Employer branding: i 4 step che facilitano le attività di assunzione

Milano, 12 settembre 2023 – Reperire personale sta diventando sempre più difficile. Lo dicono gli imprenditori, lo dicono i responsabili HR di imprese piccole, medie e grandi. E lo dicono anche i dati: basti guardare per esempio a un’indagine di Confcommercio sulle imprese del terziario a Milano, Monza Brianza e Lodi, che è andata a confrontare i dati relativi a fine maggio 2022 con quelli di fine maggio 2023.

Se l’anno scorso il 58% delle imprese del terziario a Milano, Monza Brianza, Lodi prevedeva nuove assunzioni, 8 su 10 lamentavano di non trovare personale. Nel 2023 la percentuale di imprese in cerca di talenti è arrivata al 78%, ma è cresciuto anche il numero di imprese che incontrano difficoltà nel reperire personale, per arrivare a 9 su 10.

Come rendere più facile l’attività di recruiting quindi in questi tempi difficili? Lo abbiamo chiesto a Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società internazionale di head hunting  e di sviluppo di carriera.

«Il mio primo consiglio non può che essere questo» risponde Adami «nel momento in cui la propria impresa ha bisogno di un profilo qualificato o di un manager, è molto vantaggioso rivolgersi a un head hunter, e quindi a un professionista del recruiting che potrà gestire dall’inizio alla fine questo processo. In questo modo si ridurranno i tempi di ricerca e di assunzione, e si aumenterà la qualità della selezione: questo significa che molto probabilmente il processo di recruiting si concluderà con un successo, e quindi con la selezione di un candidato in linea con i requisiti ricercati».

Quindi basta rivolgersi a un head hunter, e il gioco è fatto? «Non proprio» continua Carola Adami «in quanto il cacciatore di teste si occupa esclusivamente della selezione del personale, supportando eventualmente l’azienda per l’inserimento della risorsa». Spetta invece all’azienda, nella quotidianità, rendersi “desiderabile”: «l’attività di recruiting diventa tanto più semplice ed efficace quanto l’azienda lavora regolarmente sull’employer branding, e quindi sulla propria reputazione come luogo di lavoro».

E in effetti, negli ultimi anni, di employer branding si parla sempre di più: ma come si migliora nel concreto questo aspetto della gestione aziendale?

Ecco i 4 step individuati da Carola Adami:

  • Identificare la propria EVP, Employee Value Proposition: così come nel marketing si parte sempre dall’individuazione della propria UVP, Unique Value Proposition, ogni strategia di Employer Branding dovrebbe partire dalla definizione della propria Employee Value Proposition, ovvero della propria proposta di valore nei confronti dei potenziali futuri dipendenti. Autenticità, trasparenza, formazione continua, meritocrazia, welfare aziendale, panorama internazionale: cosa può offrire l’azienda, in che modo si distingue rispetto agli altri posti di lavoro?
  • Creare una presenza forte online: sito web e social media, a partire da LinkedIn, sono strumenti importantissimi per costruire una presenza online forte e bene definita, nonché per entrare in contatto con potenziali candidati.
  • Incoraggiare l’employee advocacy: i primi testimonial della qualità dell’azienda come posto di lavoro dovrebbero essere i suoi dipendenti, portati istintivamente ad avviare un passaparola virtuoso. Ma si può fare di più: tratteggiando un programma di employee advocacy è possibile stimolare i dipendenti a condividere le loro esperienze positive, attraverso contenuti capaci di migliorare ulteriormente l’Employer Branding.
  • Garantire un’esperienza di qualità ai candidati: sono tantissime le persone che entrano in contatto con un’azienda in occasione dei processi di selezione. Si pensi a tutti i candidati che vengono contattati per un colloquio di lavoro, e ancora prima a tutti quelli che inviano i propri CV. È fondamentale offrire una candidate experience di qualità, dando informazioni chiare, garantendo dei feedback, e riducendo al minimo l’attesa. In questo passaggio, ovviamente, rivolgersi a un cacciatore di teste può fare doppiamente la differenza.

 

Cambiare il mondo: nasce LAMIAGENDA, il diario che insegna inclusione, condivisione e armonia

Valorizzazione delle differenze, inclusione e condivisione all’insegna dell’armonia, i valori contenuti nella nuova inedita agenda creata dal docente e filosofo Claudio Sottocornola

Roma, 8 settembre 2023 – Con “Tutti i colori dell’arcobaleno” arriva un’agenda unica, per l’anno scolastico 2023-24, scritta da un filosofo per iniziare i più giovani alla ricerca dell’armonia, nel segno della inclusività e della condivisione”

Secondo l’Enciclopedia Treccani, come riportato nell’introduzione del diario, inclusività significa “orientamenti e strategie finalizzati a promuovere la coesistenza e la valorizzazione delle differenze”, e questo attraverso una riflessione critica che porti a garantire ad ogni individuo uguali diritti e opportunità, contrastando ogni tipo di discriminazione e intolleranza determinate da pregiudizi, razzismi e stereotipi.

