Smartworking, ovvero lavorare con intelligenza per vivere meglio

Milano, 30 agosto 2019 – Lo smartworking come nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità ed autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati e della focalizzazione degli obbiettivi professionali, come definito dall’Osservatorio del Politecnico di Milano.

A parlarne il nuovo saggio  “Il lavoro intelligente” di Ugo Serena, in uscita ai primi di settembre.

Saggio che è strutturato in tre parti.

La prima è dedicata ai vantaggi ambientali, economici e sociali che questa modalità di lavoro ci sta offrendo e di come essa consentirà di allocare al meglio le proprie risorse economiche e umane, abbattendo i costi e incrementando la produttività.

Ma poiché il benessere delle persone e dell’ambiente va di pari passo con l’efficienza delle aziende si illustrano i vantaggi dello smartworking per la nostra qualità della vita, come questo sia un’occasione per promuovere le pari opportunità in termini reali, consentire a uomini e donne di gestire meglio lavoro e famiglia, permettere a persone disabili di essere considerate alla pari degli altri, lavorare pragmaticamente in modo più efficace conciliando lavoro e vita.

Meritiamo di vivere dove vogliamo e di avere tempo per coltivare i nostri interessi, le nostre relazioni, la nostra creatività e metterli in relazione con il nostro lavoro.

La seconda parte del libro è dedicata al diverso modello di management necessario a promuovere questa visione.

Un modello fondato su parametri qualitativi anziché quantitativi, un modello in cui da un sistema fondato sulla gerarchia e le procedure standardizzate si passa a una struttura costruita sulla crescita delle competenze e delle responsabilità individuali.

Infine il libro si rivolge direttamente ai lavoratori fornendo suggerimenti pratici per sfruttare nel modo migliore questa opportunità, che richiede responsabilità, organizzazione, disciplina e impegno.

Particolare attenzione è rivolta ad un modello di comunicazione costruttivo e pragmatico volto a trovare convergenze e ad evitare conflitti, finalizzato alla realizzazione degli obiettivi professionali e del benessere personale.

CHI È UGO SERENA

Ugo Serena ha iniziato sua esperienza professionale a Londra nel 1988 presso Assitalia UK.

Da allora ha lavorato per alcune delle più importanti compagnie assicurative italiane e per i principali riassicuratori internazionali.

Attualmente si occupa del coordinamento del Ramo Responsabilità Civile per Austria Central Eastern Europe e Russia per Generali CEE Holding con sede a Praga.

Da circa tre anni svolge una parte sostanziale del suo lavoro attraverso lo smartworking.

E’ autore del libro “Undrewriting il mestiere di immaginare”, di cui è disponibile la traduzione in Inglese, e dell’omonimo blog.

 

 

Per il duo lirico De Maio e Lupoli tanti nuovi impegni e successi

Napoli, 29 agosto 2019 – Tanti nuovi impegni per la coppia della lirica partenopea, nota al livello nazionale ed internazionale, composta dal soprano Olga De Maio e dal tenore Luca Lupoli. 

La coppia di artisti è impegnata infatti in un nuovo progetto di promozione, diffusione del bel canto, dell’opera lirica e della canzone classica napoletana, nella sua tradizione più puramente lirica, che si intitola ”Luoghi Storici e Musica “.

I 2 artisti lirici del teatro San Carlo di Napoli sono rappresentanti e promotori della storica Associazione Culturale Noi per Napoli attiva da ben 27 anni nel campo della cultura, della musica, dell’arte e del sociale in ambito partenopeo, nazionale ed internazionale, associando la musica con la realizzazione del concerto, alla conoscenza della storia del sito in cui viene eseguito, di Napoli, della Campania e in generale delle altre regioni.

Dal cuore dei Campi Flegrei con la memorabile serata del 10 agosto 2019, nella magica notte di San Lorenzo presso la Tenuta Monte Spina Gruccione Pozzuoli, con ”Le Stelle della lirica”, alla ”Notte della lirica” il 17 agosto 2019, presso il Castello Aragonese di Gaeta, per la Rassegna Estate a Gaeta 2019, i due noti artisti lirici di “Noi per Napoli, insieme al tenore Lucio Lupoli, in formazione di Trio lirico.

