Parte oggi la sfida social #cosavogliofaredagrande, per aiutare i bambini a crescere sereni

Villanterio, 13 settembre 2017 – Dopo i secchi di acqua ghiacciata che segnò l’estate dello scorso anno parte oggi 13 settembre sui social italiani e del mondo la sfida #cosavogliofaredagrande, con lo scopo di aiutare i bambini a vivere una vita più felice.

La challenge consiste nel condividere sui propri profili social un video o una foto che risponda alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?”, sfidando 5 amici a fare lo stesso.

La sfida è aperta a tutti, bambini e adulti, con l’obiettivo che l’iniziativa diventi virale tramite la diffusione sui diversi social networks e la possibilità di raccogliere donazioni attraverso la pagina web dedicata all’indirizzo www.guardavanti.org/challenge.

La campagna è stata predisposta sia per un pubblico italiano che internazionale e verrà lanciata oggi in contemporanea in italiano e in inglese sugli account Facebook, Instangram, Twitter e YouTube dell’associazione.

Aiutare sempre più bambini a crescere sereni, perché il futuro è un diritto di tutti”. Sono queste le parole di Luca Corazzini, professore alla “Cà Foscari” di Venezia e Presidente dell’associazione Guardavanti: per il futuro dei bambini – ONLUS che ha organizzato la sfida dagli scopi benefici .

Guardavanti è una giovane ONG italiana fondata nel 2011 e molto attiva nelle province di Pavia e Milano, impegnata con progetti di educazione e sostenibilità sia in Italia che nel sud del mondo, concentrandosi in particolare sui bisogni dei bambini.

L’iniziativa conta già sul sostegno di molti blog e gruppi Facebook dedicati al mondo delle mamme, che seguiranno Guardavanti in questo progetto, diffondendo il video promozionale e gli aggiornamenti della challenge con l’hashtag #cosavogliofaredagrande.

Su Youtube è disponibile il video ufficiale della challenge all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=WMMPDUulxJQ&feature=youtu.be

Maggiori informazioni sul sito internet www.guardavanti.org.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guardavanti: per il futuro dei bambini – ONLUS

Via Novaria n.° 4

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CF / Partita IVA 90010990183

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È Michele Tiberi il primo italiano diplomato all’accademia di percussioni africane di Dakar

Dopo 4 anni in Senegal Kaio regala all’Italia un’unicità diventando il primo italiano ad aver ottenuto un diploma in percussioni africane…

Ancona, 26 aprile – Kaio, all’anagrafe Michele Tiberi, è il primo percussionista italiano ad aver ottenuto il diploma di percussioni africane frequentando l’École Nationale des Arts di Dakar, in Senegal.

Trova il suo spazio in Italia nell’originalissima band “Riciclato Circo Musicale”: l’elemento identificativo per eccellenza dei “RCM” è l’utilizzo di materiali di recupero ed oggetti di uso comune per costruire sia strumenti musicali classici e contemporanei, quindi una riedizione di quelli già conosciuti, ma anche e soprattutto totalmente nuovi e inventati da loro stessi.

La grande passione di Kaio gli ha permesso di ottenere un riconoscimento che richiede 5 anni di studi, in soli 4 anni, raggiungendo e superando egregiamente, step by step, tutti gli esami previsti.

Negli anni ha approfondito l’arte africana non solo nella musica e nelle percussioni tradizionali del Nord-Ovest dell’Africa (studiando strumenti come il djembe, i dundun, il balafon e la kora), ma anche nella costruzione degli stessi.

La sua fama, ormai riconosciuta, lo porta a viaggiare per il mondo e si ritrova spesso a tornare proprio in Senegal.

Richiestissime le sue originali lezioni, sia in Italiano che in francese. Ha insegnato in scuole primarie e secondarie, tiene corsi privati e di gruppo per adulti nella provincia di Ancona, Pesaro, Macerata, Rimini e Faenza.

Da maggio impartirà corsi di percussioni a Castelplanio (An), presso l’Accademia Astralmusic dei fratelli Giordano e Graziano Tittarelli.

