Su Kristall Radio l’intervista esclusiva ai musicisti Daniele Ivaldi e Carlo Zannetti

carlo zannetti

Milano, 20 febbraio 2020 – Su Kristall Radio – Milano, giovedì 27 febbraio prossimo, alle ore 21.00, andrà in onda una intervista esclusiva ai 2 musicisti Daniele Ivaldi e Carlo ZannettiUn appuntamento che già si annuncia imperdibile, in cui i musicisti Daniele Ivaldi e Carlo Zannetti, amici di vecchia data, racconteranno la loro storia, la loro vita fatta di musica e di palcoscenici, vissuta come chitarristi turnisti per 40 anni a fianco di grandi artisti.

Entrambi diventati in seguito, anche compositori e scrittori, offriranno un’intervista esclusiva in diretta radiofonica che si preannuncia molto interessante e piena di sorprese, anche perché arricchita dai saluti telefonici di amici famosi che interverranno nel corso della trasmissione.

Un’altra puntata del programma “Matti da slegare” che ormai da molto tempo regala ai radioascoltatori momenti indimenticabili di musica dal vivo, con i suoi famosi botta e risposta con ospiti in diretta e che nelle ultime puntate ha visto l’alternarsi di protagonisti intramontabili della nostra scena musicale nazionale come Marco Ferradini che ha presentato il suo ultimo album ” L’Uva e il Vino” e Piero Cassano che ha descritto le ispirazioni dei successi più straordinari dei Matia Bazar.

Daniele Ivaldi, storico chitarrista di Shel Shapiro ci racconterà del suo ultimo album “Hear me from Heaven” una raccolta di brani meravigliosi pubblicata recentemente dalla casa discografica milanese Videoradio di Beppe Aleo. Special Guest dell’ottimo lavoro di Ivaldi è proprio Shel Shapiro che omaggia il suo compagno di palcoscenico cantando la canzone “Moon River“.

Daniele Ivaldi, ha partecipato a svariate manifestazioni, rassegne, concerti dal vivo, e si è affacciato nel mondo professionale della musica fin da giovanissimo.

Nel corso della sua lunga carriera ha avuto modo di conoscere molti artisti famosi, gli stessi con i quali si è ritrovato poi a collaborare in qualità di chitarrista turnista a seguito dello scioglimento del suo primo gruppo “Oasi”, avvenuto alla fine degli anni ’80.

In particolare tra live, sessioni di registrazioni, e manifestazioni televisive, ha avuto modo di affiancare e/o di collaborare con Loredana Bertè, Sabrina Salerno, Scialpi, Roberto Soffici, Nico Di Palo, New Trolls, P.F.M, Sandro Giacobbe, Mango, Umberto Tozzi, Iva Zanicchi, Maurizio Vandelli, Shel Shapiro, Sergio Bardotti e molti altri.

Carlo Zannetti chitarrista turnista anche lui ha suonato un po’ con tutti i più famosi artisti in Italia e all’estero, ha più volte descritto come suo maestro di musica e di vita il celebre Levon Helm, suo amico dai tempi passati vissuti a Londra e ha partecipato ad innumerevoli tournée come musista polistrumentista turnista. Zannetti come ben noto, dal 2015 si è dato anche alla scrittura, firmando 4 libri e partecipando tra gli autori vari alla stesura di altri 5 raccolte di racconti, l’ultima delle quali pubblicata da Armando Editore di Roma.

Instancabile redattore del quotidiano online “Onda Musicale” ha intervistato alcuni dei più importanti artisti della storia della musica italiana tra cui: Mogol, Angelo Branduardi, Fabio Concato, Eugenio Finardi, Marco Ferradini,  Alberto Camerini, Tiziana Rivale, Sergio Caputo e tanti altri.

Zannetti dalle frequenze di Kristall Radio ci racconterà aneddoti e curiosità contenuti del suo ultimo libro ” Il tormento del talento II “ e dei suoi racconti interamente dedicati alle Pop-Star, racconti che diventeranno presto, per merito della fantasia e del lavoro di Gianfranco Ambrogio Curti  di Kristall Radio, protagonisti di un programma radiofonico di letture e musica dedicato a Sinéad O’ Connor, Janis Joplin, Chuck Berry, John Lennon, Cher, Elton John, George Harrison, Freddy Mercury, Whitney Houston, George Michael, Edith Piaf, David Bowie, Sylvie Vartan, Aretha Franklin, Ella Fitzgerald, i Beatles, Jimi Hendrix, Sting, Bob Marley, Ray Charles, Dalida, Mia Martini e tanti altri.

Kristall Radio attiva dal 1984 è considerata un’emittente storica della città di Milano. Potete ascoltarla sulla frequenza 96,2 FM oppure in streaming sul sito www.kristallradio.it.
Il programma “Matti da Slegare” è condotto da Gianfranco Curti, Nello Sangiorgio e Monica Costantini al motto di: “ Ottima musica, intrattenimento e tanta sana follia” tutti i giovedi a partire dalle ore 21.

