Roma, 2 luglio 2018 – Si è tenuto lo scorso 28 giugno a Roma un incontro tra una delegazione argentina della provincia del Tucuman e il CAR, Centro Agroalimentare di Roma. Scopo dell’incontro era testare le potenzialità economiche delle 2 realtà per sviluppare eventuali relazioni economiche.
Dall’incontro è in effetti emerso che il know-how del CAR e i prodotti agroalimentari della provincia argentina sono complementari e possono fortemente cobtribuire allo sviluppo delle relazioni economiche tra Italia e Argentina.
Il Dottor Fabio Massimo Pallottini, Direttore Generale del Centro Agroalimentare di Roma, ha dato il benvenuto alla missione istituzionale e commerciale della provincia Argentina di Tucumán guidata dal Governatore Dottor Juan Luis Manzur che in precedenza era stata ricevuta dalla F.A.O, l’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
All’incontro sono state illustrate le possibilità di cooperazione del CAR, prima struttura in Italia per la commercializzazione di prodotti ortofrutticoli e ittici, e la Provincia di Tucumán, di grande vocazione agricola e leader mondiale nella produzione di limoni.
All’incontro è stata rilevata l’importanza di accordi strategici utili alla commercializzazione e all’interscambio di tecnologie, reti e prodotti nel settore agroalimentare.
Sono stati anche prospettati scenari di collaborazione tra i due paesi con la preparazione di una lettera d’intenti e una futura visita di responsabili del CAR in Argentina per verificare la possibile realizzazione in Tucumán del “modello” CAR.
A conferma del valore e della validità della visita si evidenzia che gli incontri B2B, avvenuti nel corso della stessa tra imprenditori argentini e italiani, hanno concretamente portato alla definizione di accordi commerciali di grande valore simbolico per i positivi sviluppi ipotizzabili e realizzabili tra i produttori agricoli di Tucuman e gli operatori del CAR.
Incontro tra la delegazione argentina e il CAR, Centro Agroalimentare Roma
Roma, 23 maggio 2018 – E’ online la nuova versione di Reteimprese.it, il portale che da 12 anni offre gratuitamente visibilità in rete alle PMI Italiane. Tra le principali novità, la nuova veste grafica e nuove funzionalità.
L’obiettivo è il miglioramento dell’esperienza di navigazione degli utenti nell’archivio elettronico di quasi 2 milioni di aziende italiane, grazie al restyling grafico e funzionale con un nuovo layout pensato per offrire una navigazione, semplice e intuitiva, fruibile sia da desktop che da mobile.
Particolare attenzione è stata riservata al miglioramento della navigazione da dispositivi mobili, con l’inserimento di funzionalità di localizzazione, accesso rapido alla chiamata, condivisione sui principali social network, possibilità di consigliare l’azienda e recensirla.
L’ottimizzazione delle prestazioni del sito e la velocità di caricamento dei risultati ricercati, consentono la consultazione immediata dell’archivio elettronico delle aziende italiane, operanti in tutto il territorio nazionale.
Tramite il portale è infatti possibile:
ricercare attività commerciali (per comune o per parole chiave) sfruttando il sistema di classificazione di Reteimprese.it
reperire informazioni su attività commerciali presenti all’interno del database: nome azienda, indirizzo, cap, telefono.
rendersi visibili all’interno del sito evidenziando la propria attività commerciale, i propri prodotti e/o servizi e rendere consultabili i propri cataloghi commerciali attraverso un vero e proprio sito web.
Reteimprese.it rappresenta per questo il punto di incontro tra domanda e offerta e lo strumento più efficace per conoscere e farsi conoscere all’interno del panorama commerciale nazionale
Roma, 14 marzo 2018 – L’associazione “Forche Caudine” apre al mondo dell’imprenditoria dotandosi di una sezione “Imprese”, affidata a Francesco Caterina e Mauro Bonello. Sezione inaugurata promuovendo un ambizioso incontro con imprenditori di origine cinese, collegati all’associazione Associna, per favorire interscambi con i molisani.
