Energia: alla SFBM la rivoluzione sul tracciamento

La transizione energetica nei trasporti passa per la sicurezza ed il tracciamento

Bologna, 22 settembre 2022 – Il convegno della FederMetano, tenutosi il 21 settembre a Bologna, ha offerto approfondimenti e riflessioni sulla crescente rilevanza del metano e del bioetanolo come alternative al veicolo elettrico. Il forum, organizzato da Dante Natali, presidente di Federmetano, ha riunito esperti provenienti da diverse discipline con il fine comune di promuovere la transizione energetica attraverso l’uso di questi combustibili sostenibili.

Tra gli ospiti attesi,  il Prof. Marco Mele, accademico noto e Amministratore Unico della Servizi Fondo Bombole Metano (gruppo GSE).

“Ho assunto la guida della SFBM dal gennaio del 2023 contestualmente al passaggio della società da Eni ad Acquirente Unico. LaSFBM è diventata dunque una società’ a controllo pubblico. Durante i primi mesi ho cercato di comprenderne i punti di forza e di debolezza, sono emerse subito alcune criticità sulle quali siamo prontamente intervenuti, riuscendo in pochi mesi ad ottenere dei risultati importanti, a partire dal bilancio, ora in attivo. Se nel 2021 la perdita ammontava a circa 6 milioni di euro, a giugno 2023 avevamo utili di 2,5 milioni, considerando anche che dal 1 aprile abbiamo tagliato il contributo del 35%”, ha detto l’amministratore unico della SFBM Professor Marco Mele intervenendo all’evento “Mutamenti in corso”, organizzato da Federmetano, a Bologna”.

“Un taglio che si è tradotto in un risparmio per l’utente, un segnale di attenzione in un momento di crisi. E’ stata una decisione condivisa con il ministro del Mase Gilberto Pichetto e, se le condizioni lo permetteranno, proseguiremo su questa strada”.

“La Sfbm – ha proseguito il Professor Mele- è attiva su più fronti. Stiamo lavorando ad un sistema di tracciamento intelligente delle bombole a metano con l’utilizzo di un Qr code che permetterà di monitorarle in tempo reale e che potrà essere applicato, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, anche alle future bombole ad idrogeno, con le dovute accortezze e con test ulteriori da effettuare.

Siamo infatti attivi sul fronte dell’idrogeno, un vettore fondamentale nel processo di transizione energetica, anche in mix con metano e biometano. Noi crediamo che la nostra esperienza, il nostro know how siano fondamentali per garantire la sicurezza delle future bombole ad idrogeno che necessitano di test specifici, in condizioni di dinamicità, e ancor più del metano, della massima attenzione”.

Durante il convegno, gli oratori hanno sottolineato l’importanza di promuovere l’uso del metano e del bioetanolo come risposte alle crescenti esigenze energetiche dell’Italia e del mondo intero. È stato confermato che sebbene l’elettrico abbia ricevuto molta attenzione mediatica negli ultimi anni, il metano e il bioetanolo offrono una serie di vantaggi significativi che non dovrebbero essere trascurati.

 

Il prof. Marco Mele, amministratore della SFBM

 

 

All’Hydrogen Gastech 2023 in primo piano la sicurezza di idrogeno e metano

Roma, 11 settembre 2023 – All’ Hydrogen Gastech 2023 tenutosi a Singapore si è parlato della convergenza tra tecnologia, energia, sicurezza e crescita economica.

Evento significativo è stata la presenza dell’italiana SFBM (Servizi Fondo Bombole Metano), gruppo GSE,  una delle figure più importanti nel campo delle bombole a metano e delle future bombole ad idrogeno per i veicoli, che con la sua partecipazione ha arricchito il dibattito nei vari stand della Gastech 2023.

Circondato da una serie di CEO di altre prominenti società energetiche, il Prof. Marco Mele, Amministratore Unico della SFBM e accademico noto per le sue ricerche sul legame tra energia e prosperità economica, ha apportato osservazioni profonde ed esperienziali all’evento.