Per saperne di più consigliamo i link  www.facebook.com/AfricaDjembefola,  www.facebook.com/ninkinanka e www.riciclatocircomusicale.it.

 

 

Lezioni percussioni africane: Michele Timperi il primo italiano diplomato in percussioni africane a Dakar

 

Lezioni percussioni africane: Michele Timperi il primo italiano diplomato in percussioni africane a Dakar, Senegal

 

 

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Ufficio stampa:

Giulia Cappella (Astralmusic)

 

marketing@astralmusic.it

 

Tag: lezioni percussioni africane, lezioni di percussioni africane, scuola di percussioni africane, corsi di percussioni africane, corso di percussioni africane

Arriva Musica for Africa, il progetto per condannare il massacro dei ragazzi di Garissa

Milano, 29 marzo 2017 – Si chiama Musica For Africa ed è un progetto musicale italo britannico, in uscita il 31 marzo in tutti i  negozi online di musica, composto da diverse canzoni dedicate al massacro dei giovani studenti di Garissa, avvenuto il 2 aprile 2015 in Kenya. Il progetto musicale è opera dell’italiano Mariano Schiavolini, compositore musicale con origini di Ventimiglia, e l’autrice dei testi, Nikki Turner di Cambridge (Inghilterra).

I due artisti nel maggio 2015, sotto la spinta emozionale del massacro, hanno avuto l’ispirazione di scrivere alcune canzoni da dedicare alle vittime ed alle loro famiglie.

I brani rappresentano la solidarietà ed il sostegno del popolo cristiano, e non solo, verso quei 148 ragazzi innocenti morti da veri martiri.

Ragazzi che dovrebbero essere un esempio per la gioventù di oggi, spesso priva di valori, il cui Dio per molti è rappresentato dal consumismo. Giovani che avevano aspirazioni, sogni, progetti ma mani assassine li hanno spezzati.

“Pensiamo che non si possa morire per il proprio credo e quello che è successo, secondo noi, rappresenta la più grave e subdola delle stragi avvenuta dopo la seconda guerra mondiale. E’ nato quindi il progetto Musica for Africa, basato sull’amore tra i popoli e sul rispetto per il credo altrui” sottolinea Schiavolini.

Il progetto è stato registrato nel dicembre 2015 nello storico studio di registrazione Downtown di Johannesburg, dove hanno inciso dischi Mama Africa, ovvero Miriam Makeba, e grandi artisti africani, a sostegno dei diritti umani e contro l’apartheid.

Progetto che è stato abbracciato da moltissimi artisti africani, che hanno dedicato il loro sentimento musicale alla causa.

Anche il coro dei giovani studenti dell’Università di Johannesburg ha voluto dare il proprio contributo, scrivendo tra l’altro una parte del testo in lingua zulù. Perfino il grande coro Soweto Gospel, famoso in tutto il mondo, è stato attratto dal progetto, partecipando con intensità e feeling.

Nell’ottobre 2016 sono state effettuate le riprese della prima versione del video “Soul Africa“.

“Anche in quella occasione – continua Schiavolini – abbiamo registrato la seconda versione, da parte del Soweto Gospel Choir. In questa seconda versione ha cantato il singer newyorkese Brian Clayton, grande interprete di musica soul, vocalist che ha lavorato con artisti del calibro di Bruce Springsteen, Elton John, Sting, Aretha Franklin, John Legend, Natalie Cole, Michael Jackson, Whitney Houston e altri ancora. In questi giorni stiamo preparando infine il video per la seconda versione di Soul Africa, che potrà essere vista a breve sui vari media e su Youtube”.

Schiavolini per l’occasione ha voluto portare in vita una serie di canzoni, che unisce gli stili di soul e spirituals con il rock progressivo. Il risultato è stato una miscela unica di generi che creano interessanti contaminazioni sonore.

La musica di Mariano è sempre stata molto energica e le sue canzoni hanno sempre trattato grandi temi, spesso umanitari. Per questo motivo è stato in grado di trovare la collaborazione di diversi artisti sudafricani di talento e influenti che, oltre a condividere la loro passione per la musica, hanno prestato la loro sensibilità e fede alla causa Per questo il progetto è stato chiamato Musica per l’Africa; dall’Africa, per l’Africa.