La delegazione cinese, che ha fissato un primo incontro per lunedì prossimo in zona Eur, sarà guidata dal presidente onorario di Associna, l’ingegnere Marco Wong, 54 anni, 6 lingue parlate ed autore di 3 libri.
La sua carriera professionale parla per lui: ha esordito come sviluppatore software in Italtel e manager alla Pirelli cavi, diventando poi direttore generale di Jilin Huatai, direttore acquisti di Tim in Perù, vice presidente di Huawei Italia e dal 2011 titolare di aziende attive nella distribuzione di alimentari etnici.
Oggi è anche consigliere di amministrazione di Extrabanca Spa, il primo istituto bancario principalmente rivolto agli immigrati. Con lui Xinghai Ke della Chiesa cristiana evangelica cinese in Italia, operativa a Roma dal 1981.
Per i molisani saranno presenti gli imprenditori Francesco Caterina e Mauro Bonello, oltre ad alcuni membri del direttivo di “Forche Caudine” (www.forchecaudine.com).
Con circa 300mila residenti, più o meno quanti ne ha il Molise, la folta comunità cinese in Italia è da sempre identificata con il dinamismo economico.
Ai circa 60mila imprenditori che operano nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nelle attività manifatturiere e in quelle di ristorazione, si sono aggiunti grandi investitori di realtà imprenditoriali “Made in China”, spesso con la negoziazione dei membri di Associna.
Il giro d’affari nel 2015 è stato di oltre 9,5 miliardi di euro con 18mila dipendenti italiani. Tra gli investimenti più importanti, oltre all’Inter e al Milan, anche Benelli, Cerruti, Krizia, Om Carrelli, Pirelli. Con presenze nel capitale di Enel, Eni, Cdp Reti e di istituti bancari e assicurativi del calibro di Unicredit, Mps, Intesa, Generali, Mediobanca.
La composizione del gruppo etnico cinese è ora in ulteriore trasformazione grazie alle nuove generazioni: ci sono quasi 8 mila cinesi che frequentano le università italiane (1 laureato non comunitario su 6 è cinese) e sono quindi pienamente integrati nel tessuto economico e sociale del nostro Paese.
C’è però un altro aspetto di grande interesse per l’Italia: i crescenti flussi di turisti provenienti dalla Cina. I cinesi sono diventati primi come spesa per il turismo “outcoming” a Roma. Una risorsa che equivale ad enormi benefici economici e a grandi potenzialità da sfruttare al meglio, anche per il Molise.
Ma devono essere principalmente le istituzioni a recepire i nuovi fenomeni.
Milano, 14 dicembre 2017 – È un nuovo modello di vendita incentrato sul benessere delle persone e la salvaguardia dell’ambiente il nuovo approccio alla vendita della società Whitten & Roy Partnership in collaborazione con The Laszlo Institute of New-Paradigm Research
Un nuovo paradigma nella vendita per concentrarsi nuovamente sul benessere dei dipendenti e dei clienti e non solamente sulla redditività finanziaria, auspicato e sostenuto dalla società di consulenza commerciale internazionale Whitten & Roy Partnership.
Il cambiamento dell’etica commerciale e delle pratiche di gestione offre, sia ai venditori che ai clienti, la possibilità di collaborare anziché competere, focalizzandosi sull’educazione del cliente anziché sulla persuasione e la manipolazione.
Roy Whitten, co-direttore di Whitten & Roy Partnership, spiega:
“Senza dubbio, i risultati di vendita sono importanti. Ma, per avere il massimo impatto, devono essere i risultati giusti: quelli che generano non solamente un beneficio economico, ma anche sociale e/o ambientale.
Ecco alcuni punti fermi del nuovo approccio sull’arte di vendere:
Cambiare la percezione della funzione commerciale da tecnica manipolativa a collaborazione mirata a fornire del valore aggiunto per i clienti.
Mirare a trasformare le vendite da “arte oscura” a servizi aziendali condotti con orgoglio e etica.