I 3 insieme hanno riscosso consensi, grande successo ed apprezzamenti per i due Recital dedicati alla musica lirica ed al Bel Canto, nel cuore dell’estate, dopo quelli che li hanno visti impegnati tra maggio, giugno e luglio a Napoli con “L’Estate a Napoli 2019”, presso il Maschio Angioino con i titoli Bel Canto al Castello e ”Già la luna in mezzo al mare“ dedicati sempre al Bel Canto lirico e alla canzone classica napoletana.

In tali appuntamenti che hanno caratterizzato la loro ”stagione concertistica” estiva si sono esibiti  una formazione di Trio lirico, costituita appunto in modo innovativo da  due tenori e dal soprano, nella proposta appunto del confronto e della diversificazione dei due generi canori e del repertorio musicale maschile e femminile, dal quale l’opera lirica e’ caratterizzata.

Il Trio lirico approderà il 30 agosto prossimo alla Rassegna concertistica ”Due Sogni di Notte di Mezz’Estateorganizzata dal Comune di Cetraro (Cs), su invito del suo direttore artistico il M° Sebastiano Brusco, che a sua volta si esibirà in un Concerto pianistico il giorno 29 agosto, presso il Giardino di Palazzo del Trono in Piazza del Popolo.

Il programma del Concerto “Le Stelle della lirica“ prevede un repertorio dedicato alla grande tradizione del bel canto italiano e partenopeo che parte dalla Romanza da Salotto dell’800 e del ‘900 con brani come, la rossiniana Danza, La Mattinata di Leoncavallo, Non ti scordar di me, passa per l’opera con Verdi ,Puccini, l’operetta con Lehar ed arriva ai brani della tradizione lirica partenopea con Marechiaro di Tosti Di Giacomo, Torna a Surriento dei fratelli De Curtis.

 

Il soprano Olga De Maio ed il tenore Luca Lupoli

 

 

Il Trio lirico con Olga De Maio soprano, Luca Lupoli tenore, Lucio Lupoli tenore

I tre artisti lirici si esprimeranno quindi in un variegato programma, ricco di suggestioni e pathos, capace di trasmettere forti ed intense emozioni al più grande e vasto pubblico, in un trascolorare di sentimenti e stati d’animo, creando così un’atmosfera sognante da notte di Mezz’Estate.

Olga De Maio soprano

Luca Lupoli tenore

Associazione Culturale Noi per Napoli

 


 

 

Mamme lavoratrici, ancora troppi gli ostacoli

Milano, 28 agosto 2019 – Sono ancora tanti gli ostacoli, e troppi i sacrifici che le mamme lavoratrici italiane sono costrette ad affrontare una volta tornate a lavoro. In Italia il 37% delle donne tra i 25 e i 49 anni con almeno un figlio risulta infatti inattiva. E la percentuale cresce con l’incrementare del numero di figli, per arrivare a uno sconcertante 52,5% nel caso di donne con tre o più figli.

Si guardi, per esempio, al 2016: stando ai numeri dell’Ispettorato nazionale del lavoro, in quell’anno le donne che si sono licenziate poco dopo la gravidanza sono state 35.140. Di queste, solo 5.261 sono passate a un’altra azienda dopo il periodo di maternità. Per tutte le altre, cioè ben 29.879 donne, la difficoltà di conciliare famiglia e lavoro è stata tale da tenerle lontane dal mondo lavorativo.

Ma quali sono le principali preoccupazioni che affliggono le neo-mamme al momento di tornare al lavoro?

Una risposta a questa domanda arriva da uno studio statunitense condotto da OnePoll, per il quale sono state intervistate 1.000 donne (tenendo conto che negli Stati Uniti, come afferma il Dipartimento del Lavoro, il 75% delle madri lavora full-time).

Grazie a questo studio si è scoperto che il 40% delle donne ha paura di essere troppo stanca per lavorare in modo efficiente; il 39% teme l’imbarazzo delle macchie provocate dalle fuoriuscite del latte materno; il 37% è preoccupata dei cambiamenti che il rispettivo ruolo potrebbe aver subito durante il periodo di assenza. Altro timore diffuso è quello di ritrovarsi a dover interrompere l’allattamento una volta rientrata in azienda.

Nonostante tutti questi timori, il 79% delle donne intervistate ha dichiarato comunque di essere tornata a lavoro, e di aver trovato un buon supporto sul luogo di lavoro.

In Italia, guardando i numeri, si scopre una realtà diversa, confermata dal basso tasso di occupazione femminile.