Appuntamento quindi a giovedì 27 febbraio ore 21 con l’intervista esclusiva ai musicisti Daniele Ivaldi e Carlo Zannetti su Kristall Radio Milano.

 

Milano: i musicisti Ivaldi e Zannetti ospiti in diretta su Kristall Radio

Milano, 21 gennaio 2020 – Saranno 2 ospiti speciali della trasmissione radiofonica “Matti da slegare” di giovedì 27 febbraio 2020 alle ore 21,00 e in onda su Kristall Radio Milano, saranno due noti musicisti: Daniele Ivaldi e Carlo Zannetti.
Il programma, condotto da Gianfranco Curti, Nello Sangiorgio e Monica Costantini offrirà in diretta ai radioascoltatori, interviste esclusive, brani musicali, letture e divertenti aneddoti che riguardano la carriera e le ultime news dei due importanti chitarristi, session men del nostro panorama musicale professionale, entrambi musicisti con carriere ultra trentennali costellate di molteplici collaborazioni.

Nel corso della trasmissione, il pubblico avrà modo di ascoltare alcuni brani del nuovo album “Hear me from Heaven” di Daniele Ivaldi, album che vede la partecipazione straordinaria di Shel Shapiro, il quale canta la splendida “Moon River”, e avrà anche modo di assaporare alcuni brevi accenni dell’ultimo libro “Il tormento del talento” (Sovera Edizioni – Roma) di Carlo Zannetti che oltre ad essere un musicista, dal 2015 in poi, si è scoperto essere anche uno scrittore di romanzi e racconti.

Il programma “Matti da slegare” continua ormai da tempo a ritagliare spazi in diretta dedicati alle interviste e continua ad ospitare artisti di fama nazionale come nelle ultime puntate che hanno visto due protagonisti d’eccezione come Piero Cassano dei Matia Bazar ed il celebre cantautore Marco Ferradini.

Kristall Radio che si può ascoltare sulla frequenza 96,2 FM è un’emittente privata ormai storica per la città di Milano ed è attiva dal 1984.

Daniele Ivaldi, (Genova il 17/ 06/1963), è un chitarrista, un’arrangiatore, un compositore, ed è principalmente noto al grande pubblico per il sodalizio artistico formato, a partire dal 2003, con Shel Shapiro, che accompagna, suonando le chitarre, in tutte le tournée, nelle sessioni di registrazione e nelle apparizioni televisive.

In particolare tra live, sessioni di registrazioni, e manifestazioni televisive, ha modo di affiancare e/o di collaborare con Loredana Bertè, Sabrina Salerno, Scialpi, Roberto Soffici, Nico Di Palo, New Trolls, P.F.M, Sandro Giacobbe, Mango, Umberto Tozzi, Iva Zanicchi, Maurizio Vandelli, Shel Shapiro, Sergio Bardotti e molti altri.

Il suo nuovo album “Hear Me From Heaven” è prodotto dalla storica etichetta milanese Videoradio di Beppe Aleo, ed è disponibile in formato fisico (CD) nei migliori negozi di dischi, oppure in digital download su tutte le piattaforme streaming.

Carlo Zannetti, (Ferrara, 10/03/1960), è un polistrumentista, un cantautore ed uno scrittore. Dopo un periodo vissuto a Londra, nel corso del quale instaura un’amicizia con il famoso artista musicale ed attore Levon Helm, Zannetti ritorna in Italia dove continua la sua attività di chitarrista turnista (già intrapresa del 1982), e affianca alcuni dei più importanti artisti del panorama professionale italiano, partecipando ad innumerevoli tournée, concerti dal vivo e sessioni di registrazione.
A partire al 2015 abbina alla sua attività in ambito musicale, una nuova passione, quella per la scrittura e pubblica a più riprese due romanzi, due raccolte di racconti e partecipa alla stesura di altre quattro pubblicazioni firmate da autori vari.

Appuntamento quindi a giovedì 27 febbraio alle ore 21 sulle frequenze di Kristall Radio di Milano per il programma “Matti da slegare” in compagnia di Daniele Ivaldi e Carlo Zannetti.

 

Musica, esce il videoclip di “Labirinto” di Carlo Zannetti

Milano, 23 aprile 2019 – Carlo Zannetti in occasione del suo 59º compleanno, pubblica il nuovo videoclip della sua canzone “Labirinto” scritta nel 1997. Questa volta il cantautore ferrarese suona il pianoforte invece della chitarra e riesce ad interpretare il brano con una voce sicura ma commossa, trasformandosi in una sorta di narratore di una storia ispirata alla triste vicenda di un caro amico affondato nell’alcol insieme all’ideale di un suo grande amore non corrisposto.

 

Questa nuova uscita è accompagnata come sempre da una riflessione dell’autore, affidata al blog del sito ufficiale CarloZannetti.it, nella quale racconta di come la musica gli abbia salvato la vita più volte:

 

Per mia fortuna, appena dodicenne, mi capitò in mano una vecchia chitarra con la cassa crepata e le corde arrugginite; cominciai a suonarla per riempire i vuoti di una gioventù resa infelice da una situazione famigliare a dir poco inconsueta e da un mio carattere timido e quindi molto sensibile.

