Don Cosimo Schena: il prete poeta da vita a “L’ Amore Vola”, il nuovo libro di poesie

L'Amore Vola

Una raccolta di 140 poesie il cui unico filo conduttore è sempre l’amore universale

Roma, 2 dicembre 2021 – È “L’ Amore Vola” il nuovo libro di poesie di don Cosimo Schena, il prete poeta diventato famoso per cantare l’amore in tutte le sue sfaccettature. Non a caso il popolo del web lo ha incoronato “Poeta dell’Amore”. Don Cosimo Schena è un giovane prete brindisino, dalla verve inarrestabile, sin da quando ha iniziato qualche anno fa a scrivere poesie e recitarle sui social. Da allora non ha più smesso e in poco tempo è diventato un punto di riferimento per centinaia di migliaia di fan che lo seguono sui vari canali social.

La nuova raccolta di poesie

Il prete influencer ha dato ora alle stampe il suo ultimo libro dal titolo “L’Amore Vola”, in cui risuona forte e chiaro il messaggio di Gesù: “Amatevi l’un l’altro”. Il libro, edito da Hercules Book, è una raccolta di 140 poesie che raccontano la grande forza dell’Amore che riesce ad abbattere qualsiasi ostacolo, a trasformare e sanare il cuore ferito degli uomini fino ad arrivare all’Altissimo, a Dio, a Colui che è Amore per definizione.

Don Cosimo con i suoi componimenti grazie ad un linguaggio semplice ma emozionante riesce a donare serenità e ad infondere speranza anche in tempi incerti come quelli che viviamo. Le sue poesie, le sue preghiere, i suoi video, le sue riflessioni sull’amore, sul perdono e sull’accoglienza attirano centinaia di migliaia di fan che lo cercano e lo seguono con costanza e attenzione.

Il boom sui social del prete poeta

I numeri del prete poeata sono sbalorditivi: in poco tempo Don Cosimo Schena ha infatti raggiunto ben 6 milioni di ascolti su Spotify con le sue poesie audio recitate dalla sua stessa voce, con ormai centinaia di migliaia di persone che lo seguono sugli altri canali social, da Facebook ad Instagram, passando per Tik Tok.

Lui, in maniera disarmante spiega questo successo con poche parole:

“Il messaggio di Gesù è universale, tutti a prescindere dal nostro credo, abbiamo bisogno tutti di amore ed io dico: Dio è amore, e visto che siamo stati creati da Lui non possiamo non amare. Prendetevi cura delle persone che avete accanto, fate pace con amici e parenti con cui avete litigato. E se qualcuno vi ha fatto soffrire, perdonatelo: perdonare non è una debolezza, è donare amore che vi ritornerà indietro”.

Per seguire don Cosimo Schena basta seguire questi canali social:

https://youtu.be/oOXCmzX6FnQ

https://instagram.com/doncosimoschena

https://m.facebook.com/doncosimoschena

https://youtube.com/c/donCosimoSchenailPoetadellAmore

https://twitter.com/doncosimoschena

 

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Ufficio Stampa

info@ufficiostampaecomunicazione.com

 

 

 

 

 

 

 

Salute: sono 100.000 gli italiani chiusi in casa per la sindrome da ritiro sociale

Roma, 16 novembre 2021 – Sempre più spesso sentiamo parlare di amici, conoscenti, studenti o colleghi di lavoro che si chiudono in casa. Purtroppo le ricerche parlano di un fenomeno che si diffonde a macchia d’olio: milioni di persone nel mondo, circa 100.000 in Italia, che presentano un problema di ritiro sociale.

Il fenomeno è stato riconosciuto inizialmente in Giappone negli anni ’80, ma è presente e continua a diffondersi anche in Europa e in America. Al riguardo è stata coniata la parola Hikikomori, che significa “stare in disparte, ritirarsi”. Una vera e propria epidemia visto che si parla di milioni di persone che si sentono sopraffatte, che sentono di non poter realizzare i loro obiettivi di vita nella società e reagiscono isolandosi.

“L’isolamento corrisponde al rifiutarsi simbolicamente di pagare i costi psicologici richiesti dall’interazione con gli altri. I propri obiettivi si raggiungono invece investendo nella vita”, spiega Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”.

Il fatto che così tante persone si chiudano, non può comunque lasciarci indifferenti.

“Il processo di chiusura è graduale, ci sono 3 stadi, e più tardi si interviene e più diventa difficile l’uscita dall’isolamento. Più tempo passiamo nella chiusura, e più è facile che si sviluppino pensieri paranoici o depressivi. Più tempo siamo isolati, e più si rende necessario un periodo di re-inserimento sociale’, un periodo di ri-apprendimento dello stare insieme, fattore che dovrebbe essere tenuto particolarmente in considerazione per chi è stato isolato ed anche detenuto per lunghi periodi. E questo dato è sicuramente sconcertante: ci si può autorecludere anche in carcere, quindi anche in assenza di interne”, sostiene Paolo Crepaldi, presidente di Hikikomori Italia.

Dal momento che una persona chiudendosi dichiara implicitamente il suo fallimento nella relazione con l’altro, diventa indispensabile l’intervento esterno, della scuola, dei compagni, della famiglia e della comunità. Non è più un problema individuale, ma un problema di salute della comunità. Un grande spreco di un patrimonio umano.

Al riguardo la psicoterapeuta Barbara Rossi (www.leggereliberamente.it) ha curato il libro “Dall’autoreclusione al ritorno alla vita”, che raccoglie numerose testimonianze e le riflessioni di vari professionisti, tanto da diventare un vero e proprio manuale sull’argomento.

Il testo è nato da una ricerca su oltre 600 persone che si sono ritirate socialmente. Lo studio, realizzato attraverso un concorso letterario (Adotta l’orso, per uscire dall’isolamento) soprattutto autobiografico, ribalta le teorizzazioni precedenti.