Le canzoni di Musica for Africa, i cui testi sono stati scritti dalla paroliera inglese, Nikki Turner, toccano temi importanti, uno dei quali è la libertà di religione.

 

La canzone “Where will it end” è un inno dedicato alle vittime e alle loro famiglie della Strage di Garissa del 2 aprile 2015, in cui 148 persone sono state uccise e 79 sono rimaste ferite.

“Noi crediamo che tutti dobbiamo sentirci uniti a loro, ricordando coloro che erano così giovani e pieni di aspirazioni, e sono stati uccisi in massa, non indiscriminatamente, ma solo per la loro religione” raccontano i creatori del progetto.

“Abbiamo creato due versioni di “Where will it end”. La prima è stata cantata da due artisti reggae africani, Thuthukani Cele, South African native ex collaboratore musicale e tastierista di Lucky Dube, e l’artista congolese, Mermans Mosengo, membro del gruppo internazionale Playing for Change. Insieme hanno cantato in qualità di solisti in lingua inglese, insieme al coro Wits dell’Università di Johannesburg, che ha interpretato il brano di Mariano in lingua Zulù. Il coro Witt è specializzato in canti africani tribali”.

“Per la seconda versione, di “Where Will it end”, abbiamo  ottenuto la collaborazione della voce del cantante di New York Clayton Bryant, che ha lavorato con artisti come Bruce Springsteen, Elton John, Sting, Aretha Franklin, John Legend, Natalie Cole, Michael Jackson, Whitney Houston e altri ancora. Artista che ha interpretato il brano insieme al grande gruppo Soweto Gospel Choir, di fama mondiale, che hanno anche cantato con artisti del calibro di gruppi come U2″.

Entrambe le versioni di “Where will it end” sarà disponibile nei negozi virtuali per il secondo anniversario della tragedia del Kenya, accompagnati da un video musicale, girato negli Stati Uniti e in Sud Africa.

 

La seconda canzone è intitolata “Because you are there”. Si tratta di un brano corale, con un totale di sei cantanti sudafricani e il Soweto Gospel Choir. Un classico spiritual, con refrain ripetuto, e in crescendo costante, con l’aggiunta di vari strumenti musicali.

Inizia con una semplice voce solista, cresce per includere le influenze del jazz Dixieland, terminando con un coro trionfale.

I testi raccontano una storia struggente di diverse persone che soffrono i disagi della povertà, ma che riescono a mantenere i loro sorrisi, la speranza e la gioia per la vita a causa della presenza eterna di Dio. Pur essendo indigenti, rimangono ricchi nei loro cuori. La canzone, per le sue sonorità particolari, è molto adatta per la settimana Pasquale.

I cantanti che hanno partecipato al progetto

Il primo cantante è Faith Kekana, rarissima voce di contralto, e collaboratrice nel passato di Miriam Makeba e Hugh Masekela.

Poi abbiamo Mandisa, che ha collabora negli ultimi tempi con Johnny Clegg.

Bo, cantante del noto gruppo, Denim.

Denise Mothiba, una giovane e talentuosa cantante di Johannesburg

Tracey-Lee Oliver, un cantante potente, che è apparso sul programma televisivo del Sud Africa “The Voice”.

Edith Masakona, che ha girato il mondo a cantare nel musical, Il Re Leone. (Disney)

Insieme al coro epico di Soweto, che forniscono un canto commovente che dedichiamo alle innumerevoli anime di oggi e dei tempi passati che hanno lottato contro la povertà.

Musica for Africa sarà disponibile in tutti i negozi musicali online a partire dal 31 marzo prossimo.

Per seguire il progetto sui social consigliamo la pagina Facebook al link www.facebook.com/Musica-for-Africa-1897972533794242.