In seguito, durante l’adolescenza, mi impegnai moltissimo e mi innamorai della musica intesa come un qualcosa che mi serviva per ottenere un discreto benessere e mi concedeva il lusso di estraniarmi dalla realtà (non proprio felice) senza assumere alcol o droghe. Probabilmente gli effetti benefici della musica mi salvarono la vita, anche perché molti miei amici purtroppo morirono giovani.

 

Con il passare del tempo, sempre l’amore per le note, mi aiutò nella difficile impresa di comprendere gradualmente che la mia timidezza non costituiva certo un difetto come più volte sottolineato da maestri, professori e genitori, ma sarebbe potuta diventare un prezioso dono. Io non ho iniziato a suonare per gioco, ho sacrificato se così si può dire, moltissime ore della mia vita e ho rinunciato a molte cose in apparenza più piacevoli.

Il fare musica diventò poi una sorta di filosofia di vita e successivamente un lavoro. La mia meta, la costruii chitarra su chitarra, nel senso che ogni delusione che la vita mi offriva, io mi rifugiavo dentro alla cassa di una chitarra, magari appena acquistata. Quella che allora sembrava la tragedia più grave della mia vita, ovvero un grande amore non corrisposto e perduto, si rivelò essere in realtà la mia carta vincente. La tristezza e lo sfinimento furono le molle che mi permisero di scegliere una nuova città per una nuova vita. Io non ho mai suonato per mettermi in mostra e ancora adesso ho la necessità di suonare per me stesso, anche se ho capito che suonare in pubblico può significare donare qualcosa di bello alle persone e questo mi affascina molto”. 

 

Ma chi è Carlo Zannetti?

 

Carlo Zannetti è un musicista turnista che ha affiancato in più di 35 anni di attività alcuni dei più importanti artisti del panorama nazionale e internazionale, cantautore con all’attivo 4 album di canzoni proprie e svariati singoli, è anche uno scrittore di romanzi e di racconti. Ad oggi pur continuando la sua attività di cantautore e musicista , è impegnato a titolo personale come attivista nella lotta per la difesa dei diritti degli animali.

 

Zannetti inoltre collabora come redattore con il noto quotidiano giornalistico musicale “Onda Musicale”.

La canzone “Labirinto”, è stata suonata dall’autore per la prima volta nel 1998 ad un concerto benefico tenutosi presso l’Auditorium Modigliani di Padova.

La persona alla quale è dedicata, presente tra il pubblico, da allora iniziò per sua fortuna un nuovo percorso esistenziale.

 

Musica: in arrivo il nuovo videoclip di ‘L’Ulisse del 2000’, storico brano di Carlo Zannetti

Milano, 4 marzo 2019 –  Nel dicembre del 1997, usciva il secondo album di Carlo Zannetti, chitarrista session – man, già conosciuto nell’ambiente musicale nazionale, che da pochi anni si stava dedicando anche alla composizione di canzoni, un po’ scritte per altri interpreti e un po’ per se stesso.

Il titolo del nuovo CD era dato da un brano, ‘L’Ulisse del 2000’, che da anni circolava nel repertorio del cantautore ferrarese, il quale amava esibirsi nei teatri italiani per gli eventi di beneficienza, oppure per gli amici in alcuni circoli culturali del Veneto e Lombardia.

L’Ulisse del 2000 cominciò poi ad essere trasmessa per radio e la gente cominciò a conoscerla.

È così che il ritornello della canzone suona forte e colpisce molte persone con le sue parole che riescono ad emozionare ancora oggi:

A me piacciono i re dei venti, matti variopinti, senza orologio, quelli sempre pieni di dipinti, quelli che muoiono giovani, quelli senza soldi, senza verità, quelli sempre pieni di idee”.

È un Zannetti ferito dalla scomparsa improvvisa di alcuni suoi amici cari, che racconta di preferire di gran lunga la compagnia delle persone un po’ strane, gente che il più delle volte vive ai margini della società, quelli che muoiono giovani, quelli sempre pieni di idee….i matti variopinti.

Oggi Zannetti ha annuncia sui social l’uscita di una nuova versione del brano ‘L’Ulisse del 2000’, che sarà accompagnato dal videoclip girato, sul mare di Grado, che si preannuncia essere molto interessante.

È da molti anni ormai che devo trovare il tempo e il modo di riprendere in mano questa canzone che per me ha un grande significato. Un po’ perché con il trascorrere del tempo sono mancate alcune delle persone che la apprezzavano tantissimo, e un po’ perché a distanza di più di vent’anni mi ci ritrovo ancora, proprio come allora.

Non riesco a spiegarvi in modo concreto il motivo, ma da quando ho scritto questa canzone, molte cose sono cambiate in me e da allora ho cominciato a guardare il mondo in modo diverso. Ricordo come fosse ieri, quando nel 1995, la cantai per la prima volta davanti ad un pubblico. Fu un’esperienza meravigliosa”.

Questa la riflessione del cantautore affidata ai social.

