Il prof. Mele presenta il piano sul tracciamento a Federmetano

Il prof. Marco Mele, economista e manager

La transizione energetica nei trasporti passa per la sicurezza ed il tracciamento

Bologna, 22 settembre 2022 – Il convegno della FederMetano, tenutosi il 21 settembre a Bologna, ha offerto approfondimenti e riflessioni sulla crescente rilevanza del metano e del bioetanolo come alternative al veicolo elettrico. Il forum, organizzato da Dante Natali, presidente di Federmetano, ha riunito esperti provenienti da diverse discipline con il fine comune di promuovere la transizione energetica attraverso l’uso di questi combustibili sostenibili.

Tra gli ospiti attesi,  il Prof. Marco Mele, accademico noto e Amministratore Unico della Servizi Fondo Bombole Metano (gruppo GSE).

“Ho assunto la guida della SFBM dal gennaio del 2023 contestualmente al passaggio della società da Eni ad Acquirente Unico. LaSFBM è diventata dunque una società’ a controllo pubblico. Durante i primi mesi ho cercato di comprenderne i punti di forza e di debolezza, sono emerse subito alcune criticità sulle quali siamo prontamente intervenuti, riuscendo in pochi mesi ad ottenere dei risultati importanti, a partire dal bilancio, ora in attivo. Se nel 2021 la perdita ammontava a circa 6 milioni di euro, a giugno 2023 avevamo utili di 2,5 milioni, considerando anche che dal 1 aprile abbiamo tagliato il contributo del 35%”, ha detto l’amministratore unico della SFBM Professor Marco Mele intervenendo all’evento “Mutamenti in corso”, organizzato da Federmetano, a Bologna”.

“Un taglio che si è tradotto in un risparmio per l’utente, un segnale di attenzione in un momento di crisi. E’ stata una decisione condivisa con il ministro del Mase Gilberto Pichetto e, se le condizioni lo permetteranno, proseguiremo su questa strada”.

“La Sfbm – ha proseguito il Professor Mele- è attiva su più fronti. Stiamo lavorando ad un sistema di tracciamento intelligente delle bombole a metano con l’utilizzo di un Qr code che permetterà di monitorarle in tempo reale e che potrà essere applicato, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, anche alle future bombole ad idrogeno, con le dovute accortezze e con test ulteriori da effettuare.

Siamo infatti attivi sul fronte dell’idrogeno, un vettore fondamentale nel processo di transizione energetica, anche in mix con metano e biometano. Noi crediamo che la nostra esperienza, il nostro know how siano fondamentali per garantire la sicurezza delle future bombole ad idrogeno che necessitano di test specifici, in condizioni di dinamicità, e ancor più del metano, della massima attenzione”.

Durante il convegno, gli oratori hanno sottolineato l’importanza di promuovere l’uso del metano e del bioetanolo come risposte alle crescenti esigenze energetiche dell’Italia e del mondo intero. È stato confermato che sebbene l’elettrico abbia ricevuto molta attenzione mediatica negli ultimi anni, il metano e il bioetanolo offrono una serie di vantaggi significativi che non dovrebbero essere trascurati.

 

Il prof. Marco Mele, amministratore della SFBM

 

 

Ambiente: per la crescita dell’idrogeno necessario garantire la sicurezza

Roma, 9 giugno 2023 – All’H2 Forum di Berlino unica società pubblica italiana invitata all’evento è stata la Servizi Fondo Bombole Metano (SFBM), gruppo GSE.

“La SFBM rappresenta un unicum in Europa per le attività di collaudo e revisione delle bombole a metano. La sicurezza che siamo riusciti a garantire negli anni ha indubbiamente contribuito ad una maggiore penetrazione del metano nel mercato italiano come alternativa ai tradizionali combustibili fossili. I controlli, rigidi e rigorosi, effettuati presso i nostri stabilimenti, hanno rassicurato i cittadini e trasmesso loro sentimenti di fiducia. E’ necessario che gli stessi sentimenti accompagnino l’introduzione dell’idrogeno per i mezzi di trasporto nel nostro Paese. La percezione dell’affidabilità del nuovo vettore da parte dell’utenza è infatti determinante per la sua diffusione e il suo successo”, ha detto nel suo intervento il Professor Marco Mele, Amministratore Unico della SFBM.

