ad oggi all’istituto, ma da diverse recensioni online si legge che sono molti i clienti a denunciare chiusure inaspettate del conto senza giustificate motivazioni e soprattutto senza preavviso.

Una delle molte aziende a cadere in questo tipo di sventura è stata la Telcavoip International, un’azienda molto conosciuta nel campo delle telecomunicazioni IP, che si è vista chiudere il conto senza alcuna spiegazione e nessun preavviso.

La TelcaVoIP International, servendo clienti in vari paesi, aveva attivato un conto Business multivaluta di TransferWise e attraverso questo conto eseguiva le tradizionali operazioni di pagamento fornitori ed incasso delle fatture dei clienti.

Tutto bene per circa 6 mesi, poi in un batter d’occhio e senza nessun preavviso il 13 dicembre scorso il conto dell’azienda viene bloccato.

Il saldo del conto Business è di qualche migliaia di euro ed essendo questo il conto principale su cui la Telcavoip faceva affidamento, l’azienda si trova all’improvviso nell’impossibilità di pagare le utenze e rispettare le varie scadenze aziendali domiciliate sul conto.

“Come facilmente intuibile il danno subìto ovviamente ha ripercussioni, stile domino, su clienti e fornitori. A questo punto cominciamo a scrivere mail al supporto ma come si può ben leggere dalle recensioni di altri utenti su Trust Pilot (https://it.trustpilot.com/review/transferwise.com?languages=en&stars=1) nessuno si degna di rispondere e improvvisamente sembrano tutti scomparsi” denuncia il Ceo di Telcavoip Fabrizio Guerra.

“Immaginate il danno provocato all’azienda che si trova all’improvviso impossibilitata ad utilizzare i propri fondi per espletare la normale attività operativa. Non possiamo né incassare e nemmeno pagare, bloccati in un frustante stallo totale senza neanche sapere dove si vada a parare. E a questo bisogna aggiungere lo stress psicofisico provocato dall’ incredibile sopruso oltre ogni limite di legge” denuncia ancora il Ceo Fabrizio Guerra.

Vista le mancate risposte da parte di TransferWise quelli di Telcavoip si vedono così costretti ad un esposto alla Financial Conduct Authority di Londra (FCA) che in risposta alla denuncia deplorano l’operato di TransferWise ed aprono una indagine.

A seguito della denuncia formulata alla Financial Conduct Authority dopo 4 giorni di blocco la Telcavoip riesce magicamente a rientrare in possesso delle somme che per sicurezza vengono trasferite su un conto secondario.

Lo sblocco della situazione ed il recupero delle somme, non è certo un caso: la denuncia all’Authority ha avuto effetto, ma la cosa ha lasciato l’amaro in bocca all’azienda.

“Non crediamo sia un caso isolato quello che ci è capitato. Su TrustPilot sono numerose le recensioni di clienti che denunciano la nostra stessa situazione e sono troppi i clienti che aspettano da mesi la disponibilità del proprio denaro, senza ricevere alcuna risposta alle numerose mail di reclamo inviate a TransferWise.

Vista la nostra esperienza consigliamo di non fermarsi ad una semplice recensione online ma di andare fino in fondo, denunciando la vostra situazione agli organi competenti” conclude il Ceo di Telcavoip.

Denunciare tutto agli organi competenti paga dunque, perchè se non denunciate nessun organo potrà venire a conoscenza di questi veri e propri soprusi.

Un caso incredibile che ha da insegnarci qualcosa: in tempi di finanza facile in cui la tanto decantata trasparenza banche/clienti dovrebbe essere bilaterale e sovrana ed in cui si apre un conto virtuale anche tramite una semplice App del telefono, bisogna stare molto attenti a chi si affidano i propri soldi.

Perché come facilmente oggi si può aprire un conto online altrettanto facilmente il conto potrebbe essere congelato o peggio ancora chiuso, con tutte le conseguenze negative del caso sul lavoro dell’azienda e sulla vita personale dei malcapitati.