Link Youtube del progetto Musica for Africa: https://www.youtube.com/channel/UCFLVfWLjFCSqb0HtXXaPENQ

 

https://soundcloud.com/user-339669668

 

 

Musica for Africa, gli artisti

 

 

Tag: musica for africa, musica africana, musica for africa in ricordo del massacro di garissa,

Arriva a Roma l’arte delle donne africane con “Videzoom: Africana Womanism”

Roma, 22 febbraio 2017 – Mercoledì 1 marzo alle ore 17,30 si inaugura a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne la XVI edizione della rassegna Videozoom che quest’anno presenta opere di video artiste africane dal titolo “Africana womanism”.

Videozoom: Africana womanism” racconta la video arte contemporanea nella specificità culturale delle diverse realtà territoriali del mondo, con un progetto “work in progress” a cura di Antonella Pisilli.

Le edizioni precedenti hanno visto come paesi coinvolti: Israele, Polonia, Iran, Cina, Spagna, San Marino, Marocco, Giappone, Québec, Bangladesh, Grecia, Kurdistan Iraq, Romania e Danimarca.

La XVI edizione di Videozoom vede protagoniste 8 artiste africane Nirdeva Alleck (Mauritius), Nathalie Mba Bikoro (Gabon), Rehema Chachage (Tanzania), Wanja Kimani
(Kenia), Michèle Magema (RDC), Fatima Mazmouz (Marocco), Myriam Mihindou (Gabon), Tabita Rezaire (Francia-Guyana/Danese) tutte accomunate da valori comuni quali l’identità, l’autenticità, l’egualitarismo e il radicamento.

Africana womanism si rifà al termine creato da Clenora Hudson Weems alla fine del 1980 e va inteso non come un’appendice al femminismo nero, ma come ideologia che vede già nel titolo la sua spiegazione.

La parola ‘Africana’ identifica l’etnia della donna e la sua identità culturale, mentre il termine ‘womanism’ ricorda il potente discorso improvvisato di Sojourner Truth ‘ Ain’t I a Woman? ‘, si fonda sulla cultura africana e sull’afrocentrismo e si concentra sulle esperienze, lotte, bisogni e desideri di donne africane e della diaspora africana.

Africana womanism porta alla ribalta il ruolo di madri africane come leader nella lotta per ritrovare, ricostruire e creare un’integrità culturale che abbraccia gli antichi principi di reciprocità, equilibrio, armonia, giustizia, verità e ordine.

Questa rassegna vuole proporre una visione nuova della donna africana attraverso l’occhio dell’artista e vuole essere un incitamento ad imparare a vedere in modo diverso, così che inevitabilmente impariamo a vedere il mondo in modo diverso.

Viviamo in un’epoca in rapida evoluzione, quello che succede in Africa influenza la vita in Europa, ciò che accade in Europa influenza la vita delle persone in Africa e altrove.

In questi tempi eccitanti, ma delicati, della globalizzazione è più importante che mai che i nostri mondi interiori si espandano allo stesso ritmo del mondo esterno. È tempo di un cambiamento radicale, ma questo significa che noi stessi dobbiamo cambiare drasticamente e non c’è niente di più radicata nella logica di una mente che sostituisce i malintesi con la verità.

In occasione della rassegna Videozoom: Africana womanism sarà pubblicato un catalogo bilingue (italiano – inglese) con un testo critico della curatrice.

Il progetto “Videozoom: Africana womanism”, è curato da Antonella Pisilli e prodotto dalla Kyo Noir in collaborazione con la Sala 1 e il Black History Month Florence.

 

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Ufficio Stampa Kyo
Tel 0761092529
Cell 3397865017

kyonoirpress@gmail.com

 

PATROCINIO
Kyo Noir Viterbo
Sala 1 Roma
Black History Month Florence

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One Color Video – 2011
Nirveda Alleck
Durata: 2:36 minuti
Still video – Videozoom: Africana Womanism (Arte africana Roma)

 

Letter to..- 2016
Rehema Chachage 
Durata: 9:37 minuti
Still video – Videozoom: Africana Womanism (Arte africana Roma)

 

Peaceful Warrior – 2016
Tabita Rezaire 
Durata: 5:31 minuti
Still video – Videozoom: Africana Womanism (Arte africana Roma)

