Impresa: quando il libro serve a fare marketing

ll libro come strumento di marketing: il progetto parte dalle Marche e sta conquistando il mondo dell’impresa. Raggiungere gli obiettivi commerciali grazie ad un libro è possibile…

Milano, 28 giugno 2022 – Scrivere un libro di successo per imprenditori in 30 giorni, pubblicarlo in una settimana e poi distribuirlo in Italia e in tutto il mondo, con l’obiettivo di raggiungere nuove vette di clienti e fatturato. È l’idea nata e sviluppata dall’ing. Emanuele Properzi di Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, ribattezzata con il nome Bookness,

Si tratta di un progetto editoriale che ha permesso di dare al libro una forte valenza di brand, una miscela esplosiva di comunicazione, storia, reputazione dell’azienda e del professionista protagonisti della pubblicazione.

Nel corso degli ultimi 5 anni sono stati scritti più di 600 libri, grazie a un team di scrittori professionisti che si sono formati seguendo le metodologie editoriali esclusive brevettate da Properzi.

Dallo studio dei bestseller al metodo “Bookness”

Il metodo di scrittura di Bookness è stato infatti chiamato “Bestseller Framework®” e come spiega Properzi, è stato elaborato «dopo aver analizzato oltre 300 libri imprenditoriali bestseller a livello internazionale e dopo aver riconosciuto all’interno di essi una specifica e ricorrente struttura di contenuti».

«Negli anni abbiamo testato il processo di scrittura del libro partendo da un’intervista iniziale fatta all’autore – continua Properzi – e da una raccolta attenta di materiale utile per costruire l’opera migliore per l’autore e, soprattutto, per i suoi obiettivi commerciali.

Grazie ad un processo collaudato attraverso il Bestseller Framework, con il team di Bookness siamo in grado in meno di un mese di scrivere un libro per qualsiasi imprenditore, formatore, coach, professionista ed esercente».

Dalle multinazionali a piccoli professionisti, la scrittura e la pubblicazione di un libro si sono rivelate operazioni molto efficaci, capaci di portare effetti clamorosamente positivi per le finanze e per la promozione di attività tra le più disparate tra loro”.

“Il successo di Bookness – conclude Properzi – sta nel fatto che noi facciamo crescere i fatturati di professionisti e imprenditori attraverso un libro che loro non hanno tempo o possibilità di scrivere».

Il metodo permette all’autore, e quindi al suo business, di posizionarsi come leader del settore in questione, aiutandolo a generare, più di qualsiasi altra operazione di marketing possibile e immaginabile, un flusso costante di clienti.

Per ulteriori approfondimenti sul metodo Bookness basta visitare il sito internet www.Bookness.it o scrivere alla mail info@bookness.it.

 

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Per interviste ed informazioni:

telefono:  327 5850112

 

Ufficio Stampa

info@ufficiostampaecomunicazione.com

 

 

L’ing. Emanuele Properzi, ideatore del metodo Bookness

 

Libri: esce “Caro Michele, una vita da Scarponi”, per ricordare il grande campione

Esce “Caro Michele”, il libro per ricordare Michele Scarponi, un grande campione del ciclismo, che nello sport aveva messo il cuore

Roma, 29 marzo 2022 – #CaroMichele ti scrivo. È quello che hanno fatto 58 amici tra corridori, direttori sportivi, giornalisti, scrittori, musicisti, suiveur guidati dalla magistrale regia di Marco Pastonesi, in ricordo di Michele Scarponi, un grande campione del ciclismo, famoso per aver creduto tanto nello sport e nei suoi valori, mettendoci tutta la sua forza e il suo cuore, fino ad arrivare a vincere il Giro d’Italia nel 2011.