 

 

Report Shock: il crimine finanziario globale supera il Pil della Spagna

L’economia mondiale in serio pericolo a causa dell’enorme ammontare dei crimini finanziari

Roma, 24 settembre 2019 – È stato pubblicato il World Check Risk Intelligence 2019 che raccoglie i dati sui crimini finanziari globali. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di ReputationUP, società leader in gestione della reputazione online, l’ammontare del fatturato del crimini finanziari globali (1,45 trilioni di dollari) supera il Pil della Spagna (1,3 trilioni di dollari).

Per capirci parliamo di una cifra con dodici zeri, che scritto per esteso diventa 1.450.000.000.000

“Questo dato incredibile mostra chiaramente quanto tutta l’economia mondiale sia in serio pericoloÈ infatti inconcepibile che il Pil di una grande nazione europea come la Spagna sia addirittura inferiore al Pil del Global Financial Crime”, afferma Andrea Baggio, CEO e Founder di ReputationUP.

Come rivelato dal rapporto “World Check Risk Intelligence: La Guida Definitiva” (www.reputationup.com/it/world-check-guida), gli esperti di ReputationUP mettono in correlazione il crimine finanziario con il riciclaggio di denaro sporco (money laundering) e il finanziamento al terrorismo (money dirtying):

“I soggetti più a rischio sono soprattutto le banche, gli istituti finanziari e creditizi, i servizi governativi e di intelligence, che devono adottare misure sempre più stringenti di KYC, Due Diligence e Risk Intelligence” sottolinea ancora Baggio.

Una truffa che colpisce ogni anno migliaia di aziende e che vede da diversi anni proprio ReputationUP proteggere la reputazione finanziaria di questi soggetti da truffe finanziarie di qualsiasi tipo.

Questo perché, quanto rivelato dal Report 2018 ‘Revealing the True Cost of Financial Crime”, quasi il 50% delle società globali è stata vittima di almeno un crimine finanziario negli ultimi 12 mesi.

“Invitiamo giornalisti ed esponenti politici a contattarci per condividere le statistiche elaborate dal nostro Centro Studi e aprire un confronto su come migliorare l’attuale sistema normativo in termini di Anti Money Laundering e Combating the Financing of Terrorism”, conclude il Ceo di ReputationUp Andrea Baggio –

 

 

 

 

 

 

Premio “Impresa Etica”: imprenditori e lavoratori uniti per il bene comune, ad Asti l’evento finale

Asti, 12 marzo 2019 – Sabato 16 e domenica 17 marzo Asti ospiterà la cerimonia finale del Premio nazionale “Impresa Etica” promosso dall’Associazione San Giuseppe Imprenditore, che assegnerà riconoscimenti a sei imprese di tutta Italia.

In concomitanza sarà assegnata la prima edizione del Premio “San Giuseppe Marello”, istituito dalla Congregazione degli Oblati per premiare un’impresa familiare astigiana.

Dal Telefono Arancione, che aiuta e sostiene gli imprenditori in gravi difficoltà e negli ultimi due anni ha registrato oltre 1000 chiamate, al premio nazionale che valorizza le buone prassi imprenditoriali ispirate a principi etici e al magistero sociale della Chiesa cattolica.

Il tutto grazie all’ASGI, l’Associazione San Giuseppe Imprenditore (www.sangiuseppeimprenditore.it), che porta a sintesi la propria duplice missione sociale con la finale della seconda edizione del Premio “Impresa Etica”, in programma ad Asti sabato 16 e domenica 17 marzo presso il Santuario di san Giuseppe e la Casa degli Oblati, alla presenza del vescovo di Asti monsignor Marco Prastaro e delle istituzioni cittadine.