Oggi è importante riflettere su ciò, se pensiamo ai drammatici fenomeni del bullismo, del razzismo – anche nel mondo dello sport –, degli scontri fra gang nelle grandi periferie urbane, ma anche dell’isolamento digitale fra i teenager, aggravato dalla recente pandemia, ai quali l’agenda intende contrapporre invece proprio i valori dell’inclusività, come l’accettazione dell’altro, la collaborazione, un sano agonismo, la lealtà e il dialogo fra le persone.

La parola chiave che Sottocornola ha dunque scelto a guidare la riflessione per l’intero anno scolastico è armonia, intesa come sintesi e valorizzazione delle differenze, della pluralità, della varietà di questo nostro mondo, dalla biodiversità, con tante specie di animali oggi messe a rischio dall’inquinamento ambientale, alla molteplicità dei popoli e delle culture che abitano il pianeta, fino alla straordinaria ricchezza della esperienza di ogni individuo, con la sua storia unica e irripetibile.

Egli sceglie così di accompagnare l’alunno in un percorso fra le attitudini o virtù che favoriscono la realizzazione di tale armonia, come la gentilezza, il coraggio, l’ospitalità, la fiducia, la riflessione, la collaborazione, la condivisione, il perdono, accompagnato da un viaggio nei luoghi dell’armonia, ambiti in cui si realizzano condizioni di pace e di bellezza, di concordia e amicizia, di ordine e di equilibrio, come la musica, lo sport, la natura e il mondo animale, la ricchezza spirituale dei popoli e delle culture. E in questo percorso fanno la loro comparsa anche esperienze e persone che sono state testimoni per la loro capacità di costruire armonia, attraverso il proprio impegno, da Malala Yousafzai, Premio Nobel per la pace nel 2014, a Raoni Metuktire, capo degli indigeni brasiliani Kayapó, candidato al premio Nobel per la Pace 2020, a causa di una vita spesa nella lotta per la preservazione della foresta amazzonica e per i diritti delle popolazioni indigene, da Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la fisiologia e medicina nel 1986, a Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la pace nel 1979, e canonizzata da papa Francesco nel 2016.

Sottocornola, con esempi appropriati e un linguaggio piano, ma avvincente ed evocativo, si cimenta così nel non facile tentativo di iniziare i più giovani al linguaggio dell’interiorità, educando a coltivare la propria dimensione profonda, anche parlando loro di ecosistema, di politica, di filosofia, di spiritualità, di etica, empatizzando però con le loro categorie, il loro linguaggio, la loro fantasia, in un affascinante approccio fra maieutica socratica e mito platonico. Guidando i suoi giovani lettori in una esplorazione fra tutti i colori dell’arcobaleno, ovvero nella straordinaria ricchezza del mondo e degli esseri umani, egli si sforza di aprir loro le porte alla scoperta di quell’armonia che potrebbe diventare la loro password verso la felicità, come risultato di una buona vita.

“Quando mi è stato chiesto di realizzare un’agenda scolastica per ragazzi dai 7 ai 14 anni, ho nutrito qualche perplessità: sono stato abituato infatti ad insegnare, soprattutto Filosofia e Storia, a ragazzi più grandi, e la mia attività di scrittore si concentra piuttosto su di un pubblico adulto, che sceglie saggistica filosofica. Poi mi sono ricordato di avere letto, da adulto, un testo illuminante, ‘Il mio piccolo catechismo’, del grande filosofo francese Jean Guitton, nel quale l’autore, con sapienza profonda, sapeva spiegare ai più piccoli complessi concetti teologici con una semplicità disarmante e, insieme, una cura estetica ed una profondità di pensiero davvero stupefacenti. Ed ho capito che si potevano dire cose grandi parlando ai piccoli”.

Così Claudio Sottocornola, docente, filosofo e saggista, spiega com’è nata “LAMIAGENDA”, diario scolastico 2023-24 per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado, edita dalla storica Casa Editrice I Quindici, in collaborazione con il CSI (Centro Sportivo Italiano), che affronta per questo anno scolastico il tema più che mai attuale dell’inclusività con l’accattivante titolo “Tutti i colori dell’arcobaleno”.

Con l’iniziativa editoriale de LAMIAGENDA, la Casa editrice I Quindici intende proporre un grande “libro” da vivere e da riempire, giorno dopo giorno, mese dopo mese, nell’ottica della propria filosofia educativa, ove ragazze e ragazzi non sono i semplici “destinatari”, ma i veri e propri protagonisti, come nella celebre e storica Enciclopedia Illustrata, derivante dall’omologa opera statunitense, che spopolò in Italia soprattutto fra gli anni ’60 e ’70.

LAMIAGENDA nasce proprio per mettere a disposizione uno strumento tutto nuovo, utile e accattivante, attraverso un formato originale, una struttura delle pagine graficamente efficaci e coinvolgenti, ricche di immagini e foto che, anche quest’anno, vanno ad arricchire il tema prescelto, quello dell’inclusività.

