Crisi della Ristorazione, Marco Lungo: “Pensare a sé per pensare a tutti”

Marco Lungo Gestione Crisi Ristorazione

Marco Lungo: “Crisi della Ristorazione: la situazione è drammatica, non è il momento di sperare ma di agire immediatamente”

Roma, 12 novembre 2020 – Nel corso di una diretta nel più importante gruppo di operatori della ristorazione italiana, Marco Lungo ha illustrato il suo pensiero ed i suoi consigli per affrontare la drammatica seconda emergenza in cui il Covid, con il prossimo probabile lockdown totale, e l’incapacità del Governo Conte ci ha fatto precipitare.

Il pensiero di Marco Lungo è quello di un Crisis Manager, che ha studiato e gestito molte crisi nella vita ma che, soprattutto, ne conosce metodi e sistemi strutturati per affrontarle, riuscendo a ricondurle alle cause comuni che tutte le crisi hanno.

Ciò permette di affrontarle con efficacia e di poter avere, a ragione, maggiori e concrete speranze per superare la fase critica.

Non è come il primo lockdown: è molto peggio

“Questo secondo lockdown, a breve probabilmente totale, è molto peggiore del precedente in primis perché la seconda ondata era stata ampiamente annunciata ma il Governo guidato da Conte non ha fatto assolutamente nulla per farci trovare preparati.

Anzi, ha disperso fondi in bonus di varia natura, in monopattini e sostituzione di banchi scolastici i quali sono, anche se relativamente costosi, interventi del tutto sterili e che conferiscono immagine totalmente negativa del Governo, invece di destinarli anche se piccoli a rinforzare una Sanità già messa a dura prova dalla prima ondata di ricoveri a causa del virus.

Ancora di più, però, questa seconda ondata colpisce una economia della ristorazione che, a stento e di fatto senza aiuti, con le sole proprie forze, ha superato l’impatto primaverile; a causa di ciò, è arrivata oggi senza aver potuto ricostituire un minimo di fondi per affrontare una seconda chiusura la quale, con tutta probabilità, farà saltare anche le Feste Natalizie“.

Pensare a sé stessi per poter pensare agli altri

“Con la mia esperienza di Crisis Manager”, ha proseguito Marco Lungo, “vi dico che in questo momento non potete pensare ai vostri dipendenti e a chiunque non siate voi: voi siete gli imprenditori, voi siete la forza che crea lavoro, quindi siete quelli che vi dovete mettere la mascherina di ossigeno quando l’aereo ha problemi, per poi poter aiutare gli altri.

Non è egoismo ma è vero altruismo, perché se voi che avete avuto la capacità di dare lavoro soccombete, toglierete lavoro a tutti e sostentamento ai vostri cari.

Non è il punto in cui ci si possa abbandonare a morali altruistiche o altro: uno slancio in questo senso può essere (anzi, molto probabilmente sarà) distruttivo in maniera definitiva per tutti coloro i quali dipendono da voi”, ha concluso Marco Lungo.

I consigli di Marco Lungo per affrontare questa Crisi

Intervistato dopo questo intervento, rivolgendosi ai ristoratori Marco Lungo ha elencato quali sono i punti fondamentali per affrontare questa seconda crisi, così come suggerito dalla sua esperienza di Crisis Manager:

1 – Pensare a sé

Non c’è più spazio, tempo e risorse per pensare al prossimo: la situazione è drammatica e, soprattutto, fuori controllo da parte del Governo: non si può prevedere, quindi, quanto durerà e quanto pesante sarà il suo impatto in una situazione economicamente già provata e mal gestita. Per questo, si devono trattenere quante più risorse liquide possibile, costituire patrimonialità di emergenza e sostentamento, che sono i veri viveri per affrontare il periodo nero che tutti abbiamo davanti. Chi sa tirare giù la scialuppa di salvataggio e sa poi remare, deve farlo subito senza aspettare che altri lo facciano o lo ostacolino nel tentativo di metterla a mare. Solo con una scialuppa che galleggia è possibile salvare vite umane: se non viene buttata a mare e poi non galleggia, non si salva nessuno. E’ durissimo da dire, certo, ma bisogna prendere atto che ad oggi è così.