«La realtà socio-economica italiana vive ancora su una notevole presenza dell’imprenditoria di impronta familiare, che spesso vanta una lunga storia e si tramanda da più generazioni. Il premio annuale, promosso dalla nostra associazione in collaborazione con Avvenire e Fondazione Cattolica Assicurazioni, insieme a diverse aziende sostenitrici, vuole rappresentare il riconoscimento formale dell’impegno quotidiano di questa significativa realtà imprenditoriale, individuando coloro che si sono distinti con successo nella propria attività, riuscendo al contempo a perseguire i più alti standard etici e i valori della responsabilità sociale», spiega Lorenzo Orsenigo, fondatore e presidente dell’ASGI. 

«E’ un premio per gli imprenditori di ogni categoria, settore e dimensione che si distinguono nel coniugare i principi etici dell’imprenditorialità, creatività, onestà, buona fede e buona fama, efficienza e assunzione prudente del rischio; nella gestione dell’impresa e nel condividere con i collaboratori e i dipendenti l’impronta significativa nel territorio; e per le maestranze che si distinguono per senso di appartenenza, collaborazione, dedizione e laboriosità», aggiunge il professor Oreste Bazzichi, docente di Sociologia Economica presso la Pontificia Facoltà San Bonaventura-Seraphicum e presidente della giuria che ogni anno seleziona e valuta le imprese candidate.

Quest’anno l’iniziativa si arricchisce di un nuovo riconoscimento: il Premio “San Giuseppe Marello”, promosso dalla Congregazione degli Oblati con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e delle istituzioni cittadine: «Sarà assegnato a un’impresa familiare nata e cresciuta per iniziativa di una coppia di sposi, che hanno dedicato una vita a un lavoro in proprio, aiutati dai figli in una visione religiosa della conduzione d’impresa e dei sacrifici atti a creare benessere per i propri dipendenti, trattati familiarmente, e per le loro generazioni successive», dice padre Luigi Testa, assistente spirituale nazionale dell’ASGI.

L’evento finale prevede un programma molto denso di appuntamenti:

~ Sabato 16 marzo (dalle 15 alle 19) spazio all’innovation matching, organizzato in collaborazione con il Polo universitario di Asti, con i tavoli tematici tra imprenditori, lavoratori e studenti universitari e delle scuole superiori, a confronto su “La libertà dell’errore: dna del successo”.

Diversi gli imprenditori presenti, tra cui Franco Castelli, Pia Cittadini, Salvatore Cortesini, Mirco Gasparotto, Graziano Giordani, Sandro Grespan, Erminio Renato Goria, Luca Guzzabocca, Andrea Mondini, Mauro Mastrototaro, Sauro Pellerucci. 

= Domenica 17 marzo la Santa Messa (ore 10,30) presieduta dal vescovo di Asti, seguita dalla cerimonia di consegna dei premi “Impresa Etica” e “San Giuseppe Marello” (ore 11,30) e dal pranzo ufficiale presso la scuola alberghiera “Afp Colline Astigiane” (ore 12,45).

Per maggiori informazioni sull’ associazione e le sue attività sociali in favore degli imprenditori in crisi rimandiamo al sito internet www.sangiuseppeimprenditore.it.

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Contatti stampa:

Daniele Garavaglia 

Responsabile comunicazione ASGI 

Tel. 392.3694041 –

Email: comunicazione@sangiuseppeimprenditore.it

A.S.G.I.

Associazione di Promozione Sociale San Giuseppe Imprenditore

www.sangiuseppeimprenditore.it

  

Bankageddon, esce il romanzo sulla crisi finanziaria del 2008

Esce Bankageddon, il libro che racconta cosa è successo sui mercati dal 2008 con le vicissitudini di un ex banker della city

Milano, 7 novembre 2018 – Da dove viene e dove va a finire questa crisi senza sbocchi in cui siamo caduti dal 2008? Se siamo tutti indebitati fino al midollo, chi sono i creditori di tutto questo ben di Dio? Perché ci ritroviamo in questa situazione? C’è una via d’uscita in fondo al tunnel?