Aiutare i professionisti della vendita con strumenti che permettono di valorizzare le loro capacità naturali
Nuovo paradigma per le vendite influenzato dal lavoro del Prof. Dr Ervin Laszlo del prestigioso “Laszlo Institute of New-Paradigm Research”
La collaborazione con l’Istituto Laszlo
Questo nuovo modo di pensare nasce dalla collaborazione tra Whitten & Roy Partnership ed il prestigioso istituto di ricerca “The Laszlo Institute of New-Paradigm Research” fondato e guidato dal famoso filosofo, accademico, autore e due volte candidato al premio Nobel per la pace Dr Ervin Laszlo.
Il dott. Ervin Laszlo dice: “All’Istituto Laszlo ci impegniamo a portare un livello più profondo di coscienza nel mondo. Sono grato per l’applicazione del nuovo paradigma nel commercio che Whitten & Roy Partnership sta portando avanti. È fondamentale che l’interconnessione di tutte le cose sia riflessa e rispettata nel modo in cui offriamo i nostri beni e servizi gli uni agli altri”.
Per quanto riguarda il nuovo approccio alle vendite, Roy Whitten continua: “Questo quadro di vendita trasformativo richiede non solo la misurazione dei risultati di vendita effettivi, ma anche la messa a fuoco degli “input giusti” che consentono ai commerciali e ai loro clienti di svilupparsi e prosperare. Questo approccio permette dei cambiamenti significativi in tre aree critiche dell’efficacia di un venditore: l’atteggiamento, la competenza e l’esecuzione.
Il nocciolo del problema é che per troppo a lungo la gente ha pensato che la vendita richiedesse l’applicazione di metodi, compresi quelli più discutibili, che manipolano i clienti incoraggiandoli a comprare cose che non necessariamente vogliono o di cui hanno bisogno – tutto nel nome del profitto finanziario”.
Scott Roy, co-direttore di Whitten & Roy Partnership, aggiunge: “Per troppo tempo le vendite sono state considerate come “un’arte oscura” che implicava l’utilizzo di metodi poco ortodossi per ottenere risultati. Noi crediamo che l’attività di vendita possa essere fatta con orgoglio ed etica. Questo implica cambiare radicalmente il modo di pensare alle vendite “.
Il nuovo modello di vendita
L’approccio incentrato sull’individuo che sostiene Whitten & Roy Partnership si concentra sul dialogo tra venditori e clienti che consente agli acquirenti di prendere la migliore decisione possibile per la loro attività. La conversazione si focalizza innanzitutto sulla comprensione completa della gamma di problemi da risolvere e sul costo di lasciarli irrisolti. Questo approccio è in netto contrasto con le tecniche di “pitching and persuading” che si concentrano sulla vendita della soluzione.
Inoltre, un approccio più incentrato sull’uomo non riguarda solo il modo in cui i clienti vengono trattati, ma anche il modo in cui il personale di vendita è aiutato dai loro manager. Whitten & Roy Partnership ha scoperto che, quando le organizzazioni si concentrano sul benessere delle persone e dei loro clienti, possono ottenere risultati migliori in un contesto dove tutti vincono: i venditori apprezzano il proprio lavoro, i clienti ottengono una soluzione che funziona e i manager ottengono i risultati che si erano prefissati.
Il benessere significa dare ai venditori e manager nuovi strumenti per accedere alle loro capacità naturali. Ad esempio, come essere nel momento presente e concentrarsi efficacemente sui bisogni del cliente, o avere uno stato mentale veramente positivo che crea nuove possibilità invece di stress, pressione ed avversità. Nuove capacità, come queste, devono essere al centro di qualsiasi programma di sviluppo per i professionisti delle vendite. A tale proposito, le aree di supporto e di investimento chiave sono: formazione, coaching, gestione del rendimento, e remunerazione.
Roy Whitten dice: “Alla fine della giornata, ricevi solo ciò che hai dato ai tuoi collaboratori; non occuparsi del benessere delle persone e del loro sviluppo professionale è una falsa economia. ”
Dal 2009 Whitten & Roy Partnership ha gestito più di 125 progetti ed aiutato imprese sociali e responsabili a vendere in modo etico prodotti che hanno un impatto positivo sulle persone e l’ambiente. La società ha lavorato in oltre 40 paesi; si avvale di un team di oltre 50 consulenti internazionali molti dei quali si trovano nei paesi in via di sviluppo.
