Il mondo dei Bitcoin chiuso e razzista? Intervista a Riccardo Vieri, il manager rivoluzionario delle criptovalute

riccardo vieri

Milano, 26 luglio 2017 – Novità enormi saranno presto in grado di rivoluzionare il mondo dei Bitcoin. Secondo recenti indiscrezioni di mercato pare infatti che una nuova società, la Starbit International, si prepara a rendere più accessibile ed alla portata di tutti il mondo delle criptovalute, che finira è stato solo alla portata di pochi. Annuncio che ha generato non poco scompiglio nel web, soprattutto tra gli haters, che preferiscono lo status quo e non gradiscono le evoluzioni e l’apertura del sistema.

Da quanto siamo riusciti a sapere la Starbit ha come missione rendere alla portata di tutti e di uso comune le criptovalute e la blockchain, come ad esempio il Bitcoin.

Cosa che non sembra affatto piacere agli appassionati ed ai primi privilegiati che si sono alimentati finora con incontri formativi, presenze in aule universitarie, corsi a pagamento e promozioni di “Ico” non regolamentate.

Un dibattito aperto e anche molto burrascoso è in corso sul web al riguardo, alimentato da blog e opinionisti.

Abbiamo letto decine di botta e risposta tra persone “normali” e appassionati di criptovalute, ad esempio su uno dei siti maggiormente frequentati come bitcointalk.org, al punto in che qualcuno ha accusato di “razzismo” chi alimenta il Bitcoin, in quanto i promotori dello stesso diventerebbero orchi odiatori, inventando e diffondendo fake news, contro tutti coloro che alimenterebbero criptovalute parallele o la pensassero in modo diverso.

Abbiamo deciso di indagare e di andare a fondo, intervistando una delle persone al centro della bufera e che ha scatenato il putiferio in prima persona in quanto presente tra il management di un nuovo progetto imprenditoriale proprio nel settore della blockchain.

Stiamo parlando di Riccardo Vieri, un versatile imprenditore fiorentino con oltre 25 anni di esperienza in tecnologie e marketing con varie multinazionali ed una esperienza internazionale.

E’ un inventore e coach oltre che manager di successo per aver sviluppato gruppi di vendita da milioni di dollari.

Riccardo negli anni, ha negoziato accordi internazionali, joint ventures e transazioni con multinazionali e fortune companies ed è conosciuto e stimato nel mondo come inventore di tecnologie detenendo numerosi brevetti.

Riccardo Vieri, prima di entrare nel merito dell’intervista, partiamo da lontano, come eri da bambino ?

“Tutto pepe. Da piccolo ero irrequieto, anche se fondamentalmente sono un timido. Nascondevo i miei timori con la sfrontatezza.

Sappiamo che sei un innovatore, e che da ragazzo  hai sempre avuto la capacità di intuire business o tecnologie che poi sarebbero diventate di uso comune, è vero?

Fin da bambino pensavo molto. Credo di aver preso da mio padre e questo faccia parte oramai della mia genetica e da quella dei lontani antenati, gli Etruschi. Quando si è giovani non si pensa al denaro ma si butta tutto in piazza, perché l’entusiasmo non si  tiene a freno. Tra il 1995 ed il 1998 ho brevettato varie cose che sarebbero diventate interessantissime almeno 10-15 anni dopo come il dispositivo di blocco per guidatori con tasso alcolico elevato (diventato di uso obbligatorio in alcuni stati), airbag per motorini e moto, un super lubrificante a molecole polarizzate che fa risparmiare fino al 20% del consumo di energia. Però non avevo né il denaro né ero ancora maturo per trasformare delle buone idee in business, così  tante idee, qualche brevetto non esteso all’estero e poche opportunità per me, ma molte opportunità per altri….

 Poi cosa è cambiato?

E’ cambiato  che ho conosciuto persone incredibili e sono diventato adulto. Ho pagato un prezzo caro del cambiamento. Ma quando si sbaglia e non si ha paura di ammetterlo siamo sempre in tempo a ricominciare. Poi una intuizione che non poteva fallire: sfidando le probabilità e la logica, il cuore  ha trasformato un’idea che rappresentava il mio ultimo tentativo di dimostrare a mé stesso che valevo ancora qualcosa  e da allora in poi è iniziato un percorso nuovo, difficile e ricco di soddisfazioni personali.

Si dice che alcune tue invenzioni sarebbero in uso su miliardi di Smartphone, è vero?

Chissà. Si dicono tante cose.

Sei sempre stato un imprenditore poliedrico che si è misurato in diversi campi. Sappiamo che sei un bravo comunicatore, che motivi le platee e che ti annoi dopo un po’ delle stesse cose, è vero?

Cerco sempre nuovi stimoli. Non mi spaventa ricominciare da zero se il progetto è affascinante. Mi annoio della mediocrità e se cambio, spesso è perché ho bisogno di stare bene con le persone con cui lavoro, altrimenti ricomincio. Fondamentalmente sono un agonista ed individualista.

Ci racconti un aneddoto che ha cambiato la tua vita lavorativa?