Che sempre sui social svela qualcosa di più:

È un uomo solo, bloccato all’interno di enorme labirinto, che incontra una misteriosa donna mascherata, la quale riesce a liberarlo dall’incubo e con grazia riesce a farsi seguire verso l’infinito del mare”.

Non ci resta dunque che aspettare l’imminente uscita su YouTube del nuovissimo videoclip ‘L’Ulisse del 2000’ con la versione 2.0 della canzone originale.

Una nuova tappa del percorso del cantautore e scrittore ferrarese, ormai inarrestabile.

Tra gli ultimi suoi lavori ricordiamo il nuovo libro ‘Il tormento del talento’, pubblicato nel novembre del 2018, il quarto album di canzoni proprie ‘Vola il mio cuore’ già in rotazione radiofonica su alcune emittenti radiofoniche nazionali, e ora l’annuncio dell’uscita a breve del videoclip de ‘L’Ulisse del 2000′, che promette di “stupire”.

 

Contatti stampa:

carlozannettiufficiostampa@gmail.com

 

 

Amori, rimpianti e sogni in “Vola il mio cuore” il nuovo album di Carlo Zannetti

Milano, 6 febbraio 2019 – Vola il mio cuore, il  nuovo album di Carlo Zannetti, uscirà l’11 febbraio prossimo su tutte le piattaforme di streaming musicali.

La tracklist del nuovo disco include anche un brano già ascoltato e rilasciato lo scorso fine novembre, Susy per sempre, andato subito in rotazione radiofonica nel programma “Beginners” di Radio Indie Generation, e uscito insieme all’originale videoclip in bianco e nero, che in pochi giorni ha superato le 10mila visualizzazioni su YouTube.

Un album che è frutto di passione e sacrificio, che segna il ritorno dell’artista sulla scena, eccentrico cantautore e musicista turnista con più di 35 anni di carriera alle spalle.

Zannetti sfodera così le sue migliori doti di polistrumentista e cantante, suona le chitarre acustiche, il basso elettrico, il pianoforte e con la voce riesce ad interpretare ogni sua canzone in modo originale e diverso.

È un succedersi di brani inediti tra cui Acrobata, ballad malinconica e struggente dedicata al miracolo della vita e Vola il mio cuore, che intitola l’album, una bella canzone dagli arrangiamenti particolari, testo de ja vu, che richiama alla mente dell’autore il ruvido rimpianto di un grande amore vissuto nel passato con il suo cuore che ancora oggi vola solo e disperato alla ricerca di quella donna perduta: “Penso a noi, cancellati da quella nebbia infernale, di litigi senza un fine, senza un senso, penso a noi, tanto amore regalato a quel vento maledetto che ci ha portato così lontani, penso a noi, felici che ci amavamo tanto, la mia rabbia,la mia paura, la tua voce….e vola il mio cuore cercandoti, e piange il mio cuore ormai solo”.

Poi arriva Sono io, un brano che descrive nostalgia e rabbia per un amore a metà, un amore non corrisposto, un testo nel quale Zannetti in un ritornello melodico lascia spazio al suo sincero punto di vista: “Scusa sai ma ti amavo, no tu non puoi capire, vedevo il mondo a colori, lucidavo i miei sogni”.

Chi è Carlo Zannetti

Carlo Zannetti viene al mondo a Ferrara nel 1960, un giovedì, il 10 di marzo in pieno segno zodiacale pesci. Fin da piccolo manifesta un particolare interesse per la musica e per tutti gli strumenti musicali. Comincia a credere ad un sogno quando inizia a ripetere a se stesso la magica frase: “Da grande suonerò e scriverò canzoni”.
Inizia così una passione immensa per la musica, che lo porta appena dodicenne a dedicare ogni energia alla realizzazione di quel sogno. La musica diventa così la sua ragione di vita ed anche una preziosa valvola di sfogo che lo aiuta a superare molti problemi dovuti in parte alla mancanza di una figura paterna ed in parte ad un suo carattere introverso.

Chitarrista di livello internazionale, cantautore con all’attivo 4 album di canzoni proprie è anche uno scrittore di romanzi e raccolte di racconti tra cui l’ultimo libro uscito a fine 2018 dal titolo Il tormento del talento II – Pop Star Tribute , pubblicato da Sovera Edizioni di Roma.

 

Carlo Zannetti

“Vola il mio cuore”, esce a febbraio il nuovo album di Carlo Zannetti

Milano, 24 gennaio 2019 – Vola il cuore di Carlo Zannetti, e come un drone innamorato cerca la donna amata, correndo tra il passato e il presente. Immagina lei tra la gente, la osserva dall’alto, ripensando all’ultimo bacio, a quei litigi senza senso, a quel cerchio che si chiudeva solo quando era con lei.

È così che inizia il nuovo album del cantautore ferrarese, con una canzone che regala emozioni e intitola il nuovo lavoro: “ Vola il mio cuore”, abbandonando per un momento il suo stile prettamente acustico con chitarra e voce, per arrivare ad uno stile orchestrale, in un brano nel quale Zannetti suona tutto, anche il pianoforte, in un assolo che descrive intensamente la solitudine che prova quando pensa a quella donna.