Disponibile in due versioni, con le pagine a quadretti o a righe, LAMIAGENDA può essere “personalizzata” con pagine relative a notizie e informazioni sui programmi e sulle attività di ogni singolo Istituto scolastico.

Chi è Claudio Sottocornola

Claudio Sottocornola, già ordinario di Filosofia e Storia nei licei bergamaschi, si è laureato con una tesi in Storia della teologia all’Università Cattolica di Milano ed è stato anche docente di Discipline religiose, Materie letterarie, Scienze dell’educazione, Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo. Giornalista, scrittore e performer, si caratterizza per una forte attenzione alla categoria di “interpretazione”, alla cui luce indaga il mondo del contemporaneo. Come filosofo, ha utilizzato musica, poesia e immagine per parlare a un pubblico trasversale, nelle scuole, nei teatri e nei più svariati luoghi del quotidiano. È autore di numerosi saggi, opere poetiche, visive e multimediali con tre temi prevalenti: l’autobiografia intellettuale, la cultura popular contemporanea, la crisi del sacro e la sua rimodulazione nella attuale civiltà occidentale.

 

 

 

www.lamiagenda.com

www.claudiosottocornola-claude.com

 

Uomo e fauna: boom di partecipazione per il Coesistenza Festival in Val di Ledro

Conclusa la 2a edizione di Coesistenza Festival con numeri e partecipazione in forte crescita

Trento, 7 settembre 2023 – Dal dialogo e dalla conoscenza tutti possono trarne beneficio. Si conclude con questo pensiero il Coesistenza Festival 2023 che per tre giorni ha visto il territorio della Val di Ledro, in Trentino, impegnato in un dialogo a più voci sul tema della coesistenza tra uomo e fauna. 

Paure, pratiche di gestione, rapporto uomo/natura, media e stampa, diritto, giurisprudenza e norme, storia, arte, ecoturismo e molto altro ha visto coinvolto il pubblico, con oltre 700 presenze stimate sui 3 giorni, in 35 eventi differenti ciascuno dei quali ha avuto una consistente partecipazione da parte di un pubblico numeroso e appassionato.

Un dialogo partecipato che ha visto alternarsi assensi, dissensi e critiche, ognuno dei quali ha trovato spazio in una discussione equilibrata e aperta in cui sono emersi dubbi, incomprensioni, condivisioni e spunti di riflessione. 

Siamo davvero felici del risultato” – spiega Anna Sustersic presidente di PAMS Foundation – “dall’anno scorso abbiamo imparato e migliorato, quest’anno abbiamo trovato nuove sfide e fatto nuovi errori che ci serviranno ad evolvere; abbiamo ricevuto complimenti e critiche che ci hanno fatto riflettere, ma più di tutto siamo felici di essere riusciti a mantenere i toni equilibrati e produttivi che rendono il dialogo possibile e libero, contribuendo ad aumentare la conoscenza su un tema delicato, che va affrontato rispettandone la complessità”.

Il meraviglioso contesto di Malga Cita, generosamente messa a disposizione dal Gruppo Alpini Ledro, ha conferito all’evento un carattere suggestivo che ha favorito il crearsi di relazioni e scambi fra organizzazione, esperti e partecipanti provenienti da diverse regioni, come Piemonte, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia.

Il professor Marco Olivi, esperti delle istituzioni provinciali, nomi di rilievo come Marco Colombo e Giuseppe Festa, che con note e parole ha animato la serata di sabato, hanno dato particolare rilievo alla manifestazione che si conferma non solo come un’opportunità di apprendimento e discussione ma anche come un’occasione di intrattenimento e un modo per conoscere il territorio. Diverse le strutture locali coinvolte per ospitare relatori e pubblico, accorso da ogni parte d’Italia nella splendida cornice Trentina.. Apprezzatissima la collaborazione con Ledro Land Art, che con il suo percorso e gli artisti che hanno partecipato alla manifestazione, è riuscita a conferire un carattere di unicità e creatività all’evento. Molto apprezzate anche le attività outdoor come escursioni diurne e notturne che hanno accompagnato i partecipanti alla scoperta del territorio.

“Siamo molto contenti di aver ospitato il Coesistenza Festival quest’anno” commenta il Sindaco di Ledro Renato Girardi che ha chiuso con le sue parole questa 2a edizione “auspichiamo che questo dialogo imparziale e a più voci possa essere un modo per affrontare seriamente, e con sempre più temi e punti di vista, una questione che ci vede di fatto, e in diversa maniera, tutti coinvolti“.