In primis emerge che il fenomeno colpisce tutte le età, non solo gli adolescenti, e che non c’è un legame stretto tra dipendenza da internet e ritiro sociale, semmai c’è un forte legame tra traumi e ritiro. Il ritiro sociale sarebbe quindi l’estrema conseguenza di una serie di traumatismi sperimentati, la reazione “normale” a eventi anormali, quali il bullismo, il lutto traumatico, l’abuso, la violenza assistita, ecc.

Scrive A.M: “A essere precisi, non ho vissuto per anni a causa delle violenze che ho subito. La mia vita non valeva niente, era come se dicessi: “fatene quello che volete”…. L’EMDR mi ha ridato la vita”.

Il secondo dato che emerge è il deficit di adultità di cui parlano le persone: gli adulti che vengono descritti troppo spesso non vedono, non sono disponibili a un dialogo su temi difficili, si girano dall’altra parte, esercitano il potere in modo arbitrario.
Il terzo dato è la funzione salvifica e trasformatrice della parola: nonostante le ferite, le persone attraverso la parola, verbale e scritta, riescono a trovare le risorse, le giuste alleanze che possono portarle fuori dal tunnel.

Il libro, che ha già ricevuto il “Premio Lord Byron Porto Venere Golfo dei poeti” 2021, verrà presentato a Bookcity Milano il 19 novembre 2021.
La rete professionale dei 360 Psicologi del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” ha quindi deciso di offrire un servizio di aiuto alle situazioni di crisi legate alla sindrome da ritiro sociale.

L’iniziativa è presente in tutte le regioni italiane e in 22 paesi esteri. Si parla di  Regno Unito, Francia, Hong Kong, Messico, Russia, Argentina, Grecia, Kenya, Ghana, Mozambico, Brasile, Portogallo, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Giordania, Pakistan, Azerbaijan, India, Spagna e Svizzera.

Il servizio è offerto in 27 lingue, i prezzi sono sociali e gli Psicologi lavorano 7 giorni su 7.

Per prendere un appuntamento telefonare al numero 06 22796355 o al numero 328 4687269 o visitare il sito www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Matrimoni: la nuova tendenza è il “Ballo degli Sposi”

La nuova tendenza dei matrimoni italiani è il “Ballo degli Sposi”, per stupire e fare un figurone con parenti ed amici

Roma, 6 ottobre 2021 – Sta prendendo piede anche in Italia il “Ballo degli sposi”, una consuetudine molto diffusa all’estero, soprattutto nei paesi anglosassoni e in America, ma sconosciuta nel nostro Paese fino a poco tempo fa.

Dopo la pausa dei matrimoni dello scorso anno, a causa della pandemia, questa estate sono riprese le cerimonie, con le stesse tradizioni e consuetudini, ma con una novità in più: il “Ballo degli sposi”.

Di cosa si tratta esattamente?

Il ballo degli sposi, conosciuto all’estero come “Wedding dance”, è un ballo con coreografia, a cui gli sposi si preparano per creare un momento speciale e “magico” della cerimonia, per impressionare ed emozionare amici e parenti. Un ricordo da incorniciare e ricordare per tutto il resto della loro vita.

Di solito infatti, nella consuetudine italiana, il ballo degli sposi viene vissuto come un attimo di imbarazzo, perché non ci si prepara e si lascia tutto al caso.

Per questo motivo gli sposi si ritrovano impacciati al centro pista con tutti gli occhi degli invitati puntati su di loro, sperando di terminare il tutto il prima possibile.

Il ballo degli sposi invece all’estero viene vissuto come un momento speciale, a cui i futuri coniugi si preparano per settimane, con l’aiuto di maestri e coach qualificati, in modo da creare una danza ed una coreografia che rimarrà impressa nei ricordi degli sposi, e capace di far emozionare tutti gli invitati.

Ora la consuetudine di prepararsi per tempo al ballo degli sposi sta prendendo piede anche in Italia, grazie al lavoro di maestri e professionisti che ci stanno credendo e si stanno dedicando all’obiettivo di diffonderlo in tutto il nostro Paese.

E i risultati sembrano dare loro ragione.

“Con la ripresa delle celebrazioni dei matrimoni c’è stato in Italia un vero e proprio boom di richieste da parte degli sposi di creare il loro primo ballo”, spiega Marco Zingarelli, maestro di ballo e co-fondatore con sua moglie, ex-ballerina, Ilaria Campana, de “Il Ballo degli Sposi”, il primo servizio in Italia dedicato a questo particolare momento.

I 2 maestri sono stati infatti tra i primi in Italia a credere e ad importare quella che è ormai una consuetudine all’estero.

“In Italia il ballo degli sposi è sempre stato, purtroppo, un momento preso sotto gamba, a differenza di tutti gli altri dettagli e momenti della giornata. Il risultato è stato che gli sposi hanno spesso vissuto il loro primo ballo da marito e moglie come un momento imbarazzante, con movimenti goffi o con il classico ‘ballo del mattone’, senza muovere veri passi di danza e senza godersi il loro momento”, spiega Marco Zingarelli.

“Noi invece con il metodo “Il Ballo degli Sposi” creiamo per gli sposi dei veri ed indimenticabili momenti di danza, con semplici coreografie ballabili anche da chi non ha mai mosso un solo passo di danza. Balli che possono andare dal latino americano, al flashmob, al classico lento, fino ad arrivare a generi di ballo più veloci e movimentati, secondo lo stile più consono agli sposi”, spiega ancora Marco, che ha persino creato un sito internet dedicato, raggiungibile all’indirizzo www.ballodeglisposi.it.

Ma come ci si prepara al “Ballo degli Sposi”?