Queste e altre domande inquietanti sono l’ossessione che colpisce, non solo metaforicamente, il giovane banker della city londinese ingiustamente licenziato, protagonista del romanzo Bankageddon, che racconta cosa è successo sui mercati finanziari, e sull’economia, a partire dal 2008.

Mentre la crisi economica e finanziaria travolge tutto, lui cerca di ritrovare se stesso e i sogni infranti da uomini senza scrupoli della finanza d’assalto.

Poi la rinascita. Accompagnato dal sogno, trova l’amore sincero di Consuelo che rinnova la sua capacità di ascoltare la vita con emozioni autentiche. Sotto la guida di una presenza ormai costante e illuminante, Giovanni apre un blog di contro-informazione finanziaria per raccontare al mondo intero le vere cause della crisi.

Improvvisamente trova un tesoro insperato: una serie di antichi manoscritti. Documenti sconosciuti che gli sono stati regalati da un amico d’infanzia, nei quali scopre i racconti delle vite straordinarie di uomini che agli albori dell’economia utilizzarono la finanza per costruire un mondo migliore.

Sulla via del futuro, però, Giovanni viene misteriosamente rapito e si imbatte nel volto feroce di una misteriosa società segreta dotata di un potere inimmaginabile. Come dicono gli uomini di questa setta, i confini del bene e del male non esistono.

Niente è come sembra, nulla è semplice. E non c’è alcuna scelta priva di rischi.

Per scoprire come Giovanni ne verrà fuori, e come potremo uscire tutti dalle spire mortali di un’economia che non può più crescere all’infinito, bisognerà arrivare alle ultime pagine.

 

CHI È ALEX RICCHEBUONO

Alex Ricchebuono è un grande appassionato di storia economica ed evoluzione monetaria, scrive articoli e libri e da anni si occupa di divulgazione finanziaria.

Laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino, ha lasciato l’Italia molto giovane per lavorare tra New York, Parigi e Londra con alcuni tra i più importanti gestori patrimoniali del mondo. Ha maturato oltre 20 anni di esperienza nel settore dell’Asset Management e dell’Investment Banking, ricoprendo ruoli di responsabilità per importanti società del settore finanziario come Credit Suisse, Janus Capital, Brevan Howard (UK), BNP Paribas e altri grandi operatori internazionali.

Nel 2013 è ritornato a Milano e attualmente è partner e responsabile per la distribuzione di fondi di terzi ad Advanced Capital SGR, prima società ad aver lanciato un fondo di fondi di Private Equity nel sud Europa.

Ha condotto il documentario in 4 puntate Money Art andato in onda su RAI 5, uno dei canali culturali della Radio Televisione Italiana, nel quale ha raccontato gli intrecci tra il mondo della finanza e quello dell’arte.

Ha inoltre ricoperto il ruolo di Presidente del Comitato Promotore delle Coniazioni Ufficiali di EXPO 2015.

 

Trading online: i consigli per “non farsi spennare”

Roma, 12 novembre 2018 – Muovere milioni di euro con un solo click è il lavoro del trader, con il fine di speculare sulle differenze di prezzo, guadagnandoci. In un periodo storico in cui si parla molto di trading e di investimenti per capirne di più abbiamo sentito Daniel Borrelli, fondatore della community sugli investimenti consapevoli “NOVE Investing”.

Daniel, cominciamo dall’inizio: cos’è il trading online?

Fare trading vuol dire sostanzialmente andare a scambiare degli strumenti finanziari al fine di trarre un profitto da questo scambio. Gli strumenti finanziari possono essere ad esempio le azioni di una azienda, le obbligazioni, il forex, le opzioni e così via.

Con l’evolversi della tecnologia, e di internet, quello che anni fa riuscivano a fare solo le banche ed i trader professionisti è oggi alla portata di tutti. Oggi tutti possono fare trading da casa, e anche chi non è addetto al settore può avvicinarsi ed operare con questi strumenti, cosa che prima era un attività riservata aa pochi del settore.