L’azienda lavora a stretto contatto con una serie di prestigiose fondazioni, come la Fondazione Ashden, la Stone Family Foundation, la Mulago Foundation, Omidyar Network, Shell Foundation e altre, per assistere i propri clienti nello sviluppo della loro capacità di vendere efficacemente e in un modo che si allinea agli standard etici delle organizzazioni orientate verso missioni ad impatto sociale ed ambientale.
Noteinformative
Whitten & Roy Partnership
Whitten & Roy Partnership è una società di consulenza commerciale internazionale che aiuta aziende e organizzazioni leader a trasformare i loro risultati di vendita. Fondata nel 2009 dagli esperti di vendita Roy Whitten e Scott Roy, Whitten & Roy Partnership oggi comprende una rete di consulenti che operano in 40 paesi in tutto il mondo.
Basandosi su diversi decenni di esperienza commerciale sia nel settore for-profit e non-profit, e con un background in psicologia e sviluppo del business, Whitten & Roy Partnership offre un approccio di vendita etico che è adatto per le organizzazioni sociali che sono sinceramente interessate al benessere dei propri collaboratori e dei clienti che servono. Per maggiori informazioni visita: www.wrpartnership.com
Laszlo Institute of New-Paradigm Research
Il fine dell’Istituto Laszlo “New-Paradigm Research” (L-INPR) è quello di contribuire alla comprensione della natura fondamentale del mondo, e attraverso questa comprensione, contribuire al benessere nel mondo. L’Istituto persegue questa missione attraverso la ricerca dei concetti, principi e visioni del mondo che emergono nelle scienze, e sviluppando le loro applicazioni in campi di interesse umano. Per maggiori informazioni visita: www.laszloinstitute.com
Milano, 3 novembre 2017 – È online il nuovo strumento di valutazione degli immobili basato sui Big Data del mercato immobiliare.
Il tool, facile da usare e gratuito, è stato creato dalla startup Homstate.it, la prima agenzia immobiliare online in Italia che offre servizi immobiliari innovativi per la compravendita degli immobili.
Lo strumento, rilasciato in versione beta, permette la valutazione gratuita degli immobili in tutta Italia.
Le valutazioni sono possibili per gli immobili di tipo residenziale come appartamenti, case e ville e consente in meno di 5 minuti di ottenere una valutazione di mercato basata su Big Data del mercato degli immobili italiano.
Gli algoritmi di Homstate.it partono dall’indirizzo esatto dell’immobile e analizzano migliaia di fabbricati in vendita e locazione nell’area circostante, verificano la presenza di servizi come scuole, ospedali, mezzi di trasporto, stazioni ferroviarie e metropolitane, redditi dei cittadini, impatto turistico e composizione sociale fino ad arrivare al numero di scosse sismiche registrate negli ultimi 12 anni.
Oltre 10 milioni di immobili, 1 milione di informazioni socio economiche e 142 elementi caratteristici sono una parte dei big data che gli algoritmi elaborano per individuare il prezzo di mercato più probabile di un immobile.
Fino ad oggi le valutazioni degli agenti immobiliari e dei periti si sono basate sull’esperienza, sugli immobili già sul mercato e sui dati aggregati dell’Osservatorio del mercato immobiliare, ma l’obbiettivo del servizio integrato dalla piattaforma di vendita a tariffa fissa di Homstate è quello di superare la valutazione ‘umana’ attraverso un algoritmo in grado analizzare e contestualizzare migliaia di dati.
Secondo Ivan Laffranchi, fondatore di Homstate “lo strumento non è ancora in grado di cogliere alcune sfumature del mercato, ma sta evolvendo ogni giorno acquisendo nuove informazioni. L’obbiettivo è quello di offrire ai proprietari e ai consulenti che operano con la piattaforma un potente strumento capace di elaborare una reale e attendibile analisi del mercato, basata su informazioni concrete e misurabili. Oggi l’algoritmo su cui abbiamo lavorato individua il prezzo più probabile e stima le possibilità di vendita al variare del prezzo, ma tra qualche mese potrà anche simulare cambiamenti del valore in funzione di eventi come la costruzione di una nuova stazione della metropolitana o la variazione dei redditi della popolazione locale”.