“Innanzitutto gli sposi devono scegliere la loro canzone preferita tra la playlist della giornata e capire che tema voglio dare al loro primo ballo: se lento, movimentato o un mix dei due. Poi una volta deciso quante coreografie preparare, e se inserire amici e/o genitori, passano allo studio della coreografia. Per realizzare il loro ‘primo ballo’, possono scegliere tra il nostro servizio ‘Ballo degli Sposi dal vivo’, andando in una delle 60 scuole di ballo affiliate sparse in tutta Italia, o scegliendo un percorso completamente online, tramite il sito internet www.ballodeglisposi.online”, racconta Ilaria Campana, che ha dedicato una vita al mondo del ballo, prima come ballerina, finalista a vari campionati del mondo, e ora come maestra.

“Il corso online permette di studiare una coreografia direttamente da casa grazie a 3 semplici video-lezioni, anche per chi non ha mai ballato. Infatti per ogni coreografia abbiamo creato una video-lezione del ballo finale svolta dai maestri, una video-lezione con la spiegazione delle nozioni essenziali con suggerimenti e consigli, e per ultimo la video-lezione della coreografia, spiegata passo per passo”, spiega ancora Ilaria.

Ma è difficile prepararsi al “Ballo degli Sposi”?

“Se non si è pratici con il ballo come Baby nel film ‘Dirty Dancing’ all’inizio tutto potrebbe sembrare difficile e confuso, con la paura di fare qualche brutta figura, ma in realtà la brutta figura la si fa non preparandosi al momento.

Invece con l’aiuto di maestri qualificati, esperti nel “Ballo degli Sposi”, e la tenacia della coppia, la coreografia comincia pian pian a formarsi e la confusione iniziale fa posto alla sicurezza e all’eleganza dei movimenti.

Infatti con la nostra esperienza garantiamo un risultato eccezionale, da lasciare tutti gli invitati a bocca aperta!” racconta Marco, che sta innovando con questo suo sistema i matrimoni in Italia.

“Sono molto soddisfatto di come si sta diffondendo questo importante momento della cerimonia. Abbiamo creato un network di maestri altamente qualificati in tutta Italia e siamo sempre alla ricerca di nuove scuole di danza che abbiano un curriculum di rilievo per far parte del nostro team, e aiutare gli sposi a realizzare i loro sogni, con la giusta coreografia del “Ballo degli Sposi”.

Altra soddisfazione è che da questa estate i nostri maestri stanno lavorando a pieno ritmo. Stanno registrando infatti il tutto esaurito per mesi e già stiamo procedendo con le lezioni per le coreografie degli sposi per il 2022-23” conclude soddisfatto Marco Zingarelli.

Gli  interessati a saperne di più sul “Ballo degli Sposi” possono visitare il sito internet www.ballodeglisposi.it e la pagina Facebook www.facebook.com/ballodeglisposi.

 

 

Il ballo degli sposi, il nuovo trend dei matrimoni in Italia

Concorso Internazionale Musica Sacra: ecco gli 8 vincitori

Tra i vincitori la soprano messinese Francesca Mannino (ipovedente), tra i mezzosoprani la bolzanina Aurora Faggioli, la calabrese Ester Ferraro e il tenore Raffaele Feo di Imperia

Roma, 24 settembre 2021 – Nella Basilica SS. Apostoli a Roma si è tenuta la finale, in forma di Concerto di Gala del Concorso Internazionale “Musica Sacra” 2021, in cui si sono esibiti ben 23 cantanti lirici, tra i quali la Giuria ha scelto gli otto vincitori.

Nella categoria Soprani hanno vinto la messinese Francesca Mannino (ipovedente) e la soprano anglo-greca Danae Eleni,  tra i mezzosoprani la bolzanina Aurora Faggioli e la calabrese Ester Ferraro, tra i tenori Dongyoul Park dalla Corea del Sud e Raffaele Feo di Imperia, il basso romano Giordano Farina ed il basso-baritono francese Alexandre Baldo.

Ospite d’onore il Vice Governatore della Regione Moravia Slesia della Repubblica Ceca Lukáš Curylo, arrivato appositamente a Roma per sostenere il progetto europeo “Let’s Sing Oratorio Music” di cui il concorso è la selezione ufficiale internazionale.

Hanno consegnato i premi gli Ambasciatori presso la Santa Sede S. E. Vaclav Kolaja Ambasciatore della Rep. Ceca, S. E. Jakob Štunf Ambasciatore della Slovenia, S. E. Caroline Weijers Ambasciatore dei Paesi Bassi, l’Ambasciatore della Russia Alexander Avdeev, il Vice Ambasciatore della Slovacchia Sig.ra Petra Frankova, il Primo Consigliere dell’Ambasciata di Armenia in Italia Sig.ra Kristina Mehrabekyan in rappresentanza del Comitato d’Onore del Concorso, il Consigliere dell’Ambasciata di Grecia Dott.ssa Christina Karagiorga, la Sig.ra Mihaela Raluca dell’Ambasciata di Romania in Italia.

Tra gli ospiti segnaliamo inoltre, l’attrice Barbara Di Bartolo e l’attore Howard Ross indimenticabile protagonista di kolossal storici quando Roma era l’Hollywood sul Tevere, le attrici Anna Marcello e Francesca Ceci, Alejandra Matiz figlia di presidente  della Fondazione Leo Matiz, Fotografo di Frida Khalo, curatrice di mostre dedicate a Frida Khalo e Diego Rivera in Messico e Colombia,  Krizia Moretti vincitrice del titolo nazionale “Una ragazza per il cinema 2021”, la Contessa Erika Emma Fodre’, il presidente del Centro Europeo el Turismo Giuseppe Lepore,il Presidente del Rotary Club Roma “Foro Italico” Dott. Franco Alfredo Nicoletti, Costanzo Bartolucci che ha disegnato il bellissimo smoking di Vincenzo Bocciarelli e lo Stylist Filippo Matera.

La finale è stata presentata da Vincenzo Bocciarelli, amatissimo attore teatrale e cinematografico nato alla scuola di Giorgio Strehler, al secondo anno di conduzione, che ha incantato e divertito il pubblico con l’interpretazione di brani classici e interviste ai personaggi presenti e sarà trasmessa in differita da Telepace in mondovisione e da Radio Vaticana il 3 ottobre alle ore 15:30.