Il suo contributo al dibattito è stato incentrato sulle questioni cruciali relative alla sicurezza delle bombole a metano e, in prospettiva, delle bombole ad idrogeno utilizzate per l’autotrazione. Durante i principali incontri con i vari AD dell’evento, Mele ha riflettuto sulla necessità di introdurre sistemi di tracciabilità intelligenti come misura per la sicurezza. In un’epoca in cui la digitalizzazione sta trasformando tutti i settori, anche il settore energetico non può essere escluso.

Attraverso la tracciabilità intelligente, non solo l’uso, il trasporto e lo stoccaggio delle bombole possono essere monitorati in tempo reale, ma possono anche essere prevenuti potenziali rischi e incidenti. Pur condividendo i dettagli tecnici delle bombole, Mele ha illustrato l’importanza che l’azienda attribuisce all’aspetto della sicurezza.

Ha sottolineato come la società adotti le migliori pratiche e standard nel trattare con le bombole di metano e in futuro, anche quelle ad idrogeno per i veicoli. Tenendo in considerazione la potenziale pericolosità di questi gas se non gestiti correttamente, SFBM intende far un uso estensivo di tecnologie avanzate per garantire la massima sicurezza.

Le sue interazioni con altri CEO presenti all’evento dimostrano l’impegno di SFBM nel promuovere l’uso responsabile e sicuro del metano e dell’idrogeno come carburanti alternativi. Le discussioni mirate sui modi per facilitare una gestione sicura del metano e dell’idrogeno hanno evidenziato come l’innovazione e la tecnologia possano svolgere un ruolo dominante nel risolvere alcune delle sfide più grandi a cui il settore energetico è attualmente confrontato.

La presenza della SFBM alla Gastech 2023 segna un altro passo avanti nella sua ambizione di promuovere la sostenibilità energetica. La visione che l’azienda trasmette attraverso queste partecipazioni di primo piano dimostra chiaramente la sua dedizione alla fornitura di soluzioni energetiche sicure, efficienti e sostenibili.

Guidati da una figura accademica come il Prof. Marco Mele, la SFBM è destinata a guidare la transizione verso un futuro più verde che pone la combinazione di sicurezza ed efficienza come la sua pietra angolare.

 

 

Gastech di Singapore: il futuro dell’energia è l’idrogeno

Roma, 10 agosto 2023 – La trasformazione globale del sistema energetico, che ha conosciuto la sua accelerazione dopo il Covid, passa per i numerosi forum e fiere internazionali che i vari paesi stanno organizzando dal 2021. Essi rappresentano un modo per convogliare idee, innovazione e promesse per un sistema mondo più verde e sostenibile per le generazioni future. In Europa numerosi sono stati gli incontri che hanno trattato fotovoltaico, eolico e anche il vettore del futuro più abbondante in natura: l’idrogeno.

Se da una parte Parigi, Hannover, Berlino e Ontario hanno ospitato numerose imprese pubbliche e private con lo scopo di incentivare l’uso dell’idrogeno verde in ambito industriale e per autotrazione, l’evento maggiormente atteso, insieme a Cop 2023, è il Gastech di Singapore.

L’evento fieristico, nonché il più grande forum a sostegno dell’industria globale del gas naturale, del GNL, dell’idrogeno e delle soluzioni a basse emissioni di carbonio, si caratterizza dall’aver inglobato insieme la cooperazione fieristica con i dibattiti altamente scientifici.

Il programma 2023, che comprende sessioni ministeriali ad alto livello, tavole rotonde di leadership e conferenze tecniche e commerciali, si concentrerà sui grandi temi della sicurezza dell’approvvigionamento energetico, dell’energia a basse emissioni di carbonio per una crescita globale sostenibile, delle alleanze per la transizione energetica e dello sviluppo del sistema energetico a livello globale.

Per l’Italia saranno presenti alcune aziende private e a partecipazione pubblica come Eni, Saipem e SFBM, quest’ultima molto attiva con il suo nuovo CEO Marco Mele, sulla sicurezza dell’idrogeno per i mezzi di autotrazione.

Gastech 2023 rappresenta un importante appuntamento dal momento che elaborerà le idee, le soluzioni e le innovazioni che consentiranno all’industria energetica di gestire e realizzare la transizione in preparazione alla COP2023.