Un Manager il signor Nicola Bartoli  molto conosciuto nel settore delle macchine per produrre calze nel mondo,  dopo che riattaccai il telefono ad un Ingegnere che mi tormentava dopo mesi di sperimentazioni di un innovativo prodotto, scuotendo la testa mi disse “ benedetto figliolo … devi capire che prima devi prendere gli schiaffi e quando li incassi porti a casa il risultato”.  A quei tempi non accettavo gli schiaffi così … ho perso tante occasioni importanti …

Chi o cosa ti manca di più nella vita lavorativa?

Olivier Corradi, un amico francese scomparso anni fa. Era il mio alter ego e assieme avremmo potuto scalare qualsiasi vetta. Per noi era tutto raggiungibile.

So che sei uno sportivo, e che lo sport ti ha insegnato molto per il tuo modo di vivere. Ci racconti qualcosa di speciale che ha segnato il tuo carattere?

Partecipai ad una gara dei 3000 Siepi per non dispiacere il mio presidente il grande Giuliano Tosi della Prosport Firenze allora vice presidente Fidal. Era la mia seconda gara da professionista. Gareggiai con atleti nazionali in una disciplina mai fatta. Avevo 18 ann e la gara andò male. Dopo pochi giri caddi più volte e la siepe diventava un ostacolo insuperabile. Il pubblico  rideva e mi prendeva in giro. I giudici, i presidenti i medici mi volevano fermare ma volevo continuare. Volevo finire il compito assegnato. Bagnato come un pulcino e doppiato, all’ultimo giro tutto il pubblico era in piedi ad applaudirmi, non mollai, arrivai e crollai a terra. Mi vergognavo, non alzavo lo sguardo, ma lanciai un messaggio ai ragazzi in tribuna. Nella vita non mollate mai quando credete in qualcosa perché l’orgoglio di una vittoria personale è più importante di una umiliante sconfitta.

E’ vero che sei stato campione in Tv ed hai fatto arrossire Mike Bongiorno durante una trasmisione?

E vero, ero un po’ senza freni! Mi hanno mandato per mesi su Blob di Rai 3 in replica per alcune battute fiorentine fatte in diretta.

Senti, ci racconti come hai conosciuto il network marketing e perché credi in questo modello distributivo?

L’ho conosciuto a 18 anni, era un ottimo sistema per imbucarsi a delle riunioni piene di ragazze. Si parlava di Amway International. Conobbi Peter e Joe Metz, brillanti leader americani. Mi piacque il sistema. Poi qualche anno dopo un imprenditore bresciano da cui ho imparato molto, mi propose un ruolo di direttore commerciale per un’azienda che operava col network marketing. Da allora la filosofia di poter aiutare persone comuni a migliorare la propria vita con progetti semplici ed un metodo distributivo che ha più vantaggi di criticità, rappresenta una cosa in cui credo.

Cosa non ti piace del network marketing?

Ce ne sono molte, ma gli aspetti positivi superano comunque quelli negativi.

Dicono che sei molto bravo sul palco e che riesci ad emozionare. Quel’è il tuo segreto?

Essere diretto e far parlare il cuore. Col network comunichi a persone che devono capire, e la semplicità, il coraggio e la verità fanno breccia soltanto nelle persone che desiderano migliorare la loro vita lavorativa, mentre terrorizzano i nullafacenti e gli odiatori.

Il tuo cantente preferito?

Lory Bonnie Bianco. Lory è bravissima. La vita l’ha segnata molto. Qualcuno forse la ricorda per i film con Pierre Cosso in Cenerentola 80 e la serie Molly O’. E’ una cantante incredibile e siamo molto amici. Un esempio di vita e di valori che non sono negoziabili.

Il tuo miglior alleato?

Mia moglie Luana e la mia famiglia.  E’ grazie a loro che non riesco a perdere di vista i valori fondamentali in cui credo.

Riccardo Vieri, adesso Starbit, un progetto che coniuga tecnologia, social e motivazione. Cosa ti ha spinto a dedicarti in questa iniziativa?

Ho sentito il bisogno di mettere a disposizione di tutti una grande esperienza acquisita in vari settori per supportare persone comuni che vengono tenute all’oscuro di invenzioni straordinarie del nostro tempo, come ad esempio la blockchain che adesso è ancora riservata ad un numero ristretto di persone.

Chi è Brutus?

Un amico dei più deboli. Un Supereroe moderno che sta per entrare in azione. Un software pensato per chi desidera conoscere un mercato nuovo facendo piccoli passi. Un software che opera nel settore delle criptovalute.

Funziona?

Brutus è un robot che esegue quello per cui è stato programmato di fare con semplicità e innovazione. Riesce a fare cose che manualmente sarebbero quasi impossibili. Pensi che noi abbiamo decine di persone che non hanno mai avuto esperienze di trading che adesso si dilettano da casa a imparare e conoscere un settore in grande crescita. Brutus non fa miracoli ma è pensato per far  ottenere risultati a persone che non riuscirebbero mai a farlo in questo settore.

Cosa è Centurion e perchè ha scatenato un putiferio mediatico?