“Sono felice e onorato – ha dichiarato Bocciarelli – di essere per il secondo anno alla conduzione del Concorso Internazionale Musica Sacra. Assistere allo sbocciare di nuovi giovani talenti, carichi di passione ed entusiasmo nei confronti dell’arte, è profondamente confortante. Significa che nonostante tutto, il mondo legato allo spettacolo di qualità e di prestigio continua a sopravvivere…

La Giuria del Concorso era formata da:

Gianni Tangucci – Coordinatore Artistico Accademia del Maggio Musicale Fiorentino,

Vincenzo De Vivo – Direttore Artistico Accademia Lirica di Osimo e Direttore Artistico Stagione Lirica Fondazione Teatro Le Muse di Ancona,

Eleonora Pacetti – Direttrice Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma,

Ludek Golat – Regista Lirico e Consulente Teatro di Opava (Rep. Ceca), capofila del progetto europeo Let’ Sing Oratorio Music!,

Fabrizio Da Ros – Direttore d’Orchestra produzioni Let’s Sing Oratorio Music in Rep. Ceca, Italia e Grecia

Nikos Efhtimiadis – Direttore d’Orchestra e Presidente della Federazione Panellenica dei Cori e dei Direttori di Cori, partner del progetto europeo

Daniela de Marco – Fondatore e Direttore Artistico Concorso Internazionale Musica Sacra

“La musica sacra ancora una volta ha dimostrato di saper coinvolgere ed entusiasmare tutti, proponendo dal vivo, sui social ed in streaming contenuti musicali di qualità altissima mai noiosi, mai banali. Tutti i nostri finalisti sono cantanti di enorme talento, i vincitori hanno reso meglio in una finale che – come alle Olimpiadi  –  ha fotografato la performance della serata. Auguro loro tanto successo e fortuna e li invito a continuare ad approfondire questo repertorio che offre enormi possibilità di carriera nei festival di tutto il mondo”, ha detto il Direttore Artistico del Concorso Daniela de Marco.

Il Concorso Internazionale Musica Sacra è la selezione internazionale di “Let’s Sing Oratorio Music!” unico progetto in Europa dedicato a diffondere l’Oratorio Musicale tra bambini e ragazzi della scuola dell’obbligo attraverso un’esperienza formativa e teatrale indimenticabile in cui canteranno in teatro davanti al pubblico.” I primi spettacoli (ritardati a causa della pandemia) si svolgeranno al  Teatro Rendano di Cosenza il 3 e 5 dicembre in cui i ragazzi calabresi scopriranno la magia dell’Oratorio “La Creazione” di Haydn, accompagnati dall’Orchestra del Conservatorio S. Giacomantonio della città diretta dal M.° Fabrizio Da Ros.

 

Arriva la Woodstock Barocca, a Strongoli città natale di Leonardo Vinci

A Strongoli tre giorni pieni di incontri e di concerti in onore del compositore Leonardo Vinci, che seppe dare all’Opera un carattere unico e profondo

Crotone, 20 settembre 2021 – Leonardo Vinci fu un interessante compositore del XVIII secolo, che seppe dare con passione e intensità all’Opera un carattere unico e un senso profondo della drammaticità, ma anche della comicità. Ora a Strongoli (Crotone), sua città natale, si organizza un grande evento, “Le orme barocche nel contemporaneo”, prodotto dalle Accademie Musicali Leonardo Vinci. L’evento ha il patrocinio dall’Assessorato alla Cultura della Città di Strongoli e il sostegno dell’agenzia di comunicazione e Label FMG&Partners Wed, diretta da Francesco Maria Gallo (anche autore e interprete di Inferno, Opera Rock ispirata alla prima cantica di Dante Alighieri che sta ottenendo straordinari successi mediatici e di critica musicale).

In tre giorni pieni di incontri e di concerti, Strongoli ribadirà l’orgoglio di un’appartenenza, molte volte negata da superficiali e fuorvianti fake news storiche.

La vita e l’opera di Leonardo Vinci prenderà artistica consistenza nella interpretazione vocale del soprano Enrica Mistretta, che si esibirà nella prima giornata Accademie Musicali, e dei soprani Giuliana Pelaggi e Claudia Andolfi, che insieme al violinista Joseph Arena saranno protagonisti del concerto orchestrale.

A suggellare il viaggio dal 1700 ai giorni nostri al seguito delle orme di Leonardo Vinci, il concerto del soprano Teresa Cardace, concluderà la Woodstoock tutta strongolese ispirata a Vinci.
Al centro di tutti gli eventi organizzati vi sarà il concerto dell’orchestra Mediterranea Leonardo Vinci diretta dal Maestro Gianfranco Russo, dove il genio di Vinci sarà accostato alla composizione di alcune opere contemporanee: un concerto per pianoforte e orchestra di Giuseppe Califano, e una composizione per pianoforte di Francesco De Siena.

Gli accostamenti tra musica barocca e musica contemporanea, musica colta e musica popolare, troveranno una sintesi nella preziosa esibizione del duo di canto popolare Francesco Stumpo – Francesca Loria.
Infine, il compositore Vincenzo Palermo collegherà la cultura napoletana e barocca alla cultura del mediterraneo, e alle attuali sperimentazioni musicali.
La direzione dell’Ensemble strumentale sarà affidata al maestro Gianfranco Russo, mentre il primo violino sarà affidato a Joseph Arena.

Oltre ai concerti, durante la tre giorni dedicata a Vinci, si svolgeranno una serie di incontri e talk show tematici alla presenza di relatori e ospiti di prestigio quali Vincenzo Palermo, Gianfranco Russo, Francesco De Siena, Giovanna Arrighi, Sergio Bruno, Francesco Stumpo e Stefania Leotta, presidente e co-fondatrice delle Accademie Musicali Leonardo Vinci.