“E’ bene sottolineare che la sicurezza può essere garantita solo da test specifici, studiati e calibrati per le bombole ad H2. Proprio per questo la SFBM sta lavorando per dar vita ad un progetto di ricerca sulle bombole ad idrogeno, in collaborazione con le municipalizzate ed alcune università italiane ed internazionali. I risultati di questo studio, che dovrebbe concludersi entro la metà del 2024, saranno importanti per comprendere a quali test e controlli sottoporre le bombole, e quale sia il sistema di monitoraggio migliore. Il fine – ha spiegato Mele – è quello di contribuire al processo di introduzione del nuovo vettore nel settore del trasporti”, ha concluso il Prof. Mele.

 

 

Effetto Coronavirus sull’ automotive: il mese di marzo tra i peggiori della storia

Milano, 9 aprile 2020 – Marzo 2020 sarà ricordato come uno dei mesi peggiori per l’automotive in Italia. Il calo delle vendite è logicamente derivato dall’emergenza Covid-19 e dalla conseguente chiusura delle principali attività. A questa, già importante, congiuntura negativa, si aggiunge un forte calo della fiducia delle aziende e dei privati verso un futuro che sembra, al momento, molto incerto.

Il calo delle immatricolazioni si attesta all’85% rispetto allo stesso mese del 2019, mentre nel confronto sul I trimestre la perdita è del 35%. Nei primi 2 mesi dell’anno, infatti, i risultati di vendita erano alquanto lusinghieri e facevano presagire un’ottima annata per il comparto auto.

Concentrandoci sul mercato del noleggio a lungo termine, secondo uno studio di Noleggiosemplice.it troviamo una situazione parimenti complicata, ma sicuramente meno grave. Le società di noleggio scontano una perdita del 79% del mese di marzo 2020 rispetto al 2019 e nel I trimestre si attestano su un meno 22%, lasciando a casa fermi circa 16 mila veicoli.

Uno scenario, quindi, molto preoccupante che avrà sicuramente un impatto decisivo sui budget annuali di tutte le aziende del settore.

I grandi players stanno già mettendo in campo una serie di strategie per contrastare questa emorragia di ordini e gli operatori del settore sono confidenti in una buona ripresa del mercato a partire da maggio. Vista l’enorme liquidità messa in campo dal Governo in questa emergenza si attende con fiducia un intervento dedicato al mondo automotive, che possa “salvare” migliaia di aziende e centinaia di migliaia di posti di lavoro.

L’impatto di questa emergenza sanitaria avrà effetti perduranti per tutto l’anno in corso. Alcune previsioni stimano perdite in volumi di circa il 40%, con un consuntivo di circa 1,2 milioni di veicoli nuovi immatricolati. Significherebbe assistere alla peggiore performance dal 1980 ad oggi, un risultato impensabile solo 2 mesi fa.

Il settore confida in un serio intervento statale, atteso ormai da molti anni, che possa spingere gli italiani a dotarsi di vetture più ecologiche e sicure, un’ iniziativa che, come già dimostrato dai maggiori esperti economici, può essere considerato a costo zero, venendo compensata dal maggiore gettito fiscale.

In questo periodo, in cui vengono accordati sostegni alle imprese in modo massivo, uno strumento economicamente sostenibile sarebbe quantomeno auspicabile se non addirittura obbligatorio per la tenuta dell’intero settore.

 

 

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Coronavirus: le regole per l’igiene dell’automobile per chi viaggia in auto

Roma, 20 marzo 2020 – Il settore dell’automotive continua a lavorare nel rispetto di tutte le disposizioni governative che si sono succedute dall’8 marzo ad oggi per far fronte all’emergenza del Coronavirus. 

Come sappiamo, la normativa attualmente consente di uscire da casa esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, per situazioni di necessità o ragioni di salute, dichiarate in un’autocertificazione da esibire ad un eventuale controllo delle Forze dell’Ordine. Queste regole sono valide a prescindere dal mezzo usato per muoversi: a piedi, in bici, in moto, in auto o con qualsiasi altro mezzo di trasporto.

Abbiamo chiesto ad Alessandro Borrelli, general manager di Noleggio Semplice (www.noleggiosemplice.it), azienda che si occupa di noleggio a lungo termine, di fornirci un’indicazione delle regole da seguire per mantenere una corretta igiene dell’autovettura.