C’è bisogno di avere una laurea per diventare un trader?

Assolutamente no. Le migliori informazioni per formarti nel settore oggi puoi trovarle ovunque, e in modo rapido, come ad esempio nei libri, negli articoli di blog, e più in generale su internet. Devi essere però bravo a saper filtrare le informazioni che si trovano.

Proprio per questo motivo abbiamo creato una community sugli investimenti consapevoli dove ogni giorno andiamo a condividere dei contenuti per permettere di conoscere le migliori strategie per investire nei mercati finanziari.

Chi può diventare un trader?

Chiunque abbia voglia di farlo: basta studiare. Personalmente ho iniziato a studiare i mercati finanziari a sedici anni, e ancora oggi continuo a farlo. Ho un iscritto alla mia community che ha iniziato a studiare i mercati finanziari intorno ai sessant’anni. Non è mai troppo presto, e non è mai troppo tardi. Basta cominciare quando lo si ritiene più opportuno.

Quanto può guadagnare un trader?

Non ci sono limiti di guadagno. Un trader può guadagnare da poche centinaia di euro al mese, utili ad arrotondare le spese di una famiglia, e si può ad arrivare sino a muovere milioni di euro con un solo click.

Un trader può inoltre essere anche “stipendiato”, e questo succede ad esempio nelle società di gestione del risparmio dove ti viene affidato del capitale che tu devi investire.

Con un solo click, in mezzo secondo è possibile muovere anche miliardi di euro, ed è quello che fanno gli hedge fund ogni giorno. Con un click, se sei un grande fondo, puoi far anche collassare titoli azionari di aziende, oppure fare schizzare in alto i prezzi. Chi ha grandi capitali, in un solo click, ha un potere immenso.

Perché se cerco su Google mi viene suggerita la ricerca “trading online truffa”?

Internet è un arma a doppio taglio per il settore del trading online. Mentre da una parte ha abbassato effettivamente le barriere di accesso, e quindi la facilità di contrattazione, dall’altra ha fatto si che anche il più sprovveduto potesse avvicinarsi a questo mondo.

Sono migliaia le persone che hanno bruciato i loro soldi nel trading online, proprio perché credevano che si trattasse di una miniera d’oro per fare soldi in poco tempo.

In realtà, con il trading online si guadagna solo se sai farlo, quindi quando hai le competenze per farlo.Ecco perché chi si è trovato davanti questa “dura” realtà associa il trading online ad una truffa, proprio perché lui ci ha perso denaro.

Oltre questo, vi sono state effettivamente migliaia di truffe, perpetuate sopratutto online, che facevano leva proprio sull’ignoranza delle persone in questo settore.

Non di rado, sino a qualche anno fa, potevi assistere a pubblicità del tipo “Diventa ricco in 5 minuti con il trading online”. Il povero risparmiatore, che non sapeva cosa fosse il trading online, cadeva nei meandri di questi raggiri.

Tutto questo è però riconducibile ad un unico elemento: il non sapere cosa si sta facendo.

In particolare a cosa bisogna stare attenti?

“Fin quando esiste l’ignoranza, esisterà la truffa.

Warren Buffett diceva che ‘Se qualcosa non la capisco, non la faccio‘. È questo l’approccio che dovrebbe essere utilizzato da chi vuole iniziare a muovere i primi passi nel trading +online. Se qualcuno ti propone qualche sistema di investimento, devi comprendere esattamente di cosa si tratta. Molto spesso, basta fare una ricerca su Google con il nome e cognome della persona che ci ha proposto l’opportunità per scoprire che è meglio stare lontani.

Occhio sopratutto alle chiamate che arrivano sui cellulari che propongono sistemi di trading online: basta sentire l’accento dell’east Europa di una persona nascosta dietro ad un nome finto per starne alla larga.  