Tanti i ricordi pubblicati in “Caro Michele”, libro che raccoglie pensieri e riflessioni di quanti lo conobbero, a partire dalle parole di Alessandra De Stefano, Nicola Savino, Davide Cassani, Mario Cipollini, Vincenzo Nibali, Beppe Martinelli, Marino Bartoletti, Daniele Bennati, Gianni Savio, Enzo Vicennati, Gilberto Simoni, Luca Panichi, Adriano Malori, Dario Cataldo, Augusto Stagi, Paolo Viberti, Luis Angel Maté Mardones, Giorgio Viberti, Giulia De Maio, Bidon e tanti altri ancora.

Nasce da questi memorabili ricordi il primo libro su Michele Scarponi, che vede ogni pagina carica di emozioni e ricordi, sorrisi e aneddoti.

È la testimonianza che Michele è ancora vivo in noi e che ha segnato la storia e la vita di molti che lo hanno conosciuto, trasmettendo loro i suoi valori quali il rispetto della persona e delle regole, l’incontro, la coesione sociale, l’accoglienza soprattutto dei più fragili per creare un mondo migliore.

Il libro contiene anche un inserto fotografico con immagini di Michele scattate da Roberto Bettini.

La Fondazione Michele Scarponi

In questi anni sono stati tantissimi a supportare e aver dato vita ad grande famiglia, formatasi naturalmente intorno al ricordo del grande campione, da cui è nata la Fondazione Michele Scarponi.

Coloro che si iscriveranno nel 2022 alla Fondazione verranno omaggiati con questa raccolta quale ringraziamento, portando Michele nelle loro case, nelle loro letture.

Caro Michele” (Tuga Edizioni) non si trova nelle librerie ma è una esclusiva della Fondazione, e per averlo è necessario iscriversi in qualità di partecipante ordinario per l’anno 2022 al seguente link: www.fondazionemichelescarponi.com/iscriviti.

La quota minima è di 25 euro e tutte le entrate andranno a finanziare due progetti molto importanti della Fondazione Michele Scarponi Onlus: la Scuola di Ciclismo “Michele Scarponi” per educare e formare i giovani che si avvicinano a questo sport e il progetto “La Strada è di tutti, a partire dal più fragile”, per insegnare l’educazione alla sicurezza stradale e alla mobilità sostenibile per gli studenti.

Comunicando i valori della Fondazione e raccontando chi era Michele la nostra società può migliorarsi ogni giorno, ponendosi come obiettivo dare priorità alla vita e fermare per sempre la violenza stradale.

 

 

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Per interviste ed informazioni:

Ufficio stampa

SGARAVATO SRL

Dott.ssa Alessandra Castello

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Tel. 348 5255251

alessandra@sgaravato.it

 

 

 

Cinema: Lodo Guenzi nella banda di “Criminali si diventa”

Lodo Guenzi nel film, girato nelle Marche, “Criminali si diventa”, nei cinema dal 5 di maggio

Roma, 23 marzo 2022 – C’è anche Lodo Guenzi nella banda di “Criminali si diventa”, girato nelle Marche, che uscirà nei cinema italiani a partire dal 5 maggio prossimo.

Teatro, cinema, musica e poi ancora cinema. Nel bel mezzo di tutto questo ci sono stati per Lodo Guenzi riconoscimenti e premi vinti, una partecipazione al Festival di Sanremo 2018, con la bandLo Stato sociale”, con quella che è diventata, poi, la hit dell’estate. 

Ancora, è stato uno dei giudici del talent X Factor e presentato l’edizione del 2019 del concerto del 1° maggio.

Ultima quindi l’interpretazione del personaggio Arduino, detto Benfatto, nella pellicola per la regia di Luca Trovellesi Cesana e Alessandro Tarabelli, “Criminali si diventa”.

Durante il lancio del film lo abbiamo raggiunto per una chiacchierata, scoprendo con sorpresa le sue aspirazioni per i prossimi ruoli.

Ciao Lodo, quanto ti somiglia il personaggio di Arduino interpretato in “Criminali si diventa”?

“È un’identità che non mi rispecchia: è un nerd, è ordinato, fuma le canne e per questo si conquista il nomignolo Benfatto. 