Ma non deve essere per forza così:

«Il rientro al lavoro dopo la maternità è un passaggio delicatissimo e denso di ansie» spiega Carola Adami, amministratore delegato della società di head hunting Adami & Associati «ma esistono alcuni alcuni accorgimenti ed alcune tecniche per rendere questo momento meno difficile».

«In primo luogo, è necessario eliminare i tipici sensi di colpa che tengono le neo-mamme lontane dal rientro: tornare nel mondo del lavoro non significa in alcun modo compromettere il benessere dei figli, anzi, per molti versi è vero il contrario. Certo, mescolare carriera e maternità comporta dei sacrifici» sottolinea l’head hunter «ma il fatto stesso di avere una carriera soddisfacente permette di vivere anche la vita familiare con maggiore serenità. Ovviamente per tutte le mamme, e ancor di più per le working mom, è necessario rinunciare all’ideale della ‘mamma perfetta’, concentrandosi invece sull’essere dei buoni genitori, così da eliminare l’ansia eccessiva».

Esistono poi tanti elementi pratici per permettere un rientro a lavoro indolore.

Vanno ovviamente presi in considerazione gli asili nido, individuando la soluzione migliore tra il nido ordinario e il tagesmutter; è inoltre inevitabile affidarsi a una baby sitter, perlomeno ‘a chiamata’, per poter gestire agevolmente anche le emergenze.

«Non sono pochi gli studi che dimostrano i vantaggi, per le aziende, di contare delle mamme nel proprio organico» sottolinea ancora Carola Adami «e per questo i dirigenti aziendali dovrebbero impegnarsi doppiamente per rendere il luogo di lavoro più accogliente per le working mom. La parola d’ordine, da questo punto di vista, è ‘flessibilità’, un concetto che, grazie allo smart working, si sta diffondendo sempre di più.

Non è certo un caso se nelle classifiche dedicate alle compagnie ‘amiche delle neo-mamme’ spiccano aziende altamente innovative e presenti anche in Italia, come Marriott, IBM, American Express, Procter & Gamble, Lego, Johnson & Johnson e via dicendo» conclude l’head hunter.

 

 

 

Musica, il Gran Galà dell’Opera Lirica Italiana unisce il Mediterraneo

Trapani, 26 agosto 2019 – A chiusura della 55a edizione del Festival Internazionale di Cartagine, il Luglio Musicale Trapanese ha portato in scena, venerdi 23 agosto, al Teatro di Cartagine, il Gran Galà dell’Opera Lirica Italiana.

Un evento che è stato un grande sforzo organizzativo dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, che ha visto oltre 5000 spettatori riempire il teatro romano.

Presenti il consigliere delegato dell’Ente Luglio Musicale Trapanese Silvio Ermenegildo Ceccaroni e il direttore artistico Giovanni De Santis ed ancora numerosi esponenti del governo tunisino tra cui Mohamed Zine El Abidine, Ministro degli Affari Culturali, e Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia a Tunisi ed ancora altri importanti rappresentanti di istituzioni come Donald Blome, ambasciatore degli Stati Uniti d’America a Tunisi, Sergey Nikolaev, ambasciatore della Russia a Tunisi, Nikola Lukic, ambasciatore della Serbia a Tunisi, e Marouane El Abassi, Governatore della Banca Centrale della Tunisia.

Un viaggio musicale tra i capolavori del melodramma italiano con le sinfonie, le arie e i cori che hanno fatto la storia dell’opera lirica. Quei capolavori che, nell’arco di pochi secoli, hanno diffuso nel mondo la cultura musicale italiana. L’Opera, in particolare, essendo fatta di musica, voce e azione scenica ha acceso gli animi, ha emozionato e appassionato tutto il pubblico presente.

Una grande serata di gala sotto le stelle di Cartagine con quattro solisti di caratura internazionale: il soprano Francesca Sassu, il mezzo soprano Valeria Tornatore, il tenore Rosario La Spina, il baritono Giuseppe Garra accompagnati dall’Orchestra e dal Coro dell’Ente Luglio Musicale Trapanese. Sul podio il M° Andrea Certa, con il coro è stato istruito dal maestro Fabio Modica. 

Dal Nabucco al Trovatore, da Pagliacci a Cavalleria Rusticana, da Manon Lescaut a Rigoletto, da Norma a Turandot, e per finire La Traviata.