Poi arriva la canzone “Acrobata”, filastrocca strana, che con le parole descrive il miracolo del mondo, e il nostro ruolo di semplici attori, o acrobati in questo caso, costretti in realtà a compiere delle azioni già predefinite.
La sorpresa vera e propria arriva anche con il terzo brano, nel quale ritorna un’orchestra e un testo sincero, nel quale il cantautore si scusa con una donna per non essere riuscito a fuggire dopo una notte d’amore. Nel ritornello abbiamo la spiegazione: “Scusa sai , ma ti amavo….”.

Melodiche e suonate nel suo solito stile le altre canzoni, tra cui “Susy per sempre” già uscita come singolo un mese fa e già andata in onda in rotazione radiofonica nel programma “Beginners” su Radio Indie Generation.

È un Carlo Zannetti che non ha timore a raccontare i suoi stati d’animo più profondi, con i suoi testi come sempre importanti, è il racconto di un uomo e del suo bisogno incessante di fare musica.
“Vola il mio cuore, è una canzone che avevo in mente da sempre” dice Zannetti, ho cercato di capire cosa significa a livello emotivo avere un rimpianto così forte, un ricordo dolente di una persona perduta, di un’occasione d’amore per sempre mancata.

Copertina azzurra con una bella farfalla in primo piano, l’Album uscirà entro la fine di febbraio distribuito dall’etichetta scozzese ”EmuBands”.

Per quanto riguarda i progetti futuri, Zannetti che è anche uno scrittore con all’attivo 4 libri e parecchie pubblicazioni in riviste e raccolte di racconti, ci lascia in sospeso: “ Da febbraio in poi, mi dovrò dedicare ancora una volta alla musica e dovrò con molto piacere ritornare a suonare la mia chitarra all’interno un progetto musicale di una mia grande amica, dalla voce celestiale” racconta il musicista.

“Spero tanto che un regista con il quale sono entrato in contatto in questi giorni, decida di utilizzare come colonna sonora del suo cortometraggio la mia canzone ‘L’Ulisse del 2000‘, ne sarei orgoglioso anche per via dei temi trattati, temi che colpiscono il mio cuore” conclude il musicista.

Il nuovo videoclip di questa canzone comunque uscirà in marzo e sarà girato a Grado, mentre il nuovo album di Zannetti “Vola il mio cuore” sarà presente da febbraio nelle migliori piattaforme musicali di streaming on demand.

 

 

 

 

 

 

Musica: Carlo Zannetti al lavoro su un nuovo album

Milano, 7 gennaio 2018 – Carlo Zannetti sta lavorando ad un nuovo album. Lo ha annunciato lui stesso sul suo sito ufficiale  Carlozannetti.it e sulla sua pagina Facebook, scatenando molta curiosità tra fans e sostenitori.

Il suo ultimo album era uscito nel 2016 e s’intitolava “Vincimi”. Da quella data il cantautore e scrittore emiliano ha pubblicato tre libri e tre singoli consegnando al suo pubblico, lo scorso novembre, l’ultimo libro “Il tormento del talento” edito dalla casa editrice Sovera di Roma.

In contemporanea l’uscita del suo ultimo single “Susy per sempre” prodotto dall‘etichetta discografica scozzese EmuBands, un brano entrato subito in rotazione radiofonica all’interno del programma “Beginners” di Radio Indie Generation e accompagnato anche da un originale videoclip in bianco e nero.

Ancora non ci sono informazioni certe su questa nuova release, anche se sembra sicuro che il nuovo lavoro uscirà entro la fine di questo mese.

Ed è Zannetti stesso a raccontare l’ispirazione che lo ha spinto a scrivere queste nuove canzoni:

Non riesco a fermarmi un attimo, sarà l’età, ma continuo a pensare al passato, a come sarebbero potute cambiare certe strade della mia vita, ad un grande amore purtroppo capitato in un momento sbagliato, e al significato degli incontri fortunati che si sono susseguiti nel corso del mio lungo percorso artistico, durante il quale ho collaborato con artisti eccezionali che hanno lasciato un segno nella mia formazione professionale e nella mia personalità”.

Sono trentacinque anni ormai che Carlo Zannetti lavora nel mondo della musica e delle parole.

Ha iniziato nel 1982 come chitarrista turnista accompagnando alcuni interpreti di fama nazionale, in seguito ha dedicato molto del suo tempo allo studio di altri strumenti musicali e alla composizione di musiche e testi.

Ed è sui social e su alcuni giornali online nazionali che spuntano i suoi racconti dedicati agli animali che lui adora e rispetta, all’amore che considera la vera essenza della vita e alla riconoscenza autentica che prova ogni giorno per due persone, da lui definite “I miei grandi”, due grandi artisti che ha avuto modo di conoscere nel passato: Jimmy Fontana e Levon Helm, storico fondatore della “The Band”, al quale ha dedicato il suo primo libro “Il paradiso di Levon” del 2015.