“La cultura continua ad avere un peso economico notevole nel Belpaese, così come nella nostra Città di Strongoli”, dichiara Giovanna Arrighi, vicesindaco e assessora alla cultura.

“Anche se gli effetti della pandemia colpiscono l’intero sistema produttivo culturale e creativo italiano: la ricchezza prodotta dalla filiera, infatti, si riduce dell’8,1%. L’occupazione – circa 1,5 milioni gli addetti – scende invece del 3,5%. Nonostante l’emergenza sanitaria, la filiera “culturale” del 2020 vale 84,6 miliardi di euro, che corrisponde al 5,7% del valore aggiunto e attiva complessivamente 239,8 miliardi. Il 2020 è stato un anno di grandi difficoltà per le attività culturali e creative anche per la nostra città ed è proprio con questo evento ispirato a Leonardo Vinci, che intendiamo dare un segno di ripresa economica e sociale attraverso la cultura che è forza motrice trainante di tutte le economie.

“L’Italia – sottolinea Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – deve essere protagonista del nuovo Bauhaus voluto dalla Commissione europea per rinsaldare i legami tra cultura, creatività, produzione, scienza, tecnologia e affrontare la transizione verde. Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura, sulla bellezza e sulla coesione, favorisce un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più competitiva e più capace di futuro come affermiamo nel Manifesto di Assisi. E l’iniziativa delle Accademie Musicali Leonardo Vinci nella Città di Strongoli ne è un confortante esempio da seguire”.

Le “Accademie musicali Leonardo Vinci” nascono dal desiderio dell’ Avv. Stefania Leotta, del M° Francesco De Siena e del M° Gianfranco Russo, professionisti di origine strongolese, di riportare nella propria terra d’origine l’infinita potenzialità culturale racchiusa nella vicenda storica di Leonardo Vinci; far rivivere la sua “apertura” artistica, l’ampiezza dei generi musicali di cui fu Maestro, la sua versatilità umana che in poco più di un trentennio lo portò ad essere uno dei massimi rappresentanti della musica del suo tempo.

Il termine Accademia, scelto per l’insieme delle manifestazioni, concentra sinteticamente la visione culturale che informa tutta l’iniziativa; così erano chiamati, alla fine del secolo dei lumi e nella prima parte del secolo successivo, gli articolati concerti, dentro i quali potevano coesistere musiche vocali e musiche strumentali, esibizioni solistiche e formazioni cameristiche, melodrammi accostati ad altri generi o parafrasati, estemporanee improvvisazioni.

L’accademia musicale rappresentava “virtuosamente” il luogo d’incontro tra le diversità culturali, ed unificava la pluralità delle proposte nella figura di un esecutore – compositore che poneva al centro di quella fertile eterogeneità il suo pensiero creativo. Il progetto “Le Accademie musicali Leonardo Vinci” riparte dalla visione della musica come occasione di promozione sociale e civile, lontano dalle visioni elitarie e specialistiche dell’arte, per una rinnovata interpretazione della tradizione, per una autentica custodia del fuoco lontano dallo sterile culto delle ceneri. Perché l’antico esiste solo se abbiamo il coraggio di cambiare.

La musica di Vinci torna a Strongoli per generare una nuova visione del futuro, come Giano bifronte il suo pensiero musicale vive nel doppio sguardo di chi attraversa la soglia del tempo, portando, come inalienabile ricchezza, dentro di sé, il passato.

Per approfondimenti rimandiamo alla pagina Facebook delle Accademie Musicali Leonardo Vinci www.facebook.com/AccademieMusicaliLeonardoVinci.

Brochure dell’evento:

www.comunicatistampa.net/wp-content/uploads/2021/09/brochure-evento-vinci-DEF-JPG-uso-web.pdf

 

 

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Per interviste e contatti:

Fmg&Partners
Rebecca Stainer
fmgpartnerspress@gmail.com

 

brochure evento

Grande Fratello Vip 2021, tra i concorrenti anche i due artisti Francesco Mc Vicar e Antonio Giampà?

Roma, 3 settembre 2021 – Manca poco all’avvio della 6a edizione del Grande Fratello Vip, il reality show condotto da Alfonso Signorini, che andrà in onda a partire dal 13 settembre in prima serata su Canale 5.

Sono tante le notizie che si stanno rincorrendo in questi giorni, tra cui la durata del programma, attualmente confermata fino a dicembre 2021, con la possibilità di un prolungamento fino ai primi mesi del 2022.

Presenti anche nuovi opinionisti: a sostituire Pupo e Antonella Elia, ci saranno infatti Adriana Volpe e Sonia Bruganelli.

Dopo vari indizi fornite sulla pagina Instagram ufficiale del reality show, finalmente arriva anche la conferma dei primi 5 concorrenti ufficiali.

Il Grande Fratello Vip 2021 vedrà tra i protagonisti Katia Ricciarelli, l’ex tronista Sophie Codegoni; la show girl ed ex concorrente del Grande Fratello, Raffaella Fico; la conduttrice ed ex concorrente di Temptation Island, Manila Nazzaro e Gianmaria Antinolfi, imprenditore napoletano ed ex di Belen Rodriguez.

E mentre il cast del programma inizia ad essere svelato, si parla di due possibili concorrenti integrativi che potrebbero prendere parte all’edizione 2021.

Tra i convocati al provino anche Francesco Mc Vicar e Antonio Giampà, i due artisti lamentini hanno di recente avuto l’opportunità di partecipare al reality. Entrambi si sono resi disponibili ma non sicuri di poter partecipare, in quanto per loro non è possibile abbondonare le proprie attività per lunghi periodi.

Priorità al lavoro quindi,  imprenditori di successo, molto conosciuti nel settore dell’estetica, dei tatuaggi e del trucco permanente.