Di grande attrattiva il programma musicale, che si è aperto, con gli inni della Tunisia e dell’Italia. Poi i grandi capolavori di Giuseppe Verdi. Ed ancora musiche di Mascagni, Bellini, Puccini, Leoncavallo. Ha chiuso il programma «Libiamo ne’ lieti calici» da La Traviata.

Un concerto che ha racchiuso tutta la tradizione operistica italiana, una notte dedicata alle storie e alle sonorità della lirica.

Si tratta di un evento inserito nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera «Medithéâtres Grande musique dans les anciens théâtres mediteranéens». Il nome Medithéâtres è un acronimo di Med(iterraneo), IT(Italia e Tunisia) e Théâtres:  l’idea è quella di creare un polo d’eccellenza nell’ambito della musica lirica e sinfonica dell’intero Mar Mediterraneo, con l’obiettivo di costruire una simbiosi che già esiste nella teoria e nella storia, ma che in tal modo diventerà un’offerta turistico-culturale integrata, a partire dai siti di interesse storico in Sicilia e in Tunisia.

«Il progetto ha una forte connotazione che va oltre il profilo della cooperazione transfrontaliera. Partiamo dalla cultura che per noi chiaramente è la stella polare, ma ad essa vogliamo abbinare anche un modello di progetto economico-imprenditoriale  turistico, legato alla produzione dell’opera lirica: in un momento storico in cui si parla troppo di separazioni, la nostra visione del Mediterraneo è quella di un unico continente fatto di mare e di terra, di opera lirica e musica sinfonica da mettere in scena nei teatri di pietra del Mediterraneo; la musica unisce i popoli», così dichiara Giovanni De Santis, direttore artistico dell’Ente Luglio Musicale Trapanese.

Un progetto di cui l’Ente Luglio Musicale Trapanese è capofila, in partnership con il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, gli Amici della Musica di Trapani per la parte italiana, ed il Teatro dell’Opera di Tunisi, l’Orchestra dell’Opera di Tunisi e l’AMVPPC – Agence de Mise en Valeur du patrimoine et de Promotion Culturelle, facente capo al Ministero degli Affari Culturali della Tunisia e CONECT, organizzazione di categoria degli imprenditori tunisini. Il progetto vede tra i partner istituzionali il MiBACT, l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Tunisi, che sono stati promotori della rassegna “La Settimana dell’Opera Italiana in Tunisia”, strettamente collegata con il progetto Medithéâtres.

Tutto ciò si è infatti concretizzato l’anno scorso, come prima tappa, portando all’Anfiteatro di El Jem e al Teatro di Cartagine, un’opera come Aida, concepita per celebrare l’apertura del Canale di Suez (1868) e commissionata a Giuseppe Verdi dal sovrano egiziano Isma’il Pascià. Un’opera che in Tunisia mancava da oltre 60 anni.

Il Luglio Musicale Trapanese dà appuntamento ai prossimi eventi legati al mondo della danza: al Teatro Open air “Giuseppe Di Stefano” a Trapani il 29 agosto con la compagnia di danza NoGravity e la “Divina Commedia – Dall’inferno al Paradiso” e l’1 settembre con la compagnia Balletto del Sud e “La Bella Addormentata”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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“Residenze dell’arte”, dalla Campania al Parco del Pollino la promozione dei territori parte dalla cultura

Sicilia, Campania e Basilicata protagoniste dello speciale format culturale ideato da Mario Esposito e Giuseppe Leone per la promozione dei sistemi territoriali…

Napoli, 26 agosto 2019 – Il format di promozione territoriale “Le Residenze dell’arte”, ideato nell’ambito delle attività nazionali del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, con il coordinamento di Mario Esposito e dell’artista beneventano Giuseppe Leone arriva in Basilicata.

A Rotonda, piccolo comune della Basilicata ai confini con la Calabria (sede del Parco del Pollino), su invito dell’Amministrazione comunale verrà, infatti, presentato il modello vincente di “Residenze artistiche” avviato quest’anno in Campania per impulso dell’ente di cultura e promozione sociale “Il Simposio delle Muse”.