Ecco, io sono l’opposto, i personaggi messi in campo hanno delle identità ben precise, spesso passano sopra alle persone che l’interpretano”.

Arduino è uno dei complici della banda messa su da Elettra, com’è stato lavorare con l’attrice Martina Fusaro?

“Sono stato presente dal primo ciack, e con tutto il cast mi sono trovato bene. 

In particolare, con Martina all’epoca delle riprese avevamo un punto in comune: ci siamo trovati a girare una delle prime scene in macchina e non avevamo la patente. 

Non guido per scelta, amo molto girare in motorino e in quel momento si è creata un’atmosfera simpatica, che ha fatto un po’ da rompighiaccio”.

L’intero film è girato nelle Marche, com’è stata come esperienza?

“Il cinema negli ultimi tempi si sta muovendo. Come protagoniste dei set ci sono città della nostra Italia che prima a ora, in alcuni casi, non avevano ricevuto un’attenzione simile. Girare nelle Marche è stata una bellissima esperienza, qui la gente si muove molto e si diverte”.

Mentre, con la regia che ricordo hai delle riprese?

“Confrontarsi con una doppia regia è stato molto interessante, essere guidato da un passo sia artistico  che rapido allo stesso tempo è stato un privilegio. Soprattutto è un po’ come vedere mamma e papà mentre discutono, per arrivare al dunque”.

C’è un momento o un ricordo del set che ti sei portato via?

“Più di uno. Sicuramente l’atmosfera e la troupe formata da persone giovani tra i 18 e i 22 anni, alla prima esperienza. Ognuno con una carica e un instancabile entusiasmo, che è bello sentire e ti fa lavorare con uno stimolo in più”.

C’è un ruolo che in futuro vorresti interpretare?

“Sì: il serial killer. 

Sono serio, con la mia faccia non solo mi ci vedo, ma considerando che sono figlio di una mamma giudice penalista, quindi, allevato nel garantismo più assoluto. 

Beh, sarebbe un’esperienza notevole”.

Tra musica e recitazione, dove ti senti più a tuo agio?

“Sono due cose diverse. Sono in grado di recitare, meno di fare musica. Il mio percorso è nato con la recitazione. 

Negli ultimi due anni, a causa della pandemia i concerti sono stati cancellati e sono risalito sul palco del teatro. Quindi, riprendendo quel lato di me, che avevo lasciato durante la notorietà che mi ha portato la musica”.

DSG Road to Dubai: il Made in Italy a Dubai Expo 2020

Stile, ricerca, sostenibilità e innovazione, sono le parole chiave che accompagnano il brand marchigiano DSG alla DUBAI Expo 2020

Milano, 11 febbraio 2022 – Solo pochi giorni separano Moodis, società che ha ideato il brand DSG, dall’evento che si svolgerà a Dubai il prossimo 23 febbraio nella splendida cornice del Four Season Hotel DIFC, dove verrà presentata la nuova Capsule Collection.

Forma come libertà, colore come ispirazione, dettaglio come audacia ed espressione come unicità sono le parole d’ordine di questo brand che nasce nel 2018, con l’obiettivo di creare collezioni dedicate ai Millenials e alla Generazione Z, proponendo uno stile che spazia tra urban e couture.

Dettagli raffinati e chic

E’ infatti la ricerca dei dettagli, raffinati e chic, che rendono il brand Made in Italy capace di trasformarsi e di adattarsi a diverse occasioni. DSG ama definirsi “creatore di immagine” un’immagine sempre diversa, accurata e assolutamente non comune che consente a chi la indossa di essere sempre sé stesso.

Sostenibilità e glamour

Le collezioni spaziano dai capi spalla, alle sofisticate felpe abbinate a pantaloni di tessuto e a comode tute che puntano sul binomio fashion e comfort, a Tshirt prodotte in cotone organico fino ad accessori come sneaker, stivali e borse prodotte con un nuovo pellame completamente biobased che completano gli outfit ed esaltano lo stile glamour che caratterizza il marchio.