Centurion è una criptomoneta. Il putiferio mediatico è stato scatenato da chi teme il diffondersi di alternative alla luce del sole. Centurion non ha caratteristiche particolari, almeno nella sua prima release, ma è una criptovaluta veloce, scambiabile a mercato e creata da developers professionisti. Centurion è stata accostata ad un progetto di network marketing ed ecco che si è scatenato il mondo. Visto che fino a pochi mesi fa, erano esistite delle false criptovalute legate al mondo degli schemi Ponzi, Centurion doveva essere la stessa cosa ma poi dimostrando il contrario nessuno ha voluto ammettere di avere sbagliato.

Così’ c’è chi ha creato fake news perchè nessuno a quel momento si era occupato di un progetto “più sociale” che coinvolgesse una criptovaluta che non fosse tra le più conosciute e che avesse una community anche di non esperti.  Così si è avvertito il pericolo ed è partito un attacco mirato da parte del “regime”.

Un sito di fake news mi ha chiesto spiegazioni proprio alcuni giorni prima del lancio del progetto. Ho risposto con cortesia ironizzando il fatto che solitamente chi chiede informazioni fornisce le sue generalità e volutamente non ho fornito dettagli perchè il progetto non era ancora partito. Ed ecco che non pubblicando la mia risposta integralmente, il sito di fake news ha dato il meglio di sè avviando i taglia, copia, incolla e pubblicato pezzi di registrazioni carpite con amici e la macchina di calunna mediatica  si è messa in movimento.

Purtroppo il mondo si divide tra chi si lamenta, è immobilista e attende gli altri per scaricare le sue insoddisfazion.

È un fenomeno del nostro tempo che trasforma persone insospettabili in individui privi di freni online,liberi di esprimere una violenza verbale inaudita.  Dall’altro lato esistono persone che ci provano, sbagliano, ritentano e chema non hanno paura di fallire. E’ la storia che ce lo insegna. Nessuno è perfetto ma non si può mai trovare un vincente senza nemici.

E’ vero che i sostenitori del Bitcoin si avvalgono del diritto di sentirsi “superiori” e che disprezzano competitors per fare terra bruciata?

Dipende. Se per competitors si intendono finte criptovalute o progetti di dubbia moralità, allora la critica è la benvenuta. Tuttavia ho riscontrato un grande accanimento contro persone normalissime che desiderano saperne di più sull’argomento. Quando abbiamo iniziato a parlare di un progetto innovativo nel settore, ancora prima del lancio, si è è diffuso un tam tam mediatico di un odio sconsiderato generando fake news a ripetizione. Questo fenomeno culturale si sta estendendo a diversi settori della società.

Chi gode di posizioni di privilegio fa terra bruciata perchè non ci siano “competitors”, proprio come accade in politica dove purtroppo quasi mai non emergono i migliori perchè bruciati dagli anziani che vedono pericolosi concorrenti attorno…

Lo stesso accade col Bitcoin. Padri di famiglia, buontemponi, impiegati, manager, diventano “molestatori” grazie all’anonimato della rete sbeffeggiando gli altri e permettendosi di tentare di manipolare la realtà per “salvaguardare” il proprio orticello e non dare spazio al nuovo che avanza. Un “bullismo telematico” di portata ridotta che si diffonde ogni giorno di più.

E perchè si parla di razzismo?

Ne ha parlato anche Repubblica recentemente. I metodi usati sono similari..

E’ vero che perfino i moderatori di certi blog del settore sono sfacciatamente di parte?

Purtroppo sì. Il moderatore dovrebbe avere un ruolo di garanzia, eppure sui blog di Bitcoin i moderatori sono tutto tranne che garantisti. Mi hanno scritto persone che vedono bannate le loro risposte solo perchè la pensano diversamente, o persone messe in ridicolo con nome e cognome con notizie fasulle.

Le regole e la netiquette dei blog indicano di non menzionare nomi, cognomi, riferimenti espliciti, parole calunnatorie ed invece nei confronti dei “diversi” queste regole non valgono. Ma quando qualcuno menziona i loro nomi allora chiudono il Topic.

La tua prossima invenzione o innovazione?

Lo  scoprirete presto, molto presto. Dico solo che semplifica un settore rendendolo più conosciuto e finalmente alla portata di chiunque.

Per chi vuole rimanere aggiornato sulle imprese imprenditoriali di Riccardo Vieri suggeriamo il sito internet www.riccardo-vieri.com.

 

Biografia

Il suo background  include aver lavorato con  Europartners come CEO, Mega Corporation Vice President, Inventore e Consulente presso Interdigital ( la più grande azienda al mondo in gestione di portafogli brevettuali)  ed è coinvolto con più compagnie in vari stadi del loro sviluppo. Ha partecipato alla formazione di reti vendita in Europa di Multinazionali tra le quali Acn Inc ( di cui Donald J.Trump era testimonial) e Sisel International.  Tra le capacità di Riccardo Vieri c’è la soluzione nel gestire situazioni di marketing particolarmente complesse ed innovative così come vincere sfide su nuovi progetti aziendali e startup. Attualmente è nel management di Starbit, una nuova venture operante nella formazione e nel settore della blockchain.

 

riccardo vieri