 

 

L’idrogeno è il futuro delle energie rinnovabili

Prof. Mele: “Sull’Inflazione la Lagarde continua a sbagliare”

La politica monetaria non si improvvisa e la Lagarde continua a sbagliare perché l’inflazione dipende dalla crisi energetica: le critiche accademiche del Prof. Mele

Roma, 29 giugno 2023 – E’ di ieri la notizia della scelta di un nuovo ed ennesimo rialzo dei tassi di interesse che dovrebbe avvenire a luglio per volere della Banca Centrale Europea e quindi, della Lagarde. Questo perché, secondo una convinzione alquanto errata e di improvvisazione economica, l’inflazione che stiamo vivendo dalla crisi energetica dello scordo anno si combatte unicamente con aumenti insensati dei tassi di interesse. Eppure, osservando i dati sulla variazione del fardello inflazionistico, ad aumenti costanti dei tassi di interesse non segue una correlazione della riduzione dei saggi inflazionistici nell’area UME.

Questo perché, l’inflazione che stiamo vivendo è una inflazione dal lato dell’offerta e derivante da un mercato, quello energetico ed importato, che nulla a che vedere con l’aumento dei prezzi derivante da un eccesso di domanda aggregata.

E’ quanto riferisce il Prof. Marco Mele, Associato di Politica Economica e manager italiano, il quale sottolinea come gli effetti avversi su famiglie ed imprese sono, invece, già visibili a causa di questa errata politica monetaria restrittiva.

L’economia non è improvvisazione, bisogna essere cauti nell’usare misure che non tengano conto delle strutture produttive dei paesi e del livello occupazionale degli stessi perché, anche il più piccolo errore di politica monetaria causerebbe l’amplificazione di divergente economiche tra i paesi membri.”

“In altre parole, “la folle idea di combattere l’inflazione solo con aumenti dei tassi di interesse senza pensare agli effetti sul mercato del lavoro impatterà sulle fasce più fragili della popolazione con effetti marginali o nulli sull’inflazione”, conclude il Prof. Marco Mele in linea con numerosi ricercatori del settore.

 

Fondo Bombole Metano: il bilancio positivo del primo semestre alla guida del Prof. Mele

Roma, 27 giugno 2023 – Come ha riportato venerdì 23 giugno Staffetta Quotidiana, sono passati sei mesi da quando il Prof. Marco Mele, associato di Politica Economica all’Università degli Studi Unicusano di Roma, è stato nominato dal MASE-MEF come Amministratore Unico della Servizi Fondo Bombole Metano SpA. In questi appena sei mesi Mele sembrerebbe aver rivoluzionato l’immagine, i conti e la dinamicità della società che fino al mese di dicembre 2022 era sotto la guida di Eni ed ora acquisita da Acquirente Unico.

Professore Universitario, esperto di economia ed energia, con un elevato impact factor internazionale verificato su Scopus per numero di citazioni ottenute, Mele ha posto in essere tutte quelle misure di politica economica industriale che, attraverso un processo di spending review volto all’ottimizzazione, ha permesso dal mese di Aprile di ridurre significativamente il contributo “fondo bombole” del 35%. Tale risultato, dopo aver condiviso la scelta con il Ministro del Mase, ha alleviato il peso del costo del metano per tutti gli utilizzatori nel settore dell’autotrazione. Il tutto, come dichiarato dal Mele, senza intaccare in alcun modo il processo di sicurezza nella revisione e collaudo delle bombole.

Il percorso verso un dinamismo strutturale della società passa anche dagli interventi mirati che, il nuovo Amministratore Unico, sta tenendo nei più importanti forum internazionali sull’idrogeno risultando, come nel caso del H2 di Berlino, la SFBM l’unica società pubblica invitata all’evento. Questo perchè, essendo quasi sicuramente l’idrogeno il futuro vettore per l’autotrazione, Mele sta sensibilizzando i policy maker, anche internazionali, sul tema della sicurezza in un contesto nel quale la transizione energetica necessita anche di controlli adeguati per un futuro che sia oltre che sostenibile, anche sicuro.

 

Ambiente: per la crescita dell’idrogeno necessario garantire la sicurezza

Roma, 9 giugno 2023 – All’H2 Forum di Berlino unica società pubblica italiana invitata all’evento è stata la Servizi Fondo Bombole Metano (SFBM), gruppo GSE.