Tutto rigorosamente prodotto in Italia, con l’accuratezza che deriva da una lunga tradizione artigianale associata alla creatività, allo stile e all’innovazione che caratterizzano “il saper fare” di uno dei distretti più noti e importanti del nostro paese.

“L’occasione di fare parte di un gruppo di aziende selezionate dalla Regione Marche, ci rende orgogliose”

afferma Claudia Streppa, co-founder di DSG insieme alla sorella Eleonora.

“Il nostro impegno nella creazione di questa nuova capsule collection, è stato fortemente sostenuto dall’energia che il nostro progetto Road to Dubai ci ha trasmesso

Dubai, e in particolare l’EXPO 2020, costituiscono un palcoscenico eccellente per farci conoscere e per presentare la nostra idea di moda, in cui l’abito diventa uno strumento di comunicazione oltre che di benessere, un mezzo per prendersi cura di sé e dell’ambiente”

precisa Eleonora Streppa.

DSG ha scelto come elemento iconico del brand un “sorriso”, un logo che vuole sottolineare l’aspetto fresco e spiritoso del proprio stile, per comunicare libertà, versatilità e originalità così come qualità, progresso e attenzione alle persone e all’ambiente.

La sessualità è spesso un tabù, ma non é una parolaccia

Manca una vera educazione sessuale agli italiani, e la sessualità è troppo spesso considerata un tabù di cui non parlare…

Roma, 9 febbraio 2022 – L’ultimo rapporto Censis-Bayer sui nuovi comportamenti sessuali degli italiani ci dice che le persone hanno rapporti sessuali più frequenti, più vari e con più partner. L’80,7% fa sesso orale, il 67% pratica la masturbazione reciproca, il 46,9% usa un linguaggio osceno durante i rapporti, il 33,1% pratica il sesso anale, il 24,4% usa oggetti, cibi o bevande per giochi erotici, il 16,5% scatta foto o registra video durante i rapporti, il 16,5% fantastica apertamente con il partner su altri possibili partner, il 13,1% ha rapporti sessuali a tre o più persone, il 12,5% pratica il bondage o il sadomasochismo.
Di questi dati non c’è nulla da stupirsi.

Anzi, si stima che in realtà siano molte di più le persone coinvolte in relazioni e pratiche sessuali considerate “atipiche”.
Sono considerate atipiche non perché non sono normali in sé, ma perché non ne sentiamo parlare e non fanno parte dei messaggi educativi con cui siamo cresciuti. Autori contemporanei nell’ambito della sessualità, come Meg-John Barker, si riferiscono a questi aspetti come “Genere, sessualità e diversità di relazioni”, termine ombrella utilizzato per descrivere ogni sfumatura della sessualità umana come valida, piuttosto che attribuire l’etichetta di “atipico”.

Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, sostiene che sebbene la sessualità sia spesso considerata un argomento tabù da molte persone, essa sia un aspetto centrale nella nostra vita.

La nostra esistenza è impregnata di sessualità, ma la consideriamo ancora un tabù, da chiudere a chiave nelle nostre camere da letto, o peggio ancora, negli angoli remoti del nostro inconscio.
Una delle prime cose che viene chiesta più di frequente ad un futuro genitore è: ”sai già il sesso?”, “sarà un maschietto o una femminuccia?”

La nostra nascita è strettamente legata ad aspetti sessuali. Veniamo al mondo tramite il sesso, e la sessualità ci accompagna lungo l’arco della vita. Eppure di sessualità si parla poco, e quando se ne parla, si giudica molto.

“Quando siamo piccoli ci insegnano le parti del corpo attraverso il gioco. Ci insegnano che ci sono la testa, le braccia, le gambe.. e poi in mezzo alle gambe abbiamo “la farfallina” o “il pisellino”, spiega la dr.ssa Margherita Mioni, psicologa del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”.