Il giusto prezzo è il primo passo per un processo di vendita corretto. Si stima infatti che più del 50% degli immobili siano collocati sul mercato a prezzi superiore al 20% del valore reale a causa di errate valutazioni e aspetti affettivi che condizionano l’aspettativa del proprietario.
Lo strumento di valutazione, disponibile in versione beta gratuitamente all’indirizzo www.homstate.it/valuta, richiede all’utente di rispondere con attenzione a 20 domande per poi processare la valutazione dell’immobile basata sui dati elaborati dall’algoritmo sviluppato dalla piattaforma immobiliare.
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Risorse disponibili (solo se a corredo della presente notizia):
Valutatore in azione su Mac e Iphone – Alta risoluzione
Roma, 3 novembre 2017 – Nell’ambito del programma MISE“voucher internazionalizzazione – 2017”, il Consorzio Italo-maltese Euromed International Trade e la società TEM White Srl, hanno raggiunto un accordo di partenariato, le cui finalità saranno quelle di potenziare e valorizzare le azioni per l’internazionalizzazione da offrire alle PMI Italiane.
Il programma di sostegno sull’internazionalizzazione, messo a disposizione dal MISE, prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher, in favore di tutte quelle PMI che intendono guardare ai mercati oltre confine attraverso una figura specializzata (il cd. Temporary Export Manager o TEM) capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri.
Per poter beneficiare del voucher, le imprese devono rivolgersi ad una società fornitrice dei servizi, scegliendola tra quelle inserite nell’ apposito elenco che sarà pubblicato sul sito del Ministero entro il giorno 20 dicembre 2017.
La partnership realizzata, tra Euromed e White, si pone l’obiettivo di offrire alle PMI interessate, di aderire a focus tematici e/o geografici specifici, già sperimentati, consolidati e competitivi nello attuale scenario commerciale.
“Il progetto di internazionalizzazione è uno strumento strategico di enorme valore per la crescita del business” – dichiara Giovanni Pecorari, Ceo di White Srl, la società TEM, già accreditata al Ministero dello Sviluppo Economico in occasione del bando 2015.
“I TEM di White – continua Pecorari – già collaborano con imprese operanti in diversi settori, tra questi: meccanica, arredamento, elettronica, automotive, agroalimentare, edilizia, energie rinnovabili, moda e materiali compositi e la partnership con Euromed è per noi fondamentale per esplorare i mercati post brexit e del Commonwealth”.
“La rete commerciale del Commonwealth – conferma Sergio Passariello, CEO del Consorzio Euromed – con 52 stati aderenti e 2,5 miliardi di cittadini rappresenta sicuramente un mercato al quale le imprese italiane devono e possono guardare”.
Se poi a tutto ciò aggiungiamo le potenzialità dell’accordo CETA (l’accordo economico e commerciale tra l’UE e il Canada), entrato in vigore provvisoriamente lo scorso 21 settembre, è evidente che spendere il proprio voucher in un progetto accompagnato da noi, può determinare per l’impresa un ottimo risultato.
“Nell’ambito dei focus – conclude Passariello – abbiamo deciso di coinvolgere la nostra sede di Malta, in quanto Stato contestualmente aderente alla Comunità Europea ed alla rete commerciale del Commonwealth, oltre che con spiccate doti commerciali e di giurisdizione anglosassone che facilità le relazioni commerciali”.
Per partecipare al bando MISE, è necessario che le imprese interessate, con fatturato realizzato nell’ultimo esercizio superiore a 500 mila euro, presentino apposita domanda al MISE, a partire dal 28 novembre 2017.
Milano, 2 ottobre 2017 – Si intitola ‘La Felicità fa i Soldi, Ricchi dentro e fuori con lo Yoga Finanziario®‘ ed è il libro scritto da 2 imprenditori ed investitori scritto per spiegare come arricchirsi in felicità.
“La felicità fa i soldi non vuol dire niente, ma funziona” sostengono Davide Francesco Sadae Enrico Garzotto, gli autori dell’originale libro.