“La SFBM rappresenta un unicum in Europa per le attività di collaudo e revisione delle bombole a metano. La sicurezza che siamo riusciti a garantire negli anni ha indubbiamente contribuito ad una maggiore penetrazione del metano nel mercato italiano come alternativa ai tradizionali combustibili fossili. I controlli, rigidi e rigorosi, effettuati presso i nostri stabilimenti, hanno rassicurato i cittadini e trasmesso loro sentimenti di fiducia. E’ necessario che gli stessi sentimenti accompagnino l’introduzione dell’idrogeno per i mezzi di trasporto nel nostro Paese. La percezione dell’affidabilità del nuovo vettore da parte dell’utenza è infatti determinante per la sua diffusione e il suo successo”, ha detto nel suo intervento il Professor Marco Mele, Amministratore Unico della SFBM.

“E’ bene sottolineare che la sicurezza può essere garantita solo da test specifici, studiati e calibrati per le bombole ad H2. Proprio per questo la SFBM sta lavorando per dar vita ad un progetto di ricerca sulle bombole ad idrogeno, in collaborazione con le municipalizzate ed alcune università italiane ed internazionali. I risultati di questo studio, che dovrebbe concludersi entro la metà del 2024, saranno importanti per comprendere a quali test e controlli sottoporre le bombole, e quale sia il sistema di monitoraggio migliore. Il fine – ha spiegato Mele – è quello di contribuire al processo di introduzione del nuovo vettore nel settore del trasporti”, ha concluso il Prof. Mele.

 

 

Nomine: Marco Mele nuovo Amministratore Unico della SFBM Spa

Roma, 16 gennaio 2023 – E’ l’economista ed esperto di energia Marco Mele il nuovo Amministratore Unico alla guida dei Servizi Fondo Bombole Metano Spa. La notizia, riportata dall’agenzia di stampa sull’energia e le infrastrutture (AGEEI) nonché da il Sole 24 ore, parla dell’avvenuto incarico dal primo di gennaio 2023.

La nomina, proposta dal MASE al MEF e comunicata al gruppo GSE e quindi all’ENI, coincide con quanto previsto nel DM Mite del 28 settembre 2022 che prevedeva, appunto, l’acquisto da parte di AU dei Servizi Fondo Bombole Metano al fine di poter favorire l’utilizzo del biometano nel settore dei trasporti.

“Sarà il Prof. Mele a garantire le condizioni di sicurezza nonché di esercizio in senso lato, delle bombole per metano di autotrazione, un tempo sotto il controllo di Eni ed ora passata sotto il controllo pubblico“.

Marco Mele, Professore Associato di Politica Economica all’ università Unicusano, da quanto si evince dal curriculum online, è autore di oltre 70 pubblicazioni ad alto impatto scientifico internazionale e negli ultimi anni, ha dedicato la sua attività di ricerca in campo energetico, andando ad analizzare, attraverso modellistiche matematiche e di Machine Learning, l’impatto del consumo di energia sulla crescita economica di numerosi paesi tra cui l’Italia.

Premiato nel mese di agosto 2022 per l’elevato numero di citazioni internazionali dalla rivista Applied Energy (ELSEVIER), dal mese di settembre appare sulla stampa nazionale per aver previsto, insieme ad altri coautori, la recessione e stagflazione del nostro paese a causa della crisi energetica in atto.

 

Il prof. Marco Mele, nominato amministratore della Servizi Fondo Bombole Metano Spa

Idrogeno, per l’Italia occasione di cambiamento strutturale

L’Italia pronta per l’idrogeno: per il l’economista Prof. Mele sarà la chiave per un cambiamento strutturale

Roma, 6 dicembre 2022 – “Sembrerebbe, finalmente, essere arrivata la grande rivoluzione dell’idrogeno per il nostro Paese”. È quanto ha affermato il Prof. Marco Mele, economista dell’università Unicusano di Roma, intervenuto ad una nota emittente statunitense pochi giorni fa.

Per il nostro Paese è la più grande scommessa dei prossimi 15 anni, ed è la chiave per un cambiamento strutturale” ha detto alla tv Usa l’economista italiano.

In altre parole lo studioso considera una grande opportunità quella di puntare sull’idrogeno, poiché apre le porte a nuovi modelli di investimento basati su una forte e costante ricerca scientifica.