“Il nostro lavoro non si è mai fermato alla consegna dell’autovettura noleggiata, per cui oggi, più che mai, sentiamo il dovere morale di “sedere” a fianco dei nostri clienti,  che per necessità diverse devono continuare a spostarsi in auto anche in questo periodo. Gli spostamenti su gomma, per i motivi suddetti, sono quindi consentiti e siccome, da sempre, Noleggio Semplice spende la sua professionalità in questo settore sente il bisogno di assistere i cittadini nella guida anche e soprattutto in questo momento.”

L’intento è quello di fornire un chiaro e semplice VADEMECUM che vi ricordi le regole igieniche da seguire per una guida “in sicurezza” anche in tempi di Coronavirus.

Questi i consigli che Alessandro Borrelli fornisce ai propri noleggiatori a lungo termine:

  1. Di curare la pulizia degli elementi esterni dell’auto, che inevitabilmente vengono toccati nell’utilizzo quotidiano della stessa: maniglie, portiera e altro. Ricordiamo, infatti, che il coronavirus può sopravvivere fino a 12 ore sulle superfici metalliche, per cui è indispensabile tenerle pulite. Va aggiunto, che anche il sole fa la sua parte, un’elevata esposizione ai raggi solari delle superfici, infatti, è data come antagonista alla vitalità del Covid-19.
  2. Di igienizzare con prodotti sanificanti le superfici interne dell’autovettura, prestando particolare attenzione alla pulizia del volante, del cambio, del cruscotto, delle pulsantiere, del Touch-screen e delle chiavi di avviamento, in quanto componenti che vengono maggiormente a contatto con le nostre mani.
  3. Di sostituire i filtri dell’aria condizionata o almeno disinfettarli con spray specifici per contrastare la circolazione dei batteri aerobici all’interno dell’abitacolo.
  4. Di usare l’aspirapolvere sulla tappezzeria e lavarla con appositi prodotti detergenti, soffermandosi sui tappetini dell’auto, poiché anche residui di cibo potrebbero diventare ricettacolo di batteri. 
  5. Di lavare le mani con la massima frequenza sotto l’acqua corrente, quando possibile, o comunque con soluzioni alcoliche da tenere sempre a portata di mano, avendo cura di utilizzarle ogni volta che si rientra nell’autoveicolo e prima di toccare qualsiasi elemento interno, riducendo così nettamente il rischio di contaminazione dell’abitacolo.
  6. Non serve munirsi di mascherine quando si guida soli in auto, è sufficiente il “filtro” comunemente presente in tutte le autovetture. Non c’è alcun pericolo di contrarre il virus se si viaggia con i finestrini chiusi, anche in zone ritenute pericolose, non si può essere infettati da persone che starnutiscano o tossiscano all’esterno di una vettura chiusa.

Concludendo Borrelli invita chi noleggia un’auto a cercare di godersi ancora i propri brevi o lunghi viaggi “poiché rispettando queste poche e semplici norme di comportamento ispirate alla razionalità e al buon senso, la nostra autovettura resta un posto sicuro in cui abbandonarsi al piacere della guida, magari con il nostro sottofondo musicale preferito, poiché l’umore di un guidatore, non è mai da considerare un fattore marginale”. 

 

 

 

 

Automotive: per scovare i migliori talenti essenziale l’head hunting puro

Milano, 2 marzo 2020 – Croce e delizia dell’economia italiana, il settore automotive conta oggi in Italia circa 250.000 occupati. La maggiore complessità dei nuovi veicoli obbliga le aziende a ricercare profili altamente qualificati, difficili da individuare sul mercato italiano: diventa quindi fondamentale il supporto di selezionatori professionisti

Il settore Automotive assicura al Prodotto Interno Lordo italiano un contributo di 93 miliardi di euro, e per questo si tratta indubbiamente di un settore strategico per l’economia del Paese. Eppure, dopo una sensibile ripresa economica registrata tra il 2014 e il 2017, il comparto sembra essere tornato a decrescere flebilmente.

Ciononostante, gli analisti prevedono una crescita costante delle vendite globali di auto nel prossimo decennio, con un incremento di circa il 20%. Questo dato non può certo essere trascurato, partendo dal presupposto per cui circa il 65% delle auto prodotte in Italia è destinato ai mercati esteri.