“Lo slogan che tanta fortuna ci ha portato in questi anni è, appunto, uno slogan. E gli slogan, quelli belli, sono come la poesia: devono stupirci, creare corto circuiti cognitivi, colpire l’inconscio. La presenza o meno di un significato razionale è assolutamente superflua”.
Seguendo questo presupposto, Davide ed Enrico spiegano perché darsi da fare per essere felici è un obbligo, ma sostengono che già in partenza questo non porterà alla felicità, ma magari a qualcosa di ben più appetitoso.
“Sbattersi per aumentare la qualità della nostra vita materiale è altrettanto importante, anche se, durante la lettura del libro, possiamo scoprire che i veriricchisono quelli che non controllano mai il saldo del loro conto corrente: non perché hanno tanti soldi, ma perché sanno che “la grana– come sostengono gli autori – è, e saràsempre,il sottoprodotto dellaloro azione fattasi disciplinatae consapevole”.
Questa azione gli autori del libro l’hanno definita ‘YogaFinanziario’ che si articola in 3 step da superare, proprio come in una sorta di videogioco. E sono:
1. Ricchezza istintiva
2. Ricchezza emotiva
3. Ricchezza consapevole.
Tre passaggi che nel libro vengono spiegati nel dettaglio e che possono portare a risultati sorprendenti. Il denaro si comporta come una bella donna o un bell’uomo: respinge chi è troppo appiccicoso.
Spostando l’attenzione verso le proprie vocazioni più intime e sincere, ildenaro inizieràacorteggiarcimolto presto. Conta, infatti, solo saper fare bene e amare il proprio mestiere, indipendentemente dal risultato finanziario.
Per saperne di più è disponibile online la video intervista agli autori al linkhttps://youtu.be/2-PSkgIsHBs insieme alle video interviste a persone incontrate per strada per sapere cosa ne pensano su soldi e felicità raggiungibile al link https://youtu.be/GdjSzTh5lp0.
Gli autori
Davide FrancescoSada,VJe MusicManagerper3 Italia,scopre il tradingsui mercati finanziariper autofinanziare i suoi progetti artistici. In pochi anni diventa gestore di fondi e punto di riferimento dell’investimento consapevole in Italiaeall’esterograzie aiprogetti MoneySurfers.com eForexNation.org.
Enrico Garzotto, imprenditore,ha fondatoe direttoaziende in tutto il mondo.Specializzatonel mondo dell’investimentoa360°, trader indipendente,analista finanziariopremiatodaEconomydiPanoramae formatore. Haco-fondato insiemea Davide Francesco Sada ilprimobrokereticodel mondo,ForexNation.orge l’accademia formativa dedicataalla ricchezzaconsapevoleMoneySurfers.com.
Macro Edizioni
Isbn: 9788893195348
Pagine: 224 – Prezzo: € 16,50
Disponibile da: Ottobre 2017 (anche in versione eBook)
Roma, 4 settembre 2017 – Si è tenuto lo scorso 30 Agosto, alle 13.00 ora locale, il webinar dal titolo “CETA: Sbloccare il potenziale” organizzato da Export Development Canada (EDC) l’Agenzia governativa del Canada che fornisce agli esportatori canadesi finanziamenti commerciali, assicurazioni sul credito all’esportazione e servizi di bonding, nonché esperienze sul mercato estero.
Al webinar ha partecipato Sergio Passariello, Presidente del Consorzio Euromed International Trade, il consorzio italo-maltese d’internazionalizzazione che sta seguendo con grande attenzione l’evolversi delle attività di accompagnamento al CETA, messe in campo dal governo canadese e dai governi Europei.
L’evento formativo ha riunito un gruppo dinamico di esperti commerciali e leader aziendali per spiegare le potenzialità dell’accordo e fornire risposte su ciò che le imprese, in particolari canadesi, possano fare per prepararsi.
Come tutti sanno, l’accordo globale economico e commerciale (CETA), che entrerà in vigore provvisoriamente nel settembre 2017, eliminerà il 98 per cento dei dazi tra il Canada e l’Unione europea.
Questa previsione aprirà le porte a tante opportunità per le aziende canadesi ed europee, in tutti i settori e, per la prima volta, includerà anche le aziende che forniscono servizi.