Occhio anche alle licenze dei broker sulla quale decidiamo di affidarci per effettuare le nostre operazioni di trading. E’ sempre buona norma utilizzare Broker con licenze, evitando quelli presso paesi offshore.

Una truffa comune attuata dai broker truffaldini, è quella di inserire in fondo al sito il codice licenza di un altro broker ignaro di tutto, per farsi passare per un broker serio Basta controllare sempre il codice di licenza. Basta fare una rapida ricerca su Google.

Che consigli daresti a chi vuole iniziare?

L’unico metodo per non essere truffato è avere la consapevolezza di quello che si sta facendo. Vieni truffato solamente se non sai quello che stai facendo e ti affidi a qualcuno che sfrutta questa tua non conoscenza

Studiare poi è l’unica strada per sopravvivere in un mondo come il trading online. E per aiutare i neofiti nei prossimi mesi uscirà un mio manuale che contiene tutte le informazioni per iniziare ad investire nei mercati finanziari e farlo con successo senza cadere nelle truffe, e chi è interessato a muovere i primi passi in questo settore può dargli uno sguardo.

Il manuale è pieno di contenuti essenziali per iniziare e delle strategie di investimento nei mercati finanziari, tant’è vero che chi lo ha già visto in anteprima mi ha dato per pazzo per tutto il contenuto che ho inserito in un libro.

Chi ti vuole contattare, dove può farlo?

Facebook è il social network che utilizzo ti più. Si può cercare il mio nome su Facebook, oppure meglio ancora cercare la mia pagina “NOVE Investing” e richiedere l’ingresso al gruppo della community di NOVE Investing.

 

 

 

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Investire online: nasce la community degli “investimenti consapevoli”

Milano, 29 ottobre 2018 – Ogni anno sono migliaia le persone ingannate da investimenti truffa. Un problema dovuto soprattutto ad una mancanza di consapevolezza delle persone quando si approcciano al mondo degli investimenti con il fine di cambiare la propria situazione finanziaria.

Una mancanza di consapevolezza che porta le persone ad affidarsi a mani sbagliate, tra cui finti formatori pronti a vendere l’ennesimo corso da migliaia di euro, o truffe di vario genere, in primis gli schemi Ponzi.

Ed è per aiutare le persone ad orientarsi correttamente nel mondo degli investimenti che è nata la “NOVE Investing”, la community creata dal ventiduenne Daniel Borrelli dedicata al mondo degli investimenti “consapevoli”, in particolar modo il Forex, il mercato delle coppie di valute.

“È di qualche giorno fa l’ultima notizia di provvedimenti da parte della Guardia di Finanza che ha fermato un sistema di trading online che prometteva risultati garantiti, ma che poi si è rivelato essere un sistema Ponzi, ovvero uno schema piramidale che prima o poi crolla” ci dice Daniel Borrelli, fondatore della NOVE Investing.

Ed è purtroppo a causa di questa parte “malata” degli investimenti online, proliferata soprattutto grazie e ad internet, che molti si trovano ad associare la parola “trading online” a “truffa”. Lo scambio di titoli nei mercati in realtà non è un qualcosa di recente, ma un qualcosa che esiste da quando esiste l’economia e che fa parte delle logiche dei mercati e come qualsiasi altra forma di investimento, per fare profitti nei mercati vi è bisogno di un approccio da investitore.

“Il problema è che internet ha abbassato le barriere di accesso al mondo degli investimenti e incentivato dal marketing aggressivo da parte dei broker, vi è l’illusione che puoi diventare ricco grazie ad internet” continua Daniel.

Da qui l’esigenza di una community in grado di dare le migliori strategie per investire sui mercati del Forex.

“Voglio sopperire alla mancanza di consapevolezza di chi vuole investire visto che veniamo bombardati ogni giorno da sistemi di guadagno online, ma solo l’1% di queste opportunità di guadagno sono davvero genuine. E fin quando ci sarà ignoranza ci saranno le truffe, perché si viene truffati quando non si riesce a comprendere quello che si sta facendo” conclude  il fondatore della NOVE Investing.