Saranno altresì illustrati i risultati positivi conseguiti nelle diverse fasi ed azioni esecutive del progetto, diretto artisticamente da Giuseppe Leone, docente emerito di tecniche e tecnologie della pittura nonché membro esecutivo del prestigioso ente di cultura, che ha sede a Piano di Sorrento e che ha ottenuto il riconoscimento dal Parlamento Europeo e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il piano di marketing culturale messo in piedi da Mario Esposito per la regione Campania mostra di superare i confini locali e territoriali, attirando su di sé l’attenzione di altre regioni e di altre comunità sociali, economiche e produttive, in particolare del Sud Italia.

In estate scorsa è stata suggellata una collaborazione con la regione siciliana, concretizzatasi in un soggiorno a Sorrento con scambio culturale e premiazione del fotografo ragusano internazionale Giuseppe Leone.

Il maestro (autore di libri narrativi con Camilleri, Bufalino, Consolo e altri) ha visitato alcuni dei luoghi culturali più suggestivi del territorio campano (Sorrento, Pompei, Paestum, Napoli, Teggiano) creando  un progetto artistico-fotografico denominato “Grand Tour”, progetto che ha visto la sinergia di operatori istituzionali qualificati: l’Assessore al turismo della Regione Campania Corrado Matera, il direttore generale delle politiche turistiche e culturali della Regione Campania Rosanna Romano, la curatrice di grandi mostre Tiziana Rocco, il presidente dell’Associazione Patrimoni del Sud Unesco Ciro Castaldo, il Sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo e il rappresentante dell’Ordine dei giornalisti della Campania Giovanni Russo, solo per citarne alcuni

A fine luglio, poi, il sannita Giuseppe Leone ha proseguito l’esplorazione di questo modello di “residenza artistica” del Premio nel borgo sannita di Guardia Sanframondi, in occasione della storica rassegna “Vinalia”, che ha registrato miglia di visitatori, orientando il progetto al mondo persiano e ai rapporti con l’Occidente dietro il filo concettuale denominato:“ Canto della durata”.

Attraverso questo processo di residenze artistichecommenta il direttore artistico originario di Buonalbergo Giuseppe Leone- l’arte diventa strumento in grado di raccogliere, immagazzinare, comprendere e valorizzare i diversi dati del territorio, fondando autentiche azioni di marketing  sulla conoscenza esatta del patrimonio culturale. In tal modo si costruiscono modelli  in grado di apportare vantaggi competitivi in termini di offerta turistica e di valorizzazione delle aree interne”.

L’arte quindi impiega proficuamente gli stimoli provenienti dall’ambiente socio-economico e veicola messaggi di lunga durata, in grado di incidere su una strategia relazionale che posizioni il luogo geografico, convertendolo in luogo culturale e trasformando i contatti occasionali in relazioni di lungo periodo.

Il format  campano “Le Residenze dell’Arte” del Premio Arturo Esposito sarà quindi  trapiantato, a breve, in questa zona a cavallo tra la Basilicata e la Calabria.

I modelli di gestione, gli strumenti operativi, le buone pratiche intraprese in Campania e le possibilità programmatiche future saranno oggetto di una articolata relazione all’interno di una tavola rotonda sui temi dell’agricoltura, del turismo e del benessere culturale che si svolgerà  nel piccolo comune lucano al pomeriggio del prossimo 30 agosto nella centralissima piazza Vittorio Emanuele.

Tra i protagonisti dell’evento – oltre Leone ed Esposito-  ci saranno significativi rappresentanti istituzionali tra cui i sindaci di Rotonda Rocco Bruno e di San Fele Donato Sperduto, il coordinatore della Rete Antenna Pon Regione Puglia e Basilicata Michele Lastilla, il vicepresidente Euro idees Roma-Bruxelles Emanuiele Daluiso e gli assessori regionali  della Basilicata alle attività produttive e all’agricoltura Francesco Cupparo e Francesco Fanelli.

 

 

 

“A Coffee with Nietzsche”, dal 25 agosto il nuovo EP di Matteo Palermo

Milano, 24 agosto 2019 – Si chiama “A Coffee with Nietzsche” la title track del nuovo EP di Matteo Palermo in uscita il 25 agosto 2019 in tutte le radio e digital store. Il brano racconta l’incontro immaginario tra l’artista e il famoso filosofo tedesco, iniziando con un episodio tratto dalla biografia del filosofo: per strada l’artista nota Nietzsche che abbraccia un cavallo piangendo perché il cocchiere lo picchiava. Questi lo invita a prendere un caffè chiedendogli spiegazioni sulla sua reazione e così inizia una discussione sul rapporto tra uomo e natura, toccando temi come la morte di Dio, il ciclo ripetitivo delle cose della vita, il superuomo.