Numerosi i supporter che hanno appoggiato l’iniziativa, in primis il Comune di Ledro e la SAT sezione ledrense che hanno patrocinato l’iniziativa insieme al Gruppo Grandi Carnivori del CAI, Patagonia, Fondazione Caritro, ITAS Mutua, LIFE WolfAlps EU, il Museo della Palafitte di Ledro, il Festival del Giornalismo di Verona, l’Ecomuseo della Judicaria, la Rete di Riserve Alpi Ledrensi, AIGAE, URUS Adventures, Calze GM, Ledro Land Art, Birra del Bosco, Cascada, Educare nel Bosco, Idea Montagna, il Trento Film Festival, The Clean Outdoor Manifesto, Octopus, Smarmellata, Talking Nat, Natcom.

“Insieme ai nostri supporter, che ringraziamo ancora una volta, ci incamminiamo verso un’edizione 2024 ancora più ricca e strutturata, sperando di confermare il trend di crescita delle scorse due edizioni” – spiega Francesco Romito ,vice-presidente dell’Associazione Io non ho paura del Lupo – “perché crediamo che continuare a parlare e raccontare la coesistenza con la fauna selvatica sia oggi fondamentale per migliorare la nostra qualità della vita e la nostra efficacia in quanto comunità”.

L’appuntamento con la nuova edizione di Coesistenza Festival è per il 2024, insieme a tutti gli eventi che ci accompagneranno verso la sua realizzazione, che avranno inizio già nei primi mesi del prossimo anno.

 

 

Emergenza economia: i dati confermano il bagno di sangue in arrivo

Roma, 7 settembre 2023 – Le imprese italiane stanno vivendo in questi mesi un periodo molto delicato, e ancora di più lo sarà l’autunno. L’analisi “Congiuntura Flashdel centro studi di Confindustria ad esempio ha messo in evidenza una frenata del PIL che nel secondo trimestre del 2023 è rimasto sostanzialmente fermo.
L‘aumento dei tassi sta frenando la crescita, visto che la BCE ha portato a 4,25% il tasso di sconto.
La conseguenza è che il credito, sia per le imprese che i consumatori, costa di più ed aumenta anche la difficoltà ad ottenerlo: il costo del denaro è aumentato di 4,81 punti, e il credito bancario tende a ridursi (-2,9% annuo a maggio).
Istat e Banca d’Italia, infatti, stanno rilevando una domanda del credito fortemente rallentata dal costo eccessivo, con il 6% delle imprese che non ottiene credito, e il 56,3% delle stesse che rinuncia per le proibitive condizioni.
Per non parlare del costo dei carburanti che continua a salire, nonostante la discesa del greggio.
I carburanti poi continuano a correre: per la benzina siamo ai massimi da metà aprile, per il gasolio dai primi di marzo. Sembrerebbe che a causare tutto ciò sia il calo delle scorte Usa di prodotti raffinati, insieme allo stop di alcune raffinerie in Europa, Stati Uniti e Asia. E con le vacanze tutto è diventato più salato: per esodo e controesodo estivo si ipotizzano in 800milioni i maggiori costi sostenuti dai cittadini, cosa che potrebbe impattare sui consumi dell’autunno.
Secondo le stime delle associazioni di categoria infatti, dopo la stagione turistica si avrà un rallentamento forte dei consumi nell’ultima parte dell’anno.
Con questo scenario nel 2023 rischiano di chiudere ben 120mila imprese, a causa di costi fuori controllo e indicatori di produttività crollati, secondo i dati di Confcommercio.
Le imprese che non studiano attentamente i loro numeri rischiano di saltare” afferma Pasquale Abiuso, presidente della banca di credito cooperativo di Gambatesa, ed esperto di strategie di gestione aziendale.
I costi improduttivi, che non portano un ritorno certo vanno immediatamente tagliati, così come vanno liquidati immediatamente i prodotti in magazzino che non girano o i servizi che non si vendono per recuperare cassa. E’ arrivato il momento per gli imprenditori di diventare maniacali circa i numeri aziendali, imparare a fare marketing, studiare la concorrenza e non navigare a sensazione come spesso accade nelle PMI italiane” continua Abiuso.
Le aziende italiane devono strutturarsi velocemente per fronteggiare i momenti avversi del futuro e gli imprenditori devono mettere in atto dei processi efficaci di delega lasciando da parte il tanto blasonato ‘chi fa da sé fa per tre’. e in tutto ciò la ricerca di talenti da inserire in azienda sarà un tema cruciale per il prossimo futuro” conclude il Presidente Abiuso.

Chi è Pasquale Abiuso

Pasquale Abiuso è Presidente dal 1996 della Banca di Credito Cooperativo di Gambatesa, Vice Presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo Abruzzo-Molise, Senior Guerrilla Marketing Coach, consulente di strategie di gestione aziendale. Nel 2013 ha gestito l’incorporazione nella BCC di Gambatesa della BCC Molisana di Credito Cooperativo.