A intimorire le imprese del settore è la falsa partenza del 2020, con immatricolazioni di gennaio diminuite del 5,9% rispetto al 2019. Ma c’è anche un altro dato interessante, relativo al raddoppio delle vendite delle auto ibride, che crescono insieme alle elettriche: in tutto, la vendita delle auto elettriche a gennaio 2020 è stata 5 volte quella del 2019. Questo a dimostrare il fatto che l’industria automobilistica sta effettivamente cambiando, con una necessità crescente di nuovi profili specializzati.

A fronte di una crescente difficoltà delle aziende nell’individuare i profili necessari nel mercato del lavoro, nel nostro Paese si contano poche agenzie di ricerca e selezione del personale specializzate nel settore Automotive.

«L’industria automobilistica sta cambiando velocemente» spiega Carola Adami, co-founder e CEO di Adami & Associati «muovendosi verso un futuro che, è già scritto, vedrà delle auto sempre più connesse e iperconnesse. I veicoli attuali e del futuro sono e saranno caratterizzati da una maggiore complessità a livello progettuale e costruttivo: alle classiche figure professionali dell’Automotive se ne stanno così via via affiancando delle altre con peculiari competenze IT, le quali però, a causa dell’endemico gap italiano tra domanda e offerta, non sono sempre di facile reperimento».

Da qui l’importanza di poter contare su una società di head hunting specializzata nella ricerca e selezione di personale per il settore Automotive, che diventa ancora più evidente.

A fare la differenza è per l’appunto la specializzazione: un’agenzia di recruiting nell’automotive, come la Adami & Associati, per esempio, può contare su degli head hunter focalizzati sul mondo dell’automobile, e che conoscono quindi le reali esigenze delle industrie e delle PMI attive nel settore.

La Adami & Associati è infatti una società di head hunting nata a Milano circa quindici anni fa specializzata, tra le altre aree di expertise, anche nella ricerca e selezione di personale per il settore Automotive. Contraddistinta fin da subito da un respiro internazionale, la società collabora abitualmente sia con PMI che con multinazionali, e conta tra i propri collaboratori cacciatori di teste esperti, con lunga esperienza nel recruiting di designer, di progettisti, di quality manager, di ingegneri e di tante altre figure chiave per l’industria automobilistica.

A questo si aggiunge il fatto che, lavorando con realtà dell’Automotive da quasi 15 anni, questa agenzia di selezione del personale ha costruito un consistente database di contatti, a riassumere un ricco network nazionale e internazionale composto da professionisti del settore automobilistico, con una particolare attenzione per le fasce senior professionali, top e middle management.

“Diversamente dalle classiche agenzie di recruiting i nostri esperti non si limitano a usare i tipici strumenti di selezione, fermandosi alla pubblicazione di annunci di lavoro. Il metodo da noi adottato è infatti quello dell’head hunting puro, con la caccia diretta dei migliori talenti. Questo, in un settore come quello dell’automotive in cui è fondamentale individuare i pochi professionisti con le giuste competenze, ed è l’approccio che può fare la differenza” conclude la Ceo di Adami & Associati.

 

 

 

Auto: a Latina il seminario sulla compatibilità elettromagnetica nell’ automotive

Roma, 23 dicembre 2019 – Si terrà il 24 gennaio 2020 a Latina, presso la sede di Celab, il seminario “Regolamento n. 10 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE R10)”

Il seminario, promosso dalla Greenkar Technical Service Ltd e Celab Srl, riguarderà le prove di laboratorio “compatibilità elettromagnetica” nel settore automotive, che consistono nel verificare la funzionalità e il comportamento di un prodotto sottoposto a disturbi elettromagnetici provenienti dalla rete elettrica e dall’ambiente e nel verificare i disturbi emessi dal prodotto stesso.

Verranno illustrati i requisiti del Regolamento UN/ECE 10,che rappresenta il punto di riferimento normativo a livello comunitario ed extra-europeo, offrendo un’ampia panoramica sul tema, dalla preparazione dei prototipi, i metodi di svolgimento dei singoli test, fino all’iter procedurale per l’ottenimento dell’omologazione.