Il brano è a tratti ironico in quanto l’artista sbeffeggia il filosofo circa la sua pazzia nel ricercare delle verità assolute e lo invita a prendersi gioco un po’ di se stesso e della vita in generale. Viene dunque incentrato un discorso sulle debolezze umane come motivo di giocosità e scherzo che innescano positività nelle relazione. Gli aspetti prettamente umani della vita rimessi al centro in un gioco con un eterno che l’artista non vuole definire o circoscrivere.

Questo singolo è stato scritto per lanciare un messaggio alla società sempre più protesa e ricercare modelli e/o algoritmi sempre tendenti alla perfezione calcolata. Una sorta di ritorno alla mera umanità e alla esaltazione degli aspetti più semplici dell’essere.

“A Coffee with Nietzsche” è distribuito da Tunecore e vanta gli arrangiamenti e la composizione di Matteo Palermo, che è anche produttore, e Francesco Valentino.

Hanno suonato inoltre per l’EP: Matteo Palermo (voci & chitarre), Domenico Colangelo (Basso), Stefano Ninni (Batteria), Francesco Valentino (synth, audio engineering). Hanno collaborato in studio Fabio Lopez (basso), Tommaso Altobello (basso), Gianluca Fratellini (batteria presso Rogue Studios London), Fabio Zampetta (batteria).

L’EP verrà presentato per la prima volta durante un evento live gratuito il 6 settembre 2019 al “FESTIVAL DELLE PERIFERIE -RIGENERA SMART CITY” 2019  a Palo del Colle (BA).

Per maggiori informazioni seguire il sito internet dell’artista su www.matteopalermo.net.

 

 

in alto Matteo Palermo

 

 

 

È la gioia il segreto del successo delle aziende

Il successo dell’azienda? È una questione di gioia dei dipendenti…

Milano, 20 agosto 2019 – Nuovi software per organizzare meglio il lavoro e nuovi dispositivi per rendere ogni collaboratore più produttivo. Vanno soprattutto in queste due direzioni gli investimenti delle grandi, delle medie e delle piccole imprese, che non sempre però danno i risultati sperati.

E se invece i vertici aziendali decidessero di investire di più nella ricerca della gioia e della felicità dei propri dipendenti?

Un recente studio della Harvard Business Review lo afferma in modo molto chiaro: il successo incentiva la gioia, e questa da parte sua alimenta ulteriore successi, creando un circolo virtuoso per qualsiasi tipo di impresa.

Ma quali sono i fattori fondamentali per poter parlare di gioia a lavoro?

Lo studio in questione parla di armonia, di impatto e di riconoscimento.

Per avere un team lavorativo felice – e quindi di successo – sarebbe quindi necessario poter contare su una squadra che lavora in perfetta armonia, con i diversi ruoli e le differenti competenze che si amalgano alla perfezione; l’armonia porta al successo, e quindi a un impatto positivo e a una gioia diffusa nel team; infine, per sfruttare al meglio questo momento di felicità e per rafforzarlo, è necessario riconoscere i meriti dei vari protagonisti, così da completare – e perpetuare – il cerchio gioia-successo-gioia.

Per confermare le loro ipotesi, i ricercatori della Harvard Business Review hanno condotto interviste su un campione di 500 dipendenti di diverse età, impiegati in aziende americane, europee, africana e asiatiche.

Il 90% degli intervistati ha dichiarato di aspettarsi un certo livello di gioia a lavoro, ma solo il 37% ha affermato di essere soddisfatto del livello attualmente raggiunto. A prescindere da questo ampio gap, a dare nerbo alla ricerca è però il fatto che, nella maggior parte dei casi, i dipendenti più ‘felici’ sul luogo di lavoro sono anche quelli che hanno risposto positivamente alle affermazioni riguardanti i tre fattori chiave, ovvero per l’appunto armonia, impatto e riconoscimento.

Ma da dove è possibile iniziare per avere un team felice, e quindi votato al successo?

Lo abbiamo domandato a Carola Adami, amministratore delegato della società di head hunting Adami & Associati.

«Come sottolineato dalla ricerca della Harvard Business Review, alla base di un team felice c’è una squadra in perfetta armonia» ha spiegato l’head hunter.