Ho rispolverato il pianoforte, ho riscoperto nuove emozioni tuffandomi ancora una volta nel passato, ho avuto di nuovo la conferma che nell’arte non è solo questione di tecnica ma è quello che hai da dire che gioca un ruolo fondamentale; io ho pianto scrivendo una delle nuove canzoni”.

Non ci resta che aspettare, per capire se in questo nuovo album ci sarà anche un cambio di stile, oppure se sarà come nel 1995 quando uscì il suo primo lavoro da cantautore, un cd che conteneva sei canzoni nelle quali era il significato dei testi a catturare l’attenzione e a dominare tutte le note.

 

 

Carlo Zannetti, New York 2019

 

 

È online il video di “Susy per sempre” di Carlo Zannetti

Milano, 30 novembre 2018 – E’ online su Youtube il nuovo video “Susy per sempre” del cantautore e musicista Carlo Zannetti. Il video precede di pochi giorni l’uscita in streaming on demand, su tutte le più importanti piattaforme musicali, della nuova versione acustica della canzone “Susy per sempre”.

La clip, girata in bianco e nero, forse per esaltare la purezza dei sentimenti espressi nel testo, è una ripresa di alcune fasi della registrazione realizzata in una nota sala d’incisione di Milano, dove si è presentato solo con la sua chitarra semi-acustica, con l’intenzione di ricordare i vecchi tempi, quelli nei quali si esibiva semplicemente così, nei molti club in giro per l’Italia a partire dai primi anni ’80.

Zannetti ha annunciato in un post sui social la novità: “E’ una canzone che mi sta particolarmente a cuore, perché è stata scritta tanti anni fa. Era compresa nel mio primo album, l’ho cantata e suonata tante volte, ed era una delle preferite di una mia grande amica che purtroppo non c’è più, almeno fisicamente. Dedicata ad una bella ragazza, unico fiore che colorò quel mio periodo di vita non proprio facile. Corre all’indietro la mia mente e mi riporta fino a quegli anni passati, quelli nei quali tornavo a casa alle quattro di mattina con la mia chitarra sulle spalle. Ho incontrato grandi persone. Ho vissuto in mezzo a tanti artisti e pur combattendo da sempre contro il mio instabile equilibrio emotivo, devo confessare che, drammi a parte,  mi sono anche divertito“.

Scritto da Carlo, “Susy per sempre” è un brano che racconta di una ragazza che fugge da tutti ma che in realtà fugge da se stessa perché, racconta l’autore, è incapace di amare ed è bloccata dentro il sogno, quello di un grande amore, grande solo se vissuto all’insegna del lusso e del dolce non far niente. La sincera e pura adorazione da parte di un uomo innamorato di lei, non è sufficiente a farla ragionare, perchè Susy non riesce a provare nulla.

Dopo la recente uscita del suo ultimo libro “Il tormento del talento” edito da Sovera Edizioni di Roma, Carlo Zannetti ritorna così alla musica, con la promessa di ripubblicare nel 2019 un altro dei suoi brani preferiti, tratto dal suo secondo album “L’Ulisse del 2000” del 1997.

 

 

 

 

 

 

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’Susy per sempre’, esce a dicembre il nuovo singolo di Carlo Zannetti

Milano, 14 novembre 2018 – Dopo l’uscita del suo ultimo libro “Il tormento del talento”, il cantautore e scrittore Carlo Zannetti ritorna alla musica con la pubblicazione prevista per il prossimo dicembre di un nuovo singolo (e videoclip) dal titolo “Susy per sempre”, prodotto e distribuito dall’etichetta scozzese EmuBands.

La canzone é una riedizione di un brano già compreso nel suo primo album di esordio intitolato “Carlo Zannetti”, uscito in Italia nel 1995.

“E’ stata un’emozione molto forte, riprendere in mano una canzone scritta tanti anni fa, ho rivissuto quel periodo della mia vita, ho rivisto me stesso in un contesto così diverso da quello in cui vivo oggi” dice Zannetti, che volutamente si proporrà nel nuovo disco com’era allora, semplicemente da solo, chitarra e voce.

“Susy per sempre” descrive con la profondità del suo testo la forte ammirazione dell’autore nei confronti delle persone che nella vita hanno il coraggio di prendere in un batter d’occhio alcune decisioni così importanti da rivelarsi in seguito fondamentali per il loro futuro. Coraggio o incoscienza? Susy ritorna a casa “volando sul mare che urlava”, per sfuggire ad una infelicità che la insegue e che forse la inseguirà per sempre.

Una canzone melodica, pubblicata originariamente per pianoforte e voce, ma riproposta oggi in versione acustica per chitarra e voce.

Carlo Zannetti é un cantautore, musicista pop-rock ed uno scrittore.

Nato a Ferrara, ha mosso i primi passi del suo percorso artistico a Padova, per poi stabilirsi a Milano e successivamente a Londra, città nella quale ha stretto a partire dalla fine degli anni ’80, un’amicizia durata anni con il famoso musicista e cantante Levon Helm della “The Band “.