Per partecipare alla community di NOVE Investing e ottenere tutte le delucidazioni del caso basta fare richiesta di accesso al gruppo Facebook www.facebook.com/groups/201357673848024.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Fintech: ecco le professioni più ricercate del settore finanziario tecnologico

Milano, 10 settembre 2018 – Smart contract e sicurezza informatica, servizi di credito e transazioni digitali. Laddove la finanza incontra il fior fiore delle nuove tecnologie, nasce il settore Fintech, settore in rapido e continuo sviluppo anche nel nostro Paese. Non sono pochi i lavoratori che desiderano entrare a far parte di questo mondo, in cui l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando tutte quelle pratiche finanziarie che per anni sono state refrattarie ad ogni cambiamento, e non si contano nemmeno i professionisti del settore bancario che si sono lasciati alle spalle posizioni magnificamente retribuite per fondare startup Fintech tese proprio a risolvere i punti dolenti del vecchio mondo delle banche.

Del resto la domanda non manca: come sottolinea Carola Adami, founder e CEO dell’agenzia di ricerca e selezione di personale qualificato Adami & Associati, “nel nostro Paese stanno sbocciando tante nuove startup e imprese nel settore Fintech, processo che ovviamente comporta un parallelo aumento della richiesta di figure specializzate ai più disparati livelli. Ma se da una parte questa è un’ottima notizia per chi cerca un’occupazione in questo nuovo universo finanziario, non si può non rimarcare il fatto che in molti casi le ricerche di personale delle aziende Fintech restano insoddisfatte, per la mancanza di profili qualificati in grado di sfruttare al meglio le tecnologie digitali per migliorare i servizi finanziari tradizionali”.

Il fiorente settore del Fintech, infatti, non è composto solamente da banchieri e da luminari della finanza, quanto invece soprattutto da giovani capaci di piegare ai propri bisogni le nuove tecnologie.

Ma quali sono, dunque, le posizioni più ricercate?

Gli head hunter di Adami & Associati non hanno dubbi nell’individuare nel Digital project manager la figura maggiormente ricercata. “Il ruolo del Digital project manager è quello di gestire operativamente sotto ogni punto di vista il progetto del quale è responsabile” spiega Carola Adami, aggiungendo che “si tratta quindi di una figura ibrida tra Finance, Digital e IT, la quale può essere inquadrata con una retribuzione superiore ai 50.000 euro”.

I cacciatori di teste confermano poi che, tra gli altri profili maggiormente ricercate tra le imprese del Fintech, figurano i Front-end engineer e i Back-end developer. Le imprese del settore necessitano infatti di sviluppatori capaci di applicare la perfetta conoscenza dei linguaggi di programmazione alle peculiari esigenze del settore finanziario.

I processi di ricerca del personale di questo settore si concentrano poi sull’individuazione di figure sales, il che non deve certo stupire: “di fronte al continuo nascere di soluzioni in ambito Fintech è imprescindibile poter fare affidamento su delle figure capaci di illustrare ai clienti i benefici delle nuove tecnologie e i concreti campi di applicazione” spiega Adami.

E non è tutti qui. Tra gli annunci di lavoro che maggiormente si ripresentano in questo settore si trovano anche figure come gli Engineering project manager, gli Analisti e i Team leader.

Questo, del resto, è solo l’inizio. Con il continuo evolversi del settore, infatti, nasceranno nuove esigenze, e quindi nuove ricerche del personale, che dovranno essere soddisfatte attraverso la creazione di nuovi percorsi formativi.

Nell’immediato futuro le stesse imprese Fintech che oggi ricercano Project manager e Sviluppatori, infatti, sonderanno il mercato alla ricerca di nuovi e inusitati profili, come gli Esperti di realtà virtuale e i Conversational interface designer.