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Per interviste e contatti:

Pasquale Abiuso

Presidente della banca di credito cooperativo di Gambatesa, ed esperto di strategie di gestione aziendale

Pasquale Abiuso, Presidente della banca di credito cooperativo di Gambatesa, ed esperto di strategie di gestione aziendale

 

 

Lavoro: l’emorragia dei talenti è un grave problema

Milano, 6 settembre 2023 – L’economista Anthony Klotz, colui che nel 2021 aveva coniato il termine “Great resignation”, lo ha dichiarato poche settimane fa: la stagione delle Grandi dimissioni è giunta al capolinea. A spingerlo in questa direzione sono i numeri degli Stati Uniti, che nel 2022 – con 50 milioni di lavoratori che hanno dato le dimissioni, stando al Bureau of Labor Statistics – stanno tornando ai livelli del 2019. Le cose non stanno però così in Italia, dove il numero di dimissioni continua a essere insolitamente alto.

L’Osservatorio sul precariato Inps per il 2022 parla infatti di 1.255.706 persone che si sono dimesse da un contratto stabile, il 24% in più rispetto al 2019.

Un’indagine della Camera di Commercio afferma per esempio che, tra 2018 e 2022, le dimissioni in provincia di Forlì-Cesena sono aumentate del 39,5%.

«Al di là di quanto dimostrano le statistiche degli ultimi mesi e anni, il concetto di fondo è chiaro: la loyalty aziendale ha perso appeal, e sempre più dipendenti sono propensi a valutare seriamente nuove opportunità di carriera» spiega Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società internazionale di head hunting specializzata nella selezione di personale qualificato e nello sviluppo di carriera.

I fattori che spingono in questa direzione sono tanti. «A determinare una situazione di questo tipo» spiega Adami «è tra le altre cose la consapevolezza dei talenti di vivere in un periodo storico peculiare, in cui le aziende faticano parecchio a trovare determinate figure. C’è poi la ricerca di un maggiore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa, e c’è anche un diffuso desiderio di flessibilità, tutti fattori che fanno passare in secondo piano la fedeltà verso il datore di lavoro».

In questo contesto, cosa possono fare le aziende per trattenere i clienti in azienda, così da non lasciarsi scappare competenze ed esperienza? Ecco i 5 consigli di Carola Adami.

Come trattenere i talenti in azienda

La talent retention inizia al momento del recruiting: le possibilità di avere un alto livello di fidelizzazione sono decisamente più alte quando si selezionano i candidati ideali e quando si riesce ad aumentare fin da subito il loro livello di engagement.

Più equilibrio tra vita private e vita lavorativa: come anticipato, l’esigenza più grande dei lavoratori è attualmente quella legata al work-life balance, aspetto che nella maggior parte dei casi viene considerato ancora più importante rispetto all’entità dello stipendio. Si parla quindi di orari flessibili, di smart working, di utilizzo funzionale delle nuove tecnologie, di nidi aziendali e via dicendo.

Gli stipendi devono essere equi: se è vero che lo stipendio spesso non è più considerato come l’elemento più importante in un rapporto lavorativo, resta comunque uno dei temi più significativi per i lavoratori.

Ecco che allora l’offerta economica deve essere tale da raccogliere l’attenzione di potenziali candidati e, successivamente, deve essere equa,  commisurata all’esperienza e quindi aggiornata. Sapendo peraltro che una fetta molto alta dei lavoratori non richiede nessun aumento di stipendio prima di dimettersi: da questo punto di vista dovrebbe quindi essere l’azienda a fare la prima mossa.

La centralità dell’ascolto: una buona comunicazione è al centro di un buon rapporto tra lavoratori e azienda. I responsabili devono quindi essere a disposizione per ascoltare e comprendere le preoccupazioni e le opinioni dei membri del team. Sapendo di avere un capo attento i dipendenti capiscono di essere in un’azienda che vede il loro valore, fattore che permette di aumentare il livello di fidelizzazione.

L’importanza di proporre dei piani di carriera: per aumentare la talent retention in azienda è necessario supportare attivamente lo sviluppo di carriera dei dipendenti, prevedendo quindi corsi di formazione, aggiornamenti e promozioni.

 

Libertas, devianze giovanili e bullismo il primo convegno dello scrittore Michele Cioffi

A Grugliasco il primo grande convegno su devianze giovanili e bullismo, organizzato dal nuovo coordinatore per la cultura della Libertas, lo scrittore Michele Cioffi

Torino, 22 agosto 2023 – La Libertas, ente di promozione e diffusione sportiva, culturale, turistica e ricreativa, ha un nuovo Coordinatore Nazionale Arte, Cultura, Spettacolo. Si tratta di Michele Cioffi, classe 1976, scrittore e aforista di Nettuno che dalla pubblicazione del  libro “Non avrai bisogno di chiedere” è riuscito con caparbietà e merito a riscuotere un successo dietro l’altro: dai riconoscimenti letterari a quelli a teatro con tour nazionale, senza dimenticare il suo cortometraggio “il Privilegio dell’Ultima Onda” che ha raccolto ben 30 riconoscimenti nazionali ed internazionali in un solo anno.