Chiamare gli organi genitali con il loro nome è difficile, se non impossibile.
E’ un po’ come se da domani iniziassimo ad insegnare ai nostri figli che le braccia si chiamano “bastoncini”.
Perché è così faticoso? Perché nessuno l’ha insegnato ai nostri genitori e questa lacuna si tramanda di generazione in generazione.

Vergogna, pudore, senso di colpa e rabbia sono le conseguenze di una società che non parla ad alta voce di sessualità, perché è un tabù.

Quando a scuola ci insegnano educazione sessuale, ci dicono che il sesso è pericoloso e serve correre ai ripari. Malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze inattese sono i mostri da cui dobbiamo proteggerci.
Nessuno ci parla di esplorazione corporea, piacere, orgasmo, relazioni sane, consenso, erotismo e fantasie sessuali.
Nessuno ci parla di sessualità come molto più di una semplice penetrazione.
Ma lo è.

Se tutto quello che sai della sessualità viene dal porno, allora sarebbe consigliabile resettare il tuo sistema operativo e ricominciare da capo.

La sessualità riguarda come noi ci sentiamo nel nostro corpo e riguarda come noi ci sentiamo con le persone intorno a noi. E come tale va costruita, plasmata e riplasmata, perché nulla rimane uguale.

Tutti affrontiamo nella vita qualche tipo di difficoltà legata alla sfera sessuale: l’incontro con un nuovo partner, la mancanza di desiderio sessuale, la monotonia di una relazione di lunga durata, difficoltà nel raggiungere l’orgasmo, fertilità e concepimento, menopausa, disfunzioni erettili, dolore durante i rapporti, difficoltà ad accettare il nostro corpo, comunicare al/la nostr* partner quello che ci piace, ritrovare la sessualità in seguito ad una malattia o disabilità, ma anche dopo una gravidanza e l’arrivo dei figli.

Ci troviamo a farci domande sul nostro orientamento sessuale e potremmo scontrarci con la mancanza di attrazione verso potenziali partner (essere aromantico o asessuale fa parte della natura umana, non é una brutta malattia inguaribile!).

Queste preoccupazioni, in aggiunta ad altri fattori di vita stressanti, influenzano la nostra salute mentale e possono costituire una fonte di ansia, depressione, attacchi di panico e rabbia.

Il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, grazie alla sua rete professionale di 375 Psicologi, ha quindi deciso di offrire in tutte le regioni italiane (e in 23 paesi esteri) un servizio di aiuto per le persone che aspirano a migliorare il proprio rapporto con la sessualità.

Il servizio è offerto in 28 lingue, i prezzi sono agevolati e gli Psicologi lavorano 7 giorni su 7.
Per contattare il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” basta telefonare al n. 06 2279 6355, al n. 351 7350 609 o andare sul sito internet www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it.

 

Ad Ancona in scena “I Promessi Sposi: Opera Moderna”, a sostegno di AISLA

In programma il 12 febbraio al Teatro Delle Muse lo spettacolo teatrale della Compagnia Amatoriale “Musical Insieme”. I fondi raccolti finanzieranno i progetti di AISLA Ancona.

Ancona, 01 febbraio 2022 – Il palco del Teatro delle Muse di Ancona alza il sipario sulla solidarietà, trasformandosi nella scenografia perfetta per una serata a supporto delle attività di AISLA Ancona.

Sabato 12 febbraio alle ore 21.00 andrà in scena “I Promessi Sposi – Opera Moderna”, un classico della letteratura italiana, una rappresentazione a metà strada fra il musical e l’opera rock, ispirata al celebre romanzo di Alessandro Manzoni “I Promessi Sposi”. Lo spettacolo si avvale delle musiche di Pippo Flora e della riduzione teatrale di Michele Guardì, della regia di Elisa Ravanesi e della direzione artistica del maestro Valerio Marcantoni, con la Compagnia Teatrale Amatoriale “Musical Insieme”, grazie al Patrocinio del Comune di Ancona.

Parte del ricavato sarà destinato alla realizzazione dei progetti nati dalle esigenze delle famiglie con SLA della città dorica.