 

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Assofin, rinnovati i vertici: eletto presidente Cesare Colombi

Rinnovati i vertici dell’Associazione Italiana del Credito al Consumo e Immobiliare…

Milano, 16 maggio 2018 – Si è tenuta ieri martedì 15 maggio a Milano l’assemblea ordinaria di Assofin, Associazione Italiana del Credito al Consumo e Immobiliare, chiamata tra l’altro a nominare i nuovi vertici per il prossimo triennio.

Alla presidenza è stato eletto Cesare Colombi, che sarà affiancato dai vicepresidenti Valentino Ghelli, Chiaffredo Salomone e Giulio Viale.

Gli altri consiglieri sono Paolo Aicardi, Luciano Ambrosone, Savino Bastari, Alessandro Borzacca, Erminio Di Iorio, Massimo Maria Dorenti, Alain Hazan, Massimo Costantino Macchitella, Franco Masera, Andrea Mencarini, Alberto Merchiori, Lorenzo Montanari, Dominique Pasquier, Marzio Pividori, Massimo Porega, Salvatore Ronzino e Massimo Sanson.

Alla presidenza del collegio dei revisori è stato nominato Giorgio Orioli, mentre Gabriella Bastelli e Paolo Massarutto sono gli altri membri effettivi e Tiziano Depaoli e Giorgio Provvedi i supplenti.

Umberto Filotto resta segretario generale.

Assofin rappresenta i principali operatori bancari e finanziari del mercato italiano specializzati nell’erogazione di credito alle famiglie (credito al consumo e mutui). Lo stock di crediti di tale natura iscritti nei bilanci delle Associate Assofin a fine dicembre 2017 ammonta ad oltre 330 miliardi di euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rivoluzione Cryptovalute: nasce Creareunacrypto.it, il primo servizio di creazione monete virtuali

Milano, 11 maggio 2018 – Si parla molto della rivoluzione delle cryptovalute negli ultimi tempi e gli investimenti che gli stessi colossi della finanza stanno riversando sul settore stanno dando ragione a chi ha creduto fin dall’inizio alle “monete virtuali”. Tutti gli operatori della finanza sanno ormai che negli anni a venire il sistema mondiale dei pagamenti, e l’intero sistema economico, dovrà fare i conti con le cryptovalute.

La creazione di una cryptomoneta non è facile e non è alla portata di tutti, quantomeno in termini tecnici: bisogna saper elaborare e maneggiare un codice di programmazione ed avere molta dimestichezza con il sistema delle crypto monete.

È necessario avere delle conoscenze informatiche di altissimo livello per poterne cominciare anche solo la creazione, e durante i vari step si incontrano difficoltà non da poco, che spesso mettono a dura prova gli informatici più preparati.

Grazie ad una startup italiana però le cose stanno per cambiare. Chiunque abbia un progetto di crypto moneta infatti, anche se non ha le capacità tecniche per svilupparlo, da oggi potrà farla creare “su commissione”.

È nato con questo scopo il rivoluzionario servizio di Creareunacrypto.it, grazie ad un team di tecnici specializzati che su richiesta elaborerà il progetto e creerà la cryptovaluta in base alle proprie specifiche esigenze, al costo di circa 2 Bitcoin.

Una volta commissionata la nuova cryptovaluta al team di Creareunacrypto.it si riceveranno tutte le informazioni necessarie per cominciare, e in soli 7 giorni la nuova valuta sarà pronta e potrà fare attivamente parte del mercato attraverso un exchange, dove si potrà essere introdotti da Creareunacrypto.it.

Ciò garantirà la presenza del nuovo conio tra le maggiori compravendite di monete virtuali al mondo, e avendo forza e stabilità la nuova cryptovaluta creata potrà vantare, nel  breve termine, anche una forma di rendita passiva.

Per avere maggiori informazioni sul nuovo servizio di creazione cryptovalute basta contattare il team di sviluppatori tramite il form apposito su www.creareunacrypto.it.

 

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Foto da utilizzare solo a corredo del presente comunicato:

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