Direttore Artistico del Picentia Books, Sezione Letteraria del Picentia Short Film Festival di Battipaglia, manifestazione che si tiene a settembre tutti gli anni a Battipaglia, e anche Direttore Artistico del Palavillage di Grugliasco nel torinese.

“Metterò al servizio di questo incarico – ha detto Michele Cioffi – il mio entusiasmo, le mie capacità comunicative e organizzative, ascolterò le esigenze delle tante associazioni italiane al fine di promuovere la cultura e renderla accessibile”.

Un primo grande convegno si terrà a novembre nei giorni 4, 5  e 6 presso il Palavillage di Grugliasco dove in sinergia con l’Osservatorio Nazionale Libertas affronteremo problematiche come il bullismo, e le devianze giovanili, poi a seguire un torneo inclusivo di padel per i ragazzi delle scuole medie e superiori”, conclude Cioffi.

IT, per trovare un lavoro stimolante l’arma segreta è il cacciatore di teste

Milano, 28 giugno 2023 – Il settore dell’Information Technology è a caccia di talenti. Basti pensare al fatto che, stando a una stima Assintec-Assiform, in Italia ci sono 89 mila posti di lavoro vacanti all’interno del mondo IT. Per la necessità di accelerare la trasformazione digitale, per rispondere all’alto tasso di turnover, per via del ritmo elevato dell’innovazione tecnologica, la ricerca di profili IT è continua.

Tra le figure più ricercate ci sono developer, big data engineer, information security specialist, cloud specialist, enterprise architect, test specialist e data specialist.

Si potrebbe quindi pensare che, di fronte a una domanda così ricca e inesausta da parte del mercato del lavoro, per un talento IT trovare una nuova posizione lavorativa sia semplice. Ebbene, non è esattamente così.

Per via delle continue evoluzioni ecologiche, della sempre presente necessità di aggiornarsi e dell’enorme gamma di aziende alla ricerca di figure IT (grandi o piccole, informatiche o non, e via dicendo) individuare la posizione ideale, e quindi in linea con i propri obiettivi e con le proprie esigenze, non è facile come potrebbe sembrare.

«Nell’area IT al momento del lockdown è iniziata una grande rotazione, un fenomeno parallelo al veloce avanzamento tecnologico, che deve ancora arrestarsi» spiega Carola Adami, CEO di Adami & Associati (www.adamiassociati.com), società internazionale di head hunting, sottolineando che «i candidati ora desiderano scegliere e strutturare con maggiore consapevolezza il proprio percorso professionale».

Da qui il vantaggio di rivolgersi a un head hunter specializzato nel settore IT, un ponte prezioso tra candidati e aziende.

Quali sono nello specifico i vantaggi che un cacciatore di teste può garantire ai talenti IT in cerca di lavoro?

Accesso a posizioni aperte altrimenti impossibili: sempre più spesso le aziende ricorrono alle società di head hunting per selezionare non solo profili dirigenziali o manageriali, ma anche lavoratori qualificati.

Non è raro per gli head hunter specializzati nel settore IT affrontare una selezione del personale senza nemmeno pubblicare un annuncio di lavoro, selezionando i potenziali candidati all’interno del proprio network di contatti, costruito nel tempo: si capisce quindi che, in questi casi, essere o meno nella rete di un cacciatore di teste può fare un’enorme differenza.

Lo stesso linguaggio: un cacciatore di teste specializzato nel settore IT è un esperto di selezione del personale con importanti competenze nel mondo informatico, un consulente che parla lo stesso linguaggio delle aziende e dei candidati, e che quindi risulta fondamentale per capire quanto le caratteristiche delle prime possano soddisfare le esigenze dei secondi. E ancora: in un mondo come quello IT, in cui le competenze sono in continua evoluzione, è fondamentale poter contare su un recruiter che possa concretamente capire se le conoscenze del candidato sono effettivamente quelle ricercate dall’azienda.

Un supporto per fare la scelta giusta: il cacciatore di teste opera nell’interesse delle aziende e dei candidati, sapendo che solamente nel momento in cui le esigenze di entrambi questi attori sono soddisfatte può nascere un rapporto di lavoro proficuo e destinato a continuare nel tempo. In uno scenario in cui le possibilità di impiego sono effettivamente diverse, poter contare sulla consulenza di un esperto può essere molto importante.

 

Ritorna il Coesistenza Festival: in Val di Ledro si parla di uomo e natura

Trento, 26 giugno 2023 – Saranno tre giorni per esplorare, fra escursioni, caffè scientifici, dibattiti, cinema, teatro e molto altro ancora, l’importante tema del rapporto fra uomo e fauna, per capire le sfide, le criticità, le opportunità e le strategie per renderlo possibile. Nella splendida cornice della Val di Ledro fra l’1 e il 3 settembre 2023  si terrà con questi presupposti la seconda edizione del Coesistenza Festival.

Uno scenario d’eccezione che fra laghi, montagne selvagge, storia e una favolosa accoglienza darà il benvenuto ai molti ospiti e al pubblico interessato a partecipare ad un dialogo oggi di primaria importanza su questo territorio.