“In un contesto di crisi energetica internazionale, l’idrogeno diventerebbe una realtà sempre più importante per molti paesi che stanno puntando verso questa direzione”, ha detto ancora Mele.

Si sta concretizzando, così, l’idea di utilizzare l’idrogeno come vettore energetico, alla stregua dell’elettricità, in una futura realtà basata sull’economia dell’idrogeno. Un elemento, questo, che può essere utilizzato, anche, come combustibile. In realtà, sono molti i progetti già lanciati da diverse case automobilistiche per la realizzazione di vetture alimentate ad idrogeno, dalla cui combustione non vengono rilasciate emissioni nocive.

Nonostante ciò, un limite a tutto questo è il fatto che l’idrogeno è praticamente inesistente sulla terra nella sua forma elementare di molecola biatomica e deve quindi essere prodotto sinteticamente. Allo stato attuale, fa notare ARERA, circa il 93% della produzione mondiale avviene attraverso l’utilizzo di combustibili fossili.

I processi più utilizzati per la sua produzione sono il reforming del metano con il vapore, l’ossidazione parziale degli idrocarburi pesanti, la pirolisi e gassificazione del carbone. Tuttavia, utilizzando combustibili fossili, questi processi producono una quantità significativa di anidride carbonica.

Quello di cui, però, parla il prof. Mele è la sfida del cosiddetto idrogeno verde, ossia prodotto da fonti rinnovabili come l’eolico o il solare attraverso un processo noto come elettrolisi, dove un elettrolizzatore scinde l’acqua in molecole di ossigeno e di idrogeno. In questo modo, non si genera alcuna emissione di CO2 durante il processo di produzione.

Tuttavia, ad oggi, le tecnologie per produrre questo tipo di idrogeno, nonostante siano presenti, per il momento risultano essere poco efficienti e la loro limitata applicazione non ha permesso di portare a sostanziali miglioramenti. “Utilizzando in maniera opportuna i circa 3 miliardi del PNRR sarà possibile spingere l’economia italiana verso un cambiamento strutturale che farà dell’idrogeno l’anello di congiunzione tra sviluppo sostenibile e crescita economica” conclude il prof. Mele nella sua intervista.

Pertanto, sarà nel giusto utilizzo dei fondi in ricerca e sviluppo la possibilità per il nostro paese di poter guidare, per una volta, l’Europa verso la svolta di una economia verde.

 

Studio energia nucleare: per i Prof. Mele e Magazzino una scelta ecosostenibile

Uno studio italianopubblicato sulla prestigiosa rivista Structural Change and Economic Dynamics della Elsevier ritiene il nucleare una scelta ecosostenibile per l’Italia

Roma, 16 novembre 2022 – Il nucleare potrebbe rappresentare una scelta ecosostenibile per l’Italia affamata di energia. Ad affermarlo lo studio dei  Prof. Mele e Magazzino, pubblicato sulla prestigiosa rivista Structural Change and Economic Dynamics della Elsevier.

In questi giorni si sta tenendo la COP27 di Sharm El Sheikh e nonostante alcune critiche relativamente all’incapacità dei governi presenti di raggiungere accordi condivisi per contrastare il fenomeno del riscaldamento globale, tale conferenza resta molto importante. La struttura della COP prevede due fasi d’azione che si devono muovere parallelamente.

La prima è quella dei negoziati dove i politici e delegati del UNFCCC conducono le trattative vere e proprie; l’altra è la cosiddetta Green Zone dove imprese, centri studi e università propongono le loro soluzioni ai governi fornendo, così, strumenti utili per un’azione congiunta contro la crisi climatica.

In questo contesto è intervenuto il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica dell’Italia il quale ha affermato: “Io sono favorevole all’utilizzo del nucleare“, ma “la valutazione sul nucleare va oltre l’Italia, ritengo vada fatta a livello di Unione Europea“, perché “si tratta comunque di energie per il futuro“.

Che l’energia nucleare abbia sempre rappresentato un dilemma per l’Italia è una questione che va avanti da anni. Ciononostante, vuoi per la crisi energetica, vuoi per la consapevolezza che l’indipendenza dall’import energetico rappresenta una condizione importante per ogni paese, per la prima volta da molti anni, nei programmi della maggioranza dei partiti del nuovo Parlamento, c’è stata l’apertura all’energia nucleare.