«Affinché questo sia possibile, è prima di tutto necessario che ogni membro dello staff vanti le hard e soft skills perfette per il suo ruolo. Ma non è tutto qui: affinché si possa parlare davvero di armonia, è obbligatorio selezionare e assumere solamente delle persone effettivamente in linea con la cultura aziendale, che possano dare il meglio in quel particolare contesto lavorativo” continua l’head hunter.

“È sufficiente la presenza di una sola voce fuori dal coro per compromettere il lavoro dell’intero team. E, come sottolineato dallo studio, senza armonia non si può innestare il circolo virtuoso di gioia e successo aziendale” conclude Adami.

Come spesso accade tutto parte quindi da un attento processo di ricerca e selezione del personale, per creare un team capace di lavorare in modo sereno, gioioso e quindi efficiente.

 

 

 

 

Piano di Sorrento attende il Premio “Penisola Sorrentina”

A fine settembre in costiera sorrentina parte l’appuntamento diretto da Mario Esposito

Piano di Sorrento, 19 agosto 2019 – Concerti, spettacoli, reading, masterclass. Tutto questo e molto altro ancora sarà il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito” 2019, la kermesse di cultura e spettacolo diretta da Mario Esposito e riconosciuta come “evento di rilevanza nazionale ed internazionale” sia dal Parlamento Europeo sia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che hanno assegnato il proprio prestigioso patrocinio.

IL PREMIO DI PIANO DI SORRENTO

La cittadina costiera da ventiquattro anni ospita l’importante appuntamento culturale, che ha visto passare ospiti del calibro di Nicola Piovani, Alberto Bevilacqua, Giancarlo Giannini, Antonella Ruggiero, Paolo Ruffini, Bianca Atzei, Bianca Guaccero, Barbara De Rossi, Vittorio Sgarbi, Pippo Baudo, Lino Banfi, Leo Gullotta,solo per citarne alcuni.

Il cartellone dettagliato dell’edizione 2019, promossa in sinergia con l’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Iaccarino, è in corso di definizione.

Soddisfazione ed impegno esprime anche l’assessore alla cultura e al turismo della cittadina costiera Carmela Cilento: “Insieme con il direttore Mario Esposito e con il nostro dirigente al ramo, Giacomo Giuliano, stiamo cercando di costruire un programma in grado di coinvolgere tutti i cittadini, i turisti e gli affezionati di questo Premio che è un fiore all’occhiello per la nostra cittadina”.

LE DATE

Si partirà a fine settembre con un grande concerto inaugurale, che coinciderà con la tradizionale festa di san Michele Arcangelo, patrono di Piano di Sorrento.  “Music award” è, infatti, il titolo dello special event che vide protagonista lo scorso anno il professore Roberto Vecchioni, in una piazza Cota gremita e festosa.

A metà ottobre è atteso poi l’appuntamento dedicato alle scuole e ai giovani, il tributo a Ermanno Acanfora (documentarista e fotografo locale) che il sindaco Iaccarino ha voluto istituire per tramandare il ricordo di questo concittadino. “Tramandiamo il futuro”, è il claim coniato per questa iniziativa, che vedrà premiato anche il migliore spot promozionale realizzato dalle scuole del territorio.  Testimonial dell’evento sarà un personaggio di fama nazionale, che oltre un proprio spettacolo sarà impegnato in una masterclass con le scuole.

IL RICONOSCIMENTO E LA GIURIA 2019

Sabato 26 ottobre ci sarà infine l’evento più atteso del progetto: il galà-spettacolo di consegna del Premio “Penisola Sorrentina”  ai protagonisti individuati da una prestigiosa Gguria, coordinata da personalità nazionali della cultura e dello spettacolo:  il direttore del Teatro Eliseo di Roma Luca Barbareschi (presidente per il teatro), il pianista jazz internazionale Danilo Rea (presidente della sezione musica), il giornalista e scrittore Magdi Cristiano Allam (responsabile del comitato scientifico per il giornalismo), gli attori Gino Rivieccio e Francesca Cavallin, gli autori televisivi Gustavo Verde (floiglio di Dino Verde, cui è dedicata la sezione tv del riconoscimento) e Giancarlo Magalli.

L’edizione 2019, che si concluderà a dicembre con un concerto di fine anno,  è stata inserita nel calendario degli eventi regionali del POC Campania dall’Assessore al turismo Corrado Matera.

 

Il patron della kermesse, Mario Esposito

 

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