L’importante iniziativa si rivolge a imprenditori, responsabili uffici omologazione, professionisti del settore, ispettori, esponenti delle associazioni di categoria e semplici cittadini, con l’obiettivo di trasferire le adeguate nozioni teoriche e sviluppare competenze tecniche, in modo da diffondere il concetto di sicurezza deiveicoli e loro componenti.

D’altra parte, come afferma Massimiliano Bertoldi, CEO di Celab: “È noto, l’elettronica di un veicolo è di fondamentale importanza sui veicoli moderni. Diventa imprescindibile la verifica in termini di emissioni e suscettibilità elettromagnetica su veicoli sempre più sofisticati e dotati di sistemi di sicurezza attiva e passiva sempre più complessi”.

La sinergia operativa stabilita fra Celab e GreenKar Technical Service, in occasione di questo prestigioso evento e che si consoliderà in futuri progetti di collaborazione, vuole offrire ai partecipanti una visione integrata degli aspetti tecnici delle attività di prova, mettendoli nelle condizioni di fronteggiare autonomamente le eventuali criticità che possono presentarsi sia in sede di prova, che di omologazione.

“Per GreenKar Technical Service – conclude l’Ing. Stefano Savarese, Responsabile Omologazioni – tale iniziativa si inserisce in un quadro più complesso di sinergie orientate a stabilire accordi con una serie di laboratori altamente competenti, scelti da GreenKar TS secondo i propri standard qualitativi, e ha lo scopo di divulgare la conoscenza di tutte quelle problematiche legate alla omologazione dei veicoli e dei loro componenti”.

A breve verrà pubblicato online il programma dell’evento, a cui è possibile partecipare in forma completamente gratuita, di seguito link di prenotazione. Agli iscritti verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Per le iscrizioni gratuite è possibile registrarsi al seguente link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-seminario-regolamento-n-10-unece-r10-86312277345

 

 

 

Auto, settembre positivo per immatricolazioni e noleggio. Diesel in calo, tra i dubbi degli esperti

Roma, 15 ottobre 2019 – Sono trascorsi 9 mesi dall’inizio dell’anno, un anno dominato da grande incertezza politica ed economica. Il sistema paese ha sofferto di una stagnazione persistente, con un PIL che stenta a crescere e non riesce a mantenere il passo con i migliori paesi europei. A questo si è aggiunta, nei mesi estivi, una forte instabilità ai vertici politici che ha portato, in agosto, ad un cambiamento della compagine esecutiva del governo. Nonostante questi importanti mutamenti, il mercato automobilistico italiano registra esiti positivi: i dati di settembre 2019 mostrano un innegabile vigore, facendo sperare in una volata finale che potrebbe confermare gli ottimi risultati del 2018.

Il noleggio trascina la crescita

Secondo i dati raccolti da NoleggioSemplice.it il noleggio a lungo termine si è mostrato ancora una volta il vero motore dell’industria automobilistica italiana, con un plateale +16% a settembre 2019, e risultati esaltanti per quasi tutte le società di noleggio che operano in Italia.

Settembre 2019 si chiude, infatti, con un balzo in avanti di ben 16 punti percentuali (fonte: dataforce )rispetto allo stesso mese 2018 per le società di Noleggio Top e addirittura del 86% per le Captive, le società controllate da un costruttore.

Due risultati decisamente incoraggianti, che portano il consuntivo su tutto il 2019 ad un più 3,33%.

Noleggio Captive traina la crescita

Questi numeri sembrerebbero descrivere una situazione sostanzialmente statica, ma, in realtà, analizzandoli in profondità si può cogliere in essi la prospettiva di un equilibrio completamente nuovo. Nell’anno in corso, il mercato del noleggio a lungo termine è stato segnato da notevoli cambiamenti sia nel mix di alimentazioni sia nei numeri dei singoli attori coinvolti.

Partendo dal secondo punto e restando in ambito macro, nel 2019 si registra una forte affermazione delle società di noleggio Captive verso quelle generaliste. Le prime, infatti, hanno immatricolato nei primi 9 mesi dell’anno ben 90.000 veicoli, con una crescita del 23,5% rispetto allo stesso periodo del 2018 e con una market share del 6,17%, in crescita di un punto percentuale.
Le società generaliste, invece, hanno visto un decremento delle loro immatricolazioni di ben 17.000 unità ed un consuntivo negativo di quasi 13 punti percentuali. La market share di quest’ultime è scesa all’8%, perdendo 1 punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2018.