Diversi sono i servizi offerti gratuitamente dall’associazione animata da soli volontari. Tra i più richiesti il supporto psicologico e l’integrazione della fisioterapia domiciliare.

Il fine del nostro impegno e del nostro lavoro è quello di sostenere i malati e le loro famiglie, che si concretizza tramite l’accoglienza delle richieste e delle informazioni che aiutano le persone malate SLA e i loro familiari; nella ricerca di risposte ai bisogni socio-assistenziali, che progressivamente insorgono nel percorso di vita quotidiano. Ma anche tramite un servizio di supporto psicologico, che spesso si rende necessario nel lungo percorso che la famiglia ed il malato si trovano ad affrontare e attraverso un Gruppo di Aiuto (GdA), costituito da persone malate e familiari, che si riunisce una volta al mese presso il Centro per il Volontariato di Ancona, per condividere difficoltà, esperienze e anche risorse possibili per affrontare la quotidianità”, sottolinea Maria Antonietta Barbadori, Referente AISLA Ancona.

 I biglietti sono disponibili online su https://www.vivaticket.com/it/biglietto/i-promessi-sposi-opera-moderna/171855 o direttamente presso la biglietteria del Teatro delle Muse (AN). Per presenziare alla serata è necessario il green pass rafforzato.

Trama dello spettacolo

Lo spettacolo si prefigge di affrontare quello che è convenzionalmente considerato il più grande romanzo italiano sotto un’ottica moderna, che evidenzi – rispetto al testo originale – agganci con l’attualità, in una “celebrazione di un mondo pieno di suggestioni storiche, poetiche e umane”. L’amore fra i due protagonisti -Renzo Tramaglino e Lucia Mondella- si inserisce, in accordo con il testo manzoniano, “in un contesto storico e sociale che riprende, immutate, le problematiche dell’essere: dall’Amore al Potere, dalla Giustizia alla Fede”. In questa ottica, viene enfatizzato il trionfo della vita che vince la peste, in un festoso e concitato finale dove protagonisti e comprimari sono tutti sul palco. Il bello dei Promessi Sposi è che può catturare l’attenzione e l’interesse ancora oggi, dato che si tratta di un romanzo moderno che tratta molti e profondi temi come il rapporto con i potenti, il pentimento etc.

AISLA Ancona

La sezione AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) di Ancona nasce il 25 novembre 2009 ed è il punto di riferimento per circa 160 malati e per le loro famiglie. Presente sul territorio con le due sedi di Ancona e Fermo-Porto San Giorgio (https://www.aisla.it/dove-siamo/marche/).

Sono volontari che hanno segnato tracce che continueranno ad essere seguite e per le quali è sempre forte l’appello di nuovi supporti (per informazioni volontari@aisla.it). Sono loro il vero ingrediente segreto, perché capaci di offrire quotidianamente quel gesto d’amore che ha la forza di cambiare le cose.

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Ufficio Stampa AISLA

Valentina Tomirotti | Cell. 333 9580672 – ufficiostampa@aisla.it | vtomirotti@aisla.it | https://www.aisla.it/area-stampa/

Disabilità: come relazionarsi, ascoltare e intercettare i bisogni dei disabili

Roma, 25 gennaio 2022 – Chiunque si occupi di persone con disabilità deve possedere caratteristiche, doti comportamentali e peculiarità personali non comuni: cordialità, per la maggior capacità comunicativa che essa comporta; relazionalità, in mancanza della quale non è possibile ottenere nessun risultato; pazienza, indispensabile per potersi prendere cura di persone con problemi più o meno gravi e più o meno evidenti; costanza, per essere in grado di sopportare meglio le inevitabili crisi di un lavoro pratico operativo che non sempre è ripagato da risultati evidenti; amore, perché senza amore non possiamo fare nulla in campo educativo.