Mc Vicar Studio è nato nel 2000 con lo scopo di essere più di un semplice studio di tatuaggi ed oggi, infatti, è leader nel settore della dermopigmentazione e tricopigmentazione (estetica e paramedicale) del sud Italia.

La loro fama, il carisma e la voglia di mettersi in gioco hanno attirato l’attenzione dei selezionatori del cast del GF Vip 2021, che hanno deciso di convocarli per dei provini.

E mentre c’è ancora molto mistero sull’identità degli altri concorrenti, è evidente che gli autori del programma stanno valutando la possibilità di inserire dei personaggi non appartenenti al mondo dello spettacolo ma, comunque, d’interessante rilievo in altri settori.

Francesco Mc Vicar e Antonio Giampà accetteranno di prendere parte alla nuova edizione del Grande Fratello Vip 2021 come si vocifera o vi rinunceranno per portare avanti i loro impegni professionali?

Al momento dal profilo Instagram ufficiale di Mc Vicar non trapela nulla anche se ha fatto sapere che se ci saranno novità circa la loro partecipazione al reality lo faranno capire tramite lo stesso profilo.

 

LGBTQ+: come essere se stessi superando il disagio legato all’identità di genere e all’orientamento sessuale

Roma, 7 luglio 2021 – È finito il “Pride Month“, il mese dell’orgoglio, ma si continua a porre attenzione ai diritti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer.

Il primo Gay Pride della storia avvenne negli Stati Uniti, precisamente a Chicago, il 27 giugno del 1970 quando la Chicago Gay Liberation organizzò una parata per ricordare i moti di Stonewall. Esattamente un anno prima c’erano stati dei gravi atti di omofobia in un noto locale della città di New York, lo Stonewall Inn, dove ci furono scontri accesi tra la comunità gay e le forze dell’ordine.

Ad oggi la giornata del Gay Pride sta a simboleggiare la libertà di poter essere sé stessi e viene celebrata con colori accesi, musica e carri che sfilano per le strade delle città. Il suo essere così simbolicamente forte ed eccentrico sta a significare una forma di provocazione ai tanti anni di repressione.

Da alcuni dati statistici si è potuto constatare che solo circa il 20% dei genitori sia a conoscenza dell’orientamento sessuale dei propri figli e che le persone omosessuali e bisessuali abbiano almeno il 30% in più di possibilità di subire discriminazioni durante la propria vita, rispetto a persone eterosessuali. Questi dati evidenziano che far parte della comunità LGBTQ+ non sempre sia accettato e vissuto con serenità.

Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” a proposito afferma che “tutte le persone hanno il diritto alla salute, al benessere e alla serenità, indipendentemente dalla propria identità di genere e dal proprio orientamento sessuale”.

“Nonostante i passi in avanti che sta facendo la società” – afferma la dott.ssa Giorgia Comandini, psicologa clinica e psicoterapeuta in formazione- “ancora molte ragazze e ragazzi faticano a capire ed accettare il sesso dal quale sono attratti e nel quale si sentono di appartenere”. “A tal proposito” – continua la dott.ssa Comandini – “è giusto fare una distinzione importante: l’orientamento sessuale consiste nell’attrazione sessuale verso altre persone, mentre l’identità di genere viene definita come il modo in cui gli individui percepiscono sé stessi e si possono definire come maschi, femmine, entrambi o nessuno dei due. Bisogna tenere a mente che non sempre il sesso biologico, ossia le caratteristiche anatomiche e genetiche con cui un individuo nasce, coincide con l’identità di genere, derivante invece da variabili psicologiche, culturali e sociali. Ad esempio, una persona transgender può avere qualsiasi tipo di orientamento sessuale, essendo queste due variabili indipendenti”.

Il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” ha per questo istituito un servizio di aiuto psicologico per il disagio legato all’identità di genere e all’orientamento sessuale.

I 324 psicologi della rete del pronto soccorso sono presenti in tutte le regioni italiane e in 21 paesi del mondo, come Regno Unito, Hong Kong, Messico, Russia, Argentina, Grecia, Kenya, Ghana, Mozambico, Brasile, Portogallo, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Giordania, Pakistan, Azerbaijan, India, Spagna, Svizzera.

Il servizio, in 24 lingue, é offerto alle persone direttamente interessate e ai loro familiari.

Per contattare il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” basta telefonare ai n. +39 06 2279 6355 / +39 345 627 6162 oppure visitare il sito internet www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it .

 

Giovani e formazione, al via “LEADERship For CHANGE” per formare leadership “sostenibili”

Giovani e formazione: al via un progetto per i manager di oggi sulla sostenibilità del domani

Arriva in Italia “LEADERship For CHANGE”, un programma di alta formazione internazionale intensiva sullo sviluppo della leadership sostenibile

Un corso, dedicato a tutti gli over 24, English Speakers e con un sogno imprenditoriale sulla sostenibilità nella loro azienda o nella loro unità operativa

Roma, 6 luglio 2021 – Finalmente arriva in Italia il primo ed unico corso internazionale di alta formazione professionale rivolto ai manager, over 24, con un sogno nel cassetto imprenditoriale o sociale, dedicato alla leadership e alla sostenibilita’. Si chiama “LEADERship For Change” ed è un corso a numero chiuso del Magistro Institute, fondato da Irene Magistro: i posti disponibili, ad oggi, sono ancora 15.

“LEADERship For CHANGE”: ecco chi puo’ partecipare

LFC2021 è un progetto rivolto agli over 24, con una buona conoscenza della lingua inglese ed inoltre:

  1. Managers/dirigenti che vogliono implementare un’idea di sostenibilità nella loro azienda o anche solo nella loro unità operativa;
  2. Nuova generazione nel family businessche voglia apportare la linfa della sostenibilità in azienda per agevolare il change management;
  3. Startuppers con idee innovative nel sociale, ambientale o nel settore dell’economia “sostenibile”;
  4. Neo-laureati o persone che, dopo il master o laurea specialistica, vogliono esprimere il loro potenziale nel mondo della leadership e della sostenibilità;

“LEADERship For CHANGE”: basta un’idea da realizzare

Accedere è semplice: bisogna innanzitutto avere un sogno imprenditoriale legato alla sostenibilità, che crei un impatto nella propria impresa, associazione o comunità. Un sogno a cui mettere una scadenza: a dream with a deadline.