Un quadro, quindi, quello del 2019 completamente diverso da quello del 2018 con le Captive che, in pochissimo tempo, hanno quasi raggiunto i numeri delle generaliste. Segnale che ormai il mercato del noleggio a lungo termine è contrassegnato da un’innegabile dicotomia tra il prodotto offerto dalle grandi società (Arval, Leaseplan, Ald Automotive, Athlon, Sifà e CarServer) e quello offerto dalle Captive attraverso la loro rete di concessionarie (Leasys, Volkswagen Leasing, Free2Move Lease e Alphabet).

Sempre meno le alimentazioni Diesel

Riguardo il mix di alimentazioni offerte, è possibile dire che il mercato del noleggio a lungo termine, in quest’ultimo anno, ha dovuto riequilibrare la sua flotta che, per ragioni intrinseche, era assolutamente sbilanciata sul diesel (rivolgendosi alle flotte aziendali, che percorrono in media più km delle vetture dei privati, il diesel era la scelta preponderante).

Visti, però, i forti dubbi sul futuro di quest’alimentazione palesatisi all’opinione pubblica negli ultimi 2 anni, le società di noleggio hanno dovuto spingere la loro produzione su vetture con alimentazione alternativa, creando offerte particolarmente interessanti su veicoli benzina, gpl, metano e soprattutto ibridi.

In seguito a queste azioni il numero di veicoli con alimentazione diesel immatricolati dalle società di noleggio è diminuito in maniera importante, a favore di altre alimentazioni, sostenute da campagne promozionali e valori residui agevolati.

Un approccio commerciale completamente nuovo, che ha necessitato di un grande sforzo in risorse umane ed economiche al fine di indirizzare le scelte dei clienti verso le nuove alimentazioni, con un risultato globale che ha lasciato sul campo circa il 5% delle immatricolazioni. Nel noleggio, infatti, è stato fondamentale preparare il terreno ad una flotta quanto più “diesel free” per evitare gravi perdite economiche al momento della dismissione.

Le reali ragioni del calo delle alimentazioni Diesel

” A questo punto vorremmo adesso analizzare, in modo più approfondito, la situazione del diesel nel mercato automobilistico con l’obiettivo di evidenziare le cause e le conseguenze di tale fenomeno” dicono gli esperti di NoleggioSemplice.it.

“Tutto è cominciato nel 2015 con il famoso dieselgate che coinvolse alcuni costruttori europei che vennero accusati di influenzare elettronicamente, nel momento dei test di omologazione, le emissioni delle loro autovetture. Da quel momento, la percezione del carburante più amato d’Italia è cambiata e sempre più esperti del settore lo hanno bandito per presunti danni all’ambiente e alla salute.
Tanta solerzia appare, però, quanto meno strana, considerando che ci sono altre fonti inquinanti ben più impattanti e che i nuovi diesel hanno in media valori di Co2 più bassi rispetto ai motori benzina di uguale potenza. A causa di questa nuova “prospettiva sociale” la media di Co2 emessa dalle vetture immatricolate in Italia nel 2019 è salita di ben 5 punti rispetto allo stesso periodo del 2018″.

E viene spontaneo così porgere 3 domande:

– Non era la Co2 l’indiziata principale nella lotta al riscaldamento globale che tanti proseliti sta conquistando con il movimento della famosa Greta Thunberg?

– Come è possibile che i governi e i costruttori non sappiano paragonare i valori della Co2 emessi dai veicoli in base all’alimentazione?

– Non sarebbe meglio investire sulla tecnologia diesel fintantoché le propulsioni ibride ed elettriche non si affermeranno sul mercato?

Gli USA di Trump e la crociata contro il Diesel

Per trovare una risposta a questi quesiti è necessario cambiare prospettiva ed analizzare le reali motivazioni che stanno allontanando i costruttori ed i governi dall’alimentazione diesel.