 

We Built The Kilimanjaro (2016)
Nathalie Mba Bikoro
Durata: 11:27
Still video – Videozoom: Africana Womanism (Arte africana Roma)

 

Videozoom: Africana Womanism (Arte africana Roma)

 

The kiss of Narcisse(e)- 2010
Michèle Magema
Durata: 2:29 minuti
Still video  (Arte africana Roma)

 

Tag: Arte africana Roma, Video arte africana roma, Video arte donne africane Roma

Arriva “Africana womanism”, rassegna video di artiste africane

Arriva a Firenze “Africana Womanism”,  la rassegna video di artiste africane che racconta le esperienze, lotte, bisogni e desideri delle donne africane, che propone una nuova visione delle madri e delle donne africane

Firenze, 25 gennaio 2017 – Venerdì 3 febbraio alle ore 17,30 si inaugura in occasione del BHMF Black History Month Florence presso Le Murate Pac, in Piazza delle Murate a Firenze, la XVI edizione della rassegna artistica “Videozoom”. Quest’anno la rassegna presenta opere di video artiste africane dal titolo “Africana womanism”, che vede come curatrice dell’edizione Antonella Pisilli.

Videozoom: Africana womanism” è un progetto “work in progress”, che racconta la video arte contemporanea nella specificità culturale delle diverse realtà territoriali del mondo.

Le edizioni precedenti hanno visto come paesi coinvolti: Israele, Polonia, Iran, Cina, Spagna, San Marino, Marocco, Giappone, Québec, Bangladesh, Grecia, Kurdistan Iraq, Romania e Danimarca.

La XVI edizione di Videozoom vede protagoniste 8 artiste africane: Nirdeva Alleck (Mauritius), Nathalie Mba Bikoro (Gabon), Rehema Chachage (Tanzania), Wanja Kimani (Kenia), Michèle Magema (RDC), Fatima Mazmouz (Marocco), Myriam Mihindou (Gabon), Tabita Rezaire (Francia-Guyana/Danese) tutte accomunate da valori comuni quali l’identità, l’autenticità, l’egualitarismo e il radicamento.

“Africana womanism” si rifà al termine creato da Cleonora Hudson Weems alla fine del 1980 e va inteso non come un’appendice al femminismo nero, ma come ideologia che vede già nel titolo la sua spiegazione. La parola ‘Africana’ identifica l’etnia della donna e la sua identità culturale, mentre il termine ‘womanism’ ricorda il potente discorso improvvisato di Sojourner Truth ‘ Ain’t I a Woman? ‘, si fonda sulla cultura africana e sull’afrocentrismo e si concentra sulle esperienze, lotte, bisogni e desideri di donne africane e della diaspora africana.

“Africana womanism” porta alla ribalta il ruolo di madri africane come leader nella lotta per ritrovare, ricostruire e creare un’integrità culturale che abbraccia gli antichi principi di reciprocità, equilibrio, armonia, giustizia, verità e ordine.

Questa rassegna vuole proporre una visione nuova della donna africana attraverso l’occhio dell’artista e vuole essere un incitamento ad imparare a vedere in modo diverso, così che inevitabilmente impariamo a vedere il mondo in modo diverso.

Viviamo in un’epoca in rapida evoluzione, quello che succede in Africa influenza la vita in Europa, ciò che accade in Europa influenza la vita delle persone in Africa e altrove.

In questi tempi eccitanti, ma delicati, della globalizzazione è più importante che mai che i nostri mondi interiori si espandano allo stesso ritmo del mondo esterno.

È tempo di un cambiamento radicale, ma questo significa che noi stessi dobbiamo cambiare drasticamente e non c’è niente di più radicata nella logica di una mente che sostituisce i malintesi con la verità.

In occasione della rassegna “Videozoom: Africana womanism” sarà pubblicato un catalogo bilingue (italiano – inglese) con un testo critico della curatrice.

Il progetto “Videozoom: Africana womanism”, è curato da Antonella Pisilli e prodotto dalla Kyo Noir in collaborazione con la Sala 1 e il Black History Month Florence.