Basta collegarsi direttamente al seguente link per aderire alla selezione:

www.leadershipforchange.it/application-form/

Riempite in ogni sua parte il modulo e raccontate com’è venuta questa idea e su chi si vuole creare un impatto, la propria azienda, unità, associazione, comunità e fissare una deadline ideale. #LFC2021 è un corso a numero chiuso: ad oggi, i posti ancora disponibili, sono 15.

LEADERship For CHANGE”: quando, come e perché

A dream with a deadline: dal 19/09/21 al 01/10/21 a Soveria Mannelli (Calabria)

Successivamente ai 9 giorni – in presenza – di intensa formazione tecnico pratica sul management raccontato da imprenditori sul design thinking, attraverso “case studies” pratici e vissuti insieme all’imprenditore selezionato per l’occasione; attraverso cocreation sessions per DISEGNARE il proprio personale business model dell’idea con cui si è fatta application, oltre a specifica formazione sulla leadership con il trasferimento di queste competenze specifiche:

  • Sustainability mindset;
  • System thinking;
  • Relationship building;

Saranno anche messi a disposizione 6 mesi di “mentoring” – questa volta online – per implementare l’idea, sempre assistiti da professionisti e imprenditori.

Perché far parte di LFC

  • Si da forma ad un sogno facendolo diventare realtà. Un metodo questo, che potrà essere replicato tutte le volte che si vorra’ realizzare qualcosa di nuovo;
  • Essere parte integrante di una comunità globale di leaders sostenibili che collaborano e si sostengono fra di loro;
  • Si ha l’opportunità anche di entrare a fare parte di un incubatore alla fine del periodo di mentoring. Se l’idea è stata di successo, LFC ha contribuito a creare un incubatore acceleratore ad hoc.

Per ulteriori informazioni vi consigliamo i seguenti link:

www.leadershipforchange.it

https://www.youtube.com/channel/UCmOUijhMEaz8oj_Qpl8IgiA

https://www.facebook.com/leadershipforchangeacademy/

https://www.instagram.com/lfc_leadership/

https://www.linkedin.com/company/leadershipforchange/

Riguardo Irene Magistro, fondatrice del Magistro Institute

Irene Magistro è la fondatrice e direttrice del Magistro Institute srl. Nata a Siracusa, in Sicilia, ma all’età di 8 anni si è trasferita in Calabria e poi tornata in Sicilia per laurearsi in legge, completando gli studi a Napoli. Ha iniziato la carriera prima come consulente per la certificazione della qualità ambientale (ISO 14001) e poi, dopo la laurea, ha preferito fare l’avvocato civilista.

Ha sempre creduto nelle specializzazioni, così ha fatto il master in diritto al trattamento dei dati personali (privacy) a cura del professore Rodotà, esimio professore e anche eccellente calabrese. L’America è poi capitata per caso e dalmaster americano nel 2008 è tornata pervasa dal sentimento che “tutto è possibile”. Infatti, la prima cosa che ha realizzato è stata una scuola per bambini da 0 a 5 anni, perché voleva che il figlio, e tutti gli altri bambini attorno a lei, parlassero inglese fin da piccoli.

Fondamentale per il nostro Paese, per essere competitivo, deve parlare almeno in inglese. L’esperienza formativa l’ha portata a collaborare con la Lehigh nella realizzazione dello stesso summer program sulla leadership fatto nel 2008.

Oggi è mentore di più di 2000 imprenditori, politici, startuppers, professionisti nei più disparati campi. Tutto questo percorso ha portato Irene al sogno di avere un suo istituto di alta formazione internazionale, grazie alle sue competenze, il suo network internazionale e il coraggio che non le manca.

Per il Magistro Institute il LEADERship program e il primo progetto di formazione in presenza.

 

Ron per AISLA: “Quando non si riesce più a parlare…”

Nella Giornata Mondiale della Voce l’attenzione del cantante Ron per i malati di SLA: “Non riuscire più a parlare, non deve portare all’incomunicabilità…”

Roma, 16 aprile 2021 – È declinata da timbri e intonazioni, scandita in accenti e colorata di sfumature. La voce è un articolato complesso di suoni attraverso  si veicolano le emozioni, si esprime tanto l’amore quanto la paura, si sta accanto ai propri figli con raccomandazioni e consigli.

Uno strumento fondamentale, troppo spesso dato per scontato.

«La voce è uno strumento unico e inconfondibile per ciascuno di noi, come un’impronta digitale», spiega il cantante Ron, consigliere e testimonial di AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, durante la Giornata Mondiale della Voce, che cade il 16 di aprile.

«La diagnosi di una malattia ingombrante come la Sclerosi Laterale Amiotrofica porta con sé, fra le primissime conseguenze, il venir meno della voce e quindi della possibilità di parlare — continua Ron —. Le voci metalliche e artificiali dei sintetizzatori vocali concretizzano i pensieri e le emozioni dei pazienti SLA, permettono loro di continuare a tessere relazioni, vivere la quotidianità e ricoprire il ruolo genitoriale».

La riflessione, in occasione della ricorrenza che si festeggia a livello globale fin dal 1999, è perché «anche chi non ha più la possibilità di parlare non smetta mai di far sentire la propria voce, esprimere pensieri e necessità. Perché, dall’altro lato, non si smetta mai di ascoltare”, conclude Ron.

Ron ha prestato la sua voce al nuovo video manifesto di Aisla, per visionarlo il link è www.youtube.com/watch?v=iImTsYhZ1PU.