In questo ambito si inserisce la ricerca dei Prof. Marco Mele e Cosimo Magazzino, rispettivamente delle università Unicusano e Roma Tre, i quali hanno recentemente pubblicato uno studio sulla prestigiosa rivista Structural Change and Economic Dynamics della Elsevier. I due studiosi, attraverso dei complessi processi di equazioni differenziali alle derivate parziali hanno dimostrato come l’energia nucleare potrebbe rappresentare una scelta economica ed ecologica sostenibile.

In particolare, analizzando il caso del Belgio, ma replicabile per l’Italia, Mele e Magazzino hanno evidenziato come nel breve-medio periodo l’energia nucleare produce le stesse quantità di CO2 delle energie rinnovabili garantendo, però, un flusso continuo di energia per il paese non possibile, invece, da altre fonti green.

Pertanto, questo importante risultato rappresenterebbe la risposta a molti scettici che affermano, erroneamente, elevati livelli di inquinamento dell’energia nucleare.

 

I Prof. Mele e Magazzino

Governo ed energia nucleare: per il Prof. Mele è la scelta migliore

Roma, 10 novembre 2022 – L’attuale crisi energetica che stiamo vivendo in questi mesi ha messo in luce un problema rimasto irrisolto da molti anni per l’Italia: la mancanza di una indipendenza energetica. Di fatto, il nostro paese importa quasi l’80% dell’energia necessaria al sistema economico e sociale di cui oltre il 90% è prodotta dai fossili.

Questi ultimi, in particolare, provengono da Paesi che presentano caratteristiche di alto rischio geopolitico e che dunque, non consentono la certezza dell’approvvigionamento in qualsiasi momento.

E’ quanto sta accadendo ultimamente con la questione Russia-Ucraina la quale ha messo in evidenza che le scelte dei fornitori di energia rappresentano un vincolo e un grosso limite per i paesi sviluppati, non indipendenti energeticamente.

Si è fatta così strada l’ipotesi di un connubio imprescindibile tra rispetto dell’ambiente e indipendenza energetica attraverso investimenti mirati in fonti rinnovabili le quali però, come sappiamo, non garantiscono la necessaria autonomia e sicurezza nella continuità degli approvvigionamenti per gli utilizzi civili, commerciali, sociali e industriali.

Ed allora, il nuovo Governo di centro-destra sta studiando strategie differenti vedendo come soluzione alla crisi energetica, la possibilità di ampliare le proprie forniture di gas attraverso una maggiore e più produttiva trivellazione del Mar Adriatico.

Dietro a questa ipotesi, tuttavia, ce n’è un’altra che dalla fine del mese di ottobre viene discussa dal Governo, ossia la possibilità di un ritorno al nucleare.

Su questo argomento, è stato ascoltato il Prof. Marco Mele, Associato di Politica Economica dell’Università Unicusano di Roma, esperto del settore energetico e già premiato per i suoi studi sul nesso tra crescita economica e consumo di energia.

Il Professore afferma che, nonostante lo sviluppo delle fonti rinnovabili quali eolico e solare è stato consistente negli ultimi anni, esse richiedono specifiche caratteristiche territoriali ed ambientali non sempre presenti.

Pensare al nucleare, continua l’economista,  rappresenta un vantaggio considerevole dal momento che stiamo parlando di grandi quantità di energia prodotta in maniera costante permettendo, inoltre, di ridurre la dipendenza del nostro paese dalle importazioni energetiche.

Da un ultimo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Structural Change and Economic Dynamic gli economisti Marco Mele e Cosimo Magazzino hanno anche dimostrato empiricamente che il nucleare produce livelli molto bassi di CO2 rispetto a gas, petrolio e carbone a punto da essere, nel medio termine, equiparabile alle energie rinnovabili.

Pertanto, sarebbe meglio iniziare ad investire subito in energia nucleare per evitare, in futuro, una nuova crisi di approvvigionamento nel rispetto, anche, dell’ambiente che ci circonda.

 

I professori e ricercatori Mele e Magazzino
Exit mobile version