Nel settore musicale dal 1982, in qualità di chitarrista turnista, ha affiancato alcuni dei più importanti artisti del panorama professionale italiano, partecipando ad innumerevoli tournée, concerti dal vivo e sessioni di registrazione.

Cantautore dal 1995, ha pubblicato 3 album di canzoni proprie, oltre a 8 brani singoli.

Attualmente collabora come articolista con alcuni giornali di livello nazionale, continua la sua attività di scrittore e lavora come musicista poli-strumentista/compositore nello staff di alcune produzioni musicali che hanno sedi in Gran Bretagna ed in U.S.A.

 

Carlo Zannetti

David Bowie, la fragilità del Duca Bianco tra incubi e delfini

Roma, 29 ottobre 2018 – Da Ella Fitzgerald a Sting, fino ad arrivare a Sinèad O’ Connor, Cher, Adele e David Bowie. Sono solo 36 i ritratti di grandi artisti della musica contenuti nel libro “Il tormento del talento II Pop Star Tribute” (Sovera Edizioni, Roma), scritto dal musicista e scrittore Carlo Zannetti.

Una raccolta di racconti nei quali l’autore ci svela ritratti inediti dei grandi della musica che hanno incrociato la sua vita, da quando appena dodicenne iniziò a sparare alla solitudine imbracciando la sua chitarra acustica con la foto di David Bowie appesa alla parete della sua stanzetta a Bologna.

Ed è proprio dedicato al Duca Bianco l’estratto del capitolo che segue, tratto dal libro “Il tormento del talento 2” di Zannetti:

David Bowie, il Duca Bianco: la fragilità tra gli incubi ed i suoi delfini

“Era un giorno di novembre della fine degli anni ’80. Io, allora, mi trovavo ad essere uno dei tanti giovani che camminava per le strade di Londra alla ricerca di una nuova vita e di una pace interiore mai raggiunta in Italia. La vita mi insegnò solo più tardi, che laserenità non é geografica e che l’insoddisfazione, quando c’è, è una sorta di “bagaglio a mano” che sei costretto a portare in ogni luogo con te. E’ proprio così, dovunque tu sia, il primo incontro prestabilito è sempre quello con te stesso. 

Ricordo che ero nei pressi di Oxford Street, quando vidi delle ragazze che correvano verso di me. Sembravano pazze. Io in quel momento sostavo in piedi vicino ad un semaforo e, per raccontarla tutta, essendo a quei tempi molto magro probabilmente assomigliavo al palo di ferro che lo sorreggeva. In contemporanea sopraggiungeva una rumorosa Ferrari nera che precedeva di poco quel gruppo di giovani urlanti e che, dopo qualche metro, si fermò proprio di fronte a me. I suoi occhi incrociarono i miei per un secondo, era lui, era David Bowie. Era davvero bellissimo, quasi sembrava un manichino. 

Per sua fortuna il semaforo divenne subito verde, perché stava rischiando di essere raggiunto e quindi di trovarsi qualche ospite non gradito all’interno della sua lussuosa automobile. 

Dopo pochi anni, una volta tornato in Italia, andai a suonare in un locale di Venezia per lo più frequentato da ragazzotti in gran parte gondolieri, facchini o trasportatori di laguna, i quali tra una birra e l’altra, spesso si contendevano la possibilità di fare colpo su qualche malcapitata turista straniera. Le proposte erano sempre le stesse e sempre descritte attraverso un inglese maccheronico: gite notturne in motoscafo, oppure in gondola, per vedere le meraviglie della città…

Uno di questi baldi giovani, forse il più tranquillo, mi propose alla fine del mio concertino prettamente targato rock, di seguirlo a casa sua perché doveva per forza raccontarmi una storia pazzescae farmi vedere un dipinto. Era un gondoliere molto gentile che aveva apprezzato il mio modo di cantare e suonare. Lo seguii e poco dopo mi trovai di fronte ad una parete piena di disegni che raffiguravano persone, animali e cose strane. In un angolo c’era una firma: “David”. 

In breve, mi spiegò che David Bowie aveva fatto quel grande disegno, che lui era stato a casa sua, dopo che si erano incontrati casualmente una notte in giro per Venezia. Rimasi esterrefatto quando mi disse che si era seduto proprio dov’ero seduto io. A riprova della veridicità di quanto detto mi fece vedere una foto. Era tutto vero! Ho sempre creduto che qualcosa di noi rimanga nelle cose che tocchiamo e nei luoghi nei quali ci soffermiamo. In quel momento, per la seconda volta, mi ritrovavo molto vicino a David. 

In un’intervista David Bowie dichiarò che spesso girava il mondo da solo, perché diceva che nessuno lo riconosceva. Aveva un cappello con frontino, un giubbino verde e gli occhiali da sole. 

Ma chi era realmente David Bowie?