La persona empatica riesce a riconoscere le emozioni dell’interlocutore come se fossero le proprie.
E’ importante inoltre il saper applicare strategie di gestione dello stress, delle pressioni esterne, dei momenti di fragilità, di incertezza, di rabbia e aggressività, che possono spesso insorgere nella persona con disabilità, attraverso la vicinanza, la relazione amichevole, l’accettazione e il contenimento delle emozioni negative, dei momenti di rabbia, irritabilità e demotivazione.

“Per l’instaurarsi di una solida relazione positiva, sia sicuramente utile anche una grande capacità di empatia”, spiega Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”.

“E’ consigliabile poi condividere non solo i valori, ma anche i momenti di divertimento e di entusiasmo. Attraverso questi strumenti possono quindi essere “intercettati” i bisogni dell’altro, anche quelli non apertamente espressi. Questo avviene quando si è entrati in una connessione relazionale profonda, ove vi sia fiducia reciproca”, continua Lanari.

A volte adottare certi comportamenti e atteggiamenti può rappresentare una scelta consapevole, frutto di pensiero e riflessione; in altri casi è la messa in pratica di uno stato interiore, di una predisposizione personale d’animo, attuata in modo del tutto inconsapevole e spontaneo. Ecco perché a volte ci troviamo a nostro agio in una situazione relazionale e altre volte avvertiamo delle difficoltà.

É importante perciò considerare che la maggior parte delle persone con disabilità possiede un vissuto spesso violentemente traumatico, che può condizionare la stabilità dei comportamenti relazionali. Se da un lato può esserci una sensibilità e una saggezza più elevate, acquisite dopo il superamento dei vissuti traumatici e deprivanti, dall’altro ci si può aspettare l’insorgenza di improvvisi momenti di fragilità e incertezza, che possono spesso sfociare in insofferenza, instabilità e aggressività.

La dr.ssa Manuela Chiodetti, psicologa del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, afferma che “fondamentale può  rivelarsi il poter contare su una relazione positiva con una figura di riferimento”.

Attraverso la figura dell’assistente vi è il superamento dell’esigenza di aiuto limitata ai bisogni primari, e quindi:

– una focalizzazione di aspirazioni, desideri e interessi che erano stati repressi
– il conseguente incremento di attività
– una maggiore opportunità di socializzazione e il miglioramento della vita di relazione
– una rivisitazione dei rapporti con i familiari soprattutto se conviventi
– una riappropriazione dei ruoli: nella vita di coppia, o come genitori con disabilità che possono
occuparsi dei propri figli o come adulti con disabilità in grado di occuparsi dei propri genitori anziani,
ecc.
– una diminuzione di stati di depressione, isolamento ed esclusione
– un miglioramento dell’autostima, dell’umore e della qualità della vita
– la possibilità di accesso al mondo lavorativo, all’istruzione, allo sport e al divertimento.

L’assistente, il familiare o più in generale la figura significativa che si prende cura della persona con disabilità, ha comunque il diritto ad un addestramento finalizzato al potenziamento delle proprie abilità relazionali.

Per questo il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, grazie alla sua rete professionale di 373 Psicologi, ha deciso di offrire un aiuto finalizzato a relazionarsi, ascoltare e intercettare i bisogni delle persone con disabilità.

Il sostegno é offerto in tutte le regioni italiane e in 22 paesi esteri (Regno Unito, Francia, Hong Kong, Messico, Russia, Argentina, Grecia, Kenya, Ghana, Mozambico, Brasile, Portogallo, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Giordania, Pakistan, Azerbaijan, India, Spagna, Svizzera).

Per contattare il servizio, offerto in 27 lingue, basta chiamare il n. 06 2279 63 55 o al n 331 8206 575, o
collegarsi al sito www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it.

 

 

Disabili: l’importanza dello sport per il benessere psicologico della persona

Roma, 3 gennaio 2022 – La disabilità è una condizione di salute che impedisce lo svolgimento temporaneo o permanente delle normali attività della vita quotidiana.