Cosa significa condividere spazi e risorse con la fauna?

Quali strategie, quali limiti, quali necessità e quali criticità contiene questo importante concetto?

Se ne parlerà in compagnia di oltre 30 ospiti illustri che insieme, ognuno con il proprio punto di vista, cercheranno di trasmettere, almeno in parte, la complessità del concetto di coesistenza.

Saranno presenti esponenti delle istituzioni locali, dei Parchi Nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco dello Stelvio, del Parco Adamello Brenta, del mondo venatorio e del mondo degli allevatori, esponenti dell’Università ma anche giornalisti, artisti, autori, fotografi e molti altri.

Nel meraviglioso scenario naturale di Malga Cita – messa disposizione dal Gruppo Alpini di Molina di Ledro, nel cuore artistico di LedroLandArt, del Museo delle Palafitte di Ledro e del Ristorante Rifugio al Faggio, Coesistenza Festival prevede tre giorni per esplorare camminando, ascoltando, dibattendo, guardando e facendo, i diversi lati della coesistenza, gli effetti, le conseguenze e le strategie messe in atto o possibili per poterla pensare in maniera realistica.

L’intento del Festival, patrocinato dal Comune di Ledro e supportato da moltissimi partner, è quello di promuovere la discussione e l’informazione sul tema della coesistenza che proprio nel corso di questo anno ha messo alla prova il territorio Trentino imponendo la necessità di promuovere il dialogo e l’informazione come passo necessario all’individuazione di nuove soluzioni e come strumento civile imprescindibile per fornire a tutti gli strumenti necessari ad affrontare la situazione in maniera informata e consapevole.

‘L’idea è quella di cercare di fornire informazioni e punti di vista in modo da dare un quadro il più possibile equilibrato e completo’ spiega Anna Sustersic Presidente di PAMS Foundation che insieme all’Associazione Io non ho paura del lupo e CAI gruppo grandi carnivori sono i promotori del Festival ‘vorremmo contribuire a dare al pubblico spunti e strumenti per costruire il proprio punto di vista su l’urgente tema della coesistenza tra uomo e fauna’. Coesistenza Festival è un’iniziativa che ha inoltre la volontà di promuovere il territorio e le sue peculiarità: ogni parte del Trentino, infatti, affronta il tema della coesistenza tra uomo e fauna con tratti particolari e con esigenze e priorità che variano da zona a zona. Ogni valle e ogni territorio è inoltre portatore di esperienze e peculiarità che il festival vuole valorizzare e promuovere.

‘Quest’anno le sedi che ospiteranno il Festival in Val di Ledro, sono davvero speciali’ spiega Francesco Romito vicepresidente dell’Associazione “Io non ho paura del lupo‘e siamo davvero orgogliosi di poter condividere con pubblico e ospiti in contesti così eccezionali, temi tanto importanti’.

Un aspetto particolarmente interessante di questa edizione, spiegano gli organizzatori, è che molte delle tematiche nascono dal feedback che il pubblico ha dato alla prima edizione. Molti dei temi trattati saranno una risposta alle esigenze conoscitive nate da un’indagine svolta alla fine della prima edizione del Festival, in questo modo l’evento ‘cresce’ con il suo pubblico e si adatta alle sue esigenze.

‘In un momento in cui il tema è di così profonda attualità’ spiega il Sindaco di Ledro Renato Girardipensiamo che un’iniziativa del genere che promuove il dialogo, lo scambio e l’ascolto di molti diversi punti di vista sia un passo nella direzione giusta sia un passo nella direzione giusta per riportare il dialogo all’interno della comunità e riuscire con essa a trovare nel dibattito, una strada verso una soluzione condivisa con chi vive il territorio.’ Il sito con il programma della nuova edizione del Coesistenza Festival , sarà pubblicato il 14 luglio 

Per qualsiasi informazione relativa al Festival, al programma e alla logistica:

www.coesistenzafestival.it

Per info scrivere a:
info@coesistenzafestival.it

Cultura: svelati i Volti del Mistero con ‘Vite nel Buio. Volti su Murale’

Svelati i Volti del Mistero con ‘Vite nel Buio. Volti su Murale’: un Thriller avvincente che unisce la Street Art alla narrativa

Roma, 21 giugno 2023 – È uscita la nuova edizione di “Vite nel Buio. Volti su murale“, il thriller di successo che ha generato grande scalpore. In questa nuova edizione, la casa editrice Peacock Editore ha collaborato con la famosa street artist milanese CherisMarachanas, unendo racconto e street art in un’esperienza unica.

Il romanzo è stato presentato durante un evento speciale allo stand editori Venenti al Salone del Libro di Torino 2023. Durante la presentazione, l’autrice Laura Gariboldi e Cheris hanno coinvolto il pubblico in una performance dal vivo, con l’incendio controllato di un murale simbolo del libro.