Bisogna partire dalle origini del diesel e del petrolio necessario per produrlo. Di petroli ce ne sono  diversi e solo alcuni sono utili alla produzione di diesel. Gli americani hanno investito molto negli ultimi anni sul petrolio di scisto, riuscendo ad ottenere una produzione abbondante, ma questo prodotto, essendo particolarmente leggero, non è adatto alla trasformazione in diesel. La produzione di petrolio convenzionale pesante, raffinabile in diesel, è invece in declino da vari anni.

Il mondo è quindi a corto di petrolio pesante e dal 2007 si perso oltre il 30% di produzione a livello globale, secondo gli esperti di NoleggioSemplice.it.

Per meglio comprendere le forze in causa bisogna evidenziare infatti che i 3 principali settori che utilizzano il diesel sono:

– il trasporto navale
– il trasporto su strada
– le auto private

Ora è facile capire quale di questi 3 settori abbia minore potere contrattuale.

Interrompendo il trasporto navale e quello su strada ci sarebbe un vero cataclisma economico, le auto private, invece, possono circolare senza gravi ripercussioni anche con altri combustibili.

Guardando in modo globale risulta dunque molto più comprensibile la crociata contro il diesel intrapresa da molte parti: non si tratta di una lotta contro il carburante diesel ma di un sacrificio richiesto ai milioni di automobilisti mondiali.

“Dovremmo tutti abituarci a utilizzare sempre meno un prodotto che ha indubbie qualità e sul quale sono stati fatti investimenti miliardari negli ultimi 20 anni” concludono gli esperti di NoleggioSemplice.it

 

 

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Auto, Tribunale di Venezia: “il Codice del Consumo si applica all’Automotive”

Venezia, 4 ottobre 2019 – Una nuova sentenza del Tribunale di Venezia (sez. prima civile –  n. 2076/2019 pubblicata il 2 ottobre 2019 – Giudice dr. Fabio Doro) ha determinato che i princìpi del Codice del Consumo si applicano al mondo Automotive, secondo la Norma Standard UNC DOC A01 emanata dall’Unione Nazionale Consumatori nel 2013.

Dalla sentenza si evince come il consumatore sia sempre garantito nell’acquisto di un veicolo usato, ma sempre tenendo conto del tempo e del pregresso utilizzo dello stesso. Infatti chi acquista un veicolo usato, acquista la vita residua di quel bene.

Il consumatore in questione aveva acquistato un veicolo usato e nel momento in cui è avvenuto un guasto durante il periodo di garanzia legale di conformità, ha tentato tramite il suo legale di prevalere sul venditore facendo proposte troppo onerose e  portandolo davanti al Giudice.

Il venditore, difeso dall’Avv. Massimo Dragani del Foro di Chieti, applicando la garanzia legale di conformità per i veicoli usati, tenendo conto della Dichiarazione di Conformità gestita dalla società di consulenza For Dealer srl di Roma che applicando i principi della Norma UNC  DOC A01 con il proprio Software brevettato, aveva fornito al consumatore tutte le informazioni sullo stato in cui si trovava il veicolo al momento della vendita, sul suo pregresso utilizzo ma soprattutto di cosa il Consumatore poteva aspettarsi nel periodo di Garanzia Legale di Conformità prevista dalla Legge (Decreto Lgs 206/2005) nei 12 mesi di garanzia concessi dal Venditore per un bene usato.

Al momento del guasto (rottura del motore e del turbocompressore)  il venditore tramite la gestione standardizzata di For Dealer aveva immediatamente stabilito le quote parti per il ripristino a nuovo del veicolo secondo quanto disposto dal Codice del Consumo.

Il consumatore rifiutava di aderire a quanto stabilito dalla legge richiedendo al venditore un rimborso economico molto maggiore di quanto dovuto per legge.

Un passaggio importante di questa sentenza è dato dalla enunciazione di una gerarchia dei rimedi previsti dal Codice del Consumo, restringendo il campo d’azione dei consumatori.

Il giudice applicando alla lettera il Codice del Consumo e la prefata Norma UNC DOC A01 dell’Unione Nazione Consumatori ha respinto le illegittime proposte del consumatore condannandolo anche al pagamento delle  spese legali.

Ancora una volta viene confermato da un Tribunale la validità di una idonea ed oggettiva Dichiarazione di Conformità al Contratto, come quella prodotta da For Dealer secondo la Norma UNC DOC A01.