In questo senso la disabilità è intesa come fenomeno che non rappresenta una condizione stabile, bensì un processo dinamico che coinvolge l’individuo e il suo contesto di appartenenza.

“Questa nuova concezione apre la via a molteplici interventi psicologici costruttivi. I momenti critici possono infatti trasformarsi da problema a opportunità di crescita che porta ad un cambiamento psicologico positivo”, sostiene Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”.

La psicologia positiva mette dunque in risalto le componenti costruttive e di crescita della salute mentale come emozioni positive, ottimismo, autostima, autoefficacia, autodeterminazione, sviluppo dell’autonomia, ecc., con l’obiettivo di analizzarne le caratteristiche e le interazioni con le dimensioni di malessere e malattia.

Adottare un’ottica positiva è particolarmente produttivo quando ci si occupa di disabilità.

Fare sport può diventare per la persona disabile un’ottima occasione per “mettersi in gioco” in un’ottica positiva.

L’atleta con disabilità nello sport trova il suo “riscatto”, la fonte di soddisfazione e di attivazione
positiva, oltre che una preziosa opportunità di socializzazione.

“Nel corso dell’attività che svolgo come psicologa dello sport, nell’ambito di federazioni paralimpiche, ho avuto l’occasione e la fortuna di conoscere molti atleti con disabilità. Ogni persona, come ogni atleta, possiede delle caratteristiche uniche che la
contraddistinguono, ma ciò che accomuna tutti questi atleti è senza dubbio una capacità molto più sviluppata di entrare in relazione con l’altro”, racconta la dr.ssa Manuela Chiodetti.

Il “Bisogno di Relazione” è considerato uno dei tre bisogni fondamentali secondo la Teoria dell’Autodeterminazione (Deci e Ryan; 1985) insieme al bisogno di Autonomia e quello di Competenza.

Il Bisogno di Relazione si riferisce alla presenza e alla capacità di gestione dell’esperienza di connessioni significative con altre persone, con conseguente sviluppo di un senso di appartenenza a un determinato gruppo sociale.

Le persone con disabilità, impegnate nell’attività sportiva, sono riuscite a superare i propri limiti. Lo slogan della FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) è infatti proprio “oltre modo oltre”.

Essi hanno dimostrato di sapersi rimettere in gioco, sfidando se stessi, trasformando il loro punto di debolezza in un punto di forza.

Vedere gli atleti che corrono con le loro protesi sportive, vederli impegnati a migliorare le proprie prestazioni e a gioire per i risultati ottenuti con grande sforzo e impegno, è qualcosa che tocca profondamente, emoziona e fa riflettere.

Non si sono arresi, sono caduti e hanno saputo rialzarsi più forti di prima.

A rendere possibile tutto ciò, vi è spesso alla base, lo sviluppo di una relazione positiva e significativa, con l’allenatore, o con la guida sportiva, nel caso di atleti ipo o non vedenti, o più in generale con l’assistente dell’atleta con disabilità, oltre naturalmente i fattori personali dell’atleta stesso, una positiva predisposizione e una forza d’animo notevoli.

Lo psicologo dello sport conduce con gli atleti dei colloqui individuali e di gruppo, per sostenerli nella motivazione sportiva, per affrontare insieme alcune tematiche, come per esempio l’ansia pre-gara, per esplorare i loro obiettivi a breve e a lungo termine, ecc.

La psicologia positiva è l’approccio con il quale vengono affrontati, discussi e approfonditi tali argomenti.

Vi è infatti attualmente la necessità di muoversi da una visione di cura, riparazione e assistenzialismo, nei confronti della disabilità, ad una prospettiva invece di promozione del benessere.

Il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, grazie alla sua rete professionale di 366 psicologi, ha quindi deciso di offrire in tutta Italia, e in 22 paesi esteri, un servizio di promozione del benessere psicologico rivolto alle persone con disabilità e ai loro familiari.

Per contattare il servizio, offerto in 27 lingue, telefonare al n. 0622796355 o al n. 3318206575, o
collegarsi al sito www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it.

 

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