Il maestro fotografo siciliano, Giuseppe Leone, realizza un portfolio fotografico su Sorrento nel nome della bellezza: seguiranno altre opere dedicate al paesaggio…
Ragusa, 23 giugno 2020 – “Ho sempre ritenuto che gli incontri nel corso del cammino non siano mai casuali. Anni fa ho avuto modo di incontrare due grandi persone, che per uno strano gioco del destino hanno il mio stesso nome. A distanza di anni uno dei due Peppe Leone, artista da Buonalbergo, mi ha contattato per realizzare una collaborazione artistica, una residenza artistica, a Sorrento. Una grande gioia per me avere la possibilità di lavorare a fianco con Peppe Leone, uomo e artista di grande spessore, e con Mario Esposito, giovane intellettuale sensibile e colto. È un tuffo nel passato, una rievocazione e un ritrovamento di un momento quasi dimenticato, il tutto tramite grazie all’edizione straordinaria quale è il Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, così dichiarava il maestro di Ragusa rispondendo all’invito rivoltogli dal suo omonimo campano.
“Caro Giuseppe, sotto la denominazione «fotografia» si trova un paesaggio eterogeneo con cui spesso capire o gustare una poesia, parlare di cinema o teatro […] la “mediterraneità” dei tuoi racconti in immagini, che hanno avvolto in un’aura eterna, perpetua e continuamente in movimento, la Sicilia potrebbe ora trovare un nuovo medium espressivo, una nuova geografia, un muovo timbro ed una nuova narrazione, li in Penisola Sorrentina”.
Un lavoro fotografico concepito, dunque, a consuntivo parziale del progetto speciale di “Residenze artistiche”, con cui il Premio “Penisola Sorrentina” diventa fonte di importanti esternalità.
Costruire un racconto artistico del territorio ne migliora, infatti, la conoscenza. Rende più significativo il momento ed il senso globale del riconoscimento, che non si esaurisce in una vetrina o in un’unica manifestazione spettacolare, ma che agevola la circolazione diffusa delle idee ed aumenta, concretamente, il senso di identificazione culturale con la collettività.
“Dopo la meravigliosa mostra tenutasi lo scorso anno nella magnifica cornice del Museo Correale di Terranova, Giuseppe Leone regala ora alla Città del Tasso gli scatti con cui ha saputo cogliere ed esaltare le bellezze espresse dal nostro paesaggio”, ha detto il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, che in questo periodo sta lavorando insieme con gli operatori del settore per il rilancio turistico e culturale della seconda città turistica della Campania per arrivi e presenze, dopo Napoli
La prima opera del dopo quarantena, a causa del Covid-19, nasce per Sorrento nel segno della bellezza e della antica tradizione culturale del Grand Tour. È il primo fascicolo delle opere fotografiche che l’artista ragusano di fama internazionale ha dedicato alla Campania, con l’obiettivo di consolidare un ponte culturale nato lo scorso anno, gemellando le due regioni del Mezzogiorno d’Italia.
L’elegante portfolio raccoglie delle bellissime immagini di Sorrento in bianco e nero, suddivise in tre percorsi: beni culturali, paesaggio e uomo.
L’opera è il primo capitolo di un ampio progetto fotografico di Leone legato al “Grand Tour” e dedicato alle poetiche dei territori del sud.
Dopo la Penisola Sorrentina, infatti, ci saranno Pompei e Paestum con i loro parchi archeologici, le catacombe di San Gennaro di Napoli, le atmosfere rarefatte del borgo medievale di Teggiano, nel Vallo di Diano.
“È un progetto ambizioso di valenza pluriennale, con manifestazioni culturali e pubblicazioni diffuse”, spiegano gli organizzatori Mario Esposito, presidente del Premio Penisola Sorrentina, e Giuseppe Leone (campano, omonimo del fotografo siciliano e direttore artistico del progetto di Residenze artistiche).
“In tal modo l’arte diventa autentico volano del territorio, consentendo di intercettare nuovi paradigmi di promozione e di costruire una nuova identità che nel difficilissimo periodo del dopo-Covid punti sulla Bellezza”, continuano gli animatori dell’iniziativa editoriale.
Giuseppe Leone, che vive e lavora a Ragusadove è nato, ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello “La civiltà del legno in Sicilia (Cavallotto, 1972). Da allora le sue fotografie hanno illustrato numerosi libri, cataloghi e riviste di editori italiani e stranieri. Tra le pubblicazioni più note “La Pietra vissuta”, con testi di Rosario Assunto e Mario Giorgianni (Sellerio, 1978): “La Contea di Modica” con testo di Leonardo Sciascia (Electa, 1973), “L’Isola Nuda” con testo di Gesualdo Bufalino (Bompiani, 1988), “Il Barocco in Sicilia” e “Sicilia Teatro del Mondo” con testi di Vincenzo Consolo (Bompiani, 1991), e “L’Isola dei Siciliani” con testi di Diego Mormorio (Peliti Associati, 1995).
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