Di seguito il Link per visionare la sentenza: www.4dealer.it/wp-content/uploads/2019/10/Sentenza-n.-2076-2019.pdf

 

Auto, il Codice del Consumo applicato all’Automotive

Pescara, 1 ottobre 2019 – Ha avuto luogo il 26 settembre 2019 presso la Camera di Commercio di Pescara il 1° Convegno sullo scottante tema del “Codice del Consumo applicato all’Automotive” organizzato dalla Delegazione dell’Unione Nazionale Consumatori di Pescara Gianni Totino, dalla Dott.ssa Clara Orazi Presidente della C.C.I.A.A. di Pescara, con l’ausilio di For Dealer, partner tecnico di UNC e dello Studio Legale Avv. Massimo Dragani del Foro di Chieti.

Al convegno hanno partecipato una folta rappresentanza di concessionari ed autosalonisti della Provincia di Pescara e Chieti, interessati ad aggiornarsi sull’evoluzione del Codice del Consumo per la tutela dei Consumatori.

L’appuntamento è stato un evento  di formazione sui principi della Norma UNC DOC A01 emanata da Unione Nazionale Consumatori  che detta le Linee Guida per l’applicazione del Codice del Consumo al mercato delle auto la cui validità ed affidabilità è stata anche avallata da diverse sentenze di Tribunali e Giudici di Pace riguardante la vendita di autoveicolo usati.

I venditori professionali di oggi sono chiamati in causa per i difetti sull’usato, in primo luogo sulla base di “false” aspettative che si vengono ad instaurare già nella fase del primo approccio con il consumatore e successivamente, per una scarsa conoscenza del Codice del Consumo applicato allo specifico settore.

L’Avv. Massimo Dragani ha rappresentato ai venditori professionali, sentenze alla mano, l’importanza della Dichiarazione di Conformità che ha lo scopo di informare in modo trasparente il Consumatore allo scopo di consentirgli di fare un acquisto consapevole.

Ma non solo, a parere del legale la Dichiarazione di Conformità è un efficace strumento di tutela per il venditore nel momento in cui si instaura un contenzioso legale.

L’Unione Nazionale Consumatori, visto l’interesse riscosso a Pescara ha deciso di programmare di concerto con la Dott.ssa Francesca Bocchi Presidente della Camera di Commercio dell’Aquila un nuovo seminario, che si terrà presso la stessa Camera di Commercio il 25 ottobre prossimo.

 

 

 

Auto: For Dealer amplia la rete di officine grazie ad accordo con AD GIADI

Torino, 5 settembre 2019 – È accordo di collaborazione tra For Dealer e il gruppo AD GIADI per allargare la rete di officine e migliorare il servizio di assistenza rivolto ai clienti di entrambe le realtà.

Grazie a questo accordo, tutti i dealer di For Dealer potranno offrire un servizio migliore ai loro clienti, perché all’insorgere di un problema con il proprio veicolo avranno a disposizione una rete molto ampia ed affidabile di officine a cui rivolgersi.

For Dealer è certificata EN ISO 9001:2015, è partner tecnico di Unione Nazionale Consumatori, opera in ambito automotive e si occupa nello specifico della gestione delle garanzie di veicoli usati.

Oltre a fornirne la consulenza per la garanzia legale di conformità come prevista dal Decreto Lgs 206/2005 durante la compravendita di un veicolo usato, For Dealer con il proprio software brevettato applica la Norma UNC DOC A01 emanata da Unione Nazionale Consumatori per l’ applicazione del Codice del Consumo al mercato delle auto usate.

AD-GIADI è invece il nuovo marchio italiano nel panorama della distribuzione ricambi, nato dall’unione di Autodistribution Italia e Giadi Group. Due realtà e due visioni accomunate dallo stesso mercato che nel 2013 si sono unite in un brand solo, nato per offrire maggiore valore essere una nuova grande realtà per i clienti.

L’accordo tra For Dealer e Ad Giadi è stato firmato  il 1° settembre 2019 a Torino ed è subito operativo grazie ad un test di collaborazione effettuato nei mesi precedenti.

Il Segretario Generale dell’Unione Nazionale Consumatori, Dino Cimaglia “plaude all’ accordo che, grazie alla collaborazione di due eccellenze, permetterà di offrire un servizio molto più efficiente ai cittadini”.

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