2 – Comunicare, sempre, tutto, continuamente

I vostri clienti devono sapere che siete vivi, il mercato deve sapere che ci siete e che combattete. Comunicare con il pubblico è fondamentale per avere chances di tornare ad una normalità economica a volte anche migliore di quella che si aveva prima. Per questo, non si devono assolutamente abbandonare i social, non si deve perdere occasione per raccontare ai clienti cosa ci accade, come ci accade e cosa stiamo facendo per affrontare la crisi: Marco Lungo, nel suo libro “Salva Il Tuo Locale!”, cita a questo riguardo l’esempio della crisi della Tylenol negli anni ’80, il cui modo di affrontare quanto gli accadde è stato seguito fedelmente da una imprenditrice della ristorazione (dodici locali all’attivo) nella prima fase della crisi e, in questo modo, riuscì anche ad aumentare poi il suo fatturato, analogamente alla Tylenol.

3 – Non avere paura a cambiare

Come in natura, vince chi si adatta meglio all’ambiente. In questo momento, non si deve avere paura a cambiare ma stando sempre attenti a non “svalutare” quello che si è sempre fatto (perché questa crisi passerà, è cosa certa), seguendo quello che sembra essere l’idea fortunata per altri. Esiste l’idea fortunata per noi, invece, e quella dobbiamo trovare senza farci influenzare in alcun modo perché solo noi conosciamo la nostra realtà produttiva ed i nostri clienti. Per questo, adesso si deve pensare fuori dai propri schemi e farsi anche aiutare da chi ci vede dall’esterno, come un consulente o un concorrente amico.

4 – Costruire il futuro

Anche se non sembra, queste crisi sono opportunità per costruire il dopo crisi, cosa saremo una volta finita questa emergenza quando, più o meno ammaccati, torneremo alla normalità. Le cose da fare sono essenzialmente legate a dotarsi di un Archivio Clienti e di dedicarsi a fidelizzarli anche a distanza, all’analizzare le statistiche di vendita della propria attività per determinare cosa era redditizio e cosa no, a ripensare di conseguenza il proprio menù e le proprie linee produttive, a informarsi e formarsi sulle nuove tendenze del mercato, potendo fermarsi un attimo, e capire come è percepita la propria attività dal di fuori. Sono, queste, tutte attività a costo zero ma che permettono poi di avere dei reali vantaggi al momento di una prossima, auspicata, ripresa normale della ristorazione e della accoglienza alberghiera.

 

 

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Uccidono i ristoranti: ma i dati dicono che sono le scuole il problema, non la ristorazione

Marco Lungo Gestione Crisi Ristorazione

Roma, 27 ottobre 2020 – “Tutti i dati dicono che è stata la riapertura delle scuole a far risalire vertiginosamente i contagi, ma Conte ammazza lo stesso la ristorazione. Mai come questa volta ha dimostrato incapacità e asservimento agli interessi corporativi delle forze di Governo come le cooperative operanti nel ‘sistema scuola’, che non dovevano evidentemente cessare di lavorare”. Ad affermarlo è Marco Lungo, esperto nella gestione delle crisi della ristorazione.

I DATI SONO INCONTROVERTIBILI

“Accedendo ai dati internazionali invece che a quelli passati alla stampa, la realtà è inequivocabile e raggelante“, continua Marco Lungo.

“Mi baso esclusivamente sui dati di istituti di ricerca indipendenti per trarre le mie conclusioni, e c’è poco da fare: tutto dimostra l’incapacità di chi amministra oggi, e anche la dannosità di questo Governo. Basta vedere il grafico relativo ai casi giornalieri confermati, per visualizzare chiaramente l’andamento della curva, non il numero assoluto. Infatti i tamponi solo dal 26 aprile sono diventati randomici, mentre prima erano solo ai sintomatici, e da giugno sono ad una media abbastanza stabile di 100.000 giornalieri, importanti per la coerenza di quanto si può osservare”.

 

LA FRANCIA CI AVEVA AVVERTITO

“La Francia ci aveva avvertito per tempo: alla riapertura delle scuole i loro casi si sono impennati in maniera impressionante e incontrollabile. E cosa è stato fatto dal nostro Governo? Niente. Niente di niente.

Chiaramente, la causa non risiede certo nella scuola, ambienti in cui si sono messe in atto misure di sicurezza notevoli, ma è in quello che la riapertura ha comportato, come ad esempio il sovraffollamento dei mezzi pubblici e del ritrovo fuori scuola prima e dopo l’orario di lezione.

Conosciamo bene la dinamica: il giovane è asintomatico, ha alta carica virale, torna a casa e infetta tutta la famiglia, con il nonno o la nonna che finiscono poi ricoverati e muoiono nel peggiore dei casi.

La riapertura delle scuole andava evitata a tutti i costi. Non ci sono dubbi su come siano andate le cose: la difesa di interessi partitici e di ministri indifendibili sta portando il popolo a pagare un prezzo altissimo”, continua Marco Lungo, autore del libro Salva il tuo locale!

SOLO IN ITALIA IL COLPEVOLE È IL CITTADINO

“All’estero se la prendono con Boris Johnson, con Trump, con Macron: qui da noi siamo gli unici ad essere continuamente colpevolizzati dal governo, come se non avessimo fatto il nostro dovere, come Italiani, come e più di altri al mondo”, ha continuato Marco Lungo.

Quando siamo stati bravi, Conte si è vantato di noi con il mondo intero, incassando elogi e meriti: adesso che è palese la sua incapacità, colpevole è il fatto che la gente che non ha rispettato le disposizioni”, continua Lungo.

LE REGIONI HANNO RAGIONE 

“Le Regioni si erano opposte a questa follia della chiusura dei ristoranti ma c’è stato poco da fare: Conte e i suoi hanno tirato dritto ed ecco il risultato.

Le previsioni sono pessime: non chiudendo le scuole i contagi aumenteranno ancora, sempre con questa progressione esponenziale che non si era mai vista prima, neanche all’inizio della pandemia. Non ci sono altre strade che chiudere subito le scuole, ovviamente assicurando l’assistenza ai bambini con problemi di qualsiasi tipo, e riaprire subito i ristoranti. Non ha senso uccidere il settore e, meno che mai, far studiare dei ragazzi che dopo non potranno neanche più fare il cameriere per avere un lavoro, perché i ristoranti saranno quasi tutti chiusi”, conclude amaramente l’esperto di gestione delle crisi nella ristorazione, Marco Lungo.

 

 

 

 

 

 

 

Marco Lungo, esperto di gestione delle crisi nella ristorazione

 

La ristorazione comunica male: “Chi vuole sopravvivere deve imparare a farlo al più presto”

La comunicazione del mondo della ristorazione è all’età della pietra: chi non si rinnova è destinato all’estinzione

Roma, 8 ottobre 2020 – “Se c’è un settore in cui la comunicazione è veramente arretrata, questo è la ristorazione“. A dirlo è Marco Lungo, esperto di crisi del mondo della ristorazione. “Siamo ancora a menù che sono liste della spesa e che non invitano a comprare niente, spesso sporchi e rovinati. Siamo ai cartelloni pacchiani in strada con offerte ‘urlate’ ed economicamente svantaggiose per il gestore, ci sono ancora gli “acchiappini” in strada per far entrare gente e, soprattutto, sono ancora troppi i ristoratori che pensano ancora che basti servire un buon prodotto per attirare clientela, quando oggi sono i social e TripAdvisor i campi da presidiare giornalmente. Sono questi canali che decidono se un locale sarà pieno oppure no. Le persone non vanno più nei locali per soddisfare un bisogno primario come il soddisfare la fame ma per vivere un’esperienza. E il gestore se non capisce subito questo è destinato ad una crisi fatale, fino all’estinzione”, continua ancora l’esperto di marketing

Nelle crisi la comunicazione va incrementata sempre

In occasione della ristampa del suo libro Salva Il Tuo Locale! che, come afferma l’autore in copertina, non è dedicato solo a chi ha un locale in crisi ma soprattutto a chi deve ancora aprirlo, Marco Lungo ha affrontato il tema della comunicazione in un convegno di imprenditori del settore svoltosi recentemente a Roma.

“Questa crisi ha messo a nudo i problemi tipici di un mercato non maturo, fatto ancora di convinzioni sorpassate, di “abbiamo sempre fatto così”, di mancanza di cambiamento e di adattamento, magari facendo qui e là interventi a macchia di leopardo che, alla fine, ti lasciano solo con le macchie e con nessun leopardo”.

“Di fatto questa crisi causata dal Covid-19 ha fatto chiudere molti locali nello stesso modo in cui, purtroppo, ha ucciso molte persone, ovvero è stato il classico colpo di grazia dato a situazioni che erano già compromesse di loro in precedenza”, ha detto  ancora Marco Lungo, .

È come verniciare le vetrine di nero

Segnante è stato un passaggio del discorso di Marco Lungo quando, citando il suo libro, ha detto:

“Durante le crisi i ristoratori più arretrati fanno immediatamente una cosa: tagliano le spese di pubblicità e di marketing. È esattamente come se un commerciante di abbigliamento in crisi prendesse e verniciasse le sue vetrine di nero, spegnendo anche le luci. Invece, il vero commerciante fa esattamente il contrario. Quando un’azienda è in crisi dovrebbe aumentare la spesa per la comunicazione e assumere più venditori. E soprattutto non si ritrae mai da ciò che le dà visibilità presso i suoi potenziali clienti”.

“Nella mia ormai lunga carriera come Crisis Manager“, ha concluso Marco Lungo, “ho visto tanti errori ripetersi di continuo e così come li ho elencati nel mio libro “Salva il tuo locale!”, ancora oggi, non riesco a spiegarmi il perché spesso i gestori continuino sempre nel fare azioni di sicuro insuccesso, o meglio suicide. E non avere il marketing e la comunicazione sempre attivi, presidiati e pronti al cambiamento, è una di quelle azioni suicide che i ristoratori dovrebbero assolutamente evitare”.

 

 

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Salva Il Tuo Locale! – Il libro di Marco Lungo, esperto in gestione delle crisi dei locali di ristorazione

 

 

“Follia inumana: la Ristorazione muore e il Governo gioca ad illudere persone in grande difficoltà”

Marco Lungo Gestione Crisi Ristorazione

Roma, 10 agosto 2020 – “Il Governo Conte illude ancora un settore intero in grande difficoltà“. Dopo l’incredibile dietrofront del Governo sul Bonus Ristoranti, Marco Lungo, esperto nel risollevare le attività di ristorazione dalle crisi, in una sua dichiarazione alla stampa ha calcato la mano pesantemente su due aspetti negativi di questa compagine al potere.

Questi gli “orrori” del Governo, che secondo Marco Lungo, collaboratore della rivista online del Gambero Rosso, dovrebbero essere corretti al più presto:

Fughe di notizie, gioco infantile

Il primo aspetto è la costante e incontrollata (o voluta) fuga di notizie che questo Governo ha come nota caratteristica, che denota scarsa professionalità e serietà dei vari protagonisti, e che è del tutto inaccettabile in questa situazione di emergenza.

Mischiare pere e mele, incompetenza manifesta

Il secondo aspetto è come questo Governo costantemente cerchi di perseguire sempre due scopi inconciliabili in Italia e, soprattutto, in un momento di vera emergenza economica per i piccoli. Nella fattispecie, da una parte si cerca di attuare un’operazione di rilancio, mentre dall’altra si vuole fare contemporaneamente la lotta all’evasione fiscale. Sono pere e mele, sono due obiettivi diversi che si attuano su piani diversi ed in momenti diversi. Al contrario, costantemente questo Governo mischia i due elementi che, nella percezione comune, sono uno di freno all’altro. Peggio che mai, Conte e i suoi dimostrano di non conoscere o voler ignorare la reale situazione italiana. Infatti, in un momento in cui si dovrebbe far girare il denaro in qualsiasi modo, questo Governo si inventa lacci e lacciuoli che finiscono solo per creare ulteriore evasione di necessità ed inficiano il risultato della misure adottate.

Presa in giro inaccettabile

Per Marco Lungo, però, la cosa inaccettabile rimane la presa in giro operata nei confronti di 2 interi settori trainanti come la Ristorazione ed il Turismo, che partecipano in maniera fondamentale al PIL italiano.

Giorni di chiacchiere, di Bonus Ristoranti (con sistema di rimborso rimasto misterioso) al 10%, poi al 20%, prima solo per i pagamenti con carte di credito, poi anche per chi paga in contanti e, alla fine, ci siamo svegliati tutti con la sorpresa del Bonus Ristoranti cancellato dal nuovo decreto, nel corso della notte.

“Pazzesco”, ha dichiarato Marco Lungo, autore del recente libro “Salva il tuo locale!” (www.salvailtuolocale.it).

“I locali chiudono e questi giocano con la vita delle persone, con questo cinismo del far trapelare, del dire, del promettere per poi non fare niente o rendere impossibile da fruire rispetto ai proclami di Conte in TV. Quanto potremo ancora andare avanti così?“, ha concluso adirato Marco Lungo.

 

 

Marco Lungo, esperto nel risollevare le aziende della ristorazione dalle crisi, autore del libro “Salva il tuo locale!”

 

La ristorazione dimenticata da Conte: “Lo Smart Working uccide tavole calde e mense, un milione di posti a rischio”

Cagliari, 28 luglio 2020 – “Lo Smart Working aggrava la crisi delle mense, e sta uccidendo le tavole caldebar che offrono servizi di ristorazione a pranzo. Un indotto potrebbe arrivare a perdere fino a un milione di posti di lavoro“. Ha gelato così il pubblico Marco Lungo, professionista del settore specializzato ad aiutare i locali di ristorazione ad uscire dalle crisi, durante un incontro con imprenditori locali della ristorazione svoltosi la settimana scorsa a Cagliari.

Il comparto della ristorazione, completamente trascurato dal Governo Conte, subisce duri colpi per la sua sopravvivenza anche in via indiretta. Dopo che il blocco del turismo non sta portando il numero abituale di clienti in molti posti di villeggiatura, e dopo l’aver perso del tutto la stagione dei banchetti in occasione di matrimoni e cerimonie analoghe, adesso anche lo Smart Working si sta rivelando un nemico di tutte le attività che offrivano ristorazione a pranzo per gli uffici.

L’effetto di reazione a catena generato dallo Smart Working rischia di far perdere, a conti fatti, fino ad un milione di posti di lavoro. Va infatti considerata tutta la filiera interessata che va dall’agricoltura, al conserviero, al pronto fresco come per il surgelato, alla distribuzione, alle singole mense, bar, tavole calde, per finire anche ai distributori automatici di bevande e merendine e fornitori di Ticket Restaurant.

Un comparto da miliardi di euro di PIL che sta andando perso e per il quale pare non ci sia soluzione che il Governo possa o voglia mettere in campo.

La soluzione che Marco Lungo, autore del libro “Salva il tuo locale!” (www.salvailtuolocale.it), vede possibile è quella di “accelerare ed incentivare la messa in sicurezza degli uffici per far ritornare il prima possibile i dipendenti al proprio posto di lavoro, riattivando quindi il normale ciclo economico collegato agli uffici”.

“Per questo, è necessario che il Governo attui immediamente un piano di finanziamento alle imprese mirato al ripristino certo dei posti di lavoro, con sanificazioni più volte al giorno, test sierologico obbligatorio per tutti i dipendenti e collaboratori e misure di sicurezza per le merci entranti ed uscenti.

Purtroppo, però, a quanto pare il Governo attuale mira al mantenimento di questa situazione se non proprio alla sua incentivazione in via definitiva” conclude Marco Lungo, le cui fosche previsioni rischiano drammaticamente di avverarsi.

 

 

 

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Marco Lungo, esperto di crisi della ristorazione ed autore del libro “Salva il tuo locale””

 

 

 

 

 

 

Crisi della ristorazione: “Conte sbaglia, la crisi costa 8 miliardi all’Italia. Ecco cosa fare per uscirne”

Roma, 13 luglio 2020 – Conte e il Governo stanno ignorando la pesante crisi che il settore della ristorazione e del turismo stanno attraversando. Una crisi che costerà almeno 8 miliardi di euro, come affermato in uno studio appena pubblicato da Coldiretti, che stima in una diminuzione del 40% le colazioni, pranzi e cene fuori casa degli italiani.

Non avere inserito prioritariamente questi comparti nel ‘Decreto Rilancio’ è un grave errore sul medio termine, trattandosi di settori basati sulle vere ricchezze del nostro Paese che generano un indotto di decine di miliardi di PIL annuo”, spiega al riguardo Marco Lungo, esperto Crisis Manager della ristorazione.

Cosa fare quindi per aiutare gli operatori del settore ad uscirne fuori al più presto?

La ricetta proposta da Marco Lungo per gestire la crisi causata dal Coronavirus nella ristorazione e nel turismo è basata principalmente su questi punti:

  1. Detassazione del settore, partendo da una totale eliminazione dell’IVA per almeno sei mesi, da attuare subito per non perdere la stagione estiva in corso; ciò avrebbe effetto sui costi sostenuti dagli imprenditori ma soprattutto, di conseguenza, sui prezzi al pubblico, rendendo più convenienti le vacanze e la frequentazione dei locali di ristorazione;
  2. Concessione di una settimana di ferie aggiuntiva, a carico dello Stato, a tutti i dipendenti che siano stati messi in cassa integrazione. Come è noto il lavoratore cassaintegrato, per poter fruire del trattamento sostitutivo, deve esaurire prima tutte le ferie ed i permessi che aveva maturato: questo sta comportando che una grande massa di potenziali clienti non può di fatto andare in vacanza e ciò deve essere assolutamente evitato;
  3. Potente campagna pubblicitaria rassicurativa, inerente la frequentazione di ristoranti e di località turistiche, sia in Italia che all’estero, finalizzata ad aumentare l’afflusso di clienti;
  4. Sospensione di qualsiasi forma di tassazione del settore per almeno 8 mesi.

“Solo con misure di questo tipo sarà possibile avere qualche chance di superare la crisi che si sta abbattendo sulla ristorazione e sul turismo, potendo sfruttare il momento estivo per i mesi rimasti”, continua l’esperto.

“Se non si farà questo la crisi costerà allo Stato molto di più dei costi della detassazione, e da qui a 6-8 mesi si perderanno per sempre decine di migliaia di attività fondamentali per il nostro tessuto lavorativo e sociale“, conclude Marco Lungo.

Chi è Marco Lungo

Marco Lungo è un noto Crisis Manager aziendale, autore di vari libri sull’argomento.

Dopo varie esperienze professionali Marco si specializza nella gestione delle crisi aziendali.

Diventa Presidente della Professional Crisis Manager Association e scrive anche un libro, “Crisis Management”, che diventa un testo di riferimento del settore. Viene chiamato a risolvere crisi di aziende anche note, che risolve con successo. Giornali importanti gli dedicano articoli e pagine.

La sua vita cambia e l’enogastronomia diventa il suo lavoro principale, diventa consulente di molti personaggi di successo nel mondo della ristorazione, si specializza nella pizza e nel ‘Management della Ristorazione’, forte della sua esperienza aziendale.

Rilancia locali in crisi, così come si occupa del Marketing e dell’offerta di cucina, suggerendo e perfezionando piatti e pizze.

Da tutto questo nasce “Salva Il tuo Locale!“, il suo secondo libro, somma di tutte le sue esperienze in questo campo, forse uniche al mondo.

 

 

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A Cerveteri la Task Force per la ripresa di attività produttive e ristorazione: “Risorse solo per chi può salvarsi”

Marco Lungo Gestione Crisi Ristorazione

Cerveteri (Roma), 23 giugno 2020 – “Quando le risorse non sono infinite, vanno destinate solo a chi può salvarsi”. Questo l’intervento shock che Marco Lungo ha fatto durante la presentazione alla stampa della Task Force per il rilancio delle attività produttive e della ristorazione, voluta dal Sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci e dall’Assessore Luciano Ridolfi, svoltasi martedì 16 giugno nella Sala Consiliare del Comune di Cerveteri.

Marco Lungo è stato chiamato a far parte di questa Task Force in quanto affermato esperto di gestione delle crisi nella ristorazione, nonchè autore di vari testi sull’argomento. L’ultimo suo lavoro, “Salva Il Tuo Locale!“, è dedicato nello specifico a come gestire le crisi nei locali di ristorazione e a come evitarle.

L’intervento di Marco Lungo è stato applaudito dai presenti, anche se in vari passaggi è stato duro ma sempre mirato alla risoluzione dei problemi presenti sul territorio.

Per Marco Lungo “la crisi generata dal Covid-19 si presenta come un rivelatore della situazione reale precedente, inflazionata da troppe attività ristorative di cui molte già compromesse prima di questa crisi. Questa situazione è stata riscontrata in tutta Italia, non solo sul territorio di Cerveteri”, ha commentato l’esperto.

“In tale situazione, similarmente ai tanti decessi provocati da questo virus, il Covid è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso, per cui non sopravvivono le attività già in notevole difficoltà prima dell’arrivo dell’epidemia“, ha sottolineato MArco Lungo durante l’incontro.

“Stante così le cose è necessario fare prima un vero e proprio triage per capire quante possibilità ci sono per salvare una azienda in esame e, se il riscontro è positivo, destinare ad essa risorse per salvarla. Le aziende che non possono farcela, invece, verranno accompagnate verso un percorso di riconversione dell’attività, oppure alla chiusura.

Solo in questo modo sarà possibile intervenire efficacemente per risolvere la maggior parte possibile dei problemi causati da questo Coronavirus”, ha concluso Marco Lungo.

 

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Ristorazione: su Gambero Rosso i consigli di Marco Lungo, su come affrontare la crisi

Roma, 13 maggio 2020 – È assodato che i locali di ristorazione in Italia stiano vivendo un momento molto difficile e delicato. Tanti i ristoratori che stanno vivendo sulla propria pelle la mancanza di clienti e liquidità, che si stanno scervellando su come riuscire a sopravvivere e superare questo terribile momento.

In questo scenario ha squarciato il velo un articolo pubblicato sul Gambero Rosso, che riporta i consigli su come affrontare  l’emergenza in corso, di Marco Lungoconsulente specializzato in crisi della ristorazione, che ha appena dato alle stampe il libro “Salva Il Tuo Locale!“.

I suggerimenti di Marco Lungo sono frutto della sua decennale esperienza come manager, ristoratore e consulente specializzato, quindi condensando praticità e saggezza non comuni da leggere.

Queste le azioni che devono mettere in campo i ristoratori secondo l’esperto:

 

  1. Non farsi dimenticare

I clienti sono il patrimonio vero che si rischia di perdere ma ci si deve ricordare anche dei fornitori, considerando che anche i distributori avranno avuto perdite ingenti. Farsi ricordare da loro potrebbe essere fondamentale al momento della ripartenza.

  1. Costruire

È il momento di pensare a cambiare, a sfruttare questo momento per ripensarsi e correggersi. Un periodo così lungo per ragionare e ripensarci è impossibile da trovare quando si è al lavoro, ed è forse l’investimento migliore ed una maniera intelligente di sfruttare questo dramma.

  1. Conservare liquidità

Ugualmente a qualsiasi costo, conservare liquidità è tra le cose più importanti da fare. Alla ripartenza saranno sicuramente privilegiati i ristoratori che potranno pagare le forniture subito, in contanti.

  1. Pensare ai dipendenti

I dipendenti non vanno dimenticati tanto quanto i clienti. Si deve cercare di stare vicino ai propri dipendenti sentendoli abitualmente e condividendo i loro problemi, umanamente. Questo contatto sarà una cosa importante per fare “squadra” quando toccherà affrontare le importanti difficoltà della ripresa.

  1. Prenotare le provviste dai distributori adesso, prima di ripartire

Alla ripresa ci si deve pensare subito, sin da adesso. Per questo è consigliabile prenotare fin da ora le provviste necessarie per ripartire, cercando di farsi garantire la consegna dai distributori.

  1. Pensare ai cambiamenti, e alla strategia migliore

Cambiare il menù, fare qualcosa di più economico, affiancare un’offerta diversa con un menù ridotto e meno costoso. Sicuramente sono queste le idee che passano per la testa della maggioranza dei titolari ma non sono la scelta migliore da fare. Meglio aggiungere degli elementi di costo temporanei che, alla fine dell’emergenza, sarà più facile eliminare, senza essersi snaturati.

  1. Comunicare la riapertura

Comunicare rimane sempre la chiave della gestione corretta di qualsiasi crisi. Comunicare la propria riapertura è quindi fondamentale. La Comunicazione va preparata in anticipo, e programmare fin da ora questa fase significa non farsi trovare impreparati, ed essere ricordati dai clienti prima della concorrenza.

 

 

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Ristorazione: “Salva il Tuo Locale!”, la strada per uscire dalla crisi

Roma, 4 maggio 2020 – I ristoranti sono tra i settori più colpiti dalla crisi sanitaria del Coronavirus. Tanti i locali di ristorazione che stanno vivendo ore difficili, perché non sanno come andare avanti in questo periodo di congelamento degli acquisti.

Come uscire da questo pantano dunque?

A tracciare la strada che conduce fuori dalla crisi ci ha pensato Marco Lungo, un consulente specializzato a salvare dalle crisi le attività di ristorazione.

Marco Lungo ha infatti appena dato alle stampe un libro intitolato “Salva Il Tuo Locale!“, dedicato appunto a come risolvere le crisi dei locali di ristorazione.

Un vero e proprio manuale, mai come ora attuale, e che in questo periodo storico risulta prezioso più che mai.

Dopo più di due anni di gestazione il manuale è un riferimento sicuro su come affrontare non solo la crisi del Covid-19 e le sue conseguenze ma anche e soprattutto le comuni crisi che ciclicamente affliggono la quasi totalità dei locali di ristorazione.

Nel libro di ben 392 pagine viene affrontata la crisi in tutti i suoi aspetti: dalla sua individuazione, alla analisi delle cause, fino alla Gestione Finanziaria e del Personale. Inoltre, una volta arrivati alla risoluzione, sono presentati gli aspetti da curare per evitare che la crisi si ripresenti o che si instauri nel caso si scelga di aprire un locale di ristorazione.

Salva Il Tuo Locale! è un manuale che non può mancare nella libreria di qualsiasi titolare di una azienda di ristorazione. La sua trattazione, infatti, offre un panorama completo su tutti gli strumenti che può avere a disposizione chi affronta la crisi per comprenderla e risolverla. In più, permette a qualsiasi lettore di comprendere con facilità anche i termini legati alle attività del commercialista e degli avvocati.

Sul sito www.salvailtuolocale.it è possibile poi trovare ulteriori informazioni sul libro e sull’autore, e su come poter scaricare un estratto indicativo dello stile di scrittura e dei temi trattati nel libro.

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