 

 

 

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Africana Womanis, rassegna video di artiste africane

 

Peaceful Warrior – 2016
Tabita Rezaire 
Durata: 5:31 minuti
Still video
Letter to..- 2016
Rehema Chachage 
Durata: 9:37 minuti
Still video

 

One Color Video – 2011
Nirveda Alleck
Durata: 2:36 minuti
Still video

 

The kiss of Narcisse(e)- 2010
Michèle Magema
Durata: 2:29 minuti
Still video

 

We Built The Kilimanjaro (2016)
Nathalie Mba Bikoro
Durata: 11:27
Still video

 

Buttons – 2012
Wanja Kimani

Arriva il Capodanno Russo: il 13 gennaio i festeggiamenti a Campione d’Italia

Campione d’Italia (Como), 10 gennaio 2016 – Si avvicina la data del grande evento dedicato al capodanno Russo, nella splendida cornice del Salone delle Feste, presso il Casinò di Campione d’Italia.

Oggi sono stati comunicati i dettagli del programma del tradizionale “Vecchio Nuovo Anno 2017” che si festeggerà venerdì 13 gennaio prossimo.

La conduzione è affidata a Julie Arlin, noto volta della tv Svizzera e a Manuel D Karma Krew.

La serata di gala, con una forte impronta culturale, è arricchita dalla presenza di artisti di fama internazionale: la famosa orchestra “Opera Viva” diretta dal Maestro Andrea Cupia; la soprano russa di Olga Romanko; il celebre violoncellista Maxim Beitan.

A questi importanti nomi si affiancano anche il corpo di ballo Paris Show Bizz di Fabrizio Arigoni e la sfilata di pellicce di lusso del brand Collini Furs.

Tra i personaggi famosi confermati anche la presenza dell’ex velina russa Vera Atyushkina.

Una serata che si preannuncia ricca di emozioni: lo start è previsto alle 19.30 con uno standing aperitivo, seguito poi da una cena al tavolo ricca con spettacoli di altissimo livello.

Dopo il magico momento finale, previsto per la mezzanotte, in cui si esprimeranno i tradizionali desideri, verrà intonato l’inno russo e la marcia di Radetzky.

A seguire il DJ set della modella/dj Irina Kant per ballare e divertirsi tutta la notte.

Molti gli sponsor di primo livello ed i media partner coinvolti ed importante anche il fattore sociale della serata “Capodanno Russo”: parte del ricavato sarà infatti devoluto in beneficenza alla Fondazione “Nuovo Fiore in Africa” che si occupa della realizzazione e costruzione di scuole in un territorio difficile e che necessita di aiuti concreti.

E’ ancora possibile prenotare e confermare la propria presenza per gli ultimi posti disponibili.

Dettagli, informazioni ed aggiornamenti sono presenti sul sito web www.russian-newyear.com.

 

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A Campione d’Italia si celebra il Capodanno Russo

Como, 19 dicembre 2016 – Sarà una serata di gala esclusiva per festeggiare il Capodanno Russo, quella in programma a Campione d’Italia venerdi 13 gennaio prossimo.
Nella splendida cornice del Salone delle Feste, presso il Casinò di Campione d’Italia, si festeggerà il tradizionale “Vecchio Nuovo Anno 2017” con una gestione nuova rispetto al passato.

La serata si svolgerà con un gala con standing aperitivo iniziale, seguito da una cena al tavolo per 450 ospiti ed un spettacolo di altissimo livello.

Confermata già la presenza della famosa orchestra “Opera Viva” diretta dal Maestro Andrea Cupia, della soprano russa di fama internazionale Olga Romanko, del celebre violoncellista Maxim Beitan. A questi importanti nomi si affiancano anche il corpo di ballo Paris Show Bizz di Fabrizio Arigoni, la sfilata di pellicce di lusso del brand Collini Furs, per un piacevole intrattenimento ricco di sorprese, con sponsor di diverse categorie e con importantissimi partner.