“Vite nel Buio. Volti su Murales” invita i lettori a immergersi in misteri e segreti affascinanti. La copertina nasconde un sottotitolo segreto, una sfida intrigante per i lettori curiosi. All’interno del romanzo, si troverà un’opera d’arte che rappresenta l’animo umano, fragile come una rosa e ardente come il fuoco.

Attraverso i murales di Cheris, i lettori scopriranno i volti che si celano dietro la trama del romanzo, in un percorso che li guiderà nella mente dell’assassina, smascherando le apparenze per arrivare alla verità. Inoltre, i lettori sono invitati a partecipare a una sfida online per scoprire la location misteriosa di un murale a Milano.

“Vite nel Buio” è un thriller ambientato nella Milano degli anni ’60, tra le diverse classi sociali. Francesca, una donna fragile ma pericolosa a causa del suo disturbo bipolare, diventa il principale sospetto di una serie di omicidi.

La sua storia viene raccontata attraverso gli occhi di un giovane narratore, che analizza la sua mente e cerca di comprendere l’essenza di questa identità chiamata “la bestia”. Il romanzo sfida le convenzioni e svela che le apparenze possono ingannare, spingendo i lettori a superare le superficialità e a esplorare la complessità umana.

La street artist Cheris Marachanas, famosa per i suoi murales che evocano emozioni intense su una superficie nera, accompagna il romanzo con le sue opere. I volti rappresentati nei murales di Cheris incarnano emozioni e sentimenti, creando un connubio perfetto tra arte visiva e narrazione.

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Il pensiero visionaro di Ruffo Caselli, su Intelligenza artificiale ed Esistenzialismo Cibernetico

Il pensiero visionario del pittore Ruffo Caselli ha anticipato le sfide morali dell’era tecnologica

Roma, 16 giugno 2023 – Negli ultimi decenni, l’umanità ha assistito a una rapida evoluzione delle tecnologie, in particolare nell’ambito dell’intelligenza artificiale (IA). Tuttavia la fusione tra intelligenza artificiale e filosofia non è un concetto nuovo. Quarant’anni fa, quando il termine “intelligenza artificiale” era ancora sconosciuto, si parlava di cibernetica e si intravedeva già un collegamento tra quest’ultima e l’esistenzialismo. Un pioniere nel campo dell’esistenzialismo cibernetico è stato senza dubbio il pittore Ruffo Caselli, nato nel 1932 e morto nel 2020.

Cibernetica ed Esistenzialismo

La cibernetica, un campo di studio interdisciplinare che si occupa del controllo e della comunicazione nei sistemi viventi e nelle macchine, emerse nella seconda metà del XX secolo.

Parallelamente, prendeva piede l’esistenzialismo, una corrente filosofica che pone l’accento sull’esperienza individuale e sull’autenticità. Entrambi i campi si interrogavano sul significato dell’esistenza umana e sul ruolo della tecnologia nella vita delle persone.

Ruffo Caselli: il pioniere dell’Esistenzialismo Cibernetico

Ruffo Caselli, pittore e pensatore visionario, fu uno dei primi a riconoscere il potenziale dell’accostamento tra cibernetica ed esistenzialismo. Fin dagli anni Settanta iniziò ad esplorare il modo in cui le macchine intelligenti potevano riflettere i temi fondamentali dell’esistenzialismo, come la libertà, la responsabilità individuale e l’angoscia dell’essere. Caselli era affascinato da circuiti integrati e microchip che dipingeva o cuciva sulle tele. Dipingeva robot con sentimenti umani e uomini che rendeva, con raffinato umorismo, sempre più simili a robot.

Il pensiero di Caselli

Caselli era un esploratore della coscienza. Diceva di dipingere solo dopo essersi immerso in uno stato di profonda ispirazione, solo dopo essere entrato “nella quinta dimensione”, al di fuori del tempo e dello spazio, in una realtà multidimensionale.

Secondo l’artista, l’essenza dell’esistenzialismo cibernetico risiedeva nell’idea che le macchine potessero andare oltre il semplice calcolo e l’esecuzione di compiti. Egli sosteneva che, in un futuro non troppo lontano, quella che oggi chiamiamo intelligenza artificiale, avrebbe potuto acquisire una coscienza e una consapevolezza simili a quelle umane, portando alla nascita di una nuova forma di esistenza.

L’intelligenza artificiale e l’esistenzialismo cibernetico rappresentano un terreno fertile per il dibattito filosofico e etico sulla natura umana e sulla tecnologia. Quarant’anni fa Ruffo Caselli aveva già gettato le basi per l’accostamento tra questi due ambiti, anticipando le sfide morali che stiamo affrontando nella nostra era.

Nelle foto: tele dipinte a olio da Ruffo Caselli (grazie al Centro per lo Studio Multidisciplinare
dell’Esistenzialismo Cibernetico)

Per maggiori informazioni:

www.cyberneticexistentialism.com

www.youtube.com/@ruffocasellipaintings6978

 

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