Il programa del webinar ha riguardato i seguenti argomenti:
Cosa significa CETA per le aziende di beni e servizi in Canada
Le maggiori opportunità di crescita del mercato e dell’industria
Regole e regolamenti sul CETA
Programmi e risorse del governo disponibili attraverso il servizio del commissario commerciale (TCS)
Suggerimenti per aiutarti a prepararsi e ad avere successo.
Durante il webinar, numerosi gli interventi di varie aziende che hanno esposto la loro visione ed i loro progetti futuri in ambito CETA.
“È stata un’esperienza preziosa quella di poter partecipare a questo Webinar, in quanto ho potuto verificare direttamente e senza filtri come il Canada crede in quest’accordo e come il Governo Canadese sostenga il sistema imprenditoriale e commerciale” ha dichiarato Sergio Passariello, Presidente di Euromed.
“Nell’ambito delle attività d’internazionalizzazione auspico iniziative per migliorare le partnership tra azienda canadesi ed Europee ed in particolare con quelle Italiane, proponendo la partecipazione al nascente Ceta Business Forum, iniziativa che come Euromed stiamo portando all’attenzione delle Istituzioni e del mondo imprenditoriale” conclude Passariello.
Venerdì 8 settembre scopriamo insieme la formazione esperienziale con Clever Coaching & Training
Firenze, 30 agosto 2017 – Si terrà a Firenze la giornata dedicata alla formazione esperienziale condotta da MassimilianoMoscarda, CEO di Clever Coaching & Training ed Erika Cardeti, Senior Trainer.
Nel corso dell’Open day, che si svolgerà dalle ore 9:30 alle 12:00 di venerdì 8 settembre presso la sede di Forward in Via B. Cennini 16, si parlerà di come progettare un intervento formativo esperienziale di successo.
Saranno illustrate le attività esperienziali e sarà presentato il Master in Conduzione di Gruppi Esperienziali.
Durante l’incontro si potrà toccare con mano l’approccio alla formazione oggetto delle lezioni del Master che partirà il 23 settembre 2017.
La formazione esperienziale si differenzia dall’apprendimento tradizionale per l’utilizzo del gioco e delle metafore per sperimentare dinamiche del gruppo e del singolo.
Grazie alla conduzione di un debriefing adeguato da parte dei docenti i partecipanti possono prendere consapevolezza dei loro punti di forza e delle aree di miglioramento e analizzando quanto accaduto durante l’esperienza è possibile fornire strumenti da applicare al contesto lavorativo.
Il team building, gli esercizi di problem solving, l’outdoor training, rappresentano alcune delle attività di questo tipo di formazione.
Proprio per il coinvolgimento diretto e attivo del partecipante e l’efficacia dell’approccio per l’apprendimento, sempre più aziende scelgono questa strada per formare i propri collaboratori, per far emergere peculiarità personali o per accrescere lo spirito di squadra.
Organizzato da Clever Coaching & Training, azienda specializzata in formazione, l’Open day dell’8 settembre ha l’obiettivo di illustrare quest’approccio ed è destinato a responsabili delle risorse umane, conduttori di gruppi di lavoro, psicologi, formatori, insegnanti e neolaureati che desiderino intraprendere la carriera di formatore.
“Il nostro approccio alla formazione è esperienziale, creativo e fortemente interattivo.Progettiamo percorsi su misura e accompagniamo le aziende nel processo di crescita, dall’analisi dei fabbisogni al follow-up sui risultati raggiunti” ha affermato Moscarda, che vanta un’esperienza pluriennale nel Training, in particolare sulla Formazione Manageriale, Formazione Esperienziale, Change Management e Comunicazione.
Insieme a lui, l’8 settembre, la collega Erika Cardeti Psicologo-Psicoterapeuta-Analista Transazionale che utilizza da anni l’improvvisazione e la clownerie nella formazione esperienziale sulle competenze relazionali.
I posti per partecipare all’evento sono limitati, pertanto è necessario affrettarsi e prenotare subito.