La serata, presentata da Garbo Management, vede tra gli sponsor principali realtà come Audemars Piguet, Kessel, Collini Furs ed altri ancora stanno per essere annunciati in questi giorni.

Numerosi anche i partner e media-partner coinvolti come il magazine patinato Ticino Welcome, il magazine Ozero Como, la fondazione IAC per la cultura e diversi altri ancora, in attesa di conferma, che sosterranno mediaticamente il progetto.

Importante anche il fattore sociale della serata del “Capodanno Russo”: parte del ricavato sarà infatti devoluto in beneficenza alla Fondazione “Nuovo Fiore in Africa” che si occupa della realizzazione e costruzione di scuole in un territorio difficile e che necessita di aiuti concreti.

E’ possibile prenotare e confermare la propria presenza fino al 5 gennaio.

Altri dettagli, informazioni e costanti aggiornamenti sono presenti sul sito web www.russian-newyear.com.

 

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Capodanno Russo – Campione D’Italia

LUMSA, Legalità e Sicurezza nel Mediterraneo: il Reportage Video a Bordo di 2 unità della Marina Militare, Operazione Mare Sicuro

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Jali Diabate: l’album dell’artista senegalese esce nelle piattaforme digitali il 28 aprile

Milano, 26 aprile 2016 – Dal 28 aprile prossimo sarà possibile ascoltare e scaricare online Kumakan di Jali Diabate, musicista senegalese conservatore della tradizione, dopo la presentazione internazionale ufficiale del nuovo album “Kumakan” avvenuto agli inizi di aprile e dopo il primo album pubblicato in 2014, Silinka, con l’Afro Bougna Band & friends, .

Il concerto di presentazione è stato, attraverso la musica, un momento di divulgazione e sensibilizzazione delle tematiche contemporanee sulle stragi umanitarie e sulle tradizioni secolari del continente africano, che vengono tramandate da generazione in generazione, solcando oceani e continenti, giungendo dall’Africa all’Europa, dall’Europa all’Africa.

Il compositore senegalese Jali Diabate, accompagnato dal fratello Malick e altri musicisti conservatori della tradizione, hanno percorso la storia dell’africa, nel lungo viaggio della vita, in cui le forze degli antenati rievocano il racconto del passato. Jali Diabate è un griot della cultura mandinga, quale promotore della cultura, delle vicende e delle tradizioni africane, attraverso l’arte del parlare e della musica.

Tra le vibrazioni della kora e la potenza delle parole, il Griot, da 11 anni in Italia, ha affrontato le tematiche dell’interculturalità, della fratellanza, della pace e delle stragi umanitarie dedicandovi delle composizioni straordinarie. Kumakan è esprimere la potenza delle parole e del loro significato con la voce e con le 24 corde della kora, raccontando l’Africa e le sue vicende, carpendone ogni frammento della spiritualità, promuovendo la consapevolezza del perdono e la sapienza promotrice della pace e dell’amore per la vita.

Dal 28 aprile 2016 Kumakan, album di 10 brani, sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali del mondo.

Jali nasce a Baghère, un piccolo villaggio Mandinka del Casamance (Senegal) fondato da Cherif Younous Aidara, e risiede attualmente a Catania, in Sicilia. L’area culturale Mande (abitata dai Mandinka ) si consolida a partire dal 12° secolo grazie all’azione di conquista e di consolidamento dei territori del grande condottiero Soundiata Keita, che fu il primo imperatore dell’Impero del Mali o Impero Manden.
Alla corte di Soundiata Keita fiorisce la raffinata cultura non solo musicale dei “jalilu”.
Il jali (o, con termine generico, “griot”) è un musicista professionista di corte che eleva le menti degli ascoltatori con la propria musica virtuosa e meditativa e tramanda, attraverso il canto, le gesta degli antichi signori ed eroi del Mandé e le storie esemplari che sono riferimento etico per l’intera comunità.

Per ulteriori informazioni visitare il sito internet www.jalidiabate.net e la pagina Facebook ufficiale www.facebook.com/jalidiabatefanpage.