 

 

 

 

 

 

 

Woodvivors, da Pantelleria al Piemonte sul dorso di un mulo

Un viaggio incredibile attraverso l’Italia sul dorso di 2 mule, alla riscoperta del mondo rurale all’insegna di un mondo più sostenibile

Milano, 26 marzo 2021 – Partirà nella prima metà di aprile, dall’isola di Pantelleria, per giungere fino in Piemonte, il viaggio di Woodvivors, a dorso di mulo lungo il Sentiero Italia CAI. Uno sguardo profondo nelle tradizioni del nostro paese per scoprire le radici di un futuro sostenibile. Sei mesi, 2 mule e tantissimi incontri per raccontare l’Italia a passo lento, lungo uno dei più lunghi sentieri al mondo che, come un filo unisce l’Italia intera, attraversando zone di grande valore non solo naturalistico, ma anche storico e culturale.

Woodvivors è un progetto documentaristico di Francesco Paolo Lanzino, classe ’93 nato a Palermo, da sempre amante del trekking ed impegnato nella riscoperta e riqualificazione del territorio extraurbano, delle tradizioni, degli stili di vita, degli usi e costumi delle civiltà contadine di Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Abruzzo, Lazio, Molise, Marche, Umbria, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria per giungere in Piemonte.

Il tutto attraversando i maggiori parchi italiani: Pantelleria, Madonie, Nebrodi, Etna, Aspromonte, Sila, Pollino, Appennino Lucano, Gran Sasso, Majella, Monti Sibillini, Foreste Casentinesi, Appennino Tosco-Emiliano Alpi Apuane.

Woodvivors è un Docufilm che nasce con l’obiettivo di riscoprire gli antichi saperi: la cultura, la vita nel mondo rurale italiano e quella conoscenza profonda del mondo e i suoi ritmi propria delle sue civiltà contadine. Il film racconterà un viaggio di 2500 km a passo di mulo, da Pantelleria al Piemonte, lungo le tappe del Sentiero Italia CAI.

L’Italia a passo di mulo: come nasce il progetto Woodvivors

Il progetto prende nome dall’associazione di promozione sociale Woodvivors APS, nata con lo scopo di raccontare un viaggio alla ricerca di quella civiltà contadina, impoverita da decenni di urbanizzazione della sua risorsa più importante: le braccia dell’uomo.

La genuinità e la vivacità che la contraddistinguono continuano a sopravvivere nei gesti di ogni giorno, nonostante le mille difficoltà. Percorrere l’Italia a passo di mulo è un modo per entrare a contatto, conoscere farsi raccontare e raccontare al pubblico la storia di questo mondo e di ciò che di questo, nascosto fra le pieghe di montagne e colline, sopravvive.

Un viaggio di 2500 chilometri attraverso l’anima rurale del nostro Paese, tra braccianti, pastori e vecchi artigiani, documentando le antiche manifatture, le tecniche semplici, perfezionate in secoli di esercizio, i piatti tipici che ancora giustamente prevedono soltanto l’utilizzo sapiente di prodotti di stagione.

Raccontare la vita rurale nel 2021 è uno dei nostri obiettivi principali” spiega Francesco Paolo Lanzino, fondatore del progetto “si tratterà di una vera e propria ricerca antropologica sul campo, il cui scopo sarà anche quello di migliorare la fruibilità e la leggibilità culturale delle molte realtà della nostra penisola”.

Un’interpretazione critica, quella proposta da Woodvivors, che partendo dalle nostre radici arriva al presente, che guarda al passato per trovare le radici di un futuro sostenibile, valorizzando le peculiarità di un Paese dove ogni 30 km si incontrano culture, usanze, e spesso addirittura lingue diverse.

Il mulo e le mulattiere sono da sempre una costante dell’Italia rurale da nord a sud” prosegue Francesco Paolo Lanzino “viaggiare a piedi in compagnia di un mulo – o di due mule e un asino come nel nostro caso – è come costruire un ponte fra passato e presente, ed entrare in sintonia con le diverse peculiari realtà sparse sul territorio italiano, rispettando le loro vite e individuando, di volta in volta, i dettagli e i loro aspetti più intimi”.

Il mulo, infatti, è forse l’animale che nel corso della storia meglio si è adattato a variazioni geografiche e ambientali. Ha una grandissima capacità di adeguarsi a territori diversi, diverse risorse, alle diverse erbe spontanee e gode di una incredibile resistenza allo sforzo fisico.

Un animale che probabilmente ha contribuito più di tutti allo sviluppo della civiltà per come si presenta ai giorni nostri.

I sostenitori del progetto

Il Club Alpino Italiano con il sostegno al progetto Woodvivors intende dare il via ad un percorso di approfondimento al tema della Restanza intesa non come inerzia e passiva rassegnazione, ma come scelta di vita consapevole e presidio attivo del territorio nelle aree interne italiane” spiega Antonio Montani, Vicepresidente Generale del Club Alpino Italiano “in modo particolare desideriamo comprendere il fenomeno dello spopolamento delle aree montane e i processi di collaborazione e resistenza messi in atto dalle comunità locali basandosi sulle proprie tradizioni e risorse” e conclude Montani “Seguendo il filo rosso del Sentiero Italia CAI vogliamo riscoprire, muovendoci al passo dei muli, gli antichi lavori da preservare, i dialetti e quanto le montagne italiane hanno da offrire”.

Insieme al Club Alpino Italiano, appoggeranno il progetto Woodvivors: l’azienda italiana Ferrino con la fornitura del materiale e l’abbigliamento tecnico per poter affrontare 6 mesi in totale autonomia, ACME Drugs, provvedendo al sostentamento degli animali, Legambiente e del Parco Nazionale di Pantelleria.

Per saperne di più su questo incredibile viaggio si può visitare il sito internet www.woodvivors.it, mentre il sito ufficiale di Sentiero Italia CAI è raggiungibile all’indirizzo www.sentieroitalia.cai.it.

 

 

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