La partecipazione è gratuita. Per ulteriori informazioni telefonare allo 055 219404 (interno 2) o scrivere alla mail master@clevertraining.it.
Milano, 26 luglio 2017 – Stando al rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ‘Society at a glance’, nei Paesi Ocse ci sono circa 40 milioni di Neet, ovvero 40 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni non impegnati né nello studio, né nel lavoro, né nella formazione.
È qui, in questa fascia della popolazione, che si sono fatti sentire i più alti danni causati dalla crisi economica del 2008, ed è qui che gli effetti più deleteri faticano a diminuire.
Come ha infatti sottolineato Carola Adami, fondatrice e CEO dellasocietà di selezione del personale di Milano Adami & Associati (www.adamiassociati.com), «in Italia è soprattutto tra i nativi digitali che le problematiche legate al mercato del lavoro permangono pressoché invariate».
I dati parlano del resto chiaro: il nostro Paese è l’unico tra i principali paesi dell’area Ocse ad essere caratterizzato da una percentuale di occupati maggiore nella fascia d’età onnicomprensiva 15-64 rispetto alla fascia di età tra i 25 e i 29 anni.
«I giovani che si sono ritrovati per la prima volta a tu per tu con il mondo del lavoro proprio negli anni peggiori della crisi sono gli stessi che ancora oggi stanno incontrando le maggiori difficoltà» ha spiegato Carola Adami.
Stando ai dati del rapporto Young Workers Index di PricewaterhouseCoopers, in Italia il 35% dei giovani tra i 20 e i 24 anni non studia, non lavora e non sta effettuando stage.
Ma se l’alta percentuale di Neet italiani è certamente il sintomo più forte della crisi occupazionale tutt’altro che scomparsa, va anche sottolineato che nemmeno per quei Millennials che hanno avuto più fortuna nei processi diricerca del personale la vita è tutta rose fiori: nella maggior parte dei casi, infatti, i giovani lavoratori si ritrovano ad avere a che fare con un’accentuata precarietà.
Se infatti nel 2015 ‘solo’ il 14% della popolazione attiva tra i 15 e 64 anni vantava un contratto a tempo determinato, questa percentuale veniva moltiplicata guardando ai soli giovani tra i 15 e i 24 anni. In questo caso, infatti, si parlava del 57% di contratti determinati.
«Di certo la precarietà giovanile non è figlia della sola crisi economica 2008» ha spiegato Carola Adami «in quanto è fin dal 2003, ovvero dalla legge Biagi sulla collaborazione coordinata e continuativa, che i contratti di carattere temporaneo vanno per la maggiore tra i lavoratori più giovani».
I Neet italiani, già prima della crisi, rappresentavano infatti il 20% della popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni: nel 2014, dopo 6 anni di crisi, questa percentuale si è alzata fino al 27.5%.
Rimane dunque dura la vita dei Millennials in Italia.
Anche perché, come sottolinea Carola Adami, «spesso i Millennials che riescono finalmente ad entrare nel mercato del lavoro e quindi abbracciano l’agognata posizione in azienda si scontrano con delle realtà non preparate ad accogliere questa nuova generazione, la quale riconosce nella crescita personale e nei risultati le proprie spinte principali, ben più importanti a loro vedere dell’aspetto economico».
E chi lavora quotidianamente nel campo della ricerca e selezione del personale nota ormai costantemente che «una parte significativa delle organizzazioni italiane non è assolutamente pronta ad interagire con una generazione di lavoratori così differente da quelle precedenti».
I nativi digitali inseriti in azienda finiscono così talvolta per mettere in difficoltà i manager e i dirigenti, che non sono più solo ‘capi’ agli occhi dei giovani, ma anche e soprattutto formatori: il problema, però, è che queste figure senior non hanno la medesima attitudine alla formazione e al training che accomuna invece i Millennials.
«Per i Neet, per i precari e sì, anche per i giovani occupati, dunque, il mercato del lavoro globale e specificatamente italiano presenta un vero mare di ostacoli e di criticità: i dirigenti aziendali, da parte loro, dovrebbero partire dall’attribuire una maggiore importanza alla formazione continua all’interno dell’azienda» conclude Carola Adami.