 

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Interviste e contatti:

jalidiabate@gmail.com

 

La magia dei Pink Floyd al concerto dei Wit Matrix a Bassano del Grappa (evento benefico)

Concerto benefico dei Wit Matrix in onore dei Pink Floyd il 7 maggio 2016 alle ore 21:00 al Palabruel di Bassano del Grappa (Vi). Tra gli ospiti della serata Ricky Portera, lo storico chitarrista di Lucio Dalla e degli Stadio, Sasha Torrisi,ex voce dei Timoria ed il cantautore e scrittore bassanese Raul Bortolon

Vicenza, 25 aprile 2016 – Sarà un omaggio alla storica band dei Pink Floyd, alla loro musica ed alla loro magia, quella del 7 maggio prossimo a Bassano del Grappa, che vedrà protagonisti i Wit Matrix. Dopo il tutto esaurito di 4 anni fa anche questo  si preannuncia come un grande evento, una vera serata speciale tra sogni e visioni che creeranno un viaggio al centro della musica contemporanea.

Organizzato dall’associazione B2A per festeggiare il suo primo anno di attività l’evento vuole essere un connubio affascinante tra il gruppo di amici che da oltre 10 anni raccoglie fondi e idee per il sociale in Italia e Africa e una delle tribute band più rinomate per far rivivere le emozioni e la storia del rock. Il teatro di questo spettacolo sarà il palco del Pala Bruel di Bassano del Grappa, che dopo il tutto esaurito di 4 anni fa accoglierà i Wit Matrix con il loro nuovo spettacolo carico di novità, arricchito dalla fantastica partecipazione di Ricky Portera, lo storico chitarrista di Lucio Dalla e degli Stadio, considerato tra i più grandi chitarristi italiani.

La finalità dell’evento sarà completamente sociale e in particolar modo andrà a sigillare il primo progetto di B2A per la città di Bassano con la campagna “accompagniamo la terza età” a favore del servizio mobilità anziani del Comune. L’associazione B2A assieme ad Icona Music ambiscono a realizzare un evento di grande portata che coinvolga tutta la cittadinanza in segno di pace, amicizia e amore per la grande musica.

La storica Pink Floyd Tribute Band italiana porterà sul palco uno spettacolo unico nel suo genere, dalle scenografie ai filmati video agli effetti speciali in perfetto stile Pink Floyd. I Wit Matrix sono famosi anche per le loro collaborazioni illustri dai Pooh, ai New Trolls, ai Timoria, passando per Ricky Portera degli Stadio e Lucio Dalla. Nel corso della serata saranno proposte tutte le grandi hit della storica band inglese tratte dai leggendari album “The dark side of the moon“, “The wall “, “Wish you were here”, “Division bell” e altri ancora.

A questo grande appuntamento parteciperanno anche l’ex voce dei Timoria, Sasha Torrisi ed il cantautore e scrittore bassanese Raul Bortolon. Inoltre graditi ospiti della serata saranno anche la scuola di danza “San Bassiano” e il coro dell’Accademia di canto e musica “Arte Viva” di Rossano Veneto.

Un evento a scopo benefico che unisce a pieno la continuità tra la musica di oggi e quella degli anni d’oro del rock in una continua emozione, abbracciando tutte le generazioni in un percorso musicale fatto di quattro decenni di successi dei Pink Floyd che terrà il pubblico con il fiato sospeso fino all’ultima nota.

Ciliegina sulla torta di questa serata sarà la presentazione del festival #Back2Africa2016 e sfilata delle attesissime nuove magliette B2A realizzate per la prima volta quest’anno in collaborazione con gli studenti del “Liceo Artistico G. De Fabris” di Nove. I biglietti sono disponibili in prevendita nei circuiti Vivaticket, Ticketone e Iconamusic e naturalmente attraverso l’associazione B2A.

L’appuntamento è per il 7 maggio al Palabruel di Bassano del Grappa, ore 21.

Per maggiori informazioni e collaborazioni visitare il sito www.associazioneb2a.com.

 

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Interviste e contatti:

 

Associazione B2a

nfarronato@gmail.com

 

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