David Robert Jones nacque a Londra l’8 gennaio del 1947, era un attore, un cantautore ed un vero giramondo. Era anche una celebrità, sotto certi aspetti, a dir poco inquietante. All’età di quindici anni prese un pugno nell’occhio sinistro che gli causò un lieve danno alla vista ed una dilatazione permanente della pupilla. Questo brutto episodio creò uno degli sguardi più particolari della storia della musica. Il cantautore britannico fu un vero camaleonte, unico nei suoi travestimenti ed allo stesso tempo misterioso nell’invenzione di strani personaggi che a volte divennero dei veri e propri suoi “alter ego”. Quanti viaggi, quante case cambiate. David nella vita ne fece di tutti i colori per raggiungere quella notorietà internazionale che sicuramente meritava. Un uomo, come già detto, molto bello, con una splendida voce, munito di una gestualità importante ed un autore di musiche meravigliose. I suoi testi personalmente li trovo quasi tutti incomprensibili. Egli collaborò con tutti: Jimmy Page, Andy Warhol, Lou Reed, Iggy Pop, Brian Eno, Robert Fripp, Pete Townshend, Freddie Mercury, Tina Turner, Mick Jagger, Annie Lennox, David Gilmour, Bing Crosby, Queen. 

La sua vera consacrazione avvenne nel 1972, con l’album “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars”. Sempre nello stesso anno, in un’intervista, arrivò al punto di dichiarare la propria omosessualità, anche se si pensa più ad una trovata pubblicitaria piuttosto che ad una realtà della sua vita. 

Nell’aprile del 1975 si trasferì in California, in una casa sulle colline di Los Angeles, dove trascorse uno dei periodi più difficili della sua vita, ossessionato dalla passione per l’occultismo e debilitato dall’abuso di droghe pesanti. In quel contesto nacque un nuovo personaggio, il “Thin White Duke”, ovvero lo “Snello Duca Bianco”. La cronaca di quel periodo narra di vicissitudini ed affermazioni non proprio consone ad uomo così famoso come lui. Un giorno disse che la Gran Bretagna avrebbe tratto un grande beneficio dall’avvento di un leader fascista e sempre in quel periodo fu bloccato sul confine russo-polacco, dove fu segnalato dalla polizia per possesso di alcuni cimeli nazisti

David arrivò al punto di affermare in un’intervista fatta a Cameron Crowe, allora giornalista del famoso magazine “Rolling Stone”, che Hitler era stato, secondo il suo parere, una vera rockstar. 

Bowie in seguito si scusò pubblicamente per questi suoi allarmanti atteggiamenti, imputandoli alla sua dipendenza dalla cocaina ed auto-definendosi pazzo. 

Nel 1976 si trasferì in Svizzera, dopo avere acquistato una grande villa vicino a Losanna sulle colline a nord del Lago di Ginevra. In quel luogo iniziò a dipingere producendo svariate opere in stile moderno. 

Il 23 settembre del 1977 uscì “Heroes” che include il celebre brano omonimo scritto insieme a Brian Eno e registrato a Berlino

Nel 1980 uscì la meravigliosa “Ashes to Ashes” e nello stesso anno fece un’apparizione nel film tedesco “Christiane F.- Noi i ragazzi dello Zoo di Berlino” la cui colonna sonora, è composta esclusivamente dai suoi brani tratti da “Station to Station”, “Low” e “Heroes”. 

Nel 1986 scrisse il capolavoro “Absolute Beginners”, colonna sonora dell’omonimo film e dopo pochi anni tornò definitivamente ad abitare a New York, trasferendosi in un grande appartamento affacciato su Central Park. 

L’8 gennaio 2016, giorno del suo sessantanovesimo compleanno, uscì il suo ultimo album “Blackstar”. Due giorni dopo, nella notte tra il 10 e l’11 gennaio, l’artista britannico morì nel suo attico di New York in Lafayette Street, sembra a causa dell’aggravarsi di un tumore al fegato contro il quale combatteva in gran segreto da circa diciotto mesi. 

Un uomo fragile che aveva bisogno di un suo mondo purtroppo creato in modo artificiale per riuscire a vivere decentemente. Un uomo da settecento canzoni, un altro artista da 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. 

“Molto presto sarai un po’ più vecchio, il tempo può cambiarmi, ma non riesco a inseguire il tempo, ho detto che il tempo può cambiarmi, ma non riesco a inseguire il tempo”. (Changes -1972) 

David Bowie, le sue trasformazioni, le sue melodie meravigliose, quelle magnifiche foto, un grande artista equilibrista costretto a camminare per tutta la vita sul filo del rasoio. “Io, io vorrei che tu sapessi nuotare, come i delfini nuotano” alcune parole della canzone “Heroes” che divenne nel 2009 la colonna sonora del film documentario premio Oscar, “The Cove”, che metteva in luce la vergogna della macellazione annuale dei delfini a Taiji in Giappone.

Bowie in quel frangente si rivelò anche essere un grande animalista, permettendo al regista di utilizzare la sua musica per una tariffa minima perché desiderava in quel modo contribuire personalmente agli sforzi per salvare i delfini. Allora pensiamolo così, David con i suoi delfini, finalmente libero di nuotare in un mare tutto vero. 

 

Murales raffigurante David Bowie (Fonte foto Wikimedia: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f0/David_Bowie_Mural_Edited.jpg)

 